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Manuale TERMOLOG

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TERMOLOG

Manuale d'uso
TERMOLOG 12, APE Smart, Input grafico,
Ponti FEM, Impianti, Dinamico Orario,
Diagnosi Energetica

non solo software


TERMOLOG
Manuale d'uso
TERMOLOG 12

non solo software


TERMOLOG – TERMOLOG 12
MANUALE D’USO

Copyright 2016 Logical Soft s.r.l. – Via Garibaldi, 253 – 20832 Desio (MB)
www.logical.it

Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati a Logical Soft. La struttura e il contenuto del presente testo non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali
danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: domenica 26 settembre 2021


Indice

Introduzione 6
Consultazione del manuale e guida online 7

Come iniziare 8
1.1. Installazione 8
1.2. La schermata di avvio 8
1.2.1. Avvio iniziale 8
1.3. Area di lavoro per i moduli Progettista, Certificatore, Superbonus 10
1.3.1. Struttura dei comandi e area di lavoro 11

Logical Cloud 13
2.1. Primo accesso a Logical Cloud 13
2.2. Come inserire un elemento nella Cloud 14
2.3. Come gestire la Cloud 16

Archivi 19
3.1. Archivio globale e archivio locale del programma 19
3.2. Anagrafiche 22
3.3. I materiali 25
3.3.1. Archivi dei materiali 25
3.3.2. Creare un nuovo materiale 27
3.3.3. Registrare il materiale 28
3.3.4. Stampa 28
3.4. I comuni 29
3.4.1. Registrare un nuovo comune 29
3.5. Le strutture disperdenti 33
3.5.1. Strutture disperdenti opache 34
3.5.2. Serramenti 55
3.5.3. Ponti termici 62
3.5.4. Precalcolate 63
3.5.5. Vetri 65
3.6. Archivio generatori 67
3.6.1. Inserimento e modifica di un generatore 68
3.7. Combustibili 77
3.8. Limiti 79
3.9. Pannelli 80

I dati generali della relazione 83


Zone 85
5.1. Zona riscaldata 85
5.1.1. Locali 86
5.1.2. Portate d’aria di ventilazione negli ambienti 86
5.2. Le zone confinanti 94
5.2.1. ZONE NON RISCALDATE 94
5.2.2. SERRA SOLARE 95
5.2.3. ZONE CONFINANTI RISCALDATE DA UN ALTRO IMPIANTO 95

Involucro 97
6.1. Inserimento tabellare delle superfici dell’involucro 97
6.1.1. Geometria 98
6.1.2. Apporti solari e ombreggiamenti 99
6.1.3. Apporti solari - Ostruzioni esterne 99
6.1.4 Apporti solari – Aggetti orizzontali 100
6.1.5. Impostazioni 101
6.1.6. Attribuzione delle strutture disperdenti a zone confinanti 101
6.1.7. Uso dei comandi Detrai e Non detrarre 102
6.1.8. WIZARD PONTI TERMICI (TABELLARE) 102
6.2 Inserimento grafico delle superfici dell’involucro 104
6.2.1. Indicazioni generali 104
6.2.2. Strumenti di base 105
6.2.3.Livelli 106
6.2.4.VISUALIZZAZIONE 3D 110
6.2.5. Comandi rapidi 112
6.2.6.Riconoscimento degli elementi 112
6.2.7.Pannelli di controllo 112
6.2.8.Strumenti 119
6.2.9.Elementi dell’involucro 125
6.2.10.Locali / Ambienti 147
6.2.11.Ombreggiamenti 152
6.3.Importazione di immagini o pdf 159
6.3.1.Importazione di immagini 159
6.3.2.Importazione di un file PDF 160
6.4.IMPORTAZIONE DI UN FILE DXF-DWG 161
6.4.1.Regole generali e preparazione del disegno 161
6.4.2.Importazione come sfondo 161
6.4.3.Importazione automatica 162
6.5.IMPORTAZIONE DI UN FILE IFC 166
6.5.1.Regole generali per la modellazione 167
6.5.2.Importazione del file IFC 167
6.5.3.Esportazione del file IFC 170
6.5.4.Note sull’esportazione dai principali software CAD 3D 170
6.6.Analisi 174
6.6.1.Analizza 174
6.6.2.Calcola 174
6.6.3.Stampa ed Esporta 174

Impianto 176
7.1. Sistemi impiantistici 176
7.1.1.Tipologie di sistema impiantistico e di terminale 177
7.1.2.Climatizzazione invernale 178
7.1.3.Climatizzazione estiva 194
7.1.4.Produzione Acqua Calda Sanitaria 199
7.1.5.Riepilogo associazioni 201
7.2.Sisteni di generazione 202
7.2.1.Particolari configurazioni impiantistiche 203
7.2.2.Creazione delle centrali 203
7.2.3.Generatori a gas o combustibile fossile 207
7.2.4.Pompe di calore, sistemi reversibili e impianti ibridi 217
7.2.5.Generatori a biomassa 223
7.2.6.Teleriscaldamento 231
7.2.7.Cogenerazione 233
7.2.8.Generatori ad energia elettrica o boiler elettrici 234
7.2.9.Generatore ad aria calda 235
7.2.10.Generatori a gas per sola acs 236
7.2.11.Macchine frigorifere 238
7.3.Solare TERMICO 241
7.3.1.Inserimento rapido 241
7.3.2.Inserimento con modulo SOLARE 243
7.4.Solare FOTOVOLTAICO 250
7.4.1.Inserimento rapido 251
7.4.2.Inserimento con modulo SOLARE 252
7.5.Serbatoi di accumulo 258
7.5.1.PRINCIPALI TIPOLOGIE DI ACCUMULO 258
7.5.2.L’ACCUMULO NEL BILANCIO ENERGETICO DELL’IMPIANTO 258
7.5.3.I SERBATOI DI ACCUMULO NEL MODELLO DI CALCOLO 260
7.6.Wizard: l’autocompilazione dell’impianto 268
7.6.1.RISCALDAMENTO 268
7.6.2.ACS 272
7.6.3.RAFFRESCAMENTO 272
7.7.Ripartizione degli impianti 273
7.8.Servizio di Trasporto di persone o cose 275
7.8.1.Menu’ relazione: come attivare il servizio di trasporto 275
7.8.2.Menu’ zone: criterio di ripartizione del fabbisogno tra le varie unita’ immobiliari 276
7.8.3.Menu’ trasporto: come inserire un ascensore 276
7.8.4.Menu’ trasporto: come inserire un montacarichi e/o montauto 277
7.8.5.Menu’ trasporto: come inserire una scala e/o un marciapiede mobile 278
7.8.6.Fabbisogno di energia elettrica per il trasporto 279
7.8.7.Fabbisogno di energia primaria per il trasporto 279

Calcolo, Verifiche, Interventi e Stampa 281


8.1.Calcolo e principali risultati 281
8.1.1.Risultati del calcolo 281
8.1.2.Risultati in dettaglio 284
8.1.3.Grafici energie 285
8.1.4.Involucro 286
8.2.Verifiche 286
8.2.1.Analisi del significato delle varie verifiche richieste 290
8.3.Lo strumento Confronta 296
8.3.1.Sostituzione struttura opaca disperdente 297
8.3.2.Sostituzione copertura di zona non riscaldata 298
8.3.3.Involucro trasparente - sostituzione di una struttura trasparente 299
8.3.4.Involucro trasparente - installazione di pellicole solari 300
8.3.5.Involucro trasparente - sostituzione delle schermature mobili 300
8.3.6.Involucro trasparente - sostituzione delle chiusure oscuranti 301
8.3.7.Sostituzione generatore per riscaldamento e/o ACS e reversibili 302
8.3.8.Impianto climatizzazione inverno - installazione valvole di termoregolazione 302
8.3.9.Impianto climatizzazione inverno - installazione sistema di contabilizzazione 303
8.3.10.Sostituzione generatore per la sola climatizzazione estiva 304
8.3.11.Sostituzione delle pompe di circolazione 305
8.3.12.Altri impianti – Installazione di impianto di VMC 305
8.3.13.Altri impianti - relamping dell’impianto di illuminazione 306
8.3.14. Altri impianti – Sistemi BACS 306
8.3.15.Installazione di pannelli solari termici 307
8.3.16.Installazione di pannelli solari fotovoltaici 308
8.4.Wizard 308
8.5.Calcolo degli scenari 309
8.6.Esportazione xml 312
8.7.Stampe 312
8.7.1.Organizzazione della documentazione prodotta 313
Introduzione

Interfaccia iniziale di TERMOLOG

TERMOLOG 12
TERMOLOG 12 è un software professionale studiato per il calcolo delle dispersioni termiche, dei fabbisogni e dei consumi
energetici degli edifici civili ed industriali, ai sensi dei decreti D.L. 192/05, 311/06, D.P.R. 59/09, D.M. 26-06-2009, L.90/2013,
D.M. 26-06-2015 (Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica degli edifici e Decreto Requisiti Minimi), delle più recenti
norme UNI (UNI TS 11300) e di alcune normative regionali (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Sicilia, Provincia di
Trento, Comune di Roma, ecc…). E’ inoltre in grado di eseguire le verifiche di legge sul comportamento termoigrometrico e di
sfasamento termico delle strutture opache.
TERMOLOG 12 è indirizzato a chiunque si occupi di calcolo per il fabbisogno energetico degli edifici: dall’ingegnere al geometra,
dall’architetto al termotecnico, dal progettista al certificatore energetico. Grazie alla sua interfaccia semplice e intuitiva
TERMOLOG è inoltre uno strumento particolarmente adatto per scopi didattici, utile pertanto a studenti di ingegneria, architettura
e istituti per geometri.
L'interfaccia del programma è stata rinnovata in questa nuova versione, con lo scopo di rendere più razionale e immediato
l’inserimento dei dati di ingresso necessari per svolgere le elaborazioni. La nuova impostazione permette di diminuire
significativamente il tempo di apprendimento per l’utilizzo del software, rendendo l’utente subito produttivo. Lo stato di
avanzamento del progetto e della relazione è sempre in primo piano. I comandi principali sono accessibili con pochi click e diverse
procedure guidate aiutano anche l’utente meno esperto.
Consultazione del manuale e guida online
TERMOLOG 12 è stato ideato per avere un’interfaccia intuitiva, rispettando la logica che seguirebbe un professionista nella
compilazione di una relazione tecnica o di un attestato di certificazione.
Questo manuale è stato pensato sia per essere letto consecutivamente, sia per essere consultato a partire da uno specifico
argomento dell’indice.
Il presente manuale e la guida in linea sono sempre in fase di aggiornamento, elaborazione e sviluppo per essere arricchite di
nuove sezioni o adeguate a cambiamenti normativi.
Il sistema di Autoupdate aggiorna periodicamente e gratuitamente agli utenti anche eventuali nuove copie del presente testo,
contenenti modifiche o ampliamenti. Alternativamente è possibile scaricare la versione più aggiornata del manuale dalla sezione
Download del sito www.logical.it.
CONVENZIONE DEL MANUALE
Per facilitare la lettura di questo testo s'illustra un’importante convenzione di scrittura.
TESTO IMPORTANTE
Nel manuale le parti di testo più importanti sono sottolineate da uno sfondo giallo e bordo nero.
Come iniziare

1.1. Installazione
La procedura di installazione del programma si avvia automaticamente dopo aver inserito il disco di installazione di TERMOLOG.
La cartella di installazione predefinita è c: \ programmi (x86) \ Termolog 12.
Al termine dell’installazione viene creata una icona sul desktop del tuo computer.

Importante: Per avere informazioni dettagliate sulla procedura di installazione e abilitazione, consulta il libretto allegato al dvd o
le informazioni presenti sul sito www.logical.it nella sezione SUPPORTO

La protezione antivirus attiva nel computer può in alcuni casi impedire il corretto funzionamento del programma, bloccando gli
esecutivi in fase di avvio o addirittura interrompendo l'esecuzione del software durante le fasi di calcolo o di stampa. È sufficiente
provare a disattivare temporaneamente la protezione (10 minuti) prima di avviare l’installazione del software.

Per avviare il programma devi solo fare doppio clic sull’icona TERMOLOG; se il programma è già stato abilitato, compare la
schermata di avvio riportata nel paragrafo successivo, altrimenti consulta il libretto allegato al dvd per informazioni relative
all’abilitazione.

1.2. La schermata di avvio


Una volta installato il programma, facendo doppio clic sull’icona creatasi sul desktop, appare la schermata principale di
TERMOLOG, qui di seguito riportata:

TERMOLOG: Schermata di avvio


1.2.1. Avvio iniziale

La schermata iniziale di TERMOLOG è composta da una sezione principale con 9 piastrelle che consentono un accesso guidato
ai vari tipi di progetto che si intende realizzare e dai seguenti sottomenù

NUOVO
Consente di avviare un nuovo progetto, una nuova certificazione, un nuovo impianto, ecc… selezionando il rispettivo modulo
IMPORTANTE: i moduli del programma selezionabili dall’utente dipendono dal codice di abilitazione inserito e fornito con il dvd
di installazione.

APRI
Consente di aprire un file già completo e precedentemente salvato

ARCHIVIO
Consente di accedere all’archivio generale del programma, contenente tutti gli elementi necessari per procedere al calcolo
energetico ed alla stesura di relazione e certificati. Ad esempio al suo interno sono contenute le stratigrafie delle struttu re
disperdenti, le finestre, le caratteristiche dei generatori di calore e di altri elementi.
A ciascuna icona corrisponde a una particolare categoria dell’archivio generale. Se ad esempio si vuole aggiungere all’archivio la
stratigrafia di una nuova struttura verticale opaca, sarà sufficiente premere il pulsante Strutture.
E’ sempre possibile accedere all’archivio anche senza aprire alcun file. Per una descrizione dettagliata di tutti i comandi della
barra si rimanda alla consultazione del successivo capitolo 2

LICENZA
Consente di visualizzare i dati relativi alla propria licenza, scollegarla per utilizzarla su altre postazioni o aggiornarla a seguito
dell’acquisto di nuovi moduli

È possibile installare TERMOLOG su più postazioni inserendo la stessa licenza. Quando si chiude TERMOLOG da un pc, può
essere attivato su qualsiasi altro pc. La licenza è trasferita via internet: i pc devono quindi essere connessi. Con una sola licenza,
TERMOLOG può essere utilizzato su un pc per volta.

OPZIONI
Consente di accedere alla impostazioni generali del software:

• Formattazione, calcolo e cartelle:


- Impostare la formattazione dei decimali per le grandezze calcolate
- Abilitare/disabilitare i salvataggi dei dettagli di calcolo
- Impostare alcune caratteristiche di utilizzo del motore Cened+2.0
- impostare le cartelle automatiche di gestione dei file di TERMOLOG
• Input grafico e wizard
• Stampa
• Cloud e Proxy
• Supporto
• Autosave

AIUTO
Il menù aiuto è presente in tutte le schermate di TERMOLOG e consente l’accesso rapido agli strumenti di supporto specifici per
ogni sezine del software.

• Controlla aggiornamenti consente di controllare se sono disponibili nuovi aggiornamenti del programma, scaricabili on-
line.
• Scarica pacchetto consente di reinstallare il pacchetto della versione corrente in caso di errata o non completa
installazione di qualche componente.
• Installa componenti aggiuntivi consente di installare automaticamente un componente di Windows aggiornato
necessario a TERMOLOG. Potrebbe essere richiesto il riavvio del pc.

TICKET RAPIDI
Consente di accedere alla pagina di supporto del sito internet www.logical.it , dove si possono porre le domande al servizio di
Assistenza tecnica e trovare tutti gli strumenti a supporto dell’utente (FAQ, video tutorial, tutorial, manuali)

FILE RECENTI
Consente di richiamare i file di recente apertura
ELENCO DI ESEMPI
Consente di aprire rapidamente alcuni esempi distribuiti con TERMOLOG. Tutti gli esempi disponibili si trovano nel seguente
percorso di installazione C:\Users\nomeutente\Documents\My TERMOLOG 12\Progetti

1.3. Area di lavoro per i moduli Progettista, Certificatore, Superbonus


Per iniziare ad inserire una relazione termica (Legge 10, Diagnosi, Diagnosi dinamica) oppure iniziare la stesura di un
attestato di prestazione energetica (modulo Certificatore) o una valutazione di accesso agli incentivi fiscali (modulo
Superbonus), cliccare sull’icona corrispondente:

a questo punto si apre, accanto alla schermata generale pocanzi illustrata, un’ulteriore schermata arricchita di tutti i menù
necessari per gestire il proprio file:

Schermata iniziale modulo Progettista e/o Certificatore e/o Superbonus

La stesura della relazione consiste nella compilazione dei dati richiesti nei vari menù (i cui contenuti saranno meglio dettagliati in
seguito) e nell’esecuzione del calcolo.
Si precisa, infine, che l’estensione del file prodotto dal programma dipende dal modulo in utilizzo, in particolare:
• .cerX nel caso di una certificazione energetica;
• .relX nel caso di una legge 10.
1.3.1. Struttura dei comandi e area di lavoro

Per produrre una relazione energetica e/o una certificazione con TERMOLOG occorre, fin da subito, comprendere la logica di
funzionamento del programma.
L’interfaccia del software è stata studiata per rispettare il processo logico che segue il progettista nella stesura di questi documenti.
Il primo approccio al programma da parte dell’utente richiede comunque un breve periodo di sperimentazione per familiarizzare
con i comandi. Si consiglia in questa fase di ricorrere agli strumenti di supporto a disposizione, come il presente manuale, per
ridurre al minimo il tempo di autoapprendimento.
Vediamo ora la struttura del programma. I menù contenenti i vari comandi possono essere suddivisi in tre blocchi principali:
Sotto ciascun menù sono situati i COMANDI e l’AREA DI LAVORO del programma. Il suo aspetto varia in funzione del menù
selezionato.

FILE
Il contenuto di questo menù è assolutamente analogo a quanto già discusso per l’omonimo menù nella schermata principale; in
questo caso, dato che si tratta di funzionalità legate allo specifico modulo, sono presenti anche i seguenti comandi:
• Salva, Salva con nome: per salvare il file corrente;
• Esporta: consente di esportare una o più unità per creare un nuovo file
• Condividi: consente di condividere il file via mail, inserendolo in automatico come allegato ad una nuova mail.
• Importa: consente di importare diverse tipologie di file:
- Importazione dell’involucro da un file xml da Cened+2.0
- Importazione di un file IFC, DXF o DWG. Questi comandi attivano in automatico la schermata di involucro
con la quale è possibile selezionare il file da importare.
- Importazione di un edificio da un file gbXML
• Trasforma in: consente di trasformare un file creato con il modulo CERTIFICATORE in PROGETTISTA e viceversa.
Il salvataggio prevede la creazione di un file differente da quello dipartenza, si otterranno quindi due file con
estensioni .cerx e .relx
• Note: apre un documento di testo nel quale è possibile appuntare e stampare eventuali testi aggiuntivi o note

SUPPORTO

Sezione di supporto accessibile da ogni menu

È possibile accedere ai servizi di assistenza, agli help contestuali sulla sezione consultata, alle FAQ, tutorial e video disponinili
sul sito www.logical.it.

LA RELAZIONE ENERGETICA
I comandi necessari allo sviluppo di una relazione energetica sono contenuti nei menù Relazione, Zone, Strutture, Involucro,
Climatizzazione invernale, Climatizzazione estiva (se presente), ACS, Generatori, Illuminazione/Trasporto (se presenti),
Calcolo, Interventi/Confronta, Verifica (per Superbonus) e Stampa: l’ordine da sinistra a destra, con cui sono stati disposti i
menù, rispetta il percorso logico del progetto.
I menù per la relazione energetica

Per una descrizione accurata di questi comandi, si rimanda ai successivi capitoli del manuale.
Logical Cloud

Logical Cloud permette agli utenti di TERMOLOG di caricare, scaricare e condividere uno o più elementi di archivio o di un
progetto.

E’ possibile accedere a Logical Cloud cliccando sull’icona , visibile da ogni schermata e posizionata nella parte alta del layout
dello schermo.
Ogni struttura e/o generatore caricato in Logical Cloud può essere, anche in un secondo momento, scaricato su un altro pc su cui
è installato TERMOLOG: in questo modo è agevole tenere sincronizzati e condividere gli archivi di computer differenti.
L'accesso alla CLOUD è immediato e richiede solo una connessione ad internet.

ATTENZIONE: l’accesso a Logical Cloud è permesso solo ai clienti abbonati.

2.1.Primo accesso a Logical Cloud


La prima volta che si accede al Logical Cloud è necessario impostare le credenziali con le quali si è già registrati per usufruire dei
servizi messi a disposizione da Logical Soft:

ATTENZIONE: le credenziali da inserire per l’accesso al servizio Cloud sono le stesse che consentono di accedere agli altri servizi
LOGICAL SOFT come TERMOTAB e la documentazione scaricabile nella sezione supporto del sito internet www.logical.it.
Si consiglia di effettuare la registrazione ai servizi Logical Soft dal link di seguito, direttamente dal nostro sito
https://www.logical.it/utenti_mailinglist.aspx
Al primo accesso il programma mostra i termini e le condizioni del servizio. Per poter utilizzare Logical Cloud è necessario aver
letto e accettato le condizioni e i termini d’uso.
2.2. Come inserire un elemento nella Cloud
Per inserire un elemento nel servizio cloud di Termolog selezionare nell’archivio globale l’elemento che si desidera condividere e
cliccare il comando Condividi, posto in alto nella barra delle icone:

Come caricare un elemento disperdente in Logical Cloud


Come caricare un generatore in Logical Cloud

A questo punto il programma richiede di specificare alcune informazioni utili per catalogare l’elemento:
- nome
- descrizione
- chiavi di ricerca: inserire le parole chiave che meglio descrivono l’elemento inserito; ad esempio, per una parete che
contiene un isolamento con lana di roccia, le chiavi di ricerca da inserire potrebbero essere “isolante” e “lana”.
Quando si inseriscono più chiavi di ricerca è necessario separarle con una virgola.

ATTENZIONE: gli elementi inseriti in questi campi verranno utilizzati dal motore di ricerca di Logical Cloud per
individuare un elemento tra tutti quelli resi pubblici dagli altri utenti.
e per personalizzare il tipo di condivisione:
- privato: è l’elemento che, una volta caricato sulla cloud, sarà visibile esclusivamente dall’utente che lo ha inserito;
- pubblico: è l’elemento che, una volta caricato sulla cloud, sarà visibile da tutti gli utenti abbonati di TERMOLOG;
- gruppo: è l’elemento che, una volta caricato sulla cloud, sarà visibile esclusivamente dagli utenti facenti parte del gruppo
indicato a lato; la creazione di un gruppo condiviso è descritta nel paragrafo successivo.
Condividere elemento in TERMOLOG: inserimento chiavi di ricerca

2.3. Come gestire la Cloud


Il servizio Logical Cloud è suddiviso in tre sottomenù:
- UTENTE
- PUBBLICI
- GRUPPI DI LAVORO

MENU’ UTENTE

In questo menù, che a video appare con lo stesso nominativo con cui l’utente si è registrato, sono elencati tutti gli elementi che
l’utente ha provveduto a caricare nella Cloud, secondo le indicazioni del par. 2.

MENU’ PUBBLICI
In questo menù vengono visualizzati gli elementi, contrassegnati come Pubblici, caricati sulla Cloud da tutti gli utenti che utilizzano
il servizio Logical Cloud.
E’ possibile quindi eseguire delle ricerche tematiche (ad esempio per autore, tipologia di elemento, ecc..) tra gli elementi messi a
disposizione dalla community del servizio Cloud: uno strumento molto utile per l’elaborazione di attestati di prestazione energetica
di edifici esistenti, dove è spesso necessario raccogliere informazioni su elementi disperdenti / generatori già impiegati in lavori
affini.
Logical Cloud: menù Pubblici

MENU’ GRUPPI DI LAVORO


Nel menù Gruppi di lavoro è possibile organizzare dei gruppi di utenti con cui condividere gli elementi della Cloud.

Logical Cloud: menù Gruppi di lavoro

Per aggiungere un nuovo gruppo di lavoro selezionare il comando Aggiungi gruppo; nella finestra che si apre occorre quindi
specificare:

- nome: nome del gruppo;


- contatti: indicare gli indirizzi email degli utenti che si vuole includere nel gruppo di lavoro, abilitando o meno la possibilità
di modifica degli elementi condivisi. L’indirizzo email deve essere lo stesso che l’utente usa per accedere ai servizi di
www.logical.it.
- ATTENZIONE: se abiliti la ricondivisione, l’utente potrà modificare e ricondividere un qualsiasi elemento che hai creato
tu. Se l’utente non è abilitato, potrà solo scaricare l’elemento ma non ricondividerlo modificato.

Una volta selezionato il gruppo sull’area di lavoro, nella parte destra della schermata è possibile consultare l’elenco degli utenti
che ne fanno parte e le impostazioni di condivisione.
Per eliminare / aggiornare gli utenti collegati al gruppo utilizzare i comandi Aggiungi contatto ed Elimina contatto.
Archivi
3.1. Archivio globale e archivio locale del programma
TERMOLOG prevede due tipologie di archivio: uno relativo alla singola relazione/certificazione chiamato Archivio locale, l’altro
valido per tutte le relazioni/certificazioni realizzate con il programma, chiamato Archivio globale.
All’archivio globale si può accedere in qualunque momento, anche senza aprire il file di una relazione. Un inserimento od una
modifica nell’archivio globale saranno validi per tutte le relazioni create successivamente.
L’archivio locale è invece legato al file aperto, pertanto ogni relazione/certificazione possiede un suo archivio locale.

ATTENZIONE: è possibile “spostare” le modifiche apportate all’archivio locale della relazione/certificazione corrente all’archivio
globale del programma; per eseguire la suddetta operazione è sufficiente:
- nel menù Strutture, archivio relazione corrente, selezionare la struttura da copiare nell’archivio globale;
- tasto destro del mouse e dal menù contestuale aperto selezionare: Copia nell’archivio generale:

Relazione 1
Archivio locale 1

ARCHIVIO Menù
GLOBALE Strutture

Relazione 2
Archivio locale 2

Archivio GLOBALE e archivio LOCALE

ARCHIVIO GLOBALE

permette di accedere all’archivio globale da diverse posizioni nel programma.

Un primo modo di accedere a questo tipo di archivio è cliccare sul menù Archivi, disponibile nella schermata iniziale di avvio del
programma.
Archivio GLOBALE nella schermata di avvio: barra delle icone

E’ possibile accedere all’archivio globale anche, una volta iniziata una relazione, cliccando sul menù Strutture:

Archivio GLOBALE nel menù strutture


L’archivio globale di TERMOLOG contiene le caratteristiche e le informazioni relative a tutti gli elementi necessari alla
compilazione di una relazione/certificazione; in particolare esso è suddiviso nelle seguenti parti:
• Anagrafica
• Comuni
• Strutture
o Pareti
o Porte
o Coperture
o Vetri
o Pavimenti
o Finestre
o Ponti termici
o Strutture precalcolate
• Materiali
• Generatori
• Accumuli
• Pannelli
• Impianti
• Combustibili
• Limiti
• Testi
In tutte le parti dell’archivio è possibile apportare modifiche agli elementi già inseriti o eventualmente aggiungere nuovi elementi.
Nell’archivio globale per alcune categorie, tra cui i comuni, i materiali e le strutture disperdenti, è già presente un archivio di base,
compilato in accordo con le principali norme UNI e le principali raccomandazioni tecniche sull’argomento. In ogni caso l’utente
può personalizzare a piacere l’archivio, ampliarne e modificarne il contenuto secondo la propria necessità.

ARCHIVIO LOCALE
L’archivio locale è legato alla singola relazione: l’introduzione di una struttura o di una modifica eseguita per un elemento
contenuto nell’archivio locale è quindi inerente solo al file aperto in quel momento.
Gli elementi dell’archivio locale sono contenuti nel file .relx (modulo PROGETTISTA) o .cerx (modulo CERTIFICATORE): tale file
contiene tutti gli elementi necessari a quella relazione e può essere aperto da un qualunque altro computer.
Il contenuto dell’archivio locale di una relazione viene visualizzato sull’area di lavoro nel menù Strutture.
Archivio LOCALE della relazione

COME PASSARE DALL’ARCHIVIO GLOBALE ALL’ARCHIVIO LOCALE


All’apertura di una nuova relazione è possibile selezionare gli elementi dell’archivio globale che riguardano il nuovo progetto; il
programma gestisce questa operazione nel menù Strutture.
Per modificare un elemento all’interno di in una relazione, puoi intervenire direttamente nell’archivio locale oppure operare
nell’archivio generale e poi trasferire l’elemento con il comando Seleziona.
Il comando Aggiorna i materiali della relazione, visibile dall’archivio locale della relazione nel menù Strutture, permette il
riallineamento dei contenuti tra archivio globale e archivio locale dei materiali:

COME PASSARE DALL’ARCHIVIO LOCALE ALL’ARCHIVIO GLOBALE


E’ possibile “spostare” le modifiche apportate dall’archivio locale della relazione/certificazione corrente all’archivio globale del
programma; per eseguire la suddetta operazione è sufficiente:
- nel menù Strutture, archivio relazione corrente, selezionare la struttura da copiare nell’archivio globale;
- tasto destro del mouse e dal menù contestuale aperto selezionare: Copia nell’archivio generale:

La figura successiva rappresenta il contenuto del menù Strutture: nella parte sinistra della finestra sono elencate, suddivise per
tipologia, tutte le strutture presenti nell’archivio globale; selezionando l’opzione Preferite, il programma visualizza nell’elenco di
sinistra solo le strutture per le quali è stata attivata la specifica “preferita” in fase di registrazione.
Puoi chiudere o aprire gli elenchi per tipologia di struttura, cliccando con il mouse sul + accanto al nome della categoria. In testa
all’elenco è inoltre presente una comoda funzione di ricerca. Per cercare un elemento all’interno dell’archivio locale basta digitare
parte del suo nome nella casella e premere il tasto Invio.
Per importare le strutture dall’archivio globale alla relazione corrente, trascina la struttura selezionata da sinistra verso destra,
tenendo premuto il tasto sinistro del mouse.
E’ consigliabile importare nella relazione solo le strutture presenti nell’edificio, poiché tutte le strutture selezionate vengono incluse
nelle stampe e considerate per le verifiche. Nel caso in cui alcune strutture non siano più necessarie, è opportuno eliminarle
dall’archivio della relazione corrente. Per individuarle facilmente puoi spuntare la casella Colora in blu le strutture non usate,
contenuta nel comando Opzioni.
Il menù Strutture

Nel menù Strutture è possibile trasmettere dall’archivio globale a quello locale strutture opache, finestre, ponti termici, strutture
precalcolate. I materiali ed il comune vengono importati in fase di creazione della relazione ma possono essere modificati
localmente. I pavimenti su terreno sono invece registrabili solo nell’archivio locale, poiché la trasmittanza dipende dalle dimensioni
geometriche.
In sintesi, per effettuare una modifica limitatamente al progetto corrente, è sufficiente premere il tasto sinistro del mouse sul nome
di una delle strutture elencate nella parte sinistra della schermata e cliccare sul comando Modifica: le modifiche riguarderanno
solo l’elemento dell’archivio locale e non saranno trasmesse all’archivio globale.
Nel caso in cui l’utente modifichi una struttura dell’archivio globale e tale struttura sia stata precedentemente trasmessa all’archivio
locale, la modifica introdotta non sarà influente nel calcolo delle dispersioni.

Se la struttura è già stata utilizzata nella tabella delle dispersioni, il valore della dispersione dell’elemento sarà automaticamente
aggiornato in base al nuovo valore di trasmittanza.

3.2. Anagrafiche
Nell’ archivio anagrafiche di TERMOLOG è possibile memorizzare i dati del proprio studio e di tutte quelle figure professionali che
collaborano con lo studio: progettisti, architetti, ingegneri, geometri, termotecnici, imprese, certificatori, committenti privati, ecc…
Per accedere all’archivio delle anagrafiche è sufficiente cliccare il relativo comando:
Menù Archivi: il comando Anagrafica

Si apre la seguente schermata:

Per aggiungere una nuova anagrafica all’archivio basta premere il tasto Nuovo dalla barra delle icone: occorre quindi inserire i
dati a disposizione nella finestra che appare (vedi figura successiva), riempiendo le caselle proposte. Non è obbligatorio riempire
tutti i campi. Il tasto Ok registra i dati inseriti.
Archivio Anagrafiche – Dati da inserire.

I dati del proprio studio devono essere inseriti in una scheda anagrafica specifica, a cui si accede con il tasto Dati studio.

I dati dello studio possono essere inclusi nei piè di pagina di tutte le stampe, modificando le opzioni di stampa impostabili con il
comando Imposta i parametri del programma del menù Home:
Per modificare o eliminare dei dati già inseriti è sufficiente selezionare il nominativo da aggiornare nell’elenco e premere i pulsanti
Modifica o Elimina. Il tasto Stampa produce una stampa dell’anagrafica selezionata.

3.3. I materiali
TERMOLOG possiede un ampio archivio di materiali, suddivisi per tipologia, contenente le caratteristiche di numerosi materiali
da costruzione contenuti in alcune normative UNI. Per accedervi, basta selezionare dalla barra delle icone il comando Materiali:

Cap. 3
Menù Archivi: comando Materiali

Di seguito si illustrano le prerogative e le modalità di funzionamento delle tipologie di archivio di materiali.

3.3.1. Archivi dei materiali

I materiali sono raggruppati in categorie:


• Materiali da produttori. In questa sezione dell’archivio sono presenti i materiali dell’archivio fornito dai produttori;
• Muri Trombe. Questa categoria dell’archivio comprende le intercapedini d’aria che possono essere utilizzare per la
creazione di un muro Trombe.
• UNI 10351. In questa categoria sono riportati tutti i materiali appartenenti alla normativa UNI 10351 con comportamento
termico isotropo ed omogeneo;
• UNI 10355. In questa categoria sono riportati tutti i materiali appartenenti alla normativa UNI 10355;
• UNI EN 673:2005. In questa categoria sono riportati tutti i materiali appartenenti alla normativa UNI EN 673:2005;
• UNI EN ISO 10456. In questa categoria sono riportati tutti i materiali appartenenti alla normativa UNI EN ISO 10456;
• UNI TR 11552. In questa categoria sono riportati tutti i materiali appartenenti alla normativa UNI TR 11552;
• Materiali utente. Questa sezione contiene tutti i materiali aggiunti dall’utente;

In ogni categoria i materiali sono raggruppati ulteriormente in diverse sottocategorie. Ad esempio, calcestruzzo, fibre minerali,
intonaci e malte, laterizi, materie plastiche cellulari, vetro, ecc… .
Per cercare un materiale in elenco è possibile digitare una parte del nome nell’apposita casella di ricerca e premere il tasto invio.
Materiali - Selezione di un materiale dell’elenco.

Selezionando un materiale dall’elenco, viene visualizzata una scheda con i parametri caratteristici:
Materiali - Scheda del materiale.

3.3.2. Creare un nuovo materiale

Per creare un nuovo materiale, occorre premere il tasto ed indicare il valore dei parametri richiesti. Il tasto salva i
valori inseriti e conferma la registrazione del materiale in archivio. Tutti i materiali inseriti dall’utente, saranno salvati nella categoria
Materiali utente.
Dal punto di vista della certificazione, Il programma non utilizza tutti i parametri inseriti in questa finestra: i parametri utilizzati nei
calcoli sono la massa volumica del materiale, la conduttività indicativa di riferimento, la maggiorazione percentuale, la conduttività
utile di calcolo.

I parametri fisici richiesti nella finestra dei materiali sono:


• Categoria. Definisci la categoria di appartenenza del materiale, scegliendo tra quelle proposte nel menù a tendina. Non
è possibile creare categorie personalizzate.
• Nome. Una breve descrizione del materiale, ovvero il nome con cui apparirà in archivio.
• Massa volumica del materiale a secco  (Kg/m3). Densità del materiale.
• Conduttività indicativa di riferimento m (W/mK). E’ il valore della conduttività termica fornita dal produttore, misurata
in laboratorio.
• Maggiorazione percentuale m (%). Questo valore tiene conto del comportamento reale del materiale in condizioni di
esercizio, in base al contenuto percentuale di umidità, all’invecchiamento ed al costipamento dei materiali e corregge
conseguentemente la conduttività termica di riferimento m per ottenere la conduttività utile di calcolo u con la formula:
 m 
 u =  m 1 + 
 100 
• Conduttività utile di calcolo u (W/mK). Valore della conduttività termica effettiva per il calcolo, avendo tenuto conto
della maggiorazione percentuale m.

Per quanto riguarda i dati relativi al comportamento al vapore (verifica termoigrometrica o di Glaser) il programma consente
all’utente di scegliere se inserire la Permeabilità al vapore δ o il Fattore di resistenza alla diffusione del vapore μ:
• Permeabilità al vapore δa e δu (Kg/msPa × 10-12). Rappresenta la caratteristica di un materiale di essere permeabile
al passaggio del vapore. ed è determinata nell’intervallo di umidità relativa tra 0 % e 50 % e tra 50 % e 95 %.
• Fattore di resistenza alla diffusione del vapore μa e μu. Per definire il comportamento igrometrico del materiale puoi
scegliere di specificare tra il valore della permeabilità al vapore e il fattore di resistenza alla diffusione del vapore. In
molti cataloghi di produttori di materiali per edilizia è riportato questo valore piuttosto che d.

Si rammenta che i due valori sono legati dalla seguente relazione:

 aria
=
 materiale
• Calore specifico cp (KJ/KgK). Questo dato è essenziale per il calcolo dello sfasamento.
• Spessore s (mm). Valore di default di spessore per lo strato di materiale in questione.
Se il valore dello spessore indicato è 0 l’utente dovrà specificare il valore dello spessore in fase di inserimento del
materiale in una struttura. E’ consigliabile specificare uno spessore non nullo per i materiali utilizzati sempre con spessore
prefissato (ad esempio blocchi di laterizio o simili).
• Viscosità dinamica (Kg/(ms))
• Rigidità dinamica (MN/m3)
• Preferito. Se selezionata, questa opzione inserisce il materiale nell’elenco delle strutture preferite per averlo
immediatamente a disposizione nella creazione della stratigrafia.
• Colore. Premi il pulsante Cambia per assegnare un nuovo colore, che rappresenterà il materiale in oggetto nella
stratigrafia.
• Riempimento. Scegli la tipologia di retino: linee, griglia o simbolo. I quest’ultimo caso è possibile scegliere il tipo di
simbolo tra quelli in elenco.

Nella finestra Riciclabilità è possibile definire:


• Categoria in riferimento CAM: selezionare la categoria di componente edilizio nella quale rientra il materiale; tale
informazione permette di individuare le percentuali minime di materiale riciclato che il materiale deve contenere come
richiesto nel par.2.4.2 del D.M. 11-10-2017.
• Materiale con contenuto di riciclato: selezionando questa casella è possibile specificare il contenuto in percentuale di
materia riciclata presente nel materiale.
• Materiale riciclabile o riutilizzabile: selezionando questa casella è possibile specificare il contenuto in percentuale di
materia riciclabile/disassemblabile presente nel materiale.
• Materiale strutturale: selezionando questa casella il materiale sarà classificato come strutturale; tale informazione
influenza le verifiche che il D.M. 11-10-2017.
• Materiale da fonte rinnovabile/materiale da rivestimento: queste informazioni non sono collegate ai criteri CAM, ma
alla valutazione del Protocollo Itaca, non sono quindi oggetto del presente manuale.

3.3.3. Registrare il materiale

Una volta terminato l’inserimento dei parametri, per memorizzare i valori inseriti premi il pulsante . Il nuovo materiale sarà
aggiunto nell’archivio globale, categoria Materiali utente e potrà essere individuato facilmente con la funzione di ricerca.

ATTENZIONE: Per fare sì che un nuovo materiale, aggiunto nell’archivio globale, possa essere utilizzato in una relazione già
esistente (archivio locale), è necessario eseguire il comando Aggiorna i materiali della relazione.

3.3.4. Stampa
Premendo il pulsante , il programma produce un documento .doc in cui sono riassunte le principali caratteristiche del
materiale selezionato.

3.4. I comuni
Per eseguire la certificazione/relazione energetica di un edificio, occorre verificare che siano registrati i dati climatici del comune
di riferimento. Per eseguire i calcoli termici di un sistema edificio-impianto è necessario infatti conoscere alcune informazioni
preliminari, relative alle temperature esterne medie mensili ed alle irradianze solari della zona dove l’edificio è ubicato.
L'archivio dei comuni di TERMOLOG contiene i dati di tutti i comuni di Italia per latitudine e longitudine, e i dati climatici completi
per i capoluoghi di provincia con riferimento alla normativa UNI 10349 e al D.P.R. 412/93.
In particolare, si ricavano dalla normativa UNI 10349:
• Temperature esterna media giornaliera per mese per ogni provincia;
• Irradianza solare media giornaliera diretta e diffusa per mese per ogni provincia su un piano orizzontale;
• Irradianza solare media giornaliera totale per mese per ogni provincia su superfici verticali esposte a S, SO-SE, E-O,
NO-NE e N;
• Velocità del vento per provincia;
• Pressione esterna;
• Temperatura esterna estiva ed escursione termica nel giorno più caldo dell’anno;
Dal D.P.R. 412/93 si ricavano:
• I gradi giorno (GG);
• La zona climatica di appartenenza.
Dalla UNI 10379 o dalla UNI TS 11300 si ricavano:
• le temperature minime di progetto per il calcolo della potenza di picco stagionale per il dimensionamento del
generatore;
• la durata del periodo di riscaldamento.

Per i comuni non capoluogo di provincia i dati climatici vengono calcolati per interpolazione dai valori relativi a due province di
riferimento, secondo quanto previsto dalla normativa UNI 10349. Termolog indica già per tutti i comuni non capoluogo le due
province più vicine in linea d’aria, verificando che non siano poste sullo stesso lato. E’ comunque vivamente consigliato di
controllare le province scelte automaticamente del programma. La scelta della province non dovrebbe infatti basarsi solo sulla
distanza in linea d’aria ma anche sulla posizione, sul versante montano e su altre valutazioni non sempre riconducibili ad una
procedura automatica.

La registrazione del comune nell’archivio globale avviene una volta sola ed i dati memorizzati resteranno validi per tutte le relazioni
create da quel momento in poi. In fase di creazione di una nuova relazione, se non è stata apportata alcuna modifica da parte
dell’utente sul comune della relazione, il programma calcola i dati climatici secondo le province impostate in automatico.
TERMOLOG calcolerà per interpolazione rispetto alla latitudine ed alla longitudine i dati necessari per il calcolo:
• Zona climatica di appartenenza
• Temperatura esterna di progetto
• Temperature medie mensili
• Irradiazioni solari medie mensili
• Velocità media del vento
• Gradi giorno
Se si dispone di dati misurati sperimentalmente o forniti dallo stesso comune per le grandezze richieste, è possibile riempire
manualmente la tabella con i valori in possesso.
Per quanto concerne la procedura di calcolo della Regione Lombardia, conformemente a quanto indicato nella procedura
regionale, TERMOLOG per i comuni non capoluogo di provincia valuta:
• la temperatura esterna media mensile a partire dalla temperatura della provincia di appartenenza, corretta in funzione
della quota del comune in analisi;
• le irradianze solari medie mensili sono assunte pari a quella della provincia di appartenenza.

3.4.1. Registrare un nuovo comune

E’ possibile accedere all’archivio dei comuni cliccando sul relativo comando:


Menù Archivi: comando Comuni

La procedura di registrazione per un comune è divisa in tre finestre successive (Anagrafica, Parametri, Dati climatici), più due
finestre per l’aggiunta di immagini e documenti collegati.

FINESTRA ANAGRAFICA

Inserimento di un comune in archivio: dati geografici

Nella finestra in figura è sufficiente indicare il nome del comune di riferimento


E’ anche possibile associare un’immagine come logo di riferimento per il comune. Puoi scegliere fra i più comuni formati di file
immagine.
Per i comuni non capoluogo di provincia è necessario indicare:
• Primo comune di riferimento: il capoluogo di provincia più vicino in linea d’aria e sullo stesso versante geografico (non
necessariamente il capoluogo della provincia di riferimento).
• Secondo comune di riferimento: un secondo capoluogo di provincia vicino al comune in questione, per tener conto
delle differenze di altitudine.
• Zona geografica: questa informazione permette di calcolare il valore del gradiente verticale di temperatura. Gli aggettivi
Transpadana e Cispadana indicano il territorio dell’Italia settentrionale posto rispettivamente a nord e a sud del fiume
Po.

FINESTRA PARAMETRI
Nelle finestra Parametri il programma mostra i dati ricavati automaticamente mediante interpolazione.

Parametri climatici del comune

In particolare tra le caratteristiche del sito trovi:


• Zona climatica di appartenenza del comune: A, B, C, D, E o F (D.P.R. 412/93).
• Gradi giorno del comune (D.P.R. 412/93). Questi dati sono riportati comune per comune nell’allegato A al D.P.R. 412.
• Temperatura esterna di progetto. (D.P.R. 412/93). Questo dato può essere corretto successivamente in funzione di
posizione ed altezza dell’edificio con apposito comando (vedi paragrafo dedicato).
• Periodo di riscaldamento (D.P.R. 412/93): giorno di inizio e giorno di fine. Dipendono dalla scelta della zona climatica.
• Parametri della zona di vento (UNI 10349): in questa sezione vengono impostati i parametri relativi al vento. In primo
luogo deve essere definita la zona di vento. Se la conosci già, puoi impostarla manualmente (1, 2, 3 e 4). Altrimenti puoi
premere il pulsante Aiuto, mediante il quale puoi definire la zona d’Italia in cui è situato il tuo edificio, la sua distanza dal
mare e la posizione in quota sul livello del mare. Il valore indicato nella casella indica l’estremo superiore della fascia di
quota dell’edificio (se ad esempio esso è posto a 750 m di altitudine, devi scegliere il valore 800). In base ai dati scelti il
programma sceglierà automaticamente la zona di vento corretta. Oltre alle zone occorre poi dare indicazione riguardo
alla velocità e alla direzione del vento stimate. Questi dati attualmente non sono rilevanti sul calcolo della prestazione
energetica degli edifici.
• Parametri estivi (UNI 10349): in questa zona vengono impostati i parametri necessari al calcolo dello sfasamento
dell’onda termica: la temperatura massima e la variazione massima di temperatura durante la stagione estiva.

FINESTRA DATI CLIMATICI


Nella finestra Dati climatici sono riportati i valori calcolati per la temperatura esterna media mensile, le irradianze solari, la
pressione parziale di valore d’acqua dell’aria esterna e l’escursione giornaliera della temperatura esterna:
Dati climatici del comune: temperature e irradianze medie mensili

FINESTRA DOCUMENTI

La finestra Documenti dell’archivio Comuni

Nella finestra Documenti il programma consente di associare al comune corrente alcuni file presenti sul proprio computer, per
poterli richiamare agevolmente in fase di consultazione del comune dall’archivio: ad esempio una pianta, una foto aerea, un foglio
di calcolo con dei dati o ciò che si desidera.
Per inserire un riferimento ad un file fare click sul pulsante , Aggiungi un documento: il programma apre una finestra in cui
è richiesto all’utente di indicare dove si trova il file da associare. Una volta terminato l’inserimento, nella tabella sarà riportata
l’indicazione del nome del file associato ed il suo percorso.
Per aprire un file dell’elenco con l’applicazione predefinita basta selezionare l’elemento e cliccare sul pulsante . Per cancellare

un file dall’elenco occorre selezionarlo e cliccare sul pulsante .

FINESTRA IMMAGINE

Nella finestra Immagine il programma consente di associare al comune in oggetto un file immagine. Tale immagine sarà inclusa
nella stampa del comune corrente.

Assegnare un’immagine al comune

REGISTRAZIONE DEL COMUNE


Per concludere la registrazione del comune in archivio o memorizzare eventuali modifiche per uno esistente, seleziona il comando
Registra.
Il tasto Stampa permette di stampare in formato .doc i dati inseriti.

3.5. Le strutture disperdenti


Archivio delle strutture

Nell’archivio delle strutture, gli elementi disperdenti per i quali è possibile assegnare una stratigrafia sono suddivisi per tipologia.
In particolare:
• Pareti;
• Coperture;
• Pavimenti;
• Porte;
• Finestre;
• Ponti termici;
• Precalcolate;
• Vetri.
Spostandosi sui sottomenù posti in alto, immediatamente al di sotto della barra delle icone, è possibile consultare, per tipologia,
sull’area di lavoro (pareti, coperture, pavimenti, ecc..) il contenuto dell’archivio: posso visualizzare l’archivio sotto forma di elenco
o con delle anteprime grafiche delle strutture, è sufficiente cliccare sul pulsante:

Per consultare un elemento disperdente già presente in archivio selezionare la struttura e cliccare sul pulsante:

Per inserire ex-novo una struttura disperdente fare riferimento a quanto spiegato nei successivi paragrafi.

3.5.1. Strutture disperdenti opache

Si voglia ora creare una nuova struttura disperdente opaca e registrarla nell’archivio globale del programma. Per farlo, scegli il
sottomenù corrispondente alla tipologia della struttura (pareti, coperture, pavimenti, ecc..) e premi il comando:

Si apre la schermata Dati generali:


Inserimento di una struttura opaca – Dati generali

Le informazioni da specificare sono le seguenti (presenti sia in caso di modulo CERTIFICATORE che di modulo PROGETTISTA):
• Nome: inserisci il nome che desideri attribuire alla struttura; è possibile specificare se la struttura è da catalogare come
preferita.
• Tipo: indicare la tipologia della struttura opaca che si intende inserire, scegliendo tra Parete, Pavimento, Copertura e
Porta.
• Verso: indicare il verso di dispersione della struttura, scegliendo tra:
- Esterno
- Terreno
- Zona non riscaldata
- Edificio confinante riscaldato
- Da zona non riscaldata verso l’esterno, da utilizzarsi nel caso il metodo di calcolo scelto per valutare le zone
confinanti sia quello puntuale e sia necessario assegnare le strutture disperdenti ad una zona non riscaldata.
- Locale interno alla zona, da utilizzarsi nel caso il metodo di calcolo scelto per valutare la capacità termica
sia quello puntuale e sia necessario inserire nel modello dell’edificio anche gli elementi attraverso i quali non
c’è dispersione di calore.
Nel caso si stesse utilizzando il modulo PROGETTISTA la schermata Dati generali richiede di specificare anche altre informazioni:
• Comune: inserisci il comune in cui è ubicato l’edificio;
• Anno: questa informazione è utilizzata per valutare i valori limite di trasmittanza con cui confrontare i valori calcolati;
• Orientamento: indicare l’orientamento della struttura;
• Limiti: specificare qual è la normativa di riferimento per valutare i valori limite di trasmittanza con cui confrontare i valori
calcolati;
• Si richiede di specificare qual è il tipo di verifica a cui si desidera sottoporre la struttura in esame tra verifica di
trasmittanza, verifica di sfasamento e massa frontale (per la quale è necessario specificare, a lato, anche il colore
della struttura) e verifica termoigrometrica. Il contenuto di ciascuna verifica verrà trattato più diffusamente nei paragrafi
successivi. Nel caso si desideri sottoporre la struttura ad una verifica termo igrometrica è necessario specificare quali
sono le condizioni al contorno a cui riferirsi.
• Percorso: il programma consente di catalogare le strutture registrate nell’archivio in cartelle; per fare questo è sufficiente
scrivere il nome della cartella in cui si vuole registrare la strutture accanto alla dicitura Percorso:
il programma creerà una nuova cartella con il nome prescelto e la visualizzerà nel menù Strutture, collocandola in
funzione del Tipo (Parete, Porte, ecc..) e del Verso di dispersione:

TERMOLOG fornisce all’utente la possibilità di valutare la resistenza termica superficiale (interna o esterna) sulla base di quanto
riportato nell’Appendice A della norma UNI 6946, a cui si rimanda per la completa trattazione teorica dei dati da inserire.
Cliccando il comando Calcola la resistenza superficiale il programma apre la seguente finestra:
Cliccando su OK il programma farà in modo di impostare le resistenze superficiali appena calcolate (R si e Rse) nella stratigrafia
della struttura in esame (schermata Geometria).

Passiamo alla schermata Geometria:

Inserimento di una struttura opaca – Geometria


Nella parte centrale della finestra è presente una tabella, nella quale saranno inseriti riga per riga gli strati che compongono la
struttura.
In fase di creazione di una nuova struttura il programma introduce automaticamente le resistenze termiche relative ai due strati
d’aria che lambiscono internamente ed esternamente l’elemento: l’adduttanza interna ed esterna, con riferimento alla norma UNI
6946. L’utente può comunque modificare il valore delle adduttanze. Ad esempio, per elementi verso terreno, può essere omessa
l’adduttanza esterna.
Per definire la stratigrafia della struttura è necessario indicare i materiali che costituiscono i vari strati. Vediamo i passi principali
per compiere questa operazione:
1. Scegli il materiale in archivio sulla parte sinistra della finestra.
IMPORTANTE: Nel caso in cui l’utente scelga un materiale personalizzato, per utilizzare l’elemento in una relazione già
esistente, è necessario sincronizzare l’archivio globale e quello locale, accedendo all’archivio dei materiali e cliccando
sul comando Aggiorna la relazione.
I materiali in archivio sono raggruppati per categoria. E’ possibile cercare tra tutti i materiali, preferiti o per Produttore.
Cliccando ad esempio sul “+” posto a fianco del nome Calcestruzzo, sarà aperto l’elenco dei calcestruzzi presenti sia
nell’archivio UNI che nell’archivio utente.
Esiste una funzione di ricerca in grado di trovare rapidamente un materiale dall’archivio materiali o dall’archivio dei
produttori. Per farlo, è sufficiente scrivere nella casella in alto a sinistra anche parzialmente il nome del materiale voluto
e premere il tasto invio. Il programma visualizzerà in elenco solo i materiali per i quali il nome contiene la stringa di testo
digitata dall’utente.
E’ possibile anche selezionare la fonte degli elementi visualizzati nell’archivio materiali: ad esempio, scegliendo UNI
10351, saranno visualizzati di seguito solo i materiali appartenenti a tale norma:

2. Dopo avere selezionato il materiale dall’archivio, per disporlo nella stratigrafia dell’elemento è necessario trascinarlo
dall’archivio nella posizione voluta della tabella, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse.
ATTENZIONE: L’ordine degli strati della struttura dall’alto verso il basso corrisponde alla disposizione dall’interno
dell’ambiente riscaldato verso l’esterno.
3. Inserisci lo spessore dello strato in millimetri nella colonna della tabella corrispondente e premi Invio. Automaticamente
il programma calcolerà la resistenza del singolo strato e la trasmittanza termica totale U della stratigrafia.
4. Ripeti i punti 2 e 3 per inserire tutti gli strati della struttura disperdente.
5. Il pulsante salva la nuova struttura in archivio

E’ possibile inserire gli strati con qualunque ordine. Il materiale viene inserito in tabella in un punto qualsivoglia, dove viene
rilasciato il pulsante sinistro del mouse.
Nell’inserimento degli strati, puoi aiutarti con i seguenti comandi posti nella barra delle icone sopra alla tabella degli strati:

• : permette di iniziare l’inserimento in archivio di una nuova struttura;

• : memorizza in archivio la stratigrafia inserita;

• : permette di effettuare una copia della struttura corrente;

• : permette di creare un nuovo materiale;

• : permette di modificare le caratteristiche del materiale selezionato in tabella;

• : permette di aggiungere uno strato nella posizione corrente;

• : cancella la riga selezionata in tabella;

• : permette di duplicare la riga corrente;



• : sposta lo strato selezionato in tabella verso l’interno (verso l’alto) di una posizione;
• : sposta lo strato selezionato in tabella verso l’esterno (verso il basso) di una posizione;

• : permette di invertire l’ordine dei materiali;

• : permette di trovare un materiale equivalente o migliore di quello selezionato;


• : cliccando su questo comando dopo avere selezionato un materiale è possibile visualizzare il corrispondente
materiale nell’archivio posto a lato:

• : cliccando su questo tasto il programma visualizza le verifiche termoigrometriche relative alla struttura in esame:

• : cliccando su questo tasto per stampare la scheda tecnica della struttura

Passiamo alla schermata Disegno:


Disegno della stratigrafia di una nuova struttura

In questa finestra è possibile visualizzare la rappresentazione grafica della stratigrafia appena inserita e modificare i retini associati
agli strati.

Passiamo alla schermata Documenti:


Documenti allegati ad una struttura disperdente
In questa finestra è possibile associare alla struttura disperdente degli ulteriori documenti, che saranno allegati in fase di stampa
alla documentazione relativa alla struttura.

Passiamo infine alla schermata Acustica (visibile solo dai possessori del programma ACUSTILOG):

Caratteristiche acustiche di una struttura disperdente opaca verticale


Caratteristiche acustiche di una struttura disperdente opaca orizzontale
In questa schermata è possibile associare alla struttura in fase di definizione le informazioni che la caratterizzano dal punto di
vista acustico; in particolare distinguiamo tra:
elementi verticali:
mettendo la spunta sull’opzione Calcola le prestazioni acustiche della struttura è possibile valutare il potere fonoisolante della
struttura nel modo seguente:
• Spessore. spessore della parete, compilato automaticamente dal programma.
• Massa. massa della parete, compilata automaticamente dal programma.
• Leggera/Doppia. Indica che tipo di parete stai valutando se leggera o doppia; questa informazione è utilizzata dal
programma per stabilire quali sono le correlazioni generali più consone che correlano la massa della parete al potere
fonoisolante (si veda anche qui di seguito il calcolo di Rw con una relazione specifica).
• Rw. Indice di valutazione del potere fonoisolante della parete; cliccando sul pulsante Calcola, posto a lato, è possibile
stimare il suddetto parametro, utilizzando uno degli approcci seguenti:
Parametro noto: nel caso sia a disposizione il valore dell’indice del potere fonoisolante, puoi inserirne direttamente il
valore numerico.
Calcola con una relazione specifica: puoi stimare Rw mediante una correlazione derivata da prove eseguite in laboratorio;
il programma mette a disposizione numerose tra le correlazioni esistenti in letteratura sull’argomento, qui di seguito se
ne riporta la formulazione generale e l’ambito di validità:
Generale Rw = 20 log (m’) - 2 [dB], per m’ > 80 kg/m2

Pareti pesanti monostrato – laboratori ITALIA


UNI 12354-1 Rw = 37,5 lg (m’) – 42 [dB] per m’ > 150 kg/m2
IEN Galileo Ferraris Rw = 20 lg (m’) [dB] per 50 < m’ < 400 kg/m2
Università di Parma per le pareti Rw = 15,4 lg (m’) +8 [dB] per 100 < m’ < 700 kg/m2
Istituto normativo austriaco Önorm Rw = 32,4 lg (m’) – 26 [dB] per m’ > 150 kg/m2
Laboratorio – laterizio Rw = 16,9 lg (m’) + 3,6 [dB] per m’ > 100 kg/m2
Laboratorio – laterizio alleggerito Rw = 16 lg (m’) + 7 [dB] per 80 < m’ < 400 kg/m2
Blocchi di argilla espansa Rw = 26 log (m’) – 11 per 115<m’<400 kg/m2

Pareti pesanti monostrato – laboratori EUROPA


Germania Rw = 32,1 lg (m’) – 28,5 [dB] per m’ > 150 kg/m2
Austria Rw = 32,4 lg (m’) – 26 [dB] per m’ > 150 kg/m2
Francia Rw = 40 lg (m’) – 45 [dB] per m’ > 150 kg/m2
Francia Rw = 13,3 lg (m’) + 12 [dB] per m’ < 150 kg/m2
Gran Bretagna Rw = 21,6 lg (m’) – 2,3 [dB] per m’ > 100 kg/m2
EAACA-calcestruzzo aerato autoclavato: Rw = 26,1 log (m’) – 8,4 [dB] per 80 < m’ < 100 kg/m2

Pareti doppie ITALIA


Rockwool – pareti in laterizio Rw = 20 log (m’) + 20 log (d) -10 [dB], con d:intercapedine d’aria
Pareti in laterizio con intercapedine Rw = 16 log (m’) + 10, per intercapedine > 5 cm riempita con materiale poroso o
fibroso fonoassorbente
Blocchi di argilla espansa Rw = 26 log (m’) – 11 [dB], per 115 < m’ < 400 kg/m2
Pareti doppie EUROPA
EAACA - calcestruzzo aerato autoclavato Rw = 26,1 log (m’) – 8,4 [dB], per 80 < m’ < 300 kg/m2

Pareti leggere ITALIA


IEN Galileo Ferraris – singola struttura Rw = 20 log (m’) + 20 log (d) + e – 6 [dB]
IEN Galileo Ferraris – singola struttura Rw = 20 log (m’) + 10 log (d) + e + 6 [dB]
Laboratorio – struttura doppia Rw = 20 log (m’) + 10 log (d) + e + 10 [dB]

Pareti leggere EUROPA


Germania – struttura singola Rw = 20 log (m’) + 10 log (d) + e + 5 [dB]
Germania – doppia struttura Rw = 20 log (m’) + 10 log (d) + e + 12 [dB]
Le relazione per le pareti leggere valgono per m’ < 70-80 kg/m2 con:
d: intercapedine d’aria
e: spessore pannello

Data l’impossibilità di riportare nel programma la totalità delle correlazioni presenti in letteratura, ti consente di inserire
la relazione che intendi utilizzare per la stima del potere fonoisolante e di registrarla in modo da poterla utilizzare in
seguito ogni volta fosse necessario; per fare questo clicca su Archivio formule, comando Nuova:

e componi la formula:

Calcola con lo spettro: puoi stimare l’indice di valutazione del potere fonoisolante a partire dai dati in frequenza,
inseriti in bande di ottava o di terzi di ottava, sulla base del metodo descritto nella norma UNI EN ISO 717-1. Con
riferimento alla medesima normativa il programma stima anche i due termini di adattamento spettrale C e C tr per
l’isolamento al rumore aereo.
ATTENZIONE: L’utilizzo dei termini di adattamento dello spettro (C, Ctr) è stato introdotto dalla normativa per
correggere il valore dell’indice di valutazione quando esso è riferito ad una situazione in cui è prevista una sorgente
di rumore riconducibile al rumore rosa ponderato A (C) o al rumore di traffico urbano ponderato A (Ctr).
Il programma non corregge automaticamente l’indice di valutazione con i termini di adattamento spettrale: deve
essere cura dell’utente, in base alle proprie necessità, effettuare tale operazione.
Una volta terminato l’inserimento dei dati cliccare sul pulsante OK. Nella scheda della parete sarà riportato il valore di Rw e, nel
caso, dei termini di adattamento allo spettro appena stimati:
• Analisi in frequenza. Puoi inserire i dati in frequenza del potere fonoisolante, in bande di ottava o di terzi di ottava. Il
programma riporta a lato una rappresentazione grafica dei valori in frequenza appena inseriti e della curva di riferimento
della norma UNI EN 717-1. è in grado di rielaborare tali dati e di restituire l’indice di valutazione del potere fonoisolante:
per una spiegazione più dettagliata si rimanda, qui di seguito, alla spiegazione del calcolo di Rw a partire dallo spettro di
frequenze.
In alternativa all’inserimento manuale dei dati in frequenza, il programma consente di generare in automatico lo spettro
in frequenza del potere fonoisolante, è sufficiente cliccare il pulsante Rw* posto accanto alla dicitura analisi in freq.;
l’andamento del potere fonoisolante con la frequenza viene calcolato dal programma sulla base della seguente relazione:
R = R0 – 10 log (0,23 R0) [dB]
in cui:
R0 [dB] = 20 log(m’) + 20 log(f) – 42,5
m' [kg/m2]: massa della parete
f [Hz]: frequenza
ATTENZIONE: La formula precedente è stata ricavata dalla principale letteratura tecnica sull’argomento che ne
suggerisce l’utilizzo nel caso di pareti omogenee.
elementi orizzontali:
mettendo la spunta sull’opzione Calcola le prestazioni acustiche della struttura è possibile valutare il potere fonoisolante della
struttura nel modo seguente:
• Analisi in frequenza. Puoi inserire i dati in frequenza del potere fonoisolante R e del livello di rumore di calpestio Ln, in
bande di ottava o di terzi di ottava. Il programma riporta a lato una rappresentazione grafica dei valori in frequenza
appena inseriti e della curva di riferimento della norma UNI EN 717-1 o UNI EN 717-2. Acustilog è in grado di rielaborare
tali dati e di restituire l’indice di valutazione del potere fonoisolante e del livello di rumore di calpestio: per una spiegazione
più dettagliata si rimanda, qui di seguito, alla spiegazione del calcolo di R w e di Ln,w a partire dallo spettro di frequenze.
Analogamente a quanto visto per le pareti, per il solo potere fonoisolante Rw del solaio è possibile generare in automatico
lo spettro in frequenza del potere fonoisolante: si faccia riferimento allo stesso procedimento e formulazione già spiegata
per le pareti.
• Spessore. Compilato automaticamente dal programma.
• Massa. Compilato automaticamente dal programma.
• Rw. Indice di valutazione del potere fonoisolante del solaio; cliccando sul pulsante Calcola, posto a lato, è possibile
stimare il suddetto parametro, utilizzando uno degli approcci seguenti:

Parametro noto: nel caso sia a disposizione il valore dell’indice del potere fonoisolante, puoi inserirne direttamente
il valore numerico.
Calcola con una relazione specifica: puoi stimare Rw mediante una correlazione derivata da prove eseguite in
laboratorio; mette a disposizione numerose tra le correlazioni esistenti in letteratura sull’argomento, qui di seguito
se ne riporta la formulazione generale e l’ambito di validità:
Generale Rw = 20 log (m’) - 2 [dB], per m’ > 80 kg/m2
Università di Parma per i solai Rw = 22,4 log (m’) – 6,5 [dB]
Solai in laterocemento Rw = 23 log (m’) – 8 [dB], per 250 < m’ < 500 kg/m2

Per quanto concerne la possibilità di personalizzare le correlazioni il discorso è analogo a quanto già spiegato per
le pareti, a cui si rimanda.

Calcola con lo spettro: puoi stimare l’indice di valutazione del potere fonoisolante a partire dai dati in frequenza,
inseriti in bande di ottava o di terzi di ottava, sulla base del metodo descritto nella norma UNI EN ISO 717-1. Con
riferimento alla medesima normativa il programma stima anche i due termini di adattamento spettrale C e C tr per
l’isolamento al rumore aereo.

ATTENZIONE: L’utilizzo dei termini di adattamento dello spettro (C, Ctr) è stato introdotto dalla normativa per
correggere il valore dell’indice di valutazione quando esso è riferito ad una situazione in cui è prevista una sorgente
di rumore riconducibile al rumore rosa ponderato A (C) o al rumore di traffico urbano ponderato A (Ctr).
Il programma non corregge automaticamente l’indice di valutazione con i termini di adattamento spettrale: deve
essere cura dell’utente, in base alle proprie necessità, effettuare tale operazione.
Una volta terminato l’inserimento dei dati cliccare sul pulsante OK. Nella scheda del solaio sarà riportato il valore
di Rw e, nel caso, dei termini di adattamento allo spettro appena stimati.

• Ln,w. Indice di valutazione del livello di rumore di calpestio del solaio; cliccando sul pulsante Calcola, posto a lato, è
possibile stimare il suddetto parametro, utilizzando uno degli approcci seguenti:

Parametro noto: nel caso sia a disposizione il valore dell’indice del livello di isolamento di calpestio, puoi inserirne
direttamente il valore numerico.
Calcola con una relazione specifica: puoi stimare Ln,w mediante una correlazione derivata da prove eseguite in
laboratorio; 4 mette a disposizione la correlazione contenuta nelle norme UNI EN 12354-2, qui di seguito riportata:
Ln,w = 164 - 35 log (m’) [dB], per 100 < m’ > 600 kg/m2

Anche in questo caso il programma dà la possibilità di personalizzare le correlazioni: il discorso è analogo a quanto
già spiegato per le pareti, a cui si rimanda.

Calcola con lo spettro: puoi stimare l’indice di valutazione del livello di isolamento di calpestio a partire dai dati in
frequenza, inseriti in bande di ottava o di terzi di ottava, sulla base del metodo descritto nella norma UNI EN ISO
717-2. Con riferimento alla medesima normativa il programma stima anche il termine di adattamento spettrale C l
per il livello di rumore di calpestio.
ATTENZIONE: Il programma non corregge automaticamente l’indice di valutazione con il termini di adattamento
spettrale: deve essere cura dell’utente effettuare tale operazione, in base alle proprie necessità.

3.5.1.1. VERIFICA DI TRASMITTANZA

Per eseguire la verifica di trasmittanza per una certa struttura il programma deve conoscere quale sia la tipologia di struttura, la
zona climatica, l’anno di riferimento e il verso di dispersione della struttura, per sapere se si tratta di struttura verso esterno, zona
fredda o altro edificio; le suddette informazioni sono richieste nella scheda dati generali:

Infine il riferimento normativo al quale si riferiscono i valori limite.


Nel caso in cui sia aperta una struttura dell’archivio locale di una relazione, i campi relativi al comune, all’anno e ai limiti non sono
modificabili. Questi campi sono infatti noti a partire dalle informazioni inserite dall’utente nella finestra dei dati generali. Se invece
la struttura fa parte dell’archivio globale, tali campi sono impostabili per modificare localmente le condizioni al contorno sul singolo
elemento.
Il programma riporta nelle schede successive il valore limite della trasmittanza per il caso specificato, confrontandolo con quello
calcolato per la struttura in analisi:
E’ possibile specificare al programma di elidere la verifica di trasmittanza, semplicemente togliendo la spunta nella casella
opportuna:

In questo modo, non solo scomparirà il simbolo relativo nella sezione delle verifiche ma questa impostazione influenzerà anche
tutte le stampe successive.

3.5.1.2. VERIFICHE TERMOIGROMETRICHE

In generale, è necessario studiare il comportamento termoigrometrico delle strutture per diversi motivi:
• per evitare la formazione di muffe che comportino condizioni antigieniche sulle pareti;
• per fare in modo che le strutture non lavorino in esercizio in condizioni di umidità, poiché in tale caso le loro caratteristiche
potrebbero peggiorare;
• per evitare la formazione di ghiaccio all’interno delle strutture;
• per evitare che l’umidità possa causare danni rilevanti agli intonaci, con conseguenti problemi di carattere estetico e
strutturale.
La norma di riferimento per le verifiche termoigrometrica è la UNI EN ISO 13788: il rispetto di tale normativa è obbligatorio sia a
livello nazionale che regionale. Tale verifica riguarderà tutte le strutture esposte verso l’esterno, verso una zona non riscaldata o
verso il terreno.
La normativa UNI 13788 prevede due tipologie di verifica:
• una verifica per prevenire la formazione di condensa superficiale, stimando che la temperatura sulla superficie interna
della parete non raggiunga un valore minimo, al di sotto del quale si ha la formazione di vapore acqueo;
• una verifica per evitare la formazione di condensa interstiziale, controllando che la quantità di vapore condensato tra gli
strati della parete non oltrepassi un determinato valore limite e che si asciughi nel periodo estivo.
Per eseguire una verifica di condensa su una struttura, occorre conoscere alcune condizioni al contorno:
• la pressione e la temperatura dell’ambiente esterno (pe e Te), da cui poi si ricaveranno la pressione di saturazione (p sat,e)
e l’umidità relativa esterna (e): la UNI 10349 fornisce per provincia i valori di pressione e temperatura esterna.
• la temperatura e l’umidità relativa interna (Ti e i): la normativa nazionale impone per la verifica T i = 20°C e i = 65 %.
La UNI 13788 prevede inoltre che l’umidità sulla superficie della parete nello strato interno (si) non superi l’80%, condizione limite
al di là del quale potrebbe presentarsi la formazione di condensa e conseguentemente di muffa.
Verifica termoigrometrica delle strutture: condizioni al contorno.
Le condizioni al contorno ora illustrate per la verifica termoigrometrica devono essere impostate nella scheda Dati generali,
cliccando sulla dicitura condizioni al contorno:

Si apre quindi la schermata in cui è possibile specificare le condizioni al contorno abbinate alla struttura:
Verifiche termoigrometriche: definizione delle condizioni al contorno
Per eseguire una verifica di condensa su una struttura, occorre conoscere queste informazioni: temperatura interna Ti, umidità
relativa interna in percentuale Fi int, temperatura esterna Te, umidità relativa esterna in percentuale Fi ext, numero di volumi
d’aria ricambiati in un’ora n. Questi valori devono essere presenti mese per mese nella tabella.
Termolog propone già i dati in base al comune di riferimento specificato (con riferimento alla norma UNI 10349) e alla disposizione
della struttura:
• se la struttura è verso esterno le temperature e l’umidità sono quelle medie mensili del comune di riferimento;
• se la struttura è verso zona non riscaldata i precedenti dati vengono moltiplicati per un coefficiente riduttivo (btrx)per
tenere conto della variazione di temperatura al suo interno;
• per esposizione verso terreno si considera per tutti i mesi la temperatura media mensile annuale come da UNI EN ISO
13788;
Alternativamente è possibile personalizzare i valori in tabella per eseguire verifiche termoigrometriche su standard differenti.
Per il calcolo della condensa superficiale è inoltre necessario specificare:
• Classe dell’edificio: la UNI 13788 suddivide gli edifici in diverse classi per valutare la classe di concentrazione di vapore:
molto bassa (magazzini), bassa (uffici, negozi), media (alloggi con basso indice di affollamento ed edifici residenziali
standard), alta (alloggi con alto indice di affollamento), molto alta (edifici speciali tipo lavanderie, distillerie, piscine).
• Tipo di calcolo, scegliere tra le opzioni: classi di concentrazione (adatta per edifici residenziali), umidità relativa interna
costante, ricambio d’aria costante e produzione di vapore nota, ricambio d’aria variabile e produzione di vapore nota.
• Produzione vapore G e Volume interno V: nel caso in cui si scelga una tipologia di calcolo a produzione di vapore
nota, occorrerà definire la quantità di vapore prodotta (G in Kg/h) ed il volume interno del locale (V in m 3).

E’ inoltre possibile visualizzare gli istogrammi mensili della umidità relativa interna in percentuale Fi int, temperatura esterna Te,
umidità relativa esterna in percentuale Fi ext,,

I diagrammi della verifica termoigrometrica sono visualizzabili premendo sul pulsante Verifica termoigrometrica, presente nella
barra delle icone, in alto.
Nella prima scheda che appare, denominata Diagrammi di Glaser, il programma visualizza per tutti i mesi dell’anno una
rappresentazione grafica della stratigrafia della struttura, sulla quale sono riportati i diagrammi di temperatura, pressione di vapore
e pressione di saturazione. Modificando la scelta del menù a tendina Grafici, puoi indicare al programma di rappresentare i
diagrammi singolarmente.
Cliccando sul grafico di un certo mese, ne viene fornita una rappresentazione dettagliata. La linea blu sottile espone l’andamento
della temperatura negli strati: se nella stratigrafia è presente uno strato isolante, la linea in questo strato sarà molto pendente. La
linea rossa indica la pressione di saturazione, che segue con relazione non lineare l’andamento della temperatura. La linea verde
rappresenta la pressione di vapore.
I diagrammi della verifica di condensa interstiziale

I valori delle tre grandezze possono essere letti nel dettaglio, esplorando il diagramma con il mouse:

Se la linea di pressione di vapore interseca la linea di pressione di saturazione, inizia a formarsi condensa. La quantità di vapore
condensato sarà tanto maggiore quanto è più ampia l’area di intersezione tra le due linee.

La scheda Tabelle dei diagrammi P/T nella stessa finestra riporta un riepilogo dei calcoli svolti, fornendo per ogni interfaccia tra
gli strati i valori numerici delle grandezze diagrammate.
I risultati numerici della verifica termoigrometrica di condensa: temperature e pressioni

I risultati numerici della verifica termoigrometrica di condensa superficiale

Nella scheda Condensa superficiale è riportata una tabella con indicato, mese per mese, i valori che determinano il fattore di
resistenza superficiale interna (fRsi).
La riga contrassegnata in giallo indica il mese più critico per la formazione di condensa superficiale, considerato come riferimento
ai fini della verifica UNI 13788.
Da sinistra verso destra le colonne della tabella riportano rispettivamente:
• la temperatura esterna di progetto Te (°C);
• l’umidità relativa esterna φest (%);
• la pressione esterna mensile pe (Pa);
• la variazione di pressione tra ambiente esterno ed interno Dp (Pa);
• la pressione interna pi (Pa);
• la pressione di saturazione interna ps (Pa);
• la temperatura superficiale della parete interna Tsi (°C);
• la temperatura dell’ambiente interno Ti (°C);
• il fattore di resistenza superficiale interna fRsi
Il fattore di resistenza superficiale interna f Rsi è dato dal rapporto della differenza tra la temperatura superficiale interna e la
temperatura esterna, e la differenza tra la temperatura interna e la temperatura esterna:
TSi − Te
fRsi =
Ti − Te
La normativa prescrive che il valore così calcolato venga confrontato con un valore limite f Rsi-ammissibile, che dipende direttamente
dalla trasmittanza della struttura e dalla resistenza dello strato d’aria che lambisce internamente la parete:
fRsiammissibile =
(U −1
− R Si )
U−1
Nel caso in cui si presenti fRsi > fRsi-ammissibile, la verifica di condensa superficiale NON è superata.

Nella scheda Condensa interstiziale sono riportate, mese per mese, le quantità di vapore nelle varie interfacce tra gli strati. In
particolare per ogni interfaccia la tabella riporta rispettivamente:
• la quantità GC (in kg/m2) di vapore condensato durante il mese per ogni m 2 di parete;
• il valore incrementale di vapore Ma (in kg/m2) contenuto tra i singoli strati, sommando algebricamente la quantità di
vapore condensato del mese corrente GC(i) al valore incrementale di vapore del mese precedente M a(i-1);
• le lettere in testa alle colonne GC indicano lo strato a cui i riferiscono i dati riportati nella tabella. Il nome delle interfacce
tra gli strati è lo stesso che appare nei diagrammi.

I risultati numerici della verifica termoigrometrica di condensa interstiziale: produzione di condensa tra gli strati
La verifica della condensa interstiziale rispetta i vincoli di normativa, purché siano rispettate due requisiti:
1. la quantità di vapore condensato Gc non deve superare, mese per mese, il valore limite di 0,5 kg per metro quadro di
parete.
2. la massa di vapore accumulato mese per mese Ma deve evaporare nel periodo estivo, in modo che non sia perennemente
presente tra gli strati.
Nella colonna Gc possono essere presenti valori con segno positivo o con segno negativo, in funzione delle condizioni al contorno
specificate per quel mese: i valori con segno positivo indicano la formazione di condensa, i valori con segno negativo nei mesi
più caldi indicano l’evaporazione dell’acqua condensata.
Nella scheda Condensa interstiziale è possibile visualizzare il diagramma condensa accumulata (g/m2), mese per mese, in
corrispondenza delle diverse interfacce.
I diagrammi della condensa accumulata nelle interfacce

3.5.1.3. VERIFICHE DI MASSA E DI TRASMITTANZA TERMICA PERIODICA

La verifica di massa è stata introdotta dal Decreto 311 per valutare un corretto comportamento delle strutture durante il periodo
estivo; infatti, isolare in modo efficace le strutture potrebbe peggiorare il confort abitativo all’interno di un edificio nei mesi più caldi
dell’anno.
Secondo la normativa nazionale sono soggette a verifica di massa o a studio di inerzia termica tutte le strutture di edifici
progettati in zone diversa dalla F, in cui l’irradianza sul piano orizzontale I m,s, nel mese di massima insolazione, superi i 290 W/m 2.
La verifica di massa vuole essenzialmente testare il comportamento di una struttura nel periodo estivo. Essa interessa
prevalentemente le province più calde dell’Italia centrale e meridionale.
In generale, il buon comportamento di una parete nel periodo estivo può essere garantito in via preliminare dalla sua massa: una
struttura più pesante possiede infatti una maggiore inerzia termica ed è quindi tendenzialmente in grado di assicurare un miglior
confort abitativo nel periodo più caldo dell’anno.
La normativa nazionale impone a tal fine che il peso dell’elemento sia superiore ai 230 kg per metro quadro di superficie e richiede
che tale valore minimo di massa debba essere rispettato per le pareti opache verticali ad eccezione di quelle nel quadrante Nord-
ovest/Nord/Nord-Est.
Termolog nel pannello delle verifiche, riporta un simbolo che esprime il rispetto della verifica di massa, indicando il peso della
struttura in kg/m2: se il valore di massa calcolato è maggiore di 230 kg/m2, la verifica è soddisfatta.
Nel calcolo della massa superficiale il programma esclude gli strati di qualunque materiale per il quale il nome comprenda la
parola “intonaco” o “intonaci”. Ciò è dovuto alla definizione stessa di massa superficiale riportata nell’allegato A del DLgs
192/2005.
La normativa nazionale (DM Requisiti minimi 2015), per le località ad esclusione della zona F in cui il valore medio mensile
dell’irradianza sul piano orizzontale nel mese di massima insolazione I m,s 290 W/m2 prevede che:
• Per le pareti opache verticali ad eccezione di quelle nel quadrante Nord-ovest/Nord/Nord-Est:
o la massa superficiale Ms (calcolata secondo la definizione dell’All. A del Dlgs 192/05 come massa superficiale della
parete opaca compresa la malta dei giunti ed esclusi gli intonaci) deve essere superiore a 230 kg/m 2;
o in alternativa il valore del modulo di trasmittanza termica periodica (YIE) inferiore a 0,12 W/m2K;
• Per tutte le pareti opache orizzontali ed inclinate:
o che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica (Y IE) sia inferiore a 0,20 W/m2K.
Per le pareti opache verticali la verifica della trasmittanza termica periodica Y IE ha quindi affiancato la verifica di massa, mentre
l’ha sostituita per le pareti opache orizzontali ed inclinate.
E’ possibile specificare al programma di elidere le verifiche di massa o di trasmittanza termica periodica, semplicemente togliendo
la spunta nella casella opportuna:

In questo modo, non solo scomparirà il simbolo relativo nella sezione delle verifiche, ma questa impostazione influenzerà anche
tutte le stampe successive.
La trasmittanza termica periodica (YIE) è il parametro che valuta la capacità di un elemento opaco di sfasare ed attenuare il
flusso termico che lo attraversa nell’arco delle 24 ore.
La trasmittanza termica periodica fa parte quindi dei parametri termici dinamici e la norma tecnica di riferimento per il suo calcolo
è la UNI EN ISO 13786:2008.
Le informazioni relative a questo tipo di verifica sono contenute nella scheda Sfasamento:

Il diagramma di sfasamento dell’onda termica


La normativa nazionale consente al progettista di fornire una valutazione sul buon comportamento della struttura durante i mesi
estivi attraverso metodi alternativi alla verifica di massa. La norma richiede che tali metodologie di calcolo dimostrino che i materiali
utilizzati garantiscano un’alta efficienza dell’elemento dal punto di vista dell’inerzia termica.
Per valutare lo sfasamento dell’onda termica occorre specificare alcune condizioni al contorno nella scheda dati generali:
• orientamento della struttura in analisi;
• colore della tinta esterna dell’elemento, scegliendo tra le gradazioni di colorazione proposte;
• comune di riferimento, dove è collocata la struttura. Se è aperta una relazione il nome del comune appare
automaticamente in base alle indicazioni fornite in precedenza dall’utente.
Termolog visualizza il grafico dello sfasamento dell’onda termica, con riferimento al giorno di massima insolazione dell’anno: la
variazione di temperatura è sull’asse delle ordinate e l’ora sull’asse delle ascisse. La linea rossa rappresenta l’andamento della
temperature esterna, la linea verde indica la temperatura superficiale esterna della struttura e la linea blu diagramma infine
l’andamento nelle 24 ore della temperatura dell’ambiente interno all’edificio.
Lo scostamento in ore tra il picco della linea rossa ed il picco della linea blu, ovvero tra il valore massimo della temperatura esterna
e il valore massimo della temperatura ambiente interna rappresenta proprio lo sfasamento termico inerziale.
Un altro parametro legato allo sfasamento temporale è il fattore di attenuazione, definito come rapporto tra il modulo della
trasmittanza termica dinamica e la trasmittanza termica in condizioni stazionarie.

Per garantire un buon livello di confort abitativo all’interno dell’edificio, si cerca di garantire uno sfasamento inerziale il più vicino
possibile alle 12 ore, per assicurare una temperatura fresca all’interno quando fuori è l’ora più calda e viceversa di notte.
Alcune normative forniscono una classificazione della qualità delle strutture ai fini del comportamento estivo, in funzione del tempo
di sfasamento e del fattore di attenuazione:
OTTIME: sfasamento ≥ 12 ore o fattore di attenuazione < 0,15;
MEDIOCRI: sfasamento < 8 ore;
NON ACCETTABILI: sfasamento < 6 ore

Se la traccia di colore verde, ovvero l'andamento della temperatura esterna non viene visualizzato, è necessario ritornare alla
scheda Dati Generali della struttura e selezionare con il menù a tendina orientamento, una voce diversa da Nessun Irraggiamento.
In questo caso infatti non c'è differenza tra l'andamento della temperatura esterna e l'andamento della temperatura della superficie
esterna che assumono il medesimo valore ed i cui grafici risultano quindi sovrapposti

I valori calcolati sono riportati nella tabella Riassunto del calcolo. Qui è possibile trovare anche i valori della capacità termica
interna ed esterna della struttura, utilizzati per calcolare la costante di tempo dell’edificio. Cliccando sulla scheda a lato, il
programma riporta, ora per ora nel giorno di massima insolazione, la temperatura esterna, la quota di irradiazione solare, la
temperatura superficiale esterna, la temperatura superficiale interna e la temperatura ambiente interna.

3.5.1.4. CALCOLI E PRIME VERIFICHE

Durante la fase di composizione della stratigrafia, Termolog riporta nella sezione delle verifiche in basso a destra cinque simboli,
che rappresentano le principali verifiche di legge richieste per la struttura:
• Verifica di trasmittanza per l’accesso agli incentivi fiscali;
• Verifica di trasmittanza per le verifiche di legge 10;
• Verifica di condensa superficiale;
• Verifica della condensa interstiziale;
• Verifica di massa e di trasmittanza termica periodica;
Nel caso in cui la verifica eseguita non sia soddisfatta, ossia il valore della grandezza calcolata non rispetti il limite previsto dalla
normativa, il programma restituisce l’indicazione di verifica oltre il limite di legge.

Per quanto riguarda la verifica di trasmittanza per le verifiche di legge quella fornita è puramente un’indicazione di tipo progettuale.
La verifica di trasmittanza richiesta per interventi di riqualificazione di involucro o ristrutturazione importante di secondo livello è
infatti una verifica di trasmittanza media per tipologia di struttura condotta accorpando tutte le strutture oggetto di intervento che
appartengono alla stessa tipologia, indipendentemente da orientamento, spessore e stratigrafie delle stesse.

L’utente può scegliere di far eseguire o meno al programma una certa verifica sulla struttura, modificando le impostazioni nella
scheda dati generali:
3.5.2. Serramenti

Si voglia ora creare una nuova struttura disperdente trasparente e registrarla nell’archivio globale del programma. Per farlo, scegli
il sottomenù finestre e premi il comando Nuovo:

Inserimento di un nuovo serramento


La prima schermata che si apre è quella relativa ai dati generali:

Inserimento di un serramento – Impostazioni generali


Le informazioni da specificare sono le seguenti:
• Nome: inserisci il nome che desideri attribuire alla struttura; è possibile specificare se la struttura è da catalogare come
preferita.
• Tipo di serramento: indicare se il serramento che si sta inserendo è singolo o doppio:

• Verso: indicare il verso di dispersione della struttura, scegliendo tra:


- Esterno
- Zona non riscaldata
- Da zona non riscaldata verso l’esterno, da utilizzarsi nel caso il metodo di calcolo scelto per valutare le zone
confinanti sia quello puntuale e sia necessario assegnare le strutture disperdenti ad una zona non riscaldata.

• Imposta i valori personalizzati del serramento: selezionare questo campo nel caso si voglia inserire manualmente il
valore della trasmittanza del serramento Uw ed Uw,CORR nelle due caselle poste, nella schermata precedente, in basso a
destra;

• Imposta i valori personalizzati del vetro, telaio e ponte termico tra vetro e telaio: selezionare questo campo nel
caso si voglia inserire manualmente i valori di Ug, Ψg, Uf nella schermata Vetro e telaio:

• Schermatura: inserisci il tipo di schermatura da applicare al serramento.


• Struttura esistente riutilizza e Telaio in materiale rinnovabile. Queste opzioni sono visibili solo dai possessori del
Modulo di Valutazione ambientale; essi sono necessari per la valutazione dei criteri B.4.1 e B.4.7 del Protocollo Itaca.
Passiamo alla schermata Geometria:

Inserimento di un serramento – Geometria

Viene richiesto di specificare:


• Forma e Dimensioni lorde: larghezza e altezza in cm della buca visibile dall’esterno per la finestra.
• Spessore del telaio: in queste caselle vanno riportati gli spessori in cm dei segmenti del telaio, nei lati superiore,
inferiore, sinistro e destro dell’elemento.
• Divisioni: spessore in cm e numero di divisioni orizzontali e verticali interne alla finestra; anche questi elementi
contribuiranno al calcolo dell’area di telaio
• In caso di serramento doppio occorrerà ripetere l’inserimento delle caratteristiche geometriche anche per il serramento
più interno, premendo l’apposito pulsante.
Una volta inseriti i dati, il programma calcolerà automaticamente le caratteristiche geometriche del componente finestrato: area
del telaio (Af), area del vetro (Ag), perimetro del ponte termico tra vetro e telaio (L g), area totale del serramento (Aw).

La norma attualmente in vigore per il calcolo delle trasmittanze dei componenti trasparenti è la UNI EN ISO 10077-1. Il calcolo
della trasmittanza di una struttura trasparente, secondo la normativa UNI, è una sorta di media, che tiene conto delle dispersioni
attraverso il telaio, il vetro ed il ponte termico tra vetro e telaio secondo questa formula:

A gUg + A f Uf +  gf L gf
Uw =
Ag + Af

in cui:
Uw è la trasmittanza totale del serramento;
Ug, Ag sono la trasmittanza e l’area del vetro;
Uf, Af sono la trasmittanza e l’area del telaio;
ψgf, Lgf sono la trasmittanza lineica e la lunghezza del ponte termico tra vetrata e telaio.
Passiamo alla schermata Vetro e telaio:

Inserimento di un serramento – Vetro e telaio


• Superficie vetrata: il menù a tendina elenca le tipologie di vetro presenti nella sezione Vetri dell’archivio. Il valore della
trasmittanza del vetro Ug che appare è il medesimo calcolato in fase di inserimento della stratigrafia all’interno
dell’archivio strutture per il vetro.
Come già spiegato, Il dato può essere modificato manualmente dall’utente, per inserire ad esempio un valore fornito
direttamente dal produttore del serramento: per fare questo è sufficiente impostare nella schermata Impostazioni generali
l’opzione Imposta i valori personalizzati del vetro, telaio e ponte termico tra vetro e telaio.
ATTENZIONE: nel caso in cui il serramento venga inserito nell’archivio globale, nel menù compaiono tutti i vetri
precedentemente inseriti dall’utente nell’archivio globale delle strutture con categoria Elemento trasparente; se si sta
procedendo alla registrazione di un serramento nell’archivio della relazione, nel menù compaiono tutti i vetri che l’utente
ha trasmesso dall’archivio globale all’archivio locale. In caso contrario occorre creare la stratigrafia di un vetro anche
nell’archivio locale.
• Emissività del vetro. Influenza il calcolo dell’extraflusso termico verso la volta celeste. Il vetro normale ha emissivtià di
0,837;
• Trasmittanza termica lineica del giunto tra vetro e telaio: in questa sezione deve essere specificato il valore della
trasmittanza lineica ψg del ponte termico tra vetro e telaio. In presenza di doppi e tripli vetri il distanziatore rappresenta
infatti un tipo particolare di ponte termico.
Il valore della trasmittanza lineica ψg può essere indicato dal programma in base al materiale con cui è costituito il telaio,
scegliendo tra plastica, legno, metallo con o senza taglio termico: il dato riportato è in questo caso prelevato da tabelle
della norma UNI. Il valore di ψ g può essere modificato manualmente dall’utente, nel caso in cui sia stato fornito
direttamente dal produttore del serramento: è sufficiente impostare nella schermata Impostazioni generali l’opzione
Imposta i valori personalizzati del vetro, telaio e ponte termico tra vetro e telaio.
• Telaio: in questa sezione occorre inserire i parametri del telaio, indicando il materiale di cui è costituito, eventualmente
il tipo e lo spessore trasversale: sulla base dei dati inseriti il programma riporterà il valore di trasmittanza termica del
telaio Uf sulla base delle tabelle UNI.
Anche in questo caso, il dato Uf può essere modificato manualmente dall’utente, se il valore è stato fornito direttamente
dal produttore del serramento: è sufficiente impostare nella schermata Impostazioni generali l’opzione Imposta i valori
personalizzati del vetro, telaio e ponte termico tra vetro e telaio.
• In caso di serramento doppio occorrerà ripetere l’inserimento delle caratteristiche di vetro, distanziatore e telaio anche
per il serramento più interno, premendo l’apposito pulsante.
Una volta inseriti i dati, il programma aggiornerà le caratteristiche termiche dell’elemento, mostrando i valori calcolati di resistenza
e trasmittanza del serramento.
Passiamo alla schermata Apporti solari e chiusure:

Inserimento di un serramento – Coefficiente di trasmissione solare e chiusure

In questa schermata è possibile assegnare i parametri per il calcolo degli apporti solari ed indicare la presenza di eventuali
chiusure (persiane, tapparelle, …):
• Tipo di vetro
• Coefficiente di trasmissione solare: questo menù a tendina riporta, in base alla tipologia di vetro prescelta, il
coefficiente di trasmissione solare g secondo le specifiche della UNI 10077-1. Questo valore influisce sul calcolo
dell’apporto solare di energia fornita all’edificio attraverso il serramento.
Anche in questo caso il valore del parametro può essere modificato manualmente dall’utente, se è stato fornito
direttamente dal produttore del serramento.
• Schermuature mobili: è richiesto di indicare il tipo di schermatura, la sua posizione, colore e grado di trasparenza. Il
loro effetto è ridurre l'apporto solare entrante, come da UNI TS 11300-1
• Chiusure oscuranti: il valore finale della trasmittanza del serramento può essere modificato per tener conto della
presenza di un’eventuale chiusura oscurante, come una tapparella o una persiana, secondo le specifiche delle UNI
TS 11300. Lasciando spuntata la casella Senza chiusure oscuranti, nel calcolo non si tiene in conto del parametro DR:
la trasmittanza termica del serramento UW coincide perciò in questo caso con la trasmittanza del serramento compresa
la chiusura U’W.
In presenza di chiusura occorre indicarne le caratteristiche: materiale e permeabilità all’aria. Tra i materiali di cui è
costituita la chiusura, è possibile scegliere tra alluminio, legno e plastica. Sulla base dei dati inseriti il programma
aggiornerà automaticamente il valore della resistenza termica aggiuntiva DR dovuta alla presenza della chiusura
oscurante, quindi il valore della trasmittanza termica del serramento compresa la chiusura (U’w).
Anche in questo caso, il dato DR può essere modificato manualmente dall’utente, se il suo valore è stato fornito
direttamente dal produttore del serramento.
• fshut è un parametro che tiene conto non solo della frazione oraria del giorno in cui la chiusura si considera utilizzata, ma
anche del fatto che, durante le ore notturne, il salto termico tra interno ed esterno è maggiore. In mancanza di dati precisi
sui profili giornalieri della temperatura, la normativa suggerisce di assumere f shut pari a 0,6.
Noto fshut, il programma calcola il valore della trasmittanza termica corretta del serramento U W,CORR, tenendo conto sia
della tipologia che delle ore di utilizzo della chiusura oscurante.
• In caso di serramento doppio occorrerà ripetere l’inserimento delle caratteristiche di trasmissione solare del vetro, anche
per il serramento più interno, premendo l’apposito pulsante. Le caratteristiche della chiusura sono invece impostabili una
volta sola per entrambi i serramenti.
Una volta inseriti i dati, il programma aggiornerà le caratteristiche termiche dell’elemento, calcolando la trasmittanza totale del
serramento al netto delle chiusure UW e la trasmittanza UW,CORR del serramento comprendendo la chiusura.

Passiamo alla schermata Documenti:


Nella finestra Documenti il programma consente di associare alla struttura corrente alcuni file presenti sul proprio computer, per
poterli richiamare agevolmente in fase di consultazione della stratigrafia dall’archivio: ad esempio una foto del serramento, un
disegno di cad, un foglio di calcolo con dei dati o ciò che si desidera.

Per inserire un riferimento ad un file fare clic sul pulsante , Aggiungi un documento: il programma apre una finestra in cui è
richiesto all’utente di indicare dove si trova il file da associare. Una volta terminato l’inserimento, nella tabella sarà riportata
l’indicazione del nome del file associato ed il suo percorso.

Per aprire un file dell’elenco con l’applicazione predefinita basta selezionare l’elemento e cliccare sul pulsante . Per cancellare
un file dall’elenco occorre selezionarlo e cliccare sul pulsante .
Una volta terminato l’inserimento dei dati premi il pulsante Salva, per registrare l’elemento in archivio.

3.5.2.1. INSERIMENTO STRUTTURE AGGIUNTIVE

Con riferimento all’archivio locale della relazione in fase di esecuzione, il programma consente di associare ad un serramento
eventuali strutture disperdenti aggiuntive: ponti termici, cassonetti, sottofinestra, ecc…

Per eseguire questa operazione è possibile operare in due modi distinti

3.5.2.1.1. Inserimento multiplo

È possibile associare a più serramenti contemporaneamente uno di questi elementi:


• un ponte termico
• un sottofinestra
• un cassonetto
Per farlo è necessario:
• attivare le caselle di spunta sugli elementi

• selezionare i serramenti su cui si vogliono applicare gli elementi


• selezionare l’elemento parete, cassonetto o ponte termico, fare click con il tasto destro sull’elemento che si vuole
associare e selezionare Associa ai serramenti selezionati

• in caso di associazione di un sottofinestra o di un cassonetto è richiesto di specificare l’altezza

3.5.2.1.2. Inserimento singolo

Selezionare la struttura a cui si desidera associare delle dispersioni e fare doppio click con il tasto sinistro del mouse:

Nella schermata che si apre collocarsi nel sottomenù Cassonetti e ponti termici
Strutture disperdenti associate al serramento: ponti termici, cassonetti e sottofinestra

In questa schermata è possibile associare al serramento in analisi altre strutture, scegliendo tra quelle presenti nell’archivio
globale del programma.
Aggiungendo il serramento all’elenco delle strutture disperdenti (sia in fase di inserimento dell’edificio tabellare che grafico), le
strutture associate verranno automaticamente aggiunte all’elenco delle strutture disperdenti.
Per associare più ponti termici al serramento, come nel caso di spallette ponte inferiore e superiore, occorre:
• Togliere la selezione dell’opzione Lunghezza automatica
• Selezionare un altro ponte e modificare le lunghezze

3.5.3. Ponti termici

Come per le altre tipologie di archivio anche per i ponti termici esiste una base che contiene l’atlante della norma UNI EN ISO
14683. Resta comunque all’utente la possibilità di inserire ponti termici personalizzati con caratteristiche stimate precedentemente
mediante calcoli manuali o l’uso del modulo Ponti termici FEM di TERMOLOG.

Selezionando con un doppio clic del mouse un ponte termico dall’elenco, il programma apre la seguente schermata:
I dati dei ponti termici

Si descrivono i contenuti della finestra:


• Categoria e Codice: indicano il tipo di ponte termico e il suo codice, con riferimento alla norma UNI EN ISO 14683;
• Descrizione: il nome del ponte termico in analisi;
• Ψ E: indica la trasmittanza lineica del ponte termico, nel caso in cui la superficie disperdente delle strutture sia stata
valutata sulle dimensioni esterne dell’edificio;
• Ψ I: è la trasmittanza lineica nel caso in cui le superfici disperdenti siano state valutate sulle dimensioni interne nette
dell’edificio, ossia non tenendo conto dello spessore dei tramezzi;
• Ψ OI: si riferisce, infine, al caso in cui le superfici disperdenti siano state valutate sulle dimensioni interne lorde, ossia
tenendo conto dello spessore dei tramezzi.
• Verso: indicare il verso di dispersione del ponte termico, scegliendo tra:
- Esterno
- Terreno
- Zona non riscaldata
- Da zona non riscaldata verso l’esterno, da utilizzarsi nel caso il metodo di calcolo scelto per valutare le zone
confinanti sia quello puntuale e sia necessario assegnare le strutture disperdenti ad una zona non riscaldata.

Nella finestra dei ponti termici sono presenti i seguenti comandi:


• Elimina. Cancella il ponte termico corrente.
• Nuovo. Per aggiungere un nuovo ponte termico in archivio.
• Duplica. Duplica l’elemento corrente, copiandone i parametri.
• Stampa. Stampa un documento contenente tutte le caratteristiche del ponte termico.
• Salva. Per registrare l’inserimento del nuovo ponte termico o le modifiche.
L’utente può introdurre nuovi ponti termici in archivio. La valutazione del coefficiente di trasmittanza lineica Ψ può essere effettuata
mediante calcolo manuale, prelevando il valore da un atlante generico di ponti termici, oppure calcolandolo con software ad
elementi finiti.
Per definire un nuovo ponte termico è sufficiente cliccare sul pulsante Nuovo e compilare i dati richiesti: Categoria, Trasmittanza
Lineica, Descrizione, Codice.

3.5.4. Precalcolate

Per accedere alla sezione dell’archivio dedicata alle strutture precalcolate, scegli il sottomenù Precalcolate: è possibile
visualizzare l’elenco delle strutture già presenti in archivio o aggiungerne di nuove:
Strutture precalcolate

L’archivio delle strutture precalcolate è molto utile qualora non si conosca la disposizione degli strati di materiale all’interno di una
parete o di una soletta, come ad esempio avviene in caso di certificazione energetica degli edifici esistenti. In questo caso è
possibile creare una struttura precalcolata, indicando direttamente il valore finale di trasmittanza del componente o facendo
riferimento ai valori predefiniti dalla norma UNI.

Per inserire una nuova struttura precalcolata cliccare sul pulsante Nuovo, si apre la seguente schermata:

Archivio delle strutture Precalcolate – Dati generali

Per quanto concerne i contenuti delle schermate Dati generali e Documenti si rimanda a quanto già spiegato per le strutture
opache.
Per quanto riguarda la schermata Parametri della struttura:

Archivio delle strutture Precalcolate – Parametri della struttura

è sufficiente indicare nell’apposita casella il valore numerico della trasmittanza U e dello spessore della struttura. All’occorrenza
è possibile fare riferimento ai valori tabulati già presenti in archivio, pulsante Libreria.
Si apre la finestra:

Archivio delle strutture precalcolate: libreria con trasmittanze di strutture note

I valori di trasmittanza inseriti nella libreria del programma fanno riferimento alle indicazioni fornite dalle seguenti norme:
raccomandazione UNITR 11552:2014 e UNI/TS 11300-1 APPENDICE A.
Per assegnare un valore di trasmittanza basta compiere le scelte richieste dai menù a tendina e premere il tasto Ok. Il valore della
trasmittanza sarà così assegnato ad una nuova struttura precalcolata.
ATTENZIONE: Le normative consentono l’uso di valori tabellati di trasmittanza solo per gli elementi di edifici esistenti. L’uso
dell’archivio Precalcolate non sarebbe dunque a norma in fase di progetto per i nuovi edifici per i quali le verifiche di condensa e
formazione muffa, anche nei ponti termici, richiedono obbligatoriamente la definizione di una stratigraifa.

3.5.5. Vetri
L’inserimento dei vetri nell’archivio è analogo a quanto già spiegato per le strutture opache; per inserire un nuovo vetro cliccare il
comando Nuovo:

Il programma apre una finestra in cui è richiesto di specificare:

• Numero di lastre di cui è composta la vetrocamera; nel caso fossero presenti un numero di lastre di vetro maggiore
dell’unità il programma richiede di specificare le caratteristiche dell’intercapedine tra una lastra e l’altra e lo spessore
della stessa.
• Spessore delle lastre di vetro;
• Indicare se la lastra di vetro è stata trattata con degli interventi atti a ridurne le dispersioni di calore, come ad esempio
un coating basso emissivo ed indicare il valore dell’emissività normale interna (eni) da applicarsi alla suddetta lastra;
• Gas intercapedine: specificare il tipo di gas presente nell’intercapedine tra una lastra e l’altra.
• Spessore intercapedine.

Una volta inserite le precedenti informazioni si aprirà la scheda del vetro e imposterà la sua stratigrafia sulla base di quanto
indicato:
Nel caso si volessero applicare degli ulteriori ritocchi ai valori di spessore ed emissività della vetrocamera, è sufficiente cliccare
con il mouse sulla relativa casella ed inserire i valori modificati.

TERMOLOG valuterà con la procedura guidata la trasmittanza complessiva della vetrocamera (Ug) con riferimento al metodo di
calcolo descritto nella norma UNI 673.
Se viene modificato un materiale della stratigrafia, TERMOLOG applica il calcolo secondo successione stratigrafica (come avviene
per le strutture opache) secondo UNI 6946

3.6.Archivio generatori
All’apertura dell’archivio dei generatori viene visualizzata la seguente schermata:

Elenco dei generatori presenti in archivio

Sono presenti questi comandi:


• Importa. Per importare i dati dei generatori già salvati nell’archivio delle precedenti versioni di TERMOLOG installate
sullo stesso pc.
• Nuovo. Per aggiungere un nuovo generatore in archivio.
• Modifica. Per modificare le caratteristiche del generatore selezionato nell’elenco sottostante.
• Elimina. Per cancellare il generatore selezionato dall’archivio.
• Duplica. Per duplicare il generatore corrente, copiandone i parametri.
• Condividi. Per condividere sul cloud il generatore selezionato.
• Stampa. Stampa un documento contenente tutte le caratteristiche del generatore corrente.
• Chiudi. Per chiudere la finestra corrente senza effettuare modifiche.
Per cercare un generatore tra quelli presenti nell’elenco dell’archivio, è possibile digitare una parte del nome nell’apposita casella
di ricerca e premere il tasto invio.

3.6.1. Inserimento e modifica di un generatore

Per definire un nuovo generatore clicca sul tasto Nuovo: un nuovo generatore può essere inserito ex-novo, completando una
scheda con le specifiche tecniche:

Si apre una finestra per l’inserimento dei parametri ricavati dalla scheda tecnica del generatore. L’inserimento dei dati avviene
mediante la compilazione dei vari menù. Nei menù Documenti ed Immagini è possibile inserire dei riferimenti ad altri file presenti
sul computer ed un’immagine relativa al generatore in esame.

I parametri del generatore

La prima informazione da esplicitare è il sistema di generazione, scegliendo tra:


• combustione;
• pompa di calore;
• cogeneratore
• biomassa.

3.6.1.1. Generatori a combustione


DATI GENERALI

• Tipo: generatore di tipo standard o a condensazione.


• Marca
• Modello
• Descrizione: una breve descrizione il modello di generatore in oggetto
• Utilizzo: è possibile scegliere tra solo riscaldamento, solo acqua calda sanitaria oppure produzione combinata
riscaldamento ed acqua calda sanitaria.
• Posizione: murale o a basamento.
• Installazione: il luogo a cui si adatta il generatore: interno, esterno, centrale termica o sia interno che esterno.
• Peso / Materiale: indicare il peso in kg e il materiale di cui è costituita in prevalenza la camera di combustione del
generatore.
• Potenza di targa in kW
• Fluido termovettore: acqua o aria.
• Funzionamento: monostadio o multistadio / modulante.
• Classificazione: indicare in questo campo la classe di rendimento della caldaia; nel D.P.R. 660/96, regolamento di
attuazione della direttiva 92/42/CEE, sono previste 4 classi di rendimento:1 stella, 2 stelle, 3 stelle e 4 stelle.
• Combustibile: il combustibile utilizzata dal generatore, scegliendo tra i combustibili presenti nell’archivio combustibili.
• Bruciatore: atmosferico e ad aria soffiata.
• Tipo ventilatore: questo dato è relativo ai generatori multistadio e modulanti ed è utilizzato dal programma per valutare
la potenza degli ausiliari alla potenza minima del focolare (Wbr,min del prospetto B.21 UNI TS 11300-2). Il programma
consente di scegliere tra: nessun ventilatore, ventilatore aria comburente ed ausiliari bruciatore a gas, ventilatore aria
comburente ed ausiliari bruciatore a gasolio, ventilatore aria comburente ed ausiliari bruciatore ad olio combustibile
senza riscaldatore, ventilatore aria comburente ed ausiliari bruciatore ad olio combustibile con riscaldatore.
• Isolamento involucro: il tipo di isolamento del mantello del generatore è un informazione utilizzata dal programma per
valutare le perdite al mantello (prospetto B.14 delle UNI TS 11300-2). Il programma consente di scegliere tra: generatore
alto rendimento ben isolato, generatore ben isolato e mantenuto, generatore vecchio con isolamento medio, generatore
vecchio con isolamento scadente, generatore non isolato.

ATTENZIONE: I parametri tecnici dei generatori richiesti dal programma sono molteplici e spesso non facilmente reperibili dalle
schede tecniche. In realtà non è affatto obbligatorio inserirli tutti. La loro conoscenza dipende tuttavia dal metodo di calcolo scelto
delle perdite di generazione (vedi più avanti nel manuale).
Si ricorda inoltre che, in assenza di dati precisi, le norme suggeriscono quasi tutti i valori numerici necessari in fase di calcolo. E’
pertanto consigliabile di indicare solo i dati realmente noti dalla scheda tecnica.
I dati tecnici nei tre casi in funzione della temperatura di funzionamento della caldaia

PARAMETI TECNICI
Nelle schede tecniche dei produttori i parametri che caratterizzano il generatore di calore sono spesso riferiti a diversi valori delle
temperature di mandata e ritorno del fluido termovettore in caldaia. Termolog consente di registrare per alcuni parametri tecnici
del generatore fino a tre possibili casi, ossia a tre possibili combinazioni di temperatura di mandata e di ritorno corrispondenti alle
colonne CASO 1, CASO 2 e CASO 3. Per ogni caso è possibile inserire:
• Temperatura di mandata di riferimento [°C]: indicare la temperatura del fluido termovettore quando viene immesso dal
generatore nel circuito di distribuzione, indicata dal produttore della caldaia.
• Temperatura di ritorno di riferimento [°C]: indicare la temperatura del fluido termovettore di ritorno nel generatore dopo
la circolazione nel circuito di distribuzione, indicata dal produttore della caldaia.
Sulla base dei dati di temperatura di mandata e di ritorno precedentemente inseriti, il programma calcola la temperatura media di
prova.

CARICO NOMINALE E CARICO RIDOTTO o MINIMO


Per ognuno dei tre casi lo stesso dato può essere richiesto più volte. In questo modo, quando il generatore sarà utilizzato, sarà
considerato dal programma il valore corrispondente alla temperatura di funzionamento. Inoltre i dati vengono richiesti per diversi
valori di carico del generatore: a potenza massima (carico nominale), a potenza ridotta e a generatore spento (carico nullo).

• Potenza utile [kW]: Potenza del generatore a massimo (100%) e medio carico (solitamente 30%), riportate sulla scheda
tecnica.
• Portata [kW]: potenza al focolare del generatore.
• Rendimento al 100% o al 30%: rendimento alla potenza nominale ed intermedia.
• Perdite al camino a bruciatore acceso al 100% o al 30% [%]:le perdite di calore sensibile a bruciatore acceso in
percentuale.
• Perdite al mantello [%]: indicare in percentuale le perdite all’involucro del generatore.
• Contributi elettrici separati: se la casella è spuntata chiede un unico valore per definire tutti i fabbisogni elettrici collegati
al generatore. Altrimenti separa i due contributi sul circolatore e sul bruciatore. Le schede tecniche riportano più
frequentemente il valore totale delle potenze elettriche richieste.
o Potenza ausiliari prima del focolare (bruciatore, ventilatore) [W]: indicare la potenza degli ausiliari elettrici
presenti prima della camera di combustione (in particolare il ventilatore dell’aria comburente).
o Potenza ausiliari dopo il focolare (pompa primaria) [W]: indicare la potenza degli ausiliari elettrici presenti
dopo la camera di combustione (in particolare le pompe di circolazione primarie).
o Potenza elettrica ausiliaria totale [W]: potenza totale degli ausiliari elettrici.

CARICO NULLO
• Potenza persa in Stand-by [kW]: perdite a carico nullo.
• Perdite al camino a bruciatore spento [%]: in percentuale le perdite di calore sensibile al camino a bruciatore spento.
• Potenza elettrica ausiliaria totale [W]: la potenza totale degli ausiliari elettrici a potenza nulla.

ACQUA CALDA SANITARIA


Se il generatore svolge solo o anche il servizio di ACS sono richiesti per tale servizio:
• Potenza utile [kW]: Potenza del generatore a massimo (100%) e medio carico (solitamente 30%), riportate sulla scheda
tecnica.
• Portata [kW]: potenza al focolare del generatore.

CALDAIA A CONDENSAZIONE

I parametri tecnici per le caldaie a condensazione

In questo menù sono richiesti altri parametri specifici per una caldaia a condensazione, finalizzati all’utilizzo del metodo di calcolo
dell’appendice B.3 delle UNI TS 11300-2.
• Temperatura massima di scarico dei fumi a carico nominale[°C].
• Contenuto di O2 nei gas di combustione a carico nominale [%]: il tenore di ossigeno nei fumi alla potenza nominale.
• Temperatura massima di scarico dei fumi a carico ridotto [°C].
• Contenuto di O2 nei gas di combustione a carico ridotto [%]: il tenore di ossigeno nei fumi alla potenza minima.
• Tipo di modulazione: indicare il tipo di modulazione del generatore, scegliendo tra modulazione di aria e di gas e
modulazione solo di gas.

3.6.1.2. Pompa di calore

DATI GENERALI

• Tipo: a compressione o ad assorbimento.


• Marca
• Modello
• Descrizione: una breve descrizione il modello di generatore in oggetto
• Utilizzo: è possibile scegliere tra solo riscaldamento, solo acqua calda sanitaria oppure produzione combinata
riscaldamento ed acqua calda sanitaria, solo raffrescamento, riscaldamento e raffrescamento oppure riscaldamento,
raffrescamento e acqua calda sanitaria.
• Posizione: murale o a basamento.
• Installazione: il luogo a cui si adatta il generatore: interno, esterno, centrale termica o sia interno che esterno.
• Peso / Materiale: indicare il peso in kg e il materiale di cui è costituita in prevalenza la camera di combustione del
generatore.
• Potenza di targa in kW

ATTENZIONE: I parametri tecnici dei generatori richiesti dal programma sono molteplici e spesso non facilmente reperibili dalle
schede tecniche. In realtà non è affatto obbligatorio inserirli tutti. La loro conoscenza dipende tuttavia dal metodo di calcolo scelto
delle perdite di generazione (vedi più avanti nel manuale).
Si ricorda inoltre che, in assenza di dati precisi, le norme suggeriscono quasi tutti i valori numerici necessari in fase di calcolo. E’
pertanto consigliabile di indicare solo i dati realmente noti dalla scheda tecnica.

I dati tecnici nei tre casi in funzione della temperatura di funzionamento della pompa di calore
PARAMETI TECNICI

• Tipo di combustibile. Indicare il tipo di combustibile della pompa, è possibile scegliere tra le tipologie di combustibili
presenti nell’archivio.
Funzionamento:
• Funzionamento pompa. Indicare il tipo di funzionamento della pompa, scegliendo tra modulante e on/off a gradini.
• Pozzo caldo. Indicare dove verrà rilasciato il calore prelevato dalla pompa, è possibile scegliere tra acqua e aria. In
caso di pozzo caldo acqua è possibile specificare se con o senza accumulo.
• Sorgente fredda. Indicare la sorgente fredda, la sorgente dalla quale la pompa preleva calore; è possibile scegliere
tra:

• Pompa di calore azionata da motore endotermico. Selezionando questa opzione il programma valuterà la pompa
di calore come fosse del tipo a compressione, ma avendo gas e non elettricità come combustibile. Per ulteriori
delucidazioni si faccia riferimento al par.9.1 delle UNI TS 11300-4.
Efficienza e potenze (riscaldamento):
• COP/GUE [-]. In questa sezione è richiesta l’indicazione del COP o GUE, a seconda che la pompa di calore sia a
compressione o ad assorbimento, in condizione di pieno carico; in particolare, il programma richiede che tali
informazioni siano specificate in funzione di alcune temperature della sorgente fredda e del pozzo caldo, mediante la
compilazione della tabella seguente:
ATTENZIONE 1: le temperature della sorgente fredda e del pozzo caldo alle quali specificare il COP/GUE variano
con la tipologia di pompa; esse sono proposte dal programma in funzione dei prospetti 25 e 26 delle UNI TS
11300-4, di cui si consiglia la consultazione.
E’ tuttavia possibile, sotto la propria responsabilità, personalizzare e aggiungere nuove temperature di sorgente
fredda e di pozzo caldo usando la barra dei comandi posta sopra la tabella.
ATTENZIONE 2: nel par.9.4.2.2 delle UNI TS 11300-4 è chiaramente specificato che ai fini del modello di calcolo
riportato nella norma, i valori di COP/GUE alle varie temperature (vedi sopra), per prestazioni a pieno carico,
devono essere fornite dal fabbricante.

• Potenza termica utile [kW]. In questa sezione è richiesta l’indicazione della potenza termica utile della pompa di
calore, in funzione delle temperature di sorgente fredda e pozzo caldo:
Per quanto concerne le temperature di pozzo caldo e sorgente fredda a cui riferirsi il discorso è analogo a quanto già
discusso nella sezione COP/GUE.
Indici di prestazione e coefficienti di correzione (raffrescamento):
• Potenza nominale [kW]. In questa sezione è richiesta l’indicazione della potenza nominale della macchina in
raffescamento
• Tipo di funzionamento: indicare se a pieno carico o a carichi parziali
• EER: In questa sezione è richiesta l’indicazione dell’EER in condizione di pieno carico (100%) o a carichi parziali
(100, 75, 50 e 25%)
• Coefficienti di correzione per l’adeguamento allre reali condizioni di funzionamento: sono richiesti i dati previsti
dall UNI TS 11300-3 per il calcolo dei coefficienti di correzione in funzione del tipo di macchina
Altri dettagli tecnici:
• Assorbimento ausiliari elettrici [W]. Indicare l’assorbimento degli ausiliari elettrici della pompa non compresi nel
calcolo di COP/GUE/EER.
• Temperatura operativa limite di funzionamento TOL [°C]. Indicare la temperatura limite di funzionamento della
sorgente fredda: si tratta di un dato definito dal fabbricante come limite di blocco della sorgente fredda.
• Temperatura di cut-off, ΘH,cut-off [°C]. Indicare la temperatura della sorgente fredda a cui si decide, in fase di progetto,
di disattivare la pompa per temperature inferiori.

Correzione a carico ridotto:


• Valutazione automatica [-].
Nel caso non si sia optato per la valutazione automatica del fattore di correzione Cc, il programma consente la stima
automatica di tale parametro sulla base del par.9.11 delle UNI TS 11300-4.

3.6.1.3. Cogeneratore

DATI GENERALI
• Tipo: generatore di tipo standard o a condensazione.
• Marca
• Modello
• Descrizione: una breve descrizione il modello di generatore in oggetto

I dati tecnici nei tre casi in funzione della temperatura di funzionamento del cogeneratore

PARAMETI TECNICI
• Combustibile: il combustibile utilizzata dal generatore, scegliendo tra gasolio e metano
• Tipo di motore: è possibile scegliere tra combustione interna, turbina a gas, Stirling
• Tipo di funzionamento: On/Off o Modulante
• Tipo di curve prestazionali: normalizzate o a carico variabile

CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO
• Fattori di carico limite per moduluzione carico: richiesto se a carico variabile. Da indicare in unità
• Potenza degli ausiliari [kW]
• N° di unità identiche: richiesto se funzionamento On/Off
• Rendimento elettrico: richiesto se a curve prestazionali normalizzate.
• Rendimento termico: richiesto se a curve prestazionali normalizzate
• Potenza elettrica nominale
• Potenza termica nominale
• Rendimenti termici ed elettrici a bassa e alta temperatura ai diversi fattori di carico: richiesti se a carico variabile.
• Temperatura di prova bassa [°C]
• Temperatura di prova alta [°C]

3.6.1.4. Biomassa

DATI GENERALI

• Tipo: generatore di tipo standard o a condensazione.


• Marca
• Modello
• Descrizione: una breve descrizione il modello di generatore in oggetto
• Utilizzo: è possibile scegliere tra solo riscaldamento, solo acqua calda sanitaria oppure produzione combinata
riscaldamento ed acqua calda sanitaria.
• Posizione: murale o a basamento.
• Installazione: il luogo a cui si adatta il generatore: interno, esterno, centrale termica o sia interno che esterno.
• Peso / Materiale: indicare il peso in kg e il materiale di cui è costituita in prevalenza la camera di combustione del
generatore.
• Potenza di targa in kW
• Fluido termovettore: acqua o aria.
• Funzionamento: monostadio o multistadio / modulante.
• Classificazione: indicare in questo campo la classe di rendimento della caldaia; nel D.P.R. 660/96, regolamento di
attuazione della direttiva 92/42/CEE, sono previste 4 classi di rendimento:1 stella, 2 stelle, 3 stelle e 4 stelle.
• Bruciatore: atmosferico e ad aria soffiata.
• Isolamento involucro: il tipo di isolamento del mantello del generatore è un informazione utilizzata dal programma per
valutare le perdite al mantello (prospetto B.14 delle UNI TS 11300-2). Il programma consente di scegliere tra: generatore
alto rendimento ben isolato, generatore ben isolato e mantenuto, generatore vecchio con isolamento medio, generatore
vecchio con isolamento scadente, generatore non isolato.

ATTENZIONE: I parametri tecnici dei generatori richiesti dal programma sono molteplici e spesso non facilmente reperibili dalle
schede tecniche. In realtà non è affatto obbligatorio inserirli tutti. La loro conoscenza dipende tuttavia dal metodo di calcolo scelto
delle perdite di generazione (vedi più avanti nel manuale).
Si ricorda inoltre che, in assenza di dati precisi, le norme suggeriscono quasi tutti i valori numerici necessari in fase di calcolo. E’
pertanto consigliabile di indicare solo i dati realmente noti dalla scheda tecnica.

I dati tecnici nei tre casi in funzione della temperatura di funzionamento della caldaia

PARAMETI TECNICI
Nelle schede tecniche dei produttori i parametri che caratterizzano il generatore di calore sono spesso riferiti a diversi valori delle
temperature di mandata e ritorno del fluido termovettore in caldaia. Termolog consente di registrare per alcuni parametri tecnici
del generatore fino a tre possibili casi, ossia a tre possibili combinazioni di temperatura di mandata e di ritorno corrispondenti alle
colonne CASO 1, CASO 2 e CASO 3. Per ogni caso è possibile inserire:
• Temperatura di mandata di riferimento [°C]: indicare la temperatura del fluido termovettore quando viene immesso dal
generatore nel circuito di distribuzione, indicata dal produttore della caldaia.
• Temperatura di ritorno di riferimento [°C]: indicare la temperatura del fluido termovettore di ritorno nel generatore dopo
la circolazione nel circuito di distribuzione, indicata dal produttore della caldaia.
Sulla base dei dati di temperatura di mandata e di ritorno precedentemente inseriti, il programma calcola la temperatura media di
prova.
CARICO NOMINALE E CARICO RIDOTTO o MINIMO
Per ognuno dei tre casi lo stesso dato può essere richiesto più volte. In questo modo, quando il generatore sarà utilizzato, sarà
considerato dal programma il valore corrispondente alla temperatura di funzionamento. Inoltre i dati vengono richiesti per diversi
valori di carico del generatore: a potenza massima (carico nominale), a potenza ridotta e a generatore spento (carico nullo).

• Potenza utile [kW]: Potenza del generatore a massimo (100%) e medio carico (solitamente 30%), riportate sulla scheda
tecnica.
• Portata [kW]: potenza al focolare del generatore.
• Rendimento al 100% o al 30%: rendimento alla potenza nominale ed intermedia.
• Perdite al camino a bruciatore acceso al 100% o al 30% [%]:le perdite di calore sensibile a bruciatore acceso in
percentuale.
• Perdite al mantello [%]: indicare in percentuale le perdite all’involucro del generatore.
• Contributi elettrici separati: se la casella è spuntata chiede un unico valore per definire tutti i fabbisogni elettrici collegati
al generatore. Altrimenti separa i due contributi sul circolatore e sul bruciatore. Le schede tecniche riportano più
frequentemente il valore totale delle potenze elettriche richieste.
o Potenza ausiliari prima del focolare (bruciatore, ventilatore) [W]: indicare la potenza degli ausiliari elettrici
presenti prima della camera di combustione (in particolare il ventilatore dell’aria comburente).
o Potenza ausiliari dopo il focolare (pompa primaria) [W]: indicare la potenza degli ausiliari elettrici presenti
dopo la camera di combustione (in particolare le pompe di circolazione primarie).
o Potenza elettrica ausiliaria totale [W]: potenza totale degli ausiliari elettrici.
CARICO NULLO

• Potenza persa in Stand-by [kW]: perdite a carico nullo.


• Perdite al camino a bruciatore spento [%]: in percentuale le perdite di calore sensibile al camino a bruciatore spento.
• Potenza elettrica ausiliaria totale [W]: la potenza totale degli ausiliari elettrici a potenza nulla.

ACQUA CALDA SANITARIA


Se il generatore svolge solo o anche il servizio di ACS sono richiesti per tale servizio:
• Potenza utile [kW]: Potenza del generatore a massimo (100%) e medio carico (solitamente 30%), riportate sulla scheda
tecnica.
• Portata [kW]: potenza al focolare del generatore.

CALDAIA A CONDENSAZIONE

I parametri tecnici per le caldaie a condensazione

In questo menù sono richiesti altri parametri specifici per una caldaia a condensazione, finalizzati all’utilizzo del metodo di calcolo
dell’appendice B.3 delle UNI TS 11300-2.
• Temperatura massima di scarico dei fumi a carico nominale[°C].
• Contenuto di O2 nei gas di combustione a carico nominale [%]: il tenore di ossigeno nei fumi alla potenza nominale.
• Temperatura massima di scarico dei fumi a carico ridotto [°C].
• Contenuto di O2 nei gas di combustione a carico ridotto [%]: il tenore di ossigeno nei fumi alla potenza minima.
• Tipo di modulazione: indicare il tipo di modulazione del generatore, scegliendo tra modulazione di aria e di gas e
modulazione solo di gas.

3.7. Combustibili
Per accedere alla sezione dell’archivio globale dedicata ai combustibili, scegli la voce Combustibili dalla barra delle icone:

Il comando per accedere all’archivio combustibili

La schermata che appare è riportata di seguito:


Archivio dei combustibili

Per visualizzare le caratteristiche di un combustibile già salvato in archivio, esegui un doppio clic sull’icona del combustibile.

Per inserire un nuovo combustibile in archivio, premere il tasto Nuovo e completare i dati richiesti:

Finestra per l’inserimento di un nuovo combustibile

• Nome combustibile: inserire il nominativo con cui sarà registrato il nuovo combustibile.
• Combustibile utilizzato nei seguenti tipi di generatori. Indicare in questa zona la tipologia di generatore per quale
sarà possibile selezionare il combustibile in analisi.
• Potere calorifico inferiore e superiore: questi dati sono caratteristici del combustibile e possono essere reperiti
eseguendo una ricerca su Internet.
• Fattore di emissione CO2: digitare il fattore di emissione per il calcolo della CO2 relativo al combustibile in fase di
immissione.
• Costo: indicare il costo del combustibile;

IMPORTANTE! Questo dato è utilizzato dal modulo Confronta per calcolare i benefici economici dovuti ad un risparmio di
combustibile in caso di riqualificazione energetica. Il programma stimerà inoltre conseguentemente il tempo di ritorno
dell’investimento.
Per registrare i dati appena inseriti premere il pulsante Registra.

3.8. Limiti
Per accedere alla sezione dell’archivio globale dedicata ai limiti, scegli la voce limiti dalla barra delle icone:

Il comando per accedere all’archivio dei limiti

L’archivio dei limiti dà all’utente la possibilità di visualizzare i valori limite con i quali saranno confrontati i valori calcolati dal
programma:
Personalizzazione dei valori limite

3.9. Pannelli
Negli archivi del programma esiste una sezione apposita in cui è possibile registrare le caratteristiche tecniche di pannelli solari
termici e fotovoltaici:

Archivio Pannelli

Si apre una schermata in cui vengono riassunti tutti i pannelli solari e fotovoltaici e le batterie di accumulo del fotovoltaico già
registrati nell’archivio:
Per inserire un nuovo collettore solare, collocarsi in corrispondenza del sottomenù Collettori solari e cliccare il comando Nuovo:

Per quanto concerne le caratteristiche tecniche che è necessario attribuire a ciascun pannello si faccia riferimento a quanto
spiegato nel capitolo relativo agli impianti.

Per inserire un nuovo pannello fotovoltaico, collocarsi in corrispondenza del sottomenù Pannelli fotovoltaici e cliccare il comando
Nuovo:
Per quanto concerne le caratteristiche tecniche che è necessario attribuire a ciascun pannello si faccia riferimento a quanto
spiegato nel capitolo relativo agli impianti.
I dati generali della relazione
Nella parte alta della schermata è possibile impostare i servizi presenti per l’edificio da modellare:
• Riscaldamento, raffrescamento e ACS (centralizzati, autonomi o assenti)
• Ventilazione
• Illuminazione
• Trasporto
• BACS

Nella finestra puoi impostare alcuni dati, fra i quali:


1. I dati del comune. La ricerca delle coordinate geografiche del comune avviene con questa procedura:
a. Digita il nome del comune
b. Premi INVIO.
c. Se necessario, seleziona il tuo comune dall’elenco.
2. Anagrafica dell’edificio. In questa sezione puoi compilare le caratteristiche dell’edificio.
3. Seleziona il tipo di intervento e la destinazione prevalente del tuo edificio.
4. Se l’edificio da calcolare è termoautonomo spunta la scelta AUTONOMO posizionata sulla barra delle icone
5. Immagine della copertina della relazione. Seleziona un’immagine che vuoi veder comparire nella prima pagina della
relazione.

Per selezionare un’immagine segui questa procedura:


1. Clicca nel riquadro che ospita l’immagine da inserire e scegli nel percorso la cartella che contiene il file di immagine.
2. Per sostituire l’immagine ripetere la procedura del punto 1. Il file originario non sarà toccato.

• Sezione EDIFICIO:
o Edificio nZEB: visibile per tipo pratica APE o Legge 10. In progetto attiva le verifiche richieste per gli edifici
ad energia quasi zero. Nel caso di nuova costruzione attiva le verifiche richieste per gli Edifici ad energia
quasi zero. Nel caso di riqualificazione e ristrutturazione esegue le verifiche di legge con riferimento alle
tabelle dei limiti previsti per gli edifici ad energia quasi zero.
o Pubblico: da selezionare se è un edificio di proprietà dello Stato, delle Regioni o degli Enti locali, nonchè di
altri Enti pubblici, anche economici e occupato dai predetti soggetti
o Ad uso pubblico: da selezionare se è un edificio nel quale si svolge, in tutto o in parte, l'attività istituzionale
di Enti pubblici
o In centro storico: per la verifica degli incentivi fiscali individua parti del territorio comunale interessate da
agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico o di pregio ambientale e le aree a queste
circostanti che possono considerarsi ad esse assimilate o complementari (eesidenziale, terziaria,
commerciale, direzionale, ricettiva, attività culturali, professionali, di servizio ovvero quelle artigianali non
nocive o moleste)
In progetto attiva, nel caso siano previsti, limiti di verifica differenti per alcuni parametri di verifica
o In zona di completamento: per la verifica degli incentivi fiscali individua le parti del territorio totalmente o
parzialmente edificate, diverse dalle zone A. Si considerano parzialmente edificate le zone in cui la superficie
coperta degli edifici esistenti non sia inferiore al 12,5% (un ottavo) della superficie fondiaria della zona e nelle
quali la densità territoriale sia superiore ad 1,5 mc/mq.
▪ Principale: residenziale.
▪ Complementare: attività commerciali, artigianali, ricettive e di servizio, studi professionali, uffici,
autorimesse di uso pubblico o privato ecc.
o Sottoposto a vincolo: per la verifica degli incentivi fiscali individua se l'immobile è sottoposto a vincolo dei
beni culturali o paesaggistici ai sensi del D.Lgs 42/2004.
Il comma 2 dell'Art. 119 della Legge 77/2020 indica che per edifici sottoposti a vincolo, l'accesso a
Superbonus è garantito in presenza del salto di due classi energetiche, a nulla rilevanto l'obbligo di eseguire
interventi trainanti. Nel testo del citato comma si legge: "Qualora l'edificio sia sottoposto ad almeno uno dei
vincoli previsti dal codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n.
42, o gli interventi di cui al citato comma 1 siano vietati da regolamenti edilizi, urbanistici e ambientali, la
detrazione si applica a tutti gli interventi di cui al presente comma, anche se non eseguiti congiuntamente ad
almeno uno degli interventi di cui al medesimo comma 1, fermi restando i requisiti di cui al comma 3"
o In area non metanizzata: per la verifica degli incentivi fiscali determinare la possibilità di considerare
interventi trainati al 110% la sostituzione del generatore di calore teleriscaldamento o combustione di
biomasse.
• Sezione IMPOSTAZIONI:
o in base al comune richiamato TERMOLOG definisce la normativa ed i limiti da utilizzare per la verifica.
o in base alla tipologia di intervento vengono definiti i metodi di calcolo da utilizzare. Nel caso di obbligatorietà
le scelte rimangono ingrigite e non risultano modificabili. I metodi tabellari sono utilizzati normalmente per
edifici esistenti dei quali non si conoscono i dettagli.
o FILO DI RIFERIMENTO DELLE STRUTTURE: in base al filo di riferimento TERMOLOG ricava i
corrispondenti valori di trasmittanza lineica dei ponti termici da utilizzare nel calcolo e le dimensioni da
mostrare all’interno dell’input grafico.
• GEOMETRIA: il fattore di forma S e V viene valutato automaticamente da TERMOLOG come somma delle superfici
disperdenti e del volume delle zone riscaldate. Nel caso in cui fosse necessario introdurre manualmente i valori,
togliere la spunta dalla voce CALCOLO AUTOMATICO. L’opzione non ha effetto in caso di calcolo con il motore
CENED+2.0
• Sezione ALLEGATI: in questa sezione è possibile introdurre immagini a supporto della relazione che si sta eseguendo;
qualora la relazione fosse importata da TERMOTAB è possibile ritrovare in questa sezione tutte le immagini allegate al
progetto
• Sezione AUTORIZZAZIONI EDILIZIE
o Richiesta titolo edilizio: la data di richiesta del titolo edilizio influenza i limiti utilizzati in fase di verifica. È
quindi necessario inserite le autorizzazione edilizie che legittimano l'intervento per cui produce le relazioni in
oggetto. Nel caso di Superbonus, la pratica che legittima l'intervento di superbonus.
o Permesso di costruire: indicare, se noti, gli estremi del permesso di Costruire / DIA/ SCIA / CIL o CIA
o Variante permesso: indicare, se noti, gli estremi della variante Permesso di Costruire / DIA/ SCIA / CIL o CIA
• Sezione DATI AGGIUNTIVI PER LA COMPILAZIONE DEL’APE E AQE
o Riporta i dati aggiuntivi necessari solo per la compilazione del documento di stampa dell'APE e per
l'esportazione XML verso i catasti nazionale e regionali.
In caso di calcolo con il motore regionale CENED+2.0 la data di rilascio dell’APE verrà poi compilata
direttamente dal catasto regionale al momento del deposito del file XML.
• Sezione DETTAGLI E COSTI DEGLI INTERVENTI
o Visibile solo in caso di calcolo di studio avanzato per interventi di Superbonus dove è richiesto di specificare
gli interventi realizzati e il costo ad essi associato. La compilazione di questa sezione consente di determinare
sia i massimali di spesa che i dati da riportare nella relazione per la compilazione del portale ENEA.
• Sezione STATO ANTE OPERAM
o Visibile solo in caso di calcolo di studio avanzato per interventi di Superbonus dove è richiesto di specificare
le caratteristiche dell’edificio nello stato ANTE operam. È automaticamente compilata da TERMOLOG se il file
di progetto è stato creato a partire dallo stato di fatto.
Zone
5.1. Zona riscaldata
Per creare una zona riscaldata accedi al menù ZONE e cliccare su Nuova per aggiungere una zona riscaldata:
1. Clicca il pulsante Nuovo presente nel pannello “Zone riscaldate”.
2. Appare la finestra di creazione della zona.

Figura 1. Nuova zona

Definiamo i dati principali:

DATI GENERALI
1. Digita il nome della zona, ad esempio “Appartamento”.
2. Definisci la classificazione della zona e la sub classificazione.

GEOMETRIA DELLA ZONA


3. Digita la superficie in pianta al valore lordo e netto: se decidi di utilizzare un input grafico puoi cliccare sulla voce
Ricava le dimensioni per via grafica e sospendere i punti 3,4 e 5.
4. Digita l’altezza media al valore lordo e netto.
5. Digita il volume al valore lordo e netto.
6. Se il metodo di calcolo della capacità termica è tabellare compare il link Calcola la capacità termica. Cliccare sul link e
definire le caratteristiche dell’involucro per il calcolo di capacità termica.
Attenzione: il numero di piani da indicare per il calcolo della capacità termica si riferisce al numero di piani dell’intero edificio.
SERVIZI
7. Se la zona è servita da un impianto di ACS è necessario mantenere la spunta sulla prima opzione.
Con la spunta su Le docce sono dotate di sistema di recupero di calore è possibile tenere conto della presenza di recuperatori
di acqua calda sanitaria dagli scarichi delle acque reflue delle docce in accordo alle UNI TS 11300-2:2019.
Attenzione: se la zona non è di tipo residenziale è necessario cliccare sul link Inserisci le tipologie di attività presenti e seguire le
indicazioni.
8. Se si desidera inserire la zona tra gli ambienti coinvolti nel calcolo del carico termico di progetto estivo mettere il flag
sulla casella relativa al raffrescamento.
9. Se nella zona è presente un impianto di ventilazione meccanica scegliere la relativa opzione nella combo disponibile e
inserendo il flag su E’ presente un flusso d’aria prelevato dall’esterno è possibile indicare i parametri per l’impianto di
ventilazione.

5.1.1. Locali

DATI GENERALI

Per aggiungere un locale:


1. Seleziona una zona riscaldata dall’elenco a sinistra. Il programma mostrerà i parametri della zona nella parte destra
del programma.
2. Clicca il pulsante Locale presente nella sezione Nuovo della barra dei comandi in alto.
3. Appare la finestra di creazione di un locale.

Definiamo il locale:
1. Digita il nome del locale.
2. Digita l’area netta del locale.
3. Digita l’altezza netta del locale.
4. Conferma con OK.
Al termine, il locale sarà aggiunto all’elenco. La registrazione avviene selezionando l’apposito comando Registra le modifiche
posto in fondo alla schermata sulla destra.
I locali inseriti tramite input grafico dell’involucro vengono compilati e calcolati automaticamente in ciascuna zona termica di
riferimento, di conseguenza non è necessario definirli manualmente in questa sede.

VENTILAZIONE
Se nella zona termica di competenza non è stata selezionata l’opzione Imposta i dati di dettaglio sulla zona si possono inserire
le Impostazioni avanzate per ciascun locale.
Se nel locale è presente un impianto di ventilazione meccanica scegliere la relativa opzione nella combo disponibile è possibile
indicare i parametri per l’impianto di ventilazione.

5.1.2. Portate d’aria di ventilazione negli ambienti

Le portate d’aria concorrono alla definizione dell’energia dispersa per ventilazione dall’involucro dell’edificio. Nella norma
nazionale UNI TS 11300-1 cap 12 definisce quattro tipologie di ventilazione possibili per l’ambiente:
• Ventilazione naturale [cfr 12.3.1]
• Ventilazione meccanica [cfr 12.3.2]
• Ventilazione ibrida meccanica + naturale [cfr 12.3.3]
• Ventilazione meccanica assicurata dall’impianto di climatizzazione [cfr 12.3.4]

Il valore dell’energia dispersa per ventilazione è dunque derivato dalle singole portate degli ambienti che costituiscono la zona in
due condizioni diverse:
• Condizioni di riferimento, ovvero con portata di ventilazione naturale. Questa valutazione viene utilizzata per
determinare gli indici di prestazione del fabbricato
• Condizioni effettive, ovvero con l’effettiva ventilazione presente nell’edificio. Il valore dell’energia dispersa per
ventilazione entra nel bilancio termico dell’edificio per definire il fabbisogno energetico di involucro in ingresso
all’impianto.

Di seguito la formula presente sulla UNI TS 11300-1:2014 per la determinazione dell’energia dispersa per ventilazione:

Dove
int,set,H è la temperatura di setpoint dell’ambiente
e è la temperatura esterna media mensile
Hve,adj è il coefficiente di scambio termico per ventilazione calcolato con la formula seguente

Dove
a x ca esprime il prodotto della densità per la capacità volumica dell’aria
bve,k è il coefficiente di correzione della temperatura di immissione del flusso d’aria qve,k,mn è la singola portata d’aria.
Le formule sono equivalenti per il servizio di Climatizzazione dove la norma al posto del pedice H dedicato al servizio di
riscaldamento, utilizza il pedice C.

Il simbolo di sommatoria che vediamo nella formula di Hve,adj ci fa capire come il valore dello scambio termico sia frutto di un
insieme di portate che per TERMOLOG si esprimono a livello di singolo locale.

Nella definizione dell’energia scambiata per ventilazione vediamo che l’ultimo termine è il tempo, la durata di calcolo: la tipologia
di ventilazione utilizzata negli ambienti può variare secondo tre periodi:
• periodo di riscaldamento (dove è acceso l’impianto di climatizzazione invernale)
• periodo di raffrescamento (dove è acceso l’impianto di climatizzazione estiva)
• periodo di sola ventilazione (nel periodo in cui non sono funzionanti né la climatizzazione invernale né la
climatizzazione estiva).

Questa importante premessa ci fa comprendere come:

1) esistono due indici di prestazione dell’involucro: uno in condizioni RIFERIMENTO (ventilazione naturale) uno in
condizioni EFFETTIVE (tipologia di ventilazione presente nell’edificio)

2) esistono tre periodi di calcolo diversi: riscaldamento, raffrescamento, ventilazione. Per questo TERMOLOG nelle
impostazioni avanzate della ventilazione consente di introdurre tre tipologie di ventilazione differenti

3) ogni ambiente è una portata e all’interno dell’ambiente è possibile specificare più portate immesse da sorgenti
diverse: entranti dall’esterno, da ambienti non climatizzati o da ambienti climatizzati adiacenti. Questo il motivo per
cui in TERMOLOG è possibile specificare una portata diretta e più portate indirette per ciascun locale.

5.1.2.1. Edifici, zone o ambienti in ventilazione naturale

Per qualsiasi file di certificazione, progetto o diagnosi energetica, TERMOLOG inizializza gli ambienti in ventilazione naturale.
Non è dunque necessario specificare dati aggiuntivi se non la tipologia di ambiente che viene richiesta nel caso di zona con
destinazione d’uso non residenziale.
La tipologia di ambiente deve essere indicata nei dati geometrici presenti nel menù Zone (a destra del nome del locale), oppure
all’interno dell’input grafico se il locale viene creato graficamente.

Per una zona ad uffici il tipo di ambiente può essere:


La scelta del tipo di ambiente consente di valutare le portate minime e di riferimento in ventilazione naturale ai sensi della UNI
13390.
Quando gli ambienti sono in ventilazione naturale, nell’albero del menù zone, appare graficamente il simbolo di una piccola
foglia verde:

5.1.2.2. Edifici, zone o ambienti in ventilazione meccanica

Se nell’edificio sono presenti portate di ventilazione meccanica è necessario rendere attivo il servizio di ventilazione, altrimenti
non sono visibili gli input dedicati: nel menù Relazione scegliere Presente nel settore della Ventilazione.

Come abbiamo visto la ventilazione meccanica è una caratteristica del singolo ambiente.

Per facilitare l’inserimento dati però è possibile specificare i dettagli a livello di locale oppure direttamente sulla zona termica.
La scelta di uno o l’altro inserimento dipende dalle caratteristiche della ventilazione: se le portate sono omogenee sugli ambienti
è possibile applicare i dati direttamente sulla zona; in alternativa si consiglia di utilizzare l’inserimento dati direttamente sul
singolo ambiente.

Specificare i dettagli di ventilazione meccanica sulla ZONA CLIMATIZZATA

Quando è attivo il servizio di ventilazione, nel gruppo Servizi sulla Zona climatizzata compare la voce

Ventilazione: imposta i dati dell’impianto sulla zona


Spuntando questa opzione si attiva il pannello Ventilazione
Non avendo ancora definito nulla, TERMOLOG lascia selezionata la ventilazione naturale come default di zona. Nel menù a
tendina selezioniamo quindi Ventilazione meccanica.
I dettagli della portata di ventilazione indicati sulla zona climatizzata vengono ripetuti sui tre periodi di calcolo. Se la ventilazione
meccanica è attiva soltanto durante il periodi di accensione dell’impianto di climatizzazione invernale oppure esclusivamente
durante il periodo di climatizzazione estiva, si consiglia di seguire l’inserimento dati a livello di locale (descritta più avanti nel
documento). Inoltre, in considerazione del fatto che viene inserita una unica portata di ventilazione a livello di zona, è
necessario scegliere con quale modalità attribuire la portata ai singoli locali facenti parte della zona:

Se si spunta l’opzione ATTRIBUISCI PORTATA AI LOCALI IN FUNZIONE DI UNA PERCENTUALE IMPOSTA, è


necessario definire la percentuale all’interno dei locali. La portata di immissione ed estrazione, l’eventuale portata di
ventilazione estiva notturna e i fabbisogni elettrici vengono distribuiti in funzione del valore percentuale indicato per ogni
singolo ambiente.

In caso contrario (opzione non spuntata) TERMOLOG distribuisce la portata di immissione ed estrazione, l’eventuale portata
di ventilazione estiva notturna e i fabbisogni elettrici in proporzione al volume netto del singolo locale sulla zona
climatizzata.
Dopo aver selezionato ventilazione meccanica appaiono i dettagli della portata.

In caso di pura ventilazione meccanica si imposta nel tipo di funzionamento o “Ventilazione meccanica controllata” oppure
“Ventilazione ibrida (meccanica e naturale)” se durante il periodo di non funzionamento della ventilazione meccanica si ha
ventilazione naturale. In questo caso il sistema impiantistico da modellare sarà ad aria di tipo diretto.
In caso invece di ventilazione meccanica in presenza di un impianto di climatizzazione a tutt’aria o aria primaria si
seleziona nel tipo di funzionamento “Ventilazione meccanica controllata da impianto di climatizzazione”. In questo caso il
sistema impiantistico da modellare sarà ad aria di tipo aeraulico.
È possibile indicare se l’impianto è utilizzato anche per la ventilazione notturna nel periodo estivo, in caso affermativo
specificare la portata d’aria esterna per il raffrescamento notturno qve,night
Viene poi richiesta la Tipologia di diffusore impiegata; questa informazione sarà utilizzata per stimare eve,c, che compare
nella formula (33) della UNI TS 11300-1:2014.
Nel caso la VMC fosse affidata all’impianto di climatizzazione, è possibile specificare se l’impianto è misto aria e acqua.
In questo caso il programma richiede in un menù laterale la tipologia e il funzionamento del diffusore, scegliendo tra:
Descrizione dell’impianto di climatizzazione misto
Ventilconvettori che trattano aria secondaria separati dai diffusori che
immettono aria primaria e lancio dell’aria immessa dal diffusore in opposizione rispetto al lancio del
ventilconvettore (ad es. quando il ventilconvettore in esecuzione verticale viene posto a pavimento addossato
alla parete esterna e il
diffusore dell’aria primaria è posto sulla parete interna opposta)

Ventilconvettori che trattano aria secondaria separati dai diffusori che immettono aria primaria e lancio dell’aria
immessa dal diffusore concorde rispetto al lancio del ventilconvettore (ad es. quando il ventilconvettore in
esecuzione verticale viene posto a pavimento addossato su una parete e il
diffusore dell’aria primaria è posto sulla stessa parete)

Ventilconvettori che trattano aria secondaria separati dai diffusori che immettono aria primaria e flusso d'aria
immessa da diffusore in posizione
centrale a soffitto con qualsiasi posizione del ventilconvettore

Ventilconvettori con diffusione combinata dell’aria immessa e dell’aria trattata


e flusso d'aria immessa non attraversante la batteria del ventilconvettore
Ventilconvettori con diffusione combinata dell’aria immessa e dell’aria trattata e flusso d'aria immessa
attraversante la batteria del ventilconvettore sempre in
funzione; regolazione sull’acqua

Pannello radiante a soffitto e aria immessa da diffusori di qualsiasi tipologia


posizionati a soffitto o nella parte alta delle pareti verticali
Pannello radiante a pavimento e aria immessa da diffusori a dislocamento di qualsiasi tipologia posizionati a
pavimento o nella parte bassa delle pareti
verticali

Altri casi di pannello radiante


questa informazione è utilizzata da TERMOLOG per il calcolo della portata d’aria minima di progetto.
È richiesto poi il Funzionamento dei ventilatori: se è presente un impianto di VMC potrà essere presente un ventilatore che
induca il flusso d’aria in ingresso o in uscita dall’ambiente climatizzato o in entrambi i versi. Nel primo caso si parla di impianti a
semplice flusso mentre nel secondo di impianti a doppio flusso; in questo campo è richiesto di specificare il tipo di
funzionamento dei ventilatori presenti, scegliendo tra:

Descrizione delle condizioni di funzionamento dei ventilatori


Ventilatori in immissione ed estrazione (doppio flusso) senza recupero di calore
Ventilatori in immissione ed estrazione (doppio flusso) con recupero di calore o
presenza di parete ventilate
Solo ventilatore in immissione (semplice flusso)

Nel caso di semplice flusso viene richiesto di specificare:


qve,sup [m3/s]: portata di progetto di immissione della VMC
Nel caso di doppio flusso senza recupero del calore:
qve,sup [m3/s]: portata di progetto di immissione della VMC
qve,ext [m3/s]: portata di progetto di estrazione della VMC
Nel caso di doppio flusso con recupero del calore:
qve,sup [m3/s]: portata di progetto di immissione della VMC
qve,ext [m3/s]: portata di progetto di estrazione della VMC
h hru,eff [-]: rendimento del recuperatore
Qualora si fosse scelta come tipologia di funzionamento del ventilatore quella relativa al semplice flusso, TERMOLOG permette
di specificare se il flusso d’aria in questione è stato espulso da una ZNR confinante, in caso affermativo deve essere indicata la
ZNR alla quale si riferisce.
Si richiede di specificare le modalità di controllo della portata in presenza o meno di sistemi di regolazione: nel caso fosse
presente un sistema di controllo sulla portata ed indicare il tipo di sensore e il sistema di regolazione della portata,
scegliendo tra:

Tipo di sensore Descrizione del sistema di regolazione della portata

Presenza Bocchetta con rilevatore integrato


Presenza Modulo di regolazione della portata
Presenza Ventilatore a velocità variabile
Movimento Modulo di regolazione della portata
Movimento Ventilatore a velocità variabile
Sensore di CO2 Modulo di regolazione della portata
Sensore di CO2 Ventilatore a velocità variabile
Indicare se il flusso d’aria immesso dal ventilatore è soggetto ad un trattamento di pre-riscaldamento o pre- raffrescamento
in caso affermativo indicare la temperatura di immissione.
Infine è possibile personalizzare i parametri utilizzati da TERMOLOG per il calcolo della portata minima di ventilazione,
selezionando l’opzione: Specifica portate minime di progetto personalizzate

ATTENZIONE: All’interno di un edificio, allo scopo di assicurare sufficienti condizioni igieniche e di benessere
termoigrometrico, è necessario garantire una portata minima di aria esterna chiamata portata minima di ventilazione
o aerazione.

I parametri che è possibile inserire sono:


qve,o,p [10-3·m3/s]: portata specifica di aria esterna minima per persona
qve,o,s [10-3·m3/m2)]: portata specifica di aria esterna minima per unità di superficie utile
n [1/h]: numero di ricambi d’aria medio giornaliero comprensivo di infiltrazioni
ns [persone/m2]: indice di affollamento per unità di superficie in condizioni di progetto
fve,t,k [-]: fattore di correzione
Nel caso non venga attivata l’opzione “Specifica portate minime di progetto personalizzate” TERMOLOG assumerà per i
parametri precedenti i valori previsti dalla normativa, in funzione della classificazione della zona climatizzata in cui ricade il
locale.

Specificare i dettagli di ventilazione meccanica sui LOCALI

Quando è attivo il servizio di ventilazione, nel gruppo Servizi sulla Zona climatizzata compare la voce

Ventilazione: imposta i dati dell’impianto sulla zona

Se non si spuntando questa opzione si attiva il pannello Ventilazione all’interno del singolo locale
Come per la zona, non avendo ancora definito nulla, TERMOLOG lascia selezionata la ventilazione naturale come default di
locale. Nel menù a tendina selezioniamo quindi Ventilazione meccanica.
I dati richiesti sono I medesimi descritti per il caso di ventilazione meccanica impostata a livello di zona termica.
È invece possibile, a livello di singolo locale, selezionare l’opzione Impostazioni avanzate per personalizzare il tipo di
ventilazione per ciascun periodo di calcolo.
5.2. Le zone confinanti
Dopo avere individuato i confini dell’edificio e i dati della zona/zone riscaldate, è importante definire tutte le tipologie di ambiente
che confinano con il volume climatizzato.
Termolog consente l’inserimento di tre tipologie di zone confinanti:
• zone confinanti non riscaldate;
• serre solari;
• zone confinanti riscaldate da un altro impianto.
Per definire una nuova zona confinante, è sufficiente nel menù Zone cliccare sul pulsante Nuova:

Menù Zone - Comando Zone confinanti.

5.2.1. ZONE NON RISCALDATE

Una zona non riscaldata, detta anche zona fredda, costituisce di fatto un’intercapedine, funzionante come una sorta di filtro per
la dispersione termica tra la zona riscaldata e l’esterno.
Sono tipiche zone non riscaldate: vani scale, sottotetti non areati, garage, cantine non dotate di impianto di riscaldamento.
ATTENZIONE: L’utente può scegliere di non definire una zona non riscaldata nel caso in cui essa sia in parte aperta o
comunque contraddistinta da una temperatura vicina a quella esterna.
I dati di cui si richiede l’inserimento dipendono, ad eccezione della descrizione della zona, dal metodo di calcolo in base al quale
si è deciso di valutare le zone confinanti (vedi par.3.1.3 del presente testo), vediamo di analizzarli separatamente:

ZONA NON RISCALDATA – APPROCCIO ANALITICO

Zone non riscaldate - Inserimento dati – Metodo analitico


• In questo caso il coefficiente di scambio termico b tr,x viene calcolato dal programma sulla base delle strutture disperdenti
verso l’esterno attribuite alla zona non riscaldata nel menù Involucro (vedi cap. 4).
• Volume netto della zona. Il programma consente all’utente di inserire il dato manualmente o di utilizzare il calcolo
automatico, valutando il volume netto dall’inserimento della zona per via grafica. E’ anche possibile specificare al
programma di ricavare autonomamente il volume netto della zona dalla modellazione grafica della stessa.
• Numero ricambi. Numeri di ricambi d’aria tra la zona non riscaldata e l’esterno. Il programma consente all’utente di inserire
il dato manualmente o di assumere i dati ricavati dalla Tabella 2 della UNI ISO 13789:2007.
• Apporti solari. E’ possibile specificare se si vogliono considerare gli apporti solari nel bilancio energetico della zona non
riscaldata.

ZONA NON RISCALDATA – APPROCCIO TABELLARE

Zone non riscaldate - Inserimento dati – Metodo tabellare


• Fattore di correzione btr,x: fattore di correzione dello scambio termico tra zona riscaldata e zona non riscaldata (vedi
formula 18 del paragrafo 11.2 UNI TS 11300-1).
In caso di certificazione di edifici esistenti, il programma consente all’utente di inserire tale dato manualmente o di
assumere i dati ricavati dal prospetto 5 delle UNI/TS 11300-1.

5.2.2. SERRA SOLARE

Indicando nel menù Tipologia di zona la scelta Serra solare, è possibile definire una zona confinante non riscaldata soggetta
però ad apporti solari.
Dal punto di vista della procedura di calcolo, si può definire la serra solare come una zona con comportamento analogo a quello
di una zona non riscaldata classica. Per essa tuttavia sarà possibile conteggiare anche gli apporti solari incidenti, non valutabili
per una zona non riscaldata standard.
In questo caso il programma chiede all’utente l’inserimento di dati analoghi al caso precedente.
• Volume netto della serra solare. Il programma consente all’utente di inserire il dato manualmente o di utilizzare il calcolo
automatico, valutando il volume netto dall’inserimento della zona per via grafica.
• Numero ricambi. Numeri di ricambi d’aria tra la serra solare e l’esterno.

Il coefficiente di scambio termico b tr,x non può essere esplicitato con una scelta semplificata dal menù a tendina corrispondente,
ma deve essere ricavato a posteriori, in funzione delle strutture disperdenti verso esterno assegnate alla serra solare.
La valutazione delle serre solari e degli spazi soleggiati è eseguita analiticamente in conformità con la norma UNI EN ISO 13790.

Serre Solari - Finestra di inserimento dati

5.2.3. ZONE CONFINANTI RISCALDATE DA UN ALTRO IMPIANTO

Indicando nel menù Tipologia di zona la scelta Edificio riscaldato confinante, il programma consente di schematizzare una
qualunque zona confinante dotata di impianto di riscaldamento differente da quello installato nell’edificio oggetto dell’analisi.
Zona riscaldata confinante - Inserimento dati
I dati di cui è richiesto l’inserimento sono:
• Indicazione sulla tipologia di ambiente confinate
• Indicazione sul tipo di occupazione dell’appartamento: è possibile scegliere tra prevalentemente continua
(sempre abitato) o saltuaria (ad esempio per una casa vacanze);
• Trasmittanza del muro divisorio Ui,m. Indicare la trasmittanza del muro divisorio tra l’edificio riscaldato e
l’appartamento adiacente.
• Trasmittanza media delle pareti del locale adiacente verso l’esterno Ue,m. Indicare la trasmittanza media
delle pareti disposte tra l’edificio riscaldato confinante e l’esterno.
• Percentuale P. Indicare per l'unità immobiliare adiacente la percentuale della superficie delle strutture esposte
verso esterno rispetto alla superficie disperdente totale dell'involucro.
Dopo aver inserito i dati il programma indica il coefficiente di posizione b.
Il coefficiente di posizione b è un parametro necessario per effettuare la valutazione delle dispersioni termiche verso
l’appartamento adiacente. Il riferimento normativo su cui si basa Termolog per la schematizzazione delle zone adiacenti riscaldate
è il § NA 6.4.2 della UNI 12831.
Nel caso in cui si fosse indicato occupazione saltuaria, il programma non richiede l’inserimento della percentuale P, in quanto si
può assumere indicativamente da normativa sempre P = 80 %.
L’inserimento dei precedenti dati è necessario per il calcolo del parametro HA, ossia il coefficiente di scambio termico per
trasmissione, tra la zona riscaldata e altre zone climatizzate a temperatura diversa.
Involucro
6.1. Inserimento tabellare delle superfici dell’involucro
L’inserimento geometrico dell’edificio può essere effettuato in maniera tabellare, in maniera grafica o con entrambi i metodi
seguendo delle specifiche regole.
Iniziamo a descrivere come inserire l’edificio in maniera tabellare, per accedere a questo tipo di inserimento nel menù
Involucro cliccare il pulsante:

Involucro disperdente – Comando Tabellare

L’area di lavoro sottostante e la barra delle icone si modificano nel modo seguente:

Involucro disperdente – Input Tabellare

ATTENZIONE: il verso di dispersione è una informazione associata alla struttura in fase di registrazione
nell’archivio e non può essere cambiata durante la costruzione dell’involucro dell’edificio. I versi di dispersione
tra cui è possibile scegliere sono:
- esterno;
- terreno;
- zona non riscaldata;
- edificio confinante riscaldato;
- locale interno alla zona
e per le strutture da associare ad una zona non riscaldata:
- da zona non riscaldata verso l’esterno
In questa finestra sulla sinistra è riportato l’elenco (archivio locale) da cui è possibile scegliere le tipologie di strutture da inserire
(selezionate in precedenza dall’utente nel menù Strutture), suddivise per categorie (pareti, serramenti, porte, ecc..). Per aprire
un elenco puoi cliccare sul nome della tipologia strutturale.
All’interno di ciascuna tipologia, le strutture vengono ulteriormente classificate in base al verso di dispersione: questa
informazione è associata alla struttura nell’archivio, al cui capitolo si rimanda per ulteriori delucidazioni.
Per inserire un elemento disperdente in tabella, è sufficiente selezionarlo dalla finestra di sinistra e, tenendo premuto il tasto
sinistro del mouse, trascinarlo sulla tabella; a questo punto il programma apre in automatico una finestra di interfaccia in cui si
richiede:

Involucro disperdente – Input Tabellare - Superfici di involucro, finestra di interfaccia

• Zona: indicare la zona termica alla quale attribuire la struttura disperdente inserita.
• Locale: indicare il locale al quale attribuire la struttura disperdente inserita.

6.1.1. Geometria

• Inserire il valore della superficie disperdente dell’elemento in m2 o, in alternativa, le dimensioni della struttura.
• N°. Indicare il numero degli elementi disperdenti che si desidera inserire; in base a questo valore e all’area del singolo
elemento viene calcolata l’Area totale disperdente.
• Detrai la struttura da. Questa indicazione è attivata solo se la struttura in questione è stata messa in detrazione ad
un’altra struttura, come può essere, ad esempio, per una finestra detratta ad una parete.
• Pavimento. Questa indicazione è attivata solo se la struttura in questione disperde verso il terreno e il metodo di
calcolo scelto per valutare tale quantità è tabellare: è necessario indicare il tipo di ambiente confinante, informazione da
cui il programma deduce il coefficiente btr,g, che andrà a moltiplicare la trasmittanza originaria dell’elemento.
• Orientamento della struttura.
6.1.2. Apporti solari e ombreggiamenti

In questa finestra devono essere indicate le informazioni relative ad eventuali ostruzioni esterne e/o aggetti la cui presenza
interferisce con la stima degli apporti solari connessi all’elemento in esame. Per indicare la presenza di eventuali ostruzioni
esterne o di eventuali aggetti, è sufficiente premere il tasto Nuovo, posto in alto a sinistra. Per un’ostruzione esterna nella
schermata è possibile indicare un angolo di esposizione rispetto al centro del serramento, secondo lo schema in figura:

6.1.3. Apporti solari - Ostruzioni esterne

Allo stesso modo potrebbero essere definiti degli aggetti orizzontali, come ad esempio un balcone (il balcone, in certi periodi
dell’anno, potrebbe impedire l’apporto solare a seconda della sua dimensione).
Oppure degli oggetti verticali, ad esempio si immagini di avere un’apertura all’interno di un portico, oppure in presenza di
elementi schermanti introdotti per evitare un’eccessiva insolazione nel periodo estivo.
6.1.4. Apporti solari -Aggetti orizzontali

Una volta inseriti i dati dell’ombreggiamento, fare click sul pulsante OK: il programma riporterà il nominativo
dell’ombreggiamento appena registrato, sotto la relativa categoria di ombreggiamento, nell’elenco di sinistra:

Per assegnare l’ombreggiamento alla struttura basta selezionarlo dall’elenco di sinistra e, tenendo premuto il tasto sinistro del
mouse, trascinarlo nella tabella “Ostruzioni esterne e aggetti presenti”.

Una ulteriore informazione richiesta all’utente nella finestra degli apporti solari riguarda lo Schermo: Questa opzione
corrisponde a:
- per elementi opachi, è il fattore di assorbimento solare, che vale 0,3 per tinte chiare della parete, 0,6
medie e 0,9 scure.
- per elementi trasparenti è il fattore di riduzione dovuto alla presenza di eventuali tendaggi.

Dato che, gli apporti solari sono un utile contributo gratuito nel calcolo del fabbisogno invernale e possono ridurre anche di una
percentuale significativa il fabbisogno termico dovuto alle dispersioni per trasmissione e per ventilazione, TERMOLOG dà la
possibilità all’utente di includere o non includere l’apporto solare sulla struttura in esame.
Apporti solari

6.1.5. Impostazioni

In questa sezione è possibile indicare delle impostazioni generali da attribuire all’elemento disperdente.

Una volta inseriti tutti i dati, premendo il tasto Ok, l’elemento disperdente viene aggiunto alla tabella delle dispersioni. Per
aggiungere un altro elemento disperdente (opaco, trasparente o lineare) è sufficiente ripetere le operazioni descritte,
trascinando in tabella la struttura corrispondente.

6.1.6. Attribuzione delle strutture disperdenti a zone confinanti

E’ stato spiegato come è possibile associare delle strutture disperdenti alle zone riscaldate; vediamo ora di indicare come è
possibile fare le stessa operazione per le zone confinanti.

ATTENZIONE: si ricorda che l’attribuzione delle strutture alle zone confinanti è una operazione richiesta solo se
il metodo di calcolo prescelto per la valutazione di tale quantità è quello analitico.

Occorre selezionare dall’archivio a sinistra una struttura avente come verso di dispersione da zona non riscaldata verso
l’esterno e trascinarla sulla tabella:
Infine, occorre compilare le informazioni richieste nella schermata di interfaccia: tra di esse vi è l’indicazione della zona
confinante a cui si vuole associare la struttura:
6.1.7. Uso dei comandi Detrai e Non detrarre

Per quanto concerne gli elementi finestrati, consente all’utente di assegnare il serramento come superficie in detrazione
all’elemento opaco su cui è collocato. Per fare ciò è sufficiente scegliere una finestra tra quelle in elenco (archivio locale, posto
a lato) e trascinarla con il tasto sinistro del mouse sulla riga di una superficie opaca già inserita in tabella: l’area del serramento
sarà assegnata come elemento disperdente e detratta dall’area lorda della parete alla quale è stata assegnata:

Se la finestra viene invece rilasciata su una riga libera, si aggiungerà alle dispersioni già introdotte.

Premendo il tasto Detrai posto nella barra delle icone sopra la tabella, l’area dell’elemento viene messa in detrazione dalla
struttura opaca che lo precede, mentre il tasto Non detrai annulla la dipendenza tra i due elementi.
Utilizzando i comandi Detrai e Non detrai è possibile anche portare in detrazione strutture disperdenti opache (ad esempio
Porte).

La procedura di inserimento per via tabellare di tutte le superfici opache o trasparenti può essere ripetuta nello stesso modo per
tutti gli elementi: pareti, coperture, pavimenti, elementi su terreno, serramenti, porte, ponti termici, ecc...

6.1.8. WIZARD PONTI TERMICI (TABELLARE)


ATTENZIONE: lo strumento Wizard Ponti Termici dell’input tabellare permette di inserire i ponti termici come singole dispersioni,
ovvero senza che vengano associati alle strutture disperdenti.
Questo significa che, nel caso di progetto energetico e della necessità di verificare la trasmittanza termica delle strutture
incrementata dalla presenza dei ponti termici non è consigliabile l’utilizzo del Wizard Ponti Termici. Questo perché per verificare
le trasmittanze incrementate è necessario associare i ponti termici alla struttura su cui intervengono.
Il Wizard dei ponti termici è sicuramente molto utile invece in caso di certificazione energetica.
Prima di lanciare il Wizard ponti termici è necessario accedere al menù Strutture ed inserire i ponti termici del progetto sul lato
destro del menù, ovvero nell’archivio della Relazione corrente. Senza le tipologie di ponte termico non sarà chiaramente possibile
inserire alcun ponte termico.

Avviando l’icona Wizard compare questa schermata:

Per introdurre i ponti termici scegliere la zona e il locale nel quale si desidera inserire il ponte termico e mettere il segno di spunta
sulla tipologia di ponte che si vuole inserire: nel menù a tendina che si attiva a destra della scelta vengono richiamati tutti i ponti
termici presenti nel menù Strutture appartenenti a quella categoria.
Mantenendo l’opzione Tutte le zone verrà replicato lo stesso ponte termico all’interno di tutte le zone dell’edificio, nel primo
locale di ogni zona.
È possibile scegliere tra:
Angolo interno: TERMOLOG precompila la lunghezza del ponte termico pari all’altezza (lorda
o netta a seconda del filo di riferimento scelto). Se si immette il numero di angoli presenti verrà
inserita una riga in tabella corrispondente al totale dello sviluppo lineare del ponte termico.
Angolo esterno: TERMOLOG precompila la lunghezza del ponte termico pari all’altezza (lorda
o netta a seconda del filo di riferimento scelto). Se si immette il numero di angoli presenti verrà
inserita una riga in tabella corrispondente al totale dello sviluppo lineare del ponte termico.

Pilastro: TERMOLOG precompila la lunghezza del ponte


termico pari all’altezza (lorda o netta a seconda del filo di riferimento scelto). Se si immette il
numero di pilastri presenti verrà inserita una riga in tabella corrispondente al totale dello
sviluppo lineare del ponte termico.

Serramento: è possibile di inserire come lunghezza di sviluppo del ponte termico serramento ad
esempio l’intero perimetro dell’infisso. Se si immette il numero di serramenti presenti verrà
inserita una riga in tabella corrispondente al totale dello sviluppo lineare del ponte termico.

Pavimento: si consiglia di inserire come lunghezza di sviluppo del pavimento l’intero sviluppo
del ponte termico solaio, spesso corrispondente all’intero perimetro del pavimento.

Balcone: si consiglia di inserire come lunghezza di sviluppo del balcone l’intera lunghezza del
balcone.

Parete interna: TERMOLOG precompila la lunghezza del ponte termico pari all’altezza (lorda
o netta a seconda del filo di riferimento scelto). Se si immette il numero di pareti interne presenti
verrà inserita una riga in tabella corrispondente al totale dello sviluppo lineare del ponte termico.

6.2. Inserimento grafico delle superfici dell’involucro

6.2.1. Indicazioni generali


E’ possibile accedere all’input grafico di TERMOLOG attraverso il menù Involucro e quindi selezionando il comando Grafico , in

alternativa è possibile accedere direttamente con il comando rapido

Una volta aperta, la schermata si presenta nel seguente modo e si compone di un ambiente di lavoro (1), dei comandi di
modellazione (2) grafica nella fascia superiore, dei pannelli di controllo (3) nella fascia laterale destra e degli strumenti di
modifica (4) nella fascia laterale sinistra

4 1 3

Schermata principale dell’input grafico

ATTENZIONE: prima di iniziare a modellare l’edificio è opportuno verificare il filo di riferimento delle strutture che è stato
impostato, in modo tale da disegnare coerentemente il modello. È possibile in ogni momento verificare o modificare il filo
di riferimento tramite l’apposito comando:

6.2.2. Strumenti di base

Nella sezione strumenti sono presenti i comandi per le azioni principali nella navigazione del modello energetico disegnato.

• modalità selezione: cliccando sul pulsante si passa alla modalità di selezione, con la quale è possibile selezionare gli elementi
dell’edificio visualizzati nell’area di lavoro.

• modifica elementi selezionati: dopo aver selezionato qualsiasi elemento, cliccando su questo comando si apre la schermata
delle impostazioni legate all’elemento stesso.

• cancella elementi selezionati

• annulla/ripeti l’ultimo comando


• zoom su tutto l’edificio: il comando consente di visualizzare nell’area di lavoro tutte le strutture modellate sul livello corrente

• zoom a finestra: consente di selezionare un’area di lavoro di cui si vuole eseguire uno zoom a tutto schermo

• pan del disegno: attivando il comando e cliccando con il pulsante sinistro del mouse è possibile muoversi all’interno dell’area
di lavoro. N.B. se è attiva la modalità di selezione è possibile utilizzare il pan tenendo premuto il tasto centrale del mouse (rotella)

• Snap: permette di attivare gli snap al disegno.

6.2.3. Livelli
Per iniziare la modellazione dell’edificio con l’input grafico è necessario impostare inizialmente i livelli di disegno.

Al primo accesso nell’input grafico viene visualizzata automaticamente la schermata di impostazione del livello, per aggiungere ulteriori livelli
ad un edificio selezionare il comando specifico e ripetere l’operazione. Ogni livello aggiunto verrà visualizzato nella parte superiore
della piano di lavoro di lavoro.
6.2.3.1. Definizione dei livelli:

Schermata di Impostazione del Livello


Le informazioni da specificare sono:
• Nome livello
• Altezza Netta (Hn): altezza netta del livello
• Pavimento (HP): specificare lo spessore della soletta di pavimento e il verso di dispersione. Impostando altezza automatica lo
spessore viene ricavato dal solaio modellato sul livello.
• Soffitto (HS): specificare lo spessore della soletta di soffitto e il verso di dispersione. Impostando altezza automatica lo spessore
viene ricavato dal solaio modellato sul livello.

ATTENZIONE: il verso di dispersione di pavimento e soffitto influisce sul conteggio delle altezze delle pareti nel caso il filo di
riferimento sia esterno (dimensioni lorde). A seconda del verso di dispersione verrà sommato all’altezza netta l’intero spessore o
metà dello spessore della soletta. Di seguito le diverse casistiche.
Esterno: intero spessore
Terreno: intero spessore
Zona non riscaldata: intero spessore
Appartamento riscaldato da altro impianti: metà dello spessore
Appartamento riscaldato da stesso impianto: metà dello spessore
Locale interno alla zona: metà dello spessore

• Quota piano: la quota del livello inserito è calcolata in base alle indicazioni fornite nei livelli sottostanti, per il primo livello inserito
viene attribuita di default una quota piano a 0,00 m.

ATTENZIONE: il valore della quota piano è calcolato dalla somma dell’altezza netta Hn e lo spessore del soffitto HS: Quota piano=
Hn + HS
Il valore della quota piano non è modificabile a meno di specificare ‘Quote di piano libere’ .

• Quote dei piani libere: questo comando permette di specificare la quota alla quale si posiziona il livello, svincolandolo quindi da
quelli sottostanti. Questo strumento è utile nella definizione di piani sfalsati o per la definizione di locali a doppia altezza. Attivando
quindi la spunta sul comando è possibile specificare la quota di partenza del livello
• Copia lo sfondo dal livello: riporta lo sfondo contenuto nel livello selezionato, permettendo di avere un riferimento comune.
• Copia le strutture e i locali dal livello: riporta tutte le strutture e i locali presenti nel livello selezionato al livello corrente.

Confermando con OK la definizione del livello comparirà a video la schermata di lavoro sulla quale iniziare a modellare. Per modificare a
posteriori le impostazioni di livello è possibile accedere alla schermata facendo doppio clic sull’icona del livello in alto a sinistra.
6.2.3.2. Allineare i livelli – Metodo 1

I livelli creati nell’input grafico di TERMOLOG possono in qualsiasi momento essere allineati tra loro. Ai fini del riconoscimento delle
strutture disperdenti dell’involucro non è strettamente necessario che tutti i piani dell’edificio siano allineati tra loro a livello grafico,
tuttavia una corretta impostazione permette di tenere sotto controllo l’intero modello, oltre che essere fondamentale nel caso di calcolo
automatico degli ombreggiamenti.

Per allineare i livelli seguire la seguente procedura:


1. Accedere all’input grafico di TERMOLOG;
2. Posizionarsi sul livello da allineare nella vista 2D;
3. Nella barra laterale posta a sinistra dello schermo selezionare il comando Sposta

4. Indicare il livello di riferimento e il livello da spostare

5. Verrà visualizzato in filigrana il livello di riferimento e sarà chiesto di indicare i punti del disegno da allineare

6.2.3.3. Allineare i livelli – Metodo 2

I livelli creati nell’input grafico di TERMOLOG possono in qualsiasi momento essere allineati tra loro. Ai fini del calcolo delle strutture
disperdenti dell’involucro non è strettamente necessario che tutti i piani dell’edificio siano allineati tra loro a livello grafico, tuttavia una
corretta impostazione permette di tenere sotto controllo l’intero modello, oltre che essere fondamentale nel caso di calcolo automatico
degli ombreggiamenti.
TERMOLOG mette a disposizione un comando rapido per allineare i livelli a partire da un punto di riferimento dello sfondo. La presenza di
uno sfondo di riferimento è dunque una prerogativa necessaria per l’utilizzo del comando.
Per allineare i livelli seguire la seguente procedura:
1. Accedere all’input grafico di TERMOLOG
2. Posizionarsi sul livello da allineare nella vista 2D
3. Cliccare tasto destro e quindi il comando Allinea il livello corrente…
Compare la seguente schermata dove è possibile selezionare un qualsiasi livello di riferimento e specificare i punti dei livelli da
sovrapporre.

4. Confermare con OK

ATTENZIONE:
- allineando i livelli vengono spostati sia lo sfondo che le strutture disperdenti presenti sul livello. È quindi consigliabile,
prima di iniziare a modellare l’involucro, creare la struttura dei livelli allineando preventivamente gli sfondi.
- Importando uno sfondo DXF-DWG TERMOLOG legge in automatico le coordinate del file CAD. Impostando quindi lo
stesso riferimento nei file DXF_DWG dei vari Livelli, dopo l’importazione in TERMOLOG questi risulteranno in automatico
allineati.

6.2.3.4. Allineare lo sfondo con le strutture del livello

All’interno di un livello è sempre possibile allineare le strutture modellate con lo sfondo di base. Si pensi per esempio al caso in cui sia stata
effettuata una modifica progettuale per la quale sarà necessario reimportare lo sfondo DWG modificato ed aggiornato. TERMOLOG
riconosce le coordinate assolute del disegno nel file DXF-DWG, pertanto ogni spostamento o modifica del disegno DWG potrebbe avere
una conseguenza anche durante importazioni successive in TERMOLOG. Il caso più frequente è quello per il quale il disegno di sfondo, ad
importazioni successive, non sia più allineato con le strutture precedentemente disegnate.
Per allineare quindi il nuovo sfondo alle strutture del livello è sufficiente seguire la seguente procedura:
1. Accedere all’input grafico di TERMOLOG;
2. Posizionarsi sul livello da allineare nella vista 2D;
3. Cliccare tasto destro e quindi il comando Allinea lo sfondo con le strutture di questo livello;
4. Cliccare il punto base dello sfondo da spostare;
5. Cliccare il punto finale.

6.2.4. VISUALIZZAZIONE 3D

Per accedere alla visualizzazione tridimensionale del livello selezionare il comando :


L’ambiente tridimensionale di TERMOLOG mette a disposizione alcuni elementi che ne facilitano la navigazione:

• Home: riporta alla visualizzazione prospettica dell’intero edificio modellato;

• Magnyfing Glass: ingrandisce un’area circolare in corrispondenza del cursore:

• Zoom Window: ingrandisce una finestra di selezione disegnata sul modello;

• Zoom: tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse è possibile e muovendosi verso l’alto ci si avvicina al modello,
muovendosi verso il basso ci si allontana dal modello:

• Pan: tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse si sposta la visualizzazione dell’area di lavoro mantenendo invariata
l’angolazione corrente

• Rotate: tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse si può ruotare la visualizzazione del modello;

• Zoom Fit: riporta alla visualizzazione dell’intero edificio modellato mantenendo l’inquadratura corrente.

È inoltre possibile ruotare in modo rapido la visualizzazione del modello utilizzando il cubo posto in alto a sinistra
nell’area di lavoro, immaginando il modello dell’edificio riposto al centro del cubo. Selezionando il centro delle facce del cubo si ottiene una
visualizzazione ortogonale del modello, variabile in base alla faccia selezionata (Top, Bottom, Front, Back, Left, Right). Selezionando gli
spigoli o gli angoli del cubo si muove la visione prospettica.
Opzioni 3D

All’interno della visualizzazione tridimensionale sono disponibili alcune opzioni che facilitano il controllo degli elementi dell’edificio durante
la modellazione, come la visualizzazione della sola copertura, di copertura e locali o del livello corrente.

Inoltre è possibile scattare 4 immagini del modello tridimensionale da inserire nella stampa della Relazione del modello energetico. Per farlo
è necessario selezionare il comando Salva immagine. TERMOLOG salva fino a quattro immagini diverse da introdurre nel modello di stampa;
la quinta immagine salvata verrà sovrascritta alla prima e così via. Il comando Elimina le immagini permette l’eliminazione di tutte le foto
del modello 3D archiviate.

6.2.5. Comandi rapidi

Di seguito vengono riportati i comandi rapidi da tastiera per velocizzare la modellazione grafica dell’edificio.

• Tasto ‘z’ : esegue uno zoom sull’area di lavoro in modo da comprendere tutti gli elementi disegnati graficamente.
• Barra spaziatrice: cambia la posizione del filo di riferimento di una parete sia durante il tracciamento che a posteriori.
• Ctrl + Z: annulla l’ultima operazione effettuata.
• Ctrl + click: questo comando rapido attiva la selezione di tutti gli elementi uguali a quello selezionato. Se si applica per esempio
su una parete, verranno selezionate tutte le pareti della stessa tipologia.
• Ctrl + A: questo comando attiva la selezione di tutti gli elementi del livello presenti sui Layers attivi. Non verranno quindi
selezionati elementi posizionati su layers spenti.

6.2.6. Riconoscimento degli elementi

La finalità ultima della modellazione in input grafico dell’edificio è quella di ottenere tutti gli elementi disperdenti che concorrono alla
definizione e quindi al calcolo del modello. Gli elementi disperdenti devono essere associati ai locali delle zone termiche nelle quali si è diviso
l’edificio, per fare questo è necessario modellare i locali graficamente in modo che siano a contatto con tutti gli elementi interessati dal locale
stesso. Infatti un prerequisito fondamentale affinché gli elementi modellati siano riconosciuti, e quindi rientrino nel calcolo, è il contatto con
il locale.

Le pareti devono essere quindi spezzate in corrispondenza di setti interni che delimitano locali differenti, in modo tale che ad ogni locale
possa essere attribuita la superficie di parete corretta. Al contrario pavimenti, soffitti e coperture possono essere modellati interamente,
saranno i locali ad attribuire in automatico la porzione di superficie corrispondente ad ognuno.

N.B. la superficie lorda in pianta dei solai viene calcolata sommando alla superficie netta del locale, la superficie in pianta delle pareti associate
al locale, presa per intero o dimezzata a seconda del verso di dispersione delle pareti stesse.

6.2.7. Pannelli di controllo

Per agevolare la creazione del modello dell’edificio, TERMOLOG mette a disposizione diversi ausili per la selezione e la modica dei dati; in
particolare verranno descritti in questo paragrafo i pannelli posti nella parte destra della schermata visibile dal menù Involucro:
Pannelli laterali
6.2.7.1. Pannello Edificio

Questo pannello contiene il riepilogo di tutti gli elementi


modellati all’interno del livello corrente.
Selezionando un elemento del pannello verrà visualizzato il
corrispondente elemento nell’area di lavoro, sia
bisdimensionale che nella vista 3D.

6.2.7.2. Pannello Importa

Questo pannello permette di selezionare i file da importare


in TERMOLOG. È possibile selezionare tra DWG-DXF,
JPG, PDF, IFC.
Comandi per l’importazione:

• selezionare la cartella contenente i file da


importare con l’apposito comando
• Selezionare il file da importare

• permette di importare il file selezionato


• In alternativa è possibile importare i file per
trascinamento nell’area di lavoro

• il comando permette di visualizzare


nell’anteprima di TERMOLOG solo le tipologie di
file desiderati.

Per maggiori dettagli sull’importazione dei file DXF/DWG e


IFC vedi il capitolo 9 e 10
6.2.7.3. Pannello Layers e Filtri di selezione

Da questo pannello è possibile impostare la gestione dei


layers sui quali vengono inseriti gli elementi, dei layers
corrispondenti al dxf-dwg importato oppure impostare filtri di
selezione degli elementi.
Per ogni Layer è possibile impostare più configurazioni in
combinazione tra loro

• indica se un Layer è visibile

• indica se un Layer è bloccato: un layer


bloccato non è selezionabile né editabile in alcun
modo

• indica se sono attivi gli snap di


selezione/modifica

• permette di selezionare tutti gli elementi del


livello

• questo comando permette di selezionare


in modo rapido alcune categorie di elementi
presenti nel livello.

6.2.7.4. Pannello Livelli

Questo pannello permette di visualizzare tutti i livelli presenti


nel modello, gestire la visualizzazione in background di
quelli superiori o inferiori, visualizzare in modo rapido i versi
di dispersione e spostare fisicamente l’intero livello al di
sopra o al di sotto della posizione corrente.
6.2.7.5. Pannello Prospetti, Viste, Sezioni e Immagini

Questo pannello permette creare sezioni orizzontali e


verticali del modello, visibili all’interno della visualizzazione
3D.
È possibile inoltre visualizzare rapidamente i prospetti
dell’edificio.

Tramite il comando Salva è possibile salvare l’immagine


di visualizzazione corrente del modello da poter allegare a
relazioni o allegati.

6.2.7.6. Pannello Proprietà

Il pannello proprietà mostra un riepilogo delle proprietà


dell’elemento selezionato. E’ possibile velocemente
consultare le caratteristiche di una struttura disperdente
inserita sull’area di lavoro: selezionare la struttura ed aprire
il pannello proprietà posto a lato.

6.2.7.7. Pannello Visualizzazione • Anti-aliasing: utilizzato per ridurre


l'effetto aliasing, ovvero l’effetto che si crea quando
Il pannello visualizzazione permette di gestire la un segnale a bassa risoluzione viene mostrato ad
visualizzazione grafica del modello sia nel 2D che nel 3D. Il alta risoluzione. L'antialiasing ammorbidisce le
pannello si suddivide in Opzioni, Stile e Luci, di seguito linee smussandone i bordi e migliorando
sono riportate le funzioni di ognuno. l'immagine.
• Attenua edificio: attenua la visualizzazione
Opzioni dell’edificio
• Percorso solare: attiva/disattiva il grafico del • Proiezione: permette di selezionare la proiezione
percorso solare sovrapposto al modello. prospettica o assonometrica della visualizzazione
• Disegna la griglia: attiva/disattiva la griglia di 3D
sfondo nell’area di lavoro • Bordo strutture: attiva/disattiva le linee di
• Sfondo: permette di attivare o disattivare lo sfondo contorno delle strutture
e attenuarne la visualizzazione • Ombra: attiva/disattiva l’ombra portata dell’edificio
• Nomi elementi: attiva/disattiva i codici delle • Punti cardinali: attiva/disattiva la visualizzazione
strutture. delle direzioni geografiche sullo sfondo al di sotto
dell’edificio.
• Semitrasparenza: permette di impostare la Stile
trasparenza delle strutture
Il pannello stile permette di visualizzare graficamente
• Piani separati: permette di separare i piani nella
l’edificio, sia in 2D che in 3D, in base alle
visualizzazione 3D
caratteristiche richieste. Per ogni stile viene mostrata
la legenda dei colori.
Stile per verso di dispersione:

• Luce ambiente: permette di calibrare la tonalità


della luce diffusa della visualizzazione 3D
TERMOLOG

6.2.8. Strumenti

Gli strumenti di disegno sono raggruppati nella barra laterale sinistra dell’input grafico:

Gli strumenti di disegno si distinguono in:


• Strumenti generali
• Locali, pavimenti, soffitti o coperture
• Pareti

ATTENZIONE: gli strumenti di modifica per pareti, pavimenti, soffitti, coperture e locali sono resi visibili solamente
nel momento in cui viene selezionato l’elemento.

6.2.8.1. Strumenti generali

• Sposta gli oggetti selezionati al livello superiore: consente di spostare o copiare una selezione di strutture dal livello corrente al
livello superiore.

• Sposta gli oggetti selezionati al livello inferiore: consente di spostare o copiare una selezione di strutture dal livello corrente al
livello inferiore.

• Sostituisci una o più strutture: consente di sostituire in blocco una tipologia di struttura con un’altra dell’archivio di progetto.

• Cambia l’orientamento del disegno: consente di modificare l’orientamento del disegno attraverso la modifica dell’angolo di
orientamento. Si tenga presente che l’inserimento di un valore positivo corrisponde ad una rotazione dell’angolo in senso antiorario.

• Misura una lunghezza o un’area: lo strumento misura consente di misurare lughezze lineari oppure, chiudendo il poligono di
selezione, un area.

• Livello: apre le impostazioni del livello corrente.

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TERMOLOG

• Disattiva ilsalvataggio automatico delle dispersioni: disattivando il salvataggio delle dispersioni ogni modifica che viene fatta
all’involucro non verrà aggiornata nella tabella delle dispersioni, pertanto non verrà conteggiata nel calcolo.

• Taglia gli oggetti selezionati: permette di tagliare e incollare una selezione di oggetti a partire da un punto di riferimento.

• Copia gli oggetti selezionati: permette di copiare e incollare una selezione di oggetti a partire da un punto di riferimento.

• Specchia gli oggetti selezionati: permette di specchiare una selezione di oggetti a partire da un asse.

• Ruota gli oggetti selezionati: permette di ruotare una selezione di oggetti a partire da un punto di riferimento.

• Sfondo: consente di ruotare, traslare, copiare o specchiare lo sfondo.

6.2.8.2. Locali, pavimenti, soffitti o coperture

• Aggiunge un vertice ad un locale, pavimento, soffitto o copertura: consente di aggiungere uno snap sul contorno di un locale,
pavimento , soffitto o copertura per poter modificarne il perimetro dopo l’inserimento. Selezionare il comando e con il tasto sinistro
del mouse indicare il punto del perimetro nel quale si vuole inserire il nuovo vertice:

• Elimina un vertice di un locale, pavimento, soffitto o copertura: consente di eliminare un vertice dal contorno di un locale,
pavimento, soffitto o copertura per poter modificarne il perimetro dopo l’inserimento. Selezionare il comando e con il tasto sinistro
del mouse indicare il punto del perimetro nel quale si vuole eliminare il vertice.

• Elimina una porzione di un locale, pavimento, soffitto o copertura: consente di detrarre una porzione di un locale, pavimento,
soffitto o copertura dall’elemento già inserito. Dopo aver selezionato il comando selezionare col tasto sinistro del mouse i punti di
contorno della porzione da eliminare, per confermare fare un clic con il tasto destro:

• Unisci due o più aree in un unico elemento: consente di unire aree adiacenti in un unico elemento, se dovessero essere presenti
per esempio due porzioni si pavimento distinte è possibile associarle in un unico elemento solaio. Selezionare entrambi gli elementi da
unire e quindi lanciare il comando:
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TERMOLOG

• Trasforma l’elemento selezionato in aggetto orizzontale: consente di trasformare un elemento in aggetto orizzontale, in questo
modo l’elemento trasformato rientrerà nel calcolo automatico degli ombreggiamenti. Selezionare l’aggetto da trasformare e quindi
lanciare il comando:

6.2.8.3. Pareti

• Dividi in due una parete: consente di dividere una parete in due porzioni in corrispondenza di un riferimento tracciato. Selezionare
la parete da dividere, lanciare il comando e quindi tracciare la linea di divisione in pianta:

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TERMOLOG

• Dividi la parete selezionata nel punto di sovrapposizione: questo comando è utile soprattutto nei casi in cui i tramezzi interni
intersecano le pareti esterne costituite da un unico elemento. Selezionare la parete da dividere e quella che la interseca, selezionare
quindi il comando per dividere la parete:

ATTENZIONE: l’elemento viene diviso solamente se il vertice della parete che interseca è posizionato sul filo di
riferimento di quella da tagliare. Il taglio viene fatto in corrispondenza del filo di riferimento della parete che interseca.

• Raccorda tra loro due pareti selezionate: permette di congiungere in automatico pareti non connesse. Selezionare le due
pareti da raccordare e quindi lanciare il comando:

• Unisci tra loro due pareti selezionate: selezionare le due pareti da raccordare e lanciare il comando:

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TERMOLOG

• Rendi orizzontali le pareti selezionate: consente di allineare sull’asse orizzontale le pareti selezionate. Selezionare la parete da
raddrizzare e lanciare il comando:

• Rendi verticali le pareti selezionate: consente di allineare sull’asse verticale le pareti selezionate. Selezionare la parete da
raddrizzare e lanciare il comando, analogamente al comando precedente.

• Allinea le pareti selezionate: consente di allineare sullo stesso asse di riferimento le pareti selezionate. Selezionare le pareti da
allineare e quindi lanciare il comando.

• Trasforma la parete selezionata in aggetto verticale: consente di trasformare una parete in aggetto verticale, in questo modo
l’elemento trasformato rientrerà nel calcolo automatico degli ombreggiamenti. Selezionare l’aggetto da trasformare e quindi lanciare
il comando:

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TERMOLOG

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TERMOLOG

6.2.9. Elementi dell’involucro

6.2.9.1. Pareti

Per modellare un parete è sufficiente seguire i seguenti passaggi

1. selezionare il comando parete e scegliere che tipologia di struttura modellare tra pareti e tramezzi interni. Le strutture visibili
nella finestra seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne
una nuova.

2. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo proprietà la tipologia di struttura che si sta disegnando:

3. con il tasto sinistro del mouse digitare lo snap iniziale e finale della parete
4. impostare dalle apposite schermate le proprietà della parete modellata
Struttura

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TERMOLOG

Da questa schermata è possibile controllare la tipologia di parete e le proprietà geometriche dagli appositi comandi
• Struttura: permette di selezionare la tipologia di struttura da associare alla parete modellata. Le strutture visibili nel
menù a tendina sono le medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di parete selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Allineamento: permette di cambiare l’allineamento della parete in corrispondenza del filo di riferimento principale

ATTENZIONE: il filo di riferimento delle strutture deve essere impostato dal menù Relazione per determinare il calcolo delle le aree
disperdenti e dei ponti termici.

- ESTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono lorde. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.
- INTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono nette. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψi.
- ESTERNO CON AREE NETTE: è necessario inserire sia le dimensioni nette che le dimensioni lorde; l'input grafico determina in
automatico entrambe le aree. Le dimensioni nette vengono utilizzate per la valutazione della capacità termica dell'edificio. La
trasmittanza termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.

• Imponi lunghezza: permette di modificare la lunghezza della parete disegnata impostando un valore predefinito.
N.B. è possibile impostare una lunghezza predefinita direttamente in fase di disegno: digitare il primo punto di estremità
della parete, digitare la lunghezza desiderata (apparirà una casella di testo corrispondente) e quindi eseguire il tasto
“invio” da tastiera.

• Altezza H struttura automatica: l’altezza automatica della parete varia a seconda del filo di riferimento delle strutture.
- Filo esterno → l’altezza automatica corrisponde alle dimensioni lorde
- Filo interno → l’altezza automatica corrisponde alle dimensioni nette
- Filo esterno con aree nette → l’altezza automatica fornisce valori sia per le dimensioni lorde che per le dimensioni
lorde

ATTENZIONE:
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TERMOLOG

Togliendo la spunta è possibile impostare altezze personalizzate H1 e H2 per i vertici superiori della parete. Il comando è
utile per impostare pareti inclinate. In assenza di uno dei due valori di altezza è possibile calcolare in automatico i vertici
impostando un angolo di inclinazione prestabilito.
Si sottolinea che l’area attribuita dal programma alla struttura opaca verticale inserita verrà calcolata considerando le
informazioni sull’altezza (h1 e h2), indicate nella finestra di interfaccia dell’elemento, e la lunghezza (L) del segmento
tracciato dall’utente sul disegno DXF; in pratica:
(h + h )
Area = 1 2 × L
2
In alternativa è anche possibile imporre un valore prestabilito per la superficie: comando Imponi Area/Lunghezza.

ESEMPIO
Ipotizziamo di avere un livello impostato secondo le seguenti caratteristiche:
Altezza netta: 2,7 m
HP: 0.3 m → verso di dispersione: Terreno
HS: 0,27 m → verso di dispersione: Locale interno alla zona
Filo di riferimento: esterno

ATTENZIONE: per la valutazione delle altezze lorde il verso di dispersione “terreno” prevede il calcolo dell’intero
spessore della soletta, mentre per “locale interno alla zona” viene considerato metà dello spessore.

L’altezza automatica delle pareti perimetrali in questo caso sarà data da:
H = Hn +HP + (HS/2) = 3,14 m

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TERMOLOG

ATTENZIONE: Si sottolinea che l’area attribuita dal programma alla struttura opaca verticale inserita viene
calcolata considerando le informazioni sull’altezza (h1 e h2), indicate nella finestra di interfaccia dell’elemento, e la
lunghezza (L) del segmento tracciato dall’utente sul disegno DXF; in pratica:
(h + h )
Area = 1 2 × L
2
In alternativa è anche possibile imporre un valore prestabilito per la superficie: comando Imponi Area/Lunghezza.

• Altezza HP di partenza: Indica la quota di partenza della struttura, nel caso non si inserisca la spunta la quota di partenza
0,00 m coincide con la quota di partenza del livello. L'informazione è utile per definire pareti con due dispersioni. Se il filo
di riferimento è esterno la quota di partenza deve essere lorda.

• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
Est=90° Ovest=-90°

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sulla parete. Nella schermata di
sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli effettivamente presenti sulla
parete visualizzata.

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TERMOLOG

Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali o verticali consultare il capitolo 7

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro

Altri dati e proprietà grafiche

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TERMOLOG

• Codice identificativo della parete


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza della parete
Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza della parete. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

ATTENZIONE: L’input grafico di TERMOLOG non gestisce superfici curve. Questi elementi devono essere rettificati in modo da
permetterne la rappresentazione sul disegno.
Qualora si conoscesse comunque l’effettiva superficie di dispersione della parete è possibile indicare questo elemento direttamente
all’interno della tabella delle dispersioni accedendo al menù Involucro.
Il software TERMOLOG permette sempre di utilizzare simultaneamente l’input grafico e tabellare: scegliendo la scheda
Tabellare+grafico verranno raccolte in un unico elenco tutte le superfici disperdenti.

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TERMOLOG

2.1.1 DEFINIRE UNA PARETE CON DOPPIO VERSO DI DISPERSIONE

ATTENZIONE i cm di parete indicati qui e nel seguito si intendono lordi, ovvero comprensivi dello spessore degli elementi orizzontali (interi
o a metà in funzione della consueta trattazione degli elementi orizzontali).

Per la definizione grafica di pareti con due versi di dispersione differenti è sufficiente disegnare due volte la stessa parete, vediamo come.
Nella sezione STRUTTURE è necessario definire le due differenti stratigrafie o la medesima stratigrafia con verso dispersione differente, ad
esempio terreno e esterno.

Nella sezione INVOLUCRO/GRAFICO è possibile inserire il muro con il primo verso di dispersione attraverso il comando PARETE:

nel campo di input ‘H partenza’ è possibile definire la quota, relativa a questo livello, da cui far partire il muro inserito considerando
l’altezza lorda del livello ovvero compresi gli spessori di pavimento e soffitto, nel nostro esempio sceglieremo 0,00 m.

Imponiamo quindi l’altezza della parete: nel nostro esempio sceglieremo 1,50 m, in questo modo la seconda parete inserita verrà inserita a
partire da questa altezza.

Per inserire la seconda parete riutilizziamo il comando PARETE, ritracciando in questo esempio il muro sulle stesse geometrie del primo:

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TERMOLOG

nel campo di input ‘H partenza’ è possibile definire la quota, relativa a questo livello, da cui far partire anche il secondo muro inserito, nel
nostro esempio sceglieremo 1,50 m, considerando l’altezza lorda del livello ovvero compresi gli spessori di pavimento e soffitto.

In questo caso lasciamo attiva la valutazione automatica delle altezze: in questo modo la seconda parete inserita verrà posta sopra la
precedente e fino all’altezza del livello.

Se in alternativa si volessero specificare altezze differenti si tenga presente che i valori H1 e H2 fanno riferimento all’altezza della sola
seconda parete, a partire dall’H di partenza di quest’ultima.

NOTA
Per modificare la parte sottostante possiamo o selezionare la parete dal menù laterale del pannello EDIFICIO

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TERMOLOG

oppure da tasto destro del mouse sulla parete appena inserita possiamo scegliere l’opzione ‘porta in secondo piano’ in questo modo torniamo
a lavorare sulla prima parete inserita.

Questo il risultato grafico nella visualizzazione tridimensionale con l’inserimento di una finestra

6.2.9.2. Pavimenti e soffitti

Per modellare un parete è sufficiente seguire i seguenti passaggi

1. selezionare il comando e scegliere che tipologia di struttura modellare tra pavimento, soffitti o strutture verso terreno. Le
strutture visibili nella finestra seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura
oppure crearne una nuova.

2. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

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TERMOLOG

3. con il tasto sinistro del mouse digitare gli snap di perimetro del solaio, tornando al punto di partenza.
4. impostare dalle apposite schermate le proprietà del pavimento/soffitto modellato
Struttura

• Struttura: permette di selezionare la tipologia di struttura da associare al pavimento/solaio modellato. Le strutture visibili
nel menù a tendina sono le medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di parete selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Allineamento: permette di cambiare l’allineamento della parete in corrispondenza del filo di riferimento principale

ATTENZIONE: il filo di riferimento delle strutture deve essere impostato dal menù Relazione per determinare il calcolo delle le aree
disperdenti e dei ponti termici.

- ESTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono lorde. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.
- INTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono nette. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψi.
- ESTERNO CON AREE NETTE: è necessario inserire sia le dimensioni nette che le dimensioni lorde; l'input grafico determina in
automatico entrambe le aree. Le dimensioni nette vengono utilizzate per la valutazione della capacità termica dell'edificio. La
trasmittanza termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.

• Imponi area [m2 ]: permette di specificare l’area del solaio, se non viene attivata la spunta il valore e calcolato in base
alla superficie del solaio disegnata. Specificando l’area in questo modo, visivamente il solaio rimarrà identico a come è
stata disegnato, tuttavia il valore preso nel calcolo sarà quello specificato.
• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
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TERMOLOG

Est=90° Ovest=-90°

ATTENZIONE:

la finestra per specificare l’ambiente confinante e di conseguenza il fattore di correzione btr,g utilizzato nel calcolo delle dispersioni
della struttura verso terreno risulta attiva solo per il metodo di calcolo tabellare e per pavimenti verso terreno .

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sul pavimento/solaio. Nella
schermata di sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli effettivamente
presenti sul pavimento/solaio visualizzato.
Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali overticali consultare il capitolo 7

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro
Altri dati e proprietà grafiche

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TERMOLOG

• Codice identificativo della parete


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza della parete
Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza della parete. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

6.2.9.3. Coperture

Per modellare una copertura seguire i seguenti passaggi:

1. selezionare il comando copertura e scegliere la struttura da disegnare. Le strutture visibili nella finestra seguente sono quelle
impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne una nuova:

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TERMOLOG

2. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

3. con il tasto sinistro del mouse specificare il primo e il secondo punto di gronda della falda.
4. Terminare quindi il perimetro del poligono di falda, alla chiusura del poligono verrà visualizzata la seguente schermata dove è
possibile specificare:
• inclinazione della falda: indicando una pendenza in gradi, una pendenza in percentuale oppure indicando le dimensioni
LxH;
• Altezza minima Hmin: Altezza di posizionamento dell’intradosso della copertura rispetto alla quota di pavimento

5. impostare dalle apposite schermate le proprietà della copertura modellata:


Struttura

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TERMOLOG

• Struttura: permette di selezionare la tipologia di struttura da associare al pavimento/solaio modellato. Le strutture


visibili nel menù a tendina sono le medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di copertura selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Imponi area [m2 ]: permette di specificare l’area della copertura, se non viene attivata la spunta il valore e calcolato in
base alla superficie della copertura disegnata. Specificando l’area in questo modo, visivamente la copertura rimarrà
identica a come è stata disegnata, tuttavia il valore preso nel calcolo sarà quello specificato.
• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
Est=90° Ovest=-90°

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sulla copertura. Nella schermata
di sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli effettivamente presenti
sulla copertura visualizzata.
Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali o verticali consultare il capitolo 7

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TERMOLOG

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro
Altri dati e proprietà grafiche

• Codice identificativo della copertura

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TERMOLOG

• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza della copertura


Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza della parete. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

ATTENZIONE: per modellare coperture vetrate utilizzare l’apposito comando . Per maggiori informazioni consultare il capitolo 4.3

6.2.9.4. Finestre, lucernari e porte

6.2.9.4.1. FINESTRE e LUCERNARI

Per inserire una finestra o un lucernario seguire i seguenti passaggi:

1. selezionare il comando e scegliere la struttura da disegnare tra finestre o lucernari. Le strutture visibili nella finestra
seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne una nuova:

2. sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

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TERMOLOG

3. cliccare con il tasto sinistro del mouse il punto di una parete nel quale si intende inserire la struttura (l’inserimento avviene nel
punto medio del serramento), comparirà la schermata per impostare le proprietà dell’elemento:
Struttura

• Struttura: permette di selezionare la tipologia di elemento da associare. Le strutture visibili nel menù a tendina sono le
medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di copertura selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Posizione della struttura [m]: indica la posizione, in orizzontale o verticale, rispetto all’origine del piano di disegno di
TERMOLOG. La dimensione visualizzata di default è quella del punto indicato per l’inserimento.
È possibile specificare il verso di apertura dell’elemento, rispetto alla parete sul quale è inserito, inserendo sa spunta sul
comando “Inverti apertura X”. Questa funzione non è attiva per i serramenti.
• Altezza H da terra [m]: indica l’altezza di soglia dell’elemento inserito, di default viene impostata la quota 0,00 m del
livello.
• Altezza struttura [m]: è possibile modificare l’altezza dell’elemento inserita. L’altezza presa in automatico è data dalle
dimensioni geometriche indicate nel momento della creazione della struttura.
L’opzione “disegna come struttura in detrazione” permette di modificare la visualizzazione grafica della porta.
• Larghezza struttura [m]: è possibile modificare la larghezza dell’elemento inserito. L’altezza presa in automatico è data
dalle dimensioni geometriche indicate nel momento della creazione della struttura.
• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
Est=90° Ovest=-90°

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sulla copertura. Nella

www.logical.it 143
TERMOLOG

schermata di sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli
effettivamente presenti sulla copertura visualizzata.
Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali o verticali consultare il capitolo 7

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro: le finestre di default vengono inserite in corrispondenza della mezzeria della parete,
un numero positivo corrisponde allo spostamento del serramento verso il filo di riferimento.

Altri dati e proprietà grafiche

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TERMOLOG

• Codice identificativo dell’elemento


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza dell’elemento
Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza dell’elemento. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

6.2.9.4.2. PORTE

Per l’inserimento di una porta selezionare il comando e seguire i medesimi passaggi indicati per finestre e lucernari nel capitolo 2.1.4.1

6.2.9.5. Elementi vetrati verticali

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TERMOLOG

Per inserire una parete vetrata verticale o una copertura vetrata seguire i seguenti passaggi:

1. selezionare il comando e scegliere la struttura da disegnare tra pareti vetrate o coperture vetrate. Le strutture visibili nella
finestra seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne una
nuova:

2. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

3. Per la modellazione degli elementi pareti e coperture si faccia riferimento a quanto già indicato nei paragrafi rispettivamente 4.1
e 4.3

6.2.9.6. Ponti termici

6.2.9.6.1. Ponti termici orizzontali

Per inserire un ponte termico orizzontale seguire i seguenti passaggi:

1. Selezionare il comando e scegliere la tipologia di ponte termico da inserire nell’involucro;


2. È sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

3. Disegnare la lunghezza di estensione del ponte termico in pianta in corrispondenza dell’elemento al quale lo si vuole
associare, al secondo clic compare in automatico la seguente schermata:

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TERMOLOG

4. Verificare che il ponte termico disegnato sia stato associato alla struttura corrispondente.

6.2.9.6.2. Ponti termici verticali

Per inserire un ponte termico verticale seguire i seguenti passaggi:

1. Selezionare il comando e scegliere la tipologia di ponte termico da inserire nell’involucro;


2. È sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

3. Cliccare con il tasto sinistro del mouse in corrispondenza del punto in cui si desidera inserire il ponte termico:

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TERMOLOG

4. Verificare che il ponte termico disegnato sia stato associato alla struttura corrispondente.

6.2.9.6.3. Wizard ponti termici

www.logical.it 148
TERMOLOG

Lo strumento Wizard ponti termici (input grafico) consente di riconoscere in automatico le tipologie di ponte termico selezionate
all’interno del modello energetico disegnato.
È possibile restringere il riconoscimento ad un gruppo di strutture precedentemente selezionate ed estendere l’associazione a tutti i livelli
del disegno.
Per ogni tipologia di ponte termico vengono visualizzati nel menù a tendina ponti termici corrispondenti che sono stati inseriti nel menù
Strutture.
Angolo interno / Angolo esterno: TERMOLOG riconosce automaticamente tutti gli angoli, interni e/o esterni, in corrispondenza del filo di
riferimento delle strutture indicato, inserendo il ponte termico verticale scelto.

ATTENZIONE: il riconoscimento dei ponti termici angolari viene applicato anche in corrispondenza delle interruzioni di pareti esterne:

Parete interna: TERMOLOG riconosce in automatico l’intersezione tra una parete esterna ed un tramezzo interno, inserendo in quel punto
il ponte termico verticale scelto.
Pavimento/soffitto: TERMOLOG riconosce in automatico il perimetro del pavimento o del solaio, inserendo il ponte termico orizzontale
selezionato per tutta la lunghezza del perimetro di solaio. Affinché TERMOLOG riconosca il perimetro del ponte termico associato al
pavimento è necessario che sia stato modellato l’elemento pavimento, non viene riconosciuto il perimetro a partire dalla sola modellazione
delle pareti esterne.
Serramenti: TERMOLOG associa il ponte termico selezionato ad ogni serramento presente nell’involucro. Il ponte termico viene attribuito
in automatico alla struttura serramento inserendo la lunghezza complessiva del perimetro; per verificare l’associazione è possibile
visualizzare la schermata di modifica del serramento nel menù strutture:

ATTENZIONE: Si consiglia in generale di utilizzare la suddivisione in uguale percentuale (50% -50%) tra le strutture disperdenti, valida
per tutte le casistiche e suggerita dalla norma UNI TS 11300. La nota 15 del paragrafo 11.1.3 della stessa UNI TS 11300-1, consente di
suddividere il ponte termico in funzione dei differenti flussi lineari. In questi casi la valutazione deve essere derivata e supportata da
opportune valutazioni progettuali a valle di un calcolo agli elementi finiti.

6.2.10. Locali / Ambienti

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TERMOLOG

6.2.10.1. Locali riscaldati

Per disegnare i locali della zona climatizzata TERMOLOG mette a disposizione tre strumenti:
• disegno del locale per punti.
• riconoscimento automatico di un locale da punto interno;
• riconoscimento automatico di un locale da layer DXF/DWG;

6.2.10.1.1. DISEGNO PER PUNTI

• Selezionare il comando e tracciare il perimetro del locale manualmente, definendone i punti di estremità con il tasto sinistro
del mouse.
• Una volta chiuso il perimetro del locale compare una schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche del locale.

• Confermare l’inserimento del locale con “OK”. Il locale viene visualizzato sull’area di lavoro:

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TERMOLOG

ATTENZIONE: l’inserimento di un locale per punti può essere antecedente all’inserimento delle strutture disperdenti ad esso relative: l’unica
accortezza da seguire affinché le strutture disperdenti inserite siano associate in maniera corretta al locale è che i punti cliccati sull’area di
lavoro per definire le strutture siano collocati sul contorno del locale già presente.

6.2.10.1.2. RICONOSCIMENTO UN LOCALE DA PUNTO INTERNO

• Selezionare comando e quindi indicare un punto del disegno racchiuso da strutture disperdenti precedentemente modellate.
TEMOLOG riconosce un perimetro chiuso entro il quale disegnare il locale.
• Una volta riconosciuto il perimetro del locale, compare una schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche del
locale.

6.2.10.1.3. RICONOSCIMENTO PIU’ LOCALI DA PUNTO INTERNO

• Selezionare comando e quindi indicare un punto del disegno racchiuso da strutture disperdenti precedentemente modellate.
Procedere cliccando i punti interni degli ambienti per i quali creare i locali
• Fare click con il tasto destro del mouse per confermare
• Una volta riconosciuto il perimetro dei locali, compare una schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche.

6.2.10.1.4. RICONOSCIMENTO AUTOMATICO DA LAYER DWG

• Selezionare comando e quindi indicare un punto del disegno DXF-DWG precedentemente importato racchiuso da una
polilinea.
• Selezionare quindi il layer dal quale ricavare la polilinea del locale:

• Confermando il comando con “OK” compare la schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche del locale.

Indipendentemente dalla modalità di creazione del locale, una volta completata la procedura viene visualizzata la schermata di definizione
del locale che si articola nei seguenti
Proprietà generali del locale
• Zona termica: scegliere la zona climatizzata alla quale associare il locale disegnato
• Nome del locale: indicare il nome del locale disegnato

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TERMOLOG

Grafica
• Gruppo: permette di precisare un gruppo di appartenenza del locale
• Linea : permette di precisare lo spessore della linea di definizione
• Sfondo: permette di modificare lo sfondo di riempimento del locale, è possibile scegliere tra uno sfondo omogeneo o un
retino, oltre che specificarne il colore

È possibile in ogni momento modificare queste impostazioni selezionando il locale e quindi il comando modifica

6.2.10.2. Ambienti non riscaldati, serre solari o edifici confinanti

Le zone confinanti non riscaldate, nel caso la metodologia di calcolo prescelta per valutarle sia quella analitica, richiedono che l’utente
specifichi in fase di modellazione geometrica dell’involucro disperdente quali sono le strutture disperdenti che ad esse afferiscono. Per fare
questo è sufficiente attenersi alla seguente procedura:

• cliccare sul comando e disegnare sull’area di lavoro la pianta della zona non riscaldata;
al termine dell’inserimento si apre la seguente schermata:

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TERMOLOG

Accanto alla dicitura Zona non riscaldata il programma richiede di indicare di quale zona riscaldata si sta facendo l’inserimento grafico,
scegliendo tra quelle precedentemente inserite in fase di definizione della zona (menù Zone).
• è quindi possibile assegnare alla zona non riscaldata creata le sue strutture disperdenti, usando lo stesso metodologia ampiamente
descritta per la costruzione dell’involucro riscaldato.

ATTENZIONE:
- le strutture disperdenti che vengono associate ad una zona non riscaldata, nel caso di metodo di calcolo analitico, devono essere
registrate in archivio avendo indicato come verso di dispersione: [da ZNR Vs Est].

- Le zone confinanti non riscaldate, nel caso la metodologia di calcolo prescelta per valutarle sia quel la tabellare, non
richiedono l’inserimento delle strutture disperdenti relative (analogamente a quanto già esposto per le zone confinanti
riscaldate); è sufficiente inserire nell’involucro disperdente riscaldato che si sta esaminando la struttura che dispe rde verso la
ZNR, cliccando sull’area di lavoro, indicando nella finestra di interfaccia quale tra le ZNR non riscaldate presenti è quella che
si vuole utilizzare per la struttura corrente.
Una struttura disperdente dell’involucro riscaldato che disperde verso una zona non riscaldata deve essere stata preventivamente
registrata nell’archivio con il verso di dispersione: [Vs ZNR]

6.2.10.3. SERRE SOLARI

La creazione delle serre solari avviene analogamente a quanto indicato nel capitolo 2.3.2. Tuttavia la procedura di calcolo delle serre solari
richiede che l’utente fornisca, in fase di definizione dell’involucro disperdente, le strutture vetrate che delimitano la serra in analisi.
È possibile assegnare alla serra solare le sue strutture disperdenti vetrate, utilizzando i seguenti comandi:

per disegnare un elemento vetrato verticale

per disegnare un elemento vetrato orizzontale

• La tipologia di struttura vetrata viene scelta dall’utente scegliendo tra i serramenti precedentemente inseriti nell’archivio locale del
programma. Per maggiori informazioni sull’inserimento di elementi vetrati verticali o coperture vetrate si faccia riferimento a quanto
indicato nel capitolo 4.3

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TERMOLOG

6.2.11. Ombreggiamenti

TERMOLOG permette di modellare graficamente aggetti verticali/orizzontali presenti sull’edificio e ostacoli esterni presenti nelle vicinanze.
È possibile successivamente calcolare gli ombreggiamenti sulle strutture disperdenti dell’involucro, valutando l’influenza degli aggetti sulla
radiazione solare incidente sull’involucro disperdente.
Si possono definire tre tipologie di aggetti:
• Ostacolo
• Aggetto orizzontale
• Aggetto verticale

6.2.11.1. Ostacoli

La modellazione di un ostacolo può avvenire secondo per definizione del perimetro o per punto di riferimento
Definizione del perimetro
1. Selezionare il comando ostacolo
2. Disegnare il perimetro dell’ostacolo
3. Chiudere il perimetro del poligono, si presenta la schermata dove è possibile definire le proprietà dell’ostacolo disegnato:

Punto di riferimento
1. Selezionare il comando ostacolo
2. cliccare sul disegno in corrispondenza del punto dell’area di lavoro nel quale di desidera collocare il baricentro o uno dei vertici
dell’ostacolo, quindi fare clic col tasto destro del mouse; si apre la seguente finestra dove è possibile definire le proprietà
dell’ostacolo disegnato:

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TERMOLOG

Una volta disegnati gli ostacoli verranno visualizzatati in pianta e nella visualizzazione 3D:

6.2.11.2. Aggetti orizzontali

Selezionare il comando aggetto orizzontale e cliccare sul disegno i vertici del poligono che definisce l’aggetto (come ad esempio un balcone);
è necessario chiudere l’inserimento del poligono cliccando nuovamente sul primo punto di inserimento.

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TERMOLOG

ATTENZIONE: il valore di default Delta Y = 0m colloca l’aggetto orizzontale in corrispondenza dell’altezza superiore del livello attivo;
agendo sul parametro Delta Y è però possibile spostare la collocazione verticale dell’aggetto. Un valore negativo di Delta Y sposta
l’aggetto orizzontale verso l’alto, un valore positivo verso il basso.

Una volta disegnati gli aggetti orizzontali verranno visualizzatati in pianta e nella visualizzazione 3D:

6.2.11.3. Aggetti verticali

Selezionare il comando aggetto verticale, cliccare quindi sul disegno il punto iniziale e il punto finale dell’aggetto. Si apre la seguente finestra
dove è possibile definire le proprietà dell’aggetto verticale disegnato:

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Una volta disegnati gli aggetti orizzontali verranno visualizzatati in pianta e nella visualizzazione 3D:

6.2.11.4. Calcolo automatico degli ombreggiamenti

Una volta terminato il disegno degli aggetti, affinché la loro presenza possa essere tenuta in conto nel calcolo degli apporti solari delle
strutture disperdenti coinvolte, è necessario cliccare nuovamente il comando Ostacoli, presente nella barra delle icone in alto, e selezionare
Calcola gli aggetti:

Il programma calcola in automatico l’angolo di ombreggiamento incidente sulle superfici influenzate dagli aggetti e ne riporta le
caratteristiche all’interno della sezione ‘Apporti solare e ombreggiamenti’ delle strutture:

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TERMOLOG

ATTENZIONE: Il calcolo automatico degli angoli di ombreggiamento dell´input grafico di TERMOLOG considera anche
l´ombreggiamento verticale sui serramenti dovuto alla mazzetta esterna, ovvero alla posizione del serramento stesso.
L´allineamento di default è sulla mezzeria della parete, ma è possibile modificare questa scelta seguendo i passaggi qui di seguito
riportati:
• selezionare il serramento e scegliere Modifica
• accedere alla scheda Apporti solari
• in basso a destra appare una cella in cui è possibile indicare una posizione diversa per il serramento: il valore positivo
corrisponde ad uno spostamento sul filo esterno, un valore negativo corrisponde ad uno spostamento verso l´interno.
Una volta spostato il serramento è necessario rilanciare il calcolo degli aggetti facendo click sull´icona ostruzioni e
scegliendo Calcola gli aggetti.

Il calcolo automatico degli ombreggiamenti tiene conto di eventuali angoli rientranti tra pareti esterne perimetrali, inserendo un
aggetto verticale destro o sinistro sulle parete adiacenti.

6.2.11.4.1. COME AVVIENE IL CALCOLO DEGLI ANGOLI DI OMBREGGIAMENTO

Il calcolo degli angoli di ombreggiamento sulle strutture è necessario per ricavare i fattori di ombreggiatura relativi ad
ostruzioni esterne (Fhor), ad aggetti orizzontali (Fov) e verticali (Ffin). Successivamente in funzione di questi viene calcolato il
fattore di riduzione per ombreggiatura (Fsh,ob).
I fattori di ombreggiatura sono ricavati dall’interpolazione lineare dei valori riportati nell’APPENDICE D della UNI/TS 11300-
1, in relazione all’effettivo angolo di ostruzione, all’orientamento e alla latitudine della località.
Il calcolo automatico degli aggetti permette di ricavare in automatico il valore dell’angolo di ostruzione sulle strutture
influenzate.

• OSTACOLO
L’angolo calcolato è compreso tra la normale alla struttura interessata a partire dal suo baricentro, e la quota
superiore dell’ostacolo.
Nell’esempio riportato l’angolo α ha un valore di 16°

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TERMOLOG

• AGGETTO ORIZZONTALE
Viene determinato il baricentro della struttura su cui incide l’aggetto, da questo punto viene quindi calcolata la
distanza e la profondità (b) dell’aggetto. viene quindi calcolato l’angolo α formato dall’aggetto.
Nell’esempio riportato l’angolo α ha un valore di 10°

• AGGETTO VERTICALE
Viene determinato il baricentro della struttura su cui incide l’aggetto, da questo punto viene quindi calcolata la
distanza e la profondità (d) dell’aggetto. Viene quindi calcolato l’angolo β formato dall’aggetto.
Nell’esempio riportato l’angolo α ha un valore di 22°

ATTENZIONE 1: è importante tenere presente che il programma riempirà in automatico la tabella delle ostruzioni esterne/aggetti
della pertinente struttura disperdente, solo se l’utente ha selezionato in fase di inserimento della struttura nel menù Apporti solari
e ombreggiamenti l’opzione Calcola gli aggetti automaticamente.

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TERMOLOG

ATTENZIONE 2: le strutture influenzate dagli ombreggiamenti sono immediatamente riconoscibili nella tabella delle dispersioni dato
che verrà cambiato il simbolo di dispersione da a

Tabellare + Grafico

6.2.11.4.2. ELIMINARE LE AGGETTI AUTOMATICI

È possibile in ogni momento eliminare il calcolo degli aggetti effettuato dal programma e registrato nelle proprietà delle strutture. Questo
comando eliminerà quindi le ostruzioni associate mantenendo inalterati gli aggetti modellati graficamente.
Per eliminare gli aggetti calcolati dal programma, clicca sul pulsante “Ostacoli”, quindi seleziona il comando “Elimina gli oggetti automatici”.

6.2.11.5. NOTE

Di seguito vengono riportate alcune note da tenere in considerazione per il disegno e il calcolo delle ostruzioni in ambiente grafico:

• Le ostruzioni sono di forma rettangolare. Se la forma del tuo ostacolo è diversa, ricordati che nel calcolo conta l’altezza dell’ostacolo
e la distanza dall’elemento ombreggiato del fronte dell’ostruzione.
• Se hai inserito più di un edificio, il programma non calcolerà un edificio come ostruzione per un altro.
• Gli aggetti orizzontali agiscono dal livello in cui sono stati disegnati fino al primo livello disegnato (un balcone al secondo piano
ombreggia le strutture del primo).
• Le pareti dell’edificio possono costituire un aggetto verticale per altri elementi dello stesso edificio. Il programma ne terrà conto.

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TERMOLOG

• Le finestre sono allineate di default sulla mezzeria del muro: ciò significa che lo spigolo del muro costituisce un aggetto verticale.
Puoi agire sulla “Distanza dal baricentro” riportata nella finestra delle proprietà delle strutture per spostare la finestra dove ritieni
(metti metà dello spessore del muro con segno positivo per allineare la finestra al filo esterno).
• Ogni struttura può essere marcata come “Calcola aggetti automaticamente”. Puoi usare questa proprietà per escludere dal calcolo
automatico la struttura. Il programma non aggiungerà nessun aggetto su di essa.
• Il calcolo dell’effetto degli aggetti si basa su una serie di calcoli geometrici effettuati dal programma. Ricordati di verificare sempre
la validità dei risultati ottenuti.
• Il calcolo dell’effetto degli aggetti si basa su una serie di calcoli geometrici effettuati dal programma. Ricordati di verificare sempre
la validità dei risultati ottenuti.

6.3.Importazione di immagini o pdf

6.3.1. Importazione di immagini

TERMOLOG consente di importare delle immagini e di usarle come sfondo per definire le strutture disperdenti di un edificio.
Le immagini dovranno essere salvate in uno di questi formati: BMP, JPG, GIF e PNG.
Per importare una immagine seguire i seguenti passaggi:

• Seleziona il disegno nel pannello Importa → JPG;


• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse.
• Si apre quindi una schermata nella quale è possibile calibrare la scala del disegno;
• Cliccare in sequenza due punti del disegno tra cui è nota la distanza;
• Impostare la distanza nella casella di testo che compare e premere OK;

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TERMOLOG

• Confermare nuovamente con OK.

Al termine di questa procedura il disegno è stato importato ed è in scala.

6.3.2. Importazione di un file PDF

Per importare una pianta da file PDF come sfondo utilizzando la stessa procedura descritta nel paragrafo 8.1 selezionando il disegno nel
pannello Importa → PDF;, oppure in alternativa attraverso i seguenti passaggi:

• Aprire il file .PDF con il lettore Acrobat Reader;


• Visualizzare la pagina del documento che contiene la pianta dell'edificio;
• Dal menu Strumenti, Selezione e zoom selezionare il comando Istantanea rapida;
• Selezionare con il mouse l'area del disegno da importare. Il programma copierà negli appunti l'immagine selezionata;
• Una volta aperto lo strumento di input grafico di TERMOLOG scegliere la combinazione di tasti Ctrl+V (incolla);
• Si apre quindi una schermata nella quale è possibile calibrare la scala del disegno;
• Cliccare in sequenza due punti del disegno tra cui è nota la distanza;
• Impostare la distanza nella casella di testo che compare e premere OK;

• Confermare nuovamente con OK.

Al termine di questa procedura il disegno è stato importato ed è in scala.

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TERMOLOG

ATTENZIONE: Nel caso in cui il tuo edificio si sviluppa su più livelli, dovrai importare un disegno per ogni livello. Se i disegni dei
livelli sono diversi, il programma ti permetterà di sovrapporre al meglio le immagini con la funzione “Allinea il livello corrente”.

6.4.IMPORTAZIONE DI UN FILE DXF-DWG

6.4.1. Regole generali e preparazione del disegno

Le principali operazioni da eseguirsi per preparare un file DXF/DWG “compatibile” con l’input grafico di TERMOLOG sono qui di seguito
elencate:
• Alleggerimento del file: è consigliabile alleggerire il più possibile la pianta architettonica da importare dagli elementi non utili al
rilievo delle misure: ad esempio, campiture, mobilio, elementi grafici, ecc... dovrebbero essere eliminati dal file di partenza.
• Unità di misura del disegno: è preferibile che il disegno venga eseguito in metri, ovvero un’unità di misura del cad deve
corrispondere ad un metro.
• Spostamento del sistema di riferimento: per evitare problemi in fase di importazione, è consigliabile che nel CAD la pianta del
fabbricato non sia situata in una posizione qualunque dell'area di lavoro.
Quando si crea un nuovo file in un CAD, l'area di lavoro viene aperta in una posizione generica, lontana dall'origine degli assi
coordinati; per una corretta importazione, poiché TERMOLOG procede per coordinate assolute, è invece opportuno che l’utente
faccia in modo che, nel CAD, l'origine del riferimento globale sia posizionata in prossimità di uno dei punti della pianta.
• Formato di importazione: per importare correttamente il file, esso deve essere salvato nel CAD in formato DXF o DWG classico.

ATTENZIONE: prima di importare il disegno DXF/DWG ricordati di chiudere l’applicazione CAD con cui lo hai generato: altrimenti sia
l’anteprima sia l’importazione non saranno possibili.

6.4.2. Importazione come sfondo

Cliccare sul pannello DXF/DWG posto a lato dell’area di lavoro: appaiono le anteprime dei file Dxf/Dwg contenuti nella cartella selezionata.
È possibile cambiare il percorso e quindi la cartella dalla quale importare i file con l’apposito comando ‘Cambia la cartella corrente’ ,
contenuto nella barra delle icone:
Per aggiungere uno sfondo DXF/DWG come sondo sull’area di lavoro seguire i seguenti passaggi:
• Seleziona il disegno nell’elenco posto a destra dell’area di disegno;
• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse;
• Si apre quindi una finestra di interfaccia nella quale è possibile selezionare/visionare alcune impostazioni generali per
l’importazione; in questo caso, per importare il file come disegno di sfondo, non selezionare alcuna opzione di importazione
automatica. Per queste opzioni si rimanda al capitolo successivo;

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TERMOLOG

Inserimento di uno sfondo DXF/DWG – Schermata di interfaccia

• premendo su importa, il programma visualizza sull’area di lavoro il disegno appena selezionato.

E’ possibile gestire la visualizzazione dei layer del disegno CAD sull’area di lavoro anche dopo avere terminato l’importazione della pianta:
per fare questo è sufficiente utilizzare il pannello Layers posto a lato:

Pannello Layers

6.4.3. Importazione automatica


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TERMOLOG

Nel file CAD è necessario che gli elementi corrispondenti a strutture di diversa tipologia siano disegnati su layers
dedicati. Al fine di garantire la massima compatibilità ed evitare problemi durante l’importazione del disegno è
necessario eseguire queste operazioni:
• PARETI: i muri devono essere disegnati con il comando RETTANGOLO e collocati in un layer dedicato. Il
rettangolo che definisce la parete deve essere creato con lunghezza lorda complessiva pari alla lunghezza
lorda della parete.
Negli angoli le tracce dei rettangoli devono sovrapporsi in modo tale che TERMOLOG riconosca
correttamente l’intersezione tra le pareti. Eventuali testi aggiunti nello stesso layer in cui sono collocati i
muri verranno importati nelle note di ogni muro importato.
• È necessario disegnare nel file il FILO ESTERNO delle pareti con una polilinea chiusa posizionata in un layer
dedicato, ad esempio “filo esterno”.
• FINESTRE: le finestre devono essere disegnate nel cad in un layer apposito (distinto dal layer muri) con il
comando rettangolo. L’ingombro in pianta della finestra deve essere considerato in questo modo:
lunghezza pari alla lunghezza della finestra e spessore pari allo spessore totale del muro da cui detrarre la
finestra; per le finestre può essere aggiunto un testo all’interno dello sullo stesso layer che rappresenta
l’altezza da terra in centimetri o il nome della finestra (registrato nelle note); è anche possibile fornire
entrambe queste informazioni, separandole con un “;”, mettendo prima l’informazione del nome e poi
l’altezza da terra.
• PORTE: le porte devono essere disegnate nel cad con il comando RETTANGOLO, seguendo le stesse
indicazioni date per i serramenti.
• PAVIMENTI e SOFFITTI: i pavimenti devono essere disegnati nel cad con una polilinea chiusa;
• LOCALI: i locali devono essere disegnati nel cad con una polilinea chiusa. È anche possibile aggiungere un
testo all’interno della stessa polilinea di locale, che rappresenti il nome dato al locale.
• OSTACOLI: gli edifici circostanti o eventuali altri ostacoli devono essere disegnati nel cad con una polilinea
chiusa e posizionati su un layer apposito. All’interno della polilinea dovrà essere presente il numero di
riferimento per l’altezza dell’ostacolo, espresso in metri. Se per esempio sul layer degli ostacoli verticali
verrà disegnata una polilinea chiusa contenente il numero 5, Termolog estruderà un ostacolo verticale
alto 5 metri a partire dal contorno della polilinea.
• AGGETTI ORIZZONTALI: gli aggetti orizzontali devono essere disegnati nel cad con una polilinea chiusa e
posizionati su un layer apposito. In fase di importazione del DWG Termolog proietta tutti gli elementi
indicati sul layer degli aggetti alla quota superiore dell’edificio.
• COPERTURE: per le copertura deve essere disegnata ogni falda con una polilinea chiusa all´interno di un
unico Layer.
• È necessario disegnare nel file il FILO ESTERNO della COPERTURA, corrispondente al filo di gronda, su un
layer dedicato. È importante disegnare solo i tratti del poligono della falda corrispondenti alla gronda
della copertura. È inoltre necessario indicare con un numero cerchiato la pendenza della falda (in gradi)
all´interno della polilinea di ogni falda.

È possibile a questo punto operare con tre modalità


- importazione completa di involucro e strutture
- importazione dell’involucro e associazione delle strutture
- importazione ibrida

6.4.3.1. importazione completa di involucro e strutture

La prima modalità consiste nell’importazione completa di involucro e strutture. In questo caso verrà generato in
automatico l’involucro 3D dell’edificio i cui elementi saranno già associati alle strutture corrispondenti. Tutte le
strutture disperdenti verranno generate in automatico dal programma. Le strutture all’interno del file vengono
importate come elementi nativi di TERMOLOG.
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TERMOLOG

Preparazione del file DWG


All’interno degli stessi Layer nei quali si suddividono gli elementi dell’edificio (pareti, serramenti, locali, solaio ecc)
è possibile specificare i nomi e le principali caratteristiche, che verranno associate agli elementi durante
l’importazione.
Il file deve essere organizzato con questi criteri:
- All’interno di ogni polilinea è necessario indicare la tipologia di struttura;
- In un file di testo esterno al disegno, ma sullo stesso layer, sarà poi necessario definire per ogni tipologia
le caratteristiche seguenti separate da un punto e virgola.
Di seguito si trovano nel dettaglio le caratteristiche da inserire per le strutture principali.
FINESTRE >>> F1(nome)=120x140; L(larghezza)=120; H(altezza)=140; Ht(altezza da terra)=100; U
(trasmittanza)=2,2
PARETI >>> M1(nome)= Parete esterna; S(spessore)=35; U (trasmittanza)=0,336; C(capacità
termica)=31,44
SOLAI >>> PV1(nome)=Pavimento interpiano; S(spessore)=34; U (trasmittanza)=0,663
LOCALI >>> soggiorno 1(nome) = Zona 1 (zona di appartenenza)
N.B. è necessario creare preventivamente unità immobiliari e zone all’interno del menù zone.

Di seguito un esempio di come impostare il file DWG per la creazione automatica delle strutture:

Per importare un file DXF/DWG seguire i seguenti passaggi:


• Seleziona il disegno nell’elenco posto a destra dell’area di disegno;
• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse;
• Si apre quindi una finestra di interfaccia nella quale è possibile associare l’elemento da importare al layer
corrispondente
• Fare clic su Importa, verranno associati gli elementi e visualizzato il modello

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TERMOLOG

Il modello dell’involucro viene creato in automatico:

Vengono create dal programma le strutture riconosciute dal file DXF/DWG:

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TERMOLOG

6.4.3.2. Importazione dell’involucro e associazione delle strutture

La seconda modalità consiste nell’importazione dell’involucro con l’associazione degli elementi alle strutture
precedentemente create nell’archivio di TERMOLOG. In questo caso è necessario quindi definire preventivamente
nel menù strutture tutti gli elementi che verranno associati all’involucro importato dal DXF/DWG.
Completato l’archivio del progetto corrente è possibile procedere con l’importazione del file DXF/DWG come
descritto nel paragrafo precedente.
Durante l’importazione se il programma riconosce delle strutture già create all’interno del progetto corrente,
verrà eseguita un’associazione per dimensioni geometriche.

6.4.3.2.1. Criteri di riconoscimento automatico delle strutture


• L’associazione delle pareti avviene collimando lo spessore della stratigrafia con la traccia del rettangolo
disegnato.
• L’associazione della finestra avviene collimando la lunghezza delle finestre con la lunghezza del rettangolo
inserito.
• I solai sono attribuiti di default alla prima struttura rilevata nel menù strutture.
• Qualora non ci siano elementi associabili la traccia viene importata con un retino di colore rosso e si può
procedere manualmente all’associazione della struttura corretta.
• Deselezionando il comando il programma effettuerà il riconoscimento degli elementi dell’involucro senza
associarli ad alcuna struttura dell’archivio, sarà in questo caso lasciato all’utente il compito di associare le
strutture.

6.4.3.3. importazione ibrida

La terza modalità è un procedimento ibrido, per il quale solo alcune delle strutture dell’edificio vengono
preimpostate nell’Archivio del progetto corrente di TERMOLOG. In questo caso le strutture non associate per
riconoscimento automatico, verranno create ex novo dal programma.

6.5.IMPORTAZIONE DI UN FILE IFC


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TERMOLOG

6.5.1. Regole generali per la modellazione

TERMOLOG è in grado di leggere un file IFC indipendentemente dalla fonte che lo ha generato, purché questo sia stato creato secondo
gli standard richiesti. Non esistono quindi vere e proprie regole per la modellazione, tuttavia per ottimizzare il passaggio di informazioni
all’interno di TERMOLOG è consigliabile seguire alcuni accorgimenti in fase di modellazione:

- LOCALI: in TERMOLOG l’entità fondamentale che permette il riconoscimento grafico di tutti gli elementi disperdenti è il LOCALE.
All’interno del modello BIM è necessario definire i locali che devono appoggiarsi alle pareti laterali, al pavimento sottostante
ed al soffitto superiore senza compenetrarsi in essi o rimanerne distanti. Indipendentemente dal Software CAD 3D utilizzato, i
locali devono essere salvati all’interno del file IFC come oggetti ifcSpace.

ATTENZIONE: nel caso in cui i locali siano tagliati da una copertura inclinata è necessario che entrambi gli elementi (locale e
copertura) appartengano allo stesso livello di disegno.

- FILO di RIFERIMENTO: è preferibile modellare le pareti dell’edificio avendo cura di uniformare l’asse di riferimento (esterno,
interno, centrale o in corrispondenza di uno strato) in modo tale da ottimizzare il raccordo degli elementi all’interno di
TERMOLOG.
- LIVELLI: è opportuno modellare gli elementi l’edificio per livelli in modo tale da avere una corrispondenza immediata in
TERMOLOG. Si consiglia per esempio la modellazione delle pareti perimetrali agganciandole livello per livello senza creare una
parete unica per tutta l’altezza dell’edificio.
- SPEZZARE LE PARETI: TERMOLOG mette a disposizione un comando apposito per spezzare le pareti in corrispondenza di setti
che delimitano locali differenti in fase di importazione. Tuttavia per i modelli di grosse dimensioni è consigliabile spezzare le
pareti all’interno del software CAD 3D per abbattere il tempo di importazione.
6.5.2. Importazione del file IFC

Di seguito viene riportata la procedura di importazione di un file IFC all'interno di TERMOLOG:


1. Definizione delle Zone: prima di importare il file IFC è possibile creare le zone climatizzate nell’apposito menù di TERMOLOG, alle
quali in fase di importazione verranno associati i locali disegnati nel modello BIM.

2. Accedere all'input grafico del menù Involucro:


- selezionare il menù Involucro e quindi il comando Grafico
- selezionare il comando di accesso veloce

3. Visualizzare la cartella contenente il file IFC da importare e trascinare il file nella schermata di disegno.

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TERMOLOG

4. Trascinare il file IFC nell’area di lavoro e quindi selezionare le opzioni di importazione:

Non selezionando alcuna Opzione TERMOLOG importerà solo la geometria dell’involucro presente all’interno del file IFC,
lasciando all’utente l’associazione successiva delle strutture disperdenti agli elementi geometrici importati.

In alternativa è possibile selezionare le seguenti Opzioni di Importazione:


• Spezza le pareti in corrispondenza di sovrapposizione:
con questo comando TERMOLOG riconosce le pareti che si intersecano e le spezza in automatico.
Lunghezza di cattura [m]: lunghezza massima entro la quale TERMOLOG cerca di spezzare le strutture incidenti.

• Raccorda le pareti incidenti:


il comando permette a TERMOLOG di raccordare automaticamente le pareti che si intersecano.
• Importa le stratigrafie delle strutture presenti

Usa i materiali del file IFC:


con questo comando TERMOLOG riconosce le stratigrafie delle strutture presenti nel modello, salvando di conseguenza
nell’archivio della relazione corrente le strutture riconosciute complete di stratigrafia e caratteristiche fisiche dei
materiali.
ATTENZIONE: Il riconoscimento dei materiali della stratigrafia e delle rispettive caratteristiche dipende dalle informazioni impostate
nel modello BIM e di conseguenza trasferite al file IFC esportato. Se non dovessero essere riconosciuti alcuni dati utili al modello
energetico sarà in ogni momento possibile completarli all’interno di TERMOLOG.

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TERMOLOG

Usa i materiali di TERMOLOG:


con questa importazione TERMOLOG riconosce la stratigrafia delle strutture presenti nel file IFC, ma le caratteristiche
dei materiali dell’archivio TERMOLOG. Per procedere viene richiesto di associare i materiali del file IFC con quelli di
TERMOLOG:

• Associa le strutture importate agli elementi dell’archivio:


con questo comando TERMOLOG associa le strutture presenti nel file IFC con gli elementi dell’Archivio della Relazione
tramite un riconoscimento per tipologia e spessore. Se si vuole utilizzare questa impostazione è dunque necessario
inserire le strutture nell’archivio della relazione corrente prima di effettuare l’importazione.
• Prima di importare visualizza il file IFC: visualizza il file nel visualizzatore di TERMOLOG e poi procede con
l’importazione.

5. Associare i locali creati nel modello B.I.M. alle zone create in TERMOLOG trascinando gli elementi da sinistra a destra:

N.B. Nel caso in cui sia stata creata una sola zona climatizzata tutti i locali presenti nel file IFC saranno attribuiti in automatico a quella
zona, non apparirà dunque la schermata di dialogo per l’associazione locali-zone.

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TERMOLOG

Un modello energetico: TERMOLOG è un software di calcolo energetico, gli elementi dell’edificio gestiti sono quelli necessari per
ottenere un modello energetico simile alla realtà. Anche in fase di importazione vengono quindi selezionate solamente le strutture che
interessano la creazione di un modello di questo tipo. Se infatti nel file IFC il modello è completo della struttura portante, al momento
dell’importazione queste informazioni saranno omesse in quanto non partecipanti al calcolo energetico del modello. Un pilastro per
esempio può essere un’entità ben definita con caratteristiche proprie all’interno di un modello BIM, ma dal punto di vista energetico
viene considerato come ponte termico. Elementi come questo saranno pertanto esclusi dall’importazione poiché non necessari alla
definizione del modello energetico.

6.5.3. Esportazione del file IFC

Per esportare il modello disegnato in TERMOLOG in formato IFC basta selezionare il comando Esporta e scegliere la voce Esporta file in
formato IFC.

6.5.4. Note sull’esportazione dai principali software CAD 3D

6.5.4.1. ARCHICAD
- Per la migliore corrispondenza tra TERMOLOG e Archicad si consiglia di seguire queste indicazioni nel settaggio del traduttore IFC:
1. Accedere al menù Archivio, quindi Interoperabilità > IFC > Traduttori IFC
2. Selezionare il tipo di esportatore utilizzato e quindi entrare nelle impostazioni Conversione Geometria:

3. Verificare di non avere la spunta sulle voci sotto indicate:

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TERMOLOG

- Per una lettura corretta del verso di dispersione delle pareti è necessario specificare la posizione della struttura all’interno delle
proprietà:

Proprietà degli elementi


- Per una resa ottimale in fase di esportazione da ArchiCAD, soprattutto per il riconoscimento automatico delle stratigrafie delle
strutture, raccomandiamo l’utilizzo del traduttore COBie 2 per la creazione del file IFC. Il metodo di traduzione utilizzato si può
selezionare direttamente in fase di esportazione:

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TERMOLOG

Schermata di esportazione di Archicad

6.5.4.2. VECTORWORKS
- Per una resa ottimale in fase di esportazione da Vectorworks, soprattutto per il riconoscimento automatico delle stratigrafie delle
strutture, raccomandiamo l’utilizzo del traduttore COBie per la creazione del file IFC. Il metodo di traduzione utilizzato si può
selezionare direttamente in fase di esportazione:

Schermata di esportazione di Vectorworks

6.5.4.3. REVIT

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TERMOLOG

Per ottimizzare l’importazione in TERMOLOG di un modello creato in Revit è consigliabile modellare gli elementi costruttivi piano per piano,
con particolare riferimento alle pareti perimetrali. Ogni piano in Revit avrà quindi la propria parete vincolata al livello, sono da evitare
pareti a tutta altezza che partono dalla base dell’edificio fino alla sommità.
Nel caso si voglia procedere con l’esportazione in formato IFC 4, è necessario selezionare l’opzione IFC4 Design Transfer View.
Per una resa ottimale in fase di esportazione da Revit è consigliabile l’utilizzo degli esportatori IFC 2x3 Extended FM Handover View e
IFC2x3 Coordination View 2.0 nella schermata di esportazione dei file IFC:

Schermata di esportazione di Revit

L’importatore dei file IFC Revit viene costantemente aggiornata secondo il debug effettuato dagli utenti Open Source, tuttavia non è
incluso nell’installazione standard. La stessa Autodesk consiglia di implementare il plugin nel caso si voglia procedere nella progettazione
con il file di interscambio IFC.
Per installarlo è necessario scaricare l’eseguibile dal sito e consultare le specifiche linee guida.

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TERMOLOG

6.6.Analisi

6.6.1. Analizza

Il comando analizza permette di eseguire una valutazione sulla correttezza di modellazione all’interno dell’input grafico di TERMOLOG.
Di seguito riporto alcune delle segnalazioni che possono emergere eseguendo il comando analizza:
- Errori di associazione delle strutture agli elementi di involucro;
- Errore di associazione degli elementi di involucro ai locali.

6.6.2. Calcola

Dall’input grafico è possibile visualizzare i calcoli degli scambi termici inverna e, solo per il modulo PROGETTISTA, dei calcoli degli scambi
termici estivi ed invernali, del calcolo e verifica di H’T e del calcolo e verifica di trasmittanza

6.6.3. Stampa ed Esporta

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TERMOLOG

• Con TERMOLOG è possibile esportare il modello energetico modellato in formato IFC, oppure DXF-DWG.
• Il file IFC esportato è comprensivo di tutte le caratteristiche proprie degli elementi modellati, in modo tale da favorire un flusso di
lavoro BIM . Si potrà dunque scegliere di partire a modellare direttamente in TERMOLOG e successivamente esportare il file IFC
per altri software, oppure importare in TERMOLOG un file IFC esterno, completare il modello con le caratteristiche termofisiche
degli elementi e ripetere l’esportazione.
• L’esportazione del file DXF-DWG restituisce un file CON ESTENSIONE organizzato secondo i layer presenti nel disegno di
TERMOLOG.
• La stampa del disegno corrente restituisce un file PDF del disegno in pianta del livello visualizzato.
• È infine possibile visualizzare ed esportare un computo

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TERMOLOG

Impianto
7.1. Sistemi impiantistici
Per ogni servizio occorre individuare in primo luogo la tipologia di sistema impiantistico che rappresenta la rete di distribuzione
dell’energia dal sistema di produzione ai terminali operanti nelle singole zone.

Per prima cosa è necessario attivare i servizi energetici presenti nell’edificio tramite la selezione nel menu Relazione

Il secondo passaggio molto importante avviene nel menu Zone dove sono definite le zone termiche, ovvero la porzione
dell’ambiente climatizzato mantenuto a temperatura e umidità uniformi attraverso lo stesso impianto di climatizzazione.
La zonizzazione è quindi strettamente correlata ai sistemi impiantistici presenti nell’edificio.

Zonizzazione: Si consideri ad esempio un’unità immobiliare suddivisa su due piani. Su entrambi è presente un sistema a
radiatori. Al piano primo è presente un camino in un ambiente ed uno split per raffrescamento in un altro. Occorrerà creare
tre zone: la prima con solo radiatori, la seconda con radiatori e camino e la terza con radiatori per riscaldamento più split
per raffrescamento.

Per inserire manualmente un nuovo sistema impiantistico è necessario usare il comando

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TERMOLOG

Una volta cliccato su Nuovo si apre la schermata dalla quale è possibile:


• scegliere la tipologia di impianto da creare (vedi paragrafo 7.1.1)
• definire il nome e un codice univoco per il sistema
• impostare il metodo di calcolo da utilizzare per le perdite di distribuzione
• richiedere l’attivazione automatica del sistema su tutte le zone. E’ possibile gestire l’associazione dei vari sistemi nelle
zone anche con i cursori ON/OFF presenti accanto al nome della zona.

Servizio ACS: a differenza del riscaldamento e del raffrescamento, per l’ACS è possibile associare un solo sistema
impiantistico per ciascuna zona termica. Nel caso in cui si debba attivare un nuovo sistema e vi sia già attivo un altro
sistema, non è possibile portare su OFF il primo sistema ma è sufficiente portare su ON il secondo

Il comando Opzioni consente di gestire le priorità tra più sistemi di riscaldamento o raffrescamento associati alla stessa zona
termica.

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7.1.1. Tipologie di sistema impiantistico e di terminale

Esistono tre tipologie di distribuzione per riscaldamento e raffrescamento, una tipologia per acqua calda sanitaria ed una per
ventilazione.

PER RISCALDAMENTO E RAFFRESCAMENTO


• Circuito idronico: distribuisce acqua in tubazioni
• Circuito aeraulico: distribuisce aria in canalizzazioni solo se sono presenti delle portate di ventilazione meccanica
controllata da impianto
• Circuito diretto: non c’è canalizzazione aria o acqua

PER ACQUA CALDA SANITARIA


• Circuito idronico aperto: eroga acqua calda sanitaria

PER VENTILAZIONE
• Circuito aeraulico: distribuisce aria in canalizzazioni

Split diretto canalizzato: in questo caso si è sempre in presenza di un sistema diretto; l'eventuale tratto di canale presente
internamente e che serve per distribuire l'aria in uscita da split o simili non è da considerarsi infatti come impianto aeraulico
in assenza di un servizio di ventilazione meccanica controllata da impianto di climatizzazione

Per ogni tipologia di sistema di distribuzione per riscaldamento e raffrescamento esistono solo alcune tipologie di terminale
compatibili. Nelle tabelle sottostanti sono riportate le corrispondenze.

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7.1.2. Climatizzazione invernale

7.1.2.1. Emissione

In questa sezione sono fornite le indicazioni per la stima del rendimento e (e quindi delle perdite Ql,e) e dei fabbisogni elettrici
Qaux,e del sottosistema di emissione dell’impianto di riscaldamento.
Solo nel caso di sistema impiantistico idronico è possibile specificare fino a due tipologie di terminale distinte nel caso in cui nella
stessa zona siano compresenti due differenti tipologie di terminale servite dal medesimo circuito e dal medesimo generatore. È il
caso di zona con pannelli radianti e radiatori oppure zona con radiatori su parete interna e radiatori su parete esterna.

Per valutare il rendimento di emissione, occorre in primo luogo considerare l’altezza H del locale in cui è installato il corpo
scaldante.
• Altezza dei locali: specificare l’altezza del locale, scegliendo tra 4, 6, 10 e 14m. Per altezze intermedie si consiglia di
specificare la più vicina. È possibile anche selezionare automaticamente in funzione delle caratteristiche dimensionali
specificate nella parte involucro.
• Terminale di erogazione In base all’altezza selezionata e al tipo di sistema impiantistico verrà proposto l’elenco dei
terminali di erogazione del rispettivo prospetto contenuto nella norma UNI TS 11300-2
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TERMOLOG

o Per altezze inferiori a 4m è possibile scegliere tra:

Terminale Idronico Diretto


Radiatori su parete esterna isolata X
Radiatori su parete interna X
Ventilconvettori X
Termoconvettori X
Bocchette e diffusori in sistemi non canalizzati X
Riscaldatori ad infrarossi X
Pannelli a pavimento annegati X
Pannelli a pavimento isolati X
Pannelli annegati a soffitto X
Pannelli a parete X

o Per altezze superiori a 4m è possibile scegliere tra:

Terminale Idronico Diretto


Radiatori su parete esterna isolata X
Radiatori su parete interna X
Ventilconvettori X
Bocchette e diffusori in sistemi non canalizzati X
Riscaldatori ad infrarossi X
Pannelli a pavimento annegati X
Pannelli a pavimento isolati X
Generatore d'aria calda singolo a basamento o pensile X
Generatore d'aria calda singolo pensile a condensazione X
Aerotermi ad acqua X
Strisce radianti ad acqua, a vapore, a fuoco diretto X X

• Il rendimento di emissione viene inoltre corretto tenendo conto di queste ulteriori indicazioni:
o Per radiatori:

o Per pannelli

Per poter calcolare correttamente la trasmittanza sopra e sotto il piano di posa dei pannelli è richiesta
l´associazione di una struttura con stratigrafia.
Nel caso di pannelli radianti è necessario infatti definire la struttura e la profondità di posa cui sono posti, questa
definizione permette la valutazione della trasmittanza del pacchetto edilizio sopra e sotto il pannello radiante.
Se le due trasmittanze non sono correttamente valutate si può avere una notevole incidenza sulle perdite di
emissione (parametri f emb e f j da procedura di calcolo).
Il fattore di correzione del rendimento dipende dal rapporto tra trasmittanza termica della parte di struttura dal
lato interno rispetto all’asse dei tubi (quindi dall’intradosso dell’ambiente riscaldato fino al piano di posa del
pannello) e la somma della trasmittanza termica della parte di struttura dal lato interno rispetto all’asse dei tubi
e quella della parte di struttura dal lato esterno rispetto all’asse dei tubi:

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U i/(U i+U e)

Attenzione: È opportuno quindi che la trasmittanza del pacchetto al di sotto del pannello non sia molto
più piccola della trasmittanza del pacchetto al di sopra del pannello; questo si traduce operativamente
nella profondità di posa che viene impostata: una profondità troppo elevata ad esempio porterebbe ad un
pacchetto esiguo e con trasmittanza piccola oltre ovviamente ad una condizione tecnologica non reale

• Portata d’aria. Questo menù è visibile solo nel caso in cui sia stata scelta una tipologia di terminale con ventilatore.
• Funzionamento del ventilatore. Indicare se il ventilatore è sempre in funzione o si blocca al raggiungimento della
temperatura prefissata; anche questo menù è visibile solo nel caso di terminali con ventilatore.
• Potenza ausiliari. Indicare la potenza elettrica degli ausiliari elettrici del sottosistema di emissione. L’utente può
decidere se compilare autonomamente questo campo oppure accettare il valore proposto dal programma sulla base
del prospetto 37 delle UNI TS 11300-2.
• Dati caratteristici dei terminali di emissione. Questi dati sono necessari solo nel caso in cui si voglia calcolare con
i metodi analitici della distribuzione e della generazione (per maggiori informazioni su questo argomento si consultino
UNI TS 11300-2 appendici A e B). Cliccando sul relativo comando, il programma apre la seguente finestra:
o f,des. Temperatura di mandata di progetto.
o r,des. Temperatura di ritorno di progetto.
o des. Differenza tra la temperatura media tra mandata e ritorno di progetto e la temperatura ambiente.
o Φe,des. Potenza di progetto delle unità terminali presenti nel locale. La potenza totale emessa dai terminali della
zona può essere calcolata, sulla base dei parametri dei terminali di emissione oppure può essere un dato
noto inserito direttamente dall’utente o suggerito dal programma in base al fabbisogno
▪ n. Esponente della curva caratteristica del terminale scaldante: è un dato solitamente fornito dal
fabbricante.
▪ B. Costante del corpo scaldante: è un dato solitamente fornito dal fabbricante. In alternativa è possibile
ricavare questo coefficiente a partire dalla Potenza di riferimento dell’unità terminale (Φem,nom) e
dal Salto termico di riferimento (ref), forniti anch’essi dal produttore.
▪ Φ’e,des. Potenza di progetto del singolo elemento (o al m2 per i pannelli radianti) dell’unità terminale
scaldante.
▪ Coefficiente moltiplicatore. Indicare il numero di elementi (o di m 2 per i pannelli radianti) del corpo
scaldante.
▪ Φe,des. Potenza di progetto delle unità terminali presenti nel locale, pari a: Φ’ e,des × coeff. moltiplicatore.

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TERMOLOG

Impianto – Riscaldamento – Circuiti di zona – Sottosistema di emissione - Parametri dei terminali di emissione

È possibile duplicare un terminale inserito nella tabella dei terminali di emissione oppure copiare un terminale definito su
un’altra zona

Potenza di progetto Φe,des


All´interno del modulo certificatore viene fatto un calcolo di potenza di picco ed è quindi possibile ottenere differenze dal
calcolo eseguito nel modulo progettista che si avvale del calcolo dei carichi termici invernali da UNI 12381.
Wizard impianto invece propone nel caso di sistema diretto una potenza di emissione coerente con la potenza del
generatore scelto

Per un sistema di tipo diretto è richiesto unicamente di indicare la potenza termica emessa in ambiente.

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TERMOLOG

Per un sistema di tipo aeraulico è richiesto, in fase di creazione del sistema, di indicare:
• Temperatura di immissione dell’aria in condizioni di progetto. Per un sistema a tutt’aria deve essere indicata una
temperatura maggiore della temperatura di setpoint della zona termica, mentre per un sistema misto aria-acqua il
sistema ad aria è neutro quindi la temperatura di immissione deve essere pari alla temperatura di set point della zona
termica.
• Se è un sistema misto aria-acqua. In questo caso il sistema aeraulico lavora in compresenza nella stessa zona con
un sistema impiantistico idronico (ad esempio impianto ad aria primaria con fancoil).
• Se il sistema soddisfa anche il servizio di ventilazione

7.1.2.2. Regolazione

Impianto – Riscaldamento – Circuiti di zona – Sottosistema Regolazione.

In questa sezione occorre fornire le indicazioni per la stima del rendimento rg (e quindi Ql,rg) del sistema di regolazione
dell’impianto di riscaldamento.

Le UNI TS 11300-2 consentono di trascurare i consumi elettrici del sottosistema di regolazione.

• Tipo di regolazione. E’ possibile scegliere tra:


o Solo climatica: nel caso di compensazione con sonda esterna
Questa tipologia prevede una unica centralina climatica che rileva la temperatura esterna e, in funzione del solo
clima registrato fuori dall’edificio, modifica mandata e portata del fluido ai terminali. È semplice capire come
questo sistema sia estremamente scadente rapportato alla necessità di garantire il comfort indoor degli utenti.
o Solo di zona: in presenza di unità immobiliare avente una o più zone termiche regolate tramite un unico
termostato per l'intera unità immobiliare o n termostati di zona.
Il termostato di zona regola la temperatura di un gruppo di ambienti contemporaneamente. In questo caso la
temperatura del fluido termovettore è costante e identica a quella impostata sul generatore.
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o Solo per singolo ambiente: in presenza di unità immobiliare avente un sistema di regolazione per ciascun
ambiente.
Ogni locale dell’unità ha una propria regolazione distinta in funzione delle valvole termostatiche montate sui
terminali.
o Zona+climatica: in presenza di unità immobiliare avente una o più zone termiche regolate tramite un unico
termostato per l'intera unità immobiliare o n termostati di zona e compensazione con sonda esterna
Il controllo della temperatura è fatto considerando il clima esterno la temperatura interna di zona, non del singolo
ambiente.
o Per singolo ambiente+climatica: in presenza di unità immobiliare avente un sistema di regolazione per
ciascun ambiente e compensazione con sonda esterna
I due sistemi di controllo precedenti lavorano in accordo: la sonda climatica controlla la temperatura esterna, il
termostato interno garantisce il benessere nei singoli locali.
o Regolazione manuale: nel caso di assenza di regolazione della temperatura ambiente

Per indicare che nell’edificio ci sono valvole termostatiche montate sui radiatori, dobbiamo domandarci se il
generatore sia provvisto di una sonda climatica. Nel caso ci sia la sonda all’esterno dell’edific io che comanda
l’accensione della centrale, dobbiamo indicare la categoria climatica + ambiente; altrimenti selezioneremo soltanto
la voce termostato di ambiente.
Lo stesso potremmo dire del termostato di zona, per cui sceglieremo tra Termostato di zona o Climatica + zona a
seconda che ci sia o meno la sonda climatica sul generatore.

• Caratteristiche. Specificare le caratteristiche del tipo di regolazione:


o ON/OFF: sistema di regolazione con funzionamento Acceso/Spento.
Esempio: termostato ambiente.
o PI o PID: sistema di regolazione con funzionamento Proporzionale-Integrale o Proporzionale-Integrale-
Derivativo.
Esempio: termostati ambiente elettronici abbinati con idonei attuatori.
o P, banda proporzionale 0,5 °C: sistema di regolazione con funzionamento Proporzionale e banda
proporzionale 0,5 °C.
Esempio: valvole termostatiche con banda proporzionale di progetto pari a 0,5°C.
o P, banda proporzionale 1,0 °C: sistema di regolazione con funzionamento Proporzionale e banda
proporzionale 1,0 °C.
Esempio: valvole termostatiche con banda proporzionale di progetto pari a 1,0°C.
o P, banda proporzionale 2,0 °C: sistema di regolazione con funzionamento Proporzionale e banda
proporzionale 2,0 °C.
Esempio: valvole termostatiche con banda proporzionale di progetto pari a 2,0°C.
Questo menù non è visibile per sistemi di regolazione di tipo Solo climatica.
• Sistemi a. Indicare se il sistema di emissione è a bassa o elevata inerzia termica.
o Sistemi a bassa inerzia termica (radiatori, convettori, ventilconvettori, strisce radianti ad aria calda),
o Sistemi a elevata inerzia termica (pannelli integrati nelle strutture e disaccoppiati termicamente),
o Sistemi a elevata inerzia termica (pannelli integrati nelle strutture e non disaccoppiati termicamente);

È possibile applicare i dati di regolazione a tutte le zone collegate allo stesso sistema impiantistico

7.1.2.3. Distribuzione

Le perdite di distribuzione possono essere calcolate secondo due differenti metodi di calcolo:
• Con rendimenti precalcolati. Le tipologie di impianto previste nei prospetti della UNI TS 11300-2 sono riferite ad edifici o
porzioni di edifici con prevalente destinazione d’uso residenziale;
• Analitico (dispersioni per tratto di tubo). Questa modalità di calcolo può essere abbinata anche al metodo precalcolato.

7.1.2.3.1. Distribuzione idronica

7.1.2.3.1.1. Distribuzione con rendimenti precalcolati

Prevede la definizione di un unico livello di distribuzione a livello di intero sistema impiantistico

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È richiesto:
• Tipo impianto
o Per impianti di tipo autonomo

o Per impianti di tipo centralizzato

• Tipo di distribuzione
o Per impianti di tipo autonomo

o Per impianti di tipo centralizzato

• Tipo di isolamento delle tubazioni


o Per impianti di tipo autonomo

o Per impianti di tipo centralizzato

• Altezza edificio. Solo in caso di centralizzato, indicare il numero di piani attraversati dalla distribuzione

7.1.2.3.1.2. Distribuzione analitica

In caso di calcolo analitico, il sistema impiantistico può essere suddiviso su diversi livelli:
• Circuito terziario, associato al singolo terminale appartenente ad una determinata zona termica;
• Circuito secondario, associato alla tipologia di terminale appartenente ad una determinata zona termica;

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• Circuito primario tabellare, unico sul sistema impiantistico;


• Circuito primario analitico, unico sul sistema impiantistico.

Ognuno dei circuiti può far parte o meno del sistema impiantistico, rendendo in questo modo di fatto possibili tutte le combinazioni.

Ecco qualche esempio:


• Appartamento termoautonomo: questo può essere calcolato disponendo solo il circuito primario o solo il circuito
secondario o ancora solo il circuito terziario.
• Edificio isolato termoautonomo: può essere calcolato con metodo analitico disponendo solo il circuito primario o solo il
circuito secondario o ancora solo il circuito terziario. Eventualmente si potrà scegliere di suddividere l’impianto su più
livelli (primario + secondario, secondario + terziario, primario + secondario + terziario, primario + terziario, ecc.).
• Edificio con impianto centralizzato: questo può essere calcolato considerando il solo circuito primario tabellare.
Alternativamente lo stesso edificio può essere calcolato ad esempio con il circuito primario tabellare e contestualmente
con un circuito primario analitico.

Il metodo dettagliato calcola le perdite di distribuzione per singolo tratto di tubo: è necessario quindi scomporre la rete in sottoreti,
individuando i circuiti di zona ed il circuito primario.

Impianto – Riscaldamento – Circuiti di zona – Sottosistema Distribuzione – Metodo di calcolo dettagliato.

Si hanno quindi 3 livelli da compilare:


• Distribuzione terziaria: distribuzione agli emettitori della zona.
• Distribuzione utenza: distribuzione alla singola zona.
• Distribuzione primaria: distribuzione comune a tutte le zone.

Il metodo di calcolo dettagliato per le perdite di distribuzione è illustrato nei suoi contenuti nell’ Appendice A della norma
UNI TS 11300 parte 2.
Il programma richiede all’Utente di inserire i dati necessari per stimare le perdite di distribuzione Q l,d, in particolare è necessario
specificare la geometria e le caratteristiche delle tubazioni che compongono il circuito secondario in esame.
Per aggiungere un nuovo tubo si faccia click sul comando Aggiungi tubo, si apre una schermata costituita da 3 sottomenù:
Nel sottomenù Classificazione tubazione viene richiesto di specificare:
• Descrizione. Indicare una breve descrizione della tubazione da inserire.
• Tipo. Le tipologie di tubazione tra cui è possibile scegliere sono:

Le opzioni che il programma offre per la tipologia di tubo seguono quanto previsto dalle UNI TS 11300-2, nel §A.2.3.
Nel sottomenù Dati e calcolo trasmittanza lineica viene richiesto di specificare i dati di input per calcolare il parametro di
trasmittanza lineica Ui del tubo i-esimo; si sottolinea che non tutte le grandezze mostrate nella seguente finestra sono modificabili
dall’Utente: a seconda del tipo di tubo prescelto, le grandezze modificabili dall’Utente variano:

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TERMOLOG

In particolare:
Tipo tubazione Schema grafico Grandezze da specificare

- d = diametro esterno della tubazione;


Tubazioni non isolate
- L = lunghezza netta del tubo;
correnti in aria
all’esterno dell’edificio - informazione circa eventuale
interruzione isolamento (1);

- d = diametro esterno della tubazione;


- L = lunghezza netta del tubo;
Tubazioni non isolate
correnti in aria Vedi sopra - informazione circa eventuale
all’interno dell’edificio interruzione isolamento(1);
- indicazione dell’ambiente interno nel
quale è collocato il tubo(2);

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- d0 = diametro esterno della tubazione;


- L = lunghezza netta del tubo;
- informazione circa eventuale
interruzione isolamento (1);
Tubazioni isolate - numero j degli strati isolanti (3);
correnti in aria
all’esterno dell’edificio - partendo dallo strato più interno
occorre specificare, per ciascuno
strato isolante:
- conduttività  [W/ (m K);
- diametro esterno dello strato
isolante D [mm].

- d0 = diametro esterno della tubazione;


- L = lunghezza netta del tubo;
- informazione circa eventuale
interruzione isolamento (1);
- indicazione dell’ambiente interno nel
Tubazioni isolate quale è collocato il tubo(2);
correnti in aria Vedi sopra - numero j degli strati isolanti (3);
all’interno dell’edificio
- partendo dallo strato più interno
occorre specificare, per ciascuno
strato isolante:
- conduttività  [W/ (m K);
- diametro esterno dello strato
isolante D [mm].

- d0 = diametro esterno della tubazione;


- L = lunghezza netta del tubo;
- informazione circa eventuale
interruzione isolamento (1);
- indicazione della disposizione del
muro in cui è collocato il tubo (4);
- numero j degli strati isolanti (3);
Tubazioni singole
incassate nella - partendo dallo strato più interno
muratura o interrate occorre specificare, per ciascuno
strato isolante:
- conduttività  [W/ (m K)];
- diametro esterno dello strato
isolante D [mm].
- G = conduttività del materiale attorno
alla tubazione [W/ (m K)];
- z = profondità di incasso [m].

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- d0 = diametro esterno della tubazione;


- L = lunghezza netta del tubo;
- informazione circa eventuale
interruzione isolamento (1);
- indicazione della disposizione del
muro in cui è collocato il tubo (4);
- numero j degli strati isolanti (3);
Tubazioni in coppia - partendo dallo strato più interno
incassate nella occorre specificare, per ciascuno
muratura o interrate strato isolante:
- conduttività  [W/ (m K)];
- diametro esterno dello strato
isolante D [mm].
- G = conduttività del materiale attorno
alla tubazione [W/ (m K)];
- z = profondità di incasso [m];
- E = interasse delle tubazioni [m]

- d0 = diametro esterno della tubazione


senza isolamento;
- L = lunghezza netta del tubo;
Tubazioni isolate - informazione circa eventuale
precalcolate interruzione isolamento (1);
- indicazione della percentuale dello
spessore indicato nell’allegato B del
D.P.R. 412/93(5).

(1) Con riferimento a quanto riportato nel §A.2.3.7 delle UNI TS 11300-2, il programma, mediante un allungamento
fittizio della tubazione, permette di tenere in conto della presenza di eventuali singolarità lungo la tubazione
stessa:

(2) L’Utente deve indicare al programma qual è l’ambiente in cui è posizionata la tubazione in esame per potere
stimare la temperatura di tale ambiente (a).
(3) Indicare il numero degli strati isolanti di cui è composto il tubo.
(4) Specificare se il muro in cui è collocato il tubo è:

(5) Nel §A.2.3.6 delle UNI TS 11300-2, sono indicate delle formule semplificate (usate dal programma) che
permettono di calcolare la trasmittanza lineica della tubazione in funzione del diametro esterno della tubazione
senza isolamento, distinguendo a seconda che tra:
- tubazioni isolate secondo spessore completo indicato nell’allegato B del D.P.R. 412/93;
- tubazioni isolate secondo spessore completo indicato nell’allegato B del D.P.R. 412/93 moltiplicato per 0,5;
- tubazioni isolate secondo spessore completo indicato nell’allegato B del D.P.R. 412/93 moltiplicato per 0,3.

Una volta inseriti tutti i dati di input richiesti, il programma calcola la trasmittanza lineica della tubazione:

L’Utente può anche decidere di inserire manualmente il dato di trasmittanza lineica, non utilizzando il calcolo automatico svolto
dal programma; per far questo è sufficiente deselezionare l’opzione:

Si fa presente che in taluni casi non è possibile esprimere un singolo valore per la trasmittanza lineica, in quanto la
molteplicità dei parametri coinvolti (in particolare, la temperatura del fluido in circolazione nella tubazione e la temperat ura
dell’ambiente in cui giace la tubazione) fa sì che la trasmittanza lineica della tubazione abbia una variabilità mensile; in

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questi casi il programma indica genericamente “variabile” nella tabella riepilogativa degli elementi che costituiscono il
circuito:

Terminato il calcolo della trasmittanza lineica U per ciascun tubo e cliccando sul comando OK, il programma ritorna alla schermata
di partenza nella quale vengono elencate tutte le tubazioni che costituisco il circuito in analisi.

7.1.2.3.2. Distribuzione aeraulica

Secondo quanto indicato al paragrafo A.4.1 della UNI TS 11300-2 il calcolo delle perdite si effettua solo nei tratti correnti in locali
non riscaldati o all’esterno, con il metodo analitico o con il metodo semplificato.

7.1.2.3.2.1. Metodo semplificato

Per la distribuzione di utenza è richiesto di individuare eventuali condotte di immissione o estrazione e di fornire per essere i
seguenti dati:
• Tipologia di condotta
• Disposizione. Come detto la normativa prevede la modellazione di soli tratti correnti all’esterno o in zone non riscaldate
• Lunghezza del canale [m]
• Diametro equivalente interno del canale [m]
• Velocità dell’aria nei canali principali [m/s]

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Per la distribuzione principale è richiesto di individuare eventuali condotte principali o distribuzione alla zona, di immissione o
estrazione, e di fornire per essere i seguenti dati:
• Tipologia di canale principale
• Tipologia di condotta
• Disposizione. Come detto la normativa prevede la modellazione di soli tratti correnti all’esterno o in zone non riscaldate
• Lunghezza del canale [m]
• Diametro equivalente interno del canale [m]
• Velocità dell’aria nei canali principali [m/s]
• Indicazione delle zone servite (per le condotte di distribuzione alla zona)
• Indicazione canali di distribuzione serviti (per le condotte principale)

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7.1.2.3.2.2. Metodo analitico

Per la distribuzione di utenza è richiesto di individuare eventuali condotte di immissione o estrazione e di fornire per essere i
seguenti dati:
• Geometria della condotta (circolare o rettangolare)
• Grado di isolamento
• Tipologia di condotta
• Disposizione. Come detto la normativa prevede la modellazione di soli tratti correnti all’esterno o in zone non riscaldate
• Lunghezza del canale [m]
• Per canali circolari
o Diametro equivalente interno del canale [m]. è possibile ricavare il diametro interno equivalente fornendo i
dati di portata d’aria nel canale [m3/h] e il tipo di applicazione (Teatri e auditorium; Appartamenti, alberghi e
ospedali; Uffici privati, uffici direzionali e biblioteche; Uffici aperti, ristoranti e banche; Bar e magazzini; Industrie)
• Per canali rettangolari
o Velocità dell’aria nei canali principali [m/s]
o Base interna [m]
o Altezza interna [m]
• Spessore della condotta [m]
• Conduttività del materiale isolante [W/(mK)]

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Per la distribuzione principale è richiesto di individuare eventuali condotte principali o distribuzione alla zona, di immissione o
estrazione, e di fornire per essere i seguenti dati:
• Geometria della condotta (circolare o rettangolare)
• Grado di isolamento
• Tipologia di canale principale
• Tipologia di condotta
• Disposizione. Come detto la normativa prevede la modellazione di soli tratti correnti all’esterno o in zone non riscaldate
• Lunghezza del canale [m]
• Per canali circolari
o Diametro equivalente interno del canale [m]. è possibile ricavare il diametro interno equivalente fornendo i
dati di portata d’aria nel canale [m3/h] e il tipo di applicazione (Teatri e auditorium; Appartamenti, alberghi e
ospedali; Uffici privati, uffici direzionali e biblioteche; Uffici aperti, ristoranti e banche; Bar e magazzini; Industrie)
• Per canali rettangolari
o Velocità dell’aria nei canali principali [m/s]
o Base interna [m]
o Altezza interna [m]
• Spessore della condotta [m]
• Conduttività del materiale isolante [W/(mK)]

7.1.2.3.3. Fabbisogni ausiliari elettrici

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Nel secondo riquadro Fabbisogni ausiliari elettrici vengono richiesti i dati necessari per valutare il fabbisogno di energia elettrica
per la distribuzione sulla base di quanto indicato nelle UNI TS 11300-2.
• Condizioni di funzionamento. Indicare il tipo di funzionamento della pompa; è possibile scegliere tra:
- funzionamento continuo a portata costante;
- funzionamento intermittente a portata costante o continuo a portata variabile
• Potenze ausiliari [W]. Indicare la potenza elettrica della pompa in condizioni di progetto (W aux,d).
L’Utente può decidere se inserire autonomamente questo dato, ricavandolo dalla scheda tecnica, oppure avvalersi
delle procedure guidate cliccando su calcola.
Le procedure guidate proposte dal programma si basano sulle formule (43),(44) e (45), (66) delle UNI TS 11300-2,
rispettivamente per fluido termovettore acqua e aria.
Nel caso il metodo di calcolo utilizzato per la valutare la distribuzione è quello dettagliato, nel bilancio complessivo di energia la
normativa è necessario considerare anche i recuperi di energia termica: affinchè il programma consideri il recupero nel bilancio
di energia occorre specificare nella distribuzione utenza che:

non selezionando questa opzione il programma assumerà nulli i recuperi anche nel caso di metodo dettagliato per la distribuzione.

Nel caso in cui si abbia una UTA il ventilatore di mandata e ripresa della macchina di trattamento deve essere indicato nella
scheda Generatori, tra i dati della UTA.
In caso di calcolo con Motore CENED+2 la richiesta degli ausiliari elettrici dell'UTA è posta a livello di circuiti primario e/o
secondario del sistema impiantistico aeraulico associato all’UTA stessa.

7.1.3. Climatizzazione estiva

7.1.3.1. Emissione

In questa sezione sono fornite le indicazioni per la stima del rendimento e (e quindi delle perdite Ql,e) e dei fabbisogni elettrici
Qaux,e del sottosistema di emissione dell’impianto di raffrescamento.
Solo nel caso di sistema impiantistico idronico è possibile specificare fino a due tipologie di terminale distinte nel caso in cui nella
stessa zona siano compresenti due differenti tipologie di terminale servite dal medesimo circuito e dal medesimo generatore.

• Terminale di erogazione In base al tipo di sistema impiantistico verrà proposto l’elenco dei terminali di erogazione del
rispettivo prospetto contenuto nella norma UNI TS 11300-2

Terminale Idronico Diretto


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Ventilconvettori idronici X
Terminali ad espansione diretta, unità interne sistemi split, ecc. X
Armadi autonomi, ventilconvettori industriali posti in ambiente,
X
travi fredde
Pannelli isolati annegati a pavimento X
Pannelli isolati annegati a soffitto X
È possibile applicare la tipologia di terminale a tutte le zone collegate allo stesso sistema impiantistico

• Portata d’aria. Questo menù è visibile solo nel caso in cui sia stata scelta una tipologia di terminale con ventilatore.
• Funzionamento del ventilatore. Indicare se il ventilatore è sempre in funzione o si blocca al raggiungimento della
temperatura prefissata; anche questo menù è visibile solo nel caso di terminali con ventilatore.
• Potenza ausiliari. Indicare la potenza elettrica degli ausiliari elettrici del sottosistema di emissione. L’utente può
decidere se compilare autonomamente questo campo oppure accettare il valore proposto dal programma sulla base
del prospetto 8 delle UNI TS 11300-3 in funzione delle scelte di categoria terminali e portata d’aria.
• Dati caratteristici dei terminali di emissione. Questi dati sono necessari solo nel caso in cui si voglia calcolare con
i metodi analitici della distribuzione e della generazione (per maggiori informazioni su questo argomento si consulti UNI
TS 11300-2 appendice A). Cliccando sul relativo comando, il programma apre la seguente finestra:
o f,des. Temperatura di mandata di progetto.
o r,des. Temperatura di ritorno di progetto.
o des. Differenza tra la temperatura media tra mandata e ritorno di progetto e la temperatura ambiente.
o Φe,des. Potenza di progetto delle unità terminali presenti nel locale. La potenza totale emessa dai terminali della
zona può essere calcolata, sulla base dei parametri dei terminali di emissione oppure può essere un dato
noto inserito direttamente dall’utente o suggerito dal programma in base al fabbisogno
▪ n. Esponente della curva caratteristica del terminale scaldante: è un dato solitamente fornito dal
fabbricante.
▪ B. Costante del corpo scaldante: è un dato solitamente fornito dal fabbricante. In alternativa è possibile
ricavare questo coefficiente a partire dalla Potenza di riferimento dell’unità terminale (Φem,nom) e
dal Salto termico di riferimento (ref), forniti anch’essi dal produttore.
▪ Φ’e,des. Potenza di progetto del singolo elemento (o al m2 per i pannelli radianti) dell’unità terminale
scaldante.
▪ Coefficiente moltiplicatore. Indicare il numero di elementi (o di m 2 per i pannelli radianti) del corpo
scaldante.
▪ Φe,des. Potenza di progetto delle unità terminali presenti nel locale, pari a: Φ’e,des × coeff. moltiplicatore.

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Impianto – Raffrescamento – Circuiti di zona – Sottosistema di emissione - Parametri dei terminali di emissione

È possibile duplicare un terminale inserito nella tabella dei terminali di emissione oppure copiare un terminale definito su
un’altra zona

Per un sistema di tipo diretto è richiesto unicamente di indicare la potenza termica emessa in ambiente.

Per un sistema di tipo aeraulico è richiesto, in fase di creazione del sistema, di indicare:
• Temperatura di immissione dell’aria in condizioni di progetto. Per un sistema a tutt’aria deve essere indicata una
temperatura inferiore della temperatura di setpoint della zona termica, mentre per un sistema misto aria-acqua il
sistema ad aria è neutro quindi la temperatura di immissione deve essere pari alla temperatura di set point della zona
termica.
• Se è un sistema misto aria-acqua. In questo caso il sistema aeraulico lavora in compresenza nella stessa zona con
un sistema impiantistico idronico (ad esempio impianto ad aria primaria con fancoil).
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• Se il sistema soddisfa anche il servizio di ventilazione

7.1.3.2. Regolazione

Impianto – Raffrescamento – Circuiti di zona – Sottosistema Regolazione.

In questa sezione occorre fornire le indicazioni per la stima del rendimento rg (e quindi Ql,rg) del sistema di regolazione
dell’impianto di riscaldamento.

Le UNI TS 11300-3 consentono di trascurare i consumi elettrici del sottosistema di regolazione.

• Sistema di controllo. E’ possibile scegliere tra:


o Regolazione centralizzata: nel caso di assenza di regolazione della temperatura ambiente
o Controllori zona: in presenza di unità immobiliare avente una o più zone termiche regolate tramite un unico
termostato per l'intera unità immobiliare o n termostati di zona
o Controllo singolo ambiente: in presenza di unità immobiliare avente un sistema di regolazione per ciascun
ambiente
• Tipo di regolazione. Specificare le caratteristiche del tipo di regolazione:
o ON/OFF: sistema di regolazione con funzionamento Acceso/Spento. Esempio: termostato ambiente.
o Modulante: sistema di regolazione con funzionamento modulante

È possibile applicare i dati di regolazione a tutte le zone collegate allo stesso sistema impiantistico

7.1.3.3. Distribuzione

Le perdite di distribuzione possono essere calcolate secondo due differenti metodi di calcolo:
• Con rendimenti precalcolati. Le tipologie di impianto previste nei prospetti della UNI TS 11300-2 sono riferite ad edifici o
porzioni di edifici con prevalente destinazione d’uso residenziale;
• Analitico (dispersioni per tratto di tubo).

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7.1.3.3.1. Distribuzione idronica

7.1.3.3.1.1. Distribuzione con rendimenti precalcolati

Prevede la definizione di un unico livello di distribuzione a livello di intero sistema impiantistico

È richiesto:
• Tipo di distribuzione

• Numero di piani attraversati dalla distribuzione

7.1.3.3.1.2. Distribuzione analitica

In caso di calcolo analitico, il sistema impiantistico può essere suddiviso su diversi livelli:
• Circuito terziario, associato al singolo terminale appartenente ad una determinata zona termica;
• Circuito secondario, associato alla tipologia di terminale appartenente ad una determinata zona termica;
• Circuito primario tabellare, unico sul sistema impiantistico;
• Circuito primario analitico, unico sul sistema impiantistico.

Ognuno dei circuiti può far parte o meno del sistema impiantistico, rendendo in questo modo di fatto possibili tutte le combinazioni.

Il metodo dettagliato calcola le perdite di distribuzione per singolo tratto di tubo: è necessario quindi scomporre la rete in sottoreti,
individuando i circuiti di zona ed il circuito primario.

Impianto – Raffrescamento – Circuiti di zona – Sottosistema Distribuzione – Metodo di calcolo dettagliato.

Per i dettagli dei campi richiesti si veda la parte di riscaldamento.


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7.1.3.3.2. Distribuzione aeraulica

Secondo quanto indicato al paragrafo A.4.1 della UNI TS 11300-2 il calcolo delle perdite si effettua solo nei tratti correnti in locali
non riscaldati o all’esterno, con il metodo analitico o con il metodo semplificato.

7.1.3.3.2.1. Metodo semplificato

Per i dettagli dei campi richiesti si veda la parte di riscaldamento.

7.1.3.3.2.2. Metodo analitico

Per i dettagli dei campi richiesti si veda la parte di riscaldamento.

7.1.3.3.3. Fabbisogni ausiliari elettrici

Per i dettagli dei campi richiesti si veda la parte di riscaldamento.

7.1.4. Produzione Acqua Calda Sanitaria

7.1.4.1. Distribuzione

Le perdite di distrebuzione possono essere calcolate secondo due differenti metodi di calcolo:
• Con rendimenti precalcolati. Può essere usato quando sono verificate contemporaneamente queste condizioni:
o Il calcolo è finalizzato alla certificazione energetica;
o Il sistema impiantistico non è dotato di una rete di ricircolo;
o Non è presente un serbatoio di accumulo per ACS;
o Il sistema impiantistico serve un unico subalterno.
• Analitico (dispersioni per tratto di tubo).

7.1.4.1.1. Distribuzione con rendimenti precalcolati

Prevede la definizione di un unico livello di distribuzione a livello di intero sistema impiantistico

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È richiesto di definire:
• Tipologia del sistema

• Selezionare le zone climatizzate con recupero di calore dalla distribuzione di ACS. L'energia recuperata dalle
tubazioni viene assegnata soltanto alle zone selezionate; si consiglia di mettere la spunta nel caso in cui le tubazioni
siano correnti verso l'interno della zona termica.

7.1.4.1.2. Distribuzione analitica

Nella modellazione del sottosistema di distribuzione per ACS modellato con metodo analitico, valgono le seguenti indicazioni:
• Distribuzione 'Dettagliata' è quella di zona ed è quindi quella riferita all' Utenza. Sono i tratti di tubo che arrivano
all'erogazione.
• Distribuzione 'Analitica' scritto in grassetto è quella primaria. Qui vengono indicati i tratti di tubo del ricircolo. In
assenza di ricircolo non c'è primaria.

Per la distribuzione dettagliata è richiesto di indicare:


• Temperatura media dell’acqua nelle tubazioni. Nella norma UNI TS 11300-2:2014 si suggerisce di assumere
convenzionalmente 48°C
• Regolazione climatica per la climatizzazione invernale. Consente di indicare se le tubazioni sono collegate ad un
sistema di regolazione di tipo climatico al fine di modificare il fattore di recupero delle perdite di distribuzione delle
tubazioni
• Tubazione indicando
o Tipologia di tubo
o Lunghezza netta [m]
o Disposizione
o Zona climatizzata di competenza in caso di selezione di tubazione corrente in ambienti climatizzati
o Zona non climatizzata di competenza in caso di selezione di tubazione corrente in ambienti non climatizzati
o Diametro interno [mm]

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Per la distribuzione analitica solo in caso di indicazione della presenza di rete di ricircolo nei dati del sistema è possibile
compilare anche i tratti di distribuzione primaria indicando:
• Temperatura media dell’acqua nelle tubazioni. Nella norma UNI TS 11300-2:2014 si suggerisce di assumere
convenzionalmente 48°C
• Tubazione indicando
o Tipologia di tubo
o Lunghezza netta [m]
o Disposizione
o Zona climatizzata di competenza in caso di selezione di tubazione corrente in ambienti climatizzati
o Zona non climatizzata di competenza in caso di selezione di tubazione corrente in ambienti non climatizzati
o Tipologia di interruzione dell’isolamento.
o Diametro interno [mm]

7.1.5. Riepilogo associazioni

In ciascun menu Climatizzazione invernale, estiva e ACS cliccando sulla prima unità presente nell’albero di sinistra è possibile
visualizzare la sintesi delle associazioni tra unità, sistemi impiantistici e centrali.

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L’unico caso in cui è corretto visualizzare “non connesso/manca centrale” è per gli impianti di tipo misto aria-acqua dove il
sistema aeraulico è indirettamente connesso alla centrale attraverso l’UTA.

7.2.Sisteni di generazione
A monte dei sistemi impiantistici sono disposti i dispositivi di produzione: caldaie, pompe di calore, teleriscaldamento, ecc…
L’elemento principale è la centrale termica che può contenere uno o più generatori di uguale o diversa tipologia.

IMPORTANTE: ogni centrale termica serve un solo sistema impiantistico per servizio e viceversa ogni sistema impiantistico è
servita da una e una sola centrale termica.
Ad esempio un sistema a split con pompa di calore per riscaldamento più un impianto a caldaia e radiatori è rappresentato da
due sistemi impiantistici, uno di tipo idronico ed uno diretto, collegati a monte a due distinte centrali termiche. Viceversa un sistema
assemblato a pompa di calore per riscaldamento con una caldaia a integrazione è rappresentato da unica centrale collegata al
sistema di distribuzione.

Esiste una precisa compatibilità tra sistemi impiantistici idronici, aeraulici e diretti ed i generatori delle centrali termiche. Di seguito
si riportano le corrispondenze.

Sistema idronico e/o ACS Sistema aeraulico Sistema diretto

Pannelli solari termici ** Generatore ad aria calda * Generatore a biomassa *

Teleriscaldamento ** UTA * Pompa di calore *

Cogeneratori Generatore ad aria calda *

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Generatore a biomassa Generatore ad effetto joule *

Pompe di calore
Generatore a combustibile
fossile
Generatore ad effetto joule

Scalda-acqua ***

* Non abbinabile ad altri generatori nella stessa centrale e deve essere unico all’interno della centrale
** Non replicabile all’interno della stessa centrale
*** Abbinabile solo a sistemi di ACS e deve essere unico all’interno della centrale

Impianti autonomi. Occorre creare nel menù Climatizzazione invernale tanti Sistemi Impiantistici quante sono le unità immobiliari;
in ciascuna unità immobiliare poi sarà attivo uno ed un solo sistema impiantistico. Nel menù Generatori poi è sufficiente creare
una centrale termica per ciascun appartamento, collegando il sistema impiantistico alla relativa caldaia.

7.2.1. Particolari configurazioni impiantistiche

Impianto a split canalizzato. In questo caso si è in presenza di un sistema diretto: l'eventuale tratto di canale presente
internamente e che serve per distribuire l'aria in uscita da split o simili non è da considerarsi infatti come impianto aeraulico
in assenza di un servizio di ventilazione meccanica controllata da impianto di climatizzazione.

Impianto a multisplit Se si tratta di generatori distinti (split e generatore nella stessa macchina) si può operare creando
diversi sistemi impiantistici nel menù Climatizzazione (estiva o invernale) uno per ogni split e diverse centrali termiche con
il relativo generatore. In alternativa si può creare un solo sistema impiantistico e una sola centrale termica con all’interno
un solo generatore la cui potenza è la somma delle potenze dei generatori presenti. Il primo caso è più preciso e preferibile
se gli split sono diversi tra loro

Sistema VRV Occorre creare sistemi impiantistici diretti differenti a ciascuno dei quali si associa la relativa pompa di
calore. In alternativa, se le pompe di calore sono identiche, si può creare un solo sistema impiantistico diretto unico con
una sola pompa di calore che ha potenza data dalla somma delle potenze delle diverse pompe.

Gazzelle, radiatori a gas In questo caso il generatore coincide con l'emissione. Sarebbe un sistema impiantistico diretto
con bocchette da cui esce aria e generatore a combustibile fossile. Nel menù Climatizzazione invernale si crea un sistema
impiantistico diretto e come emissione si indica bocchette. La potenza emessa corrisponde alla potenza totale dei radiatori
installati. Nel menù Generatori si crea un generatore a combustibile fossile, metodo rendimenti precalcolati e come
tipologia un 'Generatore di aria calda...' Anche la potenza del generatore è data dalla somma delle potenze dei radiatori
(potenza emessa uguale a potenza generata). In alternativa si deve creare un sistema impiantistico diverso per ciascun
radiatore.

Generatore a gas a GPL In merito al generatore ad aria a GPL è necessario selezionare il combustibile "Gas naturale",
poichè è il combustibile con medesimi fattori di conversione in energia primaria del GPL, specificando il reale combustibile
nelle note

Termostufa o termocamino Se i due generatori risultano collegati alla stessa distribuzione è sufficiente creare una
centrale combinata con all'interno entrambi i generatori.
Se invece la termostufa fosse collegata sia ai radiatori che a dei terminali diretti, data la differenza tra i sistemi impiantistici
(uno diretto e uno idronico) occorrerebbe separare le due centrali termiche per riscaldamento. In tal caso si deve dividere
la stufa (riproporzionandola) tra una centrale dedicata solo al riscaldamento con un sistema impiantistico diretto e una
centrale dedicata ad una produzione combinata con un sistema impiantistico idronico in cui inserisce anche l'altro
generatore.

7.2.2. Creazione delle centrali

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Il primo elemento da creare è la centrale. Per farlo è necessario cliccare nella barra dei comandi sulla prima icona in alto a sinistra
NUOVO nella sezione Centrale

Viene quindi richiesto di definire le caratteristiche della nuova centrale indicando

• Nome del sistema di generazione. Deve essere univoco all’interno della relazione
• Servizio. È possibile scegliere tra
o Riscaldamento
o ACS
o Riscaldamento+ACS
o Raffrescamento
o Riscaldamento+Raffrescamento
o Riscaldamento+Raffrescamento+ACS
• Sistema impiantistico riscaldamento/ACS/raffrescamento
• Il tipo di collegamento centrale – sistema impiantistico. È richiesto solo nel caso in cui la centrale faccia
Riscaldamento+ACS o Riscaldamento+Raffrescamento+ACS. È possibile scegliere tra con accumulo o diretto. Si
intende diretto nel caso in cui non sia presente un accumulo dedicato alla centrale, ad esempio se non esisten un
accumulo o l’accumulo è deidcato solotanto ad un generatore o al pannello solare.
• Ripartizione impianto. Solo nel caso di impianti di tipo centralizzato non reversibili è possibile indicare il criterio di
ripartizione e il valore di ripartizione.
o In funzione dei millesimi: indicare i millesimi delle unità oggetto di calcolo rispetto al totale
o In funzione della superficie disperdente: inidcare la superficie disperdente totale servita dalla centrale. Quella
delle unità oggetto di calcolo viene desunto dai dati geometrici inseriti nel modello.
o In funzione del volume lordo: indicare il volume lordo totale servito dalla centrale. Quello delle unità oggetto
di calcolo viene desunto dai dati geometrici inseriti nel modello.
o In funzione di una percentuale imposta: indicare la percentuale riferita alle unità oggetto di calcolo rispetto
al totale.
Maggiori dettagli sulla ripartizione degli impianti nel paragrafo 7.7

• Funzionamento dei generatori. Nel caso di inserimento di più di un generatore, è necessario specificare la priorità di
intervento dei generatori, scegliendo tra:
o con priorità: in questo caso la ripartizione del carico tra i generatori viene effettuata dal programma secondo un
ordine di priorità, definito dall’utente in funzione dell’ordine di inserimento adottato. I criteri seguiti dal
programma per ripartire il carico termico tra i generatori sono descritti nella parte 4 delle norme UNI TS 11300.
o senza priorità: i generatori funzionano insieme, senza attribuire un particolare ordine di
accensione/spegnimento a ciascuno di essi. Per poter attivare questa opzione i generatori nella centrale devono
essere della stessa tipologia.

Pompe di calore e macchine firgorifere in parallelo Dal punto di vista del calcolo non è possibile trattare pompe di calore o
macchine frigorifere in parallelo su una stessa centrale. In questo caso quindi si deve impostare una unica macchina che sia la
somma di tutte quelle che lavorano in parallelo, nel caso in cui le caratteristiche delle pompe di calore siano tutte coerenti tra loro

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e sia presente un'unica distribuzione. In caso contrario creare n sistemi impiantistici a cui collegare singolarmente ognuna delle
pompe di calore/macchine frigorifere.

Per inserire i dati relativi al sottosistema di generazione è necessario posizionarsi nello schema ad albero in corrispondenza della
centrale in cui si vuole inserire il generatore e cliccare in alto, sulla barra delle icone il comando NUOVO.

Il programma apre una schermata che invita la scelta della categoria del generatore:

Impianto – Riscaldamento e/o ACS - Sottosistema di generazione: scelta della categoria del generatore

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Impianto – Raffrescamento - Sottosistema di generazione: scelta della categoria del generatore

Impianto – Sistemi reversibili - Sottosistema di generazione: scelta della categoria del generatore

Cliccando su OK il programma richiede l’inserimento dei parametri tecnici relativi alla categoria di generatore prescelta: si rimanda
alla consultazione dei paragrafi successivi per il dettaglio dei dati da inserire.

Una volta inserite le caratteristiche tecniche del generatore esso verrà indicato dal programma in un’apposita schermata:

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Impianto – Sottosistema di generazione: inserimento di uno o più generatori

Per inserire uno o più generatori è sufficiente cliccare nuovamente il pulsante NUOVO sulla barra delle icone ed inserire i dati
tecnici del generatore aggiuntivo; ogni volta che viene aggiunto un nuovo generatore sarà aggiornata la schermata di riepilogo:

Nel caso la priorità di intervento prescelta fosse “Con priorità: in cascata”, è necessario specificare il tipo di funzionamento di
ciascun generatore indicando sotto la colonna Funzionamento, accanto al generatore in esame, la modalità di funzionamento.
E’ possibile scegliere tra:
• contemporaneo: il generatore, anche dopo l’accensione del generatore successivo in linea di priorità, rimane in
funzione a fattore di carico unitario. È il caso tipico dei sistemi ibridi;
• alternato: il generatore, raggiunto il fattore di carico unitario, si spegne e si innesca il successivo in linea di priorità.
Nel caso la priorità di intervento prescelta fosse “Senza priorità: in parallelo”, non è necessario fornire alcuna indicazione circa la
modalità di funzionamento, in quanto si presuppone che il funzionamento dei generatori sia contemporaneo.

Per modificare le caratteristiche tecniche di un generatore già inserito, selezionarlo dall’elenco e cliccare nella barra delle icone
in alto Modifica.
Per eliminare uno o più generatori già inseriti, selezionarlo/i dall’elenco e cliccare nella barra delle icone in alto Elimina.

Vediamo di analizzare le informazioni da specificare per definire un generatore.

7.2.3. Generatori a gas o combustibile fossile

7.2.3.1. Metodo rendimenti di generazione precalcolati

Nel caso il metodo di calcolo selezionato nelle Impostazioni generali fosse quello semplificato, il flusso di calcolo implementato
nel programma corrisponde ai punti descritti nel §6.6.2 delle UNI TS 11300-2.
La schermata che si apre è suddivisa nei seguenti sottomenù:
- Temperature di progetto
- Caratteristiche generali;
- Circuiti;
- Potenze e rendimenti;
- Installazione;
- Dati aggiuntivi per la compilazione dell’APE
- Dati aggiuntivi per la compilazione della relazione tecnica

TEMPERATURE DI PROGETTO

In questa sezione è richiesto di specificare le informazioni circa la temperatura di mandata e di ritorno di progetto: il programma
stimerà quindi in automatico la temperatura media di progetto.
E’ possibile importare dall’archivio dei generatori un modello già registrato: per fare questo cliccare il comando archivio
generatori:

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Selezionare il generatore prescelto e cliccare il pulsante Seleziona: i dati del generatore verranno automaticamente inseriti nella
scheda tecnica del generatore e saranno utilizzati per i successivi calcoli.

CARATTERISTICHE GENERALI

Impianto – Riscaldamento - Sottosistema di generazione – Caratteristiche generali

• Nome. Inserire nome del generatore.


• Tipo di generatore. Indicare in questa zona il tipo di generatore dell’impianto; il programma propone le seguenti scelte:

Tali alternative si rifanno ai prospetti da 25 a 28 delle UNI TS 11300-2.


L’inserimento di questo dato è finalizzato al calcolo delle perdite di generazione Q l,gn.
• Tipologia di generatore. Indicare in questa zona se il generatore è monostadio o multistadio modulante (fattore di
correzione F5 del §6.6.2 delle UNI TS 11300-2).
• Tipo di combustibile. Indicare in questa zona il tipo di combustibile utilizzato dal generatore. Il programma consente di
scegliere tra i tipi di combustibile precedentemente registrati nell’archivio dei combustibile.

CIRCUITI
• Circuito accumulo. Selezionando questo comando è possibile inserire le informazioni che riguardano un eventuale
accumulo di generazione precedentemente definito tramite il comando Nuovo accumulo

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POTENZE E RENDIMENTI

Impianto – Riscaldamento - Sottosistema di generazione – Dettagli tecnici

• gn,Pn [kW]. Potenza termica utile nominale del generatore installato. Nel caso si fosse indicato che il generatore è
modulante o multistadio, il programma richiede l’inserimento di un valore minimo e di un valore massimo di potenza. Si
fa presente che questi due valori di rendimento non vengono utilizzati in alcun modo nell’algoritmo di calcolo del metodo
semplificato
• gn,Pn,W [kW]. Potenza termica utile nominale del generatore per la produzione di ACS. E’ necessario compilare questo
campo solo se il generatore ha una produzione combinata. Nel caso si fosse indicato che il generatore è modulante o
multistadio, il programma richiede l’inserimento di un valore minimo e di un valore massimo di potenza. Si fa presente
che questi due valori di rendimento non vengono utilizzati in alcun modo nell’algoritmo di calcolo del metodo semplificato
• 30, 100. [-] Rendimento del generatore al 30 e al 100% della potenza utile nominale, da indicare in unità. Richiesto solo
in modulo Progettista o Superbonus.
Si fa presente che questi due valori di rendimento non vengono utilizzati in alcun modo nell’algoritmo di calcolo del
metodo semplificato; i valori inseriti in queste caselle vengono usati dal programma esclusivamente in caso di
compilazione della Relazione Energetica.
• s [-] Il valore di efficienza energetica stagionale è richiesto per l’accesso agli incentivi dal Decreto Efficienza Energetica
in caso di installazione di caldaie a condensazione. Richiesto solo in modulo Progettista o Superbonus.
• Wgn,PO [W]. Potenza elettrica assorbita dalle pompe di circolazione.
Questo parametro è da assumersi pari a 100W, come da indicazione del prospetto B14 delle UNI TS 11300-2: cliccando
sul pulsante Calcola, posto a lato, il programma compila automaticamente nella casella tale valore.
Tuttavia, per limitare qualsiasi ingerenza da parte del programma, è anche consentito all’Utente di inserire un valore
personalizzato.
• Waux,pn [W]. Potenza elettrica assorbita dagli ausiliari del generatore.
Le UNI TS 11300-2 indicano di calcolare questa grandezza sulla base della formula (B.18) e dei dati del prospetto B.4:
il programma svolge automaticamente questa operazione facendo click sul pulsante Calcola, posto a lato della potenza
termica utile nominale.

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PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente dei seguenti
parametri:
- 𝛷gn,Pn [kW].
- 𝛷gn,Pn,W [kW]. Nel caso di produzione combinata.

Per quanto concerne il significato dei parametri citati, si faccia riferimento a quanto già spiegato in precedenza.

MENU’ INSTALLAZIONE
In questo sottomenù viene richiesto di compilare delle informazioni riguardanti l’installazione del generatore: tutti i dati inseriti
verranno utilizzati dal programma per stimare il rendimento di generazione gn, a partire dai prospetti da 25 a 28 delle UNI TS
11300-2.

Impianto – Riscaldamento – Sottosistema di generazione – Dettagli tecnici


• Installazione del generatore. Indicare in questa zona se il generatore è installato all’interno o all’esterno dell’ambiente
riscaldato (fattore di correzione F2 del §6.6.2 delle UNI TS 11300-2).
• Caldaia a condensazione con accumulo esterno. Selezionare questa opzione in caso di caldaia a condensazione con
accumulo esterno .
• Altezza del camino. Indicare in questa zona se l’altezza del camino è maggiore o minore di 10m (fattore di correzione
F3 del §6.6.2 delle UNI TS 11300-2).
• Temperatura di funzionamento. Indicare in questa zona se la temperatura media di caldaia è maggiore o minore di
65°C in condizioni di progetto (fattore di correzione F4 del §6.6.2 delle UNI TS 11300-2).
• Temperatura di ritorno in caldaia nel mese più freddo. Per generatori a condensazione indicare in questa zona in
quale intervallo di variazione si trova la temperatura di ritorno in caldaia nel mese più freddo (fattore di correzione F7 del
§6.6.2 delle UNI TS 11300-2).
• Salto termico acqua ritorno/fumi. Questo valore è da specificare solo per caldaia a 4 stelle (prospetto 28 delle UNI
TS 11300-2).
• Generatore antecedente al 1996. Selezionare questa opzione in caso generatore antecedente al 1996 (per generatori
a ** 2 stelle).
• Generatore classificato *(1 stella). Selezionare questa opzione in caso generatore classificato *(1 stella).
L’attivazione o meno di uno dei precedenti menù di selezione dipende dalla scelta eseguita dall’Utente nella sezione “Tipo di
generatore” del sottomenù Caratteristiche generali, precedentemente descritto.

DATI AGGIUNTIVI PER LA COMPILAZIONE DELL’APE e DELLA RELAZIONE TECNICA

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• Indicare se il generatore, in caso di più generatori, dovrà essere o meno riportato nell’APE
• Anno installazione
• Anno manutenzione
• Codice catasto regionale impianti. In presenza di casi particolari inserire un "-" e specificare nelle note del certificato
la motivazione di tale scelta
• Ubicazione
• Altri dati di impianti. Tali ulteriori dati dipendono dai vari catasti e sono funzionali a completare le informazioni da
riportanre nel file XML da depositare la catasto regionale.
• Marca/Modello/Descrizione/Peso/Materiale. Indicare in questi campi le informazioni che caratterizzano il generatore
e che saranno utilizzate in fase di stampa.

7.2.3.2. Metodo analitico appendice B.2

Nel caso il metodo di calcolo selezionato nelle Opzioni dell’impianto fosse quello analitico dell’appendice B.2, il flusso di calcolo
implementato nel programma corrisponde ai punti descritti nell’Appendice B, paragrafo B.2 delle UNI TS 11300-2.
I sottomenù descritti in precedenza si modificano nel modo seguente:
- Temperature di progetto
- Caratteristiche generali;
- Circuiti;
- Potenza nominale;
- Potenza intermedia;
- Potenza a carico nullo;
- Caratteristiche bruciatore
- Dati aggiuntivi per la compilazione dell’APE
- Dati aggiuntivi per la compilazione della relazione tecnica

TEMPERATURE DI PROGETTO
I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato.

CARATTERISTICHE GENERALI
I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato; l’unico parametro differente
riguarda il Tipo di generatore: il programma in questo caso consente di scegliere tra le seguenti alternative

CIRCUITI
I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato.

POTENZA NOMINALE
Nel caso il metodo di calcolo selezionato dall’utente fosse il metodo analitico appendice B.2, il flusso di calcolo implementato nel
programma corrisponde a quanto descritto nell’Appendice B, paragrafo B.2 delle UNI TS 11300-2.

Concorrono a determinare il rendimento corretto a potenza nominale gn,Pn,cor:

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• 𝛷gn,Pn [kW]. Potenza termica utile nominale del generatore installato.


• 𝛷gn,Pn,W [kW]. Nel caso di produzione combinata, potenza termica utile nominale del generatore per la produzione di
acs.
• s [-] Il valore di efficienza energetica stagionale è richiesto per l’accesso agli incentivi dal Decreto Efficienza Energetica
in caso di installazione di caldaie a condensazione. Richiesto solo in modulo Progettista o Superbonus.
• gn,Pn [-]. Rendimento alla potenza nominale Pn.
Questo dato è di solito fornito dal produttore della caldaia; in mancanza di tale informazione è possibile, premendo il
comando Calcola posto a lato, avvalersi del calcolo automatico proposto dal programma.
Il calcolo automatico è svolto con riferimento alla formula (B.24) delle 11300-2:
gn,Pn = A + B × log(𝛷gn,Pn)
in cui A e B sono determinati dal prospetto B.7 delle 11300-2, in funzione del tipo di generatore scelto dall’Utente.
• gn,,Pn,test [°C]. Temperatura media dell’acqua nel generatore nelle condizioni di prova a potenza nominale.
Questo parametro viene calcolato automaticamente dal programma, sulla base del prospetto B.1 delle UNI TS 11300-
2, in funzione del tipo di generatore, ma può anche essere personalizzato dall’Utente.
• fcor, Pn [1/°C]. Fattore di correzione del rendimento a carico nominale.
Questo parametro viene calcolato automaticamente dal programma, sulla base del prospetto B.1 delle UNI TS 11300-
2, in funzione del tipo di generatore e della temperatura gn,test,Pn.

Concorre a determinare il fabbisogno di energia degli ausiliari Qaux,gn:


• Waux,Pn [W]. Potenza degli ausiliari del generatore alla potenza nominale P n.
Questo dato è di solito fornito dal produttore della caldaia; in mancanza di tale informazione è possibile, premendo il
comando Calcola posto a lato della potenza termica utile nominale, avvalersi del calcolo automatico svolto con
riferimento alla formula (B.18) delle 11300-2.

MENU’ POTENZA INTERMEDIA

Concorrono a determinare il rendimento corretto a potenza intermedia gn,Pint,cor:


• 𝛷gn,Pint [kW]. Potenza termica utile intermedia del generatore installato.
La potenza intermedia dipende dal tipo di generatore; per generatori a combustibile liquido o gassoso si ha: 𝛷gn,Pint =
0,3 × 𝛷gn,Pn
• gn,Pint [-]. Rendimento a potenza intermedia Pint.
Questo dato è di solito fornito dal produttore della caldaia; in mancanza di tali dati è possibile, premendo il comando
Calcola posto a lato, avvalersi del calcolo automatico proposto dal programma.
Il calcolo automatico è svolto con riferimento alla formula (B.25) delle 11300-2:
gn,Pint= C + D × log(𝛷gn,Pn)
in cui C e D sono determinati dal prospetto B.7 delle 11300-2, in funzione del tipo di generatore scelto dall’Utente.
• gn,test,Pint [°C]. Temperatura media dell’acqua nel generatore nelle condizioni di prova a potenza intermedia.
Questo parametro viene calcolato automaticamente dal programma, sulla base del prospetto B.2 delle UNI TS 11300-
2, in funzione del tipo di generatore, ma può anche essere personalizzato dall’Utente.
• fcor, Pint [1/°C]. Fattore di correzione del rendimento a potenza intermedia.
Questo parametro viene calcolato automaticamente dal programma, sulla base del prospetto B.2 delle UNI TS 11300-
2, in funzione del tipo di generatore e della temperatura gn,test,Pint.

Concorre a determinare il fabbisogno di energia degli ausiliari Qaux,gn:


• Waux,Pint [W]. Potenza degli ausiliari del generatore alla potenza intermedia P int.
Questo dato è di solito fornito dal produttore della caldaia; in mancanza di tali dati è possibile, premendo il comando
Calcola posto a lato della potenza termica utile nominale, avvalersi del calcolo automatico svolto con riferimento alla
formula (B.18) delle 11300-2.

MENU’ POTENZA A CARICO NULLO

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Concorrono a determinare il rendimento corretto a potenza intermedia gn,Pint,cor:


• 𝛷gn,l,PO [kW]. Perdita a carico nullo.
Questo dato è di solito fornito dal produttore della caldaia; in mancanza di tali dati è possibile, premendo il comando
Calcola posto a lato della potenza termica utile nominale, avvalersi del calcolo automatico proposto dal programma.
Il calcolo automatico è svolto con riferimento alla formula (B.23) delle 11300-2:
• Ubicazione generatore. Specificare l’ubicazione del generatore scegliendo tra:

• bgn. Fattore di riduzione della temperatura.


Il programma, sulla base dell’ubicazione del generatore, calcola automaticamente questo valore con riferimento al
prospetto B.3 delle 11300-2.
• a,gn [°C]. Temperatura interna del locale di installazione.
Il programma, sulla base dell’ubicazione del generatore, propone dei valori di default, desunti dal prospetto B.3 delle
11300-2.

Concorre a determinare il fabbisogno di energia degli ausiliari Q aux,gn:


• Waux,PO [W]. Potenza degli ausiliari del generatore a carico nullo.
Questo dato è di solito fornito dal produttore della caldaia; in mancanza di informazioni è possibile, premendo il
comando Calcola posto a lato, avvalersi del calcolo automatico svolto con riferimento alla formula (B.18) delle 11300-
2.

CARATTERISTICHE BRUCIATORE
Infine, per quanto concerne i parametri che compaiono nella parte bassa della schermata, essi sono tutti dati necessari per
valutare l’entità di energia recuperabile:

• Bruciatore. Indicare se il bruciatore è atmosferico o ad aria soffiata.


Questa informazione serve al programma per valutare la frazione delle perdite a carico nullo attribuite al mantello
(pgn,env).
• Quota del consumo elettrico trasmessa al fluido come energia termica [-]. La norma consiglia di assumere 0,75
(§B.2.9.2).
• Frazione delle perdite a carico nullo attribuite al mantello. Questo dato può essere inserito dall’Utente o assunto
da calcolo automatico del programma.
Il programma stima pgn,env dal prospetto B.5 della norma, in funzione del tipo di bruciatore.

PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente dei seguenti
parametri:
- 𝛷gn,Pn [kW].
- 𝛷gn,Pn,W [kW]. Nel caso di produzione combinata.
- gn,Pn [-].
- 𝛷gn,Pint [kW].
- 𝛷gn,Pint,W [kW]. Nel caso di produzione combinata.
- gn,Pint [-].
- 𝛷gn,l,P0 [kW].
- Kgn [-].
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Per quanto concerne il significato dei parametri citati, si faccia riferimento a quanto già spiegato in precedenza.

DATI AGGIUNTIVI PER LA COMPILAZIONE DELL’APE e DELLA RELAZIONE TECNICA


I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato.

7.2.3.3. Metodo analitico appendice B.3

Nel caso il metodo di calcolo selezionato fosse quello analitico dell’appendice B.3, il flusso di calcolo implementato nel programma
corrisponde ai punti descritti nell’Appendice B, paragrafo B.3 delle UNI TS 11300-2.
Il metodo analitico descritto nell’Appendice B, §B.3, delle UNI TS 11300-2 richiede all’Utente per il calcolo delle perdite del
sottosistema di generazione, accanto ai valori prestazionali generalmente forniti dai produttori, anche l’inserimento di dati
generalmente forniti dalla letteratura tecnica sull’argomento; in mancanza di questi ultimi la norma prevede che si possa ricorrere
ai valori di default riportati al suo interno.
La schermata che si apre è suddivisa nei seguenti sottomenù:
- Temperature di progetto
- Caratteristiche generali;
- Circuiti;
- Potenze e ausiliari;
- Rendimenti e parametri caldaie a condensazione;
- Perdite;
- Dati aggiuntivi per la compilazione dell’APE
- Dati aggiuntivi per la compilazione della relazione tecnica

TEMPERATURE DI PROGETTO
I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato.

CARATTERISTICHE GENERALI
I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato; l’unico parametro differente
riguarda il Tipo di generatore: il programma in questo caso consente di scegliere tra le seguenti alternative

CIRCUITI
I contenuti sono assolutamente analoghi a quanto descritto in precedenza per il metodo semplificato.

POTENZE E AUSILIARI

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Impianto – Riscaldamento - Sottosistema di generazione – Metodo B.3 – Potenze e ausiliari

• 𝛷cn [kW]. Potenza al focolare del generatore; è la potenza di riferimento per le perdite al camino a bruciatore acceso
P 'ch,on.
• 𝛷cn,min [kW]. Minima potenza continua al focolare a fiamma accesa; questo dato è richiesto per generatori a stadi o
modulanti.
• 𝛷ref [kW]. Potenza di riferimento per i fattori di perdita P 'ch,off e P 'gn,env. Solitamente 𝛷cn = 𝛷ref.
Ausiliari:
• Wbr [W]. Potenza elettrica degli ausiliari del generatore posti prima del focolare, con riferimento al flusso di energia.
• Wbr,min [W]. Potenza elettrica degli ausiliari a 𝛷cn,min; questo dato è richiesto per generatori a stadi o modulanti.
• kbr. Fattore di recupero di Wbr, da assumere pari 0,8 (§B.3.1 delle UNI TS 11300-2).
• Waf [W]. Potenza elettrica degli ausiliari del generatore posti dopo il focolare, con riferimento al flusso di energia; questo
valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure, cliccando sul pulsante Calcola, il programma calcola
automaticamente un valore sulla base del prospetto B.18 delle 11300-2.
• kaf. Fattore di recupero di Waf, da assumere pari 0,8 (§B.3.1 delle UNI TS 11300-2).

RENDIMENTI E PARAMETRI CALDAIE A CONDENSAZIONE

Impianto – Riscaldamento – Sottosistema di generazione – Metodo B.3 – Rendimenti e caldaie a condensazione

Rendimenti
• 30 [%]. Rendimento al 30% della potenza utile nominale.
• 100 [%].Rendimento al 100% della potenza utile nominale.
• s [-] Il valore di efficienza energetica stagionale è richiesto per l’accesso agli incentivi dal Decreto Efficienza Energetica
in caso di installazione di caldaie a condensazione. Richiesto solo in modulo Progettista o Superbonus.

Parametri caldaie a condensazione


• TW,fl [°C]. Differenza di temperatura fra fumi ed acqua di ritorno in caldaia a potenza nominale.
Questo valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure, cliccando sul pulsante Calcola, il programma
calcola automaticamente sulla base del prospetto B.18 delle 11300-2.
• O2,fl,dry [%]. Contenuto di ossigeno nei gas di combustione.
• TW,fl,min [°C]. Differenza di temperatura fra fumi ed acqua di ritorno in caldaia alla potenza minima.
Questo valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure, cliccando sul pulsante Calcola, il programma
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calcola automaticamente sulla base del prospetto B.18 delle 11300-2.


• O2,fl,dry,min [%]. Contenuto di ossigeno nei gas di combustione alla potenza minima.
• ch [°C]. Temperatura fumi in condizioni di prova per Pch,on.
• HUM air [%]. Umidità relativa dell’aria di combustione: da assumersi pari al 50% con riferimento al prospetto B.18 delle
11300-2.
• HUM fl [%].Umidità relativa dei fumi: da assumersi pari al 100% con riferimento al prospetto B.18 delle 11300-2.

PERDITE

Impianto – Riscaldamento - Sottosistema di generazione – Metodo B.3 – Perdite

• P’ch,on [%]. Perdite al camino a bruciatore acceso in condizioni di prova.


Questo valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure il programma calcola automaticamente un valore
sulla base del prospetto B.8 delle 11300-2.
• P’ch,on,min [%]. Perdite al camino a bruciatore acceso in condizioni di prova, alla potenza 𝛷cn,min; questo dato è richiesto
per generatori a stadi o modulanti.
Questo valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure il programma lo calcola automaticamente sulla
base del prospetto B.16 delle 11300-2.
• Valutazione peso. Indicare il tipo di generatore presente tra:

Questa scelta permette di stimare il valore dell’esponente n del fattore di carico, da assumersi nella formula (B.28)
delle UNI TS 11300-2: l’esponente n è ricavato dal programma dal prospetto B.9 delle UNI TS 11300-2, in base
appunto alla tipologia di generatore.
• P’ch,off [%]. Perdite al camino a bruciatore spento in condizioni di prova.
Questo valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure il programma lo calcola automaticamente sulla
base del prospetto B.13 delle 11300-2.
• Tipo di funzionamento. Questa informazione permette di stimare i valori degli esponenti m e p del fattore di carico,
da assumersi nelle formule (B.29) e (B.31) delle UNI TS 11300-2.
Gli esponenti m e p sono ricavati dal programma dal prospetto B.12 delle UNI TS 11300-2.
• P’gn,env [%]. Perdite al mantello in condizioni di prova.
Questo valore può essere inserito manualmente dall’Utente oppure, sulla base della scelta effettuata nel menù a lato,
il programma ne consente il calcolo automatico con riferimento al prospetto B.10 delle 11300-2.
• Ubicazione del generatore. L’informazione inserita in questo menù permette di stimare, sulla base del prospetto B.11
delle UNI TS 11300-2, il parametro kgn,env, fattore di riduzione delle perdite in accordo con l’ubicazione del generatore.
Temperature:
• w,gn,test [°C]. Temperatura media di prova del generatore per valutare P ch,on.
• a,test [°C]. Temperatura ambiente, in condizioni di test.

PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente dei seguenti
parametri:
- 𝛷cn [kW];
- 𝛷cn,min [kW];
- 𝛷cn,w [kW], nel caso di produzione combinata;
- 𝛷cn,min,w [kW], nel caso di produzione combinata;
- P’ ch,on [%].
- P’ ch,off [%].

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- P’ gn,env [%].
- w,gn,test [°C].

Per quanto concerne il significato dei parametri citati, si faccia riferimento a quanto già spiegato in precedenza.

7.2.4. Pompe di calore, sistemi reversibili e impianti ibridi

7.2.4.1. Tipologie di pompe di calore

A COMPRESSIONE
• Elettriche in cui il compressore è azionato da motore elettrico
• A gas in cui il compressore è azionato da un motore a gas

Il compressore di una pompa di calore aspira il fluido refrigerante attraverso l'evaporatore, dove il fluido passa da liquido a
gassoso, assorbendo calore.
Lo comprime e lo spinge all'interno del condensatore dove il fluido condensa (passando dallo stato gassoso a quello liquido) ad
alta pressione rilasciando il calore assorbito.
Nella fase successiva il fluido attraversa la valvola di laminazione che lo porta in condizione liquido/vapore (riduce la pressione
del fluido), successivamente rientra nell'evaporatore ricominciando il ciclo.
Il fluido refrigerante cambia di stato all'interno dei due scambiatori: passa nell'evaporatore da liquido a gassoso, nel condensatore
da gassoso a liquido.

AD ASSORBIMENTO
• Le pompe di calore ad assorbimento, analogamente agli impianti frigoriferi ad assorbimento, sfruttano la solubilità e
l’elevata affinità tra due sostanze, di cui una funziona da refrigerante e l’altra da assorbente, per realizzare un ciclo dove
l ’ energia introdotta è prevalentemente termica. Il lavoro meccanico della pompa è infatti pari a circa l’1% del calore
introdotto nel generatore.
Le pompe di calore ad assorbimento sono macchine che operano secondo gli stessi principi delle pompe di calore tradizionali:
riscaldare (o raffreddare) un fluido secondario, normalmente acqua o l’aria.
Per funzionare necessitano di due sorgenti termiche diverse: una a bassa temperatura e una ad alta temperatura.
La differenza sostanziale tra le pompe di calore ad assorbimento e le pompe di calore tradizionali a compressione di vapore è
l’assenza della fase di compressione.
In queste pompe di calore la fase di compressione è totalmente sostituita da due fasi distinte: la generazione e l’assorbimento.
Diversamente da una pompa di calore a compressione di vapore che sfrutta il cambiamento di fase di un gas/liquido qui viene
usata una soluzione binaria a concentrazione variabile in un liquido solvente.

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Il bruciatore è utilizzato per aumentare la temperatura della soluzione refrigerante-assorbente. Questo innalzamento di
temperatura crea la separazione dei due componenti per evaporazione del refrigerante lungo la colonna di distillazione. Questi
primi componenti della pompa di calore hanno la funzione del compressore nelle unità elettriche.
La prestazione di queste pompe di calore viene indicata come GUE (Gas Utilization Efficiency), e viene calcolato come rapporto
tra potenza termica erogata e potenza termica richiesta.

AD ADSORBIMENTO
• Il funzionamento di questi sistemi è basato sulla capacità di alcuni solidi porosi (es. zeoliti, gel di silice, ecc.) di assorbire
reversibilmente vapori non dannosi per l’ambiente (es. acqua).

7.2.4.2. Sistemi reversibili

I sistemi reversibili sono macchine che possono operare sia per soddisfare il servizio di riscaldamento che quello di
raffrescamento.
Una volta creata una centrale per riscaldamento+raffrescamento o riscaldamento+acs+raffrescamento la maschera di inserimento
del generatore è la seguente

È possibile quindi scegliere un’unica macchina che assolve i servizi di riscaldamento+raffrescamento o


riscaldamento+acs+raffrescamento ed eventualmente specificare un generatore a combustione di backup (si veda paragrafo
successivo sui sistemi ibridi).

Funzionamento invernale
Il rendimento della pompe di calore è indicato come COP, ovvero come rapporto tra il calore trasferito al pozzo caldo e l’energia
elettrica assorbita. Un valore COP=4 significa che per ogni kW di energia consumato (energia elettrica) ben 4 kW sono resi
all’interno dell’ambiente riscaldato. I 3 kW in più sono stati presi dall’ambiente esterno, da qui “energia rinnovabile”.

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Funzionamento estivo
In estate il ciclo si inverte. L’efficienza del refrigeratore EER è definita come il rapporto tra il calore estratto dalla sorgente fredda
e l’eenergia elettrica assorbita

7.2.4.3. Sistemi ibridi

Per sistema ibrido si intende un dispositivo o un impianto in cui sono presenti generatori di calore alimentati da diverse fonti di
energia, solitamente un combustibile fossile e una fonte rinnovabile.
Una delle soluzioni più efficiente e più utilizzata è il sistema costituito da pompa di calore con unità interna e ciclo reversibile con
caldaia a condensazione per integrazione al riscaldamento e all’acqua calda sanitaria.

Le pompe di calore ibride quindi sono la combinazione di una pompa di calore e una caldaia a condensazione. Attraverso un
controllo elettronico si individua quale fonte energetica conviene utilizzare, in base al fabbisogno termico e alla temperatura
esterna.
La caldaia a condensazione a gas interviene in caso di necessità come generatore ausiliario, nei momenti di massimo freddo o
nei periodi di maggiore richiesta di ACS.
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Punto di bivalenza

Quando la temperatura esterna è bassa, sotto al punto di bivalenza potremmo considerare di:
- Aumentare la potenza della pompa di calore, installando un generatore di taglia più grande. Questo comporta sovradimensionare
la pompa di calore, il passaggio alla taglia superiore per l’impianto elettrico con conseguente aumento sul contratto con il fornitore
di energia.
- Integrare la pompa con la resistenza elettrica. È la soluzione più semplice, ma comporta un aumento dei consumi energetici e
un maggiore impatto ambientale.

Se le temperature scendono sotto il valore determinato dal punto di bivalenza, la pompa di calore anche se dimensionata
correttamente non ha capacità di coprire il fabbisogno.
In questo caso interviene la caldaia a condensazione, che garantisce la copertura del carico richiesto con temperature più basse.
Quando il funzionamento è continuo la caldaia e la pompa di calore rimangono entrambe in funzione e lavorano in simultanea
fino al limite di capacità della pompa di calore rappresentato dal valore di Temperatura di cut-off, ΘH,cut-off .
Solitamente oltre il 70% dell’energia viene prodotta dalla pompa di calore, con un risparmio energetico che oscilla tra il 30 e il
50%.

Sistemi factory made. Sistemi nei quali la pompa di calore e la caldaia sono integrati in un apparato che comprende gli elementi
di base dell’impianto specificamente concepiti e assemblati dal costruttore per lavorare in combinazione tra loro.

7.2.4.4. Inserimento pompa di calore

Vediamo di analizzare le informazioni da specificare per definire una pompa di calore (per i dati in raffrescamento fare riferimento
all’apposito capitolo).

Temperature di progetto:
www.logical.it 222
TERMOLOG

• Mandata/ritorno/media.
• T pozzo caldo H. Se il generatore è associato a un sistema di tipo diretto o aeraulico la temperatura di pozzo caldo è
pari alla temperatura ambiente. Se invece è associato a un sistema idronico è pari alla temperatura media nel
generatore. Le UNI TS 11300-2 forniscono le condizioni minime di combinazione sorgente fredda-pozzo caldo in base
al servizio svolto dal generatore in caso di sistema idronico o diretto o combinato.
• T pozzo caldo ACS.

Caratteristiche generali:

• Tipo di combustibile. Indicare il tipo di combustibile della pompa, è possibile scegliere tra le tipologie di combustibili
presenti nell’archivio.

Funzionamento:

• Sorgente fredda. Indicare la sorgente fredda, la sorgente dalla quale la pompa preleva calore; è possibile scegliere
tra:

• Pozzo caldo. Indicare dove verrà rilasciato il calore prelevato dalla pompa, è possibile scegliere tra acqua e aria.
• Funzionamento pompa. Indicare il tipo di funzionamento della pompa, scegliendo tra modulante e on/off a gradini.
• Carico minimo di modulazione [-]. Per le pompe modulanti, indicare il carico minimo di modulazione (valore
compreso tra 0 e 1) ovvero il rapporto tra la potenza minima e la potenza massima di funzionamento della pompa di
calore. Viene utilizzato per la correzione del COP in condizioni effettive di utilizzo.
• Pompa di calore azionata da motore endotermico. Selezionando questa opzione il programma valuterà la pompa
di calore come fosse del tipo a compressione, ma avendo gas e non elettricità come combustibile. Per ulteriori
delucidazioni si faccia riferimento al par.9.1 delle UNI TS 11300-4.

Efficienza e potenze:

www.logical.it 223
TERMOLOG

• COP/GUE [-]. In questa sezione è richiesta l’indicazione del COP o GUE, a seconda che la pompa di calore sia a
compressione o ad assorbimento, in condizione di pieno carico; in particolare, il programma richiede che tali
informazioni siano specificate in funzione di alcune temperature della sorgente fredda e del pozzo caldo, mediante la
compilazione della tabella seguente:

ATTENZIONE 1: le temperature della sorgente fredda e del pozzo caldo alle quali specificare il COP/GUE variano
con la tipologia di pompa; esse sono proposte dal programma in funzione dei prospetti 25 e 26 delle UNI TS
11300-4, di cui si consiglia la consultazione.
E’ tuttavia possibile, sotto la propria responsabilità, personalizzare e aggiungere nuove temperature di sorgente
fredda e di pozzo caldo usando la barra dei comandi posta sopra la tabella.
ATTENZIONE 2: nel par.9.4.2.2 delle UNI TS 11300-4 è chiaramente specificato che ai fini del modello di calcolo
riportato nella norma, i valori di COP/GUE alle varie temperature (vedi sopra), per pr estazioni a pieno carico,
devono essere fornite dal fabbricante.

Per applicare la procedura richiesta dalla UNI TS 11300-4 nel calcolo dei generatori di tipo pompa di calore è
necessario conoscere i dati di COP/GUE e di Potenza nominale del generatore a d ifferenti temperature di pozzo
freddo e di pozzo caldo. Non è sufficiente inserire un unico dato di coefficiente di prestazione così come
di potenza termica ma è necessario che si introducano diversi valori. Inoltre non è corretto inserire lo stesso
valore per tutte le caselle di input nella tabella perchè questo equivarrebbe a mantenere per ogni bin di
temperatura il medesimo valore di coefficiente di prestazione. E' necessario rivolgersi al produttore della
macchina o selezionare una macchina analoga per poter eseguire il calcolo correttamente.

• Potenza termica utile [kW]. In questa sezione è richiesta l’indicazione della potenza termica utile della pompa di
calore, in funzione delle temperature di sorgente fredda e pozzo caldo:
Per quanto concerne le temperature di pozzo caldo e sorgente fredda a cui riferirsi il discorso è analogo a quanto già
discusso nella sezione COP/GUE.

In TERMOLOG sono richiesti i dati di COP e potenza nominali alle diverse temperature di pozzo caldo e sorgente fredda
in quanto è la procedura di calcolo stessa, prevista da normativa (UNI TS 11300-4), a definire le condizioni di esercizio
a carico parziale

Altri dettagli tecnici:

www.logical.it 224
TERMOLOG

• Assorbimento ausiliari elettrici [W]. Indicare l’assorbimento degli ausiliari elettrici della pompa.
• Temperatura operativa limite di funzionamento TOL [°C]. Indicare la temperatura limite di funzionamento della
sorgente fredda: si tratta di un dato definito dal fabbricante come limite di blocco della sorgente fredda.
• Temperatura di cut-off, ΘH,cut-off [°C]. Indicare la temperatura della sorgente fredda a cui si decide, in fase di progetto,
di disattivare la pompa per temperature inferiori. Si usa principalmente nei sistemi ibridi per attivare il generatore di
back-up
• Temperatura di cut-off, ΘH,cut-off,max [°C]. Indicare la temperatura del pozzo caldo a cui si decide, in fase di progetto,
di disattivare la pompa per temperature superiori. Nel caso di riscaldamento o climatizzazione invernale, la temperatura
di cut off massima deve essere ottenuta dal progetto in funzione delle caratteristiche dell'impianto. Nel calcolo con il
motore CENED+2 deve essere superiore alla massima temperatura di mandata dei terminali collegati all’impianto e, in
caso di sistemi combianati, superiore o uguale a 56°C

Correzione a carico ridotto:


• Valutazione automatica [-].
Nel caso non si sia optato per la valutazione automatica del fattore di correzione Cc, il programma consente la stima
automatica di tale parametro sulla base del par.9.11 delle UNI TS 11300-4.

Il fattore di correzione può essere calcolato in automatico in funzione del fattore di carico della macchina, oppure può
essere "forzato" come valore utente. Il primo caso viene trattato in automatico da TERMOLOG secondo quanto indicato
nella UNI TS 11300-4, par.9; nel secondo caso verrà applicato sempre il valore specificato in qualsiasi condizione di
carico della macchina

7.2.5. Generatori a biomassa

Nel caso il sistema di generazione prescelto fosse costituito da una caldaia a biomassa, la schermata di interfaccia che si apre è
la seguente:

Generatore a biomassa – Inserimento dati

www.logical.it 225
TERMOLOG

Vediamo di illustrarne, qui di seguito, contenuti e finalità.

MENU’ CARATTERISTICHE GENERALI


In questa schermata vengono richieste delle indicazioni generali sulla caldaia a biomassa in fase di studio; tralasciando i campi
di più ovvia interpretazione, si precisa che:
• Tipo di generatore. Le tipologie di generatore tra cui è possibile scegliere sono quelle citate nei prospetti 1217 delle
UNI TS 11300-4.
• Circuito ausiliario del generatore. Inserire i dati rappresentativi del circuito ausiliario nella seguente schermata:

ACCUMULO INERZIALE
Come specificato dalla norma UNI TS 11300-4, i serbatoi d’accumulo inerziali si intendono compresi nel
sottosistema di generazione a biomassa.
Nel caso non sia presente un accumulo inerziale selezionare l’opzione: Accumulo assente.
Per quanto concerne il significato degli altri parametri richiesti, si rimanda a quanto già descritto per l’accumulo dei
circuiti secondari di riscaldamento e acs.

MENU’ POTENZE E RENDIMENTI


Le informazioni che è richiesto compilare in questo menù variano a seconda del metodo di calcolo per la caldaia a biomassa che
è stato selezionato nelle Opzioni dell’impianto.

Qui di seguito si commenta la schermata che si presenta nel caso il metodo di calcolo prescelto fosse quello semplificato, citando
i relativi paragrafi della norma. Nel caso il metodo di calcolo fosse un B.2 o un B.3 si rimanda alla consultazione del paragrafo del
presente manuale sulla caldaia a combustione.
Nel caso il generatore sia del tipo modulante selezionare l’opzione: E’ un generatore modulante.
• Potenza utile nominale, gn,Pn [kW]. Inserire la potenza utile nominale della caldaia a biomassa. Nel caso di caldaia
modulante, il programma richiede l’inserimento di un valore massimo e di un valore minimo di potenza utile nominale.
• Potenza intermedia utile, gn,Pint [kW]. Inserire la potenza intermedia utile della caldaia a biomassa. La normativa
indica, nel caso non sia noto questo valore, di utilizzare le formule (35) e (36) della stessa, ricavando la potenza
intermedia in funzione della potenza utile nominale: il programma effettua questa elaborazione cliccando su Calcola.
• Consumo elettrico degli ausiliari del generatore a potenza nominale, W aux,Pn [W]. In caso di mancanza di dati
forniti dal produttore, la potenza elettrica può essere calcolata con la formula (37) delle UNI TS 11300-4, in funzione di
gn,Pn: il programma effettua questa elaborazione cliccando su Calcola.
• Consumo elettrico degli ausiliari del generatore a potenza intermedia, W aux,Pint [W]. In caso di mancanza di dati
forniti dal produttore, la potenza elettrica può essere calcolata con la formula (37) delle UNI TS 11300-4, in funzione di
gn,Pint: il programma effettua questa elaborazione cliccando su Calcola.

www.logical.it 226
TERMOLOG

• Consumo elettrico degli ausiliari del generatore a potenza nulla, W aux,Po [W]. In caso di mancanza di dati forniti
dal produttore, la potenza elettrica può essere calcolata con la formula (37) delle UNI TS 11300-4, in funzione di gn,P0:
il programma effettua questa elaborazione cliccando su Calcola.
• Valore di base del rendimento di generazione, gn [%]. Questa informazione non è da inserire e viene stimata in
automatico dal programma nel caso si scelga di utilizzare i valori precalcolati base di rendimento, riportati nei prospetti
1217 delle UNI TS 11300-4.
Selezionando invece l’opzione dichiarato dal fabbricante, si lascia all’utente la facoltà di inserire anche questo dato.

MENU’ INSTALLAZIONE (solo con metodo semplificato)


In questo menù viene richiesto di specificare delle caratteristiche del generatore che sono necessarie per “correggere” il
rendimento base introdotto, con riferimento ai prospetti della norma prima citati.

PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente dei seguenti
parametri:

METODO DI CALCOLO SEMPLIFICATO:


- 𝛷gn,Pn [kW]: valore massimo e minimo nel caso di generatore modulante.
- 𝛷gn,Pint [kW];
- 𝛷gn,Pn,w [kW]: valore massimo e minimo nel caso di generatore modulante e produzione combinata;
- 𝛷gn,Pint,w [kW]: nel caso di produzione combinata;

METODO DI CALCOLO B.2


- 𝛷gn,Pn [kW].
- 𝛷gn,Pn,W [kW]. Nel caso di produzione combinata.
- gn,Pn [-].
- 𝛷gn,Pint [kW].
- 𝛷gn,Pint,W [kW]. Nel caso di produzione combinata.
- gn,Pint [-].
- 𝛷gn,l,P0 [kW].
- Kgn [-].

METODO DI CALCOLO B.3


- 𝛷cn [kW];
- 𝛷cn,min [kW];
- 𝛷cn,w [kW], nel caso di produzione combinata;
- 𝛷cn,min,w [kW], nel caso di produzione combinata;
- P’ ch,on [%].
- P’ ch,off [%].
- P’ gn,env [%].
- w,gn,test [°C].

Per quanto concerne il significato dei parametri citati, si faccia riferimento a quanto già spiegato in precedenza.

7.2.5.1. I sistemi bivalenti

La norma UNI/TS 11300-4 definisce come sistema bivalente (o polivalente) una configurazione in cui l’energia termica utile
richiesta dall’edificio è fornita da almeno un generatore a biomasse e da uno o più generatori i cui consumi siano riconducibili a
fonti non rinnovabili (combustibili fossili e energia elettrica).

TERMOLOG permette di gestire questa configurazione nel menù Generatori, inserendo nella centrale termica i vari generatori
che la costituiscono:

www.logical.it 227
TERMOLOG

Nel caso di sistemi bivalenti la norma UNI/TS 11300-4 richiede anche che la quota di energia utile fornita dal generatore a
biomassa rispetti le percentuali riportate nel prospetto 21, prospetto 22 e nel prospetto 23 della stessa.
Qui di seguito verranno illustrate le casistiche previste da tali tabelle e soprattutto la loro modellazione in TERMOLOG.

7.2.5.1.1. Sistemi idronici per il riscaldamento, riscaldamento+ACS o per la sola produzione di ACS

Nel caso di sistemi bivalenti con fluido termovettore acqua la quota di energia utile fornita dai generatori a biomassa non può
superare i valori percentuali riportati nei prospetti seguenti:

Tipo generatore Quota fornita dalla biomassa (%)

con accumulo senza accumulo

Generatore di calore a biomassa a caricamento manuale e 55 40


controllo manuale dell’aria comburente

Generatore di calore a biomassa a caricamento manuale e 75 65


controllo automatico dell’aria comburente

Generatore di calore a biomassa a caricamento automatico e 90 90


controllo automatico dell’aria comburente

TABELLA 1: Sistemi idronici per il riscaldamento o combinati (prospetto 21)

Tipo generatore Quota fornita dalla biomassa (%)

con accumulo senza accumulo

Generatore di calore a biomassa installato in ambiente - -

Generatore di calore a biomassa installato in centrale termica a 50 -


caricamento manuale

Generatore di calore a biomassa installato in centrale termica a 90 -


caricamento automatico

Generatore di calore a biomassa a caricamento automatico con 90 0


ventilatore a condensazione

TABELLA 2: Sistemi idronici per la sola produzione di acs (prospetto 22)


TERMOLOG, a partire dalla configurazione della centrale termica inserita nel menù generatori, riconosce automaticamente il
tipo di produzione collegata al sistema idronico e stabilisce quale tra la tabella 1 e la tabella 2 deve essere utilizzata per ricavare
le percentuali limite:

www.logical.it 228
TERMOLOG

Ad esempio, nel caso qui sopra riportato la centrale è adibita alla produzione di acs e verranno utilizzati da TERMOLOG i
coefficienti della Tabella 2.

La presenza del serbatoio di accumulo è recepita dal programma dallo schema di impianto riportato nel menù generatori:

Ad esempio, nel caso qui sopra riportato nella centrale termica per la produzione combinata riscaldamento+acs è presente un
accumulo di generatore e TERMOLOG utilizzerà come percentuale limite per la biomassa i valori riportati nella colonna “con
accumulo”.

La precedente informazione è recepita da TERMOLOG sia che nella configurazione dell’impianto sia presente un accumulo di
centrale che un accumulo di generatore.

La scelta del Tipo di generatore delle Tabelle 1 e 2 precedenti viene eseguita in TERMOLOG nella scheda del generatore a
biomassa nella sezione Generazione bivalente o polivalente:

Ad esempio, nel caso qui sopra riportato la caldaia a biomassa è dotata di accumulo, la centrale termica ha una produzione
riscaldamento+acs combinata e nella scheda del generatore a biomassa si è optato per l’opzione “Generatore a caricamento
manuale con controllo manuale dell’aria comburente”: la percentuale di energia termica utile massima che può essere fornita dalla
caldaia a biomassa sarà del 55% (ricavata dalla Tabella 1).

7.2.5.1.2. Sistemi aeraulici per il riscaldamento

Quando il sistema impiantistico collegato alla caldaia a biomassa è di tipo aeraulico la norma UNI/TS 11300-4 distingue tre casi:

1. Edifici nei quali esista una zona termica servita sia da impianto centrale con generatore di calore alimentato da
combustibili fossili sia un apparecchio alimentato da biomasse con fluido termovettore aria e i terminali di
erogazione collegati all’impianto centrale con generatore di calore alimentato da combustibili fossili siano forniti di
dispositivi di regolazione individuale della temperatura ambiente.
In questo caso la quota di energia termica utile fornita dalla biomassa non può superare i valori indicati nella Tabella 3, qui sotto
riportata:

Tipo generatore Quota fornita dalla biomassa


(%)

Generatore di calore a biomassa a 30


caricamento manuale e controllo manuale
dell’aria comburente

www.logical.it 229
TERMOLOG

Generatore di calore a biomassa a 50


caricamento automatico e controllo
automatico dell’aria comburente

TABELLA 3: Sistemi aeraulici per il riscaldamento (prospetto 23)


TERMOLOG permette di scegliere la quota fornita dalla biomassa in base alla Tabella 3 mediante la seguente opzione:

2. Edifici nei quali esista una zona termica servita sia da impianto centrale con generatore di calore alimentato da
combustibili fossili sia un apparecchio alimentato da biomasse con fluido termovettore aria e i terminali di
erogazione collegati all’impianto centrale con generatore di calore alimentato da combustibili fossili NON sono forniti
di dispositivi di regolazione individuale della temperatura ambiente.
In questo caso la normativa richiede che il contributo delle biomasse sia posto pari a zero.
Operativamente in TERMOLOG nel caso l’utente si trovi a modellare tale situazione può scegliere tra una delle seguenti
procedure:
- omettere nella modellazione dell’impianto la presenza della caldaia a biomassa: in questo caso la biomassa non
comparirà nelle tabelle riepilogative dell’attestato di prestazione energetica.

- azzerare la potenza di emissione del terminale associato alla caldaia a biomassa nel menù climatizzazione
invernale.

3. Edificio servito esclusivamente da generatore a biomassa collegato ad un sistema impiantistico aeraulico: la normativa
richiede di considerare la quota fornita dal generatore a biomassa pari al 100%.
In TERMOLOG per fare in modo che il carico termico sia attribuito interamente alla biomassa è sufficiente omettere la spunta
nella sezione Generazione bivalente o polivalente:

7.2.5.1.3. Significato pratico della percentuale limite sulla quota di energia termica utile fornita dalla biomassa

Nei paragrafi precedenti è stato illustrato come è possibile tenere in conto nella modellazione dell’impianto di TERMOLOG la
presenza di sistemi bivalenti come illustrato nel par.8.4.5 della norma UNI/TS 11300-4.

www.logical.it 230
TERMOLOG

In questo semplice esempio verranno illustrate le implicazioni numeriche che le scelte di modellazione dell’utente possono avere
nei risultati del bilancio energetico svolto da TERMOLOG:

tipo sistema impiantistico: idronico


tipo produzione centrale termica:produzione combinata riscaldamento+acs

centrale termica: caldaia a biomassa con accumulo + generatore a gas


controllo aria: generatore di calore a biomassa a caricamento manuale e controllo automatico dell’aria comburente
configurazione impiantistica in TERMOLOG:

www.logical.it 231
TERMOLOG

Sistema impiantistico riscaldamento:

Sistema impiantistico acs:

www.logical.it 232
TERMOLOG

Analizzando i risultati nel menù calcolo e diagnosi – Dettagli – Generazione si osserva:

Quindi:

riscaldamento: Qs,in = 26139,66 kWh


percentuale fornita dalla biomassa = 75%
generatore a biomassa, Qgn,out = 0,75 x 26139,66 kWh = 19604,75 kWh
generatore a gas, Qgn,out = (1-0,75) x 26139,66 kWh = 6534,92 kWh
acs: Qs,in = 2252,66 kWh
percentuale fornita dalla biomassa = 75%

generatore a biomassa, Qgn,out = 0,75 x 2252,66 kWh = 1689,49 kWh


generatore a gas, Qgn,out = (1-0,75) x 2252,66 kWh = 563,16 kWh

7.2.6. Teleriscaldamento

Nel caso il sistema di generazione prescelto fosse costituito dal teleriscaldamento, la schermata di interfaccia che si apre è la
seguente:

www.logical.it 233
TERMOLOG

Teleriscaldamento

• Tipo di combustibile.
• Potenza nominale della sottostazione, ss [kW]. Potenza nominale della sottostazione da libretto di centrale.
• Impostazione Tmedia della sottostazione. In questo menù vengono sintetizzati i suggerimenti riportati nel prospetto
34 delle UNI TS 11300-4 per la stima delle temperatura media della sottostazione: la scelta effettuata determina un
valore della temperatura media della sottostazione. Nel caso si volesse inserire autonomamente tale dato occorre
selezionare l’opzione “valore utente”.
• Temperatura media del fluido nella sottostazione, θ ss,w,avg [°C]. Temperatura media del fluido nella sottostazione,
da stimarsi in base all’impostazione precedente.
• Impostazione T installazione. In questo menù vengono sintetizzati i suggerimenti riportati nel prospetto 33 delle UNI
TS 11300-4 per la stima delle temperatura media della sottostazione: la scelta effettuata determina un valore della
temperatura dell’ambiente dove è installata la sottostazione. Nel caso si volesse inserire autonomamente tale dato
occorre selezionare l’opzione “valore utente”.
• T ambiente di installazione della sottostazione, θa,ss [°C]. Temperatura ambiente di installazione della sottostazione,
da stimarsi in base all’impostazione precedente.
• Fattore di recupero delle perdite, Kss,env [-]. Questo fattore è stimato sulla base dell’indicazione data nel parametro
Imposta T installazione.
• Fattore di perdita della sottostazione, Kss [W/K].
Nel caso non fosse disponibile il dato relativo al fattore di perdita della sottostazione, la potenza termica persa
nella sottostazione in condizioni di esercizio è valutata secondo la formula (110) delle UNI TS 11300-4 ed all’utente è
richiesto di specificare:
o PLss,env [%]. Fattore di perdita percentuale, da ricavarsi in base al prospetto 32 della norma e formula (111).

• Circuito ausiliario del generatore. Inserire i dati rappresentativi del circuito ausiliario come per le altre tipologie di
generatore

Ausiliari di generazione In generale sono associati alla centrale termica mentre gli ausiliari di distribuzione sono associati al
sistema impiantistico.
In caso di teleriscaldamento l’energia elettrica assorbita dagli ausiliari della sottostazione viene considerata nulla in quanto
imputata alla porzione d'impianto a monte della sottostazione e non oggetto di calcolo. Proceda quindi ad inserire le pompe
presenti sulla distribuzione nel sistema impiantistico, se presenti.

www.logical.it 234
TERMOLOG

PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente del seguente
parametro:

- Potenza nominale della sottostazione, ss


- Fattore di perdita della sottostazione, Kss [W/K]

7.2.7. Cogenerazione

E’ possibile modellare un sottosistema di generazione costituito da una o più unità cogenerative; per fare ciò è sufficiente
selezionare la categoria “cogenerazione” nella schermata descritta nel par.5.3.2.1 e completare il seguente pannello:

Cogenerazione – Pannello inserimento cogeneratori

- per aggiungere un nuovo cogeneratore, cliccare il comando Aggiungi;


- per modificare un cogeneratore già inserito, selezionarne il nome e cliccare il comando Modifica;
- per eliminare un cogeneratore già inserito, selezionarne il nome e cliccare il comando Elimina;
- per inserire un eventuale fabbisogno ausiliario del generatore, cliccare sulla relativa dicitura;
- Specificare la Temperatura di mandata di progetto e la Temperatura di ritorno di progetto: queste informazioni saranno
utilizzate da TERMOLOG per valutare la congruità dell’accumulo inerziale, se presente.

I dati rappresentativi di ciascun cogeneratore devono essere inseriti nella seguente schermata:

Cogenerazione – Dati del cogeneratore

www.logical.it 235
TERMOLOG

• Tipo di combustibile. Indicare il combustibile che alimenta il cogeneratore.


• Tipo di motore. Indicare la tipologia di motore primo del cogeneratore; le tipologie tra le quali è possibile scegliere
sono:
o Turbina a gas;
o Combustione interna (ciclo Otto e ciclo Diesel);
o Combustione esterna con ciclo Stirling.
Per ciascun tipo di motore il programma richiede l’inserimento dei dati di input previsti nel metodo di calcolo descritto
nel par.11 delle UNI TS 11300-4.
• Funzionamento. Indicare la modalità di funzionamento del cogeneratore; è possibile scegliere tra:
o On-off: si tratta di un regime di funzionamento a punto fisso;
o Modulante: si tratta di un regime di funzionamento a modulazione del carico termico.
ATTENZIONE: la norma UNI TS 11300-4, nel par.11.4.1, specifica che per ciascuna delle due modalità di
funzionamento prima elencate è da utilizzarsi uno specifico un metodo di calcolo:
- metodo del contributo frazionale per funzionamento on-off;
- metodo del profilo di carico mensile per funzionamento modulante.
La modalità di funzionamento del cogeneratore influenza pertanto la tipologia di dati in ingresso che l’utente deve
specificare.
Per le unità cogenerative basate su motore Stirling si applica il metodo di calcolo descritto nell’appendice L delle UNI
TS 11300-4.
• Tipo di accumulo. E’ possibile scegliere tra:
o Accumulo assente;
o Accumulo incluso nel cogeneratore;
o Accumulo esterno al cogeneratore.
• Curve prestazionali. Questo campo è opzionabile solo nel caso in cui la modalità di funzionamento sia modulante: è
possibile scegliere tra curve prestazionali normalizzate e a carico variabile; solo per quest’ultimo caso il programma
richiede anche la compilazione della seguente tabella:

• Fattore di carico limite per modulazione del carico, [-].Questo campo è opzionabile solo nel caso in cui la modalità
di funzionamento sia modulante.
• Potenza degli ausiliari, [W].
• N° unità identiche. Indicare se sono presenti più unità cogenerative con le stesse caratteristiche.
• Potenza termica nominale del cogeneratore, FCG,ter,out,nom [kW].
• Potenza elettrica nominale del cogeneratore, FCG,el [kW].
• Rendimento termico nominale della sezione cogenerativa, ter,CG [-].
• Rendimento elettrico nominale della sezione cogenerativa, el,CG [-].

PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente dei seguenti
parametri:
- Potenza elettrica nominale del cogeneratore;
- Rendimento termico nominale della sezione cogenerativa (se opzionabile);
- Rendimento elettrico nominale della sezione cogenerativa (se opzionabile).

7.2.8. Generatori ad energia elettrica o boiler elettrici

E’ possibile inserire come sistema di generazione un generatore alimentato esclusivamente da energia elettrica:

www.logical.it 236
TERMOLOG

Generatore ad energia elettrica – Dati generali

Tralasciando i parametri di più semplice interpretazione, soffermiamoci in questa sede sulle scelte disponibili accanto alla dicitura
Tipo di generatore.
Nel caso si stia inserendo un generatore elettrico per il solo riscaldamento o un generatore elettrico per produzione combinata
acs/riscaldamento l’unica tipologia consentita è quella del generatore elettrico generico.
Nel caso si stia invece inserendo un generatore elettrico per la sola produzione di ACS è possibile scegliere anche la tipologia
Bollitore elettrico ad accumulo

Se si inserisce un boiler elettrico già definito ad accumulo non deve essere modellato anche l'accumulo, in quanto la sua perdita
è già inclusa nel calcolo del rendimento del generatore

Per quanto concerne i dettagli tecnici da inserire:


• n [kW]. Potenza termica utile nominale del generatore installato.
gn. Rendimento del generatore..
• Wgn,PO [W]. Potenza elettrica assorbita dalle pompe di circolazione interne al generatore.
• Waux,pn [W]. Potenza elettrica assorbita dagli ausiliari del generatore.

PARAMETRI STRETTAMENTE NECESSARI PER L’ESECUZIONE DEL CALCOLO

Per portare a termine il calcolo il programma necessita come minimo l’inserimento da parte dell’utente dei seguenti
parametri:
- 𝛷n [kW].
- gn [-].

Per quanto concerne il significato dei parametri citati, si faccia riferimento a quanto già spiegato in precedenza.

ESEMPI
Per modellare dei radiatori elettrici si consiglia di creare un sistema impiantistico diretto. Come sistema di emissione si
consiglia scegliere i 'Riscaldatori ad infrarossi' con la potenza emessa pari alla somma delle potenze dei radiatori presenti. Nel
menù Generatori si crea una centrale termica con Generatore elettrico (effetto Joule).

7.2.9. Generatore ad aria calda

www.logical.it 237
TERMOLOG

Per inserire un generatore ad aria calda si deve:


1. creare un sistema di tipo diretto
2. creare una centrale di riscaldamento associata a questo sistema diretto
3. inserire nella centrale un generatore a combustione con metodo rendimenti precalcolati

4. scegliere uno dei generatori ad aria calda disponibili secondo normativa

In merito al generatore ad aria a GPL come indicato nella nota informativa accanto al tipo di generatore da scegliere "Per i
generatori ad aria calda alimentati a GPL è necessario selezionare il combustibile "Gas naturale", poichè è il combustibile con
medesimi fattori di conversione in energia primaria del GPL, specificando il reale combustibile nelle note"

7.2.10. Generatori a gas per sola acs

Per inserire i dati relativi al sottosistema di generazione per la produzione di acs è necessario posizionarsi nello schema ad albero
in corrispondenza della dicitura Generazione (acs) cliccare in alto, sulla barra delle icone per l’acs il comando NUOVO:
il programma apre una schermata che invita alla scelta della categoria del generatore:

www.logical.it 238
TERMOLOG

Impianto – acs - Sottosistema di generazione: scelta della categoria del generatore

Cliccando su OK il programma richiede l’inserimento dei parametri tecnici relativi alla categoria di generatore prescelta.

In caso di scalda-acqua a gas per sola ACS è necessario selezionare:

1. Tipologia di generatarore a combustione – Gas o comustibile fossile


2. Metodo di calcolo: Rendimenti di generazione precalcolati
3. Flag su: Scalda-acqua per sola ACS

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TERMOLOG

Se si inserisce un generatore a gas già definito ad accumulo non deve essere modellato anche l'accumulo, in quanto la sua
perdita è già inclusa nel calcolo del rendimento del generatore

7.2.11. Macchine frigorifere

Vediamo di analizzare le informazioni da specificare per definire una pompa di calore (per i dati in raffrescamento fare riferimento
all’apposito capitolo).

Temperature di progetto:

• Temperatura b.u. dell’aria nell’ambiente interno


• Temperatura bulbo secco dell’aria esterna
• Temperatura fissa Togliere la spunta "TEMPERATURA FISSA" nel caso in cui si desideri utilizzare la temperatura
esterna media mensile. Se l'ambiente all'esterno della macchina ha una temperatura fissa invece verrà utilizzata la
temperatura immessa costante per tutti i mesi.

Caratteristiche generali:

• Tipo di combustibile. Indicare il tipo di combustibile della pompa, è possibile scegliere tra le tipologie di combustibili
presenti nell’archivio.

Funzionamento:
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TERMOLOG

• Fluido termovettore. Selezionare ARIA per macchine di tipo ARIA -ARIA o ACQUA -ARIA. Selezionare ACQUA per
macchine di tipo ARIA -ACQUA o ACQUA - ACQUA
• Sorgente esterna. Indicare la sorgente la sorgente nella quale la pompa cede calore; è possibile scegliere tra:

Per macchine frigorifere di tipo ARIA ARIA oppure ARIA -ACQUA selezionare ARIA ESTERNA o INTERNA; per
macchine di tipo ACQUA -ARIA oppure ACQUA -ACQUA selezionare ACQUA di falda, fiume, mare o lago oppure
liquami urbani

Indici di prestazione e coefficienti di correzione:

• Potenza nominale [kW]. In questa sezione è richiesta l’indicazione della potenza termica nominale macchina
frigorifera.
• Funzionamento La norma UNI 11300-3 consente di scegliere la voce "A pieno carico" nel caso in cui si disponga di
un solo valore di EER.

Coefficienti di correzione per l’adeguamento alla reali condizioni di funzionamento

Nel caso di macchina ARIA-ARIA:

• velocità ventilatore unità interna, dal menu a tendina selezionare un’opzione tra: Alta (nominale), Media, o Bassa;
• sistemi split con compressione a velocità fissa, se selezionata è necessario compilare il campo successivo:
lunghezza tubo aspirazione [m];
• unità o sistemi con sezione interna canalizzata, se selezionata è necessario compilare il campo successivo: %
portata nominale;
• unità o sistemi con sezione esterna canalizzazione/insonorizzazione, se selezionata è necessario compilare il
campo successivo: % portata nominale [%].

Nel caso di macchina ARIA-ACQUA:

• Utilizza fattore di sporcamento, se selezionata è necessario compilare i campi successivi: DeltaTeta acqua
evaporatore e Fattore di sporcamento;
• utilizzo miscela incongelabile sul condensatore, se selezionata è necessario compilare il campo successivo: % di
glicole aggiunto all’acqua [%];
• unità/sistemi con sezione esterna canalizzazione/insonorizzazione, se selezionata è necessario compilare il
campo successivo: % portata nominale [%];
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TERMOLOG

• sistemi split (condensatore remoto), se selezionata è necessario compi- lare il campo successivo: lunghezza
tubazione [m].

Nel caso di macchina ACQUA- ARIA

• velocità ventilatore unità interna, dal menu a tendina selezionare un’opzione tra: Alta (nominale), Media, o Bassa;
• Sistemi split con compressione a velocità fissa, se selezionata è necessario compilare il campo successivo:
lunghezza tubo aspirazione [m];
• Unità o sistemi con sezione interna canalizzata, se selezionata è neces- sario compilare il campo successivo: %
portata nominale [%];
• unità con acqua a portata fissa, se selezionata è necessario compilare i campi successivi: % portata acqua e Fattore
di sporcamento [-];
• Utilizzo di miscela incongelabile sul condensatore, se selezionata è necessario compilare il campo successivo: % di
glicole aggiunto all’acqua [%].
• unità con valvola pressostatica/termostatica

Nel caso di macchina ACQUA-ACQUA

• Utilizza fattore di sporcamento, se selezionata è necessario compilare i campi successivi: DeltaTeta acqua
evaporatore e Fattore di sporcamento;
• utilizzo miscela incongelabile sull’evaporatore, se selezionata è necessario compilare il campo successivo: % di
glicole aggiunto all’acqua [%];
• unità con acqua di condensazione a portata fissa, se selezionata è necessario compilare i campi successivi:
DeltaTeta acqua evaporatore [°C] e Fattore di sporcamento [m2k/kW];
• utilizzo miscela incongelabile sul condensatore, se selezionata è necessario compilare il campo successivo: % di
glicole aggiunto all’acqua [%];
• unità con valvola pressostatica/termostatica

Ausiliari elettrici
E’ richiesto di specificare unicamente la quato di ausiliari elettrici dei dispositivi per i quali l’assorbimento non è compreso nel
calcolo di EER.

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TERMOLOG

7.3.Solare TERMICO
E’ possibile prevedere nel sistema edificio-impianto in fase di definizione, la presenza di pannelli solari termici per la produzione
di ACS e/o riscaldamento.
Per inserire un impianto solare termico, è necessario entrare nel menù Generatori e selezionare Nuovo – Pannello solare termico

La norma di calcolo UNI TS 11300, su cui si fonda la valutazione della prestazione energetica, non consente di inserire una
centrale termica con solo i pannelli solari termici per acs e/o riscaldamento; è sempre necessario inserire nella centrale anche un
sistema di generazione a supporto dell’impianto solare.

È possibile procedere con un inserimento rapido dei dati oppure avviare il modulo SOLARE per una progettazione accurata.

7.3.1. Inserimento rapido

Viene richiesto all’utente innanzitutto di specificare quali sono le caratteristiche geometriche di installazione del pannello:

• Tipo di pannello: è possibile selezionare tra le quattro tipologie standard previste dalla normativa oppure un pannello
di marca inserito all’interno dell’archivio
• N° di pannelli e area singolo pannello. Inserisci il numero dei pannelli e l’area del singolo pannello; quest’ultimo dato
non è da inserire per collettore registrato in archivio (in quanto già specificato in quella sede).
• Inclinazione [°]. Inserisci l’inclinazione rispetto all’orizzontale del pannello.
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TERMOLOG

• Azimut [°]. Inserisci l’angolo di azimut del pannello.


Clliccando su Calcola l’area minima necessaria per la copertura del 60% dei fabbisogni verrà stimata da TERMOLOG al
termine del calcolo l’area necessaria a soddisfare il 60% del fabbisogno del servizio/servizi che deve soddisfare il pannello.
È poi richiesto di indicare la centrale in cui è installato il pannello e i servizi che deve svolgere. In caso di pannello per solo ACS
o per riscaldamento+ACS è obbligatorio indicare la presenza dell’accumulo.
Il serbatoio di accumulo collegato ai pannelli solari termici è da intendersi come:
• un accumulo di centrale: nel caso fosse collegato oltre al pannello solare anche ad un altro generatore, come accade
tipicamente per gli accumuli a doppia serpentina in cui una parte del serbatoio è di competenza del pannello solare e la
parte restante afferisce ad un altro generatore (generatore di back-up).
Per indicare a TERMOLOG che l’accumulo del solare è di questo tipo, occorre specificare la Capacità dell’accumulo
assegnata al sistema di back-up (Vbu). Inserisci il volume riscaldato dal sistema di back-up (volume contenuto tra la
sommità del pozzo e il filo inferiore del riscaldatore).

Una volta registrato il pannello è possibile indicare la modalità di utilizzo del sistema di back-up nei dati dell’accumulo
inserendo il coefficiente di controllo del sistema di back-up; la norma 11300-4 nel par.C.2.6.3 suggerisce di assumere:
- 1: se l’integrazione è permanente;
- 0,7: se l’integrazione avviene solo durante la notte;
- 0,3: se l’integrazione è di sola emergenza.

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TERMOLOG

E’ anche possibile indicare un valore diverso per tale coefficiente, mese per mese:

• un accumulo di generatore: nel caso fosse presente una valvola a tre vie il serbatoio è esclusivamente collegato al
pannello solare.
Per indicare a TERMOLOG che l’accumulo del pannello è di questo tipo è sufficiente omettere la compilazione del
volume di backup.

Per la stima delle perdite di accumulo ed i possibili recuperi, i dati richiesti sono:
• Ubicazione accumulo. Indica dov’è collocato l’accumulo, scegliendo tra:
- in ambiente riscaldato; è richiesto di selezionare la zona per determinare la temperatura dell’ambiente del locale
dove è l’accumulo (θa,s)
- in ambiente non riscaldato; è richiesto di selezionare la zona non riscaldata per determinare la temperatura
dell’ambiente del locale dove è l’accumulo (θa,s)
- in esterno.
• Coefficiente di dispersione termica del serbatoio (k boll). Coefficiente di dispersione termica dell’apparecchio di
accumulo.
• Temperatura media di accumulo (θs). Temperatura media dell’accumulo.
Nel caso il valore di kboll non sia noto a priori, il programma consente di calcolarlo: si selezioni Ricava kboll da questi dati e si
inseriscano i seguenti dati:
• SS [m2]. Superficie esterna dell’apparecchio di accumulo.
• dS [mm]. Spessore dello strato isolante dell’apparecchio di accumulo.
• S [W/ mK]. Conduttività dello strato isolante dell’apparecchio di accumulo.

Le perdite dell’accumulo solare sono determinate dal programma in accordo al metodo di calcolo descritto nel par.7.3.5 della UNI
TS 11300-2.

7.3.2. Inserimento con modulo SOLARE

Cliccando il comando Avvia modulo SOLARE è possibile gestire il progetto dei pannelli solari termici ed il programma aprirà in
automatico le schermate del modulo SOLARE

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TERMOLOG

Solare termico – Dati generali

Prima di avviare il modulo SOLARE, TERMOLOG chiede se si vuole evitare o meno il ricalcolo del fabbisogno (calcolato secondo
UNI TS 11300). Per una corretta progettazione dei pannelli è necessario rispondere NO.

DATI GENERALI
In questo sottomenù vengono gestite le informazioni anagrafiche dell’edifio ed è possibile consultare i dati climatici del comune
di riferimento.

CARTA SOLARE
In questo sottomenù vengono gestite le informazioni relative alla carta solare ed eventuali ostacoli alla radiazione solari presenti.

Solare termico – Carta solare

È possibile visualizzare la carta solare, ossia lo strumento che permette di calcolare la posizione del sole in ogni istante dell’anno.
Nella finestra che rappresenta la carta solare puoi disegnare gli ostacoli che possono ombreggiare il tuo pannello solare; per poter
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TERMOLOG

riprodurre gli ostacoli che si frappongono fra i raggi solari e i pannelli che intendi calcolare, hai bisogno di una bussola e di un
clinometro professionale.
Segui questa procedura:
1. Individua un numero di punti sufficienti che descrivano l’ostacolo.
2. Per ogni punto del passo precedente, utilizza il clinometro per identificare l'angolo di elevazione di ciascuno. Con la
bussola rileva invece l'azimut.
Al termine di questa procedura avrai un insieme di coppie di numeri, tante quante sono i punti in cui idealmente hai scomposto
l’ostacolo. Nella finestra di disegno puoi inserire un poligono con i dati che hai rilevato e che riproduca l’ostacolo sulla carta solare.

Nella finestra è possibile:


1. Disegnare degli ostacoli che si frappongono fra il percorso dei raggi solari e i pannelli.
2. Stampare ed esportare in formato DXF compatibile la carta solare con o senza gli ostacoli.
L’ambiente di disegno è corredato dei comandi comuni a questo tipo di programmi:
1. Zoom continuo con la rotella del mouse.
2. Zoom a finestra e zoom tutto.
3. Pan con clic della rotella + trascina.
4. Undo – Redo per eliminare le operazioni effettuate o ripeterle.
5. Menu contestuale attivabile con un clic destro sugli oggetti del disegno.
Vediamo come sia possibile disegnare e modificare un ostacolo.
1. Premi il pulsante “Ostacolo”
2. Sposta il mouse sulla carta solare e disegna l’ostacolo aggiungendo un vertice con il clic sinistro e concludendo con il
clic destro del mouse.
3. Se hai sbagliato, premi CTRL+Z per eliminare l’ultimo punto.
4. Premi ESC per abbandonare l’inserimento in qualsiasi momento.
Al termine dell’inserimento, il programma mostra una finestra che ti permette di decidere l’aspetto grafico dell’ostacolo che hai
disegnato. Puoi anche modificare le coordinate a cui hai disegnato i vertici:

Solare termico – Definizione di un ostacolo

L’effetto di un ostacolo è quello di eliminare la componente diretta della radiazione solare che incide sul pannello. L’unica
componente captata dal pannello sarà quella diffusa e quella riflessa dall’ambiente che circonda il tuo impianto solare.
Se vuoi stampare o esportare in formato DXF la carta solare:
1. Clicca il pulsante “Stampa”.
2. Il programma ti mostrerà l’anteprima di stampa.
3. Seleziona la stampante e il tipo di foglio.
4. Regola la scala.
5. Premi “Stampa” per stampare o “Esporta DXF” per esportare.

PANNELLO E FABBISOGNI

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TERMOLOG

Solare termico – Pannello e fabbisogni


In questa schermata viene richiesto di specificare le seguenti informazioni:
• Collettore. Inserire il tipo di collettore solare; è possibile selezionare dall’elenco una tipologia generica di collettore,
scegliendo tra:
- Collettore piano vetrato;
- Collettore piano non vetrato;
- Collettore a tubi sottovuoto con assorbitore piano;
- Collettore a tubi sottovuoto con assorbitore circolare;
- oppure un collettore registrato in archivio.
• N° di pannelli e area singolo pannello. Inserisci il numero dei pannelli e l’area del singolo pannello; quest’ultimo dato
non è da inserire per collettore registrato in archivio (in quanto già specificato in quella sede).
• Inclinazione [°]. Inserisci l’inclinazione rispetto all’orizzontale del pannello.
• Azimut [°]. Inserisci l’angolo di azimut del pannello.
• n°file. E’ possibile indicare al programma che i pannelli solare inseriti sono disposti su più file: il numero di file
corrisponde al numero di righe della tabella precedente:

In questo modo per ciascuna fila di pannelli potrà essere indicato un differente valore di azimut e di inclinazione.
• Riflettanza. Inserisci la riflettanza dell’ambiente circostante il pannello. La riflettanza indica, in ottica, la proporzione di
luce incidente che una data superficie è in grado di riflettere. Cliccando sul comando Seleziona posto a lato puoi
scegliere tra i valori di riflettanza proposti nel prospetto 3 delle UNI/TR 11328-1 per diversi tipi di superficie.

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TERMOLOG

Cliccando sul pulsante Imposta i parametri del pannello e del circuito solare, il programma visualizza alcuni parametri
riguardanti il pannello solare, fondamentali per l’implementazione del metodo di calcolo:

• Coefficiente di scambio termico dello scambiatore (Ust,hx). Inserisci questo dato quando vuoi stimare il rendimento
loop attraverso la formula riportata nel par.C.2.7. delle UNI TS 11300-4.

• Rendimento del circuito solare (loop). Inserisci il rendimento del circuito comprendente i collettori, circolatore,
tubazioni e scambiatore di calore. Tale valore deve essere fornito dal produttore oppure stimato dai dati forniti dal
fabbricante con la formula riportata nel par.C.2.7. delle UNI TS 11300-4; nel caso si opti per quest’ultima possibilità è
sufficiente cliccare sul comando Calcola posto a lato: si ponga attenzione al fatto che in questo caso è necessario
avere specificato il parametro Ust,hx altrimenti il programma avverte che:

in caso di mancanza di informazioni la norma stessa suggerisce di assumere 80%.


• Coefficiente globale di perdita del circuito (Uloop). Inserisci il coefficiente di perdita di energia del circuito del
collettore, comprendente il collettore stesso e le tubazioni. Cliccando sul comando Calcola posto a lato il parametro in
questione è stimato sulla base della formula (C.7), par.C.2.7.1 delle UNI TS 11300-4.
Per quanto concerne i dati del pannello, si rimanda alla spiegazione qui di seguito fornita per l’archivio.

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Archivio Pannelli:
Cliccando il comando Archivio Pannelli si accede all’archivio completo di pannelli solari e fotovoltaici presente nel programma:

Le caratteristiche generali di un collettore solare sono organizzate nei seguenti sottomenù:


- Informazioni generali;
- Dati del collettore;
- Altro.

INFORMAZIONI GENERALI

• Si sottolinea l’importanza della scelta indicata accanto alla dicitura Tipo: la procedura di calcolo si differenzia infatti a
seconda del tipo di collettore indicato. E’ possibile scegliere tra:
- Collettore piano vetrato;
- Collettore a tubi sottovuoto con assorbitore piano;
- Collettore a tubi sottovuoto con assorbitore circolare;
- Collettore piano non vetrato.
• Superficie esterna (superficie lorda) [m2]. Inserisci la superficie esterna lorda del pannello.
• Superficie d’apertura (superficie ingresso luce) [m2].
• Superficie assorbente (superficie netta) [m2]. Inserisci la superficie di captazione netta del pannello, in accordo con la
norma EN 12975-2. Questo dato viene utilizzato nella procedura di calcolo.
• Inclinazione min [°]. Inserire l’angolo di inclinazione minimo della superficie captante.
• Inclinazione max [°]. Inserire l’angolo di inclinazione massimo della superficie captante.
• Contenuto dell’assorbitore [litri]. Inserire il volume dell’assorbitore.

DATI DEL COLLETTORE

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TERMOLOG

• Rendimento del collettore a perdite nulle, 0 [%]. Inserisci il rendimento del collettore a perdite nulle determinato
secondo UNI EN 12975-2 e riferito all’area di apertura del collettore. Questo dato viene utilizzato nella procedura di
calcolo.
• Coefficiente di perdita globale del primo ordine, a1. Inserisci il coefficiente di perdita globale del collettore solare
del primo ordine, in W/ m2K, determinato in accordo alla UNI EN 12975-2. Questo dato viene utilizzato nella procedura
di calcolo.
• Coefficiente di perdita globale del secondo ordine, a2. Inserisci il coefficiente di perdita globale del collettore solare
del secondo. ordine, in W/ m2K, determinato in accordo alla UNI EN 12975-2. Questo dato viene utilizzato nella
procedura di calcolo.
• Capacità termica, C [kJ/m2K].
• Coefficiente di correzione dell’angolo di incidenza, IAM. Inserisci il modificatore dell’angolo di incidenza secondo
la UNI EN 12975-2. Questo dato viene utilizzato nella procedura di calcolo.
• Peso [Kg]. Peso del collettore.
• Max temperatura d’esercizio [°C].
• Temperatura di stagnazione [°C].
• Portata volumetrica nominale [l/h].
• Max sovrapressione d’esercizio (pressione di collaudo) [bar].
• Stima apporto specifico annuo d’energia [kWh/m2a].

Per registrare un nuovo pannello nell’archivio, cliccare il comando Nuovo pannello ed inserire i dati tecnici necessari.
Terminato l’inserimento dei dati per registrare quanto inserito cliccare sul pulsante Registra.

Caratteristiche dell’impianto solare termico:

• I fabbisogni di energia per ACS e riscaldamento applicati all’impianto solare termico vengono stimati dal programma,
sulla base dei dati già inseriti nei sottosistemi dell’impianto di riscaldamento e di produzione di ACS: questi campi non
sono quindi personalizzabili dall’utente.
• Frazione minima di copertura ACS attribuita ai pannelli solari: questa utilità è da utilizzarsi congiuntamente alla
opzione Calcola l’area minima necessaria precedentemente introdotta; è possibile specificare al programma la
frazione di copertura minima dei fabbisogni energetici che si desidera soddisfare mediante i pannelli solari, il
programma calcolerà qual è la minima area di pannelli che permette di ottenere la copertura richiesta.

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TERMOLOG

• Ausiliari distribuzione. In questa sezione è richiesto l’inserimento dei dati relativi agli ausiliari elettrici degli impianti
termici a circolazione forzata. Nel seguito, per ciascun dato richiesto verrà anche fornita un’indicazione del suo utilizzo
nella procedura di calcolo.

Ausiliari di distribuzione dell’impianto solare termico

• Tipo di circolazione. Indica se l’impianto solare è a circolazione naturale o forzata. Nel caso la scelta ricada su
circolazione naturale, nel seguito non verrà richiesto di inserire alcun dato circa la potenza elettrica degli ausiliari.
• Potenza nominale complessiva pompe di circolazione (Waux,sol). Inserisci la potenza nominale complessiva delle
pompe di circolazioni presenti. Questo dato può essere inserito manualmente o fatto stimare dal programma attraverso
la seguente espressione:
Waux,sol = 50 + 5A [W]
in cui A in m2 è la superficie di apertura dei collettori.
• Circolatore in ambiente riscaldato. Indicare se l’ausiliario di distribuzione è collocato in un ambiente riscaldato;
questa informazione è utilizzata dal programma per valutare i recuperi termici dagli ausiliari elettrici.
• Isolamento delle tubazioni tra sistema solare e sistema di back-up. Indica se è presente l’isolamento per le
tubazioni tra sistema solare e sistema di back-up; questa informazione è utilizzata dal programma per valutare le perdite
di distribuzione tra il sistema solare termico ed il riscaldatore ausiliario (par.C.2.10.3 della UNI TS 11300-4).

CALCOLO
Dopo avere inserito tutti i dati descritti in precedenza, nel menù calcolo viene calcolata la producibilità dei pannelli
inseriti.

In questa schermata vengono riassunti i risultati più importanti del calcolo svolto; in particolare si sottolineano le seguenti
grandezze:
- Qgn,out,w e Qgn,out,H [kWh]. Fabbisogno di energia in uscita dal sistema di generazione per produzione
rispettivamente di ACS e riscaldamento.
- Qsol,out,w e Qsol,out,H [kWh]. Energia solare prodotta per la produzione di ACS e riscaldamento; questo dato è fornito
sia annualmente che mensilmente.
- fW, fH [%]. Frazione di copertura del fabbisogno per la produzione di ACS e riscaldamento.

E’ possibile stampare un report completo dei calcoli svolti cliccando il comando Relazione di calcolo.

7.4. Solare FOTOVOLTAICO

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TERMOLOG

E’ possibile prevedere nel sistema edificio-impianto in fase di definizione, la presenza di pannelli solari fotovoltaici per la
produzione di energia elettrica.
Per inserire un impianto solare termico, è necessario entrare nel menù Generatori e selezionare Nuovo – Pannello fotovoltaico

Attenzione 1 Come previsto dalla UNI TS 11300-4, il fotovoltaico agisce solo sui fabbisogni elettrici dei servizi attivi sulle unità
immobiliari, non sui carichi elettrici delle parti comuni.
Quindi può inserire nel calcolo il fotovoltaico solo se agisce sui consumi dei servizi di riscaldamento, acs, raffrescamento,
ventilazione, illuminazione (solo nel non residenziale) e trasporto (sempre solo nel non residenziale)

Attenzione 2 Il boiler elettrico e i generatori ad effetto joule sono esclusi dalla produzione rinnovabile fotovoltaica per specifiche
indicazioni contenute nel DM Requisiti Minimi. Tale disposizione non invece prevista dal motore di calcolo regionale CENED+2.0

La possibilità di inserire un impianto fotovoltaico è subordinata al possesso del modulo SOLARE.

È possibile procedere con un inserimento rapido dei dati oppure avviare il modulo SOLARE per una progettazione accurata.

7.4.1. Inserimento rapido

Viene richiesto all’utente innanzitutto di specificare quali sono le caratteristiche geometriche di installazione del pannello:

Fotovoltaico – Inserimento dati

• Pannello fotovoltaico. Puoi selezionare dall’elenco una tipologia generica di pannello, scegliendo tra:
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TERMOLOG

- Silicio monocristallino;
- Silicio policristallino;
- Film sottile di silicio amorfo;
- Altri strati di film sottile;
- Film sottile di seleniuro di indio-rame-gallio (CIGS);
- Film sottile di telluro di cadmio (CdTe).
- oppure un pannello registrato in archivio.
• N° di pannelli e area totale. Inserisci il numero dei pannelli e l’area del singolo pannello; quest’ultimo dato non è da
inserire per pannello registrato in archivio (in quanto già specificato in quella sede).
È inoltre possibile inserire l’impianto tramite la selezione della potenza installata. In questo modo verrà ricavata la
superficie di pannelli da installare in base alle caratteristiche di producibilità del pannello scelto.

• Inclinazione [°]. Inserisci l’inclinazione rispetto all’orizzontale del pannello.


• Azimut [°]. Inserisci l’angolo di azimut del pannello.
• Calcola l’area minima necessaria. Clicca sulla casella per lasciare al programma il calcolo dell’area di pannelli
necessaria per soddisfare i fabbisogni elettrici indicati successivamente.
• Superficie lorda pianta edificio a livello terreno [m 2]. Questa informazione è da specificare al programma per
effettuare la verifica richiesta dal Dlgs n.28, Allegato 3-comma 3.

In caso di edificio con più unità è richiesto di indicare a quali unità associare l’impianto per coprire i fabbisogni elettrici di
distribuzione e generazione degli impianti ad essi associati.

È richiesto inoltre di specificare il tipo di impianto:


- Impianto Grid connected (connesso alla rete nazionale senza accumulo)
- Storage (connesso alla rete con accumulo). In questo caso sono richiesti i dati delle batterie di accumulo che tuttuvia
non avranno alcun effetto sul risultato finale in quanto al momento non esiste ancora una normativa di calcolo che
consenta di valutare un sistema di accumulo con batterie per il fotovoltaico.

- Stand Alone (non connesso alla rete)

7.4.2. Inserimento con modulo SOLARE

Cliccando il comando Avvia modulo SOLARE è possibile gestire il progetto dei pannelli fotovoltaici ed il programma aprirà in
automatico le schermate del modulo SOLARE

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TERMOLOG

Prima di avviare il modulo SOLARE, TERMOLOG chiede se si vuole evitare o meno il ricalcolo del fabbisogno (calcolato secondo
UNI TS 11300). Per una corretta progettazione dei pannelli è necessario rispondere NO.

DATI GENERALI
In questo sottomenù vengono gestite le informazioni anagrafiche dell’edifio ed è possibile consultare i dati climatici del comune
di riferimento.

CARTA SOLARE
In questo sottomenù vengono gestite le informazioni relative alla carta solare ed eventuali ostacoli alla radiazione solari presenti.

Solare fotovoltaico – Carta solare

È possibile visualizzare la carta solare, ossia lo strumento che permette di calcolare la posizione del sole in ogni istante dell’anno.
Nella finestra che rappresenta la carta solare puoi disegnare gli ostacoli che possono ombreggiare il tuo pannello solare; per poter
riprodurre gli ostacoli che si frappongono fra i raggi solari e i pannelli che intendi calcolare, hai bisogno di una bussola e di un
clinometro professionale.
Segui questa procedura:
1. Individua un numero di punti sufficienti che descrivano l’ostacolo.
2. Per ogni punto del passo precedente, utilizza il clinometro per identificare l'angolo di elevazione di ciascuno. Con la
www.logical.it 255
TERMOLOG

bussola rileva invece l'azimut.


Al termine di questa procedura avrai un insieme di coppie di numeri, tante quante sono i punti in cui idealmente hai scomposto
l’ostacolo. Nella finestra di disegno puoi inserire un poligono con i dati che hai rilevato e che riproduca l’ostacolo sulla carta solare.

Nella finestra è possibile:


1. Disegnare degli ostacoli che si frappongono fra il percorso dei raggi solari e i pannelli.
2. Stampare ed esportare in formato DXF compatibile la carta solare con o senza gli ostacoli.
L’ambiente di disegno è corredato dei comandi comuni a questo tipo di programmi:
1. Zoom continuo con la rotella del mouse.
2. Zoom a finestra e zoom tutto.
3. Pan con clic della rotella + trascina.
4. Undo – Redo per eliminare le operazioni effettuate o ripeterle.
5. Menu contestuale attivabile con un clic destro sugli oggetti del disegno.
Vediamo come sia possibile disegnare e modificare un ostacolo.
1. Premi il pulsante “Ostacolo”
2. Sposta il mouse sulla carta solare e disegna l’ostacolo aggiungendo un vertice con il clic sinistro e concludendo con il
clic destro del mouse.
3. Se hai sbagliato, premi CTRL+Z per eliminare l’ultimo punto.
4. Premi ESC per abbandonare l’inserimento in qualsiasi momento.
Al termine dell’inserimento, il programma mostra una finestra che ti permette di decidere l’aspetto grafico dell’ostacolo che hai
disegnato. Puoi anche modificare le coordinate a cui hai disegnato i vertici:

Solare termico – Definizione di un ostacolo

L’effetto di un ostacolo è quello di eliminare la componente diretta della radiazione solare che incide sul pannello. L’unica
componente captata dal pannello sarà quella diffusa e quella riflessa dall’ambiente che circonda il tuo impianto solare.
Se vuoi stampare o esportare in formato DXF la carta solare:
1. Clicca il pulsante “Stampa”.
2. Il programma ti mostrerà l’anteprima di stampa.
3. Seleziona la stampante e il tipo di foglio.
4. Regola la scala.
5. Premi “Stampa” per stampare o “Esporta DXF” per esportare.

PANNELLO E FABBISOGNI

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TERMOLOG

Dati del pannello


• Pannello fotovoltaico. Puoi selezionare dall’elenco una tipologia generica di pannello, scegliendo tra:
- Silicio monocristallino;
- Silicio policristallino;
- Film sottile di silicio amorfo;
- Altri strati di film sottile;
- Film sottile di seleniuro di indio-rame-gallio (CIGS);
- Film sottile di telluro di cadmio (CdTe).
- oppure un pannello registrato in archivio.
• N° di pannelli e area totale. Inserisci il numero dei pannelli e l’area del singolo pannello; quest’ultimo dato non è da
inserire per pannello registrato in archivio (in quanto già specificato in quella sede).
• Inclinazione [°]. Inserisci l’inclinazione rispetto all’orizzontale del pannello.
• Azimut [°]. Inserisci l’angolo di azimut del pannello.

• Calcola l’area minima necessaria. Clicca sulla casella per lasciare al programma il calcolo dell’area di pannelli
necessaria per soddisfare i fabbisogni elettrici indicati successivamente.
• Efficienza pannello Kpv [%].Inserire l’efficienza nominale del pannello

CALCOLO AUTOMATICO DELL’EFFICIENZA DEL SISTEMA FOTOVOLTAICO


il programma stima il valore di fPV, fattore di efficienza del sistema, sulla base del prospetto 10 delle UNI 11300-4:

CALCOLO GENERICO DELL’EFFICIENZA DEL SISTEMA FOTOVOLTAICO


• Variazione efficienza con Temperatura (positivo) g [%/K]. Inserire il coefficiente di variazione dell’efficienza
nominale del pannello con la temperatura. Questo dato non è da inserire per pannello registrato in archivio (in quanto
già specificato in quella sede).
• Efficienza inverter inverter [%]. Inserire l’efficienza dell’inverter, nel caso fosse assente indicare 100%.
• Temperatura operativa normale della cella NOCT [°C]. Inserire il valore della NOCT (Normal Operating Cell
Temperature).
• Altre perdite associabili all’impianto p [%]. Inserire altre perdite associabili all’impianto: nel caso di assenza di
perdite si inserisca 0.
Modulo SOLARE FOTOVOLTAICO stima l’energia elettrica prodotta mensilmente dal sistema fotovoltaico sulla base della
seguente espressione:
Eel,pv,out = pv x Apv x Epv

in cui:
pv: efficienza complessiva di conversione dell’impianto fotovoltaico [-]
Apv: area occupata dai modulo fotovoltaici [m2]
Epv: irradiazione solare incidente sulla superficie dei moduli fotovoltaici [MJ/m2]

L’efficienza pv può essere stimata utilizzando uno dei seguenti metodi:

CALCOLO AUTOMATICO:
pv = Kpv x fpv
in cui:
www.logical.it 257
TERMOLOG

Kpv: efficienza nominale del pannello [%]


fpv: fattore di efficienza del sistema, valutato in base al prospetto 9 della norma UNI 11300-4.

CALCOLO GENERICO
pv = Kpv x Kg x inverter x (1 – p)
in cui:
Kpv: efficienza nominale del pannello [%]
inverter: efficienza dell’inverter [%]
p: altre perdite associate all’impianto [%]
Kg: coefficiente di correzione dipendente dalla temperatura a cui lavora il pannello:
Kg = [100 – g x (tc – 25)] / 100
tc = ta + [NOCT – 20] /0,8 x I

ta : temperatura ambiente [°C]


NOCT: temperatura operativa normale della cella [°C]
I: irradianza sulla superficie del modulo [kW /m 2]
tc: temperatura delle celle [°C]
g: coefficiente di variazione dell’efficienza nominale del pannello con la temperatura [%°C]

• Superficie lorda pianta edificio a livello terreno [m 2]. Questa informazione è da specificare al programma per
effettuare la verifica richiesta dal Dlgs n.28, Allegato 3-comma 3.
• Riflettanza. Inserisci la riflettanza dell’ambiente circostante il pannello. La riflettanza indica, in ottica, la proporzione di
luce incidente che una data superficie è in grado di riflettere. Cliccando sul comando Seleziona posto a lato puoi
scegliere tra i valori di riflettanza proposti nel prospetto 3 delle UNI/TR 11328-1 per diversi tipi di superficie.

Archivio Pannelli:
Cliccando il comando Archivio Pannelli si accede all’archivio completo di pannelli solari e fotovoltaici presente nel programma:

www.logical.it 258
TERMOLOG

• Si sottolinea l’importanza della scelta indicata accanto alla dicitura Tipo: la procedura di calcolo si differenzia infatti a
seconda del tipo di pannello indicato. E’ possibile scegliere tra:
- Silicio monocristallino
- Silicio policristallino
- Film sottile di silicio amorfo
- Altri strati di film sottile
- Film sottile di diseleniuro di indio-rame-gallio (CIGS)
- Film sottile di telluro di cadmio (CdTe)
• Superficie assorbente (superficie netta) [m2]. Inserisci la superficie di captazione netta del pannello.
• Inclinazione min [°]. Inserire l’angolo di inclinazione minimo della superficie captante.
• Inclinazione max [°]. Inserire l’angolo di inclinazione massimo della superficie captante.
• Fattore di potenza di picco Kpv [kW/pannello]
• Efficienza del modulo [%]
• Variazione efficienza con Temperatura (positivo) g [%/K]. Inserire il coefficiente di variazione dell’efficienza nominale
del pannello con la temperatura.
• Temperatura operativa normale della cella NOCT [°C]. Inserire il valore della NOCT (Normal Operating Cell
Temperature).
• Base x Altezza [mm]

Per registrare un nuovo pannello nell’archivio, cliccare il comando Nuovo pannello ed inserire i dati tecnici necessari.
Terminato l’inserimento dei dati per registrare quanto inserito cliccare sul pulsante Registra.

Analisi del carico elettrico: Carico elettrico mensile


• TERMOLOG riporta in una tabella, automaticamente, i fabbisogni di energia elettrica dell’impianto di riscaldamento, di
produzione di acs e raffrescamento, ricavati sulla base dell’inserimento dati svolto precedentemente nei vari
sottosistemi costituenti l’impianto (ausiliari elettrici della distribuzione, generazione, ecc…).

Analisi del carico elettrico: Frazione minima di copertura del carico elettrico attribuito ai pannelli / % Copertura
• Questa funzione è da utilizzarsi insieme alla precedente riguardante il calcolo dell’area minima dei pannelli e permette
di indicare un livello minimo di copertura del carico elettrico che deve essere soddisfatto dai pannelli.

CALCOLO

www.logical.it 259
TERMOLOG

Dopo avere inserito tutti i dati descritti in precedenza, nel menù Calcolo viene calcolata la producibilità dei pannelli fotovoltaici.

Il programma visualizza in una tabella i risultati numerici dei calcoli svolti; in particolare, le principali grandezze esplicitate sono:
- Eel,pv,out [kWh]. Energia elettrica prodotta dal sistema fotovoltaico; questo dato è fornito sia annualmente che
mensilmente.
- Eel,pv,rete [kWh]. Energia elettrica sovraprodotta dal sistema fotovoltaico; questo dato è fornito sia annualmente che
mensilmente.
- Eel [kWh]. Carico elettrico applicato.
- fel [%]. Frazione di copertura del fabbisogno elettrico annuale.

Accanto alla precedente tabella è riportato un grafico in cui sono sono rappresentate le quantità energia fornita dall’impianto
fotovoltaico ed energia richiesta, con un utile raffronto mensile.

E’ inoltre possibile stampare un report completo dei calcoli svolti cliccando il comando Relazione.

7.5.Serbatoi di accumulo
Gli impianti di riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria e raffrescamento sono spesso dotati di serbatoi di accumulo i
quali hanno la funzione di immagazzinare energia termica o frigorifera prodotta da un generatore o da un pannello solare e di
modularne quindi l’erogazione all’utenza a seconda della richiesta nel tempo.
Negli impianti civili l’acqua calda o fredda immagazzinata può essere ridistribuita direttamente all’utenza, come accade nei bollitori
degli impianti di produzione di acqua calda sanitaria, oppure fatta circolare in un circuito chiuso dotato di scambiatore di calore (si
parla in questo caso di “acqua tecnica”).
L’accumulo è solitamente costituito da un serbatoio in acciaio rivestito di materiale isolante per mantenere in temperatura l’acqua
stoccata calda o fredda.

7.5.1. PRINCIPALI TIPOLOGIE DI ACCUMULO

Esiste in commercio una rilevante varietà di serbatoi di accumulo; in via semplificativa è possibile individuare tra essi le tre
macrocategorie seguenti:
• PUFFER: è un serbatoio per accumulo di “acqua tecnica”, con fluido termovettore circolante in un circuito chiuso
(tipicamente per riscaldamento). I puffer possono essere chiamati anche termoaccumulatori, accumulatori inerziali di
energia o volani termici;
• BOLLITORE: è un serbatoio per accumulo di acqua calda usata per fini sanitari (rubinetti, docce) con fluido termovettore
circolante in un circuito aperto;
• TANK IN TANK: il serbatoio è suddiviso in due volumi separati e compenetrati, uno contenente acqua tecnica, l’altro
contenente acqua calda sanitaria: è una versione intermedia tra i primi due.

7.5.2. L’ACCUMULO NEL BILANCIO ENERGETICO DELL’IMPIANTO

www.logical.it 260
TERMOLOG

L’analisi dei serbatoi di accumulo nella valutazione del bilancio energetico di un impianto per riscaldamento è trattata nel capitolo
7 delle UNI TS 11300 parte 2.
Il calcolo delle perdite di energia Ql,s associate all’accumulo viene effettuato da TERMOLOG con riferimento alle formula (35) del
par.7.3.5 delle UNI TS 11300-2, in funzione della geometria, dello spessore e della conduttività dello strato isolante del serbatoio,
nonché della differenza tra la temperatura dell’acqua contenuta nel serbatoio e la temperatura dell’ambiente in cui è ubicato il
serbatoio.
Sono in particolare richiesti i seguenti dati:
Servizio e sistema impiantistico
• Nome del serbatoio di accumulo;
• Servizio a cui è adibito l’accumulo: riscaldamento, ACS, raffrescamento o combinato riscaldamento + ACS;
• Sistema impiantistico riscaldamento a cui è associato il serbatoio nel caso in cui immagazzini acqua calda per
riscaldamento;
• Sistema impiantistico ACS a cui è associato il serbatoio nel caso in cui immagazzini acqua calda per produzione di
ACS;
• Sistema impiantistico climatizzazione estiva a cui è associato il serbatoio nel caso in cui immagazzini acqua fredda
per raffrescamento;
Ubicazione e altri parametri
• Ubicazione accumulo: l’ambiente in cui è posizionato il serbatoio di accumulo scegliendo tra esterno, centrale termica,
ambiente climatizzato, ambiente non climatizzato. In questi ultimi due casi è richiesto di specificare il nome della zona di
riferimento.
Sistema di accumulo
• kboll: coefficiente di dispersione termica dell’apparecchio di accumulo [W/K]
• svg,s: temperatura media di stoccaggio dell’acqua nel serbatoio [°C]
• a: temperatura ambiente del locale di installazione dell’accumulo [°C]
Nel caso in cui il valore di kboll non sia noto a priori, il programma consente di calcolarlo: basta selezionare Ricava kboll da questi
dati ed inserire le seguenti informazioni:
• SS: superficie esterna dell’apparecchio di accumulo [m 2]
• dS: spessore dello strato isolante dell’apparecchio di accumulo [mm]
• S: conduttività dello strato isolante dell’apparecchio di accumulo [W/ mK]

www.logical.it 261
TERMOLOG

Caratteristiche tecniche dell’accumulo

7.5.3. I SERBATOI DI ACCUMULO NEL MODELLO DI CALCOLO

La modellazione dei serbatoi di accumulo nello schema di impianto calcolato da TERMOLOG non è banale e talvolta richiede
soluzioni di compromesso rispetto al reale sistema di funzionamento dell’impianto presente nell’edificio. Nel modello di calcolo gli
accumuli possono essere suddivisi in tre tipologie:
a) serbatoi di sistema impiantistico
b) serbatoi di centrale termica
c) serbatoi di generatore
Dal menù Generatori, cliccando il pulsante Nuovo del pannello Accumulo, è possibile indicare una tra le tipologie descritte. Ad
esse si aggiunge la tipologia specifica per i pannelli solari termici, pur rientrando nei serbatoi di tipo c).

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TERMOLOG

Inserimento di un accumulo e tipologie

I serbatoi di accumulo possono essere adibiti a vari servizi:


1. RISCALDAMENTO: i serbatoi adibiti a questo servizio possono appartenere alle tipologie a) o b) o c) precedenti;
2. ACS: i serbatoi adibiti a questo servizio possono appartenere alle tipologie a) o b) o c) precedenti;
3. ACS e RISCALDAMENTO: i serbatoi adibiti contemporaneamente a questi servizi possono appartenere alle tipologie b)
o c) precedenti, poiché un accumulo per servizio combinato non potrà essere modellato con la tipologia a);
4. RAFFRESCAMENTO: i serbatoi adibiti a questo servizio possono appartenere alle tipologie a) o b) o c) precedenti.
Importante: nel caso in cui uno stesso serbatoio sia utilizzato per lo stoccaggio di acqua calda nel periodi invernale e di acqua
fredda nel periodo estivo occorre creare due serbatoi distinti da attribuire separatamente ai due servizi.

7.5.3.1. ACCUMULO DI SISTEMA IMPIANTISTICO

Un accumulo di sistema impiantistico rappresenta un serbatoio di compenso che può essere collegato ad uno solo tra i sistemi
impiantistici presenti. Possono tuttavia essere presenti contemporaneamente più serbatoi sullo stesso sistema impiantistico o
su sistemi impiantistici diversi.
Per inserire un accumulo di sistema è sufficiente premere il pulsante Nuovo nel gruppo accumuli della barra delle icone,
selezionare il tipo corrispondente ed indicare il sistema impiantistico a cui è associato il serbatoio.
In base a quanto indicato l’accumulo di sistema impiantistico può soddisfare singolarmente i servizi di riscaldamento,
raffrescamento o ACS, ma non può accumulare fluido termovettore per produzione combinata riscaldamento + ACS, poiché le
tubazioni in entrata e uscita dal serbatoio sono parte dell’unico sistema impiantistico di riferimento.
Gli accumuli di sistema sono pertanto utili per modellare i serbatoi adibiti ad un singolo servizio e possono essere posizionati a
monte dell’intera rete di distribuzione di quel servizio oppure servire solo una porzione di essa.
Nel menù Generatori un accumulo di sistema è rappresentato nella tree-view posta a sinistra della schermata nel modo seguente:

www.logical.it 263
TERMOLOG

Posizione nella tree-view dell’accumulo di sistema

7.5.3.2. ACCUMULO DI CENTRALE

Un accumulo di centrale è un serbatoio per cui la fornitura di acqua calda o fredda è affidata a tutti i generatori che fanno parte
della centrale termica o frigorifera di riferimento.
Per inserire un accumulo di centrale è sufficiente premere il pulsante Nuovo nel gruppo accumuli della barra delle icone ed
indicare la centrale termica a cui è associato il serbatoio:

Inserimento accumulo di centrale

Nel caso in cui la centrale termica abbia una produzione combinata RISCALDAMENTO + ACS, in presenza di serbatoi di
accumulo di centrale termica, è necessario impostare nelle regole della centrale che il collegamento Centrale – Sistema è Con
accumulo, come mostrato nella seguente figura:

www.logical.it 264
TERMOLOG

Collegamento tra centrale termica e sistema impiantistico

Se una centrale termica per riscaldamento comprende una pompa di calore, tra i dati di quest’ultima è necessario indicare che il
pozzo caldo è del tipo Con accumulo, come mostrato nella figura seguente:

Associazione dell’accumulo di centrale ad una pompa di calore

Un accumulo di centrale viene rappresentato nella tree-view laterale di TERMOLOG nel modo seguente:

www.logical.it 265
TERMOLOG

Posizione nella tree-view dell’accumulo di centrale


ATTENZIONE: utilizzando la procedura di calcolo di Regione Lombardia (D.G.R. 3668 – 176/2017) come riferimento quando è
presente un accumulo di generatore oppure un accumulo di centrale, l’eventuale generatore a combustione che è impiegato alla
produzione di acqua calda sanitaria deve essere modellato con un metodo analitico B.2 o B.3, non con rendimenti precalcolati.

7.5.3.3. ACCUMULO DI GENERATORE

Un accumulo di generatore è adatto per modellare un serbatoio associato a uno solo tra i generatori presenti all’interno di u na
centrale termica. L’accumulo di generatore può soddisfare i servizi di Riscaldamento, Raffrescamento, ACS e un servizio
combinato di Riscaldamento + ACS sempre con riferimento al singolo generatore. Il servizio dell’accumulo infatti dipende dal
generatore a cui è associato: ad un generatore adibito a solo riscaldamento può essere associato un accumulo che svolge lo
stesso servizio, non possono essere creati accumuli collegati ad un generatore ma dissociati funzionalmente.
Per inserire un accumulo di generatore è sufficiente cliccare il pulsante Nuovo nel gruppo accumuli della barra delle icone,
selezionare il tipo corrispondente ed indicare il generatore a cui è associato il serbatoio:

Inserimento accumulo di generatore


Per creare un accumulo di generatore quest’ultimo deve essere già presente; in caso contrario non sarà possibile eseguire
l’operazione.
Un accumulo di generatore viene rappresentato nella tree-view laterale di TERMOLOG nel modo seguente:
www.logical.it 266
TERMOLOG

Posizione nella tree-view dell’accumulo di generatore

Per l’accumulo di generatore sono valide le medesime regole di associazione tramite il comando Circuito generatore accumulo
già descritte nel paragrafo dell’accumulo di centrale.

ATTENZIONE: Nella procedura di calcolo della Regione Lombardia (D.G.R. 3668 – 176/2017) quando è presente un accumulo
di generatore oppure un accumulo di centrale, l’eventuale generatore a combustione che è impiegato alla produzione di acqua
calda sanitaria deve essere modellato con un metodo analitico, B.2 o B.3, non con un metodo tabellare.

7.5.3.4. CIRCUITO GENERATORE-ACCUMULO

Sia per gli accumuli di generatore che per quelli di centrale è possibile specificare la presenza di un circuito tra il generatore e
l’accumulo.
All’interno nella scheda del generatore cliccare il pulsante Circuito generatore accumulo:

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TERMOLOG

Circuito generatore-accumulo

Dalla schermata che si apre indicare la presenza del circuito e inserire le tubazioni:

Associazione di un accumulo di generatore

Se nella schermata precedente viene tolta la spunta su “accumulo presente” TERMOLOG scollega l’accumulo dal generatore e
lo indica come Accumulo di sistema. Per eliminare definitivamente l’accumulo selezionare l’icona “elimina” nel sottogruppo
Accumulo del Menù Generatori.

ATTENZIONE: nel caso la centrale termica fosse costituita da più generatori, occorre tenere in considerazione che:
• se l’accumulo è collegato ad entrambi i generatori si tratta di un accumulo di centrale
• se l’accumulo è relativo ad un solo generatore si tratta di un accumulo di generatore

7.5.3.5. ACCUMULO COLLEGATO AI PANNELLI SOLARI TERMICI

La creazione di accumuli per pannelli solari termici non segue la procedura standard vista per gli accumuli di sistema e di
generatori. Vengono infatti creati in automatico al momento della creazione del sistema solare termico e collegati direttamente.
Il serbatoio di accumulo collegato ai pannelli solari termici è da intendersi come:
• un accumulo di centrale: nel caso fosse collegato oltre al pannello solare anche ad un altro generatore, come accade
tipicamente per gli accumuli a doppia serpentina in cui una parte del serbatoio è di competenza del pannello solare e la
parte restante afferisce ad un altro generatore (generatore di back-up).
www.logical.it 268
TERMOLOG

Per indicare a TERMOLOG che l’accumulo del solare è di questo tipo, occorre specificare la Capacità dell’accumulo
assegnata al sistema di back-up (Vbu). Inserisci il volume riscaldato dal sistema di back-up (volume contenuto tra la
sommità del pozzo e il filo inferiore del riscaldatore).

Una volta registrato il pannello è possibile indicare la modalità di utilizzo del sistema di back-up nei dati dell’accumulo
inserendo il coefficiente di controllo del sistema di back-up; la norma 11300-4 nel par.C.2.6.3 suggerisce di assumere:
- 1: se l’integrazione è permanente;
- 0,7: se l’integrazione avviene solo durante la notte;
- 0,3: se l’integrazione è di sola emergenza.

E’ anche possibile indicare un valore diverso per tale coefficiente, mese per mese:

www.logical.it 269
TERMOLOG

• un accumulo di generatore: nel caso fosse presente una valvola a tre vie il serbatoio è esclusivamente collegato al
pannello solare.
Per indicare a TERMOLOG che l’accumulo del pannello è di questo tipo è sufficiente omettere la compilazione del
volume di backup.

7.5.3.6. QUANDO NON E’ NECESSARIO INSERIRE L’ACCUMULO

Come anticipato nel paragrafo introduttivo, per alcune tipologie di generatore non è richiesto l’inserimento del serbatoio di
accumulo nel modello dell’impianto in quanto le sue perdite sono già tenute in considerazione nei relativi rendimenti di
generazione.
Tali tipologie di generatori sono esplicitate nel prospetto 35 della UNI TS 11300-2 e sono:
• Bollitore elettrico ad accumulo
• Bollitori ad accumulo a fuoco diretto

7.6.Wizard: l’autocompilazione dell’impianto


Nel caso di impianti convenzionali (radiatori + caminetto, pompa di calore split, pannelli radianti + caminetto + pompa di calore
...) Termolog offre la possibilità di utilizzare il Wizard, un sistema di auto compilazione dell’impianto che permette di generare
correttamente i legami tra ZONE, SISTEMI IMPIANTISTICI e SISTEMI DI GENERAZIONE.
Il Wizard si propone di risolvere le configurazioni più comuni e non di trattare tutte le casistiche, che sono invece impostabili
manualmente nei menù Climatizzazione invernale, ACS e Climatizzazione estiva.

Selezionando uno dei menù Climatizzazione invernale, ACS o Climatizzazione estiva si può accedere al Wizard per la
compilazione guidata dell’impianto:

7.6.1. RISCALDAMENTO

All’avvio del Wizard compare la schermata relativa al Riscaldamento, procedere con la generazione dell’impianto selezionando
la tipologia o le tipologie di sistema di emissione presenti:

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TERMOLOG

Sistema impiantistico Idronico

Sistema impiantistico diretto

www.logical.it 271
TERMOLOG

Sistema ad aria canalizzata

www.logical.it 272
TERMOLOG

ATTENZIONE: Per attivare un circuito ad aria canalizzata è necessario seguire i seguenti passaggi

Attivare il servizio di ventilazione nel menù Relazione:

Successivamente passare al menù Zone e impostare la ventilazione meccanica nei locali interessati, facendo
attenzione a selezionare la presenza di un flusso d’aria esterno:

Impostare il tipo di funzionamento: ventilazione meccanica controllata da impianto di climatizzazione e impostare i


valori di rendimento e portata e concludere l’operazione.
Sarà ora possibile nella sezione Wizard impostare un circuito ad aria canalizzata.

Una volta selezionato il terminale di emissione, impostare il generatore. Nel menù a tendina corrispondente sono presenti
tipologie di generatori standard, tuttavia è possibile selezionare uno specifico generatore accedendo all’archivio interno di
Termolog:

www.logical.it 273
TERMOLOG

Nella parte destra della schermata Wizard è possibile specificare a quali unità immobiliari e a quali zone assegnare l’impianto
selezionato:

Questa impostazione è modificabile in seguito all’interno dei menù specifici, senza dover ricorrere alla procedura Wizard.

Se si scelgono più sistemi impiantistici, ad esempio un sistema impiantistico idronico a radiatori in concomitanza con un sistema
diretto, un camino, la scelta del generatore di calore è inibita in quanto è necessario in questo caso avere due generatori distinti.
Accedendo al menù Generatori il Wizard avrà creato già due sistemi di generazione connessi ai sistemi impiantistici idronico e
diretto scelti in questo caso. Basterà

semplicemente aggiungere i generatori di calore all’interno dei sistemi di generazione per terminare l’inserimento dell’impianto.
Mettendo la spunta sulla casella Mantieni l’impianto è possibile modificare i dati relativi ai sistemi di ACS e Climatizzazione
estiva senza che le scelte relative alla climatizzazione invernale subiscano alcun cambiamento.

7.6.2. ACS

Per proseguire nella creazione dell’impianto accedere alla schermata di controllo dell’ACS cliccando Avanti:

È possibile impostare il tipo di generazione (separata o combinata) e il generatore relativo. Nel caso di generazione separata
per la selezione del generatore si procede in modo analogo a quanto previsto nella sezione Riscaldamento.

7.6.3. RAFFRESCAMENTO

www.logical.it 274
TERMOLOG

Se nel menù Relazione è stato attivato il sistema di raffrescamento, nel Wizard sarà visibile la schermata corrispondente:

La tipologia di terminale selezionato di default è lo split per raffrescamento. Deselezionando questa tipologia si può accedere al
sistema idronico o ad aria canalizzata, quest’ultimo solamente se previsto in precedenza nei menù Zone e Relazione, come
indicato nella nota superiore. Anche in questo caso è possibile selezionare un esempio di generatore o accedere all’archivio di
Termolog.

ATTENZIONE: dopo aver utilizzato il Wizard è necessario sempre verificare e completare i dati relativi ai sottosistemi di
utilizzazione come emissione, regolazione e distribuzione agli ambienti. Se non si esegue alcuna scelta TERMOLOG
utilizzerà i dati di default che possono non essere coerenti con il tipo di edificio da progettare o certificare.

7.7.Ripartizione degli impianti


Nel caso l'oggetto dell'analisi energetica sia una singola unità immobiliare che dal punto visto impiantistico è inserita in un
contesto centralizzato condominiale, in TERMOLOG è possibile nel menù Generatori:
• impostare la centrale termica centralizzata di tutto il condominio
• indicare nella centrale un criterio di ripartizione per proporzionarne le caratteristiche tecniche alla singola unità

www.logical.it 275
TERMOLOG

Il criterio di ripartizione indicato tra le caratteristiche della centrale permette di riproporzionare sulla singola unità tutti elementi
che sono contenuti nella centrale:
• generatori (potenza e ausiliari elettrici)
• accumuli di generatore e/o accumuli di centrale
• pannelli solari termici
Quando viene inserita la spunta sul criterio di ripartizione nella centrale occorre quindi che le caratteristiche tecniche di tutti gli
elementi in essa inseriti NON siano stati già ripartiti dall'utente.

Si sottolinea che i pannelli fotovoltaici inseriti nel menù Generatori, non facendo parte di alcuna centrale, non saranno soggetti
ad alcuna ripartizione. In fase di inserimento dei pannelli fotovoltaici è possibile specificare l'unità immobiliare a cui si
riferiscono. In caso di modellazione nel file TERMOLOG della singola unità immobiliare occorre inserire solo i pannelli relativi a
quella unità.
Per quanto concerne invece gli altri menù di TERMOLOG che riguardano la modellazione impiantistica, cioè il menù
Climatizzazione invernale, il menù Climatizzazione estiva e il menù ACS occorre fare un distinguo tra calcolo fatto con la
normativa nazionale e calcolo eseguito con la normativa di Regione Lombardia:
• Nazionale: la lunghezza dei tratti di distribuzione (nel caso di distribuzione analitica) e gli ausiliari elettrici relativi
devono essere inseriti dall'utente con il criterio di ripartizione già applicato, TERMOLOG non effettuerà nessun
ricalcolo ulteriore
• Regione Lombardia: è possibile avvalersi di una procedura di ripartizione automatica delle tubazioni e degli ausiliari
spuntando la relativa opzione presente tra le caratteristiche del sistema impiantistico:

in questo caso le tubazioni e gli ausiliari verranno ripartiti usando il medesimo criterio indicato nel menù Generatori nella
centrale.

www.logical.it 276
TERMOLOG

Di solito quanto descrive si verifica quando si applica il criterio di ripartizione a generatori a gas, valutati con il metodo di calcolo
dei rendimenti precalcolati; con questo metodo di calcolo infatti ciò che influisce sul conto sono le condizioni di installazione del
generatore (che si specificano nei vari menù di input nella scheda del generatore), non la potenza

7.8.Servizio di Trasporto di persone o cose


Il calcolo del fabbisogno energetico per il servizio trasporto è svolto da TERMOLOG con riferimento a quanto descritto nella UNI
TS 11300 parte 6.
Il fabbisogno di energia per il trasporto di persone e/o cose (E T) è dato dalla somma dei fabbisogni di energia degli impianti che
soddisfano tale servizio:
ET = EA + EH + EG + ES + EM
in cui:
EA = fabbisogno di energia di ascensori;
EH = fabbisogno di energia di montascale e piattaforme elevatrici;
EG = fabbisogno di energia di montacarichi e montato;
ES = fabbisogno di energia di scale mobili;
EM = fabbisogno di energia di marciapiede mobile;
La normativa (D.M. 26/06/2015), sia in fase di progetto che in fase di certificazione, non richiede il calcolo dei fabbisogni EH ed
EG: tali fabbisogni sono eventualmente da valutare solo in caso di calcolo per la diagnosi energetica.

7.8.1. Menu’ relazione: come attivare il servizio di trasporto

La determinazione del fabbisogno energetico per il servizio di trasporto viene effettuata, congruentemente alla normativa,
esclusivamente per edifici a destinazione d’uso non residenziale e tale informazione è comunicata al programma nella
Destinazione prevalente del menù Relazione:

Menù Relazione – Destinazione prevalente

Per attivare il servizio di trasporto è necessario posizionare su “SI” la barra di selezione del servizio:

Menù Relazione – Attivazione del servizio di trasporto

www.logical.it 277
TERMOLOG

7.8.2. Menu’ zone: criterio di ripartizione del fabbisogno tra le varie unita’ immobiliari

Il fabbisogno di energia per il servizio di trasporto deve essere ripartito tra le varie unità immobiliari presenti nell’edificio; il
criterio di ripartizione del fabbisogno deve essere inserito in TERMOLOG nel menù Zone, in corrispondenza di ciascuna unità
immobiliare:

Menù Zone – Millesimi dell’unità immobiliare

La ripartizione del fabbisogno energetico per il servizio di trasporto è condotta diversamente a seconda che il calcolo sia
eseguito con la normativa della Regione Lombardia o con la normativa Nazionale, vediamo qui di seguito come:

REGIONE LOMBARDIA:
Il fabbisogno energetico di trasporto complessivo (Qp,T) è ripartito sulla singola unità immobiliare con questo criterio:
• Per metà in funzione dei millesimi di proprietà dell’unità immobiliare;
• Per metà in funzione dei millesimi ascensore dell’unità immobiliare;
nel campo “millesimi ascensore” per il subalterno oggetto di certificazione dovrà essere indicato il valore calcolato come:
(altezza dal suolo dell’unità da certificare)/(sommatoria del numero di unità per altezza dal suolo di ciascuna unità).
Ad esempio, si consideri un edificio sono presenti 4 subalterni, di cui uno a piano terra, uno al piano primo e due al piano
secondo.

Sub C Sub D Altezza dal suolo = 6 m

Sub B Altezza dal suolo = 3 m

Sub A Altezza dal suolo = 0 m

Il valore dei millesimi ascensore del Sub C sarà dato da:


(1*6)/(2*6+1*3+1*0)=0.4

NORMATIVA NAZIONALE:
In questo caso l’unico dato che è necessario specificare per far stimare a TERMOLOG l’aliquota del fabbisogno di trasporto da
applicare alla suddetta unità immobiliare sono i millesimi ascensore.

I millesimi ascensore ed i millesimi di proprietà (utilizzati solo per calcolo con normativa della Regione Lombardia) devono
essere specificati dall’utente nel menù Zone, per ciascuna unità immobiliare.

7.8.3. Menu’ trasporto: come inserire un ascensore

Per inserire un nuovo ascensore è necessario posizionarsi nel menù trasporto e cliccare sul comando Ascensore:
www.logical.it 278
TERMOLOG

Menù Trasporto – Inserimento ascensore


Si apre quindi una schermata di inserimento dati in cui è necessario specificare le caratteristiche tecniche dell’ascensore:

• Nome/Marca/Modello: specificare nominativo, marca e modello dell’ascensore


• Potenza motori elettrici [kW]: specificare la potenza elettrica dei motori dell’apparecchio
• Anno installazione: inserire l’anno di installazione del generatore
• Codice catasto: inserire il codice catasto dell’apparecchio
• Destinazione uso edificio: specificare la tipologia e uso dell’edificio, è possibile scegliere tra:

Il riferimento normativo è il prospetto 6 della UNI TS 11300-6.


• N. ascensori: specificare il numero di ascensori presenti. Nel caso venga indicato un numero maggiore dell’unità,
TERMOLOG attiva in automatico il menù sottostante, consentendo all’utente di indicare se gli ascensori sono collegati
in manovra collettiva.
Nel caso l’opzione di ascensori collegati in manovra collettiva sia selezionata, il calcolo viene eseguito secondo
quanto riportato nel par.6.2.3.2 della UNI TS 11300-6, introducendo una riduzione del 15% del fabbisogno energetico
giornaliero nella fase di movimento.
• Tipologia ascensore: specificare la tipologia di ascensore, scegliendo tra:

Il riferimento normativo è il prospetto 8 della UNI TS 11300-6.


• Argano: specificare se è presente un argano
• Massa di bilanciamento: specificare se è presente una massa di bilanciamento
• Inverter: specificare se è presente un inverter; la presenza dell’inverter determina un incremento del fabbisogno
energetico delle apparecchiature di comando e segnalazione, come previsto nel par.6.2.2.3 della UNI TS 11300-6
• N. corse: questo campo è preselezionato dal programma in funzione della destinazione d’uso dell’edificio, come
previsto dal prospetto 6 della UNI TS 11300-6
• N. fermate: specificare il numero di fermate dell’ascensore
• Corsa max [m]: specificare la corsa massima percorribile dall’apparecchio
• Portata impianto, P [kg]: specificare la portata dell’impianto
• Comando: specificare il tipo di comando dell’apparecchio scegliendo tra:

• Illuminazione: specificare il tipo di illuminazione della cabina, è possibile scegliere tra:

Per l’illuminazione con lampade fluorescenti ad alta efficienza, con lampade alogene e a led la tecnologia attuale permette lo
spegnimento illuminazione nelle fasi di sosta.
• Elenco unità immobiliari: in questa sezione è necessario indicare le unità immobiliari che sono interessate dall’uso
dell’impianto: il fabbisogno energetico relativo all’impianto in esame sarà ripartito solo tra le unità immobiliari
selezionate. TERMOLOG consente di scegliere tra le unità immobiliari precedentemente inserite nel menù Zone.

7.8.4. Menu’ trasporto: come inserire un montacarichi e/o montauto

Per inserire un nuovo montacarichi è necessario posizionarsi nel menù trasporto e cliccare sul comando Montacarichi:

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TERMOLOG

Menù Trasporto – Inserimento montacarichi


Si apre quindi una schermata di inserimento dati in cui è necessario inserire le caratteristiche tecniche del montacarichi; per una
spiegazione dettagliata di tali parametri si rimanda a quanto già spiegato per gli ascensori: le uniche differenze rispetto agli
ascensori consistono nelle seguenti assunzioni:
- N. corse (cd) deve essere fornito dal progettista dell’edificio, tenendo conto delle esigenze di movimentazione dei
carichi;
- Il carico medio sul supporto del carico ( è fisso e pari a 0,25.
Il riferimento normativo per i montacarichi è il par.8 della UNI TS 11300-6.

7.8.5. Menu’ trasporto: come inserire una scala e/o un marciapiede mobile

Per inserire una nuova scala mobile è necessario posizionarsi nel menù trasporto e cliccare sul comando Scala mobile:

Menù Trasporto – Inserimento scala mobile


Si apre quindi una schermata di inserimento dati in cui è necessario inserire le caratteristiche tecniche della scala mobile:

• Nome/Marca/Modello: specificare nominativo, marca e modello dell’ascensore


• Potenza motori elettrici [kW]: specificare la potenza elettrica dei motori dell’apparecchio
• Anno installazione: inserire l’anno di installazione del generatore
• Codice catasto: inserire il codice catasto dell’apparecchio
• Destinazione uso edificio: specificare la tipologia e uso dell’edificio, è possibile scegliere tra:

Il riferimento normativo è il prospetto 11 della UNI TS 11300-6.


• N. scale: specificare il numero di scale mobili presenti.
• Velocità: è possibile indicare se la velocità dell’impianto è intorno a 0,5 m/s
• Tipologia scale mobili: specificare la tipologia di scale mobili, scegliendo tra:

Il riferimento normativo è il prospetto 12 della UNI TS 11300-6.


• T attesa [h]: specificare il tempo giornaliero trascorso
• T avv. automatico [h]: specificare il tempo giornaliero trascorso dall'impianto in condizioni avviamento
automatico
• T bassa velocità [h]: specificare il tempo giornaliero trascorso dall'impianto in condizioni operative moto
bassa velocità
• T vel. nominale [h]: specificare il tempo giornaliero trascorso dall'impianto in condizioni operative a velocità
nominale
• N. passeggeri: specificare il numero di passeggeri giornaliero; nel caso tale dato non fosse noto si consiglia
di lasciarlo a 0, il programma utilizzerà i valori di default ricavati dal Prospetto 11 della UNI TS 11300-6 in
funzione della tipologia di installazione
• Funzionamento: specificare il tipo di funzionamento della scala mobile scegliendo tra:

Questo campo è selezionabile solo se come tipologia scale mobili è stata selezionata la prima o la terza scelta.
• Altezza [m]: specificare il dislivello della scala mobile. Questo campo è selezionabile solo se come tipologia
scale mobili è stata selezionata la prima o la terza scelta.
• Angolo di inclinazione [°]: specificare l’angolo di inclinazione della scala mobile. Questo campo è
selezionabile solo se come tipologia scale mobili è stata selezionata la prima o la terza scelta.
• Lunghezza [m]: specificare la lunghezza del marciapiede mobile orizzontale. Questo campo è selezionabile
solo se come tipologia scale mobili è stata selezionata la seconda scelta.
• Potenza senza carico [kW]: specificare la potenza richiesta all’impianto in condizioni operative senza carico.
Questo campo è selezionabile solo se non si è impostata una velocità dell’impianto intorno a 0,5 m/s.
• Fabb. servizi accessori, [kWh]: specificare il fabbisogno energetico elettrico giornaliero per servizi accessori
all'impianto
• Elenco unità immobiliari: in questa sezione è necessario indicare le unità immobiliari che sono interessate dall’uso
dell’impianto: il fabbisogno energetico relativo all’impianto in esame sarà ripartito solo tra le unità immobiliari
selezionate. TERMOLOG consente di scegliere tra le unità immobiliari precedentemente inserite nel menù Zone.
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TERMOLOG

7.8.6. Fabbisogno di energia elettrica per il trasporto

E’ possibile infine visualizzare i risultati del calcolo del fabbisogno annuale di energia elettrica per il trasporto; nel menù Calcolo
e diagnosi, cliccare il comando Dettagli - Trasporto:

appare la seguente schermata:

Menù Calcolo diagnosi – Trasporto – Risultati delle elaborazioni

Vengono sintetizzati i risultati numerici dei calcoli eseguiti, in particolare:


per ascensori/montacarichi:
Fabbisogno energetico giornaliero nella fase di movimento, E A,cm [kWh]
Fabbisogno energetico giornaliero delle apparecchiature di comando, E A,app,d [kWh]
Fabbisogno energetico giornaliero dell’illuminazione della cabina dell’ascensore, E A,ill,d [kWh]
per scale mobili:
Fabbisogno di energia in condizione di attesa, E attesa,d [kWh]
Fabbisogno di energia in condizione di avviamento automatico, E auto,d [kWh]
Fabbisogno di energia in condizione operativa di moto a bassa velocità, Ebv,d [kWh]
Fabbisogno di energia in condizione operativa senza carico, Ecsc,d [kWh]
Fabbisogno di energia in condizione operativa con carico, E ccc,d [kWh]
e i fabbisogni energetici mensili per ciascun tipo di impianto.

7.8.7. Fabbisogno di energia primaria per il trasporto

I fabbisogni energetici (ET) degli impianti destinati al servizio di trasporto sono fabbisogni di energia elettrica.

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Il fabbisogno di energia primaria per il trasporto viene calcolato da TERMOLOG moltiplicando il fabbisogno energetico (E T) per il
coefficiente di conversione dell’energia elettrica in energia primaria f P,el.
Il fabbisogno di energia primaria per il trasporto è mostrato nel menù Calcolo e diagnosi.

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TERMOLOG

Calcolo, Verifiche, Interventi e Stampa

8.1. Calcolo e principali risultati


Terminata la modellazione dell’involucro disperdente e l’inserimento dell’impianto è possibile avviare il calcolo degli indici di
prestazione energetica: nel menù Calcolo e verifica cliccare il comando Calcolo:

Il programma avvierà immediatamente le elaborazioni e aggiornerà la visualizzazione dell’area di lavoro con i risultati del calcolo.

Calcolo del sistema edificio-impianto

Ogni volta che si accede al menù Calcolo il programma eseguirà di nuovo tutti i calcoli, a meno di spostare nella barra in alto
l’opzione calcolo automatico su OFF

8.1.1. Risultati del calcolo


Una volta eseguito il calcolo il programma mostrerà nella schermata sottostante il risultato di tutte le elaborazioni svolte.

8.1.1.1. Indici di prestazione


In questa sezione è possibile visualizzare i principali indicatori di prestazione energetica e la rappresentazione grafica degli indici
di prestazione calcolati dal programma per la determinazione della classe dell’edificio:

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TERMOLOG

In caso di edificio termoautonomo verranno riportati i dettagli di ogni singola unità, mentre nel caso di edificio con impianto
centralizzato verranno riportati, oltre ai dettagli delle singole unità, anche quelli dell’edificio completo.

Il risultato ottenuto è eseguito in base alla normativa di calcolo impostata nel menu Relazione

In caso di calcolo di Superbonus la sezione riporta invece il calcolo dell’APE convenzionale in accordo a quanto previsto al punto
12.1 dell’Allegato A al Decreto 6/8/2020. In questo caso il calcolo è sempre esguito in normativa nazionale L90/2013 e in accordo
al D.M. Requisiti Minimi.

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Cliccando il sottomenù Indici di prestazione sull’area di lavoro è possibile visualizzare i principali indicato che concorrono a
definire la presatione energetica e la classificazione dell’edificio.

In caso di edificio con più unità e impianto centralizzato viene eseguito il calcolo dell’intero edificio e di ciascuna unità ed è
possibile navigare tra i risultati delle singole unità tramite la scelta dell’unità immobiliare.

In caso di edificio con più unità e impianto di tipo autonomo viene eseguito solamente il calcolo di ciascuna unità immobiliare.

In caso di calcolo con il motore CENED+2 viene eseguito sempre e solo il calcolo di una singola unità per volta, a meno di casi di
edificio con impianto centralizzato e contratto servizio energia nel quale il motore regionale consente il calcolo di più unità in
un’unica volta.

8.1.1.2. Indici e rendimenti

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• Dati geometrici: vengono riepilogati i principali dati geometrici dell’edificio quali superficie utile riscaldata e raffrescata,
volume lordo riscaldato e raffrescato, superficie disperdente
E’ possibile avere un dettaglio maggiore di tutte le superfici e volumi nel menu Relazione cliccando su “Mostra i rapporti
S/V di ogni unità immobiliare” e poi su “Riepilogo geometria”

• Fabbisogni di energia termica: vengono visualizzati i risultati dei calcoli relativi all’involucro, il fabbisogno energetico
invernale ed estivo, il fabbisogno di ACS e i relativi indici, confrontandoli con i limite previsto dalla normativa.
Viene riportato sia il valore con ventilazione di riferimento (naturale) utilizzato nelle verifiche di legge, sia il valore con
ventilazione effettiva utilizzato nel calcolo della prestazione energetica
• fabbisogni di energia primaria e rendimenti: vengono visualizzate l’energia primaria rinnovabile, non rinnovabile e
totale, l’indice di prestazione e il rendimento globale stagionale per ciascun servizio attivo nell’edificio.
Viene indica anche la relativa percentuale di copertura da fonte rinnovabile e il confronto con i valori limite dell’edificio di
riferimento. In caso di progetto è indicato anche il superamento o meno della verifica come prima valutazione preliminare
della bontà del progetto realizzato

8.1.2. Risultati in dettaglio


E’ possibile visualizzare il dettaglio delle elaborazioni svolte dal programma; per far questo selezionare il comando Dettagli nella
barra delle icone:

e scegliere quale tipologia di risultato si desidera visionare, scegliendo tra:


- Dettagli di involucro;
- H - Involucro, W - Risultati di zona, C - Involucro;
- H – Sottosistemi di utilizzazione, W – Sottosistemi di utilizzazione, C – Sottosistemi di utilizzazione;
- Generazione;
- Energia primaria;
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- Edificio di riferimento

INVOLUCRO
Selezionando l’opzione dettagli di nvolucro il programma permette di analizzare il dettaglio delle elaborazioni svolte riguardanti
l’involucro disperdente dell’edificio; i calcoli sono raggruppati per argomento al fine di consentire una più agevole consultazione:

L’utente può decidere quali risultati visionare, selezionando il riquadro posto a lato dei vari argomenti e cliccando poi su OK.
Si ricorda che la simbologia utilizzata per indicare le varie grandezze che concorrono alla stima delle prestazioni energetic he
dell’involucro edilizio è conforme a quella assunta nella norma UNI TS 11300-1.

Nel caso nella modellazione siano presenti più unità immobiliari, il programma consente di visualizzare i risultati dell’involucro di
una specifica unità immobiliare, a scelta dell’utente:

8.1.3. Grafici energie


Posizionandosi in corrispondenza del sottomenù Grafici energie:

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è possibile visualizzare un’utile diagramma dei calcoli appena svolti: dagli istogrammi rappresentati risulta semplice ed immediato
valutare se la percentuale di fonte rinnovabile raggiunta nella propria modellazione risulta conforme ai limiti di legge.

8.1.4. Involucro
Posizionandosi in corrispondenza del sottomenù Involucro:

È’ possibile visualizzare un riassunto dei principali risultati relativi all’involucro dell’edificio in analisi.
E’ presente anche una rappresentazione grafica dei contributi energetici che concorrono a determinare il fabbisogno energetico
dell’involucro: trasmissione, ventilazione, apporti solari ed apporti interni; la rappresentazione grafica consente di individuare in
maniera intuitiva quali sono i contributi termici preponderanti, sui quali eventualmente intervenire, che intervengono nel bilancio
energetico dell’involucro.

8.2. Verifiche
Nel sottomenù Verifiche di legge, è possibile visualizzare un riepilogo di tutte le verifiche svolte dal programma:

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Verifiche di legge – file di progetto

Verifiche – file di superbonus

COD TIPOLOGIA DI DESCRIZIONE LIVELLI DI INTERVENTO


INTERVENTO

A Nuova costruzione
demolizione e ricostruzione

B Ampliamento di edificio La nuova porzione di edificio soddisfa almeno una di


esistente collegato queste condizioni:
ad impianto termico Volume lordo climatizzato > 15% di quello esistente;
esistente Volume lordo climatizzato > 500m3.

C La nuova porzione dell’edificio soddisfa almeno una delle


Ampliamento di edificio seguenti condizioni:Volume lordo climatizzato > 15% di
esistente dotato di nuovo quello esistente;
impianto termico Volume lordo climatizzato > 500m3

D Ristrutturazione importante di La ristrutturazione comprende entrambi i punti


1° livello seguenti:Intervento sull’involucro edilizio
per un’incidenza > 50% della superficie disperdente
lorda complessiva dell’edificio;
rifacimento dell’impianto termico per il servizio di
climatizzazione invernale e/o estiva asservito all’intero
edificio.

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COD TIPOLOGIA DI DESCRIZIONE LIVELLI DI INTERVENTO


INTERVENTO

E Ristrutturazione importante di Intervento sull’involucro edilizio per un’incidenza > 25%


2° livello della superficie disperdente lorda complessiva
dell’edificio.
Potrebbe interessare l’impianto termico per il servizio di
climatizzazione invernale e/o estiva.

F Riqualificazione energetica: Intervento sull’involucro edilizio per un’incidenza ≤ 25%


intervento che interessa della superficie disperdente lorda complessiva
l’involucro dell’edificio.

G Riqualificazione energetica:
ristrutturazione dell’impianto o
installazione di nuovo
impianto

H Riqualificazione energetica:
sostituzione del solo
generatore di calore

Le verifiche da rispettare
Nella seguente tabella vengono riassunte in maniera schematica le principali verifiche che il decreto richiede siano svolte, a
seconda del tipo di intervento in fase di definizione.
A B C D E F G H

Allegato 1: Par.3.3, punto ✓ ✓ ✓ ✓ ✓


2.b.i; Par.4.2, punto 1.b
Il parametro H’T deve essere
inferiore al valore limite
riportato nella Tabella 10,
Appendice A:
H’T < H’T,lim

Allegato 1: Par.3.3, punto ✓ ✓ ✓ ✓


2.b.ii
L’area solare equivalente
estiva per unità di superficie
deve essere inferiore al
valore riportato nella Tabella
11, Appendice A:
Asol,est/Asup,utile <
(Asol,est/Asup,utile)lim

Allegato 1: Par.3.3, punto ✓ ✓ ✓


2.b.iii e punto 3 Appendice
A
Gli indici di prestazione
devono essere inferiori ai
corrispondenti valori limite
calcolati per l’edificio di
riferimento:
EPH,nd < EPH,nd,lim
EPC,nd < EPC,nd,lim
EPgl,tot < EPgl,tot,lim

Allegato 1: Par.3.3, punto ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓


2.iv; Par.5.3.1, punto 1.a;
Par.5.3.2, punto 1.a
I valori di efficienza media
stagionali degli impianti
devono essere superiori ai
corrispondenti dell’edificio di

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A B C D E F G H

riferimento:
ηH > ηH,lim
ηw > ηw,lim
ηC > ηC,lim

Allegato 1: Par.5.3.1, punto ✓


1.d
Nel caso siano rispettate le
condizioni riportate ai punti i,
ii, iii, iv, il decreto ritiene che
siano già rispettate tutte le
disposizioni vigenti in tema di
uso razionale dell’energia,
quindi anche la prescrizione
sui rendimenti qui sopra
descritta.

Allegato 1: Par.5.3.2, punto ✓


1.c
Nel caso siano rispettate le
condizioni riportate ai punti i,
ii, il decreto ritiene che siano
già rispettate tutte le
disposizioni vigenti in tema di
uso razionale dell’energia,
quindi anche la prescrizione
sui rendimenti qui sopra
descritta.

Allegato 1: Par.5.3.3, punto ✓


1
Nel caso di sostituzione di
generatori per la produzione
di acqua calda sanitaria,
devono essere rispettati i
requisiti minimi definiti nel
par. 5.3.1, capoverso 1.d,
per la corrispondente
tipologia impiantistica. La
precedente indicazione non
si applica nel caso di
installazione/sostituzione di
scaldacqua unifamiliari.

Allegato 1: Par.3.3, punto 4 ✓ ✓ ✓


Valutare l’efficacia dei
sistemi schermanti delle
superfici vetrate, esterni o
interni, tali da ridurre
l’apporto di calore per
irraggiamento solare.

Allegato 1: Par.3.3, punto 4 ✓ ✓ ✓


Verificare la massa
superficiale o la trasmittanza
termica periodica delle
strutture opache orizzontali e
inclinate

Allegato 1: Par.2.3, punto 2 ✓ ✓ ✓ ✓ ✓ ✓


Verifiche termo-igrometriche

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TERMOLOG

A B C D E F G H

Allegato 1: Par.5.2, punto ✓ ✓


1.d e Par. 4.2 punto 1a
Verifica per le chiusure
trasparenti con orientamento
da est a ovest (passando per
sud) che il valore del fattore
di trasmissione solare totale
(ggl+sh) sia minore uguale a
quello riportato sulla Tabella
5 dell’Appendice B

Allegato 1: Par.3.3, punto 5 ✓ ✓ ✓ ✓ ✓


Udivisori < 0,8 W/m2KLa
stessa limitazione vale
anche per tutte le strutture
opache (orizzontali, verticali
e inclinate) che delimitano
verso l’esterno un ambiente
non climatizzato.

Allegato 1: Par.3.3, punto 6 ✓ ✓ ✓


Il progettista assevera
l’osservanza degli obblighi di
integrazione delle fonti
rinnovabili con riferimento
all’Allegato 3 del Dlgs
28/2011

Allegato 1: Par.5.2, punto 1 ✓ ✓


Verifica di trasmittanza
termica degli elementi edilizi
che disperdono verso
l’esterno e/o verso locali non
climatizzati; per i valori limite
di trasmittanza si faccia
riferimento alle tabelle
riportate nell’Appendice B
del decreto, par.1.1.

Nel DM 26/06/2015 è presente un decreto che contiene i nuovi modelli di Relazione Tecnica (“Legge 10”) da utilizzarsi
contestualmente all’entrata in vigore del decreto requisiti minimi.
I modelli forniti sono tre e si differenziano a seconda del tipo di intervento prescelto:
• Allegato 1: schema di relazione per nuove costruzioni, ristrutturazioni importanti di primo livello, edifici ad energia quasi
zero;
• Allegato 2: schema di relazione per riqualificazione energetica e ristrutturazioni importanti di secondo livello, costruzioni
esistenti con riqualificazione dell’involucro edilizio e di impianti termici;
• Allegato 3: schema di relazione per riqualificazione energetica degli impianti tecnici.

8.2.1. Analisi del significato delle varie verifiche richieste

8.2.1.1. Condensa superficiale

La condensa superficiale si verifica quando la temperatura della superficie interna della parete è inferiore alla temperatura di
rugiada del vapore presente nell’aria dell’ambiente interno.

Per superare la verifica provare a:


- aumentare la temperatura interna;
- ridurre l´umidità relativa interna, supponendo la presenza di una adeguata ventilazione nell´ambiente, utilizzando ad esempio
un metodo di calcolo diverso rispetto a quello delle "classi di concentrazione";

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- aumentare la resistenza termica della parete (Rtot) in modo che il fattore frsi della stessa (pari a (Rtot - Rsi)/Rtot, dove Rsi è
la resistenza termica superficiale lato interno della parete) sia maggiore del fattore frsi-max che dipende dalle condizioni al
contorno e dalla umidità relativa in corrispondenza della superficie interna

8.2.1.2. Condensa interstiziale

La condensa interstiziale si verifica quando la temperatura superficiale interna è inferiore alla temperatura di condensa dell'aria
dell'ambiente.

Per superare la verifica provare a:


- inserire una barriera al vapore sul lato interno dello strato isolante;
- spostare lo strato isolante verso l’esterno della struttura
- disporre gli strati di materiale in ordine crescente di resistenza termica dall’interno all’esterno
- disporre in ordine decrescente dall’interno all’esterno per la resistenza al vapore

8.2.1.3. Inerzia termica

Ad esclusione della zona F per le località in cui il valore medio mensile dell’irradianza sul piano orizzontale nel mese di massima
insolazione Im,s ≥ 290 W/m2, è richiesto di verificare che:
• per le pareti opache verticali (ad eccezione di quelle nel quadrante Nord-ovest/Nord/Nord-Est) sia rispettata almeno una
delle seguenti condizioni:
o Ms > 230 kg/m2
o YIE < 0,10 W/m²K
• per tutte le pareti opache orizzontali e inclinate, che:
o YIE < 0,18 W/m²K

8.2.1.4. Trasmittanza media per tipologia di struttura

Il valore di trasmittanza corretta U' è valutata attribuendo i ponti termici associati agli elementi ed è determinata in funzione della
relazione seguente:

In generale è corretto considerare anche il ponte termico parete-serramento nella verifica della trasmittanza media delle pareti.
L'unico caso in cui può non essere considerato tale ponte termico è in Lombardia, nel caso di intervento sulle sole strutture
opache, in condomini ovvero nel caso in cui le parti opache appartengano ad un soggetto giuridico diverso da quello a cui
appartengono le parti trasparenti ed in caso di intervento sulla sola parte opaca.

In un file di progetto è possibile consultare il dettaglio del calcolo di Trasmittanza media per tipologia di struttura dal menu Involucro
– comando Calcola – Calcola e mostra trasmittanza media, mentre in un file di superbonus è possibile consultare i risultati dal
comando Dettagli accanto al risultato riepilogativo della verifica.

La verifica è richiesta per singola unità immobiliare in caso di edificio termoautonomo e per intero edificio in caso di impianto
centralizzato.

Per superare la verifica puoi provare a:


- ridurre l’incidenza dei ponti termici con un valore di ψ positivo;
- controllare la lunghezza assegnata ai ponti termici.

8.2.1.5. coefficiente di trasmissione solare Ggl+sh

Il coefficiente di trasmissione solare Ggl+sh della componente finestrata dipende dalle schermature mobili sui serramenti ed è
valutato quando la schermatura solare è utilizzata.

Per superare la verifica puoi provare a:


- verificare se è stata impostata una chiusura oscurante ma non una schermatura mobile;
- migliorare le caratteristiche della schermatura mobile eventualmente già inserita.

8.2.1.6. H'T

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H't è il coefficiente medio globale di scambio termico per unità di superficie disperdente, ovvero il rapporto tra il coefficiente globale
di scambio termico per trasmissione dell'involucro calcolato secondo la UNI/TS 11300-1 e l'area degli elementi opachi e trasparenti
dell'involucro.
Rappresenta quindi una sorta di trasmittanza media dell'involucro, pesata sulle aree, comprensiva dell'effetto dei ponti termici e
corretta per tenere conto del verso di dispersione di ciascun elemento costruttivo.
Per interventi di ristrutturazione importante di primo livello la verifica viene fatta su tutte le strutture che costituiscono l'involucro
disperdente dell'edificio mentre per ristrutturazioni importanti di secondo livello è limitata alle sole strutture oggetto di
riqualificazione.

La spunta per includere o meno il ponte termico nella verifica di H'T serve per gestire i seguenti casi: intervento solo su involucro
opaco in edificio in cui gli elementi trasparenti non appartengano allo stesso soggetto giuridico di quelli opachi (condominio per
esempio). In questo caso è possibile escludere il ponte termico dei serramenti nella verifica di H'T. In generale, nel caso non si
intervenga sull'involucro trasparente, i ponti termici dei serramenti, di base associati alle strutture opache, possono essere esclusi
solo se i serramenti appartengono a soggetti differenti. Riferimento: FAQ 3.1 Mise, 2018

In un file di progetto è possibile consultare il dettaglio del calcolo di H’T dal menu Involucro – comando Calcola – Calcola e mostra
H’T, mentre in un file di superbonus è possibile consultare i risultati dal comando Dettagli accanto al risultato riepilogativo della
verifica.

La verifica è richiesta per singola unità immobiliare e per intero edificio indipendentemente dal fatto che l’edificio sia centralizzato
o autonomo.

Per superare la verifica provare a:


- diminuire le dispersioni riducendo ad esempio la trasmittanza delle strutture;
- ridurre l’incidenza dei ponti termici;
- controllare nel menu Strutture le strutture che partecipano al calcolo di H’T.

8.2.1.7. Asol,est/Asup

Il calcolo del parametro Asol,est è influenzato dal bilancio tra la superficie utile dell'edificio e l'area delle aperture, la schermatura
utilizzata sui serramenti e l'irradiazione solare sull'edificio: sono premiati gli edifici con aperture contenute o adeguatamente
schermate ed in ogni caso correttamente orientate.

La verifica è richiesta per singola unità immobiliare e per intero edificio indipendentemente dal fatto che l’edificio sia centralizzato
o autonomo.

Per superare la verifica provare a:


- verificare di aver introdotto schermature mobili sui serramenti;
- verificare che il valore di ggl+sh sia inferiore al valore limite previsto dalla normativa per interventi su involucro trasparente;
- verificare di aver introdotto correttamente aggetti e ostruzioni sui serramenti.

8.2.1.8. EPH,nd

EPh,nd è il fabbisogno di energia termica utile dell’involucro nel periodo invernale. È calcolato indipendente dalla presenza o
meno dell’impianto di raffrescamento e il suo valore dipende strettamente dal rapporto apporti-dispersioni dell’edificio.

La verifica è richiesta per singola unità immobiliare in caso di edificio termoautonomo e per intero edificio in caso di impi anto
centralizzato.

Per superare la verifica provare a:


- diminuire le dispersioni riducendo ad esempio la trasmittanza delle strutture;
- ridurre l’incidenza dei ponti termici
- agire sulle schermature mobili dei serramenti
Tutti gli altri parametri fanno variare anche l’edificio di riferimento.
E’ tuttavia necessario mantenere un giusto equilibrio tra la configurazione invernale ed estiva per non compromettere anche la
verifica di EPC,nd.

8.2.1.9. EPC,nd

EPC,nd è il fabbisogno di energia termica utile dell’involucro nel periodo estivo. È calcolato indipendente dalla presenza o meno
dell’impianto di raffrescamento e il suo valore dipende strettamente dal rapporto apporti-dispersioni dell’edificio.

La verifica è richiesta per singola unità immobiliare in caso di edificio termoautonomo e per intero edificio in caso di impi anto
centralizzato.

Per superare la verifica puoi provare a:

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- aumentare le dispersioni agendo sui ponti termici


- adottare colori chiari per le superfici opache confinanti con l'esterno
- ridurre gli apporti solari agendo sulle schermature mobili
Tutti gli altri parametri fanno variare anche l’edificio di riferimento.
E’ tuttavia necessario mantenere un giusto equilibrio tra la configurazione estiva ed invernale per non compromettere anche la
verifica di EPH,nd.

8.2.1.10. Efficienza globale media stagionale

L’efficienza stagionale per servizio viene calcolata come rapporto tra l’energia termica utile e l’energia primaria totale.
• L’efficienza globale media stagionale per riscaldamente è data dal rapporto tra il fabbisogno di energia termica con
ventilazione di riferimento EPH,nd e l’energia primaria totale delle fonti energetiche fornita per il servizio di riscaldamento
EPH,tot.
• L’efficienza globale media stagionale per acqua calda sanitaria è data dal rapporto tra il fabbisogno di energia termica
con ventilazione di riferimento EPW,nd e l’energia primaria totale delle fonti energetiche fornita per il servizio di
riscaldamento EPW,tot.
• L’efficienza globale media stagionale per raffrescamento è data dal rapporto tra il fabbisogno di energia termica con
ventilazione di riferimento EPC,nd e l’energia primaria totale delle fonti energetiche fornita per il servizio di riscaldamento
EPC,tot.

Le verifiche di efficienza nel caso di ristrutturazione di II livello devono essere svolte per gli impianti (e quindi i servizi) oggetto di
intervento.

Per superare la verifica provare a:


- ridurre la quantità di energia rinnovabile per ridurre il denominatore della frazione;
- evitare il sovradimensionamento o sottodimensionamento degli impianti;
- diminuire le dispersioni riducendo il fabbisogno termico.
- ridurre i tratti di distribuzione analitica di ACS.
- per raffrescamento, aumentare le dispersioni agendo sui ponti termici
- per raffrescamento, ridurre gli apporti solari agendo sulle schermature mobili

8.2.1.11. Verifica rendimento generatore

Nel caso di sostituzione del generatore di calore vengono verificati i rendimenti dei nuovi generatori installati, la normativa prevede
che nel caso siano rispettati i rendimenti dei singoli generatori, non si debba verificare l'efficienza media stagionale. TERMOLOG
mostra entrambe le verifiche per fornire maggiori dettagli.

8.2.1.12. Indice di prestazione energetica globale Epgl,tot

EPgl,tot è l’indice di prestazione energetica globale (ovvero sia rinnovabile che non rinnovabile) di tutti i servizi presenti nell’edificio
totale [kWh/m2]

Per superare la verifica provare a:


- ridurre la quantità di energia rinnovabile;
- ridurre il fabbisogno termico dell’edificio.

8.2.1.13. Il Dlgs n.28/2011 e la copertura delle fonti rinnovabili

E’ richiesto che gli impianti di produzione di energia termica siano progettati e realizzati in modo da coprire, tramite energia
prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili una percentuale di almeno il 50% dei consumi previsti per acqua calda sanitaria.

E’ richiesto che gli impianti di produzione di energia termica siano progettati e realizzati in modo da coprire, tramite energia
prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili una percentuale di almeno il 50% dei consumi previsti per acqua calda sanitaria,
riscaldamento e raffrescamento.

Per superare la verifica provare a:


- aumentare la quantità di energia rinnovabile, ad esempio ricorrendo all’uso di una pompa di calore;
- inserire un solare termico per ACS;
- ridurre la dispersione termica degli accumuli;
- ridurre i tratti di distribuzione analitica, in particolare per l’ACS;
- inserire un impianto fotovoltaico.

8.2.1.14. Potenza minima installata per la produzione di energia elettrica per fonte rinnovabile

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TERMOLOG

La potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all’interno
dell’edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, deve essere superiore o uguale al valore calcolato dividendo la superficie
in pianta dell’edificio a livello del terreno per il coefficiente K=50.

Le verifiche delle fonti rinnovabili richieste dal Dlgs 28/2011 devono essere eseguite quando l'intervento è catalogabile come
"ristrutturazione rilevante" per la cui definizione può consultare il Dlgs 28/2011 stesso oppure l'help ? disponibile nel menù
relazione di TERMOLOG accanto alla tipologia di intervento.
In regione Lombardia le ristrutturazioni importanti di 1 livello richiedono le verifiche del Decreto 28, quindi occorre sempre e
comunque mettere la spunta su "ristrutturazione rilevante".

Per superare la verifica provare a:


- aumentare la superficie di pannelli fotovoltaici installati
- scegliere una tipologia di pannello con un valore di potenza di picco kpv superiore

Nei casi di impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di rinnovabile è fatto obbligo di
ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) che risulti inferiore rispetto al pertinente indice di
prestazione energetica complessiva reso obbligatorio ai sensi del Dlgs 192/05 e successivi provvedimenti attuativi (I192) nel
rispetto della seguente formula:

Per superare la verifica provare a:


- valutare l’installazione di una pompa di calore
- adottare tipologie di generatori alimentati da fonte rinnovabile
- ridurre il fabbisogno termico dell’edificio

8.3. Lo strumento Confronta


Nel menù Confronta (o Interventi per Superbonsu) è possibile accedere ad un utile strumento che consente di analizzare, in
modo semplice e rapido, gli effetti che eventuali cambiamenti sull’involucro edilizio o sull’impianto possono avere sulle prestazioni
energetiche del sistema edificio-impianto:

Menù Confronta – Area di lavoro


Per inserire un nuovo scenario cliccare il comando Nuovo e completare le informazioni richieste:

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TERMOLOG

Confronta – Schermata di inserimento


ATTENZIONE: TERMOLOG riporterà sull’attestato di prestazione energetica esclusivamente lo scenario contrassegnato come:

Un intervento di miglioramento può consistere in:

Vediamo di illustrare nel dettaglio ciascuno dei precedenti interventi:

8.3.1. Sostituzione struttura opaca disperdente

Confronta – Sostituzione di una struttura


E’ necessario indicare:
• Tipologia di struttura. Indicare tramite la selezione dal comando “imbuto” la tipologia della struttura da sostituire.
• Stato di fatto. Indicare la struttura che si intende sostituire: il programma permette di scegliere tra le strutture,
appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello in esame.

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TERMOLOG

• Intervento. Indicare la struttura con la quale si intende sostituire la struttura originaria: anche in questo caso, il
programma permette di scegliere tra le strutture, appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello
in esame. Selezionando l’opzione Elimina la struttura dal computo delle dispersioni verrà analizzato un intervento
in cui, rispetto allo stato di fatto, la struttura indicata viene eliminata dal computo delle dispersioni. L’opzione non è
utilizzabile nel caso di calcolo con il motore CENED+2
• Creazione rapida. Cliccando sui “…” è possibile sostituire la struttura utilizzata con strutture di trasmittanza predefinita.
Le proposte di sostituzione rapida comprendono strutture con trasmittanza limite da Normativa (il riferimento è la
normativa selezionata per la relazione corrente), da decreto ecobonus, da Conto Termico, con trasmittanza specificata
dall’utente o con trasmittanza derivata dall’applicazione di un cappotto alla struttura di base.
• Costo dell’intervento. Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura opaca sostituita.
• Costo aggiuntivo dell’intervento. Inserire il costo fisso aggiuntivo dell’intervento di struttura opaca sostituita.
• Costo fisso aggiuntivo. Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al risparmio
di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.
E’ inoltre possibile inserire il computo collegandosi al plugin Computi in Cloud.

Per la sostituzione del solaio che separa la zona riscaldata dal sottotetto utilizza l'intervento sulle strutture opache e il filtro (simbolo
imbuto) per cambiare la tipologia di strutture su cui intervenire.

Quando si fa un intervento di sostituzione di un serramento a cui sono associati dei ponti termici, dei cassonetti o dei sottofinestra
e intende modificare anche tali elementi deve creare un intervento di sostituzione specifico per ciascuno di questi elementi tra gli
interventi delle strutture opache.

8.3.2. Sostituzione copertura di zona non riscaldata

Pe poter effettuare un intervento di questo tipo bisogna avere:


- Nel menu Zone la zona non riscaldata
- Nel menu Strutture deve essere presente una copertura o un soffitto con verso di dispersione sia da Zona non riscaldata
verso esterno
- Nel menu Involucro deve essere modellata la zona non riscaldata e la sua copertura/soffitto verso esterno (sia nel caso
di metodo di calcolo tabellare che analitico)
www.logical.it 298
TERMOLOG

Confronta – Sostituzione di una struttura


E’ necessario indicare:
• Tipologia di struttura. Indicare tramite la selezione dal comando “imbuto” la tipologia della struttura da sostituire.
• Stato di fatto. Indicare la struttura che si intende sostituire: il programma permette di scegliere tra le strutture,
appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello in esame.
• Intervento. Indicare la struttura con la quale si intende sostituire la struttura originaria: anche in questo caso, il
programma permette di scegliere tra le strutture, appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello
in esame.
• Creazione rapida. Cliccando sui “…” è possibile sostituire la struttura utilizzata con strutture di trasmittanza predefinita.
Le proposte di sostituzione rapida comprendono strutture con trasmittanza limite da Normativa (il riferimento è la
normativa selezionata per la relazione corrente), da decreto ecobonus, da Conto Termico, con trasmittanza specificata
dall’utente o con trasmittanza derivata dall’applicazione di un cappotto alla struttura di base.
• Nuovo fattore di correzione per le zone non riscaldate. In caso di calcolo di tipo tabellare deve essere specificato
il nuovo fattore di correzione btr,x della zona non riscaldata.
• Costo dell’intervento. Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura opaca sostituita.
• Costo aggiuntivo dell’intervento. Inserire il costo fisso aggiuntivo dell’intervento di struttura opaca sostituita.
• Costo fisso aggiuntivo. Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al risparmio
di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.
E’ inoltre possibile inserire il computo collegandosi al plugin Computi in Cloud.

8.3.3. Involucro trasparente - sostituzione di una struttura trasparente

Gli interventi sull’involucro trasparente possono prevedere la sostituizione di un intero serramento, l’applicazione di pellicole
solari su serramenti esisteni o la sostituzione di schermature mobili.

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sostituzione serramenti

E’ necessario indicare:
• Stato di fatto. Indicare la struttura che si intende sostituire: il programma permette di scegliere tra le strutture,
appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello in esame.
• Intervento. Indicare la struttura con la quale si intende sostituire la struttura originaria: anche in questo caso, il
programma permette di scegliere tra le strutture, appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello
in esame.
• Creazione rapida. Cliccando sui “…” è possibile sostituire la struttura utilizzata con strutture di trasmittanza predefinita.
Le proposte di sostituzione rapida comprendono strutture con trasmittanza limite da Normativa (il riferimento è la
normativa selezionata per la relazione corrente), da decreto ecobonus, da Conto Termico, con trasmittanza specificata
www.logical.it 299
TERMOLOG

dall’utente.
• Costo dell’intervento. Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura trasparente sostituita.
• Costo aggiuntivo dell’intervento. Inserire il costo fisso aggiuntivo dell’intervento di struttura trasparente sostituita.
• Costo fisso aggiuntivo. Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al risparmio
di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.
E’ inoltre possibile inserire il computo collegandosi al plugin Computi in Cloud.

ATTENZIONE: Se si aggiunge a un intervento di sostituzione del serramento uno di sola chiusura o uno di sola schermatura, nel
calcolo della prestazione entrà il tipo di schermatura e chiusura indicato nell'intervento del serramento sostituito e non quello
inserito nei singoli interventi. Accertarsi quindi di modellare correttamente il nuovo serramento inserendo tutte le corrette
informazioni.

Quando fa un intervento di sostituzione di un serramento a cui sono associati dei ponti termici, dei cassonetti o dei sottofinestra
e intende modificare anche tali elementi deve creare un intervento di sostituzione specifico per ciascuno di questi elementi tra gli
interventi delle strutture opache.

8.3.4. Involucro trasparente - installazione di pellicole solari

L’installazione di pellicole solari è prevista su tutti i serramenti dell’edificio e agisce riducendo il fattore di trasmittanza di
2
energia solare ggl,n [W/m K].

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – pellicole solari

E’ necessario indicare:
• Selezione dei serramenti a cui applicare l’intervento
• Applica uno smorzamento indicare la % di smorzamento di ggl,n dei serramenti.
• Applica un valore fisso indicare direttamente il valore di trasmittanza di energia solare da applicare ai serramenti.
• Costo dell’intervento Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura trasparente.
• Costo aggiuntivo di intervento Inserire il costo dell’intervento per pellicola.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al
risparmio di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.
E’ inoltre possibile inserire il computo collegandosi al plugin Computi in Cloud.

8.3.5. Involucro trasparente - sostituzione delle schermature mobili

La sostituzione delle schermature mobili interviene sul fattore di trasmissione solare ggl+sh[W/m²K] dei componenti
finestrati.
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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – schermature mobili

E’ necessario indicare:
• Selezione dei serramenti a cui applicare l’intervento
• Tipologia di schermatura specificare le caratteristiche della schermatura mobile da sostituire, in base alle scelte verrà
applicato un fattore ggl+sh corrispondente.
• Costo dell’intervento Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura trasparente.
• Costo per schermatura Inserire il costo dell’intervento per schermatura.
• Costo aggiuntivo di intervento Inserire il costo dell’intervento per schermatura.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al
risparmio di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.
E’ inoltre possibile inserire il computo collegandosi al plugin Computi in Cloud.

8.3.6. Involucro trasparente - sostituzione delle chiusure oscuranti

La sostituzione delle chiusure oscuranti interviene sul valore di trasmittanza termica Uw,corr [W/m²K] dei componenti
finestrati.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – chiusure oscuranti

E’ necessario indicare:
• Selezione dei serramenti a cui applicare l’intervento
• Tipologia di chiusura specificare le caratteristiche della chiusura oscurante da sostituire.
• Costo dell’intervento Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura trasparente.
• Costo per schermatura Inserire il costo dell’intervento per chiusura oscurante.
• Costo aggiuntivo di intervento Inserire il costo dell’intervento per chiusura oscurante
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al
risparmio di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.
E’ inoltre possibile inserire il computo collegandosi al plugin Computi in Cloud.

8.3.7. Sostituzione generatore per riscaldamento e/o ACS e reversibili

Confronta – Sostituzione dei generatori di calore


E’ possibile sostituire il sistema di generazione inizialmente assegnato al sistema edificio-impianto, sia per quanto concerne il
riscaldamento che la produzione di ACS o per sostituire sistemi reversibili riscaldamento e raffrescamento.
Per inserire il nuovo sistema di generazione cliccare il comando Nuovo. Non ci dilunghiamo in questa sede sulle caratteristiche
tecniche dei generatori di cui è richiesto l’inserimento, in quanto l’argomento è stato ampiamente trattato nel capitolo relativo
all’impianto, a cui si rimanda.
Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.

In caso di sistemi reversibili per riscaldamento e raffrescamento con eventuale produzione di ACS, l’intervento di sostituzione del
generatore reversibile si applica in questa sezione e non nella parte di raffrescamento.

8.3.8. Impianto climatizzazione inverno - installazione valvole di termoregolazione

L’intallazione di valvole di termoregolaizone consente di intervenire sul rendimento di regolazione, scegliendo una delle due
tipologie previste da norma di zona e di singolo ambiente. I valori dei rendimenti utilizzati sono contenuti nel prospetto 20 della
UNI TS 11300-2.
L’intervento agisce su tutte le zone dell’edificio.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – termoregolaizone

E’ necessario indicare:
• Costo unitario Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

La valvola termostatica è una valvola la cui apertura è proporzionale alla differenza fra la temperatura impostata dall'utente
sul sensore di temperatura chiamato testa termostatica e la temperatura ambiente misurata. Lo scopo della valvola
termostatica è mantenere la temperatura ambiente pari a quella impostata sulla testa termostatica, perciò quando la
temperatura ambiente è uguale alla temperatura impostata, la valvola regola in chiusura.
Attraverso la regolazione delle valvole il calore viene dosato e suddiviso negli ambienti in maniera diversa.
In genere il livello delle valvole che è possibile impostare varia da 0 a 5 oppure da 0 a 10. Una volta raggiunta nel dato
spazio la temperatura desiderata, la valvola si chiude e il termosifone viene escluso dall'impianto interrompendo
il riscaldamento di quell'ambiente. Se la temperatura riscende sotto il valore impostato, la valvola si riapre riattivando così
la circolazione del fluido termovettore e quindi riattivando il termosifone.

8.3.9. Impianto climatizzazione inverno - installazione sistema di contabilizzazione

Con l’installazione dei dispositivi di contabilizzazione dell’energia termica fornita alle singole unità immobiliari si può considerare
la riduzione di consumo determinata dal diverso intervento degli utenti.
Per questo intervento viene applicato un fattore di riduzione di Qhr (fabbisogno di energia termica utile) pari a 0.9.
Questo fattore è suggerito dalla norma UNI TS 11300-2.

www.logical.it 303
TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sistema di contabilizzazione

E’ necessario indicare:
• Costo unitario Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

8.3.10. Sostituzione generatore per la sola climatizzazione estiva

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sistema di generazione di raffrescamento

E’ possibile sostituire il sistema di generazione inizialmente assegnato al sistema edificio-impianto, sia per quanto concerne il
riscaldamento che la produzione di ACS o per sostituire sistemi reversibili riscaldamento e raffrescamento.
Per inserire il nuovo sistema di generazione cliccare il comando Nuovo. Non ci dilunghiamo in questa sede sulle caratteristiche
tecniche dei generatori di cui è richiesto l’inserimento, in quanto l’argomento è stato ampiamente trattato nel capitolo relativo
all’impianto, a cui si rimanda.
Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.

In caso di sistemi reversibili per riscaldamento e raffrescamento, l’intervento di sostituzione del generatore reversibile si applica
unicamente nella sezione del riscaldamento.

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TERMOLOG

8.3.11. Sostituzione delle pompe di circolazione

Sia per l’impianto di riscaldamento che di raffrescamento è possibile sostituire le pompe di circolazione della distribuzione
indicando il valore complessivo della potenza elettrica degli ausiliari installati.

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sostituzione delle pompe di circolazione

E’ necessario indicare:
• Costo unitario Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

8.3.12. Altri impianti – Installazione di impianto di VMC

È possibile specificare, per l’intero edificio, le caratteristiche di un nuovo impianto di ventilazione meccanica. Tale impianto è
inteso di sola ventilazione e non connesso a nessun tipo di impianto/UTA.
Per una descrizione dettagliata dei parametri tecnici della ventilazione meccanica si faccia riferimento a quanto già spiegato nel
presente testo nel paragrafo 5.1.2.2
L’intervento non è disponibile in caso di calcolo con il motore CENED+2 per compatibilità con il motore di calcolo regionale.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – ventilazione meccanica

E’ necessario indicare:
• Costo unitario Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

8.3.13. Altri impianti - relamping dell’impianto di illuminazione

Solo se il servizio di illuminazione è attivo nell’edificio e se la destinazione indicata nel menu relazione non è residenziale, è
possibile valutare l’influenza della sostituzione degli apparecchi di illuminazione sia interni che esterni. Per entrambi i casi si
deve specificare la tipologia di illuminazione dello stato di fatto e quella con la quale si intende sostituire, ognuna con la propria
efficienza.
Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – relamping

E’ necessario indicare:
• Costo unitario Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

8.3.14. Altri impianti – Sistemi BACS

TERMOLOG permette di valutare l’effetto che l’installazione di sistemi di automazione e regolazione può avere per ridurre il
consumo energetico di un edificio.
Il metodo di calcolo utilizzato è quello dei fattori BACS contenuto nella EN 15232.
Per ogni servizio energetico (riscaldamento, raffrescamento, acs, ecc..) si indicano quali sono le funzioni di controllo attive e con
quale livello di automazione si vuole eseguire il progetto.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sistemi BACS

E’ necessario indicare:
• Costo unitario Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

La norma EN 15232 assegna un fattore di correzione unitario per la classe BACS "C". Classe inferiori alla C avranno quindi un
fattore minore di 1 e classi "D" avranno un fattore maggiore di 1.

8.3.15. Installazione di pannelli solari termici

Confronta – Installazione solare termico


E’ possibile valutare l’influenza che l’inserimento di pannelli solari termici può comportare sul bilancio energetico del sistema
edificio-impianto.
Selezionare il tipo di produzione a cui sono asserviti i pannelli solari termici
Inserire le caratteristiche tecniche dei pannelli o accedere al modulo Solare
Per una descrizione dettagliata dei parametri richiesti in questa sezione si rimanda la consultazione al capitolo relativo agli
impianti.
Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.
www.logical.it 307
TERMOLOG

8.3.16. Installazione di pannelli solari fotovoltaici

Confronta – Installazione solare fotovoltaico

E’ possibile valutare l’influenza che l’inserimento di pannelli solari fotovoltaici può comportare sul bilancio energetico del sistema
edificio-impianto.
Inserire le caratteristiche tecniche dei pannelli o accedere al modulo Solare
Per una descrizione dettagliata dei parametri richiesti in questa sezione si rimanda la consultazione al capitolo relativo agli
impianti.
Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.

8.4. Wizard
Per gli scenari di intervento sul miglioramento energetico è possibile utilizzare la procedura guidata che si avvia con il comando
Wizard.

ATTENZIONE: lo strumento Wizard per gli scenari gestisce interventi sull’involucro edilizio, sia opaco che trasparente
e sui ponti termici. Per ogni altro intervento si faccia riferimento a quanto indicato nel capitolo 8.3

La prima schermata che si presenta guida alla scelta della normativa per i limiti di trasmittanza che verranno utilizzati per le
strutture sostituite e permette di scegliere se applicare lo scenario ad una o tutte le unità immobiliari.

Wizard – Dati generali

www.logical.it 308
TERMOLOG

Proseguendo si devono specificare le strutture sulle quali intervenire, TERMOLOG riporta in automatico tutte le tipologie di
struttura riconosciute nell’involucro:

Wizard – Strutture

L’ultima operazione consiste nel selezionare i ponti termici che si intendere eliminare dalle dispersioni dell’involucro:

Wizard – Ponti termici

8.5. Calcolo degli scenari


Terminato l’inserimento degli scenari di miglioramento, cliccando il comando Calcola è possibile visualizzare il confronto
numerico tra gli indici di prestazione energetica calcolati, prima e dopo il miglioramento:

Confronta – Esecuzione del confronto

www.logical.it 309
TERMOLOG

Lo strumento Confronta scenari consente inoltre di paragonare tra loro tutti gli interventi migliorativi proposti. E’ utilizzabile solo
per i possessori del modulo Diagnosi.

Il comando Calcola senario permette di eseguire il calcolo dello scenario di intervento selezionato. In questo capitolo si
analizzano le tipologie di calcolo da poter effettuare sugli scenari di intervento.

Calcolo scenario – tipologie di calcolo

CALCOLO PRESTAZIONALE

È possibile eseguire il calcolo prestazionale degli scenari seguendo una delle tre modalità proposte:
Scenario selezionato →calcola unicamente lo scenario selezionato;
Tutti gli scenari → nel caso siano presenti più scenari, vengono calcolati in sequenza, compreso lo scenario collettivo da
includere nell’APE;
Lo scenario collettivo → crea e calcola lo scenario collettivo. Lo scenario collettivo comprende tutti gli scenari di intervento
definiti.

Alla fine del calcolo i risultati delle elaborazioni sono visibili nel sottomenù Dettagli confronto (Prima di visualizzare i risultati
lo scenario calcolato deve essere selezionato):

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TERMOLOG

Risultati di calcolo del confronto stato di fatto-intervento

In base ai risultati ottenuti TERMOLOG mostra un report confrontando tra lo stato di fatto e lo scenario di progetto.
Riassumiamo di seguito i principali dettagli di calcolo mostrati:
• Valore complessivo dell’intervento: per uno scenario di intervento sull’involucro opaco viene mostrato il valore
complessivo, per ciascun intervento, dei metri quadri interessati;

• Costi, consumi e tempo di ritorno: viene calcolato il consumo iniziale e il consumo finale per vettore energetico,
successivamente i valori vengono tradotti in costi in base al costo unitario del vettore. Dal rapporto tra il costo
complessivo dell’intervento e il risparmio annuo (variazione di costo tra stato di fatto e scenario) si ottiene il
tempo di ritorno.

www.logical.it 311
TERMOLOG

• Dettagli di calcolo: vengono mostrati i fabbisogni di energia termica utile e i fabbisogni di energia primaria con relativi
grafici di confronto tra stato di fatto e scenario.

8.6. Esportazione xml


Nella barra delle icone del menù Calcolo di Termolog vengono gestiti i comandi che consentono di esportare, mediante le
creazione di un file con estensione .xml, i dati di input e i calcoli eseguiti dal programma verso i principali portali regionali adibiti
alla gestione di pratiche energetiche.
ATTENZIONE: La funzione di esportazione del file .xml è visibile solo nel caso l’analisi svolta dall’Utente sia la certificazione
di un edificio esistente, pertanto è una prerogativa del modulo CERTIFICATORE.

CENED: la corretta procedura da seguire è:


1. calcolo nel menu Calcolo e diagnosi dello stato di fatto
2. calcolo nel menu Confronta di tutti gli scenari di miglioramento compreso lo scenario collettivo
3. esportazione nel menu Stampa del file XML per il catasto CEER.
Attenzione che esistono due differenti XML, per il deposito dell'APE deve usare unicamente quello per il catasto CEER

8.7. Stampe
Terminate, se necessarie, le verifiche sulla relazione è possibile passare alla fase di stampa dei documenti, a cui si accede dal
menù Stampa:

Menù Stampa.
www.logical.it 312
TERMOLOG

Tutti i documenti stampabili in questa sezione vengono compilati in formato .doc e possono essere aperti direttamente con il Word
Processor interno al programma o con quello predefinito sul computer: è possibile modificare questa impostazione dal comando
Opzioni:

Menù Home – Opzioni – Impostazioni di stampa.

ATTENZIONE: i documenti compilati dal programma vengono restituiti in formato .doc e quindi possono essere
personalizzati dall’Utente in base alle sue esigenze.

8.7.1. Organizzazione della documentazione prodotta

Nel menù Stampa di Termolog è possibile catalogare la documentazione prodotta dopo il calcolo di un sistema edificio-impianto,
vediamo come.
Supponiamo ad esempio di stampare l’APE di un edificio: il certificato prodotto verrà catalogato sull’area di lavoro sotto la dicitura
Attestati di certificazione energetica:

www.logical.it 313
TERMOLOG

L’APE appena visualizzato può essere salvato in formato .doc mediante il comando Esporta presente sulla barra delle icone.
Con lo stesso criterio è possibile catalogare e salvare gli APE relativi alla singola unità immobiliare o all’intero edificio, la relazione
energetica e le stampe di progetto.

www.logical.it 314
TERMOLOG

www.logical.it 315
TERMOLOG

TERMOLOG
Manuale d'uso
APE Smart

non solo software

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TERMOLOG

TERMOLOG – APE Smart


MANUALE D’USO

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parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali
danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: domenica 26 settembre 2021

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TERMOLOG

Indice

Introduzione
I Premessa ...................................................................................................................................................... 4

1_ Involucro
1.1 Dati generali ................................................................................................................................................. 5
1.1 Input Grafico Semplificato ............................................................................................................................ 6
1.2 Geometria appartamento/edificio ................................................................................................................ 7
1.3 Dispersioni soffitto e pavimento ................................................................................................................... 8
1.4 Strutture disperdenti .................................................................................................................................... 9
1.5 Serramenti .................................................................................................................................................. 10
1.6 Ponti termici ............................................................................................................................................... 11
1.7 Illuminazione .............................................................................................................................................. 12
1.8 Impianti di riscaldamento, ACS e raffrescamento ....................................................................................... 13

2_ Impianto
2.1 Riscaldamento ............................................................................................................................................ 13
2.2 Acqua calda sanitaria .................................................................................................................................. 14
2.3 Raffrescamento .......................................................................................................................................... 15

3_ Calcolo
3.1 Calcolo 16

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I Premessa

APE Smart è una procedura guidata che permette all’utente la creazione rapida di un attestato di prestazione energetica. Seguendo
le schermate proposte è possibile introdurre tutti i dati necessari, dall’involucro all’impianto, fino al calcolo e alla stampa dell’APE.

Lo strumento APE Smart viene avviato in automatico ad ogni lancio dei moduli CERTIFICATORE o LOMBARDIA, è possibile tuttavia
disattivare l’avviamento automatico togliendo l’apposita spunta chi si trova nella parte bassa dello strumento:
. È possibile in ogni caso avviare nuovamente APE Smart dall’apposito comando nel menù Relazione.
Caratteristiche principali:
• APE Smart permette di modellare una sola Unità Immobiliare per edifici residenziali, negozi o uffici, per la quale viene
considerata una zona termica unica;
• I servizi considerati da APE Smart sono climatizzazione invernale, acqua calda sanitaria , climatizzazione estiva e
illuminazione (solo in caso di negozio o ufficio);
• Una volta portata a termine la procedura guidata, tutte le informazioni inserite in APE Smart saranno riportate nelle
schermate di TERMOLOG. In questo modo sarà possibile modificare in ogni momento i dati inseriti, o aggiungerne di nuovi;
• Ogni APE Smart può essere salvato come modello e richiamato ad ogni avvio dello strumento dalla prima schermata;
• APE Smart imposta automaticamente la normativa di riferimento per la regione del comune selezionato. Per esempio se
viene selezionato un comune di regione Lombardia, il calcolo verrà effettuato con il motore Cened+2.0.
• È importante ricordare che APE Smart considera le dimensioni dell’involucro al netto.
Si può suddividere lo strumento APE Smart in due macro gruppi: INVOLUCRO e IMPIANTO

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Involucro
1.1 Dati Generali

Nella schermata dei dati generali viene come prima cosa richiesto di indicare la destinazione d’uso, successivamente vengono
raccolte le informazioni per l’APE. È possibile anche aprire dei modelli di APE Smart salvati negli archivi dal comando sopra indicato.

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1.2 Input Grafico Semplificato

La schermata permette di inserire le informazioni fondamentali per definire la geometria dell’involucro edilizio utilizzando un input
grafico semplificato.
Lo strumento Input Grafico Semplificato consente di importare un disegno di sfondo da scalare e sul quale ricalcare le pareti
perimetrali disperdenti verso esterno. La somma delle lunghezze dei segmenti, divise per orientamento, andranno a comporre la
superficie disperdente delle pareti della schermata successiva (Geometria Appartamento/Edificio).
Di seguito il dettaglio delle funzioni disponibili con l’Input Grafico Semplificato di APE Smart:
• Apri: attraverso questa funzione è possibile selezionare un file all’interno del pc da importare come sfondo. È possibile
importare le seguenti tipologie di file → File Bitmap, JPEG, TIFF, GIF, PNG, ICO, Windows Meta File, PDF.
Non è strettamente necessario importare un file di sfondo per iniziare a tracciare le linee di riferimento;
• Nuovo: permette di eliminare tutte le linee nell’input grafico, il disegno di sfondo viene mantenuto, per aggiornare anche lo
sfondo utilizzare il comando Apri;
• Elimina: consente di eliminare il segmento selezionato;
• Strumento selezione: consente di selezionare un segmento sul disegno;
• Linea/ Polilinea: traccia una linea o polilinea sul disegno;

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ATTENZIONE:
La prima linea che viene tracciata serve per scalare il disegno di sfondo. Una volta scalato il disegno, tutti i
segmenti avranno lunghezze adeguate alla scala scelta. Non è possiile cambiare la scala del disegno in corso
d’opera, per resettare la scala è necessario cliccare il comando ‘Nuovo’.

Le linee tracciate devono corrispondere al filo interno delle strutture.

È necessario tracciare solamente le pareti con verso di dispersione esterno.

Le linee tracciate mostrano graficamente con una freccia il verso di dispersione che avrà la struttura. Per
modellare correttamente il verso esterno ripassare le pareti in senso orario.

• Snap ortogonale: attiva/disattiva lo snap ortogonale;


• Nord: la cella permette di modificare l’orientamento del disegno. Indicare un angolo di rotazione positivo in senso antiorario
rispetto al nord;
• Segmenti: sulla destra della schermata sono riassunti tutti i segmenti tracciati. Ognuno dei segmenti è modificabile, per
procedere è sufficiente digitare la lunghezza desiderata direttamente nella cella.

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1.3 Geometria Appartamento/Edificio

La schermata permette di inserire le informazioni fondamentali per definire la geometria dell’involucro edilizio:
• altezza netta: indicare l’altezza netta dell’edificio. È possibile inserire un’unica altezza netta, in presenza di altezze differenti
è preferibile inserire l’altezza media netta;
• Superficie utile: indicare la superficie utile totale dell’edificio da modellare;
• Rivestimento pavimento: è possibile scegliere il tipo di rivestimento del pavimento (tessile, legno o piastrelle) per il calcolo
della capacità termica tabellare secondo il prospetto 22 della norma UNI/TS 11300-1;
• Lunghezza ed esposizione delle pareti: la tabella sottostante permette di specificare la lunghezza delle pareti verso
esterno divise per esposizione. Il filo di riferimento delle strutture selezionato in automatico da APE Smart è sempre
netto. Si consiglia quindi di indicare la lunghezza della parete misurata dall’interno, comprensiva di eventuali porte o
finestre;
ATTENZIONE:
queste celle non sono editabili nel caso in cui sia stato utilizzato l’Input Grafico Semplificato. Per sbloccare
l’editazione delle lunghezze è necessarioeseguire il comando ‘Nuovo’ all’interno della schermata di Input Grafico
Semplificato.

Superficie e volume lordi vengono ricalcolati dalla superficie netta in automatico, sommando gli spessori delle
strutture adiacenti, presi per intero o per metà a seconda del verso di dispersione.

• Balcone e Profondità balcone b [m] (e ombreggiamento associato): in questa tabella è possibile anche specificare la
presenza di uno o più balconi posti ai diversi orientamenti. È sufficiente spuntare la casella in corrispondenza
dell’orientamento e digitare la profondità in metri. Il balcone così inserito si traduce di conseguenza in aggetto orizzontale
per le pareti ed i serramenti sui quali grava.

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ATTENZIONE: Tutte le finestre o porte che saranno associate a questo stesso orientamento avranno lo stesso aggetto.
Come previsto da normativa l’altezza dell’aggetto orizzontale viene considerata al lordo.

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1.4 Dispersioni Soffitto e Pavimento

In questa schermata si definiscono i solai di pavimento e soffitto con i relativi versi di dispersione, anche più di uno, indicandone
l’area e il perimetro, che sarà utilizzato per il calcolo del ponte termico tra solaio e parete.
Nel caso in cui il verso di dispersione comprenda ambienti non riscaldati TERMOLOG crea in automatico delle zone non climatizzate
con btr,x precalcolati, secondo il prospetto 7 della UNI/TS 11300-1:
• terreno: btr,g= 0.45
• cantina e garage: btr,x 0=.8 (Piano interrato o seminterrato con finestre o serramenti esterni)
• sottotetto: btr,x= 0.9 (Sottotetto – Altro tetto non isolato)
• vano scale e altro: btr,x= 0.4 (Ambiente con una parete esterna)
Nel caso in cui il verso di dispersione comprenda edifici confinanti TERMOLOG crea in automatico un edificio confinante.
È possibile inoltre specificare eventuali pareti disperdenti verso vano scale, altri ambienti non riscaldati o edifici confinanti. Queste
pareti andranno a sommarsi alle dispersioni inserite nella schermata precedente.
È infine possibile definire una porta d’ingresso, specificandone dimensioni, verso di dispersione e orientamento. La porta verrà
inserita in detrazione alla struttura opaca con lo stesso verso di dispersione.

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1.5 Strutture Disperdenti

Dopo aver definito la geometria dell’involucro edilizio è necessario specificare le strutture disperdenti associate. Viene proposto
l’abaco della UNI TR 11552.
Per la trasmittanza termica periodica è stato scelto un fattore di attenuazione di 0,5 come media dei fattori di attenuazione
delle strutture massive. In ogni caso il valore nella cella è modificabile dall’utente.
Per la capacità termica viene impostato di default il valore di 50 kJ/mqK. Si sottolinea il fatto che la capacità termica è trattata
TABELLARMENTE, non verrà considerata nel calcolo.

ATTENZIONE: sono attive solo le celle corrispondenti ai versi di dispersione indicati nelle precedenti schermate.

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1.6 Serramenti

In questa schermata vengono definite le caratteristiche dei serramenti da inserire nell’involucro.


Telaio: è possibile scegliere tra poliuretano, PVC, legno duro, legno tenero, metallo, metallo con taglio termico.
Vetro: è possibile scegliere tra vetro singolo, doppio vetro, doppio vetro baso emissivo, triplo vetro o triplo vetro basso
emissivo.

ATTENZIONE: la trasmittanza è ricavata scegliendo i valori presenti nell’appendice B della UNI TS 11300-1:
• Vetrata doppia basso emissiva: prospetto B.1, Ug prevista per emissività normale = 0.20;
• Vetrata tripla basso emissiva: prospetto B.1, Ug prevista per emissività normale = 0.20;
• Telaio legno duro: prospetto B.2, spessore 50 mm, Uf 2.2;
• Telaio legno tenero:prospetto B.2, spessore 50 mm, Uf 2.0;
• Metallo con taglio termico: prospetto B.2, dimensioni sezione 45-55 mm, Uf 2.8.

Chiusure: è possibile specificare la presenza o meno di chiusure oscuranti. Se il serramento prevede una chiusura viene
applicata in aggiunta una schermatura mobile di tipo tapparella. In caso di assenza di chiusura oscurante è possibile applicare
una schermatura mobile di tipo tenda, interna bianca traslucida (α=0.1; θ=0.5), inserendo l’apposito check.
Cassonetti: permette di associare il cassonetto su tutti i serramenti che verranno inseriti nell’involucro. Attivando il check viene
inserito un cassonetto non isolato (U=6 W/m2K) a tutte le finestre e porte finestre. Nel caso si voglia inserire un cassonetto
isolato (U=1 W/m2K) è necessario inserire il check sulla spunta seguente.
Tabella delle dimensioni: nella tabella sono attive solo le celle per gli orientamenti delle pareti precedentemente definite. È
possibile inserire manualmente le dimensioni geometriche del serramento o scegliere serramenti di dimensioni predefinite
cliccando sul comando: . Inoltre è possibile specificare il numero di finestre da inserire per l’orientamento corrispondente.
È obbligatorio inserire almeno una finestra o porta finestra.
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1.7 Ponti Termici

Nella schermata sopra riportata è possibile specificare la tipologia di ponte termico precalcolato per le seguenti strutture
• Angoli pareti: il ponte termico viene inserito in tutte le pareti adiacenti per orientamento, definite precedentemente
nella schermata “geometria apppartamento/edificio”.
• Soffitto: la lunghezza del ponte termico tra solaio e parete corrisponde a quella indicata precedentemente nella
schermata “dispersioni soffitto/pavimento”
• Pavimento: la lunghezza del ponte termico tra solaio e parete corrisponde a quella indicata precedentemente nella
schermata “dispersioni soffitto/pavimento”
• Serramenti: il ponte termico viene attribuito a tutti i serramenti (comprese porte-finestre) inseriti nell’involucro.

ATTENZIONE: i ponti termici visualizzati corrispondono al set di ponti termici precalcolati di TERMOLOG.

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1.8 Illuminazione

Nel solo caso di negozio o ufficio è previsto l’inserimento dei dati utilizzati per il calcolo del fabbisogno di illuminazione.
La potenza installata può essere calcolata in automatico cliccando il comando Calcola, posto a lato:

Wn = wn x Su
wn: potenza installata per unità di superficie utile, pari a 25 W/m 2 per edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura ed
assimilabili e a 20 W/m2 per tutte le altre destinazioni d’uso [W/m2]
Su: superficie utile del locale considerato, con caratteristiche illuminotecniche omogenee [m2]

ATTENZIONE: L’utilizzo di APE Smart per il servizio di illuminazione è limitato ad unità immobiliari costituita da un unico
locale con caratteristiche illuminotecniche omogenee.

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1.9 Impianti di riscaldamento, ACS e raffrescamento

Indicare in questa schermata la presenza dei servizi presenti e specificare se si tratta di impianto centralizzato.
La ripartizione dell’impianto centralizzato per riscaldamento viene specificata nella creazione guidata dell’impianto (vedi capitolo 2).

ATTENZIONE: inserendo il chek su “crea un modello con i dati inseriti” viene salvato il file APE Smart. In questo
modo sarà possibile riaprire lo stesso edificio modellato con APE Smart per successivi file di certificazione.

Una volta terminato l’inserimento dell’involucro, selezionare “Finito” per passare alla modellazione dei sistemi impiantistici.

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Impianto
Lo strumento Wizard di impianto permette di generare correttamente i legami tra ZONE, SISTEMI IMPIANTISTICI e SISTEMI DI
GENERAZIONE.
Il Wizard si propone di risolvere le configurazioni più comuni e non di trattare tutte le casistiche, che sono invece impostabili
manualmente nei menù Climatizzazione invernale, ACS e Climatizzazione estiva.

2.1 Riscaldamento
All’avvio del Wizard compare la schermata relativa al Riscaldamento, procedere con la generazione dell’impianto selezionando
la tipologia o le tipologie di sistema di emissione presenti:

Inserire la spunta sulla tipologia di sistema impiantistico presente, quindi evidenziare il terminale di emissione associato e
infine il generatore associato
• Radiatore, pannelli radianti, ventilconvettori, termoconvettori: selezionando questa spunta viene attivato un
sistema impiantistico idronico di cui è possibile specificare uno o due terminali di emissione.

→ radiatori

→ pannelli radianti

→ ventilconvettori, termoconvettori
• Camini, termocamini, stufe e split: selezionando questa spunta viene attivato un sistema impiantistico diretto di
cui è possibile specificare il terminale di emissione:

→ camini, termocamini e stufe

→ split

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TERMOLOG

Dal menù a tendina è possibile la selezione rapida di un generatore, oppure tramite il tasto è possibile accedere
direttamente all’archivio generale di TERMOLOG.

2.2 Acqua calda sanitaria

• Tipo di generazione: indicare se la produzione di ACS è separata o combinata. La possibilità di scegliere tra i due
tipi è attiva solo nel caso in cui ci sia coerenza tra i sistemi di riscaldamento e ACS (vedi capitolo 1.6) ;

• Generatore ACS: Dal menù a tendina è possibile la selezione rapida di un generatore, oppure tramite il tasto è
possibile accedere direttamente all’archivio generale di TERMOLOG;
• Potenza: il campo appare solo in corrispondenza della selezione di un boiler elettrico. Negli altri casi il dato è
compreso nel generatore selezionato.

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TERMOLOG

2.3 Raffrescamento

Inserire la spunta sulla tipologia di sistema impiantistico presente, quindi evidenziare il terminale di emissione associato e
infine il generatore associato
• Sistemi Split: selezionando questa spunta viene attivato un sistema impiantistico idronico di cui è possibile
specificare uno o due terminali di emissione.

→ sistemi split
• Pannelli radianti, ventilconvettori e simili: selezionando questa spunta viene attivato un sistema impiantistico
diretto di cui è possibile specificare il terminale di emissione:

→ pannelli radianti

→ ventilvonvettori e simili

Dal menù a tendina è possibile la selezione rapida di un generatore, oppure tramite il tasto è possibile accedere
direttamente all’archivio generale di TERMOLOG.

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TERMOLOG

Calcolo
Una volta terminato l’inserimento dell’impianto è possibile procedere al calcolo dell’APE tramite il comando .

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TERMOLOG
Manuale d'uso
INPUT GRAFICO

non solo software


TERMOLOG

TERMOLOG
MANUALE D’USO

Copyright 2016 Logical Soft s.r.l. – Via Garibaldi, 253 – 20832 Desio (MB)
www.logical.it

Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati a Logical Soft. La struttura e il contenuto del presente testo non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali
danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: domenica 26 settembre 2021

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Indice

Introduzione
I Premessa ........................................................................................................................................................
II Consultazione del manuale e guida online ......................................................................................................

1_ Come iniziare
1.1 Indicazioni generali ................................................................................................................................ pag.7
1.2 Comandi di base .................................................................................................................................... pag.8
1.3 Livelli .................................................................................................................................................. pag.8
1.4 Visualizzazione 3D............................................................................................................................... pag.11
1.5 Comandi rapidi .................................................................................................................................... pag.12
1.6 Riconoscimento degli elementi ...................................................................................................... pag.12

2_ Pannelli di controllo
2.1 Edificio pag.14
2.2 DXF-DWG-immagini ............................................................................................................................. pag.14
2.3 IFC pag.15
2.4 Layers e Filtri di selezione .................................................................................................................... pag.15
2.5 Archivio ......................................................................................................................................... pag.16
2.6 Inserisci .......................................................................................................................................... pag.16
2.7 Proprietà ........................................................................................................................................ pag.17
2.8 Visualizzazione ............................................................................................................................... pag.17

3_ Strumenti
3.1 Locali, pavimenti, soffitti o coperture .................................................................................................. pag.19
3.2 Pareti ............................................................................................................................................... pag.21
3.3 Funzioni generali ................................................................................................................................. pag.23

4_ Elementi dell’involucro
4.1 Pareti ............................................................................................................................................... pag.24
4.2 Pavimenti e soffitti .............................................................................................................................. pag.32
4.3 Coperture ............................................................................................................................................ pag.36
4.4 Finestre, lucernari e porte.................................................................................................................... pag.39
4.5 Elementi vetrati verticali...................................................................................................................... pag.42

5_ Ponti Termici
5.1 Ponti termici orizzontali ....................................................................................................................... pag.43
5.2 Ponti termici verticali........................................................................................................................... pag.44
5.3 Wizard Ponti Termici ........................................................................................................................... pag.45

6_ Locali/Ambienti
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6.1 Locali riscaldati .................................................................................................................................... pag.47


6.1 Ambienti non riscaldati, serre solari o edifici cofinanti ........................................................................ pag.49

7_ Ombreggiamenti
7.1 Ostacoli................................................................................................................................................ pag.51
7.3 Aggetti orizzontali ................................................................................................................................ pag.53
7.4 Aggetti verticali ................................................................................................................................... pag.54
7.5 calcolo automatico degli ombreggiamenti ........................................................................................... pag.55

8_ Importazione di un’immagine o PDF


8.1 importazione di un’immagine .............................................................................................................. pag.59
8.2 importazione di un PDF........................................................................................................................ pag.59

9_ Importazione di un file DXF-DWG


9.1 Regole generali e preparazione del disegno ......................................................................................... pag.61
9.2 Importazione come sfondo .................................................................................................................. pag.62
9.3 importazione con associazione automatica delle strutture .................................................................. pag.63

10_ Importazione di un file IFC


10.1 Regole generali per la modellazione .................................................................................................... pag.65
10.2 importazione del file IFC ...................................................................................................................... pag.65
10.3 Note sull’esportazione del file IFC dai principali software BIM ............................................................ pag.69

11_ Analisi
11.1 Analizza .............................................................................................................................................. pag.71
11.2 Calcola pag.71
11.3 Stampa/Esporta .................................................................................................................................. pag.71

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I Premessa

Interfaccia iniziale di TERMOLOG

TERMOLOG
TERMOLOG è un software professionale studiato per il calcolo delle dispersioni termiche, dei fabbisogni e dei consumi energetici
degli edifici civili ed industriali, ai sensi dei decreti D.L. 192/05, 311/06, D.P.R. 59/09, D.M. 26-06-2009, L.90/2013, D.M. 26-06-
2015 (Linee Guida Nazionali per la certificazione energetica degli edifici e Decreto Requisiti Minimi), delle più recenti norme UNI
(UNI TS 11300) e di alcune normative regionali (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Sicilia, Provincia di Trento,
Comune di Roma, ecc…). E’ inoltre in grado di eseguire le verifiche di legge sul comportamento termoigrometrico e di sfasamento
termico delle strutture opache.
TERMOLOG EpiX è indirizzato a chiunque si occupi di calcolo per il fabbisogno energetico degli edifici: dall’ingegnere al
geometra, dall’architetto al termotecnico, dal progettista al certificatore energetico. Grazie alla sua interfaccia semplice e intuitiva
TERMOLOG è inoltre uno strumento particolarmente adatto per scopi didattici, utile pertanto a studenti di ingegneria, architettura
e istituti per geometri.
L'interfaccia del programma è stata rinnovata in questa nuova versione, con lo scopo di rendere più razionale e immediato
l’inserimento dei dati di ingresso necessari per svolgere le elaborazioni. La nuova impostazione permette di diminuire
significativamente il tempo di apprendimento per l’utilizzo del software, rendendo l’utente subito produttivo. Lo stato di
avanzamento del progetto e della relazione è sempre in primo piano. I comandi principali sono accessibili con pochi click e diverse
procedure guidate aiutano anche l’utente meno esperto.

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TERMOLOG

II Consultazione del manuale e guida online


TERMOLOG è stato ideato per avere un’interfaccia intuitiva, rispettando la logica che seguirebbe un professionista nella
compilazione di una relazione tecnica o di un attestato di certificazione.
Questo manuale è stato pensato sia per essere letto consecutivamente, sia per essere consultato a partire da uno specifico
argomento dell’indice.
Il presente manuale e la guida in linea sono sempre in fase di aggiornamento, elaborazione e sviluppo per essere arricchite di
nuove sezioni o adeguate a cambiamenti normativi.
Il sistema di Autoupdate aggiorna periodicamente e gratuitamente agli utenti anche eventuali nuove copie del presente testo,
contenenti modifiche o ampliamenti. Alternativamente è possibile scaricare la versione più aggiornata del manuale dalla sezione
Download del sito www.logical.it.
CONVENZIONE DEL MANUALE
Per facilitare la lettura di questo testo s'illustra un’importante convenzione di scrittura.
TESTO IMPORTANTE
Nel manuale le parti di testo più importanti sono sottolineate da uno sfondo giallo e bordo nero.

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TERMOLOG

1.COME INIZIARE
1.1 Indicazioni generali
E’ possibile accedere all’input grafico di TERMOLOG attraverso il menù Involucro e quindi selezionando il comando Grafico , in

alternativa è possibile accedere direttamente con il comando rapido

Una volta aperta, la schermata si presenta nel seguente modo e si compone di un ambiente di lavoro (1), dei comandi di
modellazione (2) grafica nella fascia superiore, dei pannelli di controllo (3) nella fascia laterale destra e degli strumenti di
modifica (4) nella fascia laterale sinistra

4 1 3

Schermata principale dell’input grafico

ATTENZIONE: prima di iniziare a modellare l’edificio è opportuno verificare il filo di riferimento delle strutture che è stato
impostato, in modo tale da disegnare coerentemente il modello. È possibile in ogni momento verificare o modificare il filo
di riferimento tramite l’apposito comando:

1.2 Strumenti di base

Nella sezione strumenti sono presenti i comandi per le azioni principali nella navigazione del modello energetico disegnato.

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TERMOLOG

• modalità selezione: cliccando sul pulsante si passa alla modalità di selezione, con la quale è possibile selezionare gli elementi
dell’edificio visualizzati nell’area di lavoro.

• modifica elementi selezionati: dopo aver selezionato qualsiasi elemento, cliccando su questo comando si apre la schermata
delle impostazioni legate all’elemento stesso.

• cancella elementi selezionati

• annulla/ripeti l’ultimo comando

• zoom su tutto l’edificio: il comando consente di visualizzare nell’area di lavoro tutte le strutture modellate sul livello corrente

• zoom a finestra: consente di selezionare un’area di lavoro di cui si vuole eseguire uno zoom a tutto schermo

• pan del disegno: attivando il comando e cliccando con il pulsante sinistro del mouse è possibile muoversi all’interno dell’area
di lavoro. N.B. se è attiva la modalità di selezione è possibile utilizzare il pan tenendo premuto il tasto centrale del mouse (rotella)

• Snap: permette di attivare gli snap al disegno.

1.3 Livelli
Per iniziare la modellazione dell’edificio con l’input grafico è necessario impostare inizialmente i livelli di disegno.

Al primo accesso nell’input grafico viene visualizzata automaticamente la schermata di impostazione del livello, per aggiungere ulteriori livelli
ad un edificio selezionare il comando specifico e ripetere l’operazione. Ogni livello aggiunto verrà visualizzato nella parte superiore
della piano di lavoro di lavoro.

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TERMOLOG

Definizione dei livelli:

Schermata di Impostazione del Livello


Le informazioni da specificare sono:
• Nome livello
• Altezza Netta (Hn): altezza netta del livello
• Pavimento (HP): specificare lo spessore della soletta di pavimento e il verso di dispersione. Impostando altezza automatica lo
spessore viene ricavato dal solaio modellato sul livello.
• Soffitto (HS): specificare lo spessore della soletta di soffitto e il verso di dispersione. Impostando altezza automatica lo spessore
viene ricavato dal solaio modellato sul livello.

ATTENZIONE: il verso di dispersione di pavimento e soffitto influisce sul conteggio delle altezze delle pareti nel caso il filo di
riferimento sia esterno (dimensioni lorde). A seconda del verso di dispersione verrà sommato all’altezza netta l’intero spessore o
metà dello spessore della soletta. Di seguito le diverse casistiche.
Esterno: intero spessore
Terreno: intero spessore
Zona non riscaldata: intero spessore
Appartamento riscaldato da altro impianti: metà dello spessore
Appartamento riscaldato da stesso impianto: metà dello spessore
Locale interno alla zona: metà dello spessore

• Quota piano: la quota del livello inserito è calcolata in base alle indicazioni fornite nei livelli sottostanti, per il primo livello inserito
viene attribuita di default una quota piano a 0,00 m.

ATTENZIONE: il valore della quota piano è calcolato dalla somma dell’altezza netta Hn e lo spessore del soffitto HS: Quota piano=
Hn + HS
Il valore della quota piano non è modificabile a meno di specificare ‘Quote di piano libere’ .

• Quote dei piani libere: questo comando permette di specificare la quota alla quale si posiziona il livello, svincolandolo quindi da
quelli sottostanti. Questo strumento è utile nella definizione di piani sfalsati o per la definizione di locali a doppia altezza. Attivando
quindi la spunta sul comando è possibile specificare la quota di partenza del livello
• Copia lo sfondo dal livello: riporta lo sfondo contenuto nel livello selezionato, permettendo di avere un riferimento comune.
• Copia le strutture e i locali dal livello: riporta tutte le strutture e i locali presenti nel livello selezionato al livello corrente.

Confermando con OK la definizione del livello comparirà a video la schermata di lavoro sulla quale iniziare a modellare. Per modificare a
posteriori le impostazioni di livello è possibile accedere alla schermata facendo doppio clic sull’icona del livello in alto a sinistra.
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TERMOLOG

Allineare i livelli
I livelli creati nell’input grafico di TERMOLOG possono in qualsiasi momento essere allineati tra loro. Ai fini del calcolo delle strutture
disperdenti dell’involucro non è strettamente necessario che tutti i piani dell’edificio siano allineati tra loro a livello grafico, tuttavia una
corretta impostazione permette di tenere sotto controllo l’intero modello, oltre che essere fondamentale nel caso di calcolo automatico
degli ombreggiamenti.
TERMOLOG mette a disposizione un comando rapido per allineare i livelli a partire da un punto di riferimento dello sfondo. La presenza di
uno sfondo di riferimento è dunque una prerogativa necessaria per l’utilizzo del comando.
Per allineare i livelli seguire la seguente procedura:
5. Accedere all’input grafico di TERMOLOG
6. Posizionarsi sul livello da allineare nella vista 2D
7. Cliccare tasto destro e quindi il comando Allinea il livello corrente…
Compare la seguente schermata dove è possibile selezionare un qualsiasi livello di riferimento e specificare i punti dei livelli da
sovrapporre.

8. Confermare con OK

ATTENZIONE:
- allineando i livelli vengono spostati sia lo sfondo che le strutture disperdenti presenti sul livello. È quindi consigliabile,
prima di iniziare a modellare l’involucro, creare la struttura dei livelli allineando preventivamente gli sfondi.
- Importando uno sfondo DXF-DWG TERMOLOG legge in automatico le coordinate del file CAD. Impostando quindi lo
stesso riferimento nei file DXF_DWG dei vari Livelli, dopo l’importazione in TERMOLOG questi risulteranno in automatico
allineati.

Allineare lo sfondo con le strutture del livello


All’interno di un livello è sempre possibile allineare le strutture modellate con lo sfondo di base. Si pensi per esempio al caso in cui sia stata
effettuata una modifica progettuale per la quale sarà necessario reimportare lo sfondo DWG modificato ed aggiornato. TERMOLOG
riconosce le coordinate assolute del disegno nel file DXF-DWG, pertanto ogni spostamento o modifica del disegno DWG potrebbe avere
una conseguenza anche durante importazioni successive in TERMOLOG. Il caso più frequente è quello per il quale il disegno di sfondo, ad
importazioni successive, non sia più allineato con le strutture precedentemente disegnate.
Per allineare quindi il nuovo sfondo alle strutture del livello è sufficiente seguire la seguente procedura:

www.logical.it 345
TERMOLOG

6. Accedere all’input grafico di TERMOLOG;


7. Posizionarsi sul livello da allineare nella vista 2D;
8. Cliccare tasto destro e quindi il comando Allinea lo sfondo con le strutture di questo livello;
9. Cliccare il punto base dello sfondo da spostare;

10. Cliccare il punto finale.

www.logical.it 346
TERMOLOG

VISUALIZZAZIONE 3D

Per accedere alla visualizzazione tridimensionale del livello selezionare il comando :

L’ambiente tridimensionale di TERMOLOG mette a disposizione alcuni elementi che ne facilitano la navigazione:

• Home: riporta alla visualizzazione prospettica dell’intero edificio modellato;

• Magnyfing Glass: ingrandisce un’area circolare in corrispondenza del cursore:

• Zoom Window: ingrandisce una finestra di selezione disegnata sul modello;

• Zoom: tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse è possibile e muovendosi verso l’alto ci si avvicina al modello,
muovendosi verso il basso ci si allontana dal modello:

• Pan: tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse si sposta la visualizzazione dell’area di lavoro mantenendo invariata
l’angolazione corrente

• Rotate: tenendo premuto il pulsante sinistro del mouse si può ruotare la visualizzazione del modello;

• Zoom Fit: riporta alla visualizzazione dell’intero edificio modellato mantenendo l’inquadratura corrente.

www.logical.it 347
TERMOLOG

È inoltre possibile ruotare in modo rapido la visualizzazione del modello utilizzando il cubo posto in alto a sinistra
nell’area di lavoro, immaginando il modello dell’edificio riposto al centro del cubo. Selezionando il centro delle facce del cubo si ottiene una
visualizzazione ortogonale del modello, variabile in base alla faccia selezionata (Top, Bottom, Front, Back, Left, Right). Selezionando gli
spigoli o gli angoli del cubo si muove la visione prospettica.

Opzioni 3D

All’interno della visualizzazione tridimensionale sono disponibili alcune opzioni che facilitano il controllo degli elementi dell’edificio durante
la modellazione, come la visualizzazione della sola copertura, di copertura e locali o del livello corrente.

Inoltre è possibile scattare 4 immagini del modello tridimensionale da inserire nella stampa della Relazione del modello energetico. Per farlo
è necessario selezionare il comando Salva immagine. TERMOLOG salva fino a quattro immagini diverse da introdurre nel modello di stampa;
la quinta immagine salvata verrà sovrascritta alla prima e così via. Il comando Elimina le immagini permette l’eliminazione di tutte le foto
del modello 3D archiviate.

1.5 Comandi rapidi


Di seguito vengono riportati i comandi rapidi da tastiera per velocizzare la modellazione grafica dell’edificio.

• Tasto ‘z’ : esegue uno zoom sull’area di lavoro in modo da comprendere tutti gli elementi disegnati graficamente.
• Barra spaziatrice: cambia la posizione del filo di riferimento di una parete sia durante il tracciamento che a posteriori.
• Ctrl + Z: annulla l’ultima operazione effettuata.
• Ctrl + click: questo comando rapido attiva la selezione di tutti gli elementi uguali a quello selezionato. Se si applica per esempio
su una parete, verranno selezionate tutte le pareti della stessa tipologia.
• Ctrl + A: questo comando attiva la selezione di tutti gli elementi del livello presenti sui Layers attivi. Non verranno quindi
selezionati elementi posizionati su layers spenti.

1.6 Riconoscimento degli elementi


La finalità ultima della modellazione in input grafico dell’edificio è quella di ottenere tutti gli elementi disperdenti che concorrono alla
definizione e quindi al calcolo del modello. Gli elementi disperdenti devono essere associati ai locali delle zone termiche nelle quali si è diviso
l’edificio, per fare questo è necessario modellare i locali graficamente in modo che siano a contatto con tutti gli elementi interessati dal locale
stesso. Infatti un prerequisito fondamentale affinché gli elementi modellati siano riconosciuti, e quindi rientrino nel calcolo, è il contatto con
il locale.

Le pareti devono essere quindi spezzate in corrispondenza di setti interni che delimitano locali differenti, in modo tale che ad ogni locale
possa essere attribuita la superficie di parete corretta. Al contrario pavimenti, soffitti e coperture possono essere modellati interamente,
saranno i locali ad attribuire in automatico la porzione di superficie corrispondente ad ognuno.

N.B. la superficie lorda in pianta dei solai viene calcolata sommando alla superficie netta del locale, la superficie in pianta delle pareti associate
al locale, presa per intero o dimezzata a seconda del verso di dispersione delle pareti stesse.

www.logical.it 348
TERMOLOG

2. PANNELLI DI CONTROLLO
Per agevolare la creazione del modello dell’edificio, TERMOLOG mette a disposizione diversi ausili per la selezione e la modica dei dati; in
particolare verranno descritti in questo paragrafo i pannelli posti nella parte destra della schermata visibile dal menù Involucro:

Pannelli laterali

www.logical.it 349
2.1 Pannello Edificio
Questo pannello contiene il riepilogo di tutti gli elementi
modellati all’interno del livello corrente.
Selezionando un elemento del pannello verrà visualizzato il
corrispondente elemento nell’area di lavoro, sia
bisdimensionale che nella vista 3D.

2.2 Pannello Importa


Questo pannello permette di selezionare i file da importare
in TERMOLOG. È possibile selezionare tra DWG-DXF,
JPG, PDF, IFC.
Comandi per l’importazione:

• selezionare la cartella contenente i file da


importare con l’apposito comando
• Selezionare il file da importare

• permette di importare il file selezionato


• In alternativa è possibile importare i file per
trascinamento nell’area di lavoro

• il comando permette di visualizzare


nell’anteprima di TERMOLOG solo le tipologie di
file desiderati.

Per maggiori dettagli sull’importazione dei file DXF/DWG e


IFC vedi il capitolo 9 e 10
TERMOLOG

2.4 Pannello Layers e Filtri di selezione


Da questo pannello è possibile impostare la gestione dei
layers sui quali vengono inseriti gli elementi, dei layers
corrispondenti al dxf-dwg importato oppure impostare filtri di
selezione degli elementi.
Per ogni Layer è possibile impostare più configurazioni in
combinazione tra loro

• indica se un Layer è visibile

• indica se un Layer è bloccato: un layer


bloccato non è selezionabile né editabile in alcun
modo

• indica se sono attivi gli snap di


selezione/modifica

• permette di selezionare tutti gli elementi del


livello

• questo comando permette di selezionare


in modo rapido alcune categorie di elementi
presenti nel livello.

2.5 Pannello Livelli

Questo pannello permette di visualizzare tutti i livelli presenti


nel modello, gestire la visualizzazione in background di
quelli superiori o inferiori, visualizzare in modo rapido i versi
di dispersione e spostare fisicamente l’intero livello al di
sopra o al di sotto della posizione corrente.

www.logical.it 351
TERMOLOG

2.6 Pannello Prospetti, Viste, Sezioni e


Immagini
Questo pannello permette creare sezioni orizzontali e
verticali del modello, visibili all’interno della visualizzazione
3D.
È possibile inoltre visualizzare rapidamente i prospetti
dell’edificio.

Tramite il comando Salva è possibile salvare l’immagine


di visualizzazione corrente del modello da poter allegare a
relazioni o allegati.

2.7 Pannello Proprietà


Il pannello proprietà mostra un riepilogo delle proprietà
dell’elemento selezionato. E’ possibile velocemente
consultare le caratteristiche di una struttura disperdente
inserita sull’area di lavoro: selezionare la struttura ed aprire
il pannello proprietà posto a lato.

2.8 Pannello Visualizzazione • Anti-aliasing: utilizzato per ridurre


l'effetto aliasing, ovvero l’effetto che si crea quando
un segnale a bassa risoluzione viene mostrato ad
Il pannello visualizzazione permette di gestire la alta risoluzione. L'antialiasing ammorbidisce le
visualizzazione grafica del modello sia nel 2D che nel 3D. Il linee smussandone i bordi e migliorando
pannello si suddivide in Opzioni, Stile e Luci, di seguito l'immagine.
sono riportate le funzioni di ognuno. • Attenua edificio: attenua la visualizzazione
dell’edificio
Opzioni
• Proiezione: permette di selezionare la proiezione
• Percorso solare: attiva/disattiva il grafico del prospettica o assonometrica della visualizzazione
percorso solare sovrapposto al modello. 3D
• Disegna la griglia: attiva/disattiva la griglia di • Bordo strutture: attiva/disattiva le linee di
sfondo nell’area di lavoro contorno delle strutture
• Sfondo: permette di attivare o disattivare lo sfondo • Ombra: attiva/disattiva l’ombra portata dell’edificio
e attenuarne la visualizzazione • Punti cardinali: attiva/disattiva la visualizzazione
• Nomi elementi: attiva/disattiva i codici delle delle direzioni geografiche sullo sfondo al di sotto
strutture. dell’edificio.
www.logical.it 352
TERMOLOG

• Semitrasparenza: permette di impostare la Stile


trasparenza delle strutture
Il pannello stile permette di visualizzare graficamente
• Piani separati: permette di separare i piani nella
l’edificio, sia in 2D che in 3D, in base alle
visualizzazione 3D
caratteristiche richieste. Per ogni stile viene mostrata
la legenda dei colori.
Stile per verso di dispersione:

• Luce ambiente: permette di calibrare la tonalità


della luce diffusa della visualizzazione 3D

www.logical.it 353
TERMOLOG

3. STRUMENTI
Gli strumenti di disegno sono raggruppati nella barra laterale sinistra dell’input grafico:

Gli strumenti di disegno si distinguono in:


• Strumenti generali
• Locali, pavimenti, soffitti o coperture
• Pareti

ATTENZIONE: gli strumenti di modifica per pareti, pavimenti, soffitti, coperture e locali sono resi visibili solamente
nel momento in cui viene selezionato l’elemento.

3.1 Strumenti generali

• Sposta gli oggetti selezionati al livello superiore: consente di spostare o copiare una selezione di strutture dal livello corrente al
livello superiore.

• Sposta gli oggetti selezionati al livello inferiore: consente di spostare o copiare una selezione di strutture dal livello corrente al
livello inferiore.

• Sostituisci una o più strutture: consente di sostituire in blocco una tipologia di struttura con un’altra dell’archivio di progetto.

• Cambia l’orientamento del disegno: consente di modificare l’orientamento del disegno attraverso la modifica dell’angolo di
orientamento. Si tenga presente che l’inserimento di un valore positivo corrisponde ad una rotazione dell’angolo in senso antiorario.

www.logical.it 354
TERMOLOG

• Misura una lunghezza o un’area: lo strumento misura consente di misurare lughezze lineari oppure, chiudendo il poligono di
selezione, un area.

• Livello: apre le impostazioni del livello corrente.

• Disattiva ilsalvataggio automatico delle dispersioni: disattivando il salvataggio delle dispersioni ogni modifica che viene fatta
all’involucro non verrà aggiornata nella tabella delle dispersioni, pertanto non verrà conteggiata nel calcolo.

• Taglia gli oggetti selezionati: permette di tagliare e incollare una selezione di oggetti a partire da un punto di riferimento.

• Copia gli oggetti selezionati: permette di copiare e incollare una selezione di oggetti a partire da un punto di riferimento.

• Specchia gli oggetti selezionati: permette di specchiare una selezione di oggetti a partire da un asse.

• Ruota gli oggetti selezionati: permette di ruotare una selezione di oggetti a partire da un punto di riferimento.

• Sfondo: consente di ruotare, traslare, copiare o specchiare lo sfondo.

3.2 Locali, pavimenti, soffitti o coperture

• Aggiunge un vertice ad un locale, pavimento, soffitto o copertura: consente di aggiungere uno snap sul contorno di un locale,
pavimento , soffitto o copertura per poter modificarne il perimetro dopo l’inserimento. Selezionare il comando e con il tasto sinistro
del mouse indicare il punto del perimetro nel quale si vuole inserire il nuovo vertice:

• Elimina un vertice di un locale, pavimento, soffitto o copertura: consente di eliminare un vertice dal contorno di un locale,
pavimento, soffitto o copertura per poter modificarne il perimetro dopo l’inserimento. Selezionare il comando e con il tasto sinistro
del mouse indicare il punto del perimetro nel quale si vuole eliminare il vertice.

• Elimina una porzione di un locale, pavimento, soffitto o copertura: consente di detrarre una porzione di un locale, pavimento,
soffitto o copertura dall’elemento già inserito. Dopo aver selezionato il comando selezionare col tasto sinistro del mouse i punti di
contorno della porzione da eliminare, per confermare fare un clic con il tasto destro:

www.logical.it 355
TERMOLOG

• Unisci due o più aree in un unico elemento: consente di unire aree adiacenti in un unico elemento, se dovessero essere presenti
per esempio due porzioni si pavimento distinte è possibile associarle in un unico elemento solaio. Selezionare entrambi gli elementi da
unire e quindi lanciare il comando:

• Trasforma l’elemento selezionato in aggetto orizzontale: consente di trasformare un elemento in aggetto orizzontale, in questo
modo l’elemento trasformato rientrerà nel calcolo automatico degli ombreggiamenti. Selezionare l’aggetto da trasformare e quindi
lanciare il comando:

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TERMOLOG

3.2 Pareti

• Dividi in due una parete: consente di dividere una parete in due porzioni in corrispondenza di un riferimento tracciato. Selezionare
la parete da dividere, lanciare il comando e quindi tracciare la linea di divisione in pianta:

• Dividi la parete selezionata nel punto di sovrapposizione: questo comando è utile soprattutto nei casi in cui i tramezzi interni
intersecano le pareti esterne costituite da un unico elemento. Selezionare la parete da dividere e quella che la interseca, selezionare
quindi il comando per dividere la parete:

ATTENZIONE: l’elemento viene diviso solamente se il vertice della parete che interseca è posizionato sul filo di
riferimento di quella da tagliare. Il taglio viene fatto in corrispondenza del filo di riferimento della parete che interseca.

• Raccorda tra loro due pareti selezionate: permette di congiungere in automatico pareti non connesse. Selezionare le due
pareti da raccordare e quindi lanciare il comando:

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TERMOLOG

• Unisci tra loro due pareti selezionate: selezionare le due pareti da raccordare e lanciare il comando:

• Rendi orizzontali le pareti selezionate: consente di allineare sull’asse orizzontale le pareti selezionate. Selezionare la parete da
raddrizzare e lanciare il comando:

• Rendi verticali le pareti selezionate: consente di allineare sull’asse verticale le pareti selezionate. Selezionare la parete da
raddrizzare e lanciare il comando, analogamente al comando precedente.

• Allinea le pareti selezionate: consente di allineare sullo stesso asse di riferimento le pareti selezionate. Selezionare le pareti da
allineare e quindi lanciare il comando.

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TERMOLOG

• Trasforma la parete selezionata in aggetto verticale: consente di trasformare una parete in aggetto verticale, in questo modo
l’elemento trasformato rientrerà nel calcolo automatico degli ombreggiamenti. Selezionare l’aggetto da trasformare e quindi lanciare
il comando:

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TERMOLOG

4. ELEMENTI DELL’INVOLUCRO

4.1 Pareti
Per modellare un parete è sufficiente seguire i seguenti passaggi

5. selezionare il comando parete e scegliere che tipologia di struttura modellare tra pareti e tramezzi interni. Le strutture visibili
nella finestra seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne
una nuova.

6. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo proprietà la tipologia di struttura che si sta disegnando:

7. con il tasto sinistro del mouse digitare lo snap iniziale e finale della parete
8. impostare dalle apposite schermate le proprietà della parete modellata
Struttura

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TERMOLOG

Da questa schermata è possibile controllare la tipologia di parete e le proprietà geometriche dagli appositi comandi
• Struttura: permette di selezionare la tipologia di struttura da associare alla parete modellata. Le strutture visibili nel
menù a tendina sono le medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di parete selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Allineamento: permette di cambiare l’allineamento della parete in corrispondenza del filo di riferimento principale

ATTENZIONE: il filo di riferimento delle strutture deve essere impostato dal menù Relazione per determinare il calcolo delle le aree
disperdenti e dei ponti termici.

- ESTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono lorde. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.
- INTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono nette. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψi.
- ESTERNO CON AREE NETTE: è necessario inserire sia le dimensioni nette che le dimensioni lorde; l'input grafico determina in
automatico entrambe le aree. Le dimensioni nette vengono utilizzate per la valutazione della capacità termica dell'edificio. La
trasmittanza termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.

• Imponi lunghezza: permette di modificare la lunghezza della parete disegnata impostando un valore predefinito.
N.B. è possibile impostare una lunghezza predefinita direttamente in fase di disegno: digitare il primo punto di estremità
della parete, digitare la lunghezza desiderata (apparirà una casella di testo corrispondente) e quindi eseguire il tasto
“invio” da tastiera.

• Altezza H struttura automatica: l’altezza automatica della parete varia a seconda del filo di riferimento delle strutture.
- Filo esterno → l’altezza automatica corrisponde alle dimensioni lorde
- Filo interno → l’altezza automatica corrisponde alle dimensioni nette
- Filo esterno con aree nette → l’altezza automatica fornisce valori sia per le dimensioni lorde che per le dimensioni
lorde

ATTENZIONE:

www.logical.it 361
TERMOLOG

Togliendo la spunta è possibile impostare altezze personalizzate H1 e H2 per i vertici superiori della parete. Il comando è
utile per impostare pareti inclinate. In assenza di uno dei due valori di altezza è possibile calcolare in automatico i vertici
impostando un angolo di inclinazione prestabilito.
Si sottolinea che l’area attribuita dal programma alla struttura opaca verticale inserita verrà calcolata considerando le
informazioni sull’altezza (h1 e h2), indicate nella finestra di interfaccia dell’elemento, e la lunghezza (L) del segmento
tracciato dall’utente sul disegno DXF; in pratica:
(h + h )
Area = 1 2 × L
2
In alternativa è anche possibile imporre un valore prestabilito per la superficie: comando Imponi Area/Lunghezza.

ESEMPIO
Ipotizziamo di avere un livello impostato secondo le seguenti caratteristiche:
Altezza netta: 2,7 m
HP: 0.3 m → verso di dispersione: Terreno
HS: 0,27 m → verso di dispersione: Locale interno alla zona
Filo di riferimento: esterno

ATTENZIONE: per la valutazione delle altezze lorde il verso di dispersione “terreno”


prevede il calcolo dell’intero spessore della soletta, mentre per “locale interno alla zona”
viene considerato metà dello spessore.

L’altezza automatica delle pareti perimetrali in questo caso sarà data da:
H = Hn +HP + (HS/2) = 3,14 m

www.logical.it 362
TERMOLOG

ATTENZIONE: Si sottolinea che l’area attribuita dal programma alla struttura opaca verticale inserita viene
calcolata considerando le informazioni sull’altezza (h1 e h2), indicate nella finestra di interfaccia dell’elemento, e la
lunghezza (L) del segmento tracciato dall’utente sul disegno DXF; in pratica:
(h + h )
Area = 1 2 × L
2
In alternativa è anche possibile imporre un valore prestabilito per la superficie: comando Imponi Area/Lunghezza.

• Altezza HP di partenza: Indica la quota di partenza della struttura, nel caso non si inserisca la spunta la quota di partenza
0,00 m coincide con la quota di partenza del livello. L'informazione è utile per definire pareti con due dispersioni. Se il filo
di riferimento è esterno la quota di partenza deve essere lorda.

• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
Est=90° Ovest=-90°

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sulla parete. Nella schermata di
sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli effettivamente presenti sulla
parete visualizzata.

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TERMOLOG

Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali o verticali consultare il capitolo 7

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro

Altri dati e proprietà grafiche

www.logical.it 364
TERMOLOG

• Codice identificativo della parete


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza della parete
Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza della parete. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

ATTENZIONE: L’input grafico di TERMOLOG non gestisce superfici curve. Questi elementi devono essere rettificati in modo da
permetterne la rappresentazione sul disegno.
Qualora si conoscesse comunque l’effettiva superficie di dispersione della parete è possibile indicare questo elemento direttamente
all’interno della tabella delle dispersioni accedendo al menù Involucro.
Il software TERMOLOG permette sempre di utilizzare simultaneamente l’input grafico e tabellare: scegliendo la scheda
Tabellare+grafico verranno raccolte in un unico elenco tutte le superfici disperdenti.

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TERMOLOG

2.1.1 DEFINIRE UNA PARETE CON DOPPIO VERSO DI DISPERSIONE

ATTENZIONE i cm di parete indicati qui e nel seguito si intendono lordi, ovvero comprensivi dello spessore degli elementi orizzontali (interi
o a metà in funzione della consueta trattazione degli elementi orizzontali).

Per la definizione grafica di pareti con due versi di dispersione differenti è sufficiente disegnare due volte la stessa parete, vediamo come.
Nella sezione STRUTTURE è necessario definire le due differenti stratigrafie o la medesima stratigrafia con verso dispersione differente, ad
esempio terreno e esterno.

Nella sezione INVOLUCRO/GRAFICO è possibile inserire il muro con il primo verso di dispersione attraverso il comando PARETE:

nel campo di input ‘H partenza’ è possibile definire la quota, relativa a questo livello, da cui far partire il muro inserito considerando
l’altezza lorda del livello ovvero compresi gli spessori di pavimento e soffitto, nel nostro esempio sceglieremo 0,00 m.

Imponiamo quindi l’altezza della parete: nel nostro esempio sceglieremo 1,50 m, in questo modo la seconda parete inserita verrà inserita a
partire da questa altezza.

Per inserire la seconda parete riutilizziamo il comando PARETE, ritracciando in questo esempio il muro sulle stesse geometrie del primo:

www.logical.it 366
TERMOLOG

nel campo di input ‘H partenza’ è possibile definire la quota, relativa a questo livello, da cui far partire anche il secondo muro inserito, nel
nostro esempio sceglieremo 1,50 m, considerando l’altezza lorda del livello ovvero compresi gli spessori di pavimento e soffitto.

In questo caso lasciamo attiva la valutazione automatica delle altezze: in questo modo la seconda parete inserita verrà posta sopra la
precedente e fino all’altezza del livello.

Se in alternativa si volessero specificare altezze differenti si tenga presente che i valori H1 e H2 fanno riferimento all’altezza della sola
seconda parete, a partire dall’H di partenza di quest’ultima.

NOTA
Per modificare la parte sottostante possiamo o selezionare la parete dal menù laterale del pannello EDIFICIO

www.logical.it 367
TERMOLOG

oppure da tasto destro del mouse sulla parete appena inserita possiamo scegliere l’opzione ‘porta in secondo piano’ in questo modo torniamo
a lavorare sulla prima parete inserita.

Questo il risultato grafico nella visualizzazione tridimensionale con l’inserimento di una finestra

4.2 Pavimenti e soffitti


Per modellare un parete è sufficiente seguire i seguenti passaggi

5. selezionare il comando e scegliere che tipologia di struttura modellare tra pavimento, soffitti o strutture verso terreno. Le
strutture visibili nella finestra seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura
oppure crearne una nuova.

6. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

www.logical.it 368
TERMOLOG

7. con il tasto sinistro del mouse digitare gli snap di perimetro del solaio, tornando al punto di partenza.
8. impostare dalle apposite schermate le proprietà del pavimento/soffitto modellato
Struttura

• Struttura: permette di selezionare la tipologia di struttura da associare al pavimento/solaio modellato. Le strutture visibili
nel menù a tendina sono le medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di parete selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Allineamento: permette di cambiare l’allineamento della parete in corrispondenza del filo di riferimento principale

ATTENZIONE: il filo di riferimento delle strutture deve essere impostato dal menù Relazione per determinare il calcolo delle le aree
disperdenti e dei ponti termici.

- ESTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono lorde. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.
- INTERNO: le dimensioni delle superfici disperdenti inserite dall'utente o determinate dall'input grafico sono nette. La trasmittanza
termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψi.
- ESTERNO CON AREE NETTE: è necessario inserire sia le dimensioni nette che le dimensioni lorde; l'input grafico determina in
automatico entrambe le aree. Le dimensioni nette vengono utilizzate per la valutazione della capacità termica dell'edificio. La
trasmittanza termica lineica del ponte termico utilizzata nel calcolo è Ψe.

• Imponi area [m2 ]: permette di specificare l’area del solaio, se non viene attivata la spunta il valore e calcolato in base
alla superficie del solaio disegnata. Specificando l’area in questo modo, visivamente il solaio rimarrà identico a come è
stata disegnato, tuttavia il valore preso nel calcolo sarà quello specificato.
• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°

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TERMOLOG

Est=90° Ovest=-90°

ATTENZIONE:

la finestra per specificare l’ambiente confinante e di conseguenza il fattore di correzione btr,g utilizzato nel calcolo delle dispersioni
della struttura verso terreno risulta attiva solo per il metodo di calcolo tabellare e per pavimenti verso terreno .

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sul pavimento/solaio. Nella
schermata di sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli effettivamente
presenti sul pavimento/solaio visualizzato.
Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali overticali consultare il capitolo 7

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro
Altri dati e proprietà grafiche

www.logical.it 370
TERMOLOG

• Codice identificativo della parete


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza della parete
Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza della parete. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

www.logical.it 371
TERMOLOG

4.3 Coperture
Per modellare una copertura seguire i seguenti passaggi:

6. selezionare il comando copertura e scegliere la struttura da disegnare. Le strutture visibili nella finestra seguente sono quelle
impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne una nuova:

7. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

8. con il tasto sinistro del mouse specificare il primo e il secondo punto di gronda della falda.
9. Terminare quindi il perimetro del poligono di falda, alla chiusura del poligono verrà visualizzata la seguente schermata dove è
possibile specificare:
• inclinazione della falda: indicando una pendenza in gradi, una pendenza in percentuale oppure indicando le dimensioni
LxH;
• Altezza minima Hmin: Altezza di posizionamento dell’intradosso della copertura rispetto alla quota di pavimento

10. impostare dalle apposite schermate le proprietà della copertura modellata:


Struttura

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TERMOLOG

• Struttura: permette di selezionare la tipologia di struttura da associare al pavimento/solaio modellato. Le strutture


visibili nel menù a tendina sono le medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di copertura selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Imponi area [m2 ]: permette di specificare l’area della copertura, se non viene attivata la spunta il valore e calcolato in
base alla superficie della copertura disegnata. Specificando l’area in questo modo, visivamente la copertura rimarrà
identica a come è stata disegnata, tuttavia il valore preso nel calcolo sarà quello specificato.
• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
Est=90° Ovest=-90°

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sulla copertura. Nella schermata
di sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli effettivamente presenti
sulla copertura visualizzata.
Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali o verticali consultare il capitolo 7

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TERMOLOG

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro
Altri dati e proprietà grafiche

• Codice identificativo della copertura


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza della copertura

www.logical.it 374
TERMOLOG

Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza della parete. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

ATTENZIONE: per modellare coperture vetrate utilizzare l’apposito comando . Per maggiori informazioni consultare il capitolo 4.3

4.4 Finestre, lucernari e porte

4.4.1 FINESTRE e LUCERNARI


Per inserire una finestra o un lucernario seguire i seguenti passaggi:

4. selezionare il comando e scegliere la struttura da disegnare tra finestre o lucernari. Le strutture visibili nella finestra
seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne una nuova:

5. sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

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TERMOLOG

6. cliccare con il tasto sinistro del mouse il punto di una parete nel quale si intende inserire la struttura (l’inserimento avviene nel
punto medio del serramento), comparirà la schermata per impostare le proprietà dell’elemento:
Struttura

• Struttura: permette di selezionare la tipologia di elemento da associare. Le strutture visibili nel menù a tendina sono le
medesime impostate nel menù strutture di TERMOLOG
• Disperde verso: il verso di dispersione è conforme a quello indicato per la tipologia di copertura selezionata, non è quindi
possibile modificarne il verso.
• Posizione della struttura [m]: indica la posizione, in orizzontale o verticale, rispetto all’origine del piano di disegno di
TERMOLOG. La dimensione visualizzata di default è quella del punto indicato per l’inserimento.
È possibile specificare il verso di apertura dell’elemento, rispetto alla parete sul quale è inserito, inserendo sa spunta sul
comando “Inverti apertura X”. Questa funzione non è attiva per i serramenti.
• Altezza H da terra [m]: indica l’altezza di soglia dell’elemento inserito, di default viene impostata la quota 0,00 m del
livello.
• Altezza struttura [m]: è possibile modificare l’altezza dell’elemento inserita. L’altezza presa in automatico è data dalle
dimensioni geometriche indicate nel momento della creazione della struttura.
L’opzione “disegna come struttura in detrazione” permette di modificare la visualizzazione grafica della porta.
• Larghezza struttura [m]: è possibile modificare la larghezza dell’elemento inserito. L’altezza presa in automatico è data
dalle dimensioni geometriche indicate nel momento della creazione della struttura.
• Specifica inclinazione: Si consideri 0° per orizzontali e +90° per verticali. L'angolo specificato deve essere contenuto tra
0 e 180°
• Specifica azimut solare: permette di specificare l’azimut solare secondo questa convenzione: Sud =0° Nord =±180°
Est=90° Ovest=-90°

Apporti solari e ombreggiamenti


Questa schermata permette di gestire tutti gli ostacoli, aggetti orizzontali o verticali che incidono sulla copertura. Nella
schermata di sinistra sono presenti tutti gli aggetti disponibili, mentre nella schermata di destra sono indicati quelli
effettivamente presenti sulla copertura visualizzata.
Per maggiori informazioni sulla definizione di ostacoli, aggetti orizzontali o verticali consultare il capitolo 7

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TERMOLOG

Oltre ad ostacoli e aggetti è possibile specificare ulteriori valori che rientrano nel calcolo degli apporti solari:
• Colore: devo prendere il riferimento per scrivere come influenza il calcolo
• Calcola automaticamente gli aggetti
• Includi apposto solare relativo a questa struttura
• Escludi apposto solare relativo a questa struttura
• Distanza dalla mezzeria del muro: le finestre di default vengono inserite in corrispondenza della mezzeria della parete,
un numero positivo corrisponde allo spostamento del serramento verso il filo di riferimento.

Altri dati e proprietà grafiche

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TERMOLOG

• Codice identificativo dell’elemento


• Appartiene a: mostra il locale di appartenenza dell’elemento
Gruppo: è possibile selezionare un gruppo di appartenenza dell’elemento. I gruppi utilizzati sono visualizzati nel pannello
degli strumenti Edificio. L’assegnazione ad un gruppo risulta vantaggiosa per una rapida selezione di un gruppo di
elementi in fase di modellazione: selezionando infatti il gruppo nel pannello edificio verranno evidenziati tutti gli
elementi corrispondenti al gruppo nell’area di lavoro bidimensionale.

• impostazioni grafiche: le impostazioni grafiche permettono di personalizzare la visualizzazione bidimensionale della


singola parete, in riferimento alla linea di contorno e al retino di riempimento.

4.4.2 PORTE

Per l’inserimento di una porta selezionare il comando e seguire i medesimi passaggi indicati per finestre e lucernari nel capitolo 2.1.4.1

4.5 Elementi vetrati verticali


Per inserire una parete vetrata verticale o una copertura vetrata seguire i seguenti passaggi:

4. selezionare il comando e scegliere la struttura da disegnare tra pareti vetrate o coperture vetrate. Le strutture visibili nella
finestra seguente quelle impostate nell’archivio della relazione; è quindi possibile selezionare una struttura oppure crearne una
nuova:

5. è sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

6. Per la modellazione degli elementi pareti e coperture si faccia riferimento a quanto già indicato nei paragrafi rispettivamente 4.1
e 4.3

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TERMOLOG

5. PONTI TERMICI

5.1 Ponti termici orizzontali


Per inserire un ponte termico orizzontale seguire i seguenti passaggi:

5. Selezionare il comando e scegliere la tipologia di ponte termico da inserire nell’involucro;


6. È sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

7. Disegnare la lunghezza di estensione del ponte termico in pianta in corrispondenza dell’elemento al quale lo si vuole
associare, al secondo clic compare in automatico la seguente schermata:

8. Verificare che il ponte termico disegnato sia stato associato alla struttura corrispondente.

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TERMOLOG

5.2 Ponti termici verticali


Per inserire un ponte termico verticale seguire i seguenti passaggi:

5. Selezionare il comando e scegliere la tipologia di ponte termico da inserire nell’involucro;


6. È sempre possibile verificare dal pannello di controllo inserisci la tipologia di struttura che si sta disegnando:

7. Cliccare con il tasto sinistro del mouse in corrispondenza del punto in cui si desidera inserire il ponte termico:

8. Verificare che il ponte termico disegnato sia stato associato alla struttura corrispondente.

10.3 Wizard ponti termici

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TERMOLOG

Lo strumento Wizard ponti termici (input grafico) consente di riconoscere in automatico le tipologie di ponte termico selezionate
all’interno del modello energetico disegnato.
Per ogni tipologia di ponte termico vengono visualizzati nel menù a tendina ponti termici corrispondenti che sono stati inseriti nel menù
Strutture.
Angolo interno / Angolo esterno: TERMOLOG riconosce automaticamente tutti gli angoli, interni e/o esterni, in corrispondenza del filo di
riferimento delle strutture indicato, inserendo il ponte termico verticale scelto.

ATTENZIONE: il riconoscimento dei ponti termici angolari viene applicato anche in corrispondenza delle interruzioni di pareti esterne:

Parete interna: TERMOLOG riconosce in automatico l’intersezione tra una parete esterna ed un tramezzo interno, inserendo in quel punto
il ponte termico verticale scelto.
Pavimento/soffitto: TERMOLOG riconosce in automatico il perimetro del pavimento o del solaio, inserendo il ponte termico orizzontale
selezionato per tutta la lunghezza del perimetro di solaio. Affinché TERMOLOG riconosca il perimetro del ponte termico associato al
pavimento è necessario che sia stato modellato l’elemento pavimento, non viene riconosciuto il perimetro a partire dalla sola modellazione
delle pareti esterne.
Serramenti: TERMOLOG associa il ponte termico selezionato ad ogni serramento presente nell’involucro. Il ponte termico viene attribuito
in automatico alla struttura serramento inserendo la lunghezza complessiva del perimetro; per verificare l’associazione è possibile
visualizzare la schermata di modifica del serramento nel menù strutture:

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TERMOLOG

6. LOCALI/AMBIENTI

6.1 Locali riscaldati

Per disegnare i locali della zona climatizzata TERMOLOG mette a disposizione tre strumenti:
• disegno del locale per punti.
• riconoscimento automatico di un locale da punto interno;
• riconoscimento automatico di un locale da layer DXF/DWG;

6.1.1 DISEGNO PER PUNTI

• Selezionare il comando e tracciare il perimetro del locale manualmente, definendone i punti di estremità con il tasto sinistro
del mouse.
• Una volta chiuso il perimetro del locale compare una schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche del locale.

• Confermare l’inserimento del locale con “OK”. Il locale viene visualizzato sull’area di lavoro:

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TERMOLOG

ATTENZIONE: l’inserimento di un locale per punti può essere antecedente all’inserimento delle strutture disperdenti ad esso relative: l’unica
accortezza da seguire affinché le strutture disperdenti inserite siano associate in maniera corretta al locale è che i punti cliccati sull’area di
lavoro per definire le strutture siano collocati sul contorno del locale già presente.

6.1.2 RICONOSCIMENTO UN LOCALE DA PUNTO INTERNO

• Selezionare comando e quindi indicare un punto del disegno racchiuso da strutture disperdenti precedentemente modellate.
TEMOLOG riconosce un perimetro chiuso entro il quale disegnare il locale.
• Una volta riconosciuto il perimetro del locale, compare una schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche del
locale.

6.1.3 RICONOSCIMENTO PIU’ LOCALI DA PUNTO INTERNO

• Selezionare comando e quindi indicare un punto del disegno racchiuso da strutture disperdenti precedentemente modellate.
Procedere cliccando i punti interni degli ambienti per i quali creare i locali
• Fare click con il tasto destro del mouse per confermare
• Una volta riconosciuto il perimetro dei locali, compare una schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche.

6.1.4 RICONOSCIMENTO AUTOMATICO DA LAYER DWG

• Selezionare comando e quindi indicare un punto del disegno DXF-DWG precedentemente importato racchiuso da una
polilinea.
• Selezionare quindi il layer dal quale ricavare la polilinea del locale:

• Confermando il comando con “OK” compare la schermata per la definizione delle proprietà generali e grafiche del locale.

Indipendentemente dalla modalità di creazione del locale, una volta completata la procedura viene visualizzata la schermata di definizione
del locale che si articola nei seguenti
Proprietà generali del locale
• Zona termica: scegliere la zona climatizzata alla quale associare il locale disegnato
• Nome del locale: indicare il nome del locale disegnato

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TERMOLOG

Grafica
• Gruppo: permette di precisare un gruppo di appartenenza del locale
• Linea : permette di precisare lo spessore della linea di definizione
• Sfondo: permette di modificare lo sfondo di riempimento del locale, è possibile scegliere tra uno sfondo omogeneo o un
retino, oltre che specificarne il colore

È possibile in ogni momento modificare queste impostazioni selezionando il locale e quindi il comando modifica

6.2 Ambienti non riscaldati, serre solari o edifici confinanti

Le zone confinanti non riscaldate, nel caso la metodologia di calcolo prescelta per valutarle sia quella analitica, richiedono che l’utente
specifichi in fase di modellazione geometrica dell’involucro disperdente quali sono le strutture disperdenti che ad esse afferiscono. Per fare
questo è sufficiente attenersi alla seguente procedura:

• cliccare sul comando e disegnare sull’area di lavoro la pianta della zona non riscaldata;
al termine dell’inserimento si apre la seguente schermata:

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TERMOLOG

Accanto alla dicitura Zona non riscaldata il programma richiede di indicare di quale zona riscaldata si sta facendo l’inserimento grafico,
scegliendo tra quelle precedentemente inserite in fase di definizione della zona (menù Zone).
• è quindi possibile assegnare alla zona non riscaldata creata le sue strutture disperdenti, usando lo stesso metodologia ampiamente
descritta per la costruzione dell’involucro riscaldato.

ATTENZIONE:
- le strutture disperdenti che vengono associate ad una zona non riscaldata, nel caso di metodo di calcolo analitico, devono essere
registrate in archivio avendo indicato come verso di dispersione: [da ZNR Vs Est].

- Le zone confinanti non riscaldate, nel caso la metodologia di calcolo prescelta per valutarle sia quel la tabellare, non
richiedono l’inserimento delle strutture disperdenti relative (analogamente a quanto già esposto per le zone confinanti
riscaldate); è sufficiente inserire nell’involucro disperdente riscaldato che si sta esaminando la struttura che dispe rde verso la
ZNR, cliccando sull’area di lavoro, indicando nella finestra di interfaccia quale tra le ZNR non riscaldate presenti è quella che
si vuole utilizzare per la struttura corrente.
Una struttura disperdente dell’involucro riscaldato che disperde verso una zona non riscaldata deve essere stata preventivamente
registrata nell’archivio con il verso di dispersione: [Vs ZNR]

6.2.1 SERRE SOLARI


La creazione delle serre solari avviene analogamente a quanto indicato nel capitolo 2.3.2. Tuttavia la procedura di calcolo delle serre solari
richiede che l’utente fornisca, in fase di definizione dell’involucro disperdente, le strutture vetrate che delimitano la serra in analisi.
È possibile assegnare alla serra solare le sue strutture disperdenti vetrate, utilizzando i seguenti comandi:

per disegnare un elemento vetrato verticale

per disegnare un elemento vetrato orizzontale

• La tipologia di struttura vetrata viene scelta dall’utente scegliendo tra i serramenti precedentemente inseriti nell’archivio locale del
programma. Per maggiori informazioni sull’inserimento di elementi vetrati verticali o coperture vetrate si faccia riferimento a quanto
indicato nel capitolo 4.3

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TERMOLOG

7. OMBREGGIAMENTI

TERMOLOG permette di modellare graficamente aggetti verticali/orizzontali presenti sull’edificio e ostacoli esterni presenti nelle vicinanze.
È possibile successivamente calcolare gli ombreggiamenti sulle strutture disperdenti dell’involucro, valutando l’influenza degli aggetti sulla
radiazione solare incidente sull’involucro disperdente.
Si possono definire tre tipologie di aggetti:
• Ostacolo
• Aggetto orizzontale
• Aggetto verticale

7.1 Ostacoli
La modellazione di un ostacolo può avvenire secondo per definizione del perimetro o per punto di riferimento
Definizione del perimetro
4. Selezionare il comando ostacolo
5. Disegnare il perimetro dell’ostacolo
6. Chiudere il perimetro del poligono, si presenta la schermata dove è possibile definire le proprietà dell’ostacolo disegnato:

Punto di riferimento
3. Selezionare il comando ostacolo

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TERMOLOG

4. cliccare sul disegno in corrispondenza del punto dell’area di lavoro nel quale di desidera collocare il baricentro o uno dei vertici
dell’ostacolo, quindi fare clic col tasto destro del mouse; si apre la seguente finestra dove è possibile definire le proprietà
dell’ostacolo disegnato:

Una volta disegnati gli ostacoli verranno visualizzatati in pianta e nella visualizzazione 3D:

7.2 Aggetti orizzontali


Selezionare il comando aggetto orizzontale e cliccare sul disegno i vertici del poligono che definisce l’aggetto (come ad esempio un balcone);
è necessario chiudere l’inserimento del poligono cliccando nuovamente sul primo punto di inserimento.

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TERMOLOG

ATTENZIONE: il valore di default Delta Y = 0m colloca l’aggetto orizzontale in corrispondenza dell’altezza superiore del livello attivo;
agendo sul parametro Delta Y è però possibile spostare la collocazione verticale dell’aggetto. Un valore negativo di Delta Y sposta
l’aggetto orizzontale verso l’alto, un valore positivo verso il basso.

Una volta disegnati gli aggetti orizzontali verranno visualizzatati in pianta e nella visualizzazione 3D:

7.3 Aggetti verticali


Selezionare il comando aggetto verticale, cliccare quindi sul disegno il punto iniziale e il punto finale dell’aggetto. Si apre la seguente finestra
dove è possibile definire le proprietà dell’aggetto verticale disegnato:

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TERMOLOG

Una volta disegnati gli aggetti orizzontali verranno visualizzatati in pianta e nella visualizzazione 3D:

7.4 Calcolo automatico degli ombreggiamenti

Una volta terminato il disegno degli aggetti, affinché la loro presenza possa essere tenuta in conto nel calcolo degli apporti solari delle
strutture disperdenti coinvolte, è necessario cliccare nuovamente il comando Ostacoli, presente nella barra delle icone in alto, e selezionare
Calcola gli aggetti:

www.logical.it 389
TERMOLOG

Il programma calcola in automatico l’angolo di ombreggiamento incidente sulle superfici influenzate dagli aggetti e ne riporta le
caratteristiche all’interno della sezione ‘Apporti solare e ombreggiamenti’ delle strutture:

ATTENZIONE: Il calcolo automatico degli angoli di ombreggiamento dell´input grafico di TERMOLOG considera anche
l´ombreggiamento verticale sui serramenti dovuto alla mazzetta esterna, ovvero alla posizione del serramento stesso.
L´allineamento di default è sulla mezzeria della parete, ma è possibile modificare questa scelta seguendo i passaggi qui di seguito
riportati:
• selezionare il serramento e scegliere Modifica
• accedere alla scheda Apporti solari
• in basso a destra appare una cella in cui è possibile indicare una posizione diversa per il serramento: il valore positivo
corrisponde ad uno spostamento sul filo esterno, un valore negativo corrisponde ad uno spostamento verso l´interno.
Una volta spostato il serramento è necessario rilanciare il calcolo degli aggetti facendo click sull´icona ostruzioni e
scegliendo Calcola gli aggetti.

Il calcolo automatico degli ombreggiamenti tiene conto di eventuali angoli rientranti tra pareti esterne perimetrali, inserendo un
aggetto verticale destro o sinistro sulle parete adiacenti.

7.4.1 COME AVVIENE IL CALCOLO DEGLI ANGOLI DI OMBREGGIAMENTO


Il calcolo degli angoli di ombreggiamento sulle strutture è necessario per ricavare i fattori di ombreggiatura relativi ad
ostruzioni esterne (Fhor), ad aggetti orizzontali (Fov) e verticali (Ffin). Successivamente in funzione di questi viene calcolato il
fattore di riduzione per ombreggiatura (Fsh,ob).
I fattori di ombreggiatura sono ricavati dall’interpolazione lineare dei valori riportati nell’APPENDICE D della UNI/TS 11300-
1, in relazione all’effettivo angolo di ostruzione, all’orientamento e alla latitudine della località.
Il calcolo automatico degli aggetti permette di ricavare in automatico il valore dell’angolo di ostruzione sulle strutture
influenzate.

• OSTACOLO
L’angolo calcolato è compreso tra la normale alla struttura interessata a partire dal suo baricentro, e la quota
superiore dell’ostacolo.
Nell’esempio riportato l’angolo α ha un valore di 16°

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TERMOLOG

• AGGETTO ORIZZONTALE
Viene determinato il baricentro della struttura su cui incide l’aggetto, da questo punto viene quindi calcolata la
distanza e la profondità (b) dell’aggetto. viene quindi calcolato l’angolo α formato dall’aggetto.
Nell’esempio riportato l’angolo α ha un valore di 10°

• AGGETTO VERTICALE
Viene determinato il baricentro della struttura su cui incide l’aggetto, da questo punto viene quindi calcolata la
distanza e la profondità (d) dell’aggetto. Viene quindi calcolato l’angolo β formato dall’aggetto.
Nell’esempio riportato l’angolo α ha un valore di 22°

ATTENZIONE 1: è importante tenere presente che il programma riempirà in automatico la tabella delle ostruzioni esterne/aggetti
della pertinente struttura disperdente, solo se l’utente ha selezionato in fase di inserimento della struttura nel menù Apporti solari
e ombreggiamenti l’opzione Calcola gli aggetti automaticamente.

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TERMOLOG

ATTENZIONE 2: le strutture influenzate dagli ombreggiamenti sono immediatamente riconoscibili nella tabella delle dispersioni dato
che verrà cambiato il simbolo di dispersione da a

Tabellare + Grafico

7.4.2 ELIMINARE LE AGGETTI AUTOMATICI


È possibile in ogni momento eliminare il calcolo degli aggetti effettuato dal programma e registrato nelle proprietà delle strutture. Questo
comando eliminerà quindi le ostruzioni associate mantenendo inalterati gli aggetti modellati graficamente.
Per eliminare gli aggetti calcolati dal programma, clicca sul pulsante “Ostacoli”, quindi seleziona il comando “Elimina gli oggetti automatici”.

7.4.3 NOTE

Di seguito vengono riportate alcune note da tenere in considerazione per il disegno e il calcolo delle ostruzioni in ambiente grafico:

• Le ostruzioni sono di forma rettangolare. Se la forma del tuo ostacolo è diversa, ricordati che nel calcolo conta l’altezza dell’ostacolo
e la distanza dall’elemento ombreggiato del fronte dell’ostruzione.
• Se hai inserito più di un edificio, il programma non calcolerà un edificio come ostruzione per un altro.
• Gli aggetti orizzontali agiscono dal livello in cui sono stati disegnati fino al primo livello disegnato (un balcone al secondo piano
ombreggia le strutture del primo).
• Le pareti dell’edificio possono costituire un aggetto verticale per altri elementi dello stesso edificio. Il programma ne terrà conto.

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TERMOLOG

• Le finestre sono allineate di default sulla mezzeria del muro: ciò significa che lo spigolo del muro costituisce un aggetto verticale.
Puoi agire sulla “Distanza dal baricentro” riportata nella finestra delle proprietà delle strutture per spostare la finestra dove ritieni
(metti metà dello spessore del muro con segno positivo per allineare la finestra al filo esterno).
• Ogni struttura può essere marcata come “Calcola aggetti automaticamente”. Puoi usare questa proprietà per escludere dal calcolo
automatico la struttura. Il programma non aggiungerà nessun aggetto su di essa.
• Il calcolo dell’effetto degli aggetti si basa su una serie di calcoli geometrici effettuati dal programma. Ricordati di verificare sempre
la validità dei risultati ottenuti.
• Il calcolo dell’effetto degli aggetti si basa su una serie di calcoli geometrici effettuati dal programma. Ricordati di verificare sempre
la validità dei risultati ottenuti.

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TERMOLOG

7. 8. IMPORTAZIONE DI IMMAGINI o PDF

8.1 Importazione di immagini


TERMOLOG consente di importare delle immagini e di usarle come sfondo per definire le strutture disperdenti di un edificio.
Le immagini dovranno essere salvate in uno di questi formati: BMP, JPG, GIF e PNG.
Per importare una immagine seguire i seguenti passaggi:

• Seleziona il disegno nel pannello Importa → JPG;


• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse.
• Si apre quindi una schermata nella quale è possibile calibrare la scala del disegno;
• Cliccare in sequenza due punti del disegno tra cui è nota la distanza;
• Impostare la distanza nella casella di testo che compare e premere OK;

• Confermare nuovamente con OK.

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TERMOLOG

Al termine di questa procedura il disegno è stato importato ed è in scala.

8.2 Importazione di un file PDF


Per importare una pianta da file PDF come sfondo utilizzando la stessa procedura descritta nel paragrafo 8.1 selezionando il disegno nel
pannello Importa → PDF;, oppure in alternativa attraverso i seguenti passaggi:

• Aprire il file .PDF con il lettore Acrobat Reader;


• Visualizzare la pagina del documento che contiene la pianta dell'edificio;
• Dal menu Strumenti, Selezione e zoom selezionare il comando Istantanea rapida;
• Selezionare con il mouse l'area del disegno da importare. Il programma copierà negli appunti l'immagine selezionata;
• Una volta aperto lo strumento di input grafico di TERMOLOG scegliere la combinazione di tasti Ctrl+V (incolla);
• Si apre quindi una schermata nella quale è possibile calibrare la scala del disegno;
• Cliccare in sequenza due punti del disegno tra cui è nota la distanza;
• Impostare la distanza nella casella di testo che compare e premere OK;

• Confermare nuovamente con OK.

Al termine di questa procedura il disegno è stato importato ed è in scala.

ATTENZIONE: Nel caso in cui il tuo edificio si sviluppa su più livelli, dovrai importare un disegno per ogni livello. Se i disegni dei
livelli sono diversi, il programma ti permetterà di sovrapporre al meglio le immagini con la funzione “Allinea il livello corrente”.

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TERMOLOG

9. IMPORTAZIONE DI UN FILE DXF-DWG


Gli elementi strutturali che compongono l’edificio possono essere disegnati direttamente sull’area di lavoro oppure, come è conveniente
nella maggior parte delle situazioni, possono essere importate una o più piante cad (estensione .dxf o .dwg) da utilizzare come base per la
composizione dell’edificio.
La prima operazione da seguire per giungere ad una corretta importazione di un file DXF/DWG è la sua preparazione all’interno dello
strumento cad che l’utente ha a disposizione.

ATTENZIONE: Per importare un file DXF-DWG prodotto da AutoCAD è necessario che sia stato salvato nelle versioni 2010 o precedenti.

9.1 Regole generali e preparazione del disegno


Le principali operazioni da eseguirsi per preparare un file DXF/DWG “compatibile” con l’input grafico di TERMOLOG sono qui di seguito
elencate:
• Alleggerimento del file: è consigliabile alleggerire il più possibile la pianta architettonica da importare dagli elementi non utili al
rilievo delle misure: ad esempio, campiture, mobilio, elementi grafici, ecc... dovrebbero essere eliminati dal file di partenza.
• Unità di misura del disegno: è preferibile che il disegno venga eseguito in metri, ovvero un’unità di misura del cad deve
corrispondere ad un metro.
• Spostamento del sistema di riferimento: per evitare problemi in fase di importazione, è consigliabile che nel CAD la pianta del
fabbricato non sia situata in una posizione qualunque dell'area di lavoro.
Quando si crea un nuovo file in un CAD, l'area di lavoro viene aperta in una posizione generica, lontana dall'origine degli assi
coordinati; per una corretta importazione, poiché TERMOLOG procede per coordinate assolute, è invece opportuno che l’utente
faccia in modo che, nel CAD, l'origine del riferimento globale sia posizionata in prossimità di uno dei punti della pianta.
• Formato di importazione: per importare correttamente il file, esso deve essere salvato nel CAD in formato DXF o DWG classico.

ATTENZIONE: prima di importare il disegno DXF/DWG ricordati di chiudere l’applicazione CAD con cui lo hai generato: altrimenti sia
l’anteprima sia l’importazione non saranno possibili.

9.2 Importazione come sfondo


Cliccare sul pannello DXF/DWG posto a lato dell’area di lavoro: appaiono le anteprime dei file Dxf/Dwg contenuti nella cartella selezionata.
È possibile cambiare il percorso e quindi la cartella dalla quale importare i file con l’apposito comando ‘Cambia la cartella corrente’ ,
contenuto nella barra delle icone:
Per aggiungere uno sfondo DXF/DWG come sondo sull’area di lavoro seguire i seguenti passaggi:
• Seleziona il disegno nell’elenco posto a destra dell’area di disegno;
• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse;
• Si apre quindi una finestra di interfaccia nella quale è possibile selezionare/visionare alcune impostazioni generali per
l’importazione; in questo caso, per importare il file come disegno di sfondo, non selezionare alcuna opzione di importazione
automatica. Per queste opzioni si rimanda al capitolo successivo;

www.logical.it 396
TERMOLOG

Inserimento di uno sfondo DXF/DWG – Schermata di interfaccia

• premendo su importa, il programma visualizza sull’area di lavoro il disegno appena selezionato.

E’ possibile gestire la visualizzazione dei layer del disegno CAD sull’area di lavoro anche dopo avere terminato l’importazione della pianta:
per fare questo è sufficiente utilizzare il pannello Layers posto a lato:

Pannello Layers

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TERMOLOG

9.3 Importazione automatica

Nel file CAD è necessario che gli elementi corrispondenti a strutture di diversa tipologia siano disegnati su layers
dedicati. Al fine di garantire la massima compatibilità ed evitare problemi durante l’importazione del disegno è
necessario eseguire queste operazioni:
• PARETI: i muri devono essere disegnati con il comando RETTANGOLO e collocati in un layer dedicato. Il
rettangolo che definisce la parete deve essere creato con lunghezza lorda complessiva pari alla lunghezza
lorda della parete.
Negli angoli le tracce dei rettangoli devono sovrapporsi in modo tale che TERMOLOG riconosca
correttamente l’intersezione tra le pareti. Eventuali testi aggiunti nello stesso layer in cui sono collocati i
muri verranno importati nelle note di ogni muro importato.

• È necessario disegnare nel file il FILO ESTERNO delle pareti con una polilinea chiusa posizionata in un layer
dedicato, ad esempio “filo esterno”.
• FINESTRE: le finestre devono essere disegnate nel cad in un layer apposito (distinto dal layer muri) con il
comando rettangolo. L’ingombro in pianta della finestra deve essere considerato in questo modo:
lunghezza pari alla lunghezza della finestra e spessore pari allo spessore totale del muro da cui detrarre la
finestra; per le finestre può essere aggiunto un testo all’interno dello sullo stesso layer che rappresenta
l’altezza da terra in centimetri o il nome della finestra (registrato nelle note); è anche possibile fornire
entrambe queste informazioni, separandole con un “;”, mettendo prima l’informazione del nome e poi
l’altezza da terra.
• PORTE: le porte devono essere disegnate nel cad con il comando RETTANGOLO, seguendo le stesse
indicazioni date per i serramenti.
• PAVIMENTI e SOFFITTI: i pavimenti devono essere disegnati nel cad con una polilinea chiusa;
• LOCALI: i locali devono essere disegnati nel cad con una polilinea chiusa. È anche possibile aggiungere un
testo all’interno della stessa polilinea di locale, che rappresenti il nome dato al locale.
• OSTACOLI: gli edifici circostanti o eventuali altri ostacoli devono essere disegnati nel cad con una polilinea
chiusa e posizionati su un layer apposito. All’interno della polilinea dovrà essere presente il numero di
riferimento per l’altezza dell’ostacolo, espresso in metri. Se per esempio sul layer degli ostacoli verticali
verrà disegnata una polilinea chiusa contenente il numero 5, Termolog estruderà un ostacolo verticale
alto 5 metri a partire dal contorno della polilinea.
• AGGETTI ORIZZONTALI: gli aggetti orizzontali devono essere disegnati nel cad con una polilinea chiusa e
posizionati su un layer apposito. In fase di importazione del DWG Termolog proietta tutti gli elementi
indicati sul layer degli aggetti alla quota superiore dell’edificio.
• COPERTURE: per le copertura deve essere disegnata ogni falda con una polilinea chiusa all´interno di un
unico Layer.
• È necessario disegnare nel file il FILO ESTERNO della COPERTURA, corrispondente al filo di gronda, su un
layer dedicato. È importante disegnare solo i tratti del poligono della falda corrispondenti alla gronda
della copertura. È inoltre necessario indicare con un numero cerchiato la pendenza della falda (in gradi)
all´interno della polilinea di ogni falda.

È possibile a questo punto operare con tre modalità


- importazione completa di involucro e strutture
- importazione dell’involucro e associazione delle strutture
- importazione ibrida

9.3.1 importazione completa di involucro e strutture


La prima modalità consiste nell’importazione completa di involucro e strutture. In questo caso verrà generato in
automatico l’involucro 3D dell’edificio i cui elementi saranno già associati alle strutture corrispondenti. Tutte le
strutture disperdenti verranno generate in automatico dal programma. Le strutture all’interno del file vengono
importate come elementi nativi di TERMOLOG.

www.logical.it 398
TERMOLOG

Preparazione del file DWG


All’interno degli stessi Layer nei quali si suddividono gli elementi dell’edificio (pareti, serramenti, locali, solaio ecc)
è possibile specificare i nomi e le principali caratteristiche, che verranno associate agli elementi durante
l’importazione.
Il file deve essere organizzato con questi criteri:
- All’interno di ogni polilinea è necessario indicare la tipologia di struttura;
- In un file di testo esterno al disegno, ma sullo stesso layer, sarà poi necessario definire per ogni tipologia
le caratteristiche seguenti separate da un punto e virgola.
Di seguito si trovano nel dettaglio le caratteristiche da inserire per le strutture principali.
FINESTRE >>> F1(nome)=120x140; L(larghezza)=120; H(altezza)=140; Ht(altezza da terra)=100; U
(trasmittanza)=2,2
PARETI >>> M1(nome)= Parete esterna; S(spessore)=35; U (trasmittanza)=0,336; C(capacità
termica)=31,44
SOLAI >>> PV1(nome)=Pavimento interpiano; S(spessore)=34; U (trasmittanza)=0,663
LOCALI >>> soggiorno 1(nome) = Zona 1 (zona di appartenenza)
N.B. è necessario creare preventivamente unità immobiliari e zone all’interno del menù zone.

Di seguito un esempio di come impostare il file DWG per la creazione automatica delle strutture:

Per importare un file DXF/DWG seguire i seguenti passaggi:


• Seleziona il disegno nell’elenco posto a destra dell’area di disegno;
• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse;
• Si apre quindi una finestra di interfaccia nella quale è possibile associare l’elemento da importare al layer
corrispondente
• Fare clic su Importa, verranno associati gli elementi e visualizzato il modello

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TERMOLOG

Il modello dell’involucro viene creato in automatico:

Vengono create dal programma le strutture riconosciute dal file DXF/DWG:

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TERMOLOG

9.3.2 importazione dell’involucro e associazione delle strutture

La seconda modalità consiste nell’importazione dell’involucro con l’associazione degli elementi alle strutture
precedentemente create nell’archivio di TERMOLOG. In questo caso è necessario quindi definire preventivamente
nel menù strutture tutti gli elementi che verranno associati all’involucro importato dal DXF/DWG.
Completato l’archivio del progetto corrente è possibile procedere con l’importazione del file DXF/DWG come
descritto nel paragrafo precedente.
Durante l’importazione se il programma riconosce delle strutture già create all’interno del progetto corrente,
verrà eseguita un’associazione per dimensioni geometriche.

Criteri di riconoscimento automatico delle strutture


• L’associazione delle pareti avviene collimando lo spessore della stratigrafia con la traccia del rettangolo
disegnato.
• L’associazione della finestra avviene collimando la lunghezza delle finestre con la lunghezza del rettangolo
inserito.
• I solai sono attribuiti di default alla prima struttura rilevata nel menù strutture.
• Qualora non ci siano elementi associabili la traccia viene importata con un retino di colore rosso e si può
procedere manualmente all’associazione della struttura corretta.
• Deselezionando il comando il programma effettuerà il riconoscimento degli elementi dell’involucro senza
associarli ad alcuna struttura dell’archivio, sarà in questo caso lasciato all’utente il compito di associare le
strutture.

9.3.3 importazione ibrida

La terza modalità è un procedimento ibrido, per il quale solo alcune delle strutture dell’edificio vengono
preimpostate nell’Archivio del progetto corrente di TERMOLOG. In questo caso le strutture non associate per
riconoscimento automatico, verranno create ex novo dal programma.

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TERMOLOG

10. IMPORTAZIONE DI UN FILE IFC


10.1 Regole generali per la modellazione
TERMOLOG è in grado di leggere un file IFC indipendentemente dalla fonte che lo ha generato, purché questo sia stato creato secondo
gli standard richiesti. Non esistono quindi vere e proprie regole per la modellazione, tuttavia per ottimizzare il passaggio di informazioni
all’interno di TERMOLOG è consigliabile seguire alcuni accorgimenti in fase di modellazione:

- LOCALI: in TERMOLOG l’entità fondamentale che permette il riconoscimento grafico di tutti gli elementi disperdenti è il LOCALE.
All’interno del modello BIM è necessario definire i locali che devono appoggiarsi alle pareti laterali, al pavimento sottostante
ed al soffitto superiore senza compenetrarsi in essi o rimanerne distanti. Indipendentemente dal Software CAD 3D utilizzato, i
locali devono essere salvati all’interno del file IFC come oggetti ifcSpace.

ATTENZIONE: nel caso in cui i locali siano tagliati da una copertura inclinata è necessario che entrambi gli elementi (locale e
copertura) appartengano allo stesso livello di disegno.

- FILO di RIFERIMENTO: è preferibile modellare le pareti dell’edificio avendo cura di uniformare l’asse di riferimento (esterno,
interno, centrale o in corrispondenza di uno strato) in modo tale da ottimizzare il raccordo degli elementi all’interno di
TERMOLOG.
- LIVELLI: è opportuno modellare gli elementi l’edificio per livelli in modo tale da avere una corrispondenza immediata in
TERMOLOG. Si consiglia per esempio la modellazione delle pareti perimetrali agganciandole livello per livello senza creare una
parete unica per tutta l’altezza dell’edificio.
- SPEZZARE LE PARETI: TERMOLOG mette a disposizione un comando apposito per spezzare le pareti in corrispondenza di setti
che delimitano locali differenti in fase di importazione. Tuttavia per i modelli di grosse dimensioni è consigliabile spezzare le
pareti all’interno del software CAD 3D per abbattere il tempo di importazione.

10.2 Importazione del file IFC


Di seguito viene riportata la procedura di importazione di un file IFC all'interno di TERMOLOG:
6. Definizione delle Zone: prima di importare il file IFC è possibile creare le zone climatizzate nell’apposito menù di TERMOLOG, alle
quali in fase di importazione verranno associati i locali disegnati nel modello BIM.

7. Accedere all'input grafico del menù Involucro:


- selezionare il menù Involucro e quindi il comando Grafico
- selezionare il comando di accesso veloce

8. Visualizzare la cartella contenente il file IFC da importare e trascinare il file nella schermata di disegno.

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TERMOLOG

9. Trascinare il file IFC nell’area di lavoro e quindi selezionare le opzioni di importazione:

Non selezionando alcuna Opzione TERMOLOG importerà solo la geometria dell’involucro presente all’interno del file IFC,
lasciando all’utente l’associazione successiva delle strutture disperdenti agli elementi geometrici importati.

In alternativa è possibile selezionare le seguenti Opzioni di Importazione:


• Spezza le pareti in corrispondenza di sovrapposizione:
con questo comando TERMOLOG riconosce le pareti che si intersecano e le spezza in automatico.
Lunghezza di cattura [m]: lunghezza massima entro la quale TERMOLOG cerca di spezzare le strutture incidenti.

• Raccorda le pareti incidenti:


il comando permette a TERMOLOG di raccordare automaticamente le pareti che si intersecano.
• Importa le stratigrafie delle strutture presenti

Usa i materiali del file IFC:


con questo comando TERMOLOG riconosce le stratigrafie delle strutture presenti nel modello, salvando di conseguenza
nell’archivio della relazione corrente le strutture riconosciute complete di stratigrafia e caratteristiche fisiche dei
materiali.
ATTENZIONE: Il riconoscimento dei materiali della stratigrafia e delle rispettive caratteristiche dipende dalle informazioni impostate
nel modello BIM e di conseguenza trasferite al file IFC esportato. Se non dovessero essere riconosciuti alcuni dati utili al modello
energetico sarà in ogni momento possibile completarli all’interno di TERMOLOG.

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TERMOLOG

Usa i materiali di TERMOLOG:


con questa importazione TERMOLOG riconosce la stratigrafia delle strutture presenti nel file IFC, ma le caratteristiche
dei materiali dell’archivio TERMOLOG. Per procedere viene richiesto di associare i materiali del file IFC con quelli di
TERMOLOG:

• Associa le strutture importate agli elementi dell’archivio:


con questo comando TERMOLOG associa le strutture presenti nel file IFC con gli elementi dell’Archivio della Relazione
tramite un riconoscimento per tipologia e spessore. Se si vuole utilizzare questa impostazione è dunque necessario
inserire le strutture nell’archivio della relazione corrente prima di effettuare l’importazione.
• Prima di importare visualizza il file IFC: visualizza il file nel visualizzatore di TERMOLOG e poi procede con
l’importazione.

10. Associare i locali creati nel modello B.I.M. alle zone create in TERMOLOG trascinando gli elementi da sinistra a destra:

N.B. Nel caso in cui sia stata creata una sola zona climatizzata tutti i locali presenti nel file IFC saranno attribuiti in automatico a quella
zona, non apparirà dunque la schermata di dialogo per l’associazione locali-zone.

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TERMOLOG

Un modello energetico: TERMOLOG è un software di calcolo energetico, gli elementi dell’edificio gestiti sono quelli necessari per
ottenere un modello energetico simile alla realtà. Anche in fase di importazione vengono quindi selezionate solamente le strutture che
interessano la creazione di un modello di questo tipo. Se infatti nel file IFC il modello è completo della struttura portante, al momento
dell’importazione queste informazioni saranno omesse in quanto non partecipanti al calcolo energetico del modello. Un pilastro per
esempio può essere un’entità ben definita con caratteristiche proprie all’interno di un modello BIM, ma dal punto di vista energetico
viene considerato come ponte termico. Elementi come questo saranno pertanto esclusi dall’importazione poiché non necessari alla
definizione del modello energetico.

10.3 Esportazione del file IFC


Per esportare il modello disegnato in TERMOLOG in formato IFC basta selezionare il comando Esporta e scegliere la voce Esporta file in
formato IFC.

10.4 Note sull’esportazione dai principali software CAD 3D


ARCHICAD
- Per la migliore corrispondenza tra TERMOLOG e Archicad si consiglia di seguire queste indicazioni nel settaggio del traduttore IFC:
4. Accedere al menù Archivio, quindi Interoperabilità > IFC > Traduttori IFC
5. Selezionare il tipo di esportatore utilizzato e quindi entrare nelle impostazioni Conversione Geometria:

6. Verificare di non avere la spunta sulle voci sotto indicate:

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TERMOLOG

- Per una lettura corretta del verso di dispersione delle pareti è necessario specificare la posizione della struttura all’interno delle
proprietà:

Proprietà degli elementi


- Per una resa ottimale in fase di esportazione da ArchiCAD, soprattutto per il riconoscimento automatico delle stratigrafie delle
strutture, raccomandiamo l’utilizzo del traduttore COBie 2 per la creazione del file IFC. Il metodo di traduzione utilizzato si può
selezionare direttamente in fase di esportazione:

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TERMOLOG

Schermata di esportazione di Archicad

VECTORWORKS
- Per una resa ottimale in fase di esportazione da Vectorworks, soprattutto per il riconoscimento automatico delle stratigrafie delle
strutture, raccomandiamo l’utilizzo del traduttore COBie per la creazione del file IFC. Il metodo di traduzione utilizzato si può
selezionare direttamente in fase di esportazione:

Schermata di esportazione di Vectorworks

REVIT
Per ottimizzare l’importazione in TERMOLOG di un modello creato in Revit è consigliabile modellare gli elementi costruttivi piano per piano,
con particolare riferimento alle pareti perimetrali. Ogni piano in Revit avrà quindi la propria parete vincolata al livello, sono da evitare
pareti a tutta altezza che partono dalla base dell’edificio fino alla sommità.
Nel caso si voglia procedere con l’esportazione in formato IFC 4, è necessario selezionare l’opzione IFC4 Design Transfer View.

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TERMOLOG

Per una resa ottimale in fase di esportazione da Revit è consigliabile l’utilizzo degli esportatori IFC 2x3 Extended FM Handover View e
IFC2x3 Coordination View 2.0 nella schermata di esportazione dei file IFC:

Schermata di esportazione di Revit

L’importatore dei file IFC Revit viene costantemente aggiornata secondo il debug effettuato dagli utenti Open Source, tuttavia non è
incluso nell’installazione standard. La stessa Autodesk consiglia di implementare il plugin nel caso si voglia procedere nella progettazione
con il file di interscambio IFC.
Per installarlo è necessario scaricare l’eseguibile dal sito e consultare le specifiche linee guida.

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11. ANALISI

11.1 Analizza
Il comando analizza permette di eseguire una valutazione sulla correttezza di modellazione all’interno dell’input grafico di TERMOLOG.
Di seguito riporto alcune delle segnalazioni che possono emergere eseguendo il comando analizza:
- Errori di associazione delle strutture agli elementi di involucro;
- Errore di associazione degli elementi di involucro ai locali.

11.2 Calcola
Dall’input grafico è possibile visualizzare i calcoli degli scambi termici inverna e, solo per il modulo PROGETTISTA, dei calcoli degli scambi
termici estivi ed invernali, e al calcolo e verifica di H’T

11.3 Stampa ed Esporta

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TERMOLOG

• Con TERMOLOG è possibile esportare il modello energetico modellato in formato IFC, oppure DXF-DWG.
• Il file IFC esportato è comprensivo di tutte le caratteristiche proprie degli elementi modellati, in modo tale da favorire un flusso di
lavoro BIM . Si potrà dunque scegliere di partire a modellare direttamente in TERMOLOG e successivamente esportare il file IFC
per altri software, oppure importare in TERMOLOG un file IFC esterno, completare il modello con le caratteristiche termofisiche
degli elementi e ripetere l’esportazione.
• L’esportazione del file DXF-DWG restituisce un file CON ESTENSIONE organizzato secondo i layer presenti nel disegno di
TERMOLOG.
• La stampa del disegno corrente restituisce un file PDF del disegno in pianta del livello visualizzato.
• È infine possibile visualizzare ed esportare un computo

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TERMOLOG

TERMOLOG
Manuale d'uso
PONTI TERMICI FEM

non solo software


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MANUALE D’USO

Copyright 2021 Logical Soft s.r.l. – Via Garibaldi, 253 – 20832 Desio (MB)
www.logical.it

Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati a Logical Soft. La struttura e il contenuto del presente testo non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali
danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: domenica 26 settembre 2021

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TERMOLOG

Indice

Introduzione
I Premessa ...................................................................................................................................................... 4
II Consultazione del manuale e guida online .................................................................................................... 5

1_ Come iniziare
1.1 A cosa serve .................................................................................................................................................. 6
1.2 Interfaccia utente ......................................................................................................................................... 6
1.3 Flusso di lavoro ............................................................................................................................................. 7
1.4 Dati generali ................................................................................................................................................. 7
1.5 Gestione file ................................................................................................................................................. 7

2_ La creazione di un ponte termico


2.1 Wizard ........................................................................................................................................................ 8
2.2 Importazione file dxf/dwg .......................................................................................................................... 11
2.3 Importazione file xls ................................................................................................................................... 15
2.4 Personalizzazione dei materiali e delle condizioni al contorno ................................................................... 18
2.5 Opzioni di visualizzazione ........................................................................................................................... 19
2.6 Strumenti Poligono, Unisci poligoni, Taglia poligoni ................................................................................... 20
2.7 Strumenti vari nel menù Disegno ................................................................................................................ 22

3_ Risultati del calcolo


3.1 Trasmittanza termica lineare ...................................................................................................................... 24
3.2 Verifica di formazione muffe ................................................................................................................... 26
3.3 Esportazione del ponte termico .................................................................................................................. 28

4_ Stampa
4.1 Stampa della relazione tecnica ................................................................................................................... 29

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TERMOLOG

I Premessa

Interfaccia iniziale di TERMOLOG

TERMOLOG EpiX

TERMOLOG EpiX è un software professionale studiato per il calcolo delle dispersioni termiche, dei fabbisogni e dei consumi energetici degli
edifici civili ed industriali, ai sensi dei decreti D.L. 192/05, 311/06, D.P.R. 59/09, D.M. 26-06-2009, L.90/2013, D.M. 26-06-2015 (Linee Guida
Nazionali per la certificazione energetica degli edifici e Decreto Requisiti Minimi), delle più recenti norme UNI (UNI TS 11300) e di alcune
normative regionali (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Liguria, Sicilia, Provincia di Trento, Comune di Roma, ecc…). E’ inoltre in grado
di eseguire le verifiche di legge sul comportamento termoigrometrico e di sfasamento termico delle strutture opache.
TERMOLOG EpiX è indirizzato a chiunque si occupi di calcolo per il fabbisogno energetico degli edifici: dall’ingegnere al geometra,
dall’architetto al termotecnico, dal progettista al certificatore energetico. Grazie alla sua interfaccia semplice e intuitiva TERMOLOG EpiX 9
è inoltre uno strumento particolarmente adatto per scopi didattici, utile pertanto a studenti di ingegneria, architettura e istituti per geometri.
L'interfaccia del programma è stata rinnovata in questa nuova versione, con lo scopo di rendere più razionale e immediato l’inserimento dei
dati di ingresso necessari per svolgere le elaborazioni. La nuova impostazione permette di diminuire significativamente il tempo di
apprendimento per l’utilizzo del software, rendendo l’utente subito produttivo. Lo stato di avanzamento del progetto e della relazione è
sempre in primo piano. I comandi principali sono accessibili con pochi click e diverse procedure guidate aiutano anche l’utente meno esperto.

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TERMOLOG

II Consultazione del manuale e guida online


TERMOLOG è stato ideato per avere un’interfaccia intuitiva, rispettando la logica che seguirebbe un professionista nella compilazione di una
relazione tecnica o di un attestato di certificazione.
Questo manuale è stato pensato sia per essere letto consecutivamente, sia per essere consultato a partire da uno specifico argomento
dell’indice.

Il presente manuale e la guida in linea sono sempre in fase di aggiornamento, elaborazione e sviluppo per essere arricchite di nuove sezioni
o adeguate a cambiamenti normativi.
Il sistema di Autoupdate aggiorna periodicamente e gratuitamente agli utenti anche eventuali nuove copie del presente testo, contenenti
modifiche o ampliamenti. Alternativamente è possibile scaricare la versione più aggiornata del manuale dalla sezione Download del sito
www.logical.it.

CONVENZIONE DEL MANUALE

Per facilitare la lettura di questo testo si illustra un’importante convenzione di scrittura.

TESTO IMPORTANTE

Nel manuale le parti di testo più importanti sono sottolineate da uno sfondo giallo e bordo nero.

III Come avviare il programma


Modulo PONTI TERMICI FEM può essere avviato sia dalla schermata “cosa vuoi fare oggi”, cliccando sulla relativa piastrella:

oppure cliccando sul comando Nuovo:

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TERMOLOG

COME INIZIARE
1.1 A cosa serve
Il Modulo PONTI TERMICI FEM di TERMOLOG è in grado di calcolare il flusso termico e la trasmittanza lineica dei ponti termici mediante un
solutore ad elementi finiti e di mostrarne la distribuzione delle temperatura interna, con riferimento alla norma UNI EN ISO 10211:2008.

Il Modulo PONTI TERMICI FEM di TERMOLOG verifica la formazione di muffa in corrispondenza del ponte termico con riferimento alla norma
UNI EN ISO 13788.

1.2 Interfaccia utente


Qui di seguito è mostrata la schermata principale del Modulo PONTI TERMICI FEM con evidenziati i componenti più importanti:

Schermata principale del modulo PONTI TERMICI FEM

• Gruppo 1: in questo settore sono raggruppati i menù di cui si compone il modulo ponti termici fem: File, Start, Dati generali,
Disegno, Calcolo, Stampa, Aiuto.
• Gruppo 2: barra dei comandi: ciascun menù avrà dei comandi dedicati, specifici per la fase di modellazione che si sta eseguendo;
ad esempio nel menù Disegno saranno proposti tutti i comandi necessari per la schematizzazione grafica del ponte termico.
• Gruppo 3: area di lavoro: in questa sezione viene visualizzato il ponte termico in esame.
• Gruppo 4: barre laterali: in questa sezione sono riportati dei sottomenù utilizzabili per modificare le impostazioni geometriche e
le condizioni al contorno del ponte termico in esame; i sottomenù laterali sono presenti nei menù Disegno e Calcolo, in quest’ultimo
sono utilizzabili solo per la lettura dei risultati.

1.3 Flusso di lavoro


Il flusso di lavoro che conduce alla creazione di un ponte termico può essere riassunto nei seguenti passaggi:

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TERMOLOG

• Menù Dati generali: inserimento del nome e dell’ubicazione geografica del ponte termico e di tutte le informazioni descrittive del
ponte che saranno poi riportate nella relazione finale.
• Menù Disegno: inserimento della geometria del ponte termico e delle caratteristiche termiche dei materiali che lo compongono.
• Menù Disegno: specifica delle condizioni al contorno interne ed esterne (comune di ubicazione), nonché del metodo di calcolo da
impiegarsi per eseguire la verifica di formazione delle muffe da norma UNI EN ISO 13788.
• Menù Calcolo: calcolo del ponte termico e analisi dei risultati.
• Menù Stampa: compilazione della relazione in cui sono riassunti i risultati ottenuti, sia in termini di trasmittanze lineiche che di
verifica formazione muffe.

1.4 Dati generali


Nel menù Dati generali vengono inserite le informazioni generali per la caratterizzazione del ponte termico:

Schermata inserimento dati generali

Dalla barra dei comandi è possibile accedere all’archivio delle anagrafiche del programma, in cui registrare i dati relativi al Committente e al
Progettista del ponte termico in analisi che saranno poi riportati nella relazione finale.
Le informazioni relative al progettista sono ricavate da TERMOLOG in funzione di quanto inserito dall’utente nella sezione dei Dati studio.

1.5 Gestione file


Per salvare/chiudere il lavoro corrente utilizzare il menù File.
Il file salvato dal Modulo Ponti Termici FEM ha estensione .Pntx.

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TERMOLOG

LA CREAZIONE DI UN PONTE TERMICO


Per definire un ponte termico è necessario specificare:
• La geometria del ponte termico e la stratigrafia degli elementi che lo compongono (pareti, solai, pilastri, travi, ecc..)
• Le condizioni al contorno rispetto alle quali verrà valutato il ponte termico: dati climatici interni ed esterni

Modulo PONTI TERMICI FEM mette a disposizione dell’utente due modalità di inserimento del ponte termico:
• tramite lo strumento di WIZARD: basta selezionare la tipologia di ponte termico e indicare le stratigrafie e le caratteristiche dei
componenti scegliendo dall’archivio di TERMOLOG. Il programma costruisce il modello di ponte termico pronto per il calcolo,
applicando materiali e condizioni al contorno.
• tramite importazione di un file DXG o DWG sul quale è stato precedentemente disegnato il ponte termico.
• tramite importazione di un file XLS sul quale sono state registrate le caratteristiche del ponte termico.

2.1 Wizard
La prima modalità di inserimento del ponte termico che può essere utilizzata dall’utente è lo strumento WIZARD, richiamabile dal comando
Ponte SMART nel menù Disegno:

Comando per accedere WIZARD


Una volta cliccato il comdando, TERMOLOG condurrà l’utente nella compilazione di una serie di schermate successive volte a definire il ponte
termico sia come geometria, che come stratigrafie e condizioni al contorno.
SCHERMATA 1: selezionare la tipologia di ponte termico:

WIZARD: tipologia di ponte termico


Le tipologie tra cui è possibile scegliere sono:
- parete con pilastro
- parete esterna con variazione di spessore

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TERMOLOG

- angoli sporgenti, con o senza pilastro


- angolo fra due pareti esterne diverse
- parete – pavimento
- parete interna con parete esterna
- parete con pavimento su terreno
- parete – balcone
- parete serramento
- parete cassonetto
- parete con copertura inclinata
- parete con copertura piana
- compluvio o displuvio
Per eseguire la selezione è sufficiente cliccare sull’immagine raffigurante la tipologia prescelta.

SCHERMATA 2: indicare la stratigrafia delle strutture che compongono il ponte termico:

WIZARD: stratigrafia degli elementi


TERMOLOG richiede che vengano assegnate le stratigrafie dei vari componenti strutturali che costiuiscono il ponte termico (nel caso qui
sopra riportato, ad esempio, per un ponte della tipologia parete – pavimento si chiede di specificare la stratigrafia della parete e del
pavimento che si innesta nella parete stessa).
Le stratigrafie delle strutture possono essere create ex novo sul momento, utilizzando il comando crea una nuova struttura (icona foglio
bianco) oppure richiamando la stratigrafia della struttura dall’archivio generale di TERMOLOG:

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TERMOLOG

WIZARD: richiamare stratigrafia di una struttura dall’archivio

SCHERMATA 3: indicare le caratteristiche di pilastri/travi eventualmente presenti:

WIZARD: travi/pilastri

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TERMOLOG

SCHERMATA 4: indicare le condizioni al contorno:

WIZARD: condizioni al contorno


Condizioni climatiche esterne:
• temperatura esterna: temperatura esterna media mensile minima
• temperatura ambiente non riscaldato
• temperatura terreno:
queste informazioni possono essere digitate manulamente dall’utente oppure sono ricavate dal programma sulla base dei dati climatici del
comune precedentemente inserito.
Condizioni climatiche interne:
• temperatura interna:

SCHERMATA 5: inserire una descrizione del ponte termico:

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TERMOLOG

WIZARD: descrizione
Cliccando il comando Crea il ponte termico viene rappresentato sull’area di lavoro.

2.2 Importazione file dxf/dwg


Il modello del ponte termico può essere creato inserendo tutte le informazioni inerenti la geometria, le stratigrafie delle strutture e le
condizioni al contorno in un un file dxf/dwg e successivamente importando tale file in TERMOLOG.
Il file dxf/dwg da importare in TERMOLOG deve essere modellato nel CAD con le seguenti regole:
• gli strati dei materiali che costituiscono il ponte termico devono essere modellati nel CAD con un poligono chiuso; i poligoni non
possono sovrapporsi.
Gli strati dei diversi materiali dovranno essere collocati nel CAD su un unico layer (nell’esempio successivo denominato
“PONTETERMICO”).
• Il profilo interno del ponte termico deve essere ricalcato con una linea/polilinea e tale linea andrà collocata nel CAD su un layer
denominato “interno”. Qualsiasi linea che non si sovrappone al disegno del ponte termico non verrà presa in considerazione dal
programma.
• Il profilo esterno del ponte termico deve essere ricalcato con una linea/polilinea e tale linea andrà collocata nel CAD su un layer
denominato “esterno”. Qualsiasi linea che non si sovrappone al disegno del ponte termico non verrà presa in considerazione dal
programma.
• E’ possibile indicare, già a livello del disegno nel CAD, la tipologia dei materiali di cui è composto il ponte termico: è sufficiente
creare un layer “materiali” e collocare su di esso i nomi che identificano le varie tipologie di materiale.
Il nome di ciascun materiale deve essere disegnato all’interno di un poligono, precedentemente modellato: qualsiasi nome che si
trovi all’esterno dei poligoni non verrà preso in considerazione dal programma.
Per importare il file dxf/dwg in TERMOLOG nel menù Disegno selezionare il pannello laterale DXF/DWG e trascinare sull’area di lavoro,
tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, il file dwg di cui TERMOLOG mostra l’anteprima:

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TERMOLOG

Importazione DXF/DWG: pannello laterale

Una volta trascinato sull’area di lavoro occorre fornire diverse informazioni, vediamo qui di seguito quali:
PASSO 1: Layer con la geometria del ponte termico

Importazione DXF/DWG: layer con geometria del ponte termico

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TERMOLOG

In questa finestra occorre selezionare il layer sul quale sono stati disegnati i poligoni chiusi con gli strati dei vari materiali.
PASSO 2: Layer con i materiali del ponte termico

Importazione DXF/DWG: layer con le codifiche dei materiali


In questa finestra occorre selezionare il layer dei materiali.

PASSO 3: Unità di misura e condizioni al contorno

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TERMOLOG

Importazione DXF/DWG: specifica unità di misura e condizioni al contorno

PASSO 4: Materiali

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TERMOLOG

Importazione DXF/DWG: associazione materiali


In questa schermata si richiede di associare ai codici dei materiali inseriti nel disegno, che TERMOLOG ha dedotto dal layer “materiali”, il
corrispondente materiale presente nell’archivio.
L’archivio dei materiali di TERMOLOG è posto sulla sinistra della schermata: è sufficiente selezionare il materiale e, tenendo premuto il tasto
sinistro del mouse, trascinare il materiale nella casella corrispondente della tabella sulla destra.

PASSO 5: Trasmittanza delle strutture che compongono il ponte termico

Importazione DXF/DWG: specificare trasmittanza e lunghezze della strutture

In questa schermata viene richiesto di specificare la trasmittanza U e le dimensioni lineari interne ed esterne delle strutture che compongono
il ponte termico; qui di seguito vengono riportati degli esempi per chiarire meglio le dimensioni da inserire per varie tipologie di ponte
termico.

Questo passaggio può essere anche effettuato in un secondo momento, tracciando direttamente sul modello di disegno i segmenti di calcolo
necessari.

Cliccando il comando Importa il ponte termico viene rappresentato sull’area di lavoro.

2.3 Importazione file xls


Il modello del ponte termico può essere importato anche mediante un file in formato xls, nel menù Disegno mediante il comando:

a questo punto occorre selezionare il file xls con la modellazione del ponte termico in fase di inserimento; le regole da seguire per la
costruzione del file xls sono:

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TERMOLOG

Importazione XLS: regole di compilazione del file xls


A: coordinate della polilinea chiusa che delimita lo strato di materiale indicato nel campo B
B: sotto la dicitura “materiale” occorre inserire: il nome del materiale e la conduttività λ in W/mK che si desidera attribuire allo strato le
cui coordinate sono state inserite sulla sinistra nel campo A.
I campi A e B sono da ripetersi lateralmente nel file xls, seguendo le stesse regole, per ogni strato di materiale che compone il ponte termico.
Una volta specificato il file xls da importare, occorre inserire ulteriori informazioni:
PASSO 1: Descrizione generale del ponte termico

Importazione XLS: specificare descrizione

PASSO 2: Inserimento dei materiali

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TERMOLOG

Importazione XLS: specificare materiali

in questa schermata viene richiesto di specificare quali sono i materiali dell’archivio di TERMOLOG che corrispondono ai materiali inseriti nel
file xls per la creazione del ponte termico.

PASSO 3: Inserimento delle condizioni al contorno

Importazione XLS: specificare le condizioni al contorno

PASSO 4: Inserimento trasmittanze e lunghezza

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TERMOLOG

Importazione XLS: specificare trasmittanza e lunghezze della strutture


Cliccando il comando Finito il ponte termico viene rappresenato sull’area di lavoro.
L’ultima informazione che è necessario inserire per permettere al solutore ad elementi finiti di eseguire il calcolo consiste nella indicazione
del perimetro esterno ed interno del ponte termico mediante il comando Temp. posto sulla barra in alto:

In pratica la procedura la seguire è: cliccare il suddetto comando e successivamente disegnare una linea sull’area di lavoro in corrispondenza
del perimetro esterno del ponte termico: l’utente dovrà poi indicare se si tratta di una linea a contatto con l’esterno (evidenziata in blu),
l’interno (evidenziata in rosso) o il terreno (evidenziata in marrone):

Specifica delle condizioni al contorno con il comando Temp.

2.4 Personalizzazione dei materiali e delle condizioni al contorno


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TERMOLOG

Le condizioni al contorno e i materiali utilizzati nella modellazione del ponte termico sono sintetizzati nel menù Disegno nella barra laterale
destra dello schermo:

Materiali utilizzati nel modello di ponte termico


Il ponte termico modellato sull’area di lavoro può essere ulteriormente modificato sia in termini di condizioni al contorno che di materiali
assegnati.
Le condizioni al contorno con le quali sarà calcolato il ponte termico sono personalizzabili con il comando:

Per quanto riguarda i materiali è sufficiente seguire questi passaggi:


1. Posizionare il cursore del mouse sullo strato di cui voglio modificare il materiale e fare clic con il tasto sinistro, lo strato viene
evidenziato in giallo
2. Selezionare nel menù laterale il materiale che si intende inserire e trascinarlo sullo strato evidenziato tenendo premuto il tasto
sinistro del mouse
3. Lo strato selezionato avrà ora le caratteristiche assegnate.

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TERMOLOG

La modifica dei materiali del ponte termico può avvenire anche avvalendosi dei comandi Copia/Incolla della barra dei comandi, la
procedura da seguire è:
1. Posizionarsi sul materiale di cui si vogliono copiare le caratteristiche e selezionarlo
2. Cliccare il comando Copia oppure tasto destro del mouse Copia
3. Selezionare il materiale che si intende modificare e cliccare il comando Incolla, oppure tasto destro del mouse Incolla

2.5 Opzioni di visualizzazione


Per facilitare la lettura del modello di ponte termico inserito TERMOLOG propone diverse modalità di visualizzazione:

Stili di visualizzazione del ponte termico


E’ possibile scegliere tra:
• Colori dei materiali
• Colori proporzionali alla conduttività (rosso meno conduttivo)
• Colori proporzionali al fattore di resistenza al vapore (rosso meno permeabile)
• Colora in grigio i materiali non definiti correttamente o non assegnati
• Nessun colore

2.6 Strumenti di disegno del ponte termico


Lo strumento Poligono:

Comando Poligono
permette di aggiungere degli strati ulteriori al ponte termico già modellato, disegnando sull’area di lavoro dei poligoni chiusi.
Selezionare il comando Poligono e poi cliccare sull’area di lavoro, snappando se necessario agli strati già presenti:

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TERMOLOG

Una volta chiuso il poligono, TERMOLOG richiede di specificare quale materiale attribuire allo strato appena disegnato:

Con lo strumento Unisci:

Comando Unisci

è possibile riunire in un solo poligono tutti i poligoni selezionati sull’area di lavoro.


Lo strumento Taglia:

Comando Taglia

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TERMOLOG

permette di tagliare con una linea tutti i poligoni o solo quelli selezionati sull’area di lavoro. Vediamo in dettaglio come funziona questo
comando.
Selezionare sull’area di lavoro il poligono che si intende tagliare, cliccando il comando Taglia scegliere tra le seguenti opzioni:
a. Taglia poligoni per due punti
b. Taglia poligoni a partire da un punto
Con l’opzione a. occorre cliccare sull’area di lavoro i due punti che identificano la linea di taglio del poligono:

TERMOLOG taglierà il poligono selezionato lungo la suddetta direttrice:

TERMOLOG permette di orientare la direzione della direttrice mediante l’utilizzo degli snap.
Con l’opzione b. occorre cliccare sull’area di lavoro il punto, detto di punto selezione iniziale, a partire dal quale verrà posizionata la direttrice
di taglio, l’utilizzo delle funzioni di snap permette di aiutare l’utente a posizionarsi correttamente sul disegno.
Successivamente si apre la seguente schermata:

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TERMOLOG

dove è richiesto di specificare:


• Linea di taglio: specificare se il poligono/poligoni selezionati debbono essere tagliati lungo una linea Verticale, Orizzontale o
Inclinata
• Distanza: specificare la distanza dal punto di selezione iniziale
• Angolo: nel caso la linea di taglio selezionata fosse Inclinata, occorre specificare anche l’angolo di inclinazione per tale linea.
Lo strumento Ruota:

Comando Ruota
permette di ruotare il ponte termico disegnato di un angolo a propria scelta.
Lo strumento Specchia:

Comando Specchia
permette di “specchiare” il ponte termico disegnato rispetto a:
- asse orizzontale
- asse verticale
- asse a 45°
- asse a -45°
Lo strumento Trasla:

Comando Trasla
Permette di “traslare” il ponte termico disegnato, secondo due modalità:
- specificando il punto base (primo clic su punto del ponte termico da tenere come riferimento) e lo spostamento (la posizione finale
in cui collocare il punto base)
- traslare tutto il ponte termico di una quantità inseribile dall’utente:

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TERMOLOG

2.7 Strumenti vari nel menù Disegno


Il modello di ponte termico schematizzato sull’area di lavoro può essere arricchito di informazioni grafiche attraverso il comando Callout:

Comando di Callout
che permette sia di estrarre la descrizione dei materiali già inseriti che digitare nuove descrizioni; per usare questa funzione è sufficiente
selezionare il comando Callout e poi cliccare all’interno dello strato di materiale di cui si vuole “estrarre” la descrizione:

Comando Callout

L’elenco dei Callout inseriti viene poi sintetizzato nel pannello laterale.

Il comando Testo posto a lato funziona con la stessa logica:

Comando Testo
consentendo di digitare direttamente il testo da mostrare sull’area di lavoro.

E’ possibile eseguire delle misurazioni di lunghezza sul modello tramite il comando Misura L e dei calcoli di trasmittanza tramite il comando
Misura U:

Comandi Misura L e Misura U


In particolare per eseguire la misura della trasmittanza di una struttura occorre tracciare una linea che la attraversi:

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TERMOLOG

Misura della trasmittanza

Il comando Snap permette di selezionare i punti su cui cliccherà il mouse sull’area di lavoro:

Comando Snap

Il comando Analizza permette di individuare eventuali errori che sono stati commessi nel disegno del ponte termico, facilitandone la
correzione.

Comando Analizza

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TERMOLOG

RISULTATI DEL CALCOLO


Terminata la definizione del modello di ponte termico, cliccando sul menù Calcolo si passa alla sua analisi numerica.
Nei paragrafi successivi verrà esaminato, da una parte, l’aspetto energetico del ponte termico con il calcolo del flusso termico e della
trasmittanza termica lineare, dall’altra, l’aspetto termoigrometrico dello stesso, in particolare l’effetto del ponte termico sulla temperatura
superficiale interna e la possibile formazioni di muffe.

Menù Calcolo

3.1 Trasmittanza termica lineare


La trasmittanza termica lineica Ψ è un parametro utilizzato per descrivere il flusso di calore aggiuntivo causato dalla presenza del ponte
termico sulla parete o comunque su un elemento strutturale; la sua unità di misura è W/(mK). Nel box 1 sono sintetizzati i principi di calcolo
utilizzati da TERMOLOG per stimare la trasmittanza lineica.
TERMOLOG calcola automaticamente entrambe le distribuzioni di temperatura, una per calcolare il comportamento energetico del ponte
termico, una per ottenere la verifica di formazione di muffa. Nella verifica di formazione di muffa infatti le resistenze superficiali sono diverse
rispetto a quelle utilizzate per il calcolo della formazione di muffa.
Per visualizzare la mappa di temperatura utilizzata nel calcolo energetico basta posizionarsi sull’icona

Comando PSI per la visualizzazione dei risultati

I risultati di calcolo in termini di trasmittanza lineica del ponte termico sono riportati da TERMOLOG nella barra laterale dei risultati:

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TERMOLOG

Risultati: trasmittanza lineica


La visualizzazione del ponte termico può essere modificata per evidenziare più in dettaglio un risultato, piuttosto che un altro:

Comando Visualizzazione

andamento delle temperature

andamento della componente orizzontale del flusso

andamento della componente verticale del flusso

andamento delle temperature e mesh di calcolo

mesh di calcolo

flusso di calore

La mesh di calcolo sarà più fitta in corrispondenza delle discontinuità e degli strati più sottili; TERMOLOG fornisce nella barra laterale anche
l’informazione sul numero di triangoli usati nel calcolo e sulla differenza in percentuale tra le varie interazioni di calcolo che , come richiesto
dalla norma UNI 10211, non può superare il 2%.

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TERMOLOG

BOX 1:
CALCOLO DELLA TRASMITTANZA LINEICA Ψ SECONDO LA NORMA UNI 10211
La norma UNI 10211 contiene un metodo di calcolo agli elementi finiti per la valutazione del flusso di calore attraverso il ponte termico. Il
calcolo di Ψ è effettuato con la seguente espressione:
Ψ = L2D – Σi (Ui x li) (W/mK)
in cui:
L2D (W/mK) coefficiente di scambio termico nel modello bidimensionale
li (m) lunghezza che viene moltiplicata per la trasmittanza termica U, ci si riferisce alle dimensioni interne per il calcolo della Ψi
e alle dimensioni esterne per il calcolo della Ψe
Ui (W/m2K) trasmittanza termica dell’elemento di separazione i-esimo tra i due ambienti
Semplificando, la trasmittanza lineica è la differenza tra la dispersione del modello geometrico con ponte termico (L 2D) e quanto
disperderebbe se il ponte termico non ci fosse [Σi (Ui x li)]

Il coefficiente L2D del ponte termico è calcolato come:


L2D = Φ / [l x (Ti – Te)] (W/mK)
Φ (W) flusso termico del nodo di calcolo stimato con gli elementi finiti
l (m) lunghezza della parte bidimensionale del ponte termico

BOX 2:
LA DISPERSIONE TERMICA DEL PONTE TERMICO
La dispersione termica attraverso un elemento strutturale considerando la presenza di un ponte termico è data da:
H=UxA+Ψxl (W/K)
in cui:
H (W/K) coefficiente di dispersione termica globale
U (W/m2K) trasmittanza termica dell’elemento strutturale
A (m2) area disperdente dell’elemento strutturale
Ψ (W/mK) trasmittanza termica lineica del ponte termico
l (m) lunghezza del ponte termico

La norma UNI 10211 contiene un metodo di calcolo agli elementi finiti per la valutazione del flusso di calore attraverso il ponte termico.

3.2 Verifica di formazione muffe


La principale criticità della presenza del ponte termico è il rischio di formazione di muffe in corrispondenza dello stesso. Per una descrizione
più dettagliata della distinzione tra muffe e condense si rimanda alla lettura del box 3.
TERMOLOG Modulo PONTI TERMICI FEM esegue la verifica di formazione muffe in corrispondenza del ponte termico con il metodo del
fattore di temperatura superficiale riportato sulla norma UNI 13788. Per una descrizione più dettagliata di questo metodo di calcolo si
rimanda alla lettura del box 4.
Per verificare la distribuzione delle temperature nel calcolo di formazione di muffa scegliere il comando muffa:

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TERMOLOG

Risultati: verifica formazione muffe


TERMOLOG evidenza sull’area di lavoro
In grigio: l’isoterma con la temperatura superficiale minima calcolata per il ponte termico
In verde (può non comparire se troppo elevata): l’isoterma che rappresenta la temperatura superficiale calcolata con il fattore fRsi,max
scelto.

Temperatura superficiale minima

BOX 3:
DIFFERENZA TRA MUFFA E CONDENSA SUPERFICIALE

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TERMOLOG

Su una parete, in corrispondenza di un ponte termico, la diminuzione della temperatura superficiale interna può comportare problemi di
condensa superficiale qualora tale temperatura risulti inferiore a quella dell’aria a diretto contatto con esso.
Più precisamente:
- la formazione di muffa si ha quando la temperatura interna della parete in corrispondenza del ponte termico rimane per diversi giorni
ad un livello tale da portare l’umidità dell’aria interna a contatto con la parete a valori prossimi all’80%.
- la formazione di condensa superficiale si ha quando la temperatura interna della parete in corrispondenza del ponte termico si
abbassa, anche per poco tempo, in modo tale da portare l’umidità dell’aria interna a contatto con la parete a valori prossimi al 100%.

VERIFICHE RICHIESTE DAL D.M. 26/06/2015


Il D.M. 26/06/2015 richiede, nel caso di intervento che riguardi le strutture opache delimitanti il volume climatizzato verso l’esterno, che si
proceda alla verifica dell’assenza di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova
costruzione.
Viene specificato inoltre che:
- le condizioni interne di utilizzazione devono essere quelle previste nell’appendice della norma UNI EN ISO 13788, secondo il metodo
delle classi di concentrazione;
- le verifiche possono essere condotte con riferimento a condizioni diverse, qualora esista un sistema di controllo dell’umidità relativa
interna e se ne tenga conto nella determinazione dei fabbisogni di energia primaria per riscaldamento e raffrescamento

BOX 4:
CALCOLO DEL FATTORE DI TEMPERATURA SUPERFICIALE
Il fattore di temperatura superficiale è definito nella norma UNI 13788:
𝜃𝑠𝑖 − 𝜃𝑒
𝑓𝑅𝑠𝑖 =
𝜃𝑖 − 𝜃𝑒
in cui:
θsi (°C) temperatura superficiale interna del ponte termico
θi (°C) temperatura dell’aria nell’ambiente interno
θe (°C) temperatura dell’aria esterna

In pratica, la procedura per eseguire la verifica è la seguente, da ripetersi per ogni mese dell’anno:
1. definire la temperatura esterna
2. definire l’umidità relativa esterna
3. definire la temperatura interne mese per mese
4. calcolare l’umidità relativa interna oppure imporre una umidità relativa interna prefissata
5. utilizzando un valore massimo accettabile della umidità relativa interna (Φsi) in corrispondenza della superficie si calcola il minimo grado
di saturazione accettabile
6. determinare il minimo valore di temperatura superficiale accettabile θsi,min dal minimo valore delle pressione di saturazione
7. da θsi,min si calcola il valore di fRsi,min. Il mese con il più alto valore di fRsi,min è il mese critico. Il fattore di temperatura per questo mese
critico è chiamato fRsi,max e non si ha formazione di muffe/condense se:
fRsi > fRsi,max

3.3 Esportazione del ponte termico


Il ponte termico modellato e calcolato può essere esportato con il seguente comando:

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TERMOLOG

scegliendo una delle seguenti modalità:


• file xls
• file dxf/dwg
• file emf

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TERMOLOG

STAMPA
4.1 Stampa della relazione tecnica
Nel menù Stampa è possibile produrre la relazione finale che sintetizza:
• il modello del ponte termico inserito
• il calcolo del flusso termico e delle trasmittanze lineiche
• la verifica della formazione di muffe

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TERMOLOG

TERMOLOG
Manuale d'uso
Modulo IMPIANTI

non solo software

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TERMOLOG

TERMOLOG – Modulo IMPIANTI


MANUALE D’USO

Copyright 2019 Logical Soft s.r.l. – Via Garibaldi, 253 – 20832 Desio (MB)
www.logical.it

Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati a Logical Soft. La struttura e il contenuto del presente testo non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché
per eventuali danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: 16 luglio 2019

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TERMOLOG

Indice

Introduzione
I Premessa ................................................................................................................. 5
II Normativa di riferimento ......................................................................................... 6
III Consultazione del manuale e guida in linea .............................................................. 6
IV Assistenza tecnica .................................................................................................... 7

1_ Come iniziare
1.1 Introduzione ............................................................................................................ 8
1.2 Installazione............................................................................................................. 8
1.2.1 Requisiti di sistema .............................................................................................. 8
1.2.2 Risoluzione di schermo consigliata ....................................................................... 8
1.2.3 Impostazioni internazionali .................................................................................. 9
1.3 La schermata principale ........................................................................................... 9
1.4 Il menù HOME........................................................................................................ 10

2_ L’Archivio
2.1 Generale ................................................................................................................ 12
2.2 Menù Archivi: la barra dei comandi ....................................................................... 13
2.3 Caratteristiche generali degli oggetti...................................................................... 14
2.3.1 Generatori.......................................................................................................... 14
2.3.2 Collettori ............................................................................................................ 16
2.3.3 Tubi .................................................................................................................... 16
2.3.4 Radiatori ............................................................................................................ 17
2.3.5 Valvole e detentori............................................................................................. 18
2.3.6 Pannelli .............................................................................................................. 19
2.3.7 Pavimenti ........................................................................................................... 20
2.3.8 Valvole a T, a tre vie ........................................................................................... 21
2.3.9 Valvole ............................................................................................................... 22
2.3.10 Rubinetti ........................................................................................................... 23

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TERMOLOG

2.3.11 Curve................................................................................................................. 23
2.3.12 Anagrafiche ....................................................................................................... 26

3_ L’area di lavoro
3.1 L’area di lavoro ...................................................................................................... 27
3.2 Barra dei comandi .................................................................................................. 27
3.2.1 Seleziona ............................................................................................................ 29
3.2.2 Elementi dell’impianto ....................................................................................... 30
3.2.3 Calcolo ............................................................................................................... 30
3.3 Area grafica............................................................................................................ 31
3.4 Pannelli laterali ...................................................................................................... 32
3.4.1 Pannello Edificio................................................................................................. 32
3.4.2 Pannello DXF/DWG ............................................................................................ 32
3.4.3 Pannello Layers .................................................................................................. 35
3.4.4 Pannello Archivio ............................................................................................... 35
3.4.6 Pannello Proprietà ............................................................................................. 35

4_ Definizione dello schema di impianto


4.1 Dati generali dell’impianto ..................................................................................... 37
4.2 Locali e dispersioni associate ................................................................................. 38
4.2.1 Inserimento dei dati su locali e dispersioni da TERMOLOG – Modulo Progettista 38
4.2.2 Inserimento manuale dei dati su locali e dispersioni .......................................... 40
4.3 Elementi dell’impianto ........................................................................................... 42
4.3.1 Grafica degli oggetti ........................................................................................... 42
4.3.2 Inserire un generatore........................................................................................ 43
4.3.3 Inserire un tubo.................................................................................................. 44
4.3.4 Inserire un montante ......................................................................................... 44
4.3.5 Inserire un collettore .......................................................................................... 45
4.3.6 Inserire un radiatore ........................................................................................... 46
4.3.7 Inserire un pannello radiante .............................................................................. 47
4.3.8 Inserire un’adduzione ......................................................................................... 47
4.3.9 Inserire un ventilconvettore ................................................................................ 48
4.3.10 Inserire una perdita localizzata: T, curva, rubinetto, valvola .............................. 49
4.3.11Selezionare, modificare ed eliminare un oggetto ............................................... 49

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TERMOLOG

5_ Calcolo e risultati
5.1 Calcolo ................................................................................................................... 51
5.2 Risultati del calcolo ................................................................................................ 52
5.2.1 Riassunto del calcolo .......................................................................................... 52
5.2.2 Radiatori ............................................................................................................ 53
5.2.3 Pannelli radianti ................................................................................................. 53
5.2.4 Ventilconvettori ................................................................................................. 54
5.2.5 Collettori e bilanciamento .................................................................................. 54
5.2.6 Pannello Risultati Generali ................................................................................. 56

6_ Disegno esecutivo del pannello radiante


6.1 Disegno esecutivo del pannello radiante ................................................................ 57

7_ Stampe
7.1 Stampa della relazione ........................................................................................... 65

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TERMOLOG

Introduzione

I Premessa

Interfaccia iniziale di TERMOLOG - Modulo IMPIANTI

TERMOLOG – Modulo IMPIANTI


TERMOLOG Modulo IMPIANTI è un software professionale, specifico per il progetto di impianti di riscaldamento ad acqua con
radiatori (di tipo a collettore monotubo, bitubo e moduli) con pannelli radianti o ventilconvettori.
TERMOLOG Modulo IMPIANTI è la nuova versione di TERMOLOG Modulo IMPIANTI con un’interfaccia totalmente rinnovata,
ricca di strumenti innovativi per il disegno dello schema di impianto, l’analisi dei singoli componenti e la lettura dei risultati. I
comandi principali sono accessibili direttamente con pochi click; inoltre numerose finestre di aiuto guidano nell’utilizzo anche
l’utente meno esperto. Procedure semplificate e archivi contenenti centinaia di elementi contribuiscono ad accelerare
notevolmente i tempi di progettazione, dalla pianta dell’edificio fino alla distinta dei materiali ed alla redazione di una completa
relazione tecnica.

INPUT GRAFICO
Per definire le zone termiche, i locali e i vari elementi di un impianto il programma dispone di uno strumento di input grafico molto
raffinato. Con esso è possibile importare un disegno CAD in formato DXF o DWG da usare come sfondo. Grazie allo strumento
di Input grafico ed alle numerose funzioni di “snap” al disegno o agli elementi già inseriti, il disegno dello schema risulta naturale
e veloce anche su più livelli. E’ possibile inserire pompe, radiatori, collettori e tubi con pochissime operazioni: il programma mette
a disposizione un foglio con griglia e righelli.
E’ inoltre possibile riconoscere tutte le geometrie dell’edificio già studiato con TERMOLOG Modulo PROGETTISTA,
semplicemente aprendo il file di progetto: il Modulo IMPIANTI riproduce correttamente zone termiche e locali, mostrando tutti gli
elementi in pianta e riconoscendo anche le dispersioni in condizioni di picco.

ARCHIVIO
TERMOLOG Modulo IMPIANTI possiede un ricco archivio di elementi, che l’utente può arricchire a piacere. Tutti gli elementi
dell’archivio possono essere selezionati e modificati velocemente, tramite agevoli finestre di autocomposizione guidata. Ogni
elemento ha una sua scheda in formato Word visualizzabile in anteprima e stampabile.

CALCOLO
TERMOLOG Modulo IMPIANTI si interfaccia con estrema facilità con il software di analisi energetica TERMOLOG Modulo
PROGETTISTA, importando tutte le geometrie create graficamente ed i dati di dispersione precedentemente definiti per i locali
dell’involucro edilizio in analisi.

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TERMOLOG

Terminata la fase di disegno dello schema, il programma esegue il progetto dell’impianto, calcolando diametri, perdite di carico e
portate per ogni tratto di tubazione. Calcola inoltre la portata e la prevalenza della pompa di circolazione. Infine dimensiona gli
apparecchi terminali: il numero di elementi dei radiatori ed il passo dei pannelli radianti. E’ anche in grado di effettuare il
bilanciamento degli anelli di distribuzione e verificare la caldaia e il vaso di espansione.

RISULTATI
L’elaborazione e la visualizzazione dei risultati sono estremamente agevoli. Mediante un pannello laterale ed interagendo
direttamente con lo schema di impianto, è possibile consultare i risultati per ciascun elemento od anello. Una form riassuntiva di
tutti i risultati propone valori numerici dettagliati e pratici diagrammi riassuntivi.
Il software consente la stampa della configurazione dell’impianto e della relazione tecnica completa del computo dei materiali e
di tutti i risultati del calcolo.
Secondo la linea seguita da Logical Soft per tutti i suoi programmi, anche per Modulo IMPIANTI sono costantemente a
disposizione degli Utenti gli aggiornamenti gratuiti, scaricabili da Internet con un sistema semplice ed innovativo, in modo da
garantire al Cliente l’ultima versione in commercio.

STAMPE
TERMOLOG Modulo IMPIANTI, oltre ad essere un utile strumento di calcolo, permette di generare tutta la documentazione
tecnica che la normativa vigente prevede si alleghi al calcolo di un impianto.
Il software produce la stampa di tutti gli elementi in archivio e della relazione tecnica in formato DOC, compatibile con tutti i più
comuni word processor.

II Normativa di riferimento
TERMOLOG Modulo IMPIANTI è stato progettato in ottemperanza alla legislazione attualmente in vigore nell’ambito della
progettazione termotecnica. In particolare si è fatto riferimento alle seguenti normative:
• D.M. 22-1-2008 n. 37: “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11-quaterdecies, comma 13, lettera a) della
legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti
all'interno degli edifici”.
• UNI EN 1264:2008 parti 1-4, “Sistemi radianti alimentati ad acqua per il riscaldamento e raffrescamento integrati nelle
strutture”.
• UNI EN 442-2: “Radiatori e convettori - Parte 2: Metodi di prova e valutazione”.
• UNI/TS 11300-1: 2008: “Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica
dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale
• UNI/TS 12831: 2008: “Calcolo del carico termico di progetto invernale”

III Consultazione del manuale


TERMOLOG è stato ideato per avere un’interfaccia intuitiva, rispettando la logica che seguirebbe un professionista nella
compilazione di una relazione tecnica.
I tempi di apprendimento per l’utilizzo del programma sono sostanzialmente ridotti, tanto che la lettura del manuale e l’utilizzo
della guida in linea potrebbero risultare non necessarie. Ti consigliamo comunque di sfogliare il presente testo, poiché, se da un
lato può fornirti le “malizie” dell’utente esperto, dall’altro illustra nel dettaglio le procedure utilizzate dal software nei calcoli.
Questo manuale è stato pensato sia per essere letto consecutivamente, sia per essere consultato a partire da uno specifico
argomento dell’indice.
Se interessa sapere, ad esempio, come importare un DXF o stampare la relazione tecnica è sufficiente cercare l’argomento
dall’indice analitico e consultare il paragrafo corrispondente, senza dover leggere tutte le pagine.
Il presente manuale sono sempre in fase di aggiornamento, elaborazione e sviluppo per essere arricchite di nuove sezioni o
adeguate a cambiamenti normativi.
Il sistema di Autoupdate aggiorna periodicamente e gratuitamente agli utenti anche eventuali nuove copie del presente testo,
contenenti modifiche o ampliamenti. Alternativamente è possibile scaricare la versione più aggiornata del manuale dalla sezione
Download del sito www.logical.it.
CONVENZIONE DEL MANUALE
Per facilitare la lettura di questo testo si illustra un’importante convenzione di scrittura.

TESTO IMPORTANTE
Nel manuale le parti di testo più importanti sono sottolineate da uno sfondo giallo e bordo nero.

IV Assistenza tecnica
Tutti gli utenti possessori di TERMOLOG possono usufruire gratuitamente del servizio di assistenza clienti di Logical Soft. Il
servizio di assistenza telefonica è attivo al numero 0362.30.17.21 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 12:00.

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TERMOLOG

Si precisa che per poter usufruire del servizio di assistenza telefonica, è necessario specificare il proprio Codice Cliente. Il codice
deve essere indicato all'inizio di una telefonata ed in tutte le comunicazioni scritte. Puoi trovare il tuo Codice Cliente sulla copertina
del libretto allegato al dvd o nei dati della Licenza d’uso (menù Home-->Licenza) oppure sulla schermata del programma, in
basso a sinistra.
Per avere maggiori informazioni sul programma o scaricare la normativa più recente, visita il nostro sito www.logical.it.

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TERMOLOG

Come iniziare

Introduzione
In questo capitolo l’Utente può trovare le indicazioni necessarie per l’installazione del programma sul proprio computer. Sono
specificati in proposito alcuni requisiti minimi e le impostazioni del sistema operativo necessari per ottimizzare il funzionamento
del programma. La procedura di installazione, facile ed intuitiva, richiede solo pochi minuti ed è descritta nel paragrafo 1.2.
Segue una descrizione di base di Modulo IMPIANTI, soffermandosi sull’area di lavoro, le icone ed i menù del programma.

1.1 Installazione
La procedura di installazione del programma si avvia automaticamente dopo aver inserito il disco di installazione di TERMOLOG
nel lettore dvd-rom; occorre semplicemente seguire le istruzioni a video. La cartella di installazione predefinita è c: \ programmi \
TERMOLOG , ma può essere modificata dall’Utente.
Al termine dell’installazione viene creata una icona sul desktop del tuo computer.

Importante: Per avere informazioni dettagliate sulla procedura di installazione e abilitazione, consulta il libretto allegato al dvd.

Per avviare il programma devi solo fare doppio clic sull’icona TERMOLOG o, in alternativa, puoi selezionare il pulsante Start di
Windows, accedere al menu Programmi, quindi al gruppo Logical Soft e avviare l’icona TERMOLOG. Se il programma è già stato
abilitato, compare la schermata di avvio riportata nel paragrafo successivo, altrimenti consulta il libretto allegato al dvd per
informazioni relative all’abilitazione.

1.2.1 Requisiti di sistema

I requisiti minimi sono quelli necessari per far funzionare "comodamente" il sistema operativo ossia in generale:
• microprocessore almeno a 1Ghz;
• almeno 1 Gb di memoria RAM;
• un lettore CD-ROM
• una porta USB libera.
• scheda video compatibile OpenGL, minimo 128Mb impostata almeno a 1024 x 768;
• mouse Microsoft Windows compatibile a 2 tasti + rotella;
• collegamento internet per accedere al servizio gratuito di aggiornamento

Ti consigliamo inoltre di avere nel tuo computer i seguenti programmi con le versioni indicate:
• Internet Explorer 10.0
• Acrobat Reader X

Se non disponi di questi programmi, puoi eventualmente scaricarli, gratuitamente, dai siti delle case produttrici (rispettivamente
www.microsoft.it e www.adobe.it).

1.2.2 Risoluzione di schermo consigliata

La risoluzione video consigliata è come minimo 1024x768 pixels. Per controllare come sia impostato windows, fai un clic destro
sul desktop e seleziona la voce Proprietà dal menù. Vai nella casella Impostazioni e controlla il valore di risoluzione dello schermo
Se non risulta sufficiente e il tuo computer ne ha la possibilità, aumenta la risoluzione fino al valore suggerito.

1.2.3 Impostazioni internazionali

Windows permette di impostare il separatore dei decimali e il simbolo di raggruppamento cifre, lasciando all’utente la libertà di
decidere la modalità di rappresentazione di cifre numeriche e le valute.

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TERMOLOG

Quando inserisci i valori numerici in TERMOLOG, è importante configurare il corretto separatore tra parte intera e parte decimale
(punto o virgola). Ciò dipende dalle Impostazioni internazionali definite per il tuo computer.
Durante l'installazione TERMOLOG configura automaticamente tali impostazioni. Esse però possono essere modificate in seguito
durante l'installazione di altri programmi. Perciò, se non c'è corrispondenza tra i numeri da te inseriti e quelli visualizzati dal
programma, controlla le tue Impostazioni internazionali.
In generale è consigliabile rispettare le seguenti regole:
• Il separatore decimale ed il raggruppamento cifre non devono avere lo stesso simbolo. Secondo le impostazioni italiane
si definisce "," per il primo e "." per il secondo (viceversa se si sceglie di utilizzare le impostazioni americane).
• E' consigliabile utilizzare ";" per il Separatore di elenco e ":" per il Formato Ora.
• Ricordati di scrivere i numeri coerentemente con le tue scelte. Perciò, per inserire il numero 1/2, devi scrivere "0,5", se
hai configurato il tuo sistema operativo secondo l'impostazione italiana.

Importante: Inserire sempre i valori decimali, usando il punto del tastierino numerico. In tal modo TERMOLOG riconosce
automaticamente il formato corretto dei numeri, indipendentemente dalle impostazioni del sistema operativo. Se si lavora con un
laptop, impostare la funzione tastierino numerico sulla tua tastiera.

1.2 La schermata principale


Una volta installato il programma, facendo doppio clic sull’icona creatasi sul desktop, appare la schermata principale di
TERMOLOG, qui di seguito riportata:

TERMOLOG: Schermata di avvio

Per accedere al Modulo IMPIANTI clicca sulla piastrella “Progetta l’impianto”.

Viene proposta la seguente finestra di lavoro:

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TERMOLOG

Per avviare il Modulo IMPIANTI sarà sufficiente scegliere di progettare i terminali di emissione e le tubazioni. Appare così la
schermata iniziale del modulo:

Interfaccia iniziale di TERMOLOG - Modulo IMPIANTI

Nella parte alta della finestra sono proposti alcuni menù dettagliati nei seguenti paragrafi:

• START: vedere paragrafo 1.4


• ARCHIVI: vedere capitolo 2
• RELAZIONE

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TERMOLOG

• IMPIANTO: vedere capitolo 3 e 4


• RISULTATI
• STAMPA

Sotto a ciascuno dei menù è situata L’AREA DI LAVORO del programma. Il suo aspetto varia in funzione del menù selezionato.

1.3 Il menù START

Menù START di TERMOLOG

In questo menù sono contenuti i comandi che consentono l’inizio di nuovi progetti (comando Nuovo ), l’apertura di file esistenti
(comando Apri) ed il salvataggio del progetto aperto (comando Salva); è inoltre possibile inviare un’e-mail al servizio di assistenza
clienti, accedere al manuale ed alle FAQ sul sito di Logical Soft, ed avere informazioni sulla licenza d’uso e sui codici di
abilitazione.

Il tasto ? Aiuto -> Licenza apre una finestra che contiene i dati relativi alla licenza d’uso del programma e l’elenco dei moduli
abilitati. In questa stessa schermata è possibile inserire un nuovo codice di abilitazione; mentre il pulsante Informazioni (lettera
“i” su sfondo verde) mostra delle informazioni generali circa la versione del programma installata e Sistema (lettera “i” su sfondo
azzurro) riassume alcune caratteristiche del proprio computer: impostazione del controllo accesso utente (UAC), indicazione del
tipo di utente, ecc.. . Queste informazioni sono estremamente utili in caso di comunicazione con il servizio assistenza in merito al
funzionamento del programma.

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TERMOLOG

Il tasto Informazioni

Il comando FAQ accede direttamente alla pagina Domande Frequenti (dall’inglese Frequently Asked Questions) del sito di Logical
Soft. La consultazione delle Domande Frequenti inserite è molto utile per risolvere rapidamente dubbi o problemi inerenti
all’utilizzo del programma. Se ne consiglia vivamente l’utilizzo.

Il comando Manuale permette di visualizzare i manuali di tutti i moduli di TERMOLOG.

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TERMOLOG

L’archivio
2.1 Generale
Il menù ARCHIVI del Modulo IMPIANTI contiene le caratteristiche e le informazioni relative a tutti gli oggetti necessari per la
progettazione di un impianto termico:

Modulo IMPIANTI – Menù ARCHIVI – Barra degli oggetti.

Cliccando sul comando relativo a ciascun elemento (“Generatori” ,”Collettori”, “Tubi”, ecc…), l’Utente può inserire i dati generali
che saranno utilizzati dal programma, relativamente all’oggetto in questione, per il calcolo e la verifica dell’impianto in fase di
progetto.
Cliccando su un oggetto qualsiasi, appare la seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Finestra degli archivi.


Nel paragrafo successivo si spiegano nel dettaglio le funzioni associate alle diverse icone della barra dei comandi; le singo le
schede invece consentono un accesso diretto ai diversi oggetti dell’archivio.
Per ciascun archivio, si presenta un elenco degli elementi contenuti con i relativi parametri principali riassunti nella tabella a video.
Il menù ARCHIVI del Modulo IMPIANTI contiene le caratteristiche e le informazioni relative a tutti gli oggetti necessari per la
progettazione di un impianto termico:

Si sottolinea che, già in fase di installazione del programma, il menù ARCHIVI presenta un buon numero di modelli comunemente
in uso nella pratica corrente per varie tipologie di oggetti (tubi, radiatori, ecc…).
In ogni caso, l’utente può personalizzare a piacere le varie voci dell’archivio, ampliandone e modificandone il contenuto secondo
le proprie necessità.

Importante:Tutti i dati inseriti operando nella sezione ARCHIVI vengono memorizzati dal programma in un unico file:
Impianti.mdb.
Il suddetto file è contenuto nella cartella di installazione del programma, rintracciabile in base seguente percorso:
Documenti → MY TERMOLOG EpiX 11→ Archivi.
Pertanto, in caso di necessità di trasferire il proprio archivio da un pc ad un altro o di eseguire una copia di back-up dei dati inseriti,
è sufficiente all’Utente copiare il file Impianti.mdb.

2.2 Menù Archivi: la barra dei comandi


La barra dei comandi presenta una serie di funzioni che consentono di operare nell’archivio dell’oggetto scelto.
Nella figura di cui alla pagina precedente, per esempio, i comandi agiscono all’interno dell’archivio dei radiatori.

Menù ARCHIVI – Barra dei comandi.

Il comando Importa consente di accedere all’archivio della versione precedente del software (TERMOLOG) e di importare gli
elementi creati in precedenza dall’utente. Cliccando sull’icona si accede alla seguente finestra:

Menù ARCHIVI – Importazione dati da TERMOLOG.

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TERMOLOG

Dal menù a tendina si accede ai diversi oggetti; un elenco mostra gli elementi contenuti nell’archivio di TERMOLOG. Mettere la
spunta sugli elementi che si intende utilizzare e cliccare sul tasto IMPORTA; tali voci saranno aggiunte all’archivio di TERMOLOG.

Il comando Nuovo consente di accedere ad una nuova scheda dell’oggetto per l’inserimento dei dati tecnici della nuova voce da
creare.

Selezionando un elemento contenuto in archivio e cliccando su Modifica, si accede alla scheda dell’elemento per apportare
eventuali modifiche ai dati tecnici inseriti.

Il comando Elimina consente di cancellare un elemento dell’archivio.

Il comando Duplica permette di creare una copia della voce selezionata per mantenere l’elemento originario ed averne uno simile
a disposizione per variane uno o più parametri.

Selezionando un elemento contenuto in archivio e cliccando su Preferito, si ordinano le voci in modo tale che tali elementi siano
in testa, facilmente selezionabili.

Il comando Stampa mostra a video l’anteprima del documento in formato DOC con tutti i dati tecnici relativi all’elemento
selezionato.

Trova è uno strumento di ricerca rapida degli elementi in archivio.

Chiudi consente di tornare alla pagina principale del software.

2.3 Caratteristiche generali degli oggetti


Nei seguenti paragrafi verranno analizzati, in maniera particolareggiata, i dati che il programma richiede di specificare per ciascuno
degli oggetti costituenti il menù ARCHIVI.
Nel caso di modello già presente nell’archivio, una volta selezionato secondo la procedura illustrata nel precedente paragrafo, il
programma provvederà ad inserire automaticamente i dati relativi nelle specifiche caselle.
Nel caso invece di inserimento di un nuovo modello o di modifica di un modello esistente , sarà onere dell’utente inserire i dati
ritenuti rappresentativi per il modello dell’oggetto in questione.

2.3.1 Generatori

Cliccando sull’icona “Generatori”:

ll programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai generatori. Cliccando su Nuovo si accede
alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Generatori.

All’interno del riquadro “Dati principali” sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione
dell’oggetto GENERATORE; in particolare:
• Marca: definisce la marca del generatore;
• Modello: definisce il modello del generatore;
• Tipo: definisce il tipo di generatore; è possibile scegliere tra:
- Caldaia standard;
- Caldaia a bassa temperatura;
- Caldaia a combustibile liquido a condensazione;
- Caldaia a gas condensazione.
• Potenza utile nominale (W): potenza nominale del generatore;
• Potenza al camino con bruciatore spento Pfbs (%): dato fornito dal produttore;
• Perdite attraverso il mantello Pd (%):dato fornito dal produttore;
• Perdite al camino a bruciatore funzionante Pf (%):dato fornito dal produttore;
• Rendimento al 30% 30;
• Rendimento al 100% 100;
• Fluido: fluido termovettore;
• Combustibile: definisce il tipo di combustibile che utilizza il generatore; è possibile scegliere tra:
- Metano;
- Gasolio;
- G.P.L.;
- Legna;
- Petrolio (Kerosene).
• Dati di ingombro e peso del generatore:
- Altezza (cm);
- Larghezza (cm);
- Profondità (cm);
- Peso (kg).
• Costo

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del generatore.
All’interno del riquadro “Parametri” il programma richiede l’inserimento dei seguenti dati:

www.logical.it 460
TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Generatori.

• Portata pompa (l/h);


• Prevalenza pompa (mm);
• Vaso d’espansione (l);
• Pressione precarica (bar);
• Pressione valvola di sicurezza (bar;
• Potenza pompa (W;
• Capacità bollitore (l).

2.3.2 Collettori

Cliccando sull’icona “Collettori” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai collettori.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Collettori.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto COLLETTORE; in particolare:
• Produttore: definisce il produttore del collettore;
• Modello: definisce il modello del collettore;
• Descrizione: è possibile inserire anche una breve descrizione del collettore in esame;
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente il collettore; è possibile scegliere un materiale tra quelli proposti nel
menù a tendina;
• N° derivazioni: numero di uscite, di anelli facenti capo al collettore;
• commerciale: diametro commerciale degli attacchi;
• interno : diametro interno degli attacchi corrispondente al diametro commerciale. Scegliendo un diametro
commerciale dal menù a tendina, il diametro interno viene visualizzato automaticamente;
• Perdita localizzata : indicare il parametro per il calcolo della perdita concentrata.
• kv001 (l/h): in alternativa, per il calcolo della perdita localizzata, indicare il valore della portata d’acqua per una perdita
di carico di 1kPa;
• Dati di ingombro del collettore:
- Altezza (cm);
- Larghezza (cm);
- Interasse (cm);
• Costo

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del collettore.

2.3.3 Tubi

Cliccando sull’icona “Tubi” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai tubi. Cliccando
su Nuovo si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Tubi.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto TUBO; in particolare:
• Nome: nome del modello di tubo che si intende visualizzare;
• Tipo: definisce la tipologia del tubo in questione; è possibile la scelta tra le seguenti categorie:
- Tubo in acciaio;
- Tubo in acciaio dolce;
- Tubo in PEad PN6;
- Tubo in PEX 10atm;
- Tubo in PEX 6atm;
- Tubo in rame.
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente il tubo; è possibile scegliere tra:
- Rame;
- Acciaio;
- Plastica.
• Diametro interno (mm): diametro interno del tubo;
• Diametro esterno (mm): diametro esterno del tubo;
• Peso (kg/m): peso al metro del tubo;
• Costo: costo al metro lineare.

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del tubo.

2.3.4 Radiatori

Cliccando sull’icona “Tubi” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai radiatori.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

Menù ARCHIVI – Radiatori.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto RADIATORE; in particolare, nella
scheda “Dati generali” si chiede:
• Produttore: definisce il produttore del radiatore;
• Modello: definisce il modello del radiatore;
• Nome: definisce il nome del radiatore;
• Tipo: definisce la tipologia di radiatore in questione; è possibile la scelta tra le seguenti categorie:
- Radiatore;
- Convettore;
- Ventilconvettore.
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente il radiatore; è possibile scegliere tra:
- Ghisa;
- Acciaio;
- Alluminio.
• Dati di ingombro del radiatore, come da immagine della legenda:

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TERMOLOG

• Costo: costo.
• Capacità acqua (l): quantità acqua nel radiatore;
• Qn (UNI 442) (W): potenza nominale in condizioni di prova;
• Esponente n: esponente di correzione della curva caratteristica del terminale di emissione (in assenza del dato. è
possibile impostare il valore 1,3);
• Peso (kg)
• Filettatura: filettatura attacchi.

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del radiatore.

2.3.5 Valvole e detentori

Cliccando sull’icona “Valv-Det” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai collettori.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

Menù ARCHIVI – Valvole e Detentori.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto VALVOLA o DETENTORE; in
particolare:
• Tipo: specificare se si tratta di valvola o detentore;
• Produttore: definire il produttore dell’oggetto;
• Modello: definire il modello dell’oggetto;
• Nome: definire un nome identificativo dell’oggetto
• Materiale: definire il tipo di materiale costituente l’oggetto; è possibile scegliere un materiale tra quelli proposti nel menù
a tendina;
• kv001 (l/h): per il calcolo della perdita localizzata, indicare il valore della portata d’acqua per una perdita di carico di
1kPa;
• Filettatura: filettatura attacchi
• Costo

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del detentore o della valvola.

2.3.6 Pannelli

Cliccando sull’icona “Tubi” ll programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai pannelli radianti.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Pannelli.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione del tubo che costituisce il PANNELLO
RADIANTE; in particolare:
• Marca: nome del produttore di tubo;
• Modello: definisce il modello del tubo;
• Materiale: definisce il materiale del tubo in questione; è possibile scegliere tra le categorie proposte nel manù a tendina;
• Diametro interno (mm): diametro interno del tubo;
• Diametro esterno (mm): diametro esterno del tubo;
• Conducibilità lambda (W/mK): indicare conduttività termica del tubo;
• Lunghezza rotolo
• Passi: indicare il set di passi ammesso per quella tipologia di tubo;
• Costo: costo al metro lineare.

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del tubo.

2.3.7 Pavimenti

Cliccando sull’icona “Pavimenti” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai pannelli
radianti. Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Pavimenti.


Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione del pavimento su cui verrà installato il
PANNELLO RADIANTE.
Si chiede per prima cosa di attribuire un Nome della struttura per identificare in archivio l’elemento.
Nella parte centrale della finestra è presente una tabella, nella quale saranno inseriti riga per riga gli strati che compongono la
struttura.
Vediamo i passi principali per compiere questa operazione:

6. Scegli il materiale nella sezione dei materiali in archivio sulla parte sinistra della finestra contenente tutti i materiali salvati
nell’archivio globale di TERMOLOG.
I materiali in archivio sono raggruppati per categoria. Cliccando ad esempio sul “+” posto a fianco del nome Calcestruzzo,
sarà aperto l’elenco dei calcestruzzi presenti sia nell’archivio UNI che nell’archivio utente.
Esiste una funzione di ricerca in grado di trovare rapidamente un materiale dall’archivio materiali. Per farlo, è sufficiente
scrivere nella casella in alto a sinistra anche parzialmente il nome del materiale voluto e premere il tasto “Ok”. Il
programma visualizzerà in elenco solo i materiali per i quali il nome contiene la stringa di testo digitata dall’utente.
7. Dopo aver selezionato il materiale dall’archivio, per creare la stratigrafia del pavimento è necessario cliccare sull’icona
“Aggiungi” o trascinarlo dall’archivio nella posizione voluta della tabella, tenendo premuto il tasto sinistro del mouse.
ATTENZIONE: L’ordine degli strati della struttura dall’alto verso il basso corrisponde alla disposizione dall’interno
dell’ambiente riscaldato verso l’esterno.
8. Inserisci lo spessore dello strato in millimetri nella colonna della tabella corrispondente e premi Invio. Automaticamente
il programma calcolerà la resistenza termica totale R della stratigrafia.
9. Ripeti i punti 2 e 3 per inserire tutti gli strati della struttura disperdente.
10. Il pulsante “Registra” salva la nuova struttura in archivio.

E’ possibile inserire gli strati con qualunque ordine. Il materiale viene inserito in tabella in un punto qualsivoglia, dove viene
rilasciato il pulsante sinistro del mouse.
Nell’inserimento degli strati, puoi aiutarti con i seguenti comandi posti nella barra delle icone sopra alla tabella degli strati:
• : aggiunge una riga vuota in tabella nella posizione corrente, per inserire nuovo materiale;
• : sposta lo strato selezionato in tabella verso l’interno (verso l’alto) di una posizione;
• : sposta lo strato selezionato in tabella verso l’esterno (verso il basso) di una posizione;
• : cancella la riga selezionata in tabella;
• : cancella tutti gli strati inseriti.

2.3.8 Valvole a T, a tre vie

Cliccando sull’icona “T il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa alle valvole a 3 vie.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

Menù ARCHIVI – Valvole a T.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto VALVOLE T; in particolare:
• Marca: definisce il produttore dell’oggetto;
• Modello: definisce il modello dell’oggetto;
• Descrizione: è possibile inserire anche una breve descrizione dell’oggetto in esame;
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente l’oggetto; è possibile scegliere un materiale tra quelli proposti nel
menù a tendina;
• interno: diametro interno degli attacchi;
• Perdita localizzata : indicare il parametro per il calcolo della perdita concentrata.

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TERMOLOG

• Costo

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine della valvola.

2.3.9 Valvole

Cliccando sull’icona “Valvole il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa alle valvole.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

Menù ARCHIVI – Valvole.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto VALVOLE ; in particolare:
• Marca: definisce il produttore dell’oggetto;
• Modello: definisce il modello dell’oggetto;
• Descrizione: è possibile inserire anche una breve descrizione dell’oggetto in esame;
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente l’oggetto; è possibile scegliere un materiale tra quelli proposti nel
menù a tendina;
• interno: diametro interno degli attacchi;
• Perdita localizzata : indicare il parametro per il calcolo della perdita concentrata.
• Costo

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine della valvola.

2.3.10 Rubinetti

Cliccando sull’icona “Rubinetti” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa ai rubinetti.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù ARCHIVI – Rubinetti.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto RUBINETTI; in particolare:
• Marca: definisce il produttore dell’oggetto;
• Modello: definisce il modello dell’oggetto;
• Descrizione: è possibile inserire anche una breve descrizione dell’oggetto in esame;
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente l’oggetto; è possibile scegliere un materiale tra quelli proposti nel
menù a tendina;
• interno: diametro interno degli attacchi;
• Perdita localizzata : indicare il parametro per il calcolo della perdita concentrata.
• Costo
• Tipo: specificare se si tratta di rubinetto dritto o a maschio

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine del rubinetto.

2.3.11 Curve

Cliccando sull’icona “Curve” il programma apre automaticamente la schermata dell’archivio sulla scheda relativa alle curve.
Cliccando su Nuovo si accede alla seguente finestra:

Menù ARCHIVI – Curve.

Sono elencati i dati generali che il programma richiede per la corretta modellazione dell’oggetto CURVE; in particolare:
• Marca: definisce il produttore dell’oggetto;

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TERMOLOG

• Modello: definisce il modello dell’oggetto;


• Descrizione: è possibile inserire anche una breve descrizione dell’oggetto in esame;
• Materiale: definisce il tipo di materiale costituente l’oggetto; è possibile scegliere un materiale tra quelli proposti nel
menù a tendina;
• interno: diametro interno degli attacchi;
• Perdita localizzata : indicare il parametro per il calcolo della perdita concentrata.
• Costo
• Tipo: specificare se si tratta di curva a 130°, a 90°, doppia ampia o doppia stretta.

Mettendo la spunta su Preferito, l’elemento sarà in testa all’elenco delle voci in archivio, in modo da essere facilmente
selezionabile.
Nel riquadro a lato è possibile inserire, modificare o eliminare un’immagine della curva.

2.3.12 Anagrafiche

Nell’ archivio anagrafiche di TERMOLOG è possibile memorizzare i dati del proprio studio e di tutte quelle figure professionali che
collaborano con lo studio: progettisti, architetti, ingegneri, geometri, termotecnici, imprese, certificatori, committenti privati, ecc…
Per accedere all’archivio delle anagrafiche è sufficiente cliccare il relativo comando.

Si apre la seguente schermata:

Per aggiungere una nuova anagrafica all’archivio basta premere il tasto Nuovo dalla barra delle icone: occorre quindi inserire i
dati a disposizione nella finestra che appare (vedi figura successiva), riempiendo le caselle proposte. Non è obbligatorio riempire
tutti i campi. Il tasto Ok registra i dati inseriti.

Archivio Anagrafiche – Dati da inserire.

I dati del proprio studio devono essere inseriti in una scheda anagrafica specifica, a cui si accede con il tasto Dati studio in alto
a destra.
Per modificare o eliminare dei dati già inseriti è sufficiente selezionare il nominativo da aggiornare nell’elenco e premere i pulsanti
Modifica o Elimina. Il tasto Stampa produce una stampa dell’anagrafica selezionata.
Il tasto Email consente di aprire una finestra per inviare via mail un messaggio alla persona selezionata.
Cap. 3

www.logical.it 469
TERMOLOG

L’area di lavoro

3.1 L’area di lavoro


L’AREA DI LAVORO è quella parte della Finestra Principale in cui si consente all’Utente, attraverso l’ausilio dei comandi contenuti
nella BARRA DEI COMANDI, di introdurre le planimetrie in formato CAD dei vari piani di un edificio e procedere al disegno dello
schema dell’impianto. Nella seguente figura si mostra l’area di lavoro al momento dell’apertura del software:

Campo A

Campo B
Campo C

Interfaccia iniziale di TERMOLOG - Modulo IMPIANTI

In questa finestra sono presenti le seguenti parti:

A. Barra dei comandi per la creazione dello schema di impianto;


B. Area grafica in cui poter importare il file di disegno e creare lo schema graficamente;
C. Pannelli di servizio per l’accesso diretto agli archivi, agli elementi costituenti l’involucro, ai risultati, ecc…

Nei paragrafi successivi si mostrano nel dettaglio le funzioni disponibili per ciascun campo.

3.2 Barra dei comandi


La barra dei comandi contiene tutte le icone contiene le caratteristiche e le informazioni relative a tutti gli oggetti necessari per la
progettazione di un impianto termico:

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TERMOLOG

Menù IMPIANTO – Barra dei comandi.

Le icone proposte in alto nella barra dei comandi consentono di:

• Nuovo:consente di aprire un nuovo impianto;


• Salva :consente di aprire un file creato in precedenza;
• Apri: per salvare l’impianto in progetto;
• Calcola:per calcolare l’impianto;
• Stampa:per aprire l’anteprima di stampa;

Modulo IMPIANTI – Anteprima di stampa.

• Imposta: consente di impostare le proprietà del foglio (dimensioni, margini,..);


• Stampa: dal menù a tendina, è possibile scegliere la stampante che si intende utilizzare;
• Esporta in DXF: consente di creare un file CAD contenente lo schema di impianto;
• Scala: consente di impostare la scala con cui meglio si inquadra lo schema;
• Chiudi: per chiudere l’anteprima di stampa.

Per quanto riguarda poi le icone del menù “Impianti”

Menù IMPIANTO – Barra dei comandi.

Si noti che i comandi sono raggruppati in modo logico:

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TERMOLOG

• Seleziona: contiene tutte le funzioni per apportare modifiche allo schema grafico;
• Visualizza: contiene le funzioni per meglio visualizzare tutto o alcune parti dell’impianto;
• Elementi dell’impianto: contiene le funzioni per l’inserimento e la modifica di tutti gli oggetti dell’impianto;
• Calcolo: contiene le icone per condurre il calcolo, visualizzare i risultati e produrre la relazione tecnica.
Nei seguenti sottoparagrafi si illustrano in dettaglio i diversi comandi.

3.2.1 Seleziona

Appartengono a questo gruppo le seguenti icone:

Menù IMPIANTO – Comandi Seleziona

Le icone consentono di:

• : attivando l’icona, si può selezionare uno o più elementi dell’impianto;

• : per cancellare un elemento precedentemente selezionato;

• : per modificare un elemento selezionato: consente di accedere alla finestra di impostazione dati dell’oggetto che
si intende modificare;

• : sono comandi per annullare o riprodurre, rispettivamente, l’ultima operazione condotta;

• : consente di gestire gli snap per agevolare l’inserimento grafico degli elementi;

• : consente di settare a piacimento i passi della griglia di sfondo per una corretta localizzazione degli oggetti
d’impianto;

• :sposta lo schema di impianto cliccando la rotella del mouse e trascinando.

• : consente di accendere e spegnere la griglia di sfondo.

3.2.2 Elementi dell’impianto

Appartengono a questo gruppo le seguenti icone:

Menù IMPIANTO – Comandi Elementi dell’impianto

Le icone proposte consentono di:


• specificare i dati generali relativi all’impianto;
• definire locali e relative dispersioni;
• inserire sulla pianta dell’edificio i singoli elementi che costituiscono lo schema di impianto.
Per il dettaglio delle singole funzioni implementate, si rimanda al capitolo successivo dedicato proprio alla creazione dello schema
di impianto termico.

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TERMOLOG

3.2.3 Calcolo

Appartengono a questo gruppo le seguenti icone:

Menù IMPIANTO – Comandi Calcola

Le icone proposte consentono di:


• calcolare l’impianto impostato (vedere paragrafo 5.1);
• visualizzare i risultati (vedere paragrafo 5.2);
• stampare la relazione tecnica (vedere paragrafo 6.1).
Per il dettaglio delle singole funzioni implementate, si rimanda al capitolo 5 dedicato proprio al calcolo ed alla consultazione dei
risultati.

3.3 Area grafica


L’area di lavoro è dedicata alla creazione dello schema di impianto:

In essa è possibile importare un file DXF/DWG come mostrato nel paragrafo 3.4.2 da tenere come sfondo per attribuire tutti gli
elementi che costituiscono l’impianto.
Poiché l’impianto può svilupparsi su più piani, in TERMOLOG è possibile definire più livelli e quindi importare più piante dxf/dwg.
Il livello attivo è visualizzabile nella parte alta dell’area di lavoro:

Selezionando il comando , si inserisce un nuovo livello; apparirà la seguente finestra:

www.logical.it 473
TERMOLOG

in cui viene richiesto di specificare:


• il nome del nuovo livello.
• la posizione del nuovo livello rispetto a quelli già presenti.
• l’altezza netta delle pareti che costituiscono il nuovo livello.
• l’altezza del soffitto.
• è possibile copiare sul nuovo livello in fase di creazione lo sfondo, le strutture e i locali del livello corrente.

Confermata la registrazione con il tasto OK, appare a video una nuova area di lavoro (completamente vuota) sulla quale è
possibile importare un nuovo file DXF/DWG con la procedura descritta precedentemente.
Per visualizzare le informazioni del livello corrente è sufficiente cliccare 2 volte sul nome del livello.

3.4 Pannelli laterali


Per agevolare la creazione del modello dell’edificio, TERMOLOG mette a disposizione diversi ausili per la selezione e la modica
dei dati; in particolare verranno descritti in questo paragrafo i pannelli posti nella parte destra della schermata visibile dal menù
Impianto:

Pannelli laterali

3.4.1 Pannello Edificio

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TERMOLOG

Questo pannello contiene il riepilogo di tutte le zone/locali inseriti nel lavoro corrente e di tutti gli elementi che costituiscono
l’impianto. Selezionando un elemento dal pannello, sarà possibile visualizzarlo anche nell’area di lavoro.

3.4.2 Pannello DXF/DWG


Per inserire gli elementi che compongono l’impianto è conveniente importare una o più piante cad (estensione .dxf o .dwg) da
utilizzare come base per la composizione dell’edificio.
La prima operazione da seguire per giungere ad una corretta importazione di un file DXF/DWG è la sua preparazione all’interno
dello strumento cad che l’utente ha a disposizione.
Le principali operazioni da eseguirsi per preparare un file DXF/DWG “compatibile” con l’input grafico di TERMOLOG sono qui di
seguito elencate:
• Alleggerimento del file: è consigliabile alleggerire il più possibile la pianta architettonica da importare dagli elementi non
utili al rilievo delle misure: ad esempio, campiture, mobilio, elementi grafici, ecc... dovrebbero essere eliminati dal file di
partenza.
• Unità di misura del disegno: è preferibile che il disegno venga eseguito in metri, ovvero un’unità di misura del cad deve
corrispondere ad un metro.
• Spostamento del sistema di riferimento: per evitare problemi in fase di importazione, è consigliabile che nel CAD la pianta
del fabbricato non sia situata in una posizione qualunque dell'area di lavoro.
Quando si crea un nuovo file in un CAD, l'area di lavoro viene aperta in una posizione generica, lontana dall'origine degli
assi coordinati; per una corretta importazione, poiché TERMOLOG procede per coordinate assolute, è invece opportuno
che l’utente faccia in modo che, nel CAD, l'origine del riferimento globale sia posizionata in prossimità di uno dei punti
della pianta.
• Formato di importazione: per importare correttamente il file, esso deve essere salvato nel CAD in formato DXF o DWG
classico.
Passiamo poi alla fase di importazione.

Prima di importare il disegno DXF/DWG è necessario chiudere l’applicazione CAD con cui si è generato: altrimenti sia l’anteprima
sia l’importazione non saranno possibili.
Cliccare sul pannello DXF/DWG posto a lato dell’area di lavoro: appaiono le anteprime dei file Dxf/Dwg contenuti in un certo
percorso impostabile dall’utente avvalendosi del comando Cambia la cartella corrente , contenuto nella barra delle icone:

Inserimento di un DXF/DWG
Per aggiungere uno sfondo DXF/DWG sull’area di lavoro:
• Selezionare il disegno nell’elenco posto a destra dell’area di disegno.
• Tenendo premuto il tasto sinistro del mouse, trascinare nell’area di disegno e rilasciare il mouse.
• Si apre quindi una finestra di interfaccia nella quale è possibile selezionare/visionare alcune impostazioni generali per
l’importazione:

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TERMOLOG

Inserimento di un DXF/DWG – Schermata di interfaccia


Segnaliamo una funzionalità estremamente utile che consente di visualizzare sull’area di lavoro un determinato layer disegnato
nel file cad. Accedendo alla scheda “Layers”, scegliere il layer del file importato che si intende visualizzare:

E’ possibile gestire la visualizzazione dei layer del disegno cad sull’area di lavoro anche dopo avere terminato l’importazione della
pianta: per fare questo è sufficiente utilizzare il pannello Layers posto a lato:

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TERMOLOG

Pannello Layers

oppure cliccare sul comando , posto nell’area di lavoro:

Accanto alla più comune importazione di file dxf/dwg, TERMOLOG consente di importare delle immagini e di usarle come sfondo
per definire le strutture disperdenti di un edificio.
Le immagini dovranno essere salvate in uno di questi formati: BMP, JPG, GIF e PNG.
Per importare una immagine si segua la stessa procedura descritta per i file DXF/DWG; l’unica differenza è che al termine
dell’importazione sarà richiesto di calibrare la scala del disegno:
In pratica, dopo avere cliccato sul precedente pulsante, occorre individuare un segmento sull’immagine (cliccando sui due estremi)
ed indicarne al programma la lunghezza reale:

Inserimento di una immagine.


In questo modo l’immagine viene calibrata e tutte le successive misurazioni svolte su di essa saranno in scala reale.
TERMOLOG contiene un’utile funzione per importare piante catastali digitalizzate in formato pdf: all’interno di Adobe Reader è
sufficiente selezionare la pianta e copiare il contenuto della selezione; posizionandosi poi sull’area di lavoro dell’input grafico,

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TERMOLOG

digitare su tastiera la combinazione ctrl+V per importare la pianta: per ottenere il fattore di scala il procedimento è analogo a
quanto illustrato qui sopra per gli altri formati.

3.4.3 Pannello Layers

Nel pannello Layers sono elencati tutti i livelli creati nel file CAD (ed identificati con il simbolo ) e tutti gli elementi che
costituiscono l’involucro o l’impianto (ed identificati con il simbolo ):

Pannello Layers
Da tale pannello è possibile decidere se visualizzare/non visualizzare, bloccare/sbloccare e attivare/disattivare lo snap su ciascun
layers, usando i seguenti simboli in testa alle singole colonne:

3.4.6 Pannello Proprietà


Il pannello Proprietà consente di visualizzare le caratteristiche tecniche impostate per ciascun elemento selezionato. Se si è già
condotto il calcolo, sarà possibile visualizzare il dettaglio dei risultati per quel singolo oggetto. Nella seguente figura si è per
esempio selezionato un radiatore:

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TERMOLOG

Pannello Proprietà

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TERMOLOG

Definizione dello schema dell’impianto

In questa sezione si spiegano nel dettaglio tutti gli strumenti e le funzioni a supporto dell’utente per la creazione dello schema di
impianto termico.
Accedendo al menù “Impianto”, si trovano le seguenti icone nella barra dei comandi:

Menù IMPIANTO – Comandi Elementi dell’impianto

Le icone proposte consentono di:


• specificare i dati generali relativi all’impianto;
• definire locali e relative dispersioni;
• inserire sulla pianta dell’edificio i singoli elementi che costituiscono lo schema di impianto.
Nei seguenti paragrafi si trattano nel dettaglio i singoli comandi.

4.1 Dati generali dell’impianto


I dati generali sono nella sezione “Relazione”

Menù Relazione – Dati generali

Si richiede di specificare tutte quelle informazioni che caratterizzano l’impianto in progetto ed arricchiscono la relazione di dettagli,
quali:
• Nome del progetto;
• Indirizzo di ubicazione dello stabile;
• Descrizione dell’impianto:
• Introduzione alla relazione (verrà registrata nel paragrafo di apertura della relazione tecnica);
• Dati dello studio: si accede all’archivio Anagrafica per la parte relativa ai dati dello studio.
Nel riquadro a destra è possibile anche inserire un’immagine dell’edificio.

www.logical.it 480
TERMOLOG

Nel menù Soggetti della stessa finestra, è possibile attribuire le schede anagrafiche alle diverse figure professionali coinvolte. I
nominativi saranno poi inseriti automaticamente in relazione.

4.2 Locali e dispersioni associate


In generale, per progettare correttamente un impianto, il programma deve conoscere i dati geometrici e termici di ogni locale
riscaldato, compresi il numero di radiatori e la ripartizione del carico termico fra essi. Questi dati servono per calcolare il numero
di elementi necessari per l'impianto di riscaldamento.
Il programma prevede due possibilità per inserire i dati sui locali e sulle dispersioni:
• caricarli da una relazione precedentemente compilata con TERMOLOG, Modulo PROGETTISTA;
• inserirli manualmente in base a calcoli effettuati dall'Utente.

4.2.1 Inserimento dei dati su locali e dispersioni da TERMOLOG – Modulo Progettista

E’ importante sottolineare che tale modalità di inserimento dati è applicabile solo neI caso in cui, per compilare la relazione
contenente il calcolo delle dispersioni termiche ed il fabbisogno energetico di un edificio, l’Utente abbia preventivamente inserito
in una relazione (ex legge 10) creata con TERMOLOG la suddivisione in locali (e le relative dispersioni) dell’edificio di cui si sta
progettando l’impianto termico.
Nel caso l’Utente abbia effettivamente inserito in TERMOLOG tutte le informazioni necessarie, per richiamarle nel Modulo
IMPIANTI è sufficiente basarsi sulla seguente procedura:

• Cliccare sull’icona “Potenze” il programma apre automaticamente la schermata “Potenze disperse nei locali”:

Menù IMPIANTO – Potenze disperse dei locali

• Cliccare sull’icona “Importa da Termolog”. Si chiede di inserire il percorso da seguire per rintracciare il file .RelX di
TERMOLOG contenente i dati su locali e dispersioni, necessari per le successive elaborazioni:

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TERMOLOG

Menù IMPIANTO – aprire un progetto da My Termolog 10

Una volta selezionato il file .RelX desiderato, le dispersioni vengono salvate nell'archivio dell'impianto sul quale si sta
lavorando e viene automaticamente aggiornata la schermata delle “Potenze disperse dei locali”:

Menù IMPIANTO – Potenze disperse dei locali

I dati inseriti avvalendosi di un file .RelX di TERMOLOG sono comunque modificabili in qualsiasi istante lavorando sulla tabella
della figura precedente: è da notare che le modifiche effettuate riguardano solo il file di IMPIANTI e non vanno a modificare la
relazione da cui sono stati importati.

www.logical.it 482
TERMOLOG

ATTENZIONE: per poter inserire i dati di dispersione dei diversi locali, nel file di progetto di TERMOLOG è necessario aver
visualizzato almeno una volta le dispersioni di progetto.

• Per eliminare un locale è sufficiente fare click sulla riga del locale da cancellare e successivamente premere il tasto
Elimina.
Cliccando su Duplica, si crea una riga identica a quella selezionata e modificabile dall’utente.
• Cliccare su “Mostra i radiatori” per accedere alla finestra riassuntiva dei radiatori presenti nel locale selezionato:

Menù IMPIANTO – Mostra i radiatori

4.2.2 Inserimento manuale dei dati su locali e dispersioni

• Cliccare sull’icona “Potenze” il programma apre automaticamente la schermata “Potenze disperse nei locali”:

Menù IMPIANTO – Potenze disperse dei locali

• Cliccare su “Aggiungi un locale”.


Il programma aggiunge una riga alla tabella di cui alla precedente figura, permettendo di inserire i dati relativi al locale in
questione.
Per inserire una riga ulteriore da correlare ad un altro locale è sufficiente premere nuovamente il tasto “Aggiungi un
locale”.
Per eliminare un locale già inserito è sufficiente fare click sulla riga del locale da cancellare e successivamente premere
il tasto Elimina.

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TERMOLOG

Cliccando su Duplica, si crea una riga identica a quella selezionata e modificabile dall’utente.
• Cliccare su “Mostra i radiatori” per accedere alla finestra riassuntiva dei radiatori presenti nel locale selezionato:

Modulo IMPIANTI – Menù IMPIANTO – Mostra i radiatori


Nel caso di inserimento manuale dei dati relativi a locali e dispersioni, può essere utile definire graficamente le dimensioni in

pianta dei locali, servendosi di una pianta CAD. Per far ciò, è sufficiente cliccare sull’icona e tracciare una polilinea chiusa
nell’area di lavoro (vedere paragrafo 3.3). Nel momento in cui si ripassa sul primo punto inserito (chiudendo la linea che delimita
il locale), appare la seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Disegna un nuovo locale


Si chiede di inserire per il nuovo locale:
• Nome del locale inserire a quale locale ci si sta riferendo (soggiorno, cucina, ecc..);
• Nome della zona: inserire la zona a cui appartiene il locale;
• Watt (W): inserire il valore della dispersione termica associata al locale;
• N° Ricambi d’aria (1/h): numero di ricambi d’aria che avvengono nel locale nel corso di un’ora;
• Temp. esterna (°C): temperatura esterna al locale. Cliccando su “Imposta da comune…”, si definisce automaticamente
la temperatura massima esterna di progetto, scegliendo il comune di appartenenza dello stabile in studio;
• Temp.interna(°C): temperatura interna al locale;
• Volume (m3): volume del locale, al netto delle pareti esterne (per calcolo della potenza di ventilazione). Dato ricavato
graficamente modificabile dall’Utente;
• Area (m2): superficie calpestabile del locale (questo dato è significativo solo nel caso l’elemento disperdente sia un
pannello radiante). Dato ricavato graficamente modificabile dall’Utente

SIGNIFICATO DEI PARAMETRI DA INSERIRE

I dati che si chiede di inserire per ciascun locale sono:


• Locale: in questo campo l’Utente deve inserire a quale locale ci si sta riferendo (soggiorno, cucina, ecc..);
• Zona: in questo campo l’Utente deve inserire la zona a cui appartiene il locale;
• Livello: in questo campo l’Utente deve inserire il livello a cui appartiene il locale. La suddivisione in livelli di un edificio è
utile per edifici multipiano;
• Watt (W): in questo campo deve essere inserito il valore della dispersione termica associata al locale;
• Ricambi n (1/h): numero di ricambi d’aria che avvengono nel locale nel corso di un’ora;
• Text (°C): temperatura esterna al locale;
• Tint (°C): temperatura interna al locale;

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TERMOLOG

• V (m3): volume del locale, al netto delle pareti esterne (per calcolo della potenza di ventilazione);
• S (m2): superficie calpestabile del locale (questo dato è significativo solo nel caso l’elemento disperdente sia un pannello
radiante).

4.3 Elementi dell’impianto


Le icone dedicate alla creazione dello schema di impianto sono :

Menù IMPIANTO – Barra dei comandi.

Nel seguito vedremo nel dettaglio i parametri da definire all’atto dell’inserimento del singolo elemento.
In generale cliccando sull’icona e poi nell’area di lavoro, si apre una finestra di impostazione dei dati tecnici (di cui ai seguenti
paragrafi) contenente una scheda specifica (“Geometria”) per l’impostazione grafica del simbolo che sarà inserito nello schema
di impianto.
Nel seguente paragrafo si tratta nello specifico la scheda “Geometria” comune a tutti gli oggetti; nel prosieguo i parametri tecnici
richiesti per ciascun elemento.

4.3.1 Grafica degli oggetti

Nella scheda “Proprietà” di ciascun elemento inserito trovi la sezione “Impostazioni grafiche”:

Menù IMPIANTO – Inserire un generatore


si possono impostare tutte le specifiche grafiche, affinché l’oggetto inserito nello schema di impianto appaia come desiderato
dall’Utente anche in termini di dati evidenziati.
Nel dettaglio è possibile:
• indicare la Posizione (in coordinate x ed y) dell’oggetto sulla pianta creata nell’ area di lavoro (vedere paragrafo 3.3). In
automatico vengono riportate le coordinate relative al click di inserimento dell’oggetto nell’area di lavoro;
• indicare una Rotazione del simbolo immesso con la possibilità di bloccarlo rispetto a modifiche successive.

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TERMOLOG

• indicare il colore e lo spessore della linea del simbolo che rappresenta l’oggetto.
Nell’area dedicata al Commento, è possibile inserire un testo associato all’elemento dell’impianto. Il testo è libero, ma puoi
usare anche dei “codici” che trovi nel combo “inserisci”. I codici sono sostituiti dal programma con il loro valore. Ad esempio, se
scrivi [fi] per un elemento tubo, il programma scriverà il suo diametro.
I codici disponibili sono:

• Portata del fluido:[g]


• Prevalenza:[h]
• Lunghezza equivalente:[l]
• Diametro:[fi]
• Passo di un pannello radiante:[passo]
• Marca o nome del produttore:[marca]
• Modello:[modello]
• Materiale dell’elemento:[materiale]
• Numero ingressi/uscite del collettore di distruibuzione:[nporte]
• Potenza nominale della caldaia:[potenza]
• Altezza della cladaia:[h]
• Larghezza della caldaia:[l]
• Profondità della caldaia:[p]
• Area utile della caldaia:[a-utile]
• Area infittimento del pannello radiante:[a-infittimento]
• Passo infittimento del pannello radiante:[passo-infittimento]
• Pavimento del pannello radiante:[pavimento]
• Resa q del pannello radiante:[resa]
• Potenza richiesta dal radiatore o dal pannello:[w]
• T pavimento del pannello radiante:[t-pavimento]
• T massima del pannello radiante:[t-max]
• Percentuale di carico del radiatore o del pannello:[perc]
• Numero di elementi del radiatore:[elementi]
• Dimensione del radiatore a:[a]
• Dimensione del radiatore b: [b]
• Dimensione del radiatore c: [c]

Si può poi settare la grafica del commento scegliendone la posizione (coordinate x,y), il font ed il colore del carattere, se
visualizzare o meno il commento ed infine se collegare e consentire la rotazione del testo con l’oggetto.

Cliccando su “Impostazioni grafiche di default dell’oggetto”, le scelte fatte saranno salvate come default per gli oggetti inseriti
successivamente.
Mettendo la spunta su “Applica a tutti gli elementi dello stesso tipo”, le impostazioni scelte saranno applicate anche agli oggetto
dello stesso tipo già inseriti.

4.3.2 Inserire un generatore

Per inserire un generatore nello schema, cliccare sull’icona del generatore posizionarsi con il puntatore del mouse sull’area
di lavoro e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un generatore


La scheda “Generatore” è dedicata all’assegnazione del sistema di generazione; dal menù a tendina è possibile quindi selezionare
uno dei generatori inseriti precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio dei generatori
per procedere all’inserimento di una nuova caldaia. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa all’elenco gli
elementi in archivio scelti come preferiti.
E’ poi necessario specificare la Temperatura di mandata ed il salto termico di progetto.

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TERMOLOG

4.3.3 Inserire un tubo

Per inserire una tubazione nello schema, cliccare su posizionarsi con il puntatore del mouse sull’area di lavoro e cliccare
sulla posizione in cui si intende inserirlo. Per ciascun click con il tasto sinistro del mouse si inserisce un tratto di tubazione, per
chiudere la linea cliccare sul tasto destro del mouse. Si accede alla seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un tubo


La scheda “Tubo” è dedicata alla scelta del tubo da inserire; dal menù a tendina è possibile selezionare uno dei tubi inseriti
precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio delle tubazioni per procedere
all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa all’elenco gli elementi in archivio
scelti come preferiti.
E’ poi necessario specificare se si tratta di tubo sia di mandata che di ritorno. Nel caso si tratti di un tubo solo di mandata o solo
di ritorno, togliere la spunta da Mandata=Ritorno e metterla o meno su Tubo di ritorno (a seconda che lo sia o no).
Nel menù a tendina scegliere se si tratta di una tubazione del circuito principale o secondario.

Nel caso in cui si tratti di tubo semplice (non Mandata=Ritorno), nello schema di impianto il tubo di andata deve partire dall’uscita
dell’oggetto di partenza (generatore o collettore) ed essere agganciato all’ingresso dell’elemento che si sta collegando. Il tubo di
ritorno parte invece dall’elemento in collegamento ed arriva nelle vicinanze dell’oggetto di partenza.

4.3.4 Inserire un montante

Per inserire una montante nello schema, cliccare su Montante e seleziona Montante. Posizionarsi con il puntatore del mouse
sull’area di lavoro e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù IMPIANTO – Inserire un montante


SI chiede solo di specificare un Nome da assegnare al singolo montante.
Cliccando successivamente su Montante, collega a Montante e poi nell’area di lavoro, si inserisce il collegamento al montante.
Quest’ultimo normalmente appartiene ad un successivo livello (creato come specificato nel paragrafo 3.3). Si accede alla
seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un collegamento al montante


Specificare a quale montante ci si intende collegare.

4.3.5 Inserire un collettore

Per inserire una collettore nello schema, cliccare su e posizionarsi con il puntatore del mouse sull’area di lavoro e cliccare
sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un collettore

La scheda “Collettore” è dedicata alla scelta del collettore da inserire; dal menù a tendina è possibile selezionare uno degli
elementi inseriti precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio dei collettori per
procedere all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa all’elenco gli
elementi in archivio scelti come preferiti.
E’ possibile attribuire un valore al fattore per tener conto delle perdite di carico localizzate a livello del collettore.
Si chiede infine di specificare il N° di uscite dal collettore (e se si intende visualizzarle).

Graficamente il collettore una volta inserito ha la seguente forma:

Gli elementi emittenti ed eventuali altri collettori in parallelo devono essere collegati al connettore sempre alle derivazioni centrali.
Il programma richiede all’Utente di specificare il numero di derivazioni che collegano il collettore ai vari elementi disperdenti; ad
esempio, nel caso si prevedano 4 derivazioni (2 radiatori e 2 pannelli), la rappresentazione grafica assumerà la seguente forma:

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TERMOLOG

La connessione laterale deve essere utilizzata esclusivamente per collegare il collettore al generatore.

4.3.6 Inserire un radiatore

Per inserire una radiatore nello schema, cliccare sull’icona “Emissione”, posizionarsi con il puntatore del mouse sull’area di lavoro
e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un radiatore


La scheda “Radiatore” è dedicata alla scelta dell’elemento da inserire; dal menù a tendina è possibile selezionare uno dei radiatori
inseriti precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio dei radiatori per procedere
all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa all’elenco gli elementi in archivio
scelti come preferiti.
E’ necessario specificare a quale locale è associato il radiatore; cliccando su “Modifica” si accede alla finestra delle “Potenze
disperse dai locali” per il dettaglio delle dispersioni associate.
Nel caso in un locale siano presenti più sistemi di emissione, si può decidere quale percentuale associare ai singoli oggetti,
rispetto alle dispersioni totali (100%), inserendo un valore nella casella “Percentuale carico”.
Con “Maggiorazione” si attribuisce una prefissata quota di dispersioni in aggiunta a quelle di calcolo (contenute nella tabella
“Potenze disperse dai locali”).
Grazie a 2 menù a tendina, si accede direttamente agli elementi contenuti in archivio, per la scelta della valvola e del detentore
presenti sul radiatore.

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TERMOLOG

Si possono infine impostare 2 parametri di controllo: avvisare se l’ingombro è superiore ad una lunghezza fissata e se il numero
di elementi calcolati è maggiore di un valore stabilito.
Spuntando “Disegna ingombro reale”, si ottiene una rappresentazione in scala del radiatore, proporzionale al numero di moduli
calcolati.

4.3.7 Inserire un pannello radiante

Per inserire una pannello radiante nello schema, cliccare sull’icona “Emissione”, posizionarsi con il puntatore del mouse sull’area
di lavoro e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un pannello radiante


La scheda “Pannello” è dedicata alla scelta dell’elemento da inserire; dal menù a tendina è possibile selezionare uno dei tubi che
costituiscono il pannello radiante inseriti precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio
dei pannelli radianti per procedere all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in
testa all’elenco gli elementi in archivio scelti come preferiti.
Si hanno poi a disposizione 2 schede: Locale, pavimento e infittimento e Adduzioni in cui si chiede di inserire i seguenti dati:
• Locale, pavimento e infittimento
o “Locale e parametri geometrici”:
▪ Locale: locale in cui viene collocato il pannello radiante;
▪ Area utile del locale: superficie utile del locale in cui viene collocato il pannello radiante;
▪ Temperatura pavimento massima: temperatura massima che può essere raggiunta dal pavimento;
▪ Percentuale carico: percentuale di carico a cui si decide far lavorare il pannello radiante (utile nel caso in un
locale siano posizionati più pannelli radianti);
o “Struttura del pavimento”:
▪ Pavimento: tipologia di pavimento nella quale sono inseriti i pannelli radianti (ceramica, cotto, ecc..);
▪ Spessore: spessore del pavimento;
▪ Conducibilità: parametro di conducibilità del massetto;
▪ Spessore sopra tubi: spessore di massetto posto sopra i tubi del pannello;
▪ Sotto pannello: tipologia del materiale che si intende porre sotto i tubi del pannello. Cliccando sui puntini di
sospensione si accede all’archivio dei pavimenti;
o “Infittimento”:
▪ Infittisci un’area di: il programma consente di infittire il passo dei pannelli per una determinata area (di solito la
zona “fredda” o periferica di un locale);
▪ Passo: distanza tra i tubi che costituiscono il pannello (7.5, 15, 22.5, 30cm).
• Adduzioni
In questa sezione è possibile specificare quali sono i tratti di adduzione che partecipano al potere calorifico del pannello
in analisi. Si tratta dei tubi che attraversano il locale per raggiungere un pannello radiante di un’altra stanza (si pensi ad
esempio al corridoio: di fatto è scaldato dai tubi di adduzione che lo attraversano).

4.3.8 Inserire un’adduzione

Per inserire un tubo di adduzione al pannello radiante nello schema, cliccare sull’icona ,posizionarsi con il puntatore del
mouse sull’area di lavoro e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

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TERMOLOG

Menù IMPIANTO – Inserire un’adduzione


La scheda “Adduzione” è dedicata alla scelta dell’elemento da inserire; dal menù a tendina è possibile selezionare uno dei tubi
inseriti precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio dei pannelli per procedere
all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa all’elenco gli elementi in archivio
scelti come preferiti.
Una volta scelto il tubo di adduzione dall’archivio, verranno visualizzati i parametri di riferimento richiesti:
• Descrizione: breve descrizione dell’adduzione inserita;
• Marca: marca dell’adduzione;
• Modello: marca dell’adduzione;
• Diametro interno: diametro interno del tubo di adduzione;
• Diametro esterno: diametro esterno del tubo di adduzione;
• Conducibilità lambda: parametro di conducibilità del tubo di adduzione;
• Passo: passo dell’adduzione.

4.3.9 Inserire un ventilconvettore

Per inserire una ventilconvettore nello schema, cliccare sull’icona , posizionarsi con il puntatore del mouse sull’area di
lavoro e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra:

Menù IMPIANTO – Inserire un ventilconvettore


La scheda “Ventilconvettore” è dedicata alla scelta dell’elemento da inserire; dal menù a tendina è possibile selezionare uno dei
ventilconvettore inseriti precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio dei
ventilconvettori per procedere all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa
all’elenco gli elementi in archivio scelti come preferiti.
E’ necessario specificare a quale locale è associato il ventilconvettore; cliccando su “Modifica” si accede alla finestra delle
“Potenze disperse dai locali” per il dettaglio delle dispersioni associate.
Nel caso in un locale siano presenti più sistemi di emissione, si può decidere quale percentuale associare ai singoli oggetti,
rispetto alle dispersioni totali (100%), inserendo un valore nella casella “Percentuale carico”.
Con “Maggiorazione” si attribuisce una prefissata quota di dispersioni in aggiunta a quelle di calcolo (contenute nella tabella
“Potenze disperse dai locali”).

Si possono infine impostare 2 parametri di controllo: avvisare se l’ingombro è superiore ad una lunghezza fissata e se il numero
di elementi calcolati è maggiore di un valore stabilito.
Spuntando “Disegna ingombro reale”, si ottiene una rappresentazione in scala del radiatore, proporzionale al numero di moduli
calcolati.

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TERMOLOG

4.3.10 Inserire una perdita localizzata: T, curva, rubinetto, valvola

Per inserire una perdita localizzata nello schema, cliccare su una delle icone dell’elemento voluto, posizionarsi con il puntatore
del mouse sull’area di lavoro e cliccare sulla posizione in cui si intende inserirlo. Si accede alla seguente finestra (uguale per tutti
gli elementi):

Menù IMPIANTO – Inserire una perdita localizzata


La scheda “Curva” (oppure “T”, “rubinetti”, “valvole”) è dedicata alla scelta dell’elemento da inserire; dal menù a tendina è possibile
selezionare una delle curve incluse precedentemente in archivio. Cliccando su Archivio, si accede direttamente all’archivio scelto
per procedere all’inserimento di un nuovo elemento. Mettendo la spunta su Preferiti, verranno presentati in testa all’elenco gli
elementi in archivio scelti come preferiti.
Una volta scelto l’oggetto si registra il valore del parametrio associato; tale parametro può essere modificato a piacere
dall’Utente.

4.3.11 Selezionare, modificare ed eliminare un oggetto

Cliccando sul comando Seleziona è possibile selezionare, mediante movimento del mouse, alcune parti dell’impianto in fase di
progettazione su cui l’Utente ha necessità di eseguire particolari operazioni, quali, ad esempio, la modifica delle proprietà
correnti o l’eliminazione di alcune componenti: una rappresentazione grafica di quest’ultima attività è riportata nella seguente
figura:

Menù IMPIANTO – Seleziona

Per uscire istantaneamente dal comando in fase di esecuzione è sufficiente digitare il tasto Esc.

Una volta selezionato l’oggetto, compaiono i seguenti simboli accanto all’elemento nell’area di lavoro:

Cliccando sulla “X” si elimina l’elemento.

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TERMOLOG

Calcolo e risultati

In questa sezione si illustrano finalità ed impostazioni del dimensionamento di un impianto di riscaldamento.


In particolare si tratteranno nel dettaglio le seguenti icone della barra dei comandi (menù Impianto):

Comandi Calcolo

Le icone proposte consentono di:


• dimensionare e verificare i diversi elementi dell’impianto;
• consultare i risultati del calcolo.
Nei seguenti paragrafi si trattano nel dettaglio i singoli comandi.

5.1 Calcolo
Una volta che l’Utente, avvalendosi dei comandi illustrati nei precedenti capitoli, ha terminato l’inserimento dei dati di ingresso, il
programma può procedere alla progettazione dell’impianto.

L’icona “Calcola” avvia la seguente il calcolo. Per visualizzare le opzioni del calcolo premi “Opzioni”.

Parametri di calcolo
I parametri generali da impostare sono qui di seguito riportati:
• Temperatura di mandata (°C): temperatura di mandata alla pompa;
• Salto termico (°C): variazione di temperatura sul circuito del sistema di emissione;
Per quanto concerne il calcolo del vaso di espansione:

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TERMOLOG

• Capacità aggiuntive (l);


• Maggiorazione battente (m);
• Distanza vaso di espansione-valvola di sicurezza (m);
Per quanto concerne il diametro delle tubazioni, è data la possibilità all’Utente di scegliere se fare calcolar l’impianto con i diametri
già impostati (selezionare “Usa i diametri impostati”) oppure chiedere al programma la stima dei diametri attraverso la velocità
media del fluido nel circuito, in questo caso è necessario specificare la velocità massima dell’acqua nei condotti:
• Circuito principale (m/s);
• Anelli (m/s).
Dopo avere inserito i precedenti valori, per dare inizio al calcolo dell’impianto è sufficiente cliccare su “Calcola”.

5.2 Risultati del calcolo


Se il calcolo va a buon fine il programma mostra la finestra riepilogativa di cui alla seguente figura, tramite la quale l’Utente può
esaminare il risultato delle elaborazioni:

Risultati – Riassunto del calcolo


Alternativamente, il programma mostrerà un messaggio di errore in cui richiederà di controllare la connessione del circuito.

La finestra che riepiloga i risultati del calcolo eseguito è, a sua volta, suddivisa in 4 sottomenù:
• Riassunto del calcolo;
• Radiatori;
• Pannelli radianti;
• Collettori.
• Ventilconvettori

Come mostrato nel paragrafo 3.4.6, i risultati possono essere consultati anche mediante il Pannello Proprietà, selezionando
ciascun anello o elemento.

5.2.1 Riassunto del calcolo

I principali parametri forniti dalla finestra “Risultati” sono qui di seguito riassunti:
• Prevalenza pompa H (mm c.d.a);
• Portata pompa H (l/h);
• Vaso d’espansione (l);
• Potenza termica dispersione (W);
• Potenza termica ventilazione (W);
• Potenza termica totale (W);
• Velocità Max (m/s);
• Velocità Min (m/s);

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TERMOLOG

• Verifica sulla velocità dei tubi;

5.2.2 Radiatori

I risultati relativi ai “Radiatori” sono mostrati nella seguente tabella:

Risultati – Radiatori
I risultati numerici sono raccolti per livello e per locale; per ciascun locale si riporta:
• la marca del radiatore;
• il numero di elementi calcolati per il singolo radiatore in modo da soddisfare le emissioni richieste;
• la percentuale della potenza dispersa dal locale richiesta al radiatore;
• l’eventuale maggiorazione delle dispersioni ipotizzata;
• la potenza in Watt richiesta al radiatore;
• la potenza in Watt prodotta dal radiatore;
• il rapporto tra potenza generata e richiesta (in %)

5.2.3 Pannelli radianti

I risultati relativi ai “Pannelli radianti” sono mostrati nella seguente tabella:

Risultati – Pannelli radianti


I risultati numerici sono raccolti per livello e per locale; per ciascun locale si riporta:

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TERMOLOG

• la marca del pannello radiante;


• la lunghezza totale del tubo;
• la temperatura raggiunta dal pavimento;
• il passo calcolato per il pannello radiante;
• la potenza al metro quadro richiesta dal locale;
• la potenza al metro quadro emessa dal pannello;
• il rapporto tra potenza emessa e richiesta (in %);
• la potenza al metro quadro fornita dai tubi di adduzione transitanti dal locale.

5.2.4 Ventilconvettori

I risultati relativi ai “ventilconvettori” sono mostrati nella seguente tabella:

Menù IMPIANTO – Risultati – Ventilconvettori


I risultati numerici sono raccolti per livello e per locale; per ciascun locale si riporta:
• la marca del ventilconvettore;
• il numero di ventilconvettori necessari per soddisfare al richiesta
• la percentuale della potenza dispersa dal locale richiesta al ventilconvettore;
• l’eventuale maggiorazione delle dispersioni ipotizzata;
• la potenza Wr in Watt richiesta al ventilconvettore;
• la potenza Wg in Watt prodotta dal ventilconvettore;
• il rapporto Wg/Wr tra potenza generata e richiesta (in %).

5.2.5 Collettori e bilanciamento

I risultati ottenuti sono raccolti anche in riferimento ai collettori che costituiscono l’impianto:

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TERMOLOG

Risultati – Collettori
Nella tabella di destra, per ciascun collettore, si indicano:
• i locali serviti;
• portata e perdite di ciascun anello di ogni anello identificato.
Selezionando una riga si evidenzierà in giallo il relativo risultato nell’istogramma di destra, sia per le perdite che per le portate
dell’anello.

5.2.6 Pannello Risultati generali

Come spiegato nel paragrafo 3.4.6, il Pannello Proprietà del menù Impianto, riassume i principali risultati ottenuti per il singolo
elemento o anello selezionato. Se per esempio si seleziona un radiatore il pannello mostra i seguenti valori:

Pannello Risultati Generali

Pannello Risultati Generali

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TERMOLOG

Disegno esecutivo del pannello radiante

Per poter eseguire il disegno esecutivo dell’impianto a pannelli radianti è necessario aver prima introdotto e calcolato lo schema
progettuale.

Nello schema di progetto inseriti secondo le indicazioni dei capitoli precedenti, verranno poi trasformati nel disegno esecutivo

Dopo aver calcolato un pannello è possibile disegnare il suo tracciato per determinare le quantità dei materiali

Per disegnare un pannello occorre innanzi tutto disegnare l'area che questo andrà ad occupare. L'area disegnata deve essere
fedele il più possibile all'area di calcolo.

Per attivare la modalità di disegno dell'esecutivo premi il pulsante "Esecutivo" posto nella barra delle icone "Elementi
dell'impianto".

Appariranno i pulsanti che ti aiutano a disegnare il pannello e le adduzioni non verranno disegnate.

Disegna l'area effettiva del pannello:

1. Seleziona il simbolo del pannello


2. Clicca il pulsante "Area"
3. Clicca i vertici dell'area occupata dal pannello (usa Ctrl + Z per cancellare l'ultimo punto inserito)
4. concludi cliccando il primo punto inserito.

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TERMOLOG

Al termine del disegno il simbolo del pannello non sarà più visibile e al suo posto comparirà il disegno del poligono che hai
tracciato, in colore blu.

Ora puoi disegnare il tracciato del tubo, prestando attenzione al percorso della sua adduzione.

TERMOLOG ti permette di disegnare due tipologie di tracciati: a spirale o a serpentina.

Per tracciare una spirale segui queste istruzioni:


1. clicca il pulsante "Spirale"
2. traccia il poligono esterno che contiene la spirale, avendo cura di partire dal punto in cui il pannello si congiunge alla
sua adduzione. Il primo punto sarà "l'origine" del pannello.
3. concludi cliccando il primo punto
4. nella finestra che appare seleziona il passo. Il passo calcolato in progetto sarà riportato a fianco della casella.
5. imposta la distanza del tubo dal bordo del poligono che hai tracciato. TERMOLOG preimposta la metà del passo che
hai selezionato.
6. lo sviluppo del tracciato segue l'ordine dei punti che hai inserito.

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TERMOLOG

Il percorso del tubo tracciato da TERMOLOG è modificabile attraverso i comando Modifica e infittisci.

Puoi alterare il percorso del tubo a tuo piacere attraverso il comando "Modifica" che trovi vicino ai pulsanti per la generazione
dei percorsi a serpentina o a spirale.
1. clicca il pulsante "modifica"
2. clicca i punti di passaggio del tubo. Ricordati che devi partire e/o terminare sempre sul tubo che intendi modificare.

Ad esempio puoi estendere il tracciato della parte iniziale o terminale del pannello, oppure puoi allungare il percorso del
pannello per includere una parte che non è stata "coperta"
Per tracciare l'adduzione usa sempre il pulsante "Modifica"
1. clicca il pulsante "modifica"
2. parti dal collettore e raggiungi sia in entrata che in uscita il pannello che intendi collegare.

Come ausilio al disegno puoi usare la griglia.


1. clicca sul pulsante "Snap", poi seleziona il comando "Imposta griglia generica"
2. clicca l'origine della griglia (ad esempio il termine della tubazione del pannello)
3. imposta la direzione di sviluppo della griglia cliccando un secondo punto
4. al termine la griglia avrà origine nel punto che hai scelto e potrai impostarne il passo con il comando "Passo della
griglia" (sotto il comando "Snap")

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TERMOLOG

Per infittire il pannello puoi usare il comando "Infittisci"


1. seleziona il pulsante "Infittisci"
2. clicca due punti in successione che vanno ad intersecare le tubazioni che intendi rendere più fitte.
3. al termine ti viene chiesto di quanto intendi spostare ogni tubo. Lo spostamento avviene verso il primo punto cliccato.

Ad esempio, se ho un pannello a passo 22 cm e ne voglio infittire una parte portando il passo a 15 cm, dovrò indicare al
programma di effettuare un infittimento pari a 22-15 = 7 cm.
Per regolare la distanza fra due tratti di tubo posso usare il comando "Regola"
1. seleziona il pulsante "regola"
2. clicca due punti: entrambi devono essere appartenenti a tratti di tubo.
3. imposta di quanto vuoi spostare il tubo a cui appartiene il secondo punto. Lo spostamento avviene verso il primo punto
cliccato per quantità positive.

Il disegno del tracciato dei pannelli presuppone l'uso intensivo degli snap. Per ogni comando TERMOLOG attiva gli snap che
ritiene più importanti, ma lascia a te la possibilità di intervenire attraverso il menu che compare dopo aver premuto il pulsante
"Snap"

• Snap alla griglia: fa si che il mouse si posti su una griglia rettangolare il cui passo e origine può essere impostato da te
• Snap agli oggetti: il movimento del mouse viene catturato se sufficientemente vicino ai punti che definisco un oggetto
(ad esempio le estremità di un tubo o i vertici di un locale...)
• Snap magnetico: il movimento del mouse viene catturato in ascissa o ordinata dai punti presenti anche se questi sono
distanti
• Snap alle linee degli oggetti: il movimento del mouse viene catturato dalle linee che definiscono un oggetto (ad
esempio, il tracciato di un tubo)
• Snap allo sfondo: snap ai punti dello sfondo se questo è in formato dxf o dwg
• Snap ortogonale: evita l'insertimento di linee oblique
• Snap guide: puoi inserire delle guide verticali o orizzontali a cui il mouse è sensibile.
• Snap orizzontale: limita il movimento sulla sola x
• Snap verticale: limita il movimento sulla sola y

Per ricoprire un locale con due (o più pannelli) occorre prestare un po’ di attenzione. Vediamo un esempio, ricopriamo un'area
rettangolare con due pannelli.
1. tracciamo l'area di ciascun pannello, dividendo l'area del locale in due metà (facciamo l'ipotesi che ogni pannello serva
metà del carico del locale)
2. tracciamo il primo pannello, quello più "in alto"

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TERMOLOG

Per tracciare il suo percorso usiamo le regole già viste, quindi tracciamo il poligono partendo dal punto di ingresso
dell'adduzione. Avremo il pannello in disegno, con l'ingresso posto nel punto in prossimità della scritta P1.
Il pannello è stato tracciato con una distanza d dal poligono tracciato pari alla metà del passo. Per fare questo esempio ho usato
un passo di 15 cm.
Per tracciare il secondo pannello dobbiamo tenere presente che l'adduzione del primo prenderà una "fetta" rettangolare posta a
sinistra che dovremo evitare.

Per semplificare la definizione dell'area del secondo pannello possiamo usare la griglia mobile.
1. Clic sul pulsante "Snap", poi clic su "imposta griglia generica".
2. ora con lo snap magnetico attivo, clicchiamo sul punto in basso a sinistra (punto A) e poi sul punto in basso a destra
per definire una griglia rettangolare.
3. Clic sul pulsante "Snap", poi clic su "Passo della griglia". Impostiamo il passo pari alla metà del passo del pannello:
0.075.

Per tracciare il pannello:


1. clic sul punto A, poi clic in sequenza sui punti B, C e D
2. passo del pannello a 15 cm e distanza pari alla metà (0.075 m)

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TERMOLOG

Come si vede in figura il primo pannello avrà lo spazio per la sua adduzione e il secondo pannello sarà posizionato esattamente
in passo con il primo.
Per configurazioni più complesse occorre adattare questo procedimento e fare un uso intensivo della griglia e delle guide.

Una situazione tipica da affrontare è quella che prevede l'infittimento di una parte del pannello in prossimità di una finestra. In
questo caso è possibile disegnare il pannello come se fosse composto di due sotto pannelli, ciascuno avente un passo diverso.
Questa situazione corrisponde al fatto di avere un passo principale ed una zona di una certa area infittita con un passo imposto
più corto. Per il calcolo il pannello sarà unico.

In questo caso si deve agire secondo questa sequenza.


1. disegno l'area del pannello P1. Ricordiamo che il pannello è uno solo, quindi avrà una sola area,
2. disegniamo la spirale del pannello P1 con il passo principale: questo occuperà una parte dell'area totale. Le regole di
disegno sono quelle già illustrate
3. disegniamo il "sotto pannello" a passo impostato nella rimanente parte. Il sotto pannello appartiene sempre allo stesso
pannello P1.
4. colleghiamo i due tracciati con una procedura automatica e lasciamo al programma il compito di unire le due tubazioni.

Per collegare i due tracciati:


1. clicca sul pulsante "Modifica"
2. clicca sull'ingresso del sotto pannello
3. clicca su un tratto del tubo del pannello principale.

Il programma crea un percorso continuo e realizza così un pannello (uno solo) con percorso principale e un percorso
secondario infittito.

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TERMOLOG

Con questa tecnica è possibile ricoprire le aree complesse come quelle dei bagni.
Un'altra situazione interessante è quella che vede la ricopertura di aree con forma non rettangolare. Ad esempio, una stanza a
forma di L può essere ricoperta in maniera efficiente dividendo in due tracciati collegati fra loro come nel punto precedente.

Si tratta quindi di disegnare il percorso che consideriamo principale e poi di collegare il percorso "secondario" che consideriamo
una derivazione.

Nella figura che segue si vede l'area a forma di L ricoperta dal pannello P1. Il tracciato P1-A è quello principale, mentre quello
P1-B è quello secondario.
Nella figura che segue traccio il rettangolo del sotto pannello P1-B

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TERMOLOG

Si ottiene il disegno che segue.

Con il comando “Modifica” connetto i due sotto pannelli.

www.logical.it 505
TERMOLOG

Stampe

TERMOLOG – Modulo IMPIANTI è in grado di presentare le seguenti stampe:


• stampa della scheda di ciascun elemento dell’archivio (vedere paragrafo 2.2);
• stampa dello schema dell’imapinto (vedere paragrafo 3.2);
• la stampa della Relazione tecnica.

Tutte le stampe sono visualizzabili con Word processor del programma o con un comune Word processor e sono modificabili a
piacere dall’utente.

7.1 Stampa della relazione


Per visualizzare l’anteprima di stampa della relazione tecnica di impianto, cliccare sull’icona “Relazione”.

Il software chiede se si intendere stampare utilizzando il Word processor di Termolog (si producono file in formato .rtf, .doc o .txt)
oppure il word processor di sistema, ovvero quello installato sul proprio pc che genera file in formato .doc.
La relazione tecnica contiene tutti i dati di input, il computo dei materiali ed i risultati in forma di tabelle e diagrammi di cui al
capitolo precedente.

www.logical.it 506
TERMOLOG

TERMOLOG
Manuale d'uso
Motore DINAMICO ORARIO

www.logical.it
non solo software 507
TERMOLOG

Termolog – Motore DINAMICO ORARIO


MANUALE D’USO

Copyright 2017 Logical Soft s.r.l. – Via Garibaldi, 253 – 20832 Desio (MB)
www.logical.it

Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati a Logical Soft. La struttura e il contenuto del presente testo non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali
danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: domenica 26 settembre 2021

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TERMOLOG

Introduzione

I Premessa
TERMOLOG – Motore DINAMICO ORARIO

Il Motore DINAMICO ORARIO è il software di simulazione dinamica, nato da un progetto di ricerca del Politecnico di Milano con Logical Soft,
che esegue il bilancio energetico orario e determina la reale risposta dell'edificio al clima e alle condizioni d'uso interne.
L'analisi dinamica permette di rappresentare in modo realistico ed affidabile le condizioni di comfort e consumo in caso di progetto o diagnosi
energetica. Fino ad ora questa analisi è stata affidata a software americani come Energy Plus o TRNSYS, nei quali è però necessario ricreare
l'intero modello energetico dell'edificio e immettere numerosi dati aggiuntivi a volte difficili da reperire.
Il nuovo Motore DINAMICO ORARIO di TERMOLOG esegue l’analisi dinamico oraria secondo la procedura riportata nella norma UNI EN
ISO 52016:2018, diversamente dai software dinamici universalmente conosciuti.
Il nuovo software include già un ricco archivio di materiali con cui definire le stratigrafie, contiene i dati climatici di tutti i comuni italiani ed
è in grado di importare i dati di ogni località del mondo. Tutto ciò, unito alla moderna interfaccia grafica di TERMOLOG, agevola notevolmente
il lavoro di definizione del modello energetico senza alcuna necessità di semplificazioni e conseguenti imprecisioni.
Il calcolo dinamico di TERMOLOG consente di ottenere:

• valore orario della temperatura interna dell'aria, della temperatura operante interna, della temperatura media radiante;
• carico termico sensibile e latente orario per riscaldamento e raffreddamento;
• fabbisogno energetico sensibile e latente;
• condizioni termoigrometriche dell'aria da immettere per garantire la necessaria umidificazione o deumidificazione.

Il Motore DINAMICO ORARIO di TERMOLOG può essere utilizzato al pari di tutti gli altri software di simulazione dinamica per il progetto e
la diagnosi energetica degli edifici. Si ricorda che non è consentito attualmente elaborare una valutazione dinamica per redigere
direttamente il documento di APE o le verifiche di legge nel confronto con l’edificio di riferimento.

Progetto degli edifici: quando si utilizza il metodo dinamico


In caso di progetto energetico occorre garantire un ottimo comfort interno e soprattutto progettare correttamente l'impianto affinché non
sia sovra o sottodimensionato. Il Motore DINAMICO ORARIO di TERMOLOG consente di ricavare con precisione la temperatura dell'aria
interna e il comfort indoor e soprattutto determina ora per ora la potenza richiesta all'impianto. L'analisi dinamica calcola con accuratezza
il carico massimo per la climatizzazione estiva e invernale, indica in modo evidente il sottodimensionamento dell'impianto e gli effetti
dell'attenuazione e inoltre consente il progetto della regolazione del sistema.

Diagnosi energetica: come cambiano i risultati col metodo dinamico


Il Motore DINAMICO ORARIO consente di simulare il comportamento reale dell'edificio in risposta alle condizioni climatiche esterne, ai profili
d'uso e occupazionali dell'utenza. Per questo in caso di edifici con uso discontinuo o valutazioni in regime di raffrescamento l'analisi dinamica
è l'unica modalità di calcolo affidabile.

In TERMOLOG è possibile definire con dettaglio orario

• temperatura di set point e set back di raffrescamento e riscaldamento


• profili di occupazione e apporti interni dovuti alla presenza di persone, macchine, illuminazione
• ricambio d'aria orario di involucro, anche in base agli orari di apertura finestre
• produzione di vapore interna oraria
• profili d'uso orari delle schermature mobili sui serramenti.

Dati climatici esterni


TERMOLOG possiede la banca dati completa dell'anno tipo climatico fornito da CTI per tutte le province italiane. Il Motore DINAMICO ORARIO
carica i dati in formato CSV o EPW (Energy Plus Weather) e calcola con dati personalizzati e in località situate ovunque nel mondo.

Risultati di calcolo e statistiche

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TERMOLOG

TERMOLOG Motore DINAMICO ORARIO restituisce in modo chiaro i risultati del calcolo con dettaglio orario, giornaliero, mensile e annuale:
il report orario può essere esportato in XLS per un'analisi approfondita. TERMOLOG mette in evidenza tutti gli indicatori sensibili attraverso
grafici efficaci e statistiche riassuntive che consentono di leggere con immediatezza i risultati della simulazione.

II Normativa di riferimento
TERMOLOG Motore DINAMICO ORARIO è stato progettato in ottemperanza alla EN ISO 52016:2017, pubblicata in Italia il 1° marzo 2018.

III Consultazione del manuale e guida in linea


TERMOLOG Motore DINAMICO ORARIO esegue la valutazione sul modello energetico costruito all’interno del Modulo PROGETTISTA o del
Modulo DIAGNOSI. Si rimanda quindi ai videotutorial o ai manuali specifici di modellazione per ulteriori informazioni relative alla definizione
dell’involucro dell’edificio.
Questo manuale è stato pensato per indicare al professionista gli elementi principali che consentono a TERMOLOG di gestire gli input di
calcolo relativi alla simulazione dinamica e non ha l’obiettivo di divulgare la normativa di calcolo.

Il presente manuale e la guida in linea sono sempre in fase di aggiornamento, elaborazione e sviluppo per essere arricchite di nuove sezioni
o adeguate a cambiamenti normativi. Si raccomanda di scaricare periodicamente la versione più aggiornata del manuale dalla pagina
supporto di TERMOLOG.

CONVENZIONE DEL MANUALE

Per facilitare la lettura di questo testo si illustra un’importante convenzione di scrittura.

TESTO IMPORTANTE

Nel manuale le parti di testo più importanti sono sottolineate da uno sfondo giallo e bordo nero.

www.logical.it 510
TERMOLOG

Come iniziare

1.1 Installazione
Il Motore DINAMICO ORARIO è un nuovo Modulo di TERMOLOG che si abilita all’atto dell’acquisto del software. L’installazione del Modulo è
vincolata all’installazione di TERMOLOG.
La cartella di installazione predefinita è c: \ programmi \ Termolog oppure c: \ programmi (x86) \ Termolog.

Importante: Per avere informazioni dettagliate sulla procedura di installazione e abilitazione, consulta la pagina supporto di TERMOLOG.

Per avviare il programma devi solo fare doppio clic sull’icona TERMOLOG.

1.2 La schermata principale


Il Motore DINAMICO ORARIO di TERMOLOG non è un Modulo indipendente, ma è un motore di calcolo che può essere inizializzato a valle
della classica modellazione energetica. Per questo non compare in elenco tra i Moduli visualizzabili all’avvio del software, ma è disponibile
all’interno del Modulo PROGETTISTA o del Modulo DIAGNOSI (file con estensione .RelX). All'interno di questi Moduli, basta portarsi nel
menù Calcolo e Diagnosi e verificare se è presente l’icona Dinamico sulla barra delle icone superiori.

TERMOLOG: Schermata di avvio

1.3 I dati climatici orari


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TERMOLOG

Per eseguire una simulazione dinamica oraria è necessario partire da dati climatici definiti con passo orario.
All’interno di TERMOLOG è disponibile tutta la banca dati dell’Anno tipo Climatico CTI.

Si ricorda che l’anno tipo climatico CTI è costruito come somma di mesi appartenenti a diverse annualità. Per chi desiderasse visionare i
contenuti in originale può scaricare i file XLS disponibili sul sito www.cti2000.it

I valori contenuti nei file relativi all’anno tipo climatico hanno reso possibile la definizione dei dati climatici mensili secondo la 10349:2016.

Per vedere i dati climatici caricati da TERMOLOG è necessario indicare il nome del Comune nel Menù relazione e premere il comando
COMUNE presente nella ribbon superiore.

Nella schermata che appare scegliere il menu Dati climatici orari Standard.

In basso nella scheda Dati sono visualizzati i dati climatici orari standard del Comune impostato.

Le colonne contengono:

• Passo: step di calcolo


• Mese: valore numerico del mese
• Settimana: valore numerico della settimana nell’anno
• Giorno sett: valore numerico del giorno nella settimana dell’anno
• Ora giorno: da 1 a 24
• Θe,air: temperatura dell’aria esterna [°C]
• Vw: velocità del vento [m/s]
• H: contenuto d’acqua [g/kg]

www.logical.it 512
TERMOLOG

• IsolN: Irradianza media globale sul piano verticale NORD [W/m2]


• IsolE: Irradianza media globale sul piano verticale EST [W/m2]
• IsolS: Irradianza media globale sul piano verticale SUD [W/m2]
• IsolW: Irradianza media globale sul piano verticale OVEST [W/m2]
• IsolH: Irradianza media globale sul piano orizzontale [W/m2]

I file dell’Anno tipo climatico CTI contengono unicamente il valore di irradianza globale sul piano orizzontale. La proiezione sui diversi
orientamenti viene effettuata secondo il modello previsto dalla EN ISO 52010, con il modello del cielo di Perez.

In TERMOLOG è possibile caricare i dati climatici da file esterni in formato EPW o CSV.

Per caricare i dati selezionare l’icona di caricamento (cartella gialla).

E selezionare conseguentemente il formato desiderato disponibile tra:

- Energy Plus (.epw)


- Foglio di calcolo (.csv .xls)

Scegliendo la prima opzione, Energy Plus (.epw), appare una finestra in cui è necessario impostare la tipologia di importazione desiderata
prima di selezionare il file da importare. La scelta deve avvenire in accordo ai dati disponibili: se è nota l’irradiazione orizzontale, TERMOLOG
valuta la componente diretta e diffusa dell’irradiazione in funzione dell’indice di chiarezza e le irradiazioni sulle superfici orientate secondo
il Modello del cielo di Perez (ISO 52010-1); se sono note irradiazione diretta e diffusa orizzontali, TERMOLOG valuta le irradiazioni sulle
superfici orientate secondo il Modello del cielo di Perez (ISO 52010-1) a partire dalle componenti orizzontali specificate.

Si ricorda che i dati disponibili dalla banca Energy plus (formato EPW) possono non essere completi. TERMOLOG valuta automaticamente le
radiazioni orientate secondo il modello previsto dalla EN ISO 52010 qualora questi non fossero disponibili.

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TERMOLOG

Nella sezione File, il comando Sfoglia consente di selezionare il percorso a cui accedere per scegliere il file EPW da importare. Si conferma la
scelta cliccando su “Avanti”: in questo modo vengono caricati i dati climatici orari della località desiderata.

Scegliendo la seconda opzione, Foglio di calcolo (.csv .xls), appare una finestra in cui è necessario impostare la tipologia di importazione
desiderata prima di selezionare il file da importare. La scelta deve avvenire in accordo ai dati disponibili: se è nota l’irradiazione orizzontale,
TERMOLOG valuta la componente diretta e diffusa dell’irradiazione in funzione dell’indice di chiarezza e le irradiazioni sulle superfici orientate
secondo il Modello del cielo di Perez (ISO 52010-1); se sono note irradiazione diretta e diffusa orizzontali, TERMOLOG valuta le irradiazioni
sulle superfici orientate secondo il Modello del cielo di Perez (ISO 52010-1) a partire dalle componenti orizzontali specificate; se è nota
l’irradiazione per tutti gli orientamenti, è necessario che siano a disposizione tutte le irradiazionisugli orientamenti principali Nord, Sud,
Ovest, Est. Il modello di Perez risulta richiedere maggiori capacità computazionali rispetto a tutti gli altri modelli isotropici ma fornisce risultati
più raffinatiCon la funzione sottostante “Clicca qui per visualizzare un esempio della tipologia selezionata” è possibile visionare un file CSV di
esempio da poter seguire per una corretta impostazione dei dati climatici orari da importare.

Il comando sfoglia consente di selezionare il percorso a cui accedere per scegliere il file CSV o XLS da importare. Si conferma la scelta cliccando
su “Avanti”.

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TERMOLOG

Appare in seguito una finestra in cui è necessario associare le colonne del file da importare alle voci richieste. Mettendo la spunta su “Ricava
i valori medi mensili dai dati orari” è possibile anche calcolare i dati climatici standard mensili, per la medesima località per cui si stanno
importando i dati orari. Per confermare le impostazioni, cliccare su “Avanti”: in questo modo vengono caricati i dati climatici della località
desiderata.

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TERMOLOG

Si consiglia di caricare dati climatici di anni non bisestili e relativi all’intero anno solare. E’ possibile importare anche dati limitati ad una
frazione di anno ed effettuare il calcolo in quel limitato periodo. Ad esempio se si desidera calcolare nel mese di giugno, considerando che il
periodo di calcolo effettivo è preceduto da un periodo di inizializzazione, è necessario che il file con i dati climatici da importare sia completo
per l’intero anno solare: qualora non fossero disponibili tutti i dati, è possibile copiare i dati climatici del mese in oggetto per i restanti mesi
dell’anno.

I dati climatici possono essere visualizzati anche sotto forma di grafico:

il comando OCCHIO consente di vedere nel grafico i valori di irraggiamento all’ora desiderata

il comando FRECCIA fa apparire o sparire il calendario, per muoversi agevolmente nella


visualizzazione dei giorni

il comando con il CHECK verifica il corretto inserimento di tutti i dati necessari per calcolare.

Il pannello DIAGRAMMI può essere utilizzato per visionare i dati sotto forma di diagramma. Nella parte sinistra della finestra, il menu a
tendina Grafico consente la scelta del valore da visualizzare e il calendario permette la selezione del periodo di calcolo.

1.4 I profili d’uso

La valutazione oraria necessita dell’indicazione dei profili (Schedule) d’uso e di temperatura per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione,
apporti interni e formazione di umidità.

TERMOLOG consente di inserire profili validi per un periodo imposto dall’utente (settimanale, stagionale, mensile, annuale) a livello di zona.

Prima di eseguire il calcolo orario dell’edificio è necessario portarsi nel menù ZONE e indicare uno o più Schedule.

Per farlo selezionare la zona termica desiderata dall’albero a sinistra e selezionare il paragrafo Profili d’uso.

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TERMOLOG

Appare in questo modo il pannello Profili d’Uso.

Con i comandi posti in alto a sinistra è possibile aggiungere un nuovo Scheduling.

Programmazione di zona
Selezionando il comando NUOVO viene aperta la guida alla programmazione di zona, è possibile scegliere tra le seguenti tipologie di
programmazione:

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TERMOLOG

Annuale: genera in automatico uno schedule su base settimanale (lunedì – domenica) che verrà applicato per tutte le ore dell’anno.
Stagione invernale – estiva: genera in automatico tre periodi corrispondenti alle stagioni convenzionali di accensione dell’impianto termico
di riscaldamento e l’intermedio estivo. La stagione convenzionale è quella definita dal DPR 412/97: per località non italiane si consiglia di
verificare i dati automaticamente prodotti da TERMOLOG.

Occupazione
Il passo successivo prevede la definizione delle ore di occupazione dell’edificio in una settimana tipo. In base alla presenza saranno applicati
valori di temperatura di set point, apporti interni e ventilazione di default. Dove non è indicata la presenza verranno inseriti valori di set back.

La scelta della Destinazione d’uso, consente invece al programma di suggerire dei valori idonei nelle celle sottostanti e, al momento della
creazione dei profili d’uso, di impostare in maniera coerente con la destinazione l’andamento orario settimanale delle temperature di set
point e set back degli impianti in accordo ad una programmazione standard per quel tipo di destinazione.

- Apporti interni in W: nella finestra di inserimento dati relativa ai carichi interni è possibile scegliere tra:

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TERMOLOG

o Valore utente, per specificare un valore in Watt complessivo dei carichi interni dovuti alle macchine, alle persone,
all’illuminazione e a tutte le sorgenti di calore presenti in ambiente.
o Calcolo in base alla norma UNI EN 8996 sull’attività metabolica. Selezionando l’attività ed indicando il numero di
persone e le attrezzature presenti viene stimata la potenza complessiva interna.

Schedule

Nella schermata Schedule vengono impostati i parametri di temperatura (riscaldamento/raffrescamento), apporti interni, ventilazione e
produzione di vapore. Questi valori saranno applicati ai giorni in base al tipo di programmazione scelta. Nella schermata sotto raffigurata
viene impostato uno schedule per tutti i giorni della stagione invernale:

I valori richiesti sono:

- Temperatura di set point/back di riscaldamento in °C. Per indicare una temperatura libera senza controllo impiantistico si
immette convenzionalmente OFF. TERMOLOG introduce questo dato selezionando la voce “Valore libero” nella schermata di
modifica della temperatura di setpoint.

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TERMOLOG

- Temperatura di set point/back di raffrescamento in °C. Per indicare una temperatura libera senza controllo impiantistico si
immette convenzionalmente OFF. TERMOLOG introduce questo dato selezionando la voce “Valore libero” nella schermata di
modifica della temperatura di setpoint.

- Ventilazione in m3/h: nella finestra di inserimento dati relativa allo schedule di ventilazione è possibile scegliere tra:
o Valore utente, per indicare direttamente il valore dei ricambi d’aria orari in m3/h stimati in ventilazione naturale,
infiltrazione o prodotti attraverso un impianto di ventilazione meccanica.
o Calcolo in base all’apertura dei serramenti: specificando l’altezza di apertura, la percentuale di apertura della finestra
(percentuale in area apribile sull’area totale) e l’altezza dell’apertura, TERMOLOG valuta il numero di ricambi d’aria
naturale derivanti.

- Produzione di vapore in kg: è possibile indicare su base oraria la formazione di umidità che influenza il bilancio in energia latente.
Il dato da considerarsi come un carico aggiuntivo in termini di umidità; nel calcolo viene moltiplicato per la superficie utile della
zona climatizzata e per i secondi afferenti ad un’ora.

Lo schedule rappresenta la programmazione dell’edificio. Partendo dall’indicazione dello schedule è possibile ottenere diverse
valutazioni:

CALCOLO DEL FABBISOGNO ENERGETICO con impianto ideale, in sede progettuale: impostando uno schedule a setpoint continuo 24 h e
una potenza disponibile infinita (rappresentata da un valore molto grande ad esempio 1MW).

CALCOLO DELLA POTENZA IMPIEGATA REALE con il generatore reale e lo schedule che rappresenta il vero utilizzo dell’impianto

CALCOLO IN TEMPERATURA LIBERA senza impianto e quindi senza controllo di temperatura, per avere l’andamento della temperatura
interna operante senza influenza dell’impianto.

Al termine della creazione guidata dello Scheduling TERMOLOG mostra l’andamento dei profili d’uso per l’intero anno, con la colorazione
scelta in fase di programmazione.

Il completamento dello scheduling per l’intero anno dipende dalla tipologia di programmazione scelta e può sempre essere modificata o
integrata a posteriori, per esempio aggiungendo un profilo settimanale o giornaliero in seguito a quello stagionale standard:

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TERMOLOG

In ogni momento è possibile visualizzare e/o modificare la programmazione dei giorni, selezionando un giorno dal calendario. Nella parte
bassa dello schermo compare lo Schedule giornaliero.

Tutti i valori sono modificabili dalla tabella e possono essere applicati al singolo giorno (Programmazione solo per questo giorno) oppure
agli stessi giorni della settimana dell’anno (Salva tutti i…).

Il comando ‘pennello’ permette di estendere il profilo selezionato a interi periodi.

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TERMOLOG

È sufficiente selezionare il giorno di riferimento, quindi il primo giorno e poi l’ultimo giorno del periodo in cui si vuole attivare la
programmazione selezionata.

Nel pannello Profili d’Uso è anche possibile definire valori personalizzati di ventilazione, carichi interni e umidità per i periodi non specificati
nello schedule o per il calcolo con profilo ideale.

In particolare i periodi non specificati sono quelli esclusi dallo schedule del profilo d’uso ma inclusi nel periodo di calcolo: ad esempio se in
un calcolo annuale si imposta lo schedule della sola stagione estiva, questi valori vengono utilizzati per i restanti mesi dell’anno.

Inoltre per calcoli annuali a partire dal 1° gennaio, il calcolo deve essere preceduto almeno dal periodo 18-31 dicembre: se non è stato inserito
nei profili d’uso lo schedule degli ultimi 14 giorni del mese di dicembre, vengono utilizzati per il calcolo i valori impostati per periodi non
specificati.

Il periodo di calcolo effettivo è preceduto da un periodo di inizializzazione sufficientemente lungo da rendere trascurabile l’influenza delle
temperature di ciascun nodo all’inizio del calcolo all’avvio del periodo di calcolo effettivo.

Scegliendo tramite l’apposita spunta l’opzione calcolo automatico, le celle relative a ventilazione, carichi interni e umidità si inibiscono:
vengono compilate a seguito del calcolo dinamico con i relativi valori, derivanti dalla destinazione d’uso della zona termica di appartenenza.

Per quanto rigurada invece le temperature di riscaldamento e raffrescamento nei periodi non specificati o nei calcoli con profilo ideale, il
software imposta un setpoint continuo 24h con programmazione e valori di temperature definite sulla base della destinazione d’uso della
zona termica climatizzata.

È possibile visionare tali valori nei Dati generali e geometria della zona, cliccando sul comando “Calcolatrice”.

Nei profili d’uso della zona, una sezione dedicata consente infine di impostare i valori di capacità termica specifica dell’aria e dei mobili, di
umidità relativa di set point minima e massima e di frazioni convettive: sono impostati i dati di default richiesti anche dall’appendice nazionale
sulla norma UNI EN ISO 52016:2018. Ogni cella è editabile per consentire all’utente di inserire eventuali valori personalizzati.

- Calore specifico dell’aria e dei mobili: il valore deve essere indicato in J/m2K. Nella tabella B.17 della UNI EN ISO 52016-2:2018 si
consiglia un valore di 10000 J/m2K. Questo valore predefinito nella norma si basa sulla seguente ipotesi: se l'altezza media netta
della stanza è pari a 2.4 m, la massa d'aria per metro quadrato di superficie è 3 Kg ca.; assumendo che la capacità termica dell’aria
sia di 1000 J/KgK, il calore specifico dell’aria diventa pari a 3000 J/m2K. Considerando anche la capacità termica aggiuntiva
dell’arredamento, il valore complessivo del calore specifico dell’aria e dei mobili può essere assunto pari a 10000 J/m 2K. Nel calcolo
dinamico questo valore viene poi moltiplicato per la superficie utile della zona calcolata.

- Umidità relativa minima e massima di set point: questi dati rappresentano il range di valori percentuali entro cui viene calcolata la
potenza richiesta all’impianto per umdificazione/deumidificazione, ad esempio quella di una UTA.

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TERMOLOG

- Frazione convettiva dei carichi interni: valore che moltiplica la potenza interna disponibile oraria. Nella tabella B.11 della UNI EN
ISO 52016-2:2018 si consiglia un valore di 0.40. Questo valore predefinito nella norma si basa sulla assunzione che la maggior parte
dei carichi termici interni dissipa il calore a una temperatura e da una superficie tali per cui il trasferimento di calore per convezione
e per irraggiamento termico sono dello stesso ordine di grandezza; è stato scelto un valore arbitrario pari a 0.4 (la variazione ha
comunque poca influenza sul risultato finale del fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento, a meno che si scelgano
valori estremi, sconsigliati, vicini a 1 oppure a 0).

- Frazione convettiva degli apporti solari: valore che moltiplica la radiazione solare disponibile oraria. Nella tabella B.11 della UNI EN
ISO 52016-2:2018 si consiglia un valore di 0.10. La radiazione solare entrante in una zona termica attraverso le finestre viene
assorbita da schermature interne o da tende, dai mobili, dalle piante e dalle superfici interne; in parte direttamente, in parte dopo
multiple riflessioni. Il calore soalre assorbito dai mobili e dalle piante si converte quasi interamente e molto rapidamente in calore
convettivo. Se si assume che il trasferimento di calore risultante per convezione e per radiazione termica sono nello stesso ordine
di grandezza, è possibile anche utilizzare un valore pari a 0.4 (la variazione ha comunque poca influenza sul risultato finale del
fabbisogno energetico per riscaldamento e raffrescamento, a meno che si scelgano valori estremi, sconsiglaiti, vicini a 1 oppure a
0).

- Frazione convettiva del riscaldamento: nella tabella B.11 della UNI EN ISO 52016-2:2018 si consiglia un valore di 0.40 ma può variare
in funzione della tipologia di terminali di emissione installati nella zona (ventilconvettori, split, radiatori, pannelli radianti a
pavimento).

- Frazione convettiva del raffrescamento: nella tabella B.11 della UNI EN ISO 52016-2:2018 si consiglia un valore di 0.40 ma può
variare in funzione della tipologia di terminali di emissione installati nella zona (ventilconvettori, split, radiatori, pannelli radianti a
pavimento).

1.5 Le strutture disperdenti

Le strutture opache

Il metodo di calcolo previsto dalla norma europea - Gli elementi disperdenti che caratterizzano l’involucro sono interpretati dal Motore
DINAMICO ORARIO di TERMOLOG attraverso il modello RC a parametri concentrati (Resistenza – Capacità), indicato sulla norma UNI EN ISO
52016:2018.

Nel modello RC, in analogia alle regole dell'elettrotecnica, le resistenze elettriche rappresentano le resistenze termiche dei diversi strati che
costituiscono le pareti e le capacità le relative capacità termiche. La fonte di calore, come ad esempio la radiazione incidente su una superficie
oppure il riscaldamento, è rappresentata nell'analogia elettrica dal generatore mentre la temperatura è l'equivalente della tensione ai nodi.

Ogni elemento disperdente viene quindi rappresentato tramite un circuito equivalente RC a parametri concentrati costituito da:

• 5 nodi
• 4 resistenze
• 5 condensatori

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TERMOLOG

A cui si aggiungono:

• 3 nodi per la temperatura dell'aria


• 2 resistenze convettive
• 2 resistenze radiative
La figura mostra una modellizzazione molto semplificata dell'edificio che consente di capire meglio l'approccio utilizzato, si noti che le
resistenze sono espresse in termini di conduttanza h. Gli elementi rappresentati sono:

TO : Temperatura aria esterna (K)


TA: Temperatura aria interna (K)
TM: Temperatura massa edificio (K)
CA: Capacità termica aria (J/K)
CM: Capacità termica della massa dell'edificio (J/K)
UA: Coefficiente di scambio termico aria-interna aria-esterna (W/K)
HM: Coefficiente di scambio termico aria interna massa dell'edificio (W/K)
QA: Calore fornito all'aria (W)
QM: Calore fornito alla massa (W)

Per la soluzione del problema occorre risolvere le equazioni di bilancio ai nodi, considerando la temperatura esterna To nota, le equazioni da
risolvere sono due per ogni intervallo di calcolo dt:

Si tratta di equazioni differenziali ma nel caso specifico l'intervallo di calcolo è discreto e vale un'ora, quindi:

dt -> Δt = 3600s e dT -> ΔT = Tn-Tn-1

ovvero la variazione di temperatura intervenuta nell'intervallo.

Tn-1 è la temperatura calcolata al passo precedente, all'inizio del calcolo occorre quindi imporre dei valori di partenza.

Questo modello è molto semplificato poiché tutta la massa dell'edificio, incluso il contenuto, è rappresentata da un unico termine e quindi
si suppone che si trovi tutta alla stessa temperatura.

La norma propone un metodo per determinare i valori delle conduttanze heli:n e delle capacità termiche specifiche keli;n da attribuire al
modello RC.

Vediamo qui come si procede per le pareti opache multistrato. Il metodo non richiede la conoscenza della stratigrafia dettagliata
dell'elemento ma richiede la conoscenza di:
• resistenza di sola conduzione (Reli;c m2K/W)
• capacità termica media per unità di superficie. (Celi;m J/m2K)
• posizione della massa termica
Sono previste 5 differenti casi di posizionamento della massa termica indicati nella norma con le sigle I, E, IE, D, M.

In tutti i casi, indipendentemente dalla localizzazione della massa termica, la resistenza totale è suddivisa sulle conduttanze tra i nodi in
questo modo:

attribuendo maggiore potere isolante agli "strati" interni della struttura. La capacità termica invece è attribuita in modo differente in
funzione del caso specifico.

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TERMOLOG

Tipo I
La massa termica è sul lato interno della parete (es. parete cappotta) in questo caso tutta la capacità termica è attribuita al nodo interno 5:
• keli;5 = Celi;m
• keli;1 = keli;2 = keli;3 = keli;4 = 0
Tipo E
La massa termica è sul lato esterno della parete (es. parete isolata internamente) in questo caso tutta la capacità termica è attribuita al
nodo esterno 1:
• keli;1 = Celi;m
• keli;2 = keli;3 = keli;4 = keli;5 = 0
Tipo EI
La massa termica è in parte sul lato interno in parte sul lato esterno della parete (es. parete isolata in intercapedine) in questo caso tutta la
capacità termica complessiva è suddivisa tra i nodi interno ed esterno 1 e 5:
• keli;1 = keli;2 = Celi;m/2
• keli;3 = keli;4 = keli;5 = 0
Tipo D
La massa termica è distribuita su tutto lo spessore della parete (es. parete in laterizio termoisolante) in questo caso la capacità termica
complessiva è suddivisa fra tutti gli strati in questo modo:
• keli;2 = keli;3 = keli;4 = Celi;m/4
• keli;1 = keli;5 = Celi;m/8
Tipo M
La massa termica è concentrata al centro della parete (es. parete isolata sia internamente che esternamente) in questo caso tutta la
capacità termica complessiva è attribuita al nodo centrale:
• keli;3 = Celi;m
• keli;1 = keli;2 = keli;4 = keli;5 = 0

Questa metodologia consente di applicare il metodo dinamico senza che siano necessarie più informazioni rispetto a quelle utilizzate per il
calcolo in regime stazionario. Infatti i parametri per il calcolo dinamico vengono ricavati dalla resistenza termica di conduzione complessiva
della struttura e dalla capacità termica areica.

In TERMOLOG è possibile giungere correttamente al calcolo utilizzando strutture opache inserite sia come stratigrafie che strutture
precalcolate: nella prima tipologia è necessario conoscere la trasmittanza termica dei singoli elementi e la capacità termica, affinchè il
software riconosca automaticamente la posizione della massa, in funzione della disposizione degli strati e dei singoli materiali; nella seconda
tipologia è a discrezione dell’utente scegliere tra i 5 differenti casi di posizionamento della massa termica indicati nella norma UNI EN ISO
52016:2018 con le sigle I, E, IE, D, M.

Nel Menù Strutture di TERMOLOG, all’interno di ogni singola struttura opaca, di pareti o porte, definita con geometria degli strati, è possibile
indicare i coefficienti liminari nella componente convettiva e radiativa, accedendo alla scheda Calcolo dinamico.

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TERMOLOG

Il metodo di calcolo previsto dalla appendice Nazionale Italiana - La struttura della nuova UNI EN ISO 52016, e in generale di tutte le norme
del pacchetto EPDB 52000 (ISO 52000-1, 520003-1, 52010-1, 52016-1 e 52018-1), è studiata per rendere le norme flessibili e maggiormente
adattabili alle tecniche costruttive diffuse all'interno di ciascuna nazione che adotterà questo metodo di calcolo.

Per ciascuno standard sono presenti due appendici:


Annex A: appendice a carattere normativo che contiene le scelte tra i metodi, i dati di input richiesti ed i riferimenti ad altre norme che
ciascuna nazione può adottare autonomamente.
Annex B: appendice a carattere informativo che fornisce un set di valori di default per l’applicazione del pacchetto EPB.

Le modifiche introdotte dall'appendice Italiana riguardano:


- Un nuovo modello RC per le strutture
- Il calcolo orario dell'extraflusso termico verso la volta celeste
- Il fattore Fw dei serramenti che riduce l'apporto solare entrante in funzione dell'orientamento e del trattamento eventualmente
eseguito sui vetri
- I valori di default delle frazioni convettive per diversi tipi di impianto, a radiatori, a pannelli radianti, a ventilconvettori, a tutt'aria.
La versione italiana, sviluppata dalla commissione tecnica UNI/CTI 202, si distingue per il miglioramento del modello RC delle strutture opache
implementato nella norma EN ISO 52016, al fine di poter meglio rappresentare le stratigrafie delle pareti.

Questo ha portato allo sviluppo di un modello molto più elaborato dove il numero di nodi è variabile ed è legato alla reale composizione e
sequenza di materiali della parete.

In pratica, per determinare il modello italiano rappresentativo della struttura opaca si seguono questi quattro passaggi:

PASSO 1
Si determina il numero di Fourier per ciascuno strato (j) di materiale, in funzione delle caratteristiche termiche dello strato e utilizzando la
formula:

PASSO 2
Si calcola il numero di nodi di capacità di ciascuno strato: questo numero è al minimo pari ad 1 e rappresenta il numero di nodi di calcolo in
cui verrà suddiviso un singolo strato nell'analisi dinamica con l'appendice italiana. Questo significa che al minimo il modello Resistenza –
Capacità italiano ha un numero di nodi pari al numero di strati che compongono l'elemento opaco.

PASSO 3
Si aggiungono due nodi: il nodo interno e il nodo esterno. Questo significa che i nodi totali di una struttura saranno pari al numero totale di
nodi di capacità più 2.

PASSO 4
Si determinano le capacità ai nodi e le resistenze intermedie seguendo queste formule:

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TERMOLOG

La tabella riporta le formule di calcolo delle capacità e delle resistenze per ogni nodo della struttura opaca secondo la Appendice italiana A
della UNI EN ISO 52016. I nodi non sono più fissi, ma variano a seconda delle proprietà dei materiali e in funzione dei nodi di capacità. Ai
punti di calcolo, al minimo pari al numero di strati costituenti la stratigrafia, si aggiungono un nodo per l'esterno e un nodo per l'interno.

Il modello italiano riesce così a superare i problemi legati alla semplificazione del modello 52016 che, per esempio, non è in grado di
distinguere tra una parete con un cappotto ad alta inerzia termica ed una con un cappotto a bassa inerzia termica. Di contro però, il modello
italiano potrebbe far crescere a dismisura il numero e la complessità delle equazioni differenziali da risolvere, con ricadute sulle prestazioni
dei solutori.

Questa problematica viene risolta completamente in TERMOLOG: il professionista che si occupa di progetto o diagnosi energetica può infatti
scegliere se calcolare con la norma europea o con l’appendice italiana (rif Paragrafo 1.7).

Il software genera in automatico il


modello di struttura opaca previsto dalla
norma europea oppure il modello di
struttura introdotto dall’appendice
italiana, direttamente dalla stratigrafia dei
materiali, senza alcuna ricaduta sul
numero di informazioni aggiuntive
necessarie nel modello.

I dati di default utilizzati da TERMOLOG


riconducono alle classiche adduttanze
interna ed esterna.

Vengono mostrati anche i parametri del


modello RC utilizzati per il calcolo della

www.logical.it 527
TERMOLOG

struttura dispedente: questi valori, interpretati da TERMOLOG sulla base della successione degli strati della struttura, possono essere
personalizati aggiungendo la spunta su “Modello RC utente”. La funzione “Calcola” consente così di utilizzare uno degli altri schemi di
distribuzione della massa.
E’ possibile visionare anche come TERMOLOG interpreta la struttura in accordo all’Appendice Nazionale Italiana.

Nel Menù Strutture di TERMOLOG, all’interno di ogni singola struttura precalcolata di cui non si conosce stratigrafia, è possibile indicare i
coefficienti liminari nella componente convettiva e radiativa, accedendo alla scheda Calcolo dinamico.

I dati di default utilizzati da TERMOLOG


riconducono alle classiche adduttanze interna
ed esterna.

I parametri del modello RC utilizzati per il


calcolo della struttura dispedente vengono
mostrati dopo aver scelto la posizione della
massa termica tramite il menù a tendina
Classe. Questi dati possono essere
personalizati aggiungendo la spunta su
“Modello RC utente”.

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TERMOLOG

I serramenti

Anche i serramenti sono schematizzati nella norma UNI EN ISO 52016:2018 secondo il modello RC, chiaramente ridotto, senza considerare
la capacità termica. Per le finestre e le porte ciascun componente costruttivo viene modellato in 2 nodi e 1 strato.

Nel Menù Strutture di TERMOLOG, all’interno di ogni singola struttura finestrata è possibile indicare gli stessi coefficienti convettivi e radiativi,
accedendo alla scheda Calcolo dinamico.

Con il comando “Calcolatrice” è possibile scegliere i valori dei coefficienti nel caso di flusso di calore orizzontale oppure ascendente.

La sezione Uso consente di definire il tipo di uso della schermatura e quindi è necessario indicare le ore di apertura al giorno, la percentuale
di area dell’apertura e l’altezza apribile. La sezione Schermature e chiusure oscuranti si abilita soltanto dopo aver indicato nella scheda

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TERMOLOG

Apporti solari e chiusure la presenza di una schermatura o di una chiusura oscurante e permette di inserire diversi profili di utilizzo delle
stesse.

Per inserire una programmazione sul serramento selezionare il comando NUOVO.

Per la schermatura introdotta è quindi necessario indicare il periodo di validità del profilo, nelle celle DAL – AL. Tramite l’apposito menù a
discesa, è possibile impostare il tipo di controllo della schermatura: con profilo orario, manuale, motorizzata con controllo manuale,
motorizzata con controllo automatico, combinata illuminazione/schermature/HVAC, con valore di soglia di irradiazione personalizzato.

Il profilo orario consente di editare le ore in cui la schermatura è utilizzata: la selezione con check sull’ora significa che la schermatura è
abbassata.

Scegliendo invece dall’apposito menù a tendina il controllo schermature con soglia personalizzata, è possibile definire il valore di Irradiazione
soglia personalizzata. Ad esempio per schermature mobili motorizzate con controllo automatico che permette di abbassare la schermatura
mobile quando l’irradiazione supera il relativo valore di soglia.

È fondamentale indicare il valore di Tau,on e Tau,off, che rappresentano rispettivamente il valore della componente di trasmittanza (senza
assorbanza e senza riflettanza) del serramento comprensivo di chiusura (tau,on) e del serramento senza chiusura (tau,off).

Indicando nella scheda Apporti solari e chiusure anche la presenza di una chiusura oscurante, è possibile allo stesso modo della schermatura
mobile profilarne l’utilizzo orario. Negli orari in cui è selezionata la chiusura oscurante TERMOLOG utilizza in calcolo dinamico la trasmittanza

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TERMOLOG

con chiusura abbassata Uw,on mentre la trasmittanza con chiusura alzata Uw,off è usata negli orari in cui non è presente la chiusura
oscurante.

È possibile profilare in maniera adattata all’utenza l’utilizzo di schermature mobili e chiusure oscuranti particolareggiato per ogni singolo
serramento all’interno dell’edificio. La libertà di gestire il periodo di inserimento dati consente anche di distinguere l’uso della schermatura
ad esempio tra estate e inverno, o per un gruppo di giorni all’anno.

Le porte

Ai fini della simulazione dinamica le porte possono essere definite sia come strutture opache che come serramenti. È dunque libertà del
professionista scegliere quale sia il modello più adatto.

Se create come strutture opache, vengono interpretate da TERMOLOG in accordo al modello RC considerandone la capacità termica: ciascun
componente costruttivo viene modellato in 5 nodi e 4 strati. Ad esempio una porta d’ingresso completamente cieca si modella come struttura
opaca.

Se create come serramenti, vengono interpretate da TERMOLOG in accordo al modello RC ridotto senza considerarne la capacità termica:
ciascun componente costruttivo viene modellato in 2 nodi e 1 strato. Ad esempio una portafinestra vetrata senza chiusura oscurante si
modella come serramento.

1.6 Le sonde virtuali di temperatura

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TERMOLOG

Nel menù Involucro – Grafico, è possibile attivare il calcolo delle sonde dei risultati per ciascun elemento disperdente che può essere: parete,
finestra, copertura, pavimento, soffitto. Per farlo basta selezionare l’elemento desiderato ed aprirlo: nella finestra che appare è necessario
spuntare “Attiva la sonda dei risultati” in basso a sinistra e confermare la scelta con OK.

In alternativa si può inserire una sonda virtuale anche dall’apposito comando posto nella barra delle icone in alto dell’input grafico e
posizionarla manualmente sulla struttura su cui si desidera registare ora per ora il comportamento termico:

Per ciasuna sonda inserita, nel menù Calcolo a diagnosi, dopo aver lanciato il calcolo Dinamico è possibile visualizzare i risultati orari ottenuti
sia numericamente che graficamente, in termini di: temperatura interna radiante, temperatura superficiale esterna e irradianza; questi
risultati sono anche disponibili per tutte le sonde inserite in una zona termica, cioè di tutte le sonde contemporaneamente.

1.7 La schermata di calcolo


A valle di un calcolo dinamico si possono ottenere diverse tipologie di valutazioni e risultati in acordo alla norma UNI EN ISO 52016:2018. Il
calcolo dinamico viene eseguito accedendo al menù Calcolo e diagnosi e selezionando il comando Dinamico.

Appare la schermata di lancio del calcolo orario. La prima sezione inerente alle opzioni di calcolo chiede di specificare il calcolo che si vuole
effettuare: la scelta è tra 4 tipologie differenti di calcolo.

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TERMOLOG

Per sceglierne una basta cliccare sull’immagine corrispondente: una spunta verde conferma la selezione.

1. Edificio ed impianto reali: carico termico con impianto specifico

Viene calcolata la potenza impiegata reale, considerando lo schedule che rappresenta il vero utilizzo dell’impianto (settato
in profilo d’uso, rif. Paragrafo 1.4) e il generatore con relativi sistemi impiantistici reali

Questo tipo di calcolo consente di verificare l’impianto progettato per l’involucro della zona oggetto di calcolo: i risultati sono in termini di
potenza impiegata reale da cui vengono derivati gli indici di prestazione di energia primaria, con relativi costi e consumi per combustibile,
utilizzato dall’impianto reale. Inoltre dall’andamento della temperatura interna operante è possibile ad esempio anche effettuare valutazioni
inerenti al confort di ciascuna zona climatizzata in relazione all’impianto reale: questo tipo di calcolo consente di verificare il
sotto/sovradimensionamento dell’impianto specifico di progetto.

2. Edificio senza impianto: temperature di involucro (free floating)

Viene calcolato il fabbisogno energetico dell’involucro in temperatura libera (free floating) senza impianto e quindi senza
controllo di temperatura.

Si utilizza questo tipo di calcolo ad esempio per progettare l’involucro o valutarne scenari di intervento migliorativi: calcolare in temperatura
libera significa avere l’andamento della temperatura interna operante senza influenza dell’impianto.

3. Profilo ideale e potenza infinita: carico termico con profilo ideale

Viene calcolato il fabbisogno energetico con impianto ideale, impostando uno schedule a setpoint continuo 24 h e una
potenza disponibile infinita (rappresentata da un valore molto grande ad esempio 1MW)

Si utilizza questo tipo di calcolo ad esempio per progettare l’impianto: il carico termico ottenuto è una valutazione preliminare dell’energia
richiesta all’impianto. Calcolare il carico termico con profilo ideale (rif. Paragrafo 1.4) e potenza infinita significa ottenere un
predimensionamento dell’energia richiesta dall’involucro che l’impianto reale dovrà soddisfare.

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4. Profilo reale e potenza infinita: carico termico risultati sollecitazione della mensola

Viene calcolato il fabbisogno energetico con impianto ideale, considerando lo schedule del reale utilizzo dell’impianto e
una potenza disponibile infinita (rappresentata da un valore molto grande ad esempio 1MW)

Si utilizza questo tipo di calcolo ad esempio per progettare l’impianto: il carico termico ottenuto è una calibrazione dell’energia richiesta
all’impianto. Calcolare il carico termico con il reale profilo d’uso (rif. Paragrafo 1.4) e potenza infinita significa ottenere un dimensionamento
dell’energia richiesta dall’involucro che l’impianto reale dovrà soddisfare.

La temperatura di set-point interna può essere valutata a scelta dell’utente in accordo:


- al calcolo UNI EN ISO 52016, utilizzando la temperatura interna operante;
- al calcolo ASHRAE 140, utilizzando la temperautra interna dell’aria.

Una spunta consente di selezionare la scelta desiderata:

Ad esempio in un progetto è ottimale scegliere di valutare la temperatura di set-point con la temperatura interna operante, in modo da poter
dimensionare o verificare puntualmente le potenze dell’impianto; in una diagnosi energetica dinamica si consiglia invece di confrontare la
temperatura di set-point con la temperatura interna dell’aria per concentrarsi su risultati legati al reale confort interno degli ambienti. Inoltre
si può scegliere se calcolare con la norma europea o con l’appendice italiana (rif. Paragrafo 1.5).

Selezionando la voce specifica intervallo è possibile selezionare soltanto un numero limitato di mesi su cui eseguire il calcolo dinamico,

evitando quindi il calcolo per l’intero anno. Si può inoltre scegliere la zona di calcolo: il calcolo del motore dinamico viene eseguito zona per
zona e per velocizzare la rapidità di calcolo è possibile scegliere tramite gli appositi menù a discesa se calcolare contemporaneamente tutte
le zone dell’intero edificio, tutte le zone della unità immobiliare oppure concentrare il calcolo su una singola zona climatizzata.

Nella sezione Dettagli di calcolo si possono visionare alcuni parametri riassuntivi utilizzati nel calcolo dinamico, che si conformano alla scelta
effettuata nei menù a discesa relativi alla zona climatizzata:

▪ Superficie utile: valore in metri quadrati della superficie utile della zona. Questo dato è compilato automaticamente da TERMOLOG
▪ Somma dei ponti termici. Se nel modello di edificio sono presenti i ponti termici, si considera il loro contributo sommando la
trasmittanza lineica per la lunghezza di sviluppo di ogni singolo ponte termico dell’edificio. Questo dato è compilato
automaticamente da TERMOLOG ma può essere modificato.
▪ Potenza massima di riscaldamento: Potenza complessiva del generatore (o somma di potenze) che serve la zona termica di calcolo
per il servizio di riscaldamento. Questo dato è compilato automaticamente da TERMOLOG se è presente almeno un generatore di
riscaldamento ma può essere modificato. Se si desidera fare il calcolo in energia ideale TERMOLOG introduce automaticamente un
valore molto alto di potenza disponibile.

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TERMOLOG

▪ Potenza massima di raffrescamento: Potenza complessiva del generatore (o somma di potenze) che serve la zona termica di calcolo
per il servizio di raffrescamento. Questo dato è compilato automaticamente da TERMOLOG se è presente almeno un generatore di
raffrescamento ma può essere modificato. Se si desidera fare il calcolo in energia ideale TERMOLOG introduce automaticamente
un valore molto alto di potenza disponibile.
▪ Solamente scegliendo di concentrare il calcolo per un singolo ambiente (quindi selezionando la zona climatizzata che si desidera
calcolare), è possibile definire anche i parametri personalizzati delle frazioni convettive (vedi Cap. 1.4). Utilizzando il calcolo con
profilo ideale e potenza infinita la frazione convettiva di riscaldamento e raffrescamento è sempre unitaria, così come indicato nella
norma UNI EN ISO 52016. In tutti gli altri tipi di calcolo è invece un parametro definibile dall’utente a seconda della tipologia di
emissione presente nell’ambiente che si sta calcolando.

Nel caso sia presente una struttura su terreno sono richiesti gli input relativi all’interazione tra struttura e terreno. Il calcolo riportato nella
norma UNI EN ISO 52016:2018 si basa sulla procedura utilizzata nella valutazione analitica degli elementi contro terreno riportata nella UNI
EN ISO 13370.

1.7 Risultati di calcolo

Una volta eseguito il tipo di calcolo scelto, i risultati vengono visualizzati nella scheda CALCOLO DINAMICO presente all’interno del menù
Calcolo e Diagnosi.

I menù indice di calibrazione e sonde si abilitano solamente in un file che nel menù Relazione ha come tipo di intervento Diagnosi energetica
con simulazione dinamica.

❖ Nel menù Diagrammi si visualizzano i risultati dei valori orari di:


- temperatura interna dell'aria, temperatura operante interna, temperatura media radiante
- carico termico sensibile e latente orario per riscaldamento e raffreddamento
- fabbisogno energetico sensibile e latente
- condizioni termoigrometriche dell'aria da immettere per garantire la necessaria umidificazione o deumidificazione.

I diagrammi sono interattivi: attraverso il calendario di sinistra è possibile selezionare una data o un periodo
preciso in cui analizzare i grafici.

La visualizzazione dei risultati di calcolo per l’intero anno, mostra anche i valori massimi e minimi dei
parametri richiesti nel grafico. E’ possibile scegliere il periodo di analisi del diagramma anche all’interno
dell’area grafica selezionando con il puntatore del mouse la finestra temporale desiderata.

I menù del grafico consentono di incrociare più diagrammi contemporaneamente, basta selezionare voci
diverse all’interno degli appositi menù a discesa per sovrapporli:

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Cliccando sugli elementi in legenda è possibile selezionare o deselezionare gli elementi da visualizzare nel
diagramma.

Il metodo dinamico orario della UNI EN ISO 52016 assume che la temperatura interna dell’aria sia uniforme in tutta la zona ma si differenzia
da quella radiante delle strutture che la delimitano; la media di queste temperature rappresenta la temperatura operante.4

Si riporta un esempio di diagramma Temperatura-Irradianza relativo ai primi nove giorni del mese di gennaio:

Il comando Download posto in alto a destra consente di salvare una immagine del diagramma visualizzato.

❖ Nel menù Indice di calibrazione si visualizzano i risultati di calcolo orario tradotti in valori annuali sia dei consumi e dei costi di
ogni vettore energetico utilizzato dall’impianto che dei fabbisogni energetici e degli indici di prestazione con relativi rendimenti
e quote rinnovabili per ciascun servizio attivo e globali.

Ad esempio, nel caso di edifici esistenti, definire un modello che meglio rappresenti il comportamento energetico dell’edificio reale risulta
essere un importante strumento per aumentare l’affidabilità delle previsioni e delle valutazioni ai fini della diagnosi energetica. La
calibrazione consiste nell’andare a sintonizzare i parametri di input effettivi, in modo da individuare una combinazione che riesca a
garantire una adeguata approssimazione nella rappresentazione del comportamento termico o energetico dell’edificio.

Per definire buona una calibrazione del modello il paramentro k deve assumere valori inferiori al 5%: in questo modo si sfruttano le
potenzialità della simulazione dinamica oraria per confrontare e scegliere le migliori soluzioni di retrofit energetico.

I dati di costo e consumo reali sono richiesti da TERMOLOG nel menù Bollette: per impostarli è sufficiente selezionare nel menù ad albero
di sinistra il vettore energetico per il quale si vuole inserire nella parte destra dello schermo le relative bollette energetiche (tramite i

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TERMOLOG

comandi nel riquadro verde “Nuovo, Aggiungi, Elimina, Duplica e Stampa”). Questo menù è disponibile solo per il tipo di intervento Diagnosi
energetica con simulazione dinamica (rif. Capitolo 2).

❖ Nel menù Bilancio energetico viene riportato il calcolo mensile: a seguito della valutazione oraria dell’involucro vengono sommati
i valori sui diversi mesi e vengono determinate le energie consegnate su base mensile secondo le procedure riportate nelle norme
UNI TS 11300-2, UNI TS 11300-3, UNI TS 11300-4, UNI TS 11300-5.

I risultati sono disponibili non solo in forma di diagramma interattivo (dalla legenda posta destra in alto è possibile selezionare le curve che
si desidera visualizzare), che è possibile salvare tramite il comando Download, ma anche in forma di tabelle numeriche, consultabili al di
sotto del grafico.

Il metodo dinamico orario della UNI EN ISO 52016 consente di valutare simultaneamente i fabbisogni dell’involucro per riscaldamento e per
raffrescamento. Questa procedura di calcolo ragiona per “zone termiche”, che possono essere accoppiate o disaccoppiate termicamente.

Questi valori sono relativi a: fabbisogni di energia di involucro e indici di energia termica utile per ciascun servizio impiantistico presente,
fabbisogni di energia in uscita e in ingresso dai generatori con contributo degli ausiliari e relativo valore totale, producibilità degli impianto
in sito divisa per servizio e totale, bilancio di energia totale dell’edificio con particolare attenzione all’energia primaria, al consumo e costo
teorico per vettore energetico. E’ possibile salvare queste tabelle in formato XLS tramite il comando Esporta oppure stamparli tramite
il comando Stampa .

❖ Nel menù Dettagli di calcolo è riportato l’output numerico ora per ora ottenuto dalla valutazione dinamica di TERMOLOG: questo
report può essere esportato in XLS per organizzare una relazione di simulazione dinamica oppure stampato . Attraverso il
calendario di sinistra è possibile selezionare una data in cui analizzare i risultati.

❖ La tabella di calcolo riassume tutti i valori di input e di output della simulazione dinamica oraria, consultabili nelle relative colonne:
il passo di calcolo, il giorno del mese, l’ora del giorno, la temperatura dell’aria esterna sono riportati dai dati climatici della località;
la temperatura dell’aria interna, la temperatura operante, la temperatura media radiante interna, l’umidità interna specifica
dell’aria, il carico termico latente per umidificazione e deumidificazione dipendono dai settaggi dei profili d’uso della zona e dal
tipo di calcolo effettuato.

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TERMOLOG

❖ Nel menù Statistiche potenza sono organizzati i risultati di funzionamento dell’impianto, utili nel caso di calcolo con potenza
impianto reale e in caso di riqualificazione di impianto o diagnosi per valutare ad esempio la percentuale di eventuale
sovra/sottodimensionamento della potenza dell’impianto in oggetto modellato. I diagrammi sono personalizzabili tramite la
legenda posta sotto l’area grafica: selezionando la percentuale di potenza assegnata di riscaldamento o raffrescamento è possibile
visualizzare l’andamento della potenza relativo.
Al di sotto dell’area grafica sono disponibili i medesimi risultati riassunti mensilmente in tabelle numeriche. E’ possibile salvare queste tabelle
in formato XLS tramite il comando Esporta oppure stamparli tramite il comando Stampa .

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TERMOLOG

❖ Nel menù Statistiche temperatura sono organizzati i risultati annuali di temperatura interna media radiante, temperatura interna
dell’aria, temperatura interna operante: per ciascun diagramma è possibile visione la curva della temperatura in oggetto e l’area
di determinata dal valore minimo e massimo che la stessa assume nel corso dell’anno.

Al di sotto dell’area grafica sono disponibili i medesimi risultati riassunti mensilmente in tabelle numeriche. E’ possibile salvare queste tabelle
in formato XLS tramite il comando Esporta oppure stamparli tramite il comando Stampa .

❖ Nel menù Sonde:grafico sono consultabili i risultati delle sonde di temperatura impostate nell’involucro grafico in forma di
diagramma. Nel menù ad albero di sinistra Sonde sono riassunte per tipologia di struttura le sonde modellate nell’involucro:
selezionandone una tramite il relativo codice è possibile analizzarne il diagramma.

Nell’area grafica di destra si visualizzano i diagrammi in accordo alle scelte effettuate nei menù a discesa Grafico: i parametri disponibili si
possono scegliere tra temperatura interna radiante, temperatura superficiale e irradianza e possono essere visualizzati per la singola sonda
o per tutte le sonde insieme.

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TERMOLOG

Attraverso il calendario di sinistra, disponibile espandendo la Selezione periodo, è possibile selezionare una data o un periodo preciso in
cui analizzare i grafici. La visualizzazione dei risultati di calcolo per l’intero anno, mostra anche i valori massimi e minimi dei parametri
richiesti nel grafico. E’ possibile scegliere il periodo di analisi del diagramma anche all’interno dell’area grafica selezionando con il puntatore
del mouse la finestra temporale desiderata. La legenda posta in alto a destra consente di selezionare le sonde che si desidera visualizzare
nel grafico nel caso si scelga il diagramma di tutte le sonde della zonda. E’ possibile salvare l’immagine del grafico tramite il comando
Download.

❖ Nel menù Sonde: risultati sono consultabili i risultati numerici delle sonde di temperatura modellate nell’involucro grafico. Nel
menù ad albero di sinistra Sonde sono riassunte per tipologia di struttura le sonde inserite nell’involucro: selezionandone una
tramite il relativo codice è possibile analizzarne i risultati, attraverso il calendario di sinistra è possibile visualizzarli in una data o
un periodo preciso.

A destra la sezione relativa ai dati della struttura riporta un riassunto delle caratteristiche principali dell’elemento strutturale a cui la sonda
selezionata appartiene: nel caso ad esempio di una struttura opaca è importante per capire a quale classe appartiene e per visualizzare
orientamento, trasmittanza e spessore; nel caso di una struttura trasparente invece sono consultabili il valore ggl.n, orientamento,
trasmittanza reale e trasmittanza corretta con la chiusura oscurante.

La tabella di calcolo riassume tutti i valori di input e di output della simulazione dinamica oraria della sonda selezionata, consultabili nelle
relative colonne: il passo di calcolo, il giorno del mese, l’ora del giorno, la temperatura dell’aria esterna sono riportati dai dati climatici della
località; la temperatura esterna superficiale, la temperatura interna media radiante (calcolata come la media ponderata sulle superfici
delle temperature medie radianti degli elementi della zona), la temperatura dell’aria interna, l’apporto solare entrante (in accordo alla
norma UNI EN ISO 52016 questo dato è valutato solamente per le strutture trasparenti: la potenza solare di zona viene calcolata come
somma delle potenze solari entranti attraverso gli elementi finestrati), l’extra flusso termico attraverso la volta celeste, la radiazione solare
diretta (questo dato è considerato già schermato, cioè è stato moltiplicato per il fattore di ombreggiamento), la radiazione solare diffusa,
altezza e larghezza della superficie non ombreggiata, il fattore di ombreggiamento.

Nel calcolo degli scambi termici per irraggiamento delle pareti interne, il metodo dinamico orario non utilizza i fattori di vista ma introduce
un’ipotesi semplificativa: tutte le superfici interne vedono tutte le altre come se fossero disposte sulla faccia interna di una sfera.

E’ possibile salvare queste tabelle in formato XLS tramite il comando Esporta oppure tramite il comando Stampa
stamparli.

❖ Nel menù Firma energetica TERMOLOG costruisce sia la firma energetica di progetto che la firma reale in esercizio in accordo al
tipo di file, di progetto o diagnosi, che si è redatto. La firma energetica è uno strumento grafico che mostra i consumi del generatore
di un edificio in base alla variazione del clima esterno, utilissimo sia in fase di progetto sia successivamente per monitorare i
consumi.

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TERMOLOG

Le informazioni che si ottengono sono moltissime:


- Potenza di progetto per riscaldamento, ACS o raffrescamento
- Grado di isolamento e qualità dell’involucro
- Destagionalizzazione dei consumi
- Verifica dell’efficienza del generatore e validazione del progetto
- Proiezione dei consumi e determinazione di eventuali anomalie nella conduzione del generatore
- Problemi di regolazione dell’impianto
- Malfunzionamento della centrale termica

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TERMOLOG

Menù Bollette

2.1 Indicazioni generali


Nel menù Bollette vengono inserite dall’utente le informazioni relative ai consumi reali dell’edificio in analisi, quindi i dati letti dalle fatture o
dalle bollette energetiche.

Interfaccia menù Bollette


La modalità di inserimento delle bollette in TERMOLOG è duplice e avviene mediante la compilazione manuale di una tabella oppure mediante
l’importazione di un file in formato xls: per una trattazione dettagliata si rimanda alle lettura del successivo paragrafo 4.2.
Nel menù Bollette, nel riquadro in alto a sinistra, sono riportati tutti i vettori energetici utilizzati nel modello dell’edificio in esame.

2.2 Come inserire le bollette


Le bollette possono essere inserite in TERMOLOG in due modi distinti:
• Inserimento manuale
• Inserimento mediante importazione di un file xls

ATTENZIONE: si suggerisce di inserire i dati di consumo afferenti ad almeno 3 differenti annualità, in modo da potere
escludere nella calibrazione del modello degli anni poco significati, per la nei quali si è verificato ad esempio un consumo
eccezionale.

Inserimento manuale delle bollette


Per inserire una bolletta nella modalità manuale posizionarsi sulla sinistra in corrispondenza del vettore energetico di cui si vuole inserire la
misura (ad esempio metano) e cliccare il comando Aggiungi posto nella barra dei comandi superiore:

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compare la seguente schermata:

in cui:
• Data: data di inizio delle bollette;
• Cadenza: indicare l’intervallo temporale con il quale saranno indicati i consumi della bolletta, è possibile scegliere tra mensile,
bimestrale, trimestrale o annuale;
• n°: indicare il numero delle misurazioni da inserire in riferimento alla cadenza prima specificata (ad esempio nel caso fosse indicata una
cadenza annuale, il campo n° rappresenta il numero di anni in cui si vuole specificare il consumo misurato);
Vediamo qui di seguito alcuni esempi di inserimento delle bollette, partendo dall’impostazione della data e della cadenza:

Bolletta metano con cadenza annuale | 3 misurazioni all’anno a partire dal 01/01/2016

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TERMOLOG

Bolletta metano con cadenza mensile | 3 anni di misurazioni (3 x 12 mesi) a partire dal 01/01/2016

• Costo [€]: inserire il costo in euro corrispondente al consumo


• Consumo: inserire il consumo del vettore energetico in esame nell’intervallo temporale prescelto; ovviamente l’unità di misura è
dipendente dal tipo di vettore energetico (ad esempio m3 per metano e kWh per energia elettrica)
• %H, %W, %Altro: inserire la percentuale del consumo usata per il servizio H, il servizio W oppure un altro servizio
• Per escludere dalla calibrazione del modello delle misurazioni ritenute non significative è sufficiente deselezionare il flag nella seconda
colonna della tabella

ATTENZIONE: per escludere dalla calibrazione del modello i consumi inseriti per un anno è sufficiente togliere la selezione
dalla prima colonna:

Bollette: esclusione dei consumi per anno 2016

Inserimento delle bollette mediante importazione file XLS


Per inserire una bolletta mediante importazione di un file XLS cliccare il comando Importa posto nella barra dei comandi superiore:

compare la seguente schermata:

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Inserimento bolletta tramite importazione file XLS: scelta del file


Cliccando il comando Sfoglia è possibile indicare a TERMOLOG dove si trova il file XLS con la bolletta che si desidera importare; una volta scelto
il file ne viene proposta una anteprima:

Inserimento bolletta tramite importazione file XLS: anteprima


Cliccando su Avanti è richiesto poi di specificare la corrispondenza tra la colonna presente nel file XLS ed il dato che si vuole fare analizzare:

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TERMOLOG

Inserimento bolletta tramite importazione file XLS: selezione delle colonne da importare
Cliccando Finito TERMOLOG importa tutti i dati di consumo contenuti nel file XLS.
Qui di seguito si riporta un esempio di file XLS importabile nel Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG:

Esempio di struttura del file XLS da importare nel Modulo DIAGNOSI

• Dal [gg/mm/aaaa]: specificare la data di inizio del periodo di riferimento della bolletta energetica
• Al [gg/mm/aaaa]: specificare la data di fine del periodo di riferimento della bolletta energetica
• Costo [€]:Indicare il costo complessivo della bolletta
• Consumo: indicare il Consumo complessivo riferito al combustibile. L’unità di misura è propria del combustibile che si sta trattando
• %H [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di riscaldamento

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TERMOLOG

• %W [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di Acqua Calda Sanitaria


• %C [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di raffrescamento
• %V [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di ventilazione
• %L [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di illuminazione
• %T [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di trasporto
• %Altro [%]: quota di combustibile attribuita ad altri usi
• Note: campo libero descrittivo

Esempio di struttura del file XLS da importare nel Modulo DIAGNOSI

2.3 Modificare una bolletta inserita


Le bollette, una volta inserite, possono essere modificate o ampliate utilizzando i comandi presenti nella barra superiore.
Per duplicare una misura di consumo oppure per eliminarla utilizzare i comandi Duplica ed Elimina:

Le bollette inserite con modalità manuale possono anche essere esportate in formato XLS tramite il comando Esporta:

E’ possibile inserire una bolletta con una fascia bi-oraria tramite il comando Bi-oraria:

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FASCIA 1: Costi/Consumi FASCIA 2: Costi/Consumi

Inserimento di una fascia bi-oraria nella bolletta

E’ possibile ottenere una stampa contenente un’analisi dei cosumi energetici cliccando il comando Stampa:

2.4 Inventario energetico


Nel menù Bollette del Modulo DIAGNOSI è disponibile un’utile funzione di inventario energetico; per accedervi selezionare sulla sinistra
Inventario energetico:

Inventario energetico

Per ciascuno dei vettori energetici utilizzati nel modello dell’edificio TERMOLOG mostra la proporzione di consumo suddivisa tra tutti i servizi
energetici presenti: questa rappresentazione permette di visualizzare immediatamente qual è il servizio energetico preponderante nei consumi
e quindi individuare facilmente quello su cui è necessario intervenire.

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TERMOLOG

Menù Stampa

3.1 Stampa
Per il tipo di intervento Diagnosi energetica con simulazione dinamica, nella barra delle icone in alto del menù Stampa sono a disposizione i
comandi:

- Compila la relazione di diagnosi consente di visualizzare la finestra di impostazioni per la stampa. In questa sede è possibile inserire
alcune note che verranno stampate sulla relazione: informazioni generali (presentazione della diagnosi e dei soggetti coinvolti),
presentazione generale del sito (descrizione dell’edificio e rilievo fotografico), descrizione dell’involucro (tipologie costruttive con
possibilità di scattare e inserire automaticamente una fotografia 3D dell’edificio), descrizione degli impianti a servizio dell’edificio.
Infine la scheda della stampa consente di gestire con una semplice spunta i capitoli, gli allegati e gli scenari da includere nella
relazione di dettaglio. Confermando le scelte con “Stampa” nella finestra in basso a destra vengono redatte due relazioni, una di
sintesi ed una di dettaglio della diagnosi energetica effettuata.

-
-
- 3D apre una finestra in cui si può scattare una fotografia da utilizzare in fase di compilazione della relazione:

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TERMOLOG

- Salva consente di salvare una relazione selezionata nel menù ad albero di sinistra in formato DOC.
- Elimina permette di cancellare una relazione selezionata nel menù ad albero di sinistra.
- Stampa apre la finestra di settaggio delle impostazioni della stampante installata sul computer per procedere alla stampa cartacea
del documento selezionato nel menù ad albero di sinistra.
- Opzioni gestisce eventuali fattori tipologici dell’edificio e documentazione aggiuntiva da allegare alla relazione di diagnosi. In “altre
opzioni di stampa” è possibile scegliere di visualizzare i documenti compilati con un’applicazione di sistema (es. Microsoft Word)
oppure con i Word processori di TERMOLOG.

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TERMOLOG

TERMOLOG
Manuale d'uso
Diagnosi energetica
(calcolo semistazionario mensile)

non solo software


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TERMOLOG

TERMOLOG – Diagnosi energetica


MANUALE D’USO

Copyright 2016 Logical Soft s.r.l. – Via Garibaldi, 253 – 20832 Desio (MB)
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Proprietà letteraria e tutti i diritti riservati a Logical Soft. La struttura e il contenuto del presente testo non possono essere riprodotti, neppure
parzialmente, salvo espressa autorizzazione della società.

Benché Logical Soft abbia curato con attenzione la stesura del volume, declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni, nonché per eventuali
danni riconducibili all’uso delle informazioni ivi contenute.

Ultima revisione: domenica 26 settembre 2021

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TERMOLOG

Indice

1_Introduzione
I Caratteristiche di TERMOLOG Modulo DIAGNOSI ......................................................................................... 4
II Consultazione del manuale e guida in linea .................................................................................................. 5

2_ Menù Dati generali


2.1 Indicazioni generali ....................................................................................................................................... 6

3_ Menù Dati climatici e di utenza


3.1 Dati climatici e di utenza ............................................................................................................................... 7
3.2 Dati climatici: le temperature esterne reali .................................................................................................. 8
3.3 Giorni di accensione dell’impianto: funzionamento reale degli impianti....................................................... 9
3.4 Profili di temperatura reali ......................................................................................................................... 10
3.5 Ricambi d’aria, Apporti interni e Fabbisogno di ACS ................................................................................... 13
3.6 Illuminazione .............................................................................................................................................. 14

4_ Menù Bollette
4.1 Indicazioni generali ..................................................................................................................................... 15
4.2 Come inserire le bollette............................................................................................................................. 15
4.3 Modificare una bolletta inserita ................................................................................................................. 20

5_ Menù Calibrazione
5.1 Calibrazione ................................................................................................................................................ 23

6_ Menù Interventi migliorativi e Firma energetica


6.1 Tipologie di scenari ..................................................................................................................................... 28
6.2 Wizard ....................................................................................................................................................... 36
6.3 Calcolo degli scenari ................................................................................................................................... 37
6.4 Normalizza .................................................................................................................................................. 46
6.5 Valutazione economica – UNI 15459 ........................................................................................................... 46
6.6 Stampa Retrofit e 15459 ............................................................................................................................. 52
6.7 Firma energetica ......................................................................................................................................... 52

7_ Menù Stampa
7.1 Stampa 54

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TERMOLOG

Introduzione

I Caratteristiche di TERMOLOG Modulo DIAGNOSI

Interfaccia iniziale di TERMOLOG


TERMOLOG Modulo DIAGNOSI
TERMOLOG Modulo DIAGNOSI esegue la diagnosi energetica di edifici residenziali e pubblici (come scuole e uffici) secondo le
Linee Guida ENEA pubblicate il 25/01/2019.
E’ possibile scegliere tra una valutazione mensile o la simulazione dinamica (quest’ultima realizzabile in abbinamento a Motore
DINAMICO ORARIO).

Bilancio energetico
Con il Modulo DIAGNOSI definisci il bilancio energetico adattato all'utenza (tailored rating) partendo dal modello dell'edificio e
introducendo tutti i dati di utilizzo reale: clima esterno, consumi, temperature e profili d'utilizzo, fatture e bollette energetiche.

Abbinamento con altri moduli di TERMOLOG


A seconda dei fini che ti prefiggi di raggiungere, è possibile utilizzare il Modulo DIAGNOSI in sinergia ad altri moduli di TERMOLOG:
• Motore DINAMICO ORARIO per retrofit energetico con calcolo dinamico
• Modulo PROGETTISTA per il progetto di riqualificazione
• Modulo SOLARE per dimensionare gli apporti solari
• Modulo CONTABILIZZAZIONE per la ripartizione delle spese

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TERMOLOG

Interventi di riqualificazione
Il Modulo DIAGNOSI permette di analizzare la bontà di diversi interventi di riqualificazione proposti. Imposti le migliorie che vuoi
apportare all'edificio scegliendo tra sostituzione de strutture, della centrale o l'utilizzo di fonti rinnovabili ed esegui l'analisi di ogni
scenario. Il Modulo DIAGNOSI valuta la qualità dell'intervento proposto in base al rapporto tra beneficio economico e risparmio
energetico e stima il tempo di ritorno dell'investimento ed il VAN.
Il programma genera una relazione di stampa in formato Word compatibile completa di tutti i risultati numerici e ricca di grafici di
dettaglio, di indicatori di prestazione e di risparmio economico, così da presentare in modo chiaro ed efficace al tuo committente le
migliori soluzioni di riqualificazione da adottare.

Analisi economica
Il Modulo DIAGNOSI svolge l'analisi economica degli interventi di riqualificazione secondo il metodo LCCA (Life Cycle Cost Analysis)
contenuto nella norma UNI EN 15459: per ogni scenario di intervento è possibile specificare i costi di manutenzione e smaltimento, i
costi periodici e una tantum, la durata di vita dei singoli componenti e gli eventuali incentivi disponibili.
Il Modulo DIAGNOSI mostra l'andamento dei flussi di cassa, calcola VAN e Indice di Profitto.

Firma energetica
Il Modulo DIAGNOSI contiene anche la firma energetica dell'edificio, un utile strumento con il quale valutare l'andamento del consumo
energetico in funzione della temperatura esterna dell'ambiente. Puoi registrare le rilevazioni di consumo degli impianti prima e dopo
il progetto, e documentare lo stato di efficienza o inefficienza dell'impianto per gestire al meglio il sistema edificio–impianto.
I risultati e i grafici sono riportati in una relazione in formato DOC ed esportabili in formato Excel compatibile.

II Consultazione del manuale e guida in linea


TERMOLOG è stato ideato per avere un’interfaccia intuitiva, rispettando la logica che seguirebbe un professionista nella
compilazione di una relazione tecnica o di un attestato di certificazione.
Questo manuale è stato pensato sia per essere letto consecutivamente, sia per essere consultato a partire da uno specifico
argomento dell’indice.
Il presente manuale e la guida in linea sono sempre in fase di aggiornamento, elaborazione e sviluppo per essere arricchite di
nuove sezioni o adeguate a cambiamenti normativi.
Il sistema di Autoupdate aggiorna periodicamente e gratuitamente agli utenti anche eventuali nuove copie del presente testo,
contenenti modifiche o ampliamenti. Alternativamente è possibile scaricare la versione più aggiornata del manuale dalla sezione
Download del sito www.logical.it.

CONVENZIONE DEL MANUALE


Per facilitare la lettura di questo testo si illustra un’importante convenzione di scrittura.

TESTO IMPORTANTE
Nel manuale le parti di testo più importanti sono sottolineate da uno sfondo giallo e bordo nero.
NORMATIVA
Le informazioni di natura teorica sono sottolineate da uno sfondo verde e bordo nero.

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Menù Dati generali

2.1 Indicazioni generali


Nel menù Dati generali sono sintetizzate le informazioni generali che riguardano il progetto di diagnosi in esame:

È possibile inserire:
- una descrizione del progetto nel riquadro superiore nella sezione Dati di progetto; tale descrizione verrà poi riportata
anche nella stampa della relazione finale di diagnosi.
- una immagine rappresentativa del progetto; tale immagine verrà poi riportata anche nella stampa della relazione finale di
diagnosi.
In questo menù è riportato anche il diagramma di flusso energetico della diagnosi energetica delle Linee Guida Enea che
rappresenta l’iter logico a cui attenersi durante lo svolgimento di un progetto di diagnosi energetica.

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Menù Dati climatici e di utenza

3.1 Dati climatici e di utenza


Il flusso di lavoro della diagnosi energetica parte dal sopralluogo che consente l’adattamento all’utenza del modello di edificio.
adattare all’utenza significa adeguare alle abitudini d’uso il modello creato all’interno di TERMOLOG, che altrimenti utilizza le
informazioni standard relative al calcolo A2 o A1 (certificazione energetica o progetto).
L’adattamento all’utenza è ciò che rende il modello di diagnosi diverso da quello di certificazione energetica. Le informazioni che
possono essere modificate per la contestualizzazione dell’edificio nel suo uso reale sono:
DATI CLIMATICI: temperature esterne medie mensili.
PROFILI D’USO DEGLI IMPIANTI: è possibile modificare mensilmente i giorni di accensione degli impianti e le ore di funzionamento
per giorno.
PROFILI di TEMPERATURA: il Modulo DIAGNOSI consente di indicare il profilo di temperatura interna della zona oppure
alternativamente di settare la programmazione del termostato.
RICAMBI D’ARIA di VENTILAZIONE, APPORTI INTERNI, FABBISOGNI DI ACS: è possibile indicare per ciascun dato i valori reali
in sostituzione ai dati di calcolo standard.
DURATE DI ILLUMINAZIONE: è possibile indicare per ciascun dato i valori reali in sostituzione ai dati di calcolo standard.
Per modificare le variabili basta cliccare sulla voce corrispondente nel menù ad albero a sinistra.

Nella barra delle icone superiore è possibile disabilitare temporaneamente i servizi di calcolo presenti. Questa funzione è utile nel
caso in cui si voglia calibrare il modello escludendo dal calcolo alcuni servizi, per esempio di fronte a servizi termoautonomi.
Nel caso in cui si modifichino i dati di adattamento all’utenza, compaiono le icone di riconoscimento accanto al nome della zona di
riferimento.

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In questo caso è immediato comprendere che per entrambe le zone è stata modificata la temperatura, il fabbisogno di ACS, gli apporti
interni e i ricambi d’aria di ventilazione.
Questa indicazione grafica rende più semplice il controllo dei dati.

3.2 Dati climatici: le temperature esterne reali


Il clima esterno è una delle variabili che maggiormente influenzano la determinazione dei consumi reali.
Per questo è possibile modificare le temperture esterne medie mensili da utilizzare nel calcolo del modello adattato all’utenza,
differenziandole da quelle standard.
Per indicare le temperature esterne reali
• selezionare il nodo con il nome del comune nel menù ad albero a sinistra
• spuntare la voce “personalizza le temperature medie mensili rispetto a quelle standard.

Se la voce risultasse non selezionata, nel calcolo verranno applicati i dati climatici esterni derivati dalla norma UNI 10349:2016, norma
relativa ai dati climatici standard dell’edificio.
La spunta sulla personalizzazione dei dati attiva la tabella sottostante, dove è possibile digitare il valore di temperatura esterna media
da utilizzare nel calcolo. Si consiglia di introdurre un dato mediato sulle temperature esterne ricavate da più annualità, in modo da
evitare periodi con climi eccezionali.

Anche il grafico mostra l’andamento delle due temperature: standard e tailored.

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3.3 Giorni di accensione dell’impianto: funzionamento reale degli impianti


Nel Modulo DIAGNOSI è possibile modificare i giorni di funzionamento dell’impianto per mese e le ore di funzionamento giornaliere.
La versione attuale del modulo consente di modificare le durate relative alla centrale di riscaldamento o combinata, per riscaldamento
e acqua calda sanitaria. Non è possibile modificare i giorni di funzionamento della centrale di raffrescamento.

ATTENZIONE: l’informazione relativa alle durate reali di impianto è fondamentale nel caso si stia redigendo una
diagnosi energetica ai fini di determinare i fabbisogni ideali per la contabilizzazione di calore.

Per indicare le durate di funzionamento reali


• selezionare il nodo con la voce Giorni accensione impianto
• spuntare la voce “Imposta tempi di funzionamento della centrale”.

La spunta sulla personalizzazione dei dati attiva la tabella sottostante, dove è possibile digitare il numero di giorni per mese in cui è
attiva la caldaia.
Questa informazione riduce il valore di QH,nd (fabbisogno di energia termica utile ideale) proporzionando sul numero di giorni reali
dell’edificio. Chiaramente l’utilizzo di un numero di giorni ridotto non deve essere riferito al solo spegnimento ad esempio durante il
weekend, ma a interi periodi di fermo caldaia.
Le ore di funzionamento sono riferite alla media di ore di funzionamento giornaliere. L’effetto della riduzione delle ore di funzionamento
giornaliere è visibile sul fattore di carico del sistema di emissione.

ATTENZIONE: E’ possibile che la riduzione delle ore di funzionamento dell’impianto renda insufficienti i terminali
di emissione. Il fabbisogno necessario deve essere infatti soddisfato in meno di 24h, il che comporta una potenza
istantea più alta.

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Per riportare le durate ai valori utilizzati nel calcolo standard è possibile cliccare sul link Imposta i tempi standard.

3.4 Profili di temperatura reali


Il bilancio energetico di involucro viene eseguito valutando mensilmente la differenza tra la temperatura interna dell’ambiente e la
temperatura esterna media.
La temperatura esterna media è modificabile all’interno del menù ad albero come descritto nei punti precedenti del presente manuale.
Per modificare la temperatura interna degli ambienti:
• selezionare la zona termica nella quale si vuole modificare la temperatura
Sulla destra, al primo accesso nella zona di riferimento, viene mostrata la voce temperatura ambiente standard: questo significa che
nel calcolo verrà impostata la temperatura interna a 20°C o 18°C in funzione della destinazone d’uso della zona, continuativamente
per le 24 ore, senza alcun effetto sulla differenza mensile di temperatura.

Se si desidera modificare il profilo di temperatura interna è possibile scegliere:

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• temperatura calcolata da profilo di temperatura giornaliero: questa selezione prevede che si indichi la temperatura
assunta dall’aria nelle 24 ore, per un giorno tipo del periodo di riscaldamento. Questa scelta è disponibile anche per il profilo
di raffrescamento.

Nella tabella che appare è necessario specificare ora per ora l’andamento della temperatura di zona. Per farlo è necessario
indicare la temparatura nella cella all’ora corrispondente. Il grafico sottostante si modifica di conseguenza.
Per specificare il medesimo valore su più celle evidenziare un gruppo di con il mouse (le celle si anneriscono), specificare il dato di
temperatura all’interno di una delle celle e premere INVIO da tastiera.

Nel caso in cui si voglia definire un profilo alternativo per il weekend è possibile cliccare sulla voce doppio profilo settimanale e
ripetere l’operazione sopra descritta.

ATTENZIONE: TERMOLOG calcola la temperatura media ponterata di zona da applicare alla zona per il calcolo
della temperatura.

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TERMOLOG

Il comando Imposta valori standard consente di riportare tutte le temperature al setpoint di norma.
Il comando Copia profilo consente di applicare lo stesso profilo a più zone appartenenti allo stesso edificio.

• temperatura calcolata in regime di attenuazioone (UNI 52016): questa selezione prevede che si indichi la temperatura
imposta sul termostato nelle 24 ore.

Accanto alla scelta del profilo è possibile indicare la durata (ora di inizio e fine) del periodo da considerarsi GIORNO. Questo
consente di definire una temperatura di set point e di set back differente per periodo NOTTE, GIORNO e cliccando sulla voce
Doppio profilo settimanale, anche per il WEEKEND.

Nella tabella l’intestazione riporta le ore del giorno. In grigio il periodo notturno. Per indicare a TERMOLOG che il generatore risulta
spento e lavorare in free floating è possibile togliere la spunta nelle celle corrispondenti all’ora di spegnimento all’interno della riga
ON. Nella cella compare l’indicazione OFF.

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TERMOLOG

ATTENZIONE: la UNI 52016 considera per ognuno dei periodi GIORNO, NOTTE e WEEKEND, una sola
temperatura di set point, una temperatura di set back oppure lo spegnimento. Il calcolo eseguito è sempre
semistazionario mensile e non orario. Questo significa che per un edificio con uso estremamente discontinuo
è consigliabile passare al metodo di calcolo dinamico orario e non alla semplice applicazione di una
temperatura attenuata.
Inoltre non è possibile indicare più di due temperature differenti per periodo.
Ad esempio nel periodo GIORNO non è possibile impostare 16°C alle 06:00, 17°C alle 07:00 e 21°C alle 08:00.
L’oscillazione è ammessa unicamente tra due temperature; nel caso sopra descritto TERMOLOG utilizzerà il set
point di temperatura pari a 21°C e il set back pari a 16°C.
Il set point a 21°C verrà applicato anche all’ora con 17°C.

TERMOLOG definisce come temperatura di set point la più alta tra le temperature indicate.
Il comando Imposta valori standard consente di riportare tutte le temperature al setpoint di norma.
Il comando Copia profilo consente di applicare lo stesso profilo a più zone appartenenti allo stesso edificio.

3.5 Ricambi d’aria, Apporti interni e Fabbisogno di ACS


Ricambi d’aria

È possibile intervenire sui ricambi della zona mettendo la spunta su “Ricambi d’aria”. Il programma attiverà il combo posto a fianco
della casella di spunta da cui scegliere tre impostazioni predefinite (alto, medio o basso) oppure selezionare “Valore utente” per
imporre un ricambio d’aria a tua volontà.

In quest’ultimo caso è possibile usufruire del calcolo della ventilazione reale secondo la UNI EN 15242:2008 tramite il comando
“Calcola”. Si apre una schermata dove indicare, per ogni serramento, le ore giornaliere di apertura, la % di area del serramento
e l’altezza dell’area apribile.

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TERMOLOG

Nel caso siano presenti più zone all’interno dell’edificio è possibile applicare lo stesso ricambio d’aria a tutte le zone selezionando
“Applica a tutte le zone”.
Apporti interni
È possibile intervenire sul valore degli apporti interni della zona mettendo la spunta su “Apporti interni”. Il programma attiverà il
combo posto a fianco della casella di spunta da cui puoi scegliere tra “Valore utente” o “Superficie”.
Nel primo caso è necessario digitare il valore in Watt degli apporti interni dell’intera zona.

ATTENZIONE: in questo secondo caso TERMOLOG calcola gli apporti gratuiti usando la formula
Q=9*A+2.67*(Sutile-A), dove Sutile è la superficie utile della zona riscaldata.

Nel secondo caso si imposta il valore della superficie utile di Soggiorno e cucina (indicata con A) sommate insieme: Selezionando
il comando “Calcola” è possibile stimare gli apporti interni di ciascuna zona climatica a partire dal tipo di attività svolta, secondo
norma UNI EN 8996. Il software richiede di indicare:
• il numero di persone presenti nella zona
• il numero di giorni di presenza degli utenti all’interno della zona
• il tipo di attività svolta
• la presenza giornaliera degli utenti con periodicità oraria
• eventuali apporti dovuti ad apparecchiature presenti nella zona

Nel caso siano presenti più zone all’interno dell’edificio è possibile applicare il valore degli apporti interni a tutte le zone
selezionando “Applica a tutte le zone”.

Fabbisogno di ACS
E’ possibile intervenire sul fabbisogno di energia per la produzione dell’acqua calda sanitaria della zona mettendo la spunta su
“Fabbisogno di ACS”. Il programma attiverà la cella posta a fianco in cui inserire il valore di Q h,W dell’intera zona riscaldata. Il
valore si esprime in kWh.
Selezionando il comando “Calcola” è possibile stimare il fabbisogno di ACS di ciascuna zona secondo norma UNI EN 8996. Il
software richiede di indicare:
• il numero di persone presenti nella zona
• il numero di giorni/anno di presenza degli utenti all’interno della zona
• il tipo di attività svolta
• il tipo di consumo di ACS nella zona (basso, medio ,alto)

Nel caso siano presenti più zone all’interno dell’edificio è possibile applicare il valore del fabbisogno di ACS a tutte le zone
selezionando “Applica a tutte le zone”.

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TERMOLOG

Il bilancio energetico di involucro viene eseguito valutando mensilmente la differenza tra la temperatura interna dell’ambiente e la
temperatura esterna media.
La temperatura esterna media è modificabile all’interno del menù ad albero come descritto nei punti precedenti del presente manuale.

3.6 Illuminazione
Nel caso siano presenti zone a destinazione d’uso non residenziale con servizio di illuminazione, è possibile modificare il tempo
di accensione delle lampade. È possibile indicare un tempo medio per giorno tipo al mese.
E’ possibile intervenire sul fabbisogno di energia per l’illuminazione della zona mettendo la spunta su “Modifica le ore di
funzionamento dell’illuminazione”. Il programma attiva la tabella in cui inserire il numero di ore e la cella relativa all’illuminazione
parassita che viene sempre aggiunta nel caso di calcolo energetico del fabbisogno di illuminazione in base a quanto indicato dalla
norma sull’illuminazione UNI 15193.

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TERMOLOG

Menù Bollette

4.1 Indicazioni generali


Nel menù Bollette vengono inserite dall’utente le informazioni relative ai consumi reali dell’edificio in analisi, quindi i dati letti dalle
fatture o dalle bollette energetiche.

Interfaccia menù Bollette


La modalità di inserimento delle bollette in TERMOLOG è duplice e avviene mediante la compilazione manuale di una tabella oppure
mediante l’importazione di un file in formato xls: per una trattazione dettagliata si rimanda alle lettura del successivo paragrafo 4.2.
Nel menù Bollette, nel riquadro in alto a sinistra, sono riportati tutti i vettori energetici utilizzati nel modello dell’edificio in esame.

4.2 Come inserire le bollette


Le bollette possono essere inserite in TERMOLOG in due modi distinti:
• Inserimento manuale
• Inserimento mediante importazione di un file xls

ATTENZIONE: si suggerisce di inserire i dati di consumo afferenti ad almeno 3 differenti annualità, in modo da potere
escludere nella calibrazione del modello degli anni poco significati, per la nei quali si è verificato ad esempio un consumo
eccezionale.

Inserimento manuale delle bollette

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TERMOLOG

Per inserire una bolletta nella modalità manuale posizionarsi sulla sinistra in corrispondenza del vettore energetico di cui si
vuole inserire la misura (ad esempio metano) e cliccare il comando Aggiungi posto nella barra dei comandi superiore:

compare la seguente schermata:

in cui:
• Data: data di inizio delle bollette;
• Cadenza: indicare l’intervallo temporale con il quale saranno indicati i consumi della bolletta, è possibile scegliere tra
mensile, bimestrale, trimestrale o annuale;
• n°: indicare il numero delle misurazioni da inserire in riferimento alla cadenza prima specificata (ad esempio nel caso fosse
indicata una cadenza annuale, il campo n° rappresenta il numero di anni in cui si vuole specificare il consumo misurato);
Vediamo qui di seguito alcuni esempi di inserimento delle bollette, partendo dall’impostazione della data e della cadenza:

Bolletta metano con cadenza annuale | 3 misurazioni all’anno a partire dal 01/01/2016

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TERMOLOG

Bolletta metano con cadenza mensile | 3 anni di misurazioni (3 x 12 mesi) a partire dal 01/01/2016

• Costo [€]: inserire il costo in euro corrispondente al consumo


• Consumo: inserire il consumo del vettore energetico in esame nell’intervallo temporale prescelto; ovviamente l’unità di
misura è dipendente dal tipo di vettore energetico (ad esempio m3 per metano e kWh per energia elettrica)
• %H, %W, %Altro: inserire la percentuale del consumo usata per il servizio H, il servizio W oppure un altro servizio
• Per escludere dalla calibrazione del modello delle misurazioni ritenute non significative è sufficiente deselezionare il flag
nella seconda colonna della tabella

ATTENZIONE: per escludere dalla calibrazione del modello i consumi inseriti per un anno è sufficiente togliere la selezione
dalla prima colonna:

Bollette: esclusione dei consumi per anno 2016

Inserimento delle bollette mediante importazione file XLS


Per inserire una bolletta mediante importazione di un file XLS cliccare il comando Importa posto nella barra dei comandi superiore:

compare la seguente schermata:

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TERMOLOG

Inserimento bolletta tramite importazione file XLS: scelta del file


Cliccando il comando Sfoglia è possibile indicare a TERMOLOG dove si trova il file XLS con la bolletta che si desidera importare;
una volta scelto il file ne viene proposta una anteprima:

Inserimento bolletta tramite importazione file XLS: anteprima


Cliccando su Avanti è richiesto poi di specificare la corrispondenza tra la colonna presente nel file XLS ed il dato che si vuole fare
analizzare:

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TERMOLOG

Inserimento bolletta tramite importazione file XLS: selezione delle colonne da importare
Cliccando Finito TERMOLOG importa tutti i dati di consumo contenuti nel file XLS.
Qui di seguito si riporta un esempio di file XLS importabile nel Modulo DIAGNOSI di TERMOLOG:

Esempio di struttura del file XLS da importare nel Modulo DIAGNOSI

• Dal [gg/mm/aaaa]: specificare la data di inizio del periodo di riferimento della bolletta energetica
• Al [gg/mm/aaaa]: specificare la data di fine del periodo di riferimento della bolletta energetica
• Costo [€]:Indicare il costo complessivo della bolletta
• Consumo: indicare il Consumo complessivo riferito al combustibile. L’unità di misura è propria del combustibile che si sta
trattando
• %H [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di riscaldamento

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TERMOLOG

• %W [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di Acqua Calda Sanitaria


• %C [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di raffrescamento
• %V [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di ventilazione
• %L [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di illuminazione
• %T [%]: quota di combustibile attribuita al servizio di trasporto
• %Altro [%]: quota di combustibile attribuita ad altri usi
• Note: campo libero descrittivo

Esempio di struttura del file XLS da importare nel Modulo DIAGNOSI

4.3 Modificare una bolletta inserita


Le bollette, una volta inserite, possono essere modificate o ampliate utilizzando i comandi presenti nella barra superiore.
Per duplicare una misura di consumo oppure per eliminarla utilizzare i comandi Duplica ed Elimina:

Le bollette inserite con modalità manuale possono anche essere esportate in formato XLS tramite il comando Esporta:

E’ possibile inserire una bolletta con una fascia bi-oraria tramite il comando Bi-oraria:

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TERMOLOG

FASCIA 1: Costi/Consumi FASCIA 2: Costi/Consumi

Inserimento di una fascia bi-oraria nella bolletta

E’ possibile ottenere una stampa contenente un’analisi dei cosumi energetici cliccando il comando Stampa:

4.4 Inventario energetico


Nel menù Bollette del Modulo DIAGNOSI è disponibile un’utile funzione di inventario energetico; per accedervi selezionare sulla
sinistra Inventario energetico:

Inventario energetico

Per ciascuno dei vettori energetici utilizzati nel modello dell’edificio TERMOLOG mostra la proporzione di consumo suddivisa tra tutti
i servizi energetici presenti: questa rappresentazione permette di visualizzare immediatamente qual è il servizio energetico
preponderante nei consumi e quindi individuare facilmente quello su cui è necessario intervenire.

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TERMOLOG

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TERMOLOG

Menù Calibrazione

5.1 Calibrazione
La calibrazione è la validazione del modello energetico, ovvero il calcolo dello stato di fatto in condizioni standard e Tailored. Stato
di fatto in condizioni standard: è il calcolo standard effettuato secondo la norma UNI/TS 11300:2014, in cui tutti i valori sono come
richiede la normativa, per esempio per un APE (standard rating - A2).
Stato di fatto in condizioni tailored: prima di avviare il calcolo il programma applica le modifiche impostate nel precedente menù
Dati climatici e utenza, relative all’andamento delle temperature medie mensili e ai parametri di zona, cioè le condizioni adattate
all’utenza (tailored rating - A3).

Per procedere selezionare il comando Calcola. Nel risultato della calibrazione la prima tabella mostra, per ciascun vettore
energetico utilizzato:
• le condizioni operative, cioè consumo e costo teorico del modello realizzato in condizioni adattate all’utenza;
• le condizioni effettive, cioè consumo e costo reale derivati dalle bollette registrate nel menù Bollette dedicato;
• l’indice di calibrazione k, è uno scostamento percentuale che consente di “tarare” il modello di calcolo, cioè di avvicinare
quanto più possibile le condizioni teoriche del combustibile in oggetto con quelle effettive.

Per aiutare il processo di taratura il programma calcola il coefficiente k sia sul consumo totale del combustibile che diviso per
ciascun servizio attivo che ne usufruisce. Per rendere la lettura più rapida ed intuiva, l’indice di calibrazione sul consumo totale
viene evidenziato con tre differenti colori:

VERDE - Definisce “buona” una calibrazione del modello in cui il paramentro k è portato quanto più vicino possibile al valore 1%
e comunque inferiore al 5%;

GIALLO - Come nell’esempio sopra riportato, il modello può essere migliorato in quanto il costo teorico risulta maggiore rispetto
al costo effettivo calcolato in condizioni tailored e l’indice di calibrazione è compreso tra il 5% e il 10%;

ROSSO - Nel caso in cui il modello non è tarato correttamente per valori superiori al 10%.

Nel risultato della calibrazione sono disponibili i dettagli di calcolo: è possibile indagare tra i fabbisogni di energia termica
dell’involucro, di energia primaria dell’impianto e sull’energia primaria globale sia in condizioni standard che tailored. Se il modello
è scalibrato, in questa sede è possibile capire dove agire per modificare e migliorare le condizioni adattate all’utenza. In seguito
alle eventuali valutazioni effettuate si consiglia di tornare nel menù Dati climatici e utenza per rivalutare i profili di temperatura
piuttosto che i fabbisogni o i ricambi d’aria assegnati alle varie zone, come suggerisce il diagramma di flusso energetico della
diagnosi energetica delle Linee Guida Enea (rif. menù Dati generali).

Ad esempio, nel caso di edifici esistenti, definire un modello che meglio rappresenti il comportamento energetico dell’edificio reale
risulta essere un importante strumento per aumentare l’affidabilità delle previsioni e delle valutazioni ai fini della diagnosi energetica.
La calibrazione consiste nell’andare a sintonizzare i parametri di input effettivi, in modo da individuare una combinazione che riesca a
garantire una adeguata approssimazione nella rappresentazione del comportamento termico o energetico dell’edificio.

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TERMOLOG

Nella parte destra questi risultati sono raccolti in un istogramma riepilogativo, che per ciascun vettore energetico utilizzato mostra
il relativo consumo diviso per ciascun servizio attivo e globale. Ogni consumo è confrontato tra il valore teorico, cioè calcolato, e
quello effettivo delle bollette energetiche registrate.

Con il comando dedicato in ogni diagramma è possibile salvare una immagine del diagramma visualizzato.

Qualora presenti, al termine del calcolo TERMOLOG produce degli avvertimenti: in questo caso si consiglia di consultare il
contenuto della tabella per procedere con le oppurtune correzioni oppure trascurare la segnalazione:

Il bilancio di involucro in condizioni tailored A3 consente di valutare le quote di energia che influiscono maggiormente sul calcolo
energetico. Nell’esempio mostrato si evince che per riscaldamento influiscono maggiormente le dispersioni per trasmisione Q,tr;
in sede di interventi migliorativi mirati sarebbe quindi ottimale proporre scenari volti a ridurre tale apporto.

Nel grafico l’apposito menù a tendina consente di visualizzare il diagramma del bilancio energetico per tutte le zone termiche o
solamente su una specifica zona selezionata:

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TERMOLOG

Nel seguito sono disponibili tabelle che riportano in formato numerico i dettagli del suddetto calcolo di fabbisogno termico
dell’involucro in condizioni tailored A3.

Negli scambi termici è invece possibile valutare come si distribuiscono gli scambi termici per tipologia di struttura disperdente,
sempre valutati in A3.

L’istogramma è visualizzabile sia sull’intero edificio che in una specifica zona termica tramite il menù dedicato:

Subito sotto sono disponibili a sinistra un toroide che mostra gli scambi termici globali valutati in ciascuna zona termica, mentre a
destra la rosa dei venti li mostra valutati per orientamento e per tipologia di dispersione.

A seguire sono mostrate tabelle con i risultati numerici del calcolo dei fabbisogni che consentono di valutare l’apporto sugli scambi
termici di ciascuna struttura disperdente, per identificarne ad esempio la più influente.

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TERMOLOG

Nei fabbisogni delle unità immobiliari si nota come si distribuiscono sulle unità immobiliari dell’edificio i fabbisogni energetici.
Funzione molto utile ad esempio nel caso di calcolo di fabbisogni ai fini di una contabilizzazione del calore.

Nella barra delle icone in alto del menù Calibrazione sono a disposizione anche i comandi:

- Dettagli mostra tabelle di calcolo di dettaglio dei fabbisogni di involucro e di impianto per ogni zona termica, dei
generatori per ciascun servizio attivo, del bilancio energetico globale.
- Combustibili consente di visualizzare l’archivio dei combustibili, sia quello di default del programma che quello creato
dall’utente. Nella finestra che appare è possibile scegliere di sostituire il combustibile di progetto in condizioni standard
con un combustibile che si desidera utilizzare ai fini della diagnosi energetica in condizioni tailored.

- Stampa per visualizzare l’anteprima di stampa e stampare il risultato di calcolo della calibrazione.
- Esporta permette di esportare un file EXCEL con il risultato di calcolo della calibrazione.

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TERMOLOG

Menù Interventi migliorativi e Firma energetica

Nel menù Interventi migliorativi è possibile analizzare gli effetti degli interventi migliorativi sul sistema edificio-impianto, siano
essi valutati singolarmente o in combinazione tra di loro. Risulta infatti fondamentale indagare le possibili interferenze tra i
singoli interventi che si intende proporre, a causa della riduzione progressiva del fabbisogno energetico e della conseguente
ricaduta sul funzionamento degli impianti tecnici. Ad esempio, più interventi sull’involucro edilizio riducono il fabbisogno di
nergia per riscaldamento ma al tempo stesso possono intervenire sull’efficienza del generatore.

Il calcolo del risparmio energetico differisce nel caso gli interventi individuati siano o no interferenti.
Nel caso di interventi non interferenti, li interventi migliorativi possono essere valutati separatamente e il risparmio
energetico/economico deriverà dalla somma dei singoli risultati.
Nel caso in cui vi siano delle interferenze tra le misure presviste dagli interventi, il risparmio complessivo deve essere ottenuto
simulando in contemporanea tutti gli interventi sul sistema edificio-impianto.

ATTENZIONE:
interventi non interferenti → valutazione dei singoli interventi;
interventi interferenti → valutazione contemporanea di tutti gli interventi interferenti.

TERMOLOG permette di analizzare in modo rapido singoli interventi o gruppi di interventi all’interno di uno scenario, è possibile
confrontare tutti gli scenari di intervento per individuare la soluzione migliore in termini di costi sostenuti e benefici attesi, è
possibile valutare scenari di convenienza economica secondo la UNI EN 15459.

Gli interventi migliorativi posso essere suddivisi in:


• Interventi sull’involucro (coibentazione pareti perimetrali, coibentazione copertura, coibentazione solaio di terra,
sostituzione infissi, ecc…);
• Interventi sugli impianti meccanici (sostituzione caldaia tradizionale con caldaia a condensazione, installazione
valvole termostatiche sui radiatori, sostituzione delle pompe di circolaizone, ecc…);
• Altri impianti (Relamping, Ventilaizone Meccanica Controllata, ecc…);
• Utilizzo di fonti rinnovabili (impianto fotovoltaico, solare termico, ecc…).

Menù Interventi migliorativi

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TERMOLOG

6.1 Tipologie di scenari

Per inserire un nuovo scenario cliccare uno degli interventi proposti nella scheramta principale, oppure il comando Nuovo in
alto a sinistra nel caso in cui vi sia già almeno uno scenario.
Di seguito vengono analizzate nel dettaglio le tipologie di intervento migliorativo disponibili.

REN1: involucro opaco - Sostituzione di una struttura opaca

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sostituzione strutture opache

E’ necessario indicare:
• Tipologia di struttura →Indicare la tipologia della struttura da sostituire.
• Struttura da sostituire → Indicare la struttura che si intende sostituire: il programma permette di scegliere tra le strutture,
appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello in esame. Selezionando l’opzione Elimina la
struttura dal computo delle dispersioni verrà analizzato un intervento in cui, rispetto allo stato di fatto, la struttura
indicata viene eliminata dal computo delle dispersioni.
• Sostituisci con la struttura → Indicare la struttura con la quale si intende sostituire la struttura originaria: anche in
questo caso, il programma permette di scegliere tra le strutture, appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio
locale del modello in esame.
• Creazione rapida →permette di sostituire la struttura utilizzata con strutture di trasmittanza predefinita. Le proposte di
sostituzione rapida comprendono strutture con trasmittanza limite da Normativa (il riferimento è la normativa
selezionata per la relazione corrente), da Conto Termico, con trasmittanza specificata dall’utente o con trasmittanza
derivata dall’applicazione di un cappotto alla struttura di base.
• Costo dell’intervento → Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura opaca/trasparente sostituita.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime due informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al
risparmio di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.

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TERMOLOG

REN2: involucro trasparente - sostituzione di una struttura trasparente


Gli interventi sull’involucro trasparente possono prevedere la sostituizione di un intero serramento, l’applicazione di pellicole
solari su serramenti esisteni o la sostituzione di schermature mobili.

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sostituzione serramenti

E’ necessario indicare:
• Tipologia di struttura →Indicare la tipologia della struttura da sostituire.
• Struttura da sostituire → Indicare la struttura che si intende sostituire: il programma permette di scegliere tra le strutture,
appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio locale del modello in esame. Selezionando l’opzione Elimina la
struttura dal computo delle dispersioni verrà analizzato un intervento in cui, rispetto allo stato di fatto, la struttura
indicata viene eliminata dal computo delle dispersioni.
• Sostituisci con la struttura → Indicare la struttura con la quale si intende sostituire la struttura originaria: anche in
questo caso, il programma permette di scegliere tra le strutture, appartenenti a quella tipologia, incluse nell’archivio
locale del modello in esame.
• Creazione rapida →permette di sostituire la struttura utilizzata con strutture di trasmittanza predefinita. Le proposte di
sostituzione rapida comprendono strutture con trasmittanza limite da Normativa (il riferimento è la normativa
selezionata per la relazione corrente), da Conto Termico, con trasmittanza specificata dall’utente o con trasmittanza
derivata dall’applicazione di un cappotto alla struttura di base.
• Costo dell’intervento → Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura opaca/trasparente sostituita.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.
Le ultime due informazioni vengono utilizzate dal programma per stimare il costo complessivo dell’intervento ed, in base al
risparmio di combustibile ottenuto ed al suo costo, il tempo di ammortamento dell’investimento.

REN2: involucro trasparente - installazione di pellicole solari


L’installazione di pellicole solari è prevista su tutti i serramenti dell’edificio e agisce riducendo il fattore di trasmittanza di
2
energia solare ggl,n [W/m K].

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – pellicole solari

E’ necessario indicare:
• Applica uno smorzamento →indicare la % di smorzamento di ggl,n dei serramenti.
• Applica un valore fisso → indicare direttamente il valore di trasmittanza di energia solare da applicare ai serramenti.
• Costo dell’intervento → Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura trasparente.
• Costo per pellicola → Inserire il costo dell’intervento per pellicola, corrispondente al numero di serramenti utilizzati.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

REN2: involucro trasparente - sostituzione delle schermature mobili


La sostituzione delle schermature mobili interviene sul fattore di trasmissione solare ggl+sh[W/m²K] dei componenti
finestrati che presentano nello stato di fatto una schermatura mobile.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – schermature mobili

E’ necessario indicare:
• Tipologia di schermatura → specificare le caratteristiche della schermatura mobile da sostituire, in base alle scelte
verrà applicato un fattore ggl+sh corrispondente.
• Costo dell’intervento → Inserire il costo dell’intervento per ogni m2 di struttura trasparente.
• Costo per schermatura→ Inserire il costo dell’intervento per schermatura.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

REN3/REN4: impianto climatizzazione inverno/estate - sostituzione dei generatori di calore

E’ possibile sostituire il sistema di generazione inizialmente assegnato al sistema edificio-impianto, sia per quanto concerne il
riscaldamento, la produzione di ACS, che per raffrescamento.
Per inserire il nuovo sistema di generazione cliccare il comando Nuovo. È possibile scegliere il generatore dall’archivio generale
di TERMOLOG, in alternativa è necessario compilare i dati di generazione nell’apposita schermata. I dati richiesti per la
sostituzione del generatore sono i medesimi contenuti nel menù Generatori del software.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sostituzione generatore

Infine è necessario indicare:


• Costo unitario → inserire il costo del singolo generatore.
• Quantità → Inserire il numero di generatori uguali per calcolare il costo complessivo. NB: la quantità in questione non
corrisponde al numero effettivo di generatori inseriti, il dato è tilizzato unicamente per il costo totale dell’intervento.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

REN3: impianto climatizzazione inverno - installazione valvole di termoregolazione


L’intallazione di valvole di termoregolaizone consente di intervenire sul rendimento di regolazione, scegliendo una delle due
tipologie previste da norma di zona e di singolo ambiente. I valori dei rendimenti utilizzati sono contenuti nel prospetto 20 della
UNI TS 11300-2.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – termoregolaizone

E’ necessario indicare:
• Costo unitario → Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità → Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

La valvola termostatica è una valvola la cui apertura è proporzionale alla differenza fra la temperatura impostata dall'utente
sul sensore di temperatura chiamato testa termostatica e la temperatura ambiente misurata. Lo scopo della valvola
termostatica è mantenere la temperatura ambiente pari a quella impostata sulla testa termostatica, perciò quando la
temperatura ambiente è uguale alla temperatura impostata, la valvola regola in chiusura.
Attraverso la regolazione delle valvole il calore viene dosato e suddiviso negli ambienti in maniera diversa.
In genere il livello delle valvole che è possibile impostare varia da 0 a 5 oppure da 0 a 10. Una volta raggiunta nel dato
spazio la temperatura desiderata, la valvola si chiude e il termosifone viene escluso dall'impianto interrompendo
il riscaldamento di quell'ambiente. Se la temperatura riscende sotto il valore impostato, la valvola si riapre riattivando così
la circolazione del fluido termovettore e quindi riattivando il termosifone.

REN3: impianto climatizzazione inverno - installazione sistema di contabilizzazione


Con l’installazione dei dispositivi di contabilizzazione dell’energia termica fornita alle singole unità immobiliari si può considerare
la riduzione di consumo determinata dal diverso intervento degli utenti.
Per questo intervento viene applicato un fattore di riduzione di Qhr (fabbisogno di energia termica utile) pari a 0.9.
Questo fattore è suggerito dalla norma UNI TS 11300-2.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – sistema di contabilizzazione

E’ necessario indicare:
• Costo unitario → Inserire il costo del singolo dispositivo.
• Quantità → Inserire il numero di dispositivi installati.
• Costo fisso aggiuntivo → Inserire un eventuale costo fisso aggiuntivo dello scenario.

REN5: altri impianti - relamping dell’impianto di illuminazione

È possibile valutare l’influenza della sostituzione degli apparecchi di illuminazione sia interni che esterni. Per entrambi i casi si
deve specificare la tipologia di illuminazione dello stato di fatto e quella con la quale si intende sostituire, ognuna con la propria
efficienza.
Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – relamping

REN6: fonti rinnovabili - installazione di pannelli solari termici e/o fotovoltaici

E’ possibile valutare l’influenza che l’inserimento di pannelli solari termici e/o fotovoltaici può comportare sul bilancio energetico
del sistema edificio-impianto.
Selezionare, se presenti, qual è il tipo di produzione a cui sono asserviti i pannelli solari termici:

Selezionare, se presenti, i pannelli fotovoltaici:

Per inserire le caratteristiche tecniche dei pannelli cliccare sui relativi comandi:

per una descrizione dettagliata dei parametri richiesti in questa sezione si rimanda la consultazione al capitolo relativo agli impianti.

Viene infine richiesto di specificare il costo dell’intervento per calcolare poi il tempo di ritorno dell’investimento.

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TERMOLOG

Interventi migliorativi – Schermata di inserimento – Installazione di pannelli solari termici o fotovoltaici

6.2 Wizard
Per gli scenari di intervento sul miglioramento energetico è possibile utilizzare la procedura guidata che si avvia con il comando
Wizard.

ATTENZIONE: lo strumento Wizard per gli scenari gestisce interventi sull’involucro edilizio, sia opaco che trasparente
e sui ponti termici. Per ogni altro intervento si faccia riferimento a quanto indicato nel capitolo 5.1

La prima schermata che si presenta guida alla scelta della normativa per i limiti di trasmittanza che verranno utilizzati per le
strutture sostituite e permette di scegliere se applicare lo scenario ad una o tutte le unità immobiliari.

Wizard – Dati generali

Proseguendo si devono specificare le strutture sulle quali intervenire, TERMOLOG riporta in automatico tutte le tipologie di
struttura riconosciute nell’involucro:

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TERMOLOG

Wizard – Strutture

L’ultima operazione consiste nel selezionare i ponti termici che si intendere eliminare dalle dispersioni dell’involucro:

Wizard – Ponti termici

6.3 Calcolo degli scenari


Il comando Calcola senario permette di eseguire il calcolo dello scenario di intervento selezionato. In questo capitolo si
analizzano le tipologie di calcolo da poter effettuare sugli scenari di intervento.

Calcolo scenario – tipologie di calcolo

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TERMOLOG

CALCOLO PRESTAZIONALE

È possibile eseguire il calcolo prestazionale degli scenari seguendo una delle tre modalità proposte:
Scenario selezionato →calcola unicamente lo scenario selezionato;
Tutti gli scenari → nel caso siano presenti più scenari, vengono calcolati in sequenza, compreso lo scenario collettivo da
includere nell’APE;
Lo scenario collettivo → crea e calcola lo scenario collettivo. Lo scenario collettivo comprende tutti gli scenari di intervento
definiti.

Alla fine del calcolo i risultati delle elaborazioni sono visibili nel sottomenù Dettagli confronto (Prima di visualizzare i risultati
lo scenario calcolato deve essere selezionato):

Risultati di calcolo del confronto stato di fatto-intervento

In base ai risultati ottenuti TERMOLOG mostra un report confrontando tra lo stato di fatto e lo scenario di progetto.
Riassumiamo di seguito i principali dettagli di calcolo mostrati:
• Valore complessivo dell’intervento: per uno scenario di intervento sull’involucro opaco viene mostrato il valore
complessivo, per ciascun intervento, dei metri quadri interessati;

• Costi, consumi e tempo di ritorno: viene calcolato il consumo iniziale e il consumo finale per vettore energetico,
successivamente i valori vengono tradotti in costi in base al costo unitario del vettore. Dal rapporto tra il costo

www.logical.it 589
TERMOLOG

complessivo dell’intervento e il risparmio annuo (variazione di costo tra stato di fatto e scenario) si ottiene il
tempo di ritorno.

• Dettagli di calcolo: vengono mostrati i fabbisogni di energia termica utile e i fabbisogni di energia primaria con relativi
grafici di confronto tra stato di fatto e scenario.

VALUTAZIONE ECONOMICA UNI 15459

È possibile visualizzare i risultati delle elaborazioni in termini di Costo globale nel sottomenù VAN (15459).
Sulla base dei risultati forniti dal calcolo, TERMOLOG fornisce alcune indicazioni circa la convenienza dell’intervento in
analisi:

• Costo globale valore negativo in segno (colorazione verde in TERMOLOG): l’intervento proposto è economicamente
conveniente, il valore assoluto del costo globale rappresenta l’ulteriore investimento (costo) che può essere ancora
sostenuto prima che l’intervento diventi non conveniente.
• Costo globale valore positivo in segno (colorazione rosso in TERMOLOG): l’intervento proposto non è economicamente
conveniente, viene suggerito il risparmio annuo necessario per raggiungere la convenienza economica dell’intervento.

www.logical.it 590
TERMOLOG

Confrontando il Costo globale di due o più investimenti alternativi si riesce a valutare quale sia il più vantaggioso
attraverso il meccanismo dell'attualizzazione dei costi e dei ricavi, che prevede il ricondurre ad un medesimo orizzonte temporale
i flussi di cassa che si manifesterebbero in momenti diversi e che quindi non sarebbero direttamente confrontabili.
Un investimento è favorevole solo se presenta un Costo globale negativo e il programma evidenzia in questo caso il costo in
verde.

Calcolo del costo globale

Il Costo globale è valutato da TERMOLOG considerando il costo iniziale dell’investimento e, per ogni componente j
dell’investimento, valutando il costo annuale per ogni anno i e il valore finale.

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TERMOLOG

CALCOLO DEL COSTO GLOBALE


Il Costo globale è valutato da TERMOLOG considerando il costo iniziale dell’investimento e, per ogni
componente j dell’investimento, valutando il costo annuale per ogni anno i e il valore finale:

Il costo globale è una metodologia di calcolo per la valutazione finanziaria di progetti a medio/lungo termine che si basa
sul valore attuale di una serie attesa di flussi di cassa, non solo sommandoli contabilmente, ma attualizzandoli sulla
base del tasso di rendimento (Rd).
Il costo globale si ottiene sommando al costo di investimento iniziale CI il costo attualizzato di ciascun
componente j che partecipa all’intervento, sottraendo la somma del valore finale residuo di tutti i componenti:

dove:

Nel caso il periodo di calcolo sia inferiore alla vita utile n(j) del componente j Il valore finale Vf, (j) del
componente j deve essere calcolato con un ammortamento lineare del costo iniziale del componente fino al
termine del periodo di calcolo e deve essere riferito all’inizio del periodo di calcolo.
Nel caso il periodo di calcolo superi la vita utile n(j) del componente j, il valore finale del componente j è stimato in
questo modo:

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TERMOLOG

In questo ultimo caso, quando cioè il periodo di calcolo supera la vita utile n(j) del componente j, sarà necessario
considerare anche i costi da sostenere per la sostituzione del componente j, ovviamente attualizzati con il tasso di
sconto:

ECOBONUS
Questa funzione permette di calcolare la prestazione enrgetica dello stato di fatto in condizioni standard per valutare le
oppurtunità fiscali previste dall’Ecobonus.
Tra le richieste previste per accedere all’Ecobonus TERMOLOG restituisce i risultati:
• Percentuale di incidenza della superficie disperdente oggetto di intervento sul totale;
• Spesa massima ammissibile per il tipo di intervento;
• Targa energetica dello stato di fatto e dello scenario di progetto;
• Qualità della prestazione energetica invernale ed estiva dell’involucro edilizio.

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TERMOLOG

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TERMOLOG

ATTENZIONE: per l’accesso all’ecobonus devono essere verificati altri requisiti specifici previsti nella legge di bilancio
2019. Il rispetto dei soli requisiti sopra elencati non è sufficiente a garantire l’accesso alle detrazioni fiscali.

QUADRO DI SINTESI
Il quadro di sintesi è uno strumento di confronto fra tutti gli scenari al fine di individuare quello più rappresentativo in funzione
dei costi sostenuti e dei benefici attesi.

I termini del confronto si basano sui seguenti parametri.

• Suddivisione percentuale degli scambi termici


• Suddivisione dei consumi

• Confronto dei fabbisogni di energia primaria

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TERMOLOG

• Confronto tra i consumi dei singoli vettori energetici

• Flussi di cassa cumulati

• Variazione delle emissioni di CO2

6.4 Normalizza
Il calcolo degli scenari di intervento può essere eseguito utilizzando i dati climatici reali (vedi capitolo 3 - Dati climatici e di
utenza), oppure utilizzando i dati climatici standard secondo la norma UNI 10346:2016.
Per attivare il calcolo con i dati climatici standard è necessario attivare il comando Normalizza:

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TERMOLOG

Le linee guida Enea per la diagnosi energetica raccomandano che per poter valutare i benefici futuri annessi agli interventi di
efficienza energetica si può fare riferimento ai dati climatici standard in modo da ottenere valori di consumo normalizzati e non
dipendenti dalle particolari condizioni climatiche degli anni presi a riferimento.

Il consumo normalizzato è ottenuto effettuando una nuova simulazione del modello precedentemente validato, impostando le
condizioni climatiche standard. Lo stesso modello, sempre in condizioni climatiche standard, verrà utilizzato per simulare gli
scenari di intervento e valutare il consumo post operam. Dal confronto tra il consumo ante e post operam si otterrà il risparmio
energetico.
Re= Cante operam – Cpost operam

ATTENZIONE: il calcolo del risparmio a partire dai consumi normalizzati non fornisce la garanzia di stime più realistiche
rispetto a quello effettuato utilizzando le condizioni climatiche reali.

6.5 Valutazione economica – UNI 15459

Supponiamo di volere valutare esclusivamente la convenienza economica ai sensi della UNI 15459 di un intervento
energetico, senza eseguire un calcolo dei parametri dei sistemi energetici dell’edificio. Una analisi di questo tipo può essere
richiesta per un intervento di introduzione di valvole termostatiche in un impianto di riscaldamento centralizzato per un edificio
multipiano o per valutare la fattibilità economica di una contabilizzazione indiretta. Ovviamente se si opta per tale analisi (solo
economica) i costi/ricavi di tipo energetico, come ad esempio può essere il risparmio di gas per il riscaldamento conseguente
all’introduzione delle termovalvole, deve essere inserito dall’utente nella tabella dei costi periodici, non può essere frutto di un
calcolo del programma.

La norma UNI 15459 valuta la convenienza economica di un investimento finalizzato al miglioramento dei sistemi
energetici presenti in un edificio, in particolare il parametro calcolato è il costo globale dell’intervento. Il calcolo consiste
nel riferire la serie di flussi di cassa attesa per un determinato intervento al ad un valore attuale: cioè i flussi di cassa non
vengono semplicemente sommati, ma ciascuno di essi viene “attualizzato” sulla base del tasso di sconto Rd.

Per il calcolo del costo globale è richiesto che l’utente specifichi:

• Tasso di interesse di mercato, R [%]


• Tasso di inflazione, Ri [%]
• Periodo di calcolo [anni]: periodo da considerarsi nei calcoli
• Payback [anni]: numero di anni necessari affinché il totale cumulativo
dei ricavi pareggi il totale cumulativo dei costi sostenuti fino a quel
momento, incluso l’investimento iniziale. E’ un obiettivo che si prefigge
l’utente e verrà confrontato con il payback effettivo dell’investimento.

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TERMOLOG

TASSO DI INTERESSE REALE


Il tasso di interesse di mercato R ed il tasso di inflazione Ri permettono di
stimare il tasso di interesse reale: RR = (R – Ri) / (1 + Ri) [%]
TASSO DI SCONTO
Il tasso di sconto dipende da RR e dalla tempistica del costo considerato
(l’anno i in cui sto valutando il tasso di sconto): Rd(i) = ( 1 / (1 + RR) )i [%]
PERIODO DI CALCOLO
Il periodo di calcolo è la durata temporale nella quale viene valutato
l’investimento.

Per inserire un nuovo intervento: comando Nuovo – Scenario convenienza economica e si apre la seguente schermata:

Occorre specificare nei vari sottomenù i flussi di cassa in entrata/uscita che riguardano l’intervento da esaminare; vediamo
qui di seguito una descrizione più dettagliata.

COSTI INIZIALI:
in questa tabella indicare le spese da sostenere per l’esecuzione dell’intervento in esame.

L’intervento per cui si desidera svolgere una analisi economica può essere composto da vari “componenti” (ad esempio i ripartitori
che andranno inseriti per ciascun radiatore o il costo di installazione dei ripartitori stessi) e per ciascun componente è possibile
specificare:
Costo [€]: il costo di acquisto cioè di investimento sostenuto per un determinato componente.
Quantità: quante volte si è sostenuto il costo per il componente (ad esempio numero di valvole termostatiche da
acquistare).

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TERMOLOG

Vita [anni]: vita utile in anni del componente; questo dato è molto importante in quanto:
se la vita utile è inferiore alla durata per periodo di calcolo TERMOLOG calcolerà il costo di sostituzione CR,i(j) che è
necessario sostenere al termine della vita utile del componente (vedi approfondimento 2) e il valore finale Vf,τ (j) che il
componente continua ad avere al termine del periodo di calcolo;
se la vita utile è uguale alla durata per periodo di calcolo sia il costo di sostituzione CR,i(j) che il valore finale Vf,τ (j) del
componente saranno nulli;
se la vita utile è superiore alla durata per periodo di calcolo il costo di sostituzione CR,i(j) del componente sarà nullo, mentre
TERMOLOG calcolerà il valore finale Vf,τ (j) del componente al termine del periodo di calcolo (vedi approfondimento 3);
Costo Manutenzione [€]: costo di manutenzione annuale del componente.
% Manutenzione [%]: in alternativa ad indicare direttamente il costo di manutenzione è possibile calcolare il costo di
manutenzione del componente come una percentuale del costo di acquisto. Nel caso i due campi precedenti vengano
entrambi specificati TERMOLOG sommerà i due costi ottenuti.
Tasso di incremento annuo del costo di manutenzione, Rm [%]: specificare il tasso annuo di incremento del costo
di manutenzione del componente.
Costo di smaltimento [€]: costo di smaltimento del componente.
% Smaltimento [%]: in alternativa ad indicare direttamente il costo di smaltimento è possibile calcolare il costo di
smaltimento per quella voce come una percentuale del costo di acquisto. TERMOLOG assume implicitamente che il costo di
smaltimento venga sostenuto al termine della vita utile del componente. Nel caso i due campi precedenti vengano
entrambi specificati TERMOLOG sommerà i due costi ottenuti.
Tasso di incremento annuo del costo di smaltimento, Rs [%]: specificare il tasso annuo di incremento del costo di
smaltimento del componente (vedi approfondimento 1 qui sotto)
Detraibile: i costi che vengono segnati come detraibili potranno usufruire del bonus fiscale; il bonus fiscale sarà assimilato da
TERMOLOG ad un flusso di cassa annuale entrante, per tutta la durata della vita utile del componente inserito, valutato:
incentivo sui costi iniziali detraibili = Σ(costi iniziali detraibili) x (% BONUS fiscale)
nel sottomenù Incentivi-prestiti-flussi di cassa viene automaticamente riportato il valore dell’incentivo, calcolato con la formula
indicata.

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TERMOLOG

APPROFONDIMENTO 1
TASSO INCREMENTO ANNUO COSTO DI SMALTIMENTO:
Per le valvole di zona si è indicato che lo smaltimento ammonta al 50%
del costo inziale e il tasso di incremento annuo è dell’1%:

costo manutenzione = 0,50 x 400 € = 200 €, quindi al decimo anno di vita del componente ci sarà un costo di
manutenzione pari a 200 x (1 + Rs)10 = 220,92 €

APPROFONDIMENTO 2
I COSTI DI SOSTITUZIONE:
quando un componente ha una vita utile inferiore alla durata del periodo di calcolo TERMOLOG calcola il costo di
sostituzione che è necessario sostenere al termine delle vita utile del componente per sostituirlo; tale costo sarà
pari al costo iniziale del componente, attualizzato all’anno iniziale: supponiamo ad esempio che il costo iniziale Ci del
componente j sia pari a 3600 € e che il componente abbia una vita utile di 8 anni, il costo di sostituzione del
componente j da sostenere all’ottavo anno è pari a:
CR(j) = Rd(8) x Ci = 0,791 x 3600 € = 2848,43 €

APPROFONDIMENTO 3
IL VALORE FINALE (O RESIDUO) DI UN COMPONENTE:
si tratta del valore che il componente assume al termine del periodo di calcolo, riferito all’anno iniziale riprendendo
l’esempio precedente, considerando un periodo di calcolo di 10 anni, il componente sarà sostituito n=1 volte e si ha:
Vf,10(j) = Ci x ((1+n) x vita utile – periodo calcolo)/ (vita utile) = 3600 € x (2x8-10)/8 = 2014,85 €

TERMOLOG permette inoltre di accedere alla Appendice A della norma UNI 15459 che contiene alcuni dati relativi alla vita
utile, costi di manutenzione annuali e costi di smaltimento per alcuni componenti e prodotti; è sufficiente utilizzare il comando
Importa e selezionare la voce che si intende aggiungere:

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TERMOLOG

Importazione componenti da Appendice A della UNI 15459


COSTI PERIODICI:
I costi periodici comprendono le spese da sostenere annualmente per tutta la durata dell’intervento.

Per un costo periodico è richiesto di specificare:


Costo [€]: il costo periodico;
Quantità: quante volte si è sostenuto un costo periodico;
Vita utile [anni]: vita utile in anni del costo inserito;
Tasso di crescita [%]: indicare il tasso di crescita annuale del costo periodico.
Per i costi periodici è disponibile la funzione Estendi la vita utile al periodo di calcolo che permette di estendere la vita
utile indicata alla durata del periodo di calcolo.

RICAVI PERIODICI:
Il beneficio energetico ottenuto dall’esecuzione di un intervento si traduce in un risparmio economico annuale per ogni
singolo vettore energetico.

Per un ricavo periodico è richiesto di specificare:


Ricavo [€]: il ricavo periodico;
Quantità: quante volte è avvenuto il ricavo periodico;
Vita utile [anni]: vita utile in anni del ricavo inserito;
Tasso di crescita [%]: indicare il tasso di crescita annuale del ricavo periodico.
Per i ricavi periodici è disponibile la funzione Estendi la vita utile al periodo di calcolo che permette di estendere la vita utile
indicata alla durata del periodo di calcolo.

COSTI UNA TANTUM:


In questa sezione è possibile inserire quelle spese che vengono sostenute una sola volta, in un determinato anno della vita utile
dell’edificio:

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TERMOLOG

Costo [€]: il costo una tantum;


Quantità [-]: quante volte è stato sostenuto il costo;
Anno [-]: anno in cui è sostenuto il costo;
Tasso di crescita [%]: indicare il tasso di crescita annuale. Questa parametro agisce in maniera analoga a quanto
spiegato nell’approfondimento 1.

COSTI DI SMALTIMENTO:
In questa sezione è possibile inserire il costo da sostenere al termine della vita utile di un componente:

Costo [€]: il costo di smaltimento;


Quantità [-]: quante volte è stato sostenuto il costo;
Anno [-]: anno in cui è sostenuto il costo di smaltimento;
Tasso di crescita [%]: indicare il tasso di crescita annuale. Questa parametro agisce in maniera analoga a quanto
spiegato nell’approfondimento 1.

INCENTIVI – PRESTITI – FLUSSI DI CASSA:


In questa sezione è possibile gestire altri eventuali flussi di cassa legati all’investimento in esame che intervengono nel corso
del periodo di calcolo: ad esempio i ratei da sostenere per il prestito in ingresso richiesto per fare fronte all’intervento o gli
incentivi che si percepiscono durante il periodo di calcolo.
Dato che i flussi di cassa da inserire in questo campo possono essere sia in entrata che in uscita è necessario inserire la quantità
nella colonna Inventivo/Prestito con il relativo segno, quindi positiva se un flusso entrante (beneficio) e negativa se un flusso
uscente.

Incentivo/Prestito [€]: indicare l’entità del flusso di cassa entrante/uscente;


Tasso di crescita [%]: indicare il tasso di crescita annuale del flusso di cassa a partire dall’anno di inizio;

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TERMOLOG

Anno inizio[-]: anno in cui inizia il flusso di cassa;


Durata [anni]: durata del flusso di cassa.

WIZARD PER LA VALUTAZIONE ECONOMICA


Per alcuni interventi di miglioramento l’analisi di convenienza economica si basa su un elenco fisso di costi/ricavi che
TERMOLOG permette di richiamare utilizzando dei modelli di analisi economica predefiniti:

E’ anche possibile creare dei modelli di intervento personalizzati, da riutilizzarsi per analisi future utilizzando il comando
Archivia modello.

6.6 Stampa Retrofit e 15459


Nel gruppo di stampa del menù Interventi migliorativi è possibile stampare:
• la relazione di Retrofit dello scenario selezionato;
• la relazione tecnica per la convenienza economica ai sensi dell’art. 9 comma 5 lettera c) D.Lgs 102/2014 come
modificato dal D.Lgs 141/2016.

6.7 Firma energetica


Nel menù Firma energetica è possibile impostare la firma energetica dell’edificio, cioè l’andamento del consumo energetico in
funzione della temperatura esterna dell'ambiente.

www.logical.it 603
TERMOLOG

Menù Firma energetica

E’ possibile costruire la firma energetica utilizzando i dati di consumo già inseriti nel menù Bollette: per fare questo utilizzare il
comando Importa, posto nella barra dei comandi in alto: automaticamente TERMOLOG compilerà la tebella sottostante e
mostrerà il grafico con la firma energetica.
Per inserire i dati di consumo nella tabella utilizzare i comandi Nuova, Aggiungi, Duplica ed Elimina nella barra dei comandi in
alto.

ATTENZIONE: al fine di ottenere una retta interpolante rappresentativa, si consiglia di utilizzare dei dati di consumo
“omogenei” per la costruzione della firma energetica, quindi dei dati di consumo che si riferiscono al medesimo servizio
energetico (solo riscaldamento ad esempio).
TERMOLOG calcola la retta di interpolazione della firma energetica per ogni anno di consumo inserito.

www.logical.it 604
TERMOLOG

Menù Stampa

7.1 Stampa
Nella barra delle icone in alto del menù Stampa sono a disposizione i comandi:

- Compila la relazione di diagnosi consente di visualizzare la finestra di impostazioni per la stampa. In questa sede è
possibile inserire alcune note che verranno stampate sulla relazione: informazioni generali (presentazione della diagnosi
e dei soggetti coinvolti), presentazione generale del sito (descrizione dell’edificio e rilievo fotografico), descrizione
dell’involucro (tipologie costruttive con possibilità di scattare e inserire automaticamente una fotografia 3D dell’edificio),
descrizione degli impianti a servizio dell’edificio.
Infine la scheda della stampa consente di gestire con una semplice spunta i capitoli, gli allegati e gli scenari da includere
nella relazione di dettaglio. Confermando le scelte con “Stampa” nella finestra in basso a destra vengono redatte due
relazioni, una di sintesi ed una di dettaglio della diagnosi energetica effettuata.

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TERMOLOG

- 3D apre una finestra in cui si può scattare una fotografia da utilizzare in fase di compilazione della relazione:

- Salva consente di salvare una relazione selezionata nel menù ad albero di sinistra in formato DOC.
- Elimina permette di cancellare una relazione selezionata nel menù ad albero di sinistra.
- Stampa apre la finestra di settaggio delle impostazioni della stampante installata sul computer per procedere alla stampa
cartacea del documento selezionato nel menù ad albero di sinistra.
- Opzioni gestisce eventuali fattori tipologici dell’edificio e documentazione aggiuntiva da allegare alla relazione di
diagnosi. In “altre opzioni di stampa” è possibile scegliere di visualizzare i documenti compilati con un’applicazione di
sistema (es. Microsoft Word) oppure con i Word processori di TERMOLOG.

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