N T A P.R.G.C.: Orme Ecniche Di Ttuazione Del
N T A P.R.G.C.: Orme Ecniche Di Ttuazione Del
GRAND-COMBIN
COMUNE DI GIGNOD
VARIANTE GENERALE AL
PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE
NTA
NORME TECNICHE DI
ATTUAZIONE DEL P.R.G.C.
TESTO DEFINITIVO
APPROVATO IN DATA 28 AGOSTO 2009 CON D.G.R. N. 2391
Pagina 1
Titolo I - Disposizioni direttive
Capo I - Fonti
Art. 1 (Terminologia)
1. Nel presente testo normativo sono utilizzati gli acronimi di seguito indicati con la specificazione dei
rispettivi significati:
a) PRG = Piano Regolatore Generale comunale urbanistico e paesaggistico ai sensi della l.r. 6 aprile
1998, n. 11, art, 11;
b) NTA = Norme Tecniche di Attuazione del PRG ai sensi della l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, comma
4;
c) PUD = Piano Urbanistico di Dettaglio ai sensi della l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 48;
d) NA = Normativa di Attuazione delle zone di tipo A, ai sensi della l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 52,
comma 1, lettera b);
e) RE = Regolamento Edilizio ai sensi della l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 53;
f) PTP = Piano Territoriale Paesistico approvato con l.r. 10 aprile 1998, n. 13;
g) NAPTP = Norme di Attuazione del Piano Territoriale Paesistico ai sensi della l.r. 10 aprile 1998, n.
13, art. 1, comma 2, lettera c);
h) PSFF = Piano stralcio della Fasce fluviali ai sensi della l. 19 maggio 1989, n. 183, art. 17, comma
6/ter, e successive modificazioni;
i) PMIR = Programmi integrati di interesse regionale, NAPTP art. 5;
j) PAI = Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico ai sensi della deliberazione dell’autorità di bacino
del fiume Po, 11 maggio 1999, n. 1/99;
k) PST = Piano di sviluppo turistico l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 47;
l) PSR = Piano di sviluppo rurale 2000 – 2006 Attuazione del regolamento CE 1257/99 - Decisione n.
C (2000) 2903;
m) SCIA = Segnalazione Certificata di Inizio Attività , l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 59, 61;
n) PDC = permesso di costruire, l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 59, 60;
o) l = legge dello Stato;
p) l.r. = legge della Regione Valle d’Aosta;
q) d. leg.vo = decreto legislativo dello Stato;
r) ss.mm.ii. = successive modificazioni ed integrazioni;
s) PTA= Piano di tutela delle acque
Pagina 2
Art. 2 (Modalità di lettura del PRG)
1. Le presenti norme disciplinano, distintamente, le diverse sottozone 1, tenuto conto delle porzioni di
sistemi ambientali 2 che ricomprendono le diverse porzioni di “aree”, e gli interventi relativi ai diversi
settori 3.
2. Per l’individuazione delle disposizioni applicabili per la realizzazione di interventi concernenti
trasformazioni urbanistiche ed edilizie occorre considerare, oltre alle disposizioni generali, di cui al
Capo II, a quelle finali di cui al Titolo III ed a quelle di tipo regolamentare-edilizio, quelle
riguardanti:
a) la sottozona, di cui agli artt. da 44 a 60, nella quale è ubicato l’immobile interessato;
b) le prescrizioni urbanistiche relative alle sottozone di cui alla lettera a);
c) una o più aree, di cui agli artt. da 61 a 62, cui appartiene o meno l’immobile;
d) le prescrizioni urbanistiche relative alle aree di cui alla lettera c);
e) gli equilibri funzionali, di cui agli artt. da 11 a 16, da verificare e rispettare;
f) le prescrizioni urbanistiche relative alle attrezzature di cui alla lettera e);
g) gli ambiti inedificabili, di cui agli artt. da 63 a 68, con le relative cartografie;
h) le prescrizioni urbanistiche relative agli ambiti inedificabili di cui alla lettera g.
3. La relazione tecnica annessa ai progetti dei singoli interventi ed a questi relativa dimostra, pena
l’irricevibilità, la loro rispondenza alle disposizioni di cui al comma 2.
4. Le note in calce alle presenti norme non hanno carattere normativo; il loro aggiornamento, un nuovo
inserimento o cancellazioni (con conseguente variazione della numerazione), non comportano modifica
o variante al PRG.
1
Deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 421
2
NAPTP TITOLO II – NORME PER PARTI DI TERRITORIO
3
NAPTP Titolo III NORME PER SETTORI
4
l.r. 6 aprile 1998, n. 11, “Normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d’Aosta”, art. 11, comma 1.
5
Ai sensi delle NAPTP, art. 3.
6
l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, commi 1, 2, 3.
Pagina 3
Art. 5 (Elaborati costituenti il PRG)
1. Gli elaborati 7 costituenti il PRG si compongono di:
a) CARTOGRAFIA MOTIVAZIONALE:
- in scala 1:10.000 estesa a tutto il territorio comunale;
- in scala 1:5.000 per le parti antropizzate.
M1 - assetto generale del territorio e dell’uso turistico:
M1a, M1b.
M² - analisi dei valori naturalistici:
M²a.
M3 - uso del suolo e strutture agricole:
M3a, M3b.
M4 - analisi del paesaggio e dei beni culturali;
M4a, M4b.
M5 - vincoli legge 431/1985;
M5a, M5b.
b) CARTOGRAFIA PRESCRITTIVA:
- in scala 1:5.000 per le parti antropizzate a colori;
- in scala 1:2000 per le parti maggiormente antropizzate a colori;
- CLE in scala 1:1000 la classificazione degli edifici.
P1 - tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali ;
P1b1, P1b2, P1b3.
P2 - tutela e valorizzazione naturalistica;
P2a.
P3 - elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica ;
P3b1, P3b2, P3b3;
P3c1, P3c2, P3c3, P3c4, P3c5.
P4 - zonizzazione, servizi e viabilità del PRG;
P4b1, P4b2, P4b3;
P4c1, P4c2, P4c3, P4c4, P4c5.
c) Ambiti inedificabili 8 ;
d) CLE Classificazione degli edifici nelle sottozone “A”
e) RELAZIONE (R) con allegati: SERILO (Servizi di Rilievo LOcale) e CONTRODEDUZIONI
(C) all'istruttoria svolta dai Servizi regionali in ordine alla bozza di variante sostanziale.
f) NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE (NTA);
7
l.r 6 aprile 1998, n. 11, art. 12, comma 4. Deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418, allegato A.
8
Comprende la cartografia di cui al Titolo V della l.r 11/1998
Pagina 4
2. Qualora gli elementi rappresentati sulla base catastale utilizzata per la cartografia prescrittiva non siano
coerenti con lo stato di fatto dei luoghi, si provvede ai sensi di legge 9 10, e con le procedure previste
dalla legge 11.
3. La rappresentazione dei fabbricati su base catastale non certifica la loro regolarità urbanistica ed
edilizia.
9
l.r 6 aprile 1998, n. 11, art. 14. (Modifiche e varianti al PRG)
10
l.r 6 aprile 1998, n. 11, art. 14, comma 5, lettera a): dalla correzione di errori materiali e dagli atti che eliminano
contrasti fra enunciazioni dello stesso strumento e per i quali sia evidente ed univoco il rimedio.
11
l.r 6 aprile 1998, n. 11, art. 17. (Procedure per la formazione e l'approvazione delle modifiche al PRG).
Pagina 5
Capo II - Disposizioni generali
Art. 6 (Infrastrutture e servizi )
1. Si definiscono infrastrutture e servizi le opere e gli impianti a rete e puntuali, pubblici e privati di uso
pubblico, che insistono in tutto o in parte nel territorio comunale e che sono diretti a garantirne adeguata
funzionalità e a porre in relazione fra loro due o più territori comunali 12.
2. Le infrastrutture e servizi possono presentare rilevanza locale′ o regionale′′. I servizi di rilevanza
regionale sono ricompresi nelle sottozone di tipo Fa; i servizi di rilevanza locale, se non ubicati in
sottozone di tipo A, B, C, D, E, sono ricompresi in una sottozona di tipo Fb.
3. Per il dimensionamento delle infrastrutture e dei servizi opera la disciplina delle NAPTP 13 nonché le
disposizione della l.r. 11/1998 e relativi provvedimenti attuativi e le norme specifiche di settore 14.
4. Una sottozona si considera dotata delle infrastrutture a rete ritenute indispensabili, vale a dire
acquedotto, fognatura e viabilità, quando tali infrastrutture esistono o la cui realizzazione, ad opera del
comune o del richiedente la concessione, è prevista nell'arco del triennio successivo, e sono
dimensionate adeguatamente alla insediabilità in atto e prevista, con le seguenti precisazioni:
a) acquedotto capace di fornire litri 350 15 abitante/giorno 16; la disponibilità dell’acqua potabile deve
essere procurata solo ed esclusivamente mediante l’allacciamento all’acquedotto comunale. L’acqua
non potabile eventualmente indispensabile potrà essere captata da pozzi o ruscelli solo previa
specifica approvazione regionale;
b) sistema di trattamento dei reflui capace di smaltire le quantità fornite più quelle derivanti dalle acque
meteoriche raccolte e smaltite ai sensi di legge sia nel caso di fognatura mista sia nel caso di
fognature separate;
c) accessibilità mediante strade dimensionate ai sensi dell’art. 33.
5. L’amministrazione comunale verifica ogni anno, in coincidenza con l’approvazione del bilancio
comunale e con riferimento all'allegato SERILO, l’efficienza e l’adeguatezza dei servizi e delle
attrezzature puntuali di interesse locale con riferimento agli elementi di cui al provvedimento attuativo
di cui all’art. 23 17 della l.r. 11/1998, relativamente a:
a) per la sanità: assistenza agli anziani (microcomunità, centro diurno ecc..), assistenza all'infanzia (asili
nido,...);
b) per la sicurezza: aree per la gestione delle emergenze, aree per elicotteri, aree per la protezione
civile, e simili;
c) per l’istruzione: scuola materna, scuola elementare, scuola media;
d) per la cultura: biblioteca, centri d'incontro (riunioni, sale polivalenti, sale espositive..), e simili;
e) per la ricreazione: verde attrezzato, aree per il gioco;
f) per l’amministrazione: uffici comunali e comunitari, cimitero;
g) spazi per i parcheggi (parcheggi di sottozona, sosta per viabilità, parcheggi funzionali a servizi,
parcheggi destinati a sopperire alle carenze pregresse, parcheggi funzionali ad attività produttive,
parcheggi funzionali ad attività commerciali, parcheggi funzionali ad attività turistiche) e simili.
12
Deliberazione Consiglio Regionale 517/XI del 24 marzo 1999.
13
NAPTP, art.23, commi 10 e 11.
14
l.r 6 aprile 1998, n. 11, Art. 23 Deliberazione del Consiglio Regionale 24 Marzo 1999, N. 517/XI - Approvazione di
Disposizioni Attuative della Legge Regionale 6 Aprile 1998, N. 11 (Normativa urbanistica e di pianificazione
territoriale) previste, dagli articoli 23 (Spazi da riservare per i servizi locali e limiti di densità edilizia, altezza e
distanza) e 24 (Indici urbanistici)
15
Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque, Allegato C, Scheda n. 3.A.3
16
ogni 50,00 m² di superficie urbanistica occupata mediamente da ogni abitante.
17
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 517/XI
Pagina 6
Art. 7 (Strumenti attuativi del PRG)
1. Il PRG si attua mediante la formazione di PUD 18 19, e, relativamente alle zone di tipo A, anche mediante
l’apposita normativa di attuazione 20; programmi integrati, concertazioni e intese per la riqualificazione
del territorio di cui alla l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 51.
2. Concorrono all’attuazione del PRG gli strumenti e le procedure di cui alla legge 21, nonché i permessi di
costruire, (PDC) di cui all’art. 59 della legge stessa, rilasciabili in assenza di PUD.
3. Per la formazione degli strumenti attuativi di cui al comma 1 e delle procedure di cui al comma 2, oltre
al recepimento delle norme mediate, si applicano le norme cogenti e prevalenti e gli indirizzi del PTP
mediante la loro traduzione in norme urbanistiche.
4. Le presenti NTA individuano i casi in cui è ammesso il permesso di costruire (PDC) e quelli in cui è
richiesta la preventiva approvazione di piani e/o programmi attuativi.
5. Le attività comportanti trasformazioni urbanistiche o edilizie del territorio partecipano agli oneri ad esse
conseguenti. Il rilascio della concessione edilizia, salvo i casi di gratuità ai sensi di legge 22, comporta la
corresponsione di un contributo commisurato all’incidenza delle spese di urbanizzazione nonché al
costo di costruzione 23.
6. Nelle attività comportanti trasformazioni urbanistiche, opera la disciplina di cui all’art. 24, comma 8,
NAPTP.
7. Negli insediamenti di nuovo impianto opera la disciplina di cui alle NAPTP, art. 24, commi 10,11,12;
art. 25, commi 4, 5 e 6.
18
l.r 11/1998, artt. 48, 49, 50. Vedi anche NAPTP, art. 36, comma 4 e seguenti nonché la deliberazione della Giunta
regionale 15 febbraio 1999, n. 418 , allegato A
19
vedi anche NAPTP, art. 36, comma 4 e seguenti nonché la deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n.
418 , allegato A
20
l.r 11/1998, art. 52, comma 2. Vedi anche NAPTP, art. 36, comma 4 e seguenti nonché la deliberazione della Giunta
regionale 15 febbraio 1999, n. 418 , allegato A
21
l.r 11/1998, TITOLO IV
22
l.r 6 aprile 1998, n. 11- Art. 68. (Concessione gratuita).
23
l.r 6 aprile 1998, n. 11- Titolo VII - Disciplina dell'attività edilizia – capo III - Onerosità delle concessioni edilizie –
artt. da 64 a 72.
Pagina 7
Art. 8 (Interventi comportanti trasformazione urbanistica ed edilizia)
1. Gli interventi comportanti trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio comunale e per la cui
esecuzione occorre titolo abilitativo ai sensi di legge sono definiti dalla normativa regionale 24 e si
distinguono tra interventi di recupero, di nuova costruzione, di demolizione e altri interventi,
precisamente:
a) interventi di recupero 25:
1) la manutenzione straordinaria 26;
2) il restauro 27;
3) il risanamento conservativo 28;
29
4) la ristrutturazione edilizia con la possibilità di realizzare ampliamenti planimetrici nella misura
massima del 20%;
5) gli ampliamenti in elevazione per aumentare l’altezza minima interna utile dei locali abitabili
fino al raggiungimento di quella minima ai sensi di legge;
6) gli ampliamenti volumetrici diretti a migliorare l’efficienza di un organismo edilizio in rapporto a
una maggiore qualificazione del servizio alberghiero cui è in uso 30;
7) interventi edilizi conseguenti a ristrutturazione urbanistica.
b) interventi di nuova costruzione quelli non rientranti nelle categorie di cui alla lettera a); sono
comunque da considerarsi tali:
1) la costruzione di manufatti edilizi e infrastrutturali fuori terra o interrati nonché l’ampliamento di
quelli esistenti all’esterno della relativa sagoma fuori terra e del relativo ingombro interrato, oltre
i limiti consentiti ai sensi della lettera a);
2) la realizzazione di attrezzature e impianti, anche per pubblici servizi;
3) l’installazione di torri e tralicci per impianti ricetrass.mm.ii.ttenti e di ripetitori per servizi di
telecomunicazione ai sensi di legge;
4) l’installazione di chioschi e altri manufatti leggeri, anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi
genere, quali case mobili che siano utilizzabili quali abitazioni, ambienti di lavoro, depositi,
magazzini e simili e che non siano dirette a soddisfare esigenze meramente temporanee;
5) la realizzazione di depositi di merci o di materiali, di impianti per attività produttive all’aperto
che comportino l’esecuzione di lavori cui consegua la trasformazione permanente di suolo
inedificato;
6) i volumi pertinenziali, e le strutture sussidiarie alle attività agricole ai sensi dell’art. 59 delle
presenti norme;
c) interventi di demolizione totale o parziale di manufatti edilizi, anche prefabbricati, attrezzature e
impianti;
d) altri interventi:
1) il mutamento della destinazione di uso di immobili può avvenire tra le destinazioni d’uso
24
Allegato A alla Deliberazione della Giunta Regionale 378/2021 “Approvazione delle tipologie e caratteristiche
delle trasformazioni urbanistiche o edilizie, ai sensi dell'articolo 59, comma 4, della l.r. 11/1998. Revoca della
DGR 966/2019”;
25
Ibidem;
26
Ibidem;
27
Ibidem;
28
Ibidem;
29
Ibidem;
30
ai sensi della l.r 11/1998, art. 52, comma 4, lettera i).
Pagina 8
ammesse nella sottozona ai sensi della l.r. 6 aprile 1998, n. 11, articoli 73 e 74;
2) riconversione ai sensi di legge 31;
3) rilocalizzazione ai sensi di legge 32; tali interventi ricomprendono anche quelli di riordino di cui
alla l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 69, comma 5;
4) demolizione e ricostruzione a pari volumetria 33;
5) scavi e movimenti di terra;
6) depositi di materiale.
2. Si richiamano, inoltre, gli interventi di cui alla legge 34.
31
l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 69, comma 3.
32
NAPTP art. 25, comma 4
33
Deliberazione della Giunta regionale 17. 04.21999 n. 2515 e smi;
34
l.r 6 aprile 1998, n. 11, art. 61, comma 1, lettere da b), c), d), f), g), m), p), q), r).
35
l.r 6 aprile 1998, n. 11, art. 69, comma 4.
36
NAPTP, art. 40.
37
ai sensi delle NAPTP, art. 26, comma 6: Gli interventi agricoli interessanti una superficie superiore a cinque ettari,
comportanti tecniche agrarie innovative e rilevanti trasformazioni del paesaggio agrario tradizionale, sono soggetti
alla previa formazione di piani di miglioramento fondiario da approvarsi ad opera della struttura competente
dell’assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali.
Pagina 9
innovative e rilevanti trasformazioni del paesaggio agrario tradizionale, sono soggetti alla previa
formazione di piani di miglioramento fondiario da approvarsi ad opera della struttura competente
dell’assessorato regionale dell’agricoltura e risorse naturali 38.
38
NAPTP, art 26, norma cogente
39
Delibera G.R. n. 418, paragrafo 4
40
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
41
Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E
42
Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E
43
Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E
44
Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E
45
Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E
Pagina 10
fondovalle 46;
i) attività pastorizie con i relativi servizi , caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione
ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in particolare,
nuove strutture e attrezzature 47;
j) attività pastorizie con i relativi servizi, comportanti significative modificazioni dello stato dei
luoghi o dell’assetto infrastrutturale 48;
k) altre attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la
situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in
particolare, nuove strutture e attrezzature, quali: florovivaistiche e altre colture specializzate 49;
l) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato
dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: florovivaistiche e altre colture specializzate 50;
m) altre attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la
situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in
particolare, nuove strutture e attrezzature: attività apistiche 51;
n) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato
dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: attività apistiche 52;
o) altre attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, caratterizzate da gestioni coerenti con la
situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in
particolare, nuove strutture e attrezzature 53;
p) attività agricole con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello stato
dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: attività turistiche in ambito naturale 54;
q) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni caratterizzate da gestioni coerenti con la
situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in
particolare, nuove strutture e attrezzature: conservazione, valorizzazione, costituzione e
ricostituzione del bosco 55;
r) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello
stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale: conservazione, valorizzazione, costituzione e
ricostituzione del bosco 56;
s) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni caratterizzate da gestioni coerenti con la
situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in
particolare, nuove strutture e attrezzature con usi turistico-ricreativi 57;
t) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello
stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale con usi turistico-ricreativi 58;
u) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni caratterizzate da gestioni coerenti con la
situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali né, in
particolare, nuove strutture e attrezzature con attività pastorizie 59;
v) attività selvicolturali con i relativi servizi e abitazioni, comportanti significative modificazioni dello
46
Delibera G.R. n. 421, del 1999 paragrafo E, Zone E
47
NAPTP, art. 31, comma 4
48
NAPTP, art. 31, comma 4
49
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
50
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
51
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
52
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
53
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
54
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
55
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
56
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
57
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
58
Delibera G.R. n. 418, del 1999 paragrafo 4
59
Delibera G.R. n. 421 del 1999
Pagina 11
stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale con attività pastorizie 60;
w) centri di turismo equestre 61;
x) agriturismo 62;
y) pensioni per cani, allevamenti senza terra, agility dog. (b25)
4. La destinazione a residenza temporanea legata alle attività agro-silvo pastorali si suddivide nelle
seguenti sottocategorie:
a) abitazioni temporanee per attività pastorizie caratterizzate da gestioni coerenti con la situazione
ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali 63;
b) abitazioni temporanee per attività pastorizie comportanti significative modificazioni dello stato
dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale 64;
c) abitazioni temporanee per attività agricole e selvicolturali caratterizzate da gestioni coerenti con
la situazione ambientale e comunque non implicanti significative modificazioni ambientali 65;
d) abitazioni temporanee per attività agricole e selvicolturali comportanti significative
modificazioni dello stato dei luoghi o dell’assetto infrastrutturale 66.
67
6. La destinazione ad abitazione temporanea
60
Delibera G.R. n. 421 del 1999
61
l.r. 13 maggio 1993, n. 33. Norme in materia di turismo equestre
62
l.r. 24 luglio 1995, n. 27. Interventi in favore dell'agriturismo. Regolamento 14 aprile 1998, n. 1. Regolamento di
applicazione della l.r 24 luglio 1995, n. 27
63
NAPTP, art. 31, comma 4
64
NAPTP, art. 31, comma 4
65
Delibera G.R. 418 e 421
66
Delibera G.R. 418 e 421
67
Art. 73 l.r 11/1998 come modificato dall’art. 45 della l.r 21 del 29 dicembre 2003
68
NAPTP, art. 25, comma 3
69
NAPTP, art. 25, comma 3
70
NAPTP, art. 25, comma 4
71
NAPTP, art. 25, comma 4
72
NAPTP, art. 26, comma 4
Pagina 12
f) gli edifici destinati al ricovero e all'allevamento del bestiame, nell'ambito di aziende zootecniche
senza terra e comunque di quelle aziende per le quali il rapporto carico di bestiame e superficie
foraggiera aziendale risulta in disequilibrio;
g) le serre aventi superficie coperta superiore a cinquanta metri quadrati 73.
73
NAPTP, art. 26, comma 4
74
art. 9 c. 3 lett. c punto 1 NA del PTP
75
l.r. 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale
76
l.r 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, Del. Cons. reg. n. 1088 del 12
gennaio 2000; d.leg.vo 114/98, art. 4, c. 1, lettera d):da 150 m² a 400 m²
77
l.r 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, l.r 2 agosto 1999, n. 20,
Disciplina del commercio su aree pubbliche.
78
l.r. 6 luglio 1984, n. 33, Disciplina della classificazione delle aziende alberghiere.
79
l.r. 6 luglio 1984, n. 33, Disciplina della classificazione delle aziende alberghiere.
80
l.r. 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere.
81
l.r. 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere.
82
l.r. 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere.
83
l.r. 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere.
84
l.r. 29 maggio 1996, n. 11, Disciplina delle strutture ricettive extralberghiere.
85
l.r. 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante.
86
l.r. 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante.
87
Del. Cons. reg. n. 2450/11 del 6 febbraio 2002.
88
l.r. 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante.
89
l.r. 24 giugno 2002, n. 8, Discilpina dei complessi ricettivi all'aperto e norme in materia di turismo itinerante.
Pagina 13
10. La destinazione ad attività produttive industriali non collocabili in contesti abitativi si suddivide nelle
seguenti sottocategorie:
a) attività produttive industriali non collocabili in contesti abitativi non soggetti a rischio di incidente
rilevante, compresi gli uffici funzionali 90;
b) attività produttive industriali non collocabili in contesti abitativi soggetti a rischio di incidente
rilevante, compresi gli uffici funzionali 91;
c) impianti idroelettrici compresi impianti di trasformazione, condotte ed accessori.
11. La destinazione ad usi ed attività commerciali, non collocabili in contesti urbano-abitativi si suddivide
nelle seguenti sottocategorie:
a) grandi strutture di vendita (i1), compresi gli uffici funzionali 92;
b) medie strutture di vendita di maggiori dimensioni (i2), compresi gli uffici funzionali 93;
c) attrezzature fieristiche, compresi gli uffici funzionali. (i3)
12. La destinazione ad attività sportive, ricreative e per l’impiego del tempo libero, richiedenti spazi
specificamente destinati ad attrezzature, impianti o servizi, o apposite infrastrutture (l) si suddivide nelle
seguenti sottocategorie 94:
a) impianti sportivi coperti;
b) impianti sportivi all’aperto;
c) impianti per pubblici spettacoli;
d) impanti di trasporto a fune;
e) attività ricreative e per l’impiego del tempo libero, richiedenti spazi specificamente destinati ad
attrezzature;
f) attività ricreative e per l’impiego del tempo libero, richiedenti spazi specificamente destinati ad
attrezzature, impianti o servizi, o apposite infrastrutture .
13. La destinazione ad attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse si suddivide nelle seguenti
sottocategorie:
a) attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse di rilievo locale ivi compresi gli edifici
religiosi 95;
b) attività pubbliche di servizio o di pubblico interesse di rilievo regionale ivi compresi gli edifici
religiosi 96;
c) impianti di radio - telecomunicazione richiedenti specifici impianti, attrezzature o spazi;
d) altri impianti di radio - telecomunicazione qualora funzionalmente collegati a esigenze specifiche
di localizzazione territoriale 97;
90
D.M. LL.PP. 9 maggio 2001
91
D.M. LL.PP. 9 maggio 2001
92
l.r. 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, Del. Cons. reg. n. 1088 del 12
gennaio 2000; d.leg.vo 114/98, art. 4, comma 1, lettera f) sup. maggiore di 1.500,00 m².
93
l.r. 7 giugno 1999, n. 12, Principi e direttive per l'esercizio dell'attività commerciale, Del. Cons. reg. n. 1088 del 12
gennaio 2000; d.leg.vo 114/98, art. 4, comma 1, lettera f) sup. maggiore di 1.500,00 m².
94
Del. Cons. regionale n. 2450/XI del 6 febbraio 2002, Cap. III, art. 23, comma 1 e 2.
95
NAPTP, art. 23, comma 7; Del. Cons. regionale n. 2450/XI del 6 febbraio 2002, Cap. III, art. 23, comma 1 e 2.
96
NAPTP, art. 23, comma 2.
97
l.r. 31/2000, art. 11.
Pagina 14
e) cabine di trasformazione dell'energia elettrica 98;
f) edifici religiosi di rilievo locale e/o regionale; (m6)
g) aree per le emergenze.
98
l.r. 31/2000, art. 10.
99
NAPTP, art. 25, commi 4 e 5.
100
vedi anche deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI
Pagina 15
d) aree verdi alberate pari ad almeno un decimo della superficie territoriale;
e) spazi attrezzati e opportunamente schermati con alberature per lo stoccaggio all’aperto di prodotti o
materie prime;
5. Gli interventi di riconversione produttiva con ristrutturazione edilizia, ampliamenti, oltre a quanto
indicato al comma 3, sono subordinati all’esistenza nel concreto di una superficie attrezzata a spazi
pubblici, ad attività collettive 101, verde pubblico e parcheggio, non inferiore al 20 % (venti per cento)
della superficie territoriale;
6. Nel caso in cui siano associati insediamenti industriali e/o artigianali ad insediamenti commerciali e,
in genere, di tipo terziario, resta fermo l’obbligo di riservare agli insediamenti commerciali e, in genere,
del terziario, la superficie a parcheggio e verde per gli stessi specificatamente prescritta 102.
7. Gli interventi di ristrutturazione edilizia di edifici e manufatti per usi commerciali non collocabili in
contesti urbano abitativi 103, oltre a quanto indicato al comma 2 , sono attuabili alle condizioni di seguito
indicate:
a) presenza di spazi a verde attrezzato di uso pubblico e di rispetto in misura non inferiore al cento per
cento della superficie di vendita;
b) presenza di spazi di parcheggio di uso pubblico in misura non inferiore al cento per cento della
superficie di vendita per gli esercizi alimentari e misti ed al quaranta per cento degli esercizi non
alimentari;
c) applicazione della l.r.. 12/1999, e successive modificazioni ed integrazioni, art. 8, commi 2 bis, 2 ter,
2 quater 104;
8. La trasformazione anche parziale di edifici non compresi nelle sottozone di tipo A, con previsione di
nuove destinazioni d’uso che comportino maggiore dotazione di parcheggi, è subordinata alla creazione
di aree di parcheggio ragguagliate a quelle necessarie nel caso di interventi di nuova costruzione.
9. La trasformazione anche parziale di edifici compresi nelle sottozone di tipo A, con previsione di nuove
unità abitative con destinazione residenziale o con cambio di destinazione d’uso tra quelle previste in
tabella o realizzazione di nuove unità immobiliari è sempre ammessa.
101
NAPTP, art. 25, comma 6.
102
NAPTP, articolo 23, comma 5.
103
art.10 comma 11, lettere a) e b).
104
l.r.7 giugno 1999 (Principi e direttive per l’esercizio dell’attività commerciale) come modificata dalle l.r. 6/2001 e
36/2004.
105
NAPTP, art. 25, comma 5.
Pagina 16
b) parcheggi adeguati alle esigenze di stazionamento sia interne che esterne 106;
c) viabilità interna rapportata alle esigenze di movimentazione, e nelle sottozone di tipo D con percorsi
pedonali e ciclabili protetti per gli insediamenti generatori di intenso traffico pesante;
d) aree verdi alberate pari ad almeno un decimo della superficie territoriale;
e) spazi attrezzati e opportunamente schermati con alberature per lo stoccaggio all’aperto di prodotti o
materie prime.
f) la quota di superficie territoriale da destinare a spazi pubblici o ad attività collettive 107, verde
pubblico e parcheggio, dovrà essere non inferiore al 20% (venti per cento) nel caso in cui siano
associati insediamenti industriali e/o artigianali ad insediamenti commerciali e, in genere, di tipo
terziario, resta fermo l’obbligo di riservare agli insediamenti commerciali e, in genere, del terziario,
la superficie a parcheggio per gli stessi specificatamente prescritta 108.
4. Gli edifici di nuova costruzione, di cui all'art. 8, comma 1, lettera b), e le sole parti degli edifici
esistenti oggetto di ampliamento, di cui all'art. 8, comma 1, lettera a) punto 7), devono essere provvisti
di appositi spazi per parcheggi nella misura minima di un metro quadrato per ogni 109 3,5 m² di Sur. Tali
spazi per parcheggio sono solo ed esclusivamente quelli destinati alla sosta degli autoveicoli,
comprensivi delle aree di manovra strettamente necessarie al parcheggio medesimo.
5. Per gli edifici residenziali tali spazi per parcheggio sono solo ed esclusivamente quelli destinati alla
sosta degli autoveicoli.
6. Per gli edifici commerciali, artigianali, industriali e quelli destinati alle attività direzionali, tali spazi
per parcheggio sono quelli destinati al parcamento degli autoveicoli, ed al necessario spazio di manovra,
considerando come limite massimo del suddetto spazio, il 100% della superficie reale di parcamento.
7. Inoltre l'area a parcheggio e ad autorimesse deve essere tale da assicurare:
a) un posto macchina coperto ed uno esterno per ogni alloggio o ogni 70,0 m² di Sua, nel caso si tratti
di nuovi edifici destinati ad abitazione permanente o principale o temporanea, di cui all'art. 10,
commi 5 e 6;
b) almeno un posto auto ogni 70,00 m² nel caso si tratti di edifici destinati ad uffici, di cui all'art. 10,
comma 8, lettera d), ad attività pubbliche o di pubblico interesse, di cui all'art. 10, comma 13,
lettere a) e b);
c) all'esterno dei fabbricati 1,00 m² ogni 7,00 m² di costruzione;
d) almeno un posto macchina ogni due camere per le aziende alberghiere ed extralberghiere di cui
all'art. 10, comma 9, lettere a) b) c);
e) un posto macchina ogni quattro posti a tavola per le aziende della ristorazione, di cui all'art. 10,
comma 9, lettera j);
f) un posto macchina ogni quattro utenti per gli impianti per pubblici spettacoli e per le attività
ricreative e per l'impiego del tempo libero, di cui rispettivamente all'art. 12, comma 10, lettere c) ed
e).
8. L'area a parcheggio per i servizi di rilevanza locale e regionale devono essere realizzate con idonea
copertura vegetale 110.
9. I parcheggi dovranno avere un agevole accesso e potranno essere ricavati o nella stessa costruzione o
utilizzando gli spazi esterni al fabbricato, oppure promiscuamente od anche in aree che non facciano
parte del lotto, purché comprese nella stessa zona omogenea dell'intervento entro una distanza di m 100.
10. Gli interventi di nuovo impianto di edifici religiosi e di culto sono attuabili alle condizioni di seguito
indicate:
106
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 .n. 517/XI.
107
NAPTP, art. 25, comma 6.
108
NAPTP, art. 23, comma 5.
109
L. 6 agosto 1967 n. 765, art. 18, sostituito dalla l. 24 marzo 1989, n. 122, art. 2, comma 2.
110
art. 23 comma 11 NAPTP.
Pagina 17
a) presenza di spazi di verde attrezzato di uso pubblico e di rispetto in misura non inferiore al 100%
della superficie utile destinata agli utenti;
b) presenza di spazi di parcheggio di uso pubblico in misura non inferiore al 100% della superficie utile
destinata agli utenti
11. Le aree scoperte di pertinenza degli edifici dovranno accogliere gli spazi a verde alberato nelle quantità
prescritte per ogni sottozona, calcolate al netto dei passaggi e con superficie minima in appezzamento
unico di 40 m² e con larghezza non inferiore a m 4,00 mentre ulteriori appezzamenti possono essere
ritagliati all’interno del lotto in qualsiasi forma e dimensione.
12. La superficie prescritta di verde dovrà essere comune agli abitanti del fabbricato, in piena terra e
utilizzata per il gioco dei bimbi all'aperto, escluso qualsiasi altro uso. Sarà consentita, per una porzione
non superiore ad un mezzo della superficie a verde richiesta, l'utilizzazione del sottosuolo a condizione
che venga eseguita una coltre di terra naturale di almeno 50 cm di spessore sistemata a prato.
13. Per ogni 100 m² di area verde, sarà prescritta la messa a dimora di un albero d'alto fusto (con essenza da
specificarsi nella concessione di costruzione), di almeno 5 anni di età e di un'altezza minima di m 1,50.
14. Le alberature di pregio o di alto fusto esistenti devono essere salvaguardate il più possibile.
15. Si applica inoltre il comma 7 dell’art. 25 delle NAPTP.
111
NAPTP, art. 26, comma 3, lettera a).
112
Giudizio rilasciato dalla struttura competente dell’ Assessorato dell’ Agricoltura con riferimento agli standard
costruttivi approvati dalla Giunta Regionale ai sensi della lettera e) dell’ art. 22 della l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e
successive modificazioni.
113
Calcolate secondo gli standard dell’allegato 1 al Piano di sviluppo rurale.
114
NAPTP, art. 29, comma 5.
Pagina 18
trascrizione di atto unilaterale di obbligo a mantenere l’immobile destinato al servizio dell’attività
agricola per un minimo di anni quindici .
5. Gli interventi di nuovo impianto di edifici e manufatti per usi e attività industriali ed artigiani, sono
attubili alle condizioni di seguito indicate:
a) che non siano realizzabili mediante recupero di volumi presenti sul territorio comunale aventi già
tale destinazione ma in disuso, e nella disponibilità del richiedente;
b) che derivino da esigenze connesse alla rilocalizzazione delle attività e degli impianti posti in
situazioni di incompatibilità aziendale. Fino alla rilocalizzazione della attività sono ammessi
esclusivamente interventi di manutenzione straordinaria.
6. Sono assentibili nuove abitazioni temporanee, di cui art. 10, comma 6, qualora non sia superato il
rapporto massimo pari a 1/10 (uno/dieci) tra la superficie urbanistica relativa a nuove abitazioni
temporanee e quella relativa agli interventi di recupero abitativo con le destinazioni di cui all'art. 10,
commi 5 e 6 e con riferimento a tutto il territorio comunale 115.
7. Sono assentibili nuove abitazioni permanenti o principali, di cui art. 10, comma 5, lettera a), qualora non
sia superato il rapporto massimo pari a 2/1 (due a uno) tra la superficie urbanistica relativa a tali nuovi
interventi e quella relativa agli interventi di recupero abitativo con le destinazioni di cui all'art. 10,
commi 5 e 6, con riferimento a tutto il territorio comunale 116.
8. Sono assentibili nuove aziende alberghiere, di cui art. 10, comma 9, lettere a) e b) 117, prioritariamente
mediante il recupero con eventuale ampliamento delle strutture edilizie esistenti in coerenza con le
caratteristiche storico-ambientali del contesto e mediante il completamento delle sottozone di tipo B ove
possibile. La realizzazione di nuove strutture nelle sottozone di tipo C è subordinata alla approvazione
di un programma di sviluppo turistico.
9.
115
NAPTP art. 24, comma 2.
116
NAPTP art. 24, comma 2.
117
NAPTP art. 29, comma 2.
Pagina 19
b) Gli interventi riguardanti i fabbricati non razionali potranno essere attuati nei limiti previsti dalla
seguente tabella
Anno costruzione / Volumetria fuori terra /
Sottozone E Livello di tutela
tipologia di fabbricato capienza UBA
Antecedente 1945 Ee, Ef, Eg, Eh, Ei Non necessaria tutela a fini agricoli.
Dal 1945 al 7/7/1984 Ee, Ef, Eg, Eh, Ei < 600 m³ Non necessaria tutela a fini agricoli.
Necessaria tutela al fine di evitare la
penetrazione di altri usi in zona
agricola. Eventuali proposte di
Dal 1945 al 7/7/1984 Ee, Ef, Eg, Eh, Ei > 600 m³ variazione d’uso possono essere
ammesse a seguito della
predisposizione dello studio di cui
al comma 1 punto a).
< 600 m³ facente parte di
Dopo 7/7/1984 Ee, Ef, Eg, Eh, Ei agglomerati già dotati di Non necessaria tutela a fini agricoli.
volume abitativo
Necessaria tutela al fine di evitare la
penetrazione di altri usi in zona
> 600 m³ o
agricola. Eventuali proposte di
< 600 m³ facente parte di
Dopo 7/7/1984 Ee, Ef, Eg, Eh, Ei variazione d’uso possono essere
agglomerati non dotati di
ammesse a seguito della
volume abitativo
predisposizione dello studio di cui
al comma 1 punto a).
Non necessaria tutela a fini agricoli,
Alpeggi e strutture a condizione che il comprensorio
edilizie complementari < 15 capi con preesistente risulti già adeguatamente servito da
Ea, Eb
(ricoveri, magazzini, parte abitativa o < 300 m³ strutture d’alpeggio idonee o le
fienili, ecc.) strutture siano inserite in pascoli da
mantenere ai sensi dell’art. 31 PTP.
Necessaria tutela al fine di evitare la
penetrazione di altri usi in zona
agricola. Sono sempre ammesse
destinazioni turistico-ricettive,
connesse allo svolgimento
Alpeggi e strutture dell’attività agro-silvo-pastorali,
edilizie complementari disciplinate da norme di settore, a
Ea, Eb > 300 m³
(ricoveri, magazzini, condizione che il comprensorio
fienili, ecc.) risulti già adeguatamente servito da
strutture d’alpeggio idonee.
Eventuali proposte di variazione
d’uso possono essere ammesse a
seguito della predisposizione dello
studio di cui al comma 1 punto a).
c) Per le strutture ricettive agrituristiche, non più soggette a eventuali vincoli di destinazione, la
variazione d’uso è consentita solo a favore delle attività di tipo ricettivo-extralberghiero di cui alla
l.r. 29 maggio 1996, n. 11, ad esclusione delle case per ferie e degli ostelli della gioventù. E’
ammesso l’uso residenziale esclusivamente nel caso la struttura agrituristica derivi dal recupero del
patrimonio rurale preesistente, se risultano trascorsi da tale recupero almeno 25 anni.
Nelle altre zone del PRG la variazione d’uso può essere consentita secondo gli usi previsti nella sottozona di
riferimento. Nel caso di fabbricati di volumetria superiore ai 600 mc per i quali è stata data facoltà di
variazione della destinazione d’uso, il ridimensionamento volumetrico dovrà rispettare gli indici della zona e
le modifiche architettoniche della struttura dovranno avere un inserimento ambientale pertinente all’edificato
adiacente. Nel caso in cui la modificazione interessi sottozone di tipo A e B la variazione di uso di fabbricati
agricoli a favore di qualsiasi altro uso o attività è soggetta alla verifica della sufficienza dei servizi e
attrezzature; in merito opera la disciplina di cui all’art. 12.
Pagina 20
Art. 16 (Condizioni e successioni temporali per la realizzazione degli interventi)
1. Nelle tabelle di ogni sottozona sono indicate le condizioni di intervento e gli strumenti attuativi
necessari per la realizzazione degli interventi.
2. La superficie urbanistica complessiva derivante da nuova edificazione ad uso residenziale primario e
secondario nelle zone Ba , realizzabile in un decennio nel territorio comunale di Gignod, non può essere
superiore a 12.500 m² ( dodicimilacinquecento m²), con un limite prescritto di un massimo di 2.500 m²
per la nuova edificazione ad uso abitazione temporanea;
3. La superficie urbanistica complessiva derivante da nuova edificazione ad uso di abitazione temporanea
(seconda casa) assentibile annualmente non può essere superiore a 250 m² (duecentocinquanta m²) cioè
corrispondente al 10% (dieci percento) della superficie urbanistica ad uso di abitazione temporanea
realizzabile in un decennio.
118
l.r. 11/1998, art. 49, comma 2, lettera d).
119
l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 67, comma 2.
120
art. 23, comma 10, lettera e), NAPTP.
121
l.r. 11/ 1998, n. 11, Titolo V, Capo II, Piano di Tutela delle Acque di cui agli artt. dal 41 al 44 delle Norme di
Attuazione, D.lgs. 152/2006.
122
Deliberazione Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/11, Allegato A, Capitolo I, paragrafo K; , Capitolo II,
paragrafo C, comma 1.
123
Deliberazione Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/11, Allegato A, Capitolo II, paragrafo C, comma 2.
Pagina 21
a) non è consentita la realizzazione di nuove edificazioni, salvo quelle finalizzate a ospitare il
conduttore dell’azienda zootecnica, i suoi coadiuvanti e dipendenti, a una distanza dalle stalle e
concimaie, con esclusione dei depositi di “letame maturo”, proveniente dallo svuotamento di
concimaie, inferiore a 50 metri131 . Sono consentite distanze inferiori nei seguenti casi:
1) realizzazione di strutture agrituristiche. In tal caso valgono le distanze stabilite all’art. 3 delle
disposizioni igienico-sanitarie di cui alla deliberazione della Giunta regionale 2635 del 28
settembre 2007;
2) realizzazione di altre strutture turistico-ricettive a servizio dell’azienda zootecnica (distanza
minima di 25 metri);
3) realizzazione di nuove edificazioni su terreni già edificabili previsti dal PRG vigente (distanza
minima di 25 metri) o confermati come tali nella variante di adeguamento;
b) non è consentito l’ampliamento di strutture abitative esistenti poste a una distanza dalle stalle e
concimaie inferiore a 25 metri, allorquando l’ampliamento determini una riduzione della distanza già
in essere;
c) non è consentito il cambio di destinazione d’uso, a favore di destinazioni che implicano la presenza
duratura di persone, per edifici posti a una distanza inferiore a 25 metri da stalle e concimaie
esistenti. Tale distanza minima non si applica nel caso di strutture zootecniche in contrasto con le
destinazioni della sottozona (sottozone A, B e C) poiché trattasi di strutture destinate, nel breve o
medio periodo, alla chiusura o delocalizzazione. Qualora tali strutture siano state inutilizzate per un
periodo continuativo di anni cinque, le stesse non potranno più essere riutilizzate per il ricovero del
bestiame se poste a distanza inferiore a 10 metri da abitazioni per residenza principale o permanente;
d) non sono consentiti l’individuazione o l’ampliamento di zone edificabili a una distanza inferiore a 50
metri dalle stalle e concimaie;
e) non è consentito l’insediamento di nuove stalle o concimaie a una distanza dall’edificazione esistente
o dal confine delle zone edificabili inferiore a 50 metri. Tale distanza deve essere misurata dal
perimetro delle sottozone;
f) il potenziamento di stalle o concimaie esistenti poste a distanza inferiore a 50 metri dalle abitazioni o
dai confini delle aree edificabili può avvenire se questo non comporta la riduzione della distanza già
esistente. Sono sempre ammessi interventi volti a migliorare le condizioni igienico sanitarie e di
sicurezza delle stalle e concimaie esistenti
7. Nelle situazioni di cui al precedente comma 6 lettere b), c) e f), tenuto conto delle condizioni locali, il
comune, di concerto con il veterinario ufficiale e il medico di sanità pubblica, può, su richiesta motivata
del proponente, concedere distanze inferiori prevedendo adeguate disposizioni atte ad assicurare il
rispetto delle misure igienico-sanitarie necessarie.
8. Il veterinario ufficiale e l’ufficiale sanitario prescrivono per ogni intervento adeguate disposizioni atte
ad assicurare il rispetto delle misure igienico-sanitarie necessarie.
9. Le distanze minime da rispettare dal confine, per gli impianti industriali posti nelle sottozone Da e dagli
impianti di depurazione delle acque reflue indicati nella tavola P3 - Elementi, usi ed attrezzature con
particolare rilevanza urbanistica, sono fissate in 15,00 m 124. La parte di fascia di rispetto presente nella
sottozona fa parte dell'area verde prescritta per la stessa sottozona, con piantumazione di alberi d'alto
fusto nella misura di almeno uno ogni 50 metri quadrati 125.
124
Deliberazione 24 marzo 1999, n. 518/XI, Allegato A, Capitolo III, paragrafo B, punti 1 e 2.
125
Deliberazione 24 marzo 1999, n. 518/XI, Allegato A, Capitolo III, paragrafo B, punto 3.
126
NAPTP, art. 33, comma 1,:
Fatte salve più specifiche prescrizioni delle presenti norme e del PRG, è vietato in tutto il territorio regionale:
a) eseguire intagli artificiali non protetti, con fronti subverticali di altezza non compatibile con la struttura dei
terreni interessati;
b) costruire muri di sostegno senza drenaggio efficiente del lato controripa, in particolare senza tubi drenanti e
Pagina 22
consentita, ove tecnicamente efficace e compatibile con la disciplina d’uso delle aree a diversa
pericolosità idrogeologica 127 fatta salva l’impossibilità di delocalizzazione, verificato il grado di
funzionalità delle infrastrutture e l’adeguatezza del livello di sicurezza così conseguito in relazione
all’uso del suolo ed alla destinazione delle infrastrutture e degli insediamenti:
a) la realizzazione di interventi pubblici per la messa in sicurezza di insediamenti e di importanti
infrastrutture, anche quando non sia possibile l’osservanza delle disposizioni di cui alle NAPTP, art.
33, comma 1; la realizzazione deve in ogni caso impiegare le soluzioni di minore impatto ambientale
possibile ed evitando di aggravare le condizioni di rischio sulle aree limitrofe;
b) la realizzazione di interventi privati per la messa in sicurezza di fabbricati ed infrastrutture esistenti,
la realizzazione deve in ogni caso impiegare le soluzioni di minore impatto ambientale possibile ed
evitando di aggravare le condizioni di rischio sulle aree limitrofe.
2. In tutto il territorio comunale negli interventi di edificazione si seguono le seguenti modalità esecutive
128
:
a) le superfici di terreno denudato vanno tutte rinverdite dovunque è possibile, anche mediante
piantagione di alberi e/o arbusti compatibili dal punto di vista idrogeologico; va pure favorito
l’inerbimento delle superfici non edificate, ivi comprese le piste di sci, mediante specie perenni
locali, a radici profonde e molto umificanti;
b) l’impermeabilizzazione dei suoli deve essere ridotta alla misura strettamente indispensabile per
diminuire la velocità del deflusso superficiale delle acque, il ruscellamento sulle strade asfaltate va
contenuto con sistemi di smaltimento frequenti e ben collocati in settori che non siano instabili o
soggetti all’erosione e seguendo modalità costruttive idonee ad evitare fenomeni di erosione
concentrata ed aggravamenti dei fenomeni dei dissesti presenti; curando comunque lo smaltimento
delle acque in modo tale da renderlo idoneo dal punto di vista idrogeologico e ambientale e senza
alterare la qualità delle acque del corpo idrico recettore;
c) per contenere la predisposizione all’erosione, gli interventi e gli accorgimenti sopraindicati devono
risultare più attenti e intensi nei luoghi ove la ripidità dei pendii e la natura del suolo rappresentano
fattori di maggiore vulnerabilità a fenomeni erosivi.
3. Al fine di prevenire fenomeni di dissesto e di instabilità dei terreni, in tutto il territorio comunale ogni
intervento edilizio ed urbanistico deve seguire i seguenti criteri:
a) essere fondato su specifiche valutazioni geologiche e geotecniche, rese ai sensi di legge,che tengano
conto delle condizioni geomorfologiche e idrogeologiche locali in rapporto alla tipologia e all'entità
delle opere previste;
b) essere compatibile con il diverso grado di rischio derivante dalle indicazioni contenute nelle carte
Pagina 23
degli ambiti inedificabili e con le puntuali caratteristiche geotecniche dei terreni;
c) essere condotto con adeguate cautele operative riferite al grado di rischio esistente, al tipo di opere e
alla natura dei terreni, adottando, se del caso, apposite soluzioni tecniche atte a garantire la sicurezza
dell'esercizio delle funzioni e assicurare il mantenimento degli equilibri statici al contorno;
d) essere prevista ed assicurata una corretta manutenzione delle opere eseguite e delle aree interessate
dall'intervento al fine di garantire nel tempo la persistenza delle condizioni di sicurezza e di stabilità
del suolo;
4. Le modificazioni dell'assetto del suolo, quali ad esempio i disboscamenti che determinano alterazioni
della copertura forestale e le sistemazioni agrarie dei terreni, devono garantire la compatibilità
idrogeologica ed ambientale da verificarsi all'atto del rilascio di titolo abilitativo ed in sede di PUD, per
gli interventi urbanistico-territoriali e paesaggistico-ambientali di cui al comma 1 dell'art. 9 delle NTA.
5. Gli interventi su terreni sedi di frane, a rischio di inondazione, di valanghe o di slavine sono assoggettati
alla disciplina indicata al Capo V delle NTA.
6. Le attività estrattive inerenti il territorio comunale sono definite dal piano regionale delle attività
estrattive al quale le presenti norme sono subordinate nel rispetto delle norme cogenti delle NAPTP 129.
7. Nelle aree soggette a vincolo idrogeologico gli interventi devono essere autorizzati dai competenti uffici
regionali 130.
129
art. 34, commi 3 e 5.
130
nota:Regio Decreto 30/12/1923, n. 3267.
131
l.r. 11/1998, art. 47.
132
Il PRG deve specificare se trattasi di stazione o località turistica ai sensi delle NAPTP, art. 27.
133
La perequazione urbanistica ha due obbiettivi: il giusto trattamento dei proprietari di suoli urbani e la formazione,
senza espropri, di un patrimonio pubblico di aree.
Pagina 24
costruzioni.
4. Ai fini della utilizzazione della capacità edificatoria, del rapporto di copertura, dei parcheggi e dell'area
a verde nell’ambito di ogni sottozona, l’asservimento di un’area può prescindere dalla contiguità fisica
dei fondi, alle condizioni di cui al comma 3 134.
5. Le aree comprese in sottozone edificabili sulle quali incida un vincolo di inedificabilità per rischi
naturali, valori paesaggistici o naturalistici , presenza di aree boscate 135, sono computabili ai fini
dell’edificabilità nelle aree esterne al vincolo , comprese nella sottozona, sino a raggiungere una densità
fondiaria (I) ed un rapporto di copertura (RC) nell’area di utilizzazione pari al doppio di quella ammessa
in via ordinaria nella sottozona in cui si trovano.
6. Il Comune può costituire un patrimonio pubblico disponibile costituito da immobili per insediamenti
residenziali e produttivi a sensi di legge 136.
134
vedere art. 61 e sentemza C. Stato V 30 ottobre 2003, n. 6734.
135
quali ad esempio, non esaustivo, le aree di cui alla l.r 11/98 artt. 33, 34, 35, 36, 37.
136
l.r. 7 dicembre 1979, n. 73 - Norme per la creazione di un patrimonio pubblico disponibile costituito da immobili per
insediamenti residenziali e produttivi.
Pagina 25
Titolo II - Disposizioni specifiche
137
PTP Schede per Unità Locali, pagg. 111, 112, 113, 114.
138
NAPTP, art. 30, comma2.
139
NAPTP art. 30 e 36 comma 9 e art. 38, commi 3 e 4.
140
NAPTP art. 26, comma 11.
Pagina 26
4. Non sono presenti elementi del paesaggio agrario tradizionale ritenuti significativi.
5. Gli interventi di sistemazione e valorizzazione dei torrenti di cui al comma 1 devono garantire
l’esecuzione di tutte le opere dirette alla conservazione dell’aspetto naturale delle sponde evitando ove
possibile muri e argini di forma geometrica.
141
Le disposizioni derivano da un interpretazione della deliberazione della Giunta Regionale 15 febbraio 1999, n. 421,
Capitolo II, Paragrafo E, punti 6 e 7, per la quale le aree di specifico interesse costituiscono zona di tipo Ee soltanto
ove situate in un contesto agro-silvo-pastorale.
142
Capitolo 3, Paragrafo 5, punto 9.
143
NAPTP, art.37 commi 5 e 6.
144
Negli interventi per la conservazione e la valorizzazione dei sentieri di cui all'art. 37, comma 5, sono mantenuti in
opera o reimpiegati materiali lapidei costituenti pavimentazioni, muri di sostegno e altre strutture attinenti ai sentieri
Pagina 27
Capo II - Elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza
urbanistica
Art. 28 (Trasporti )
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG (1:10.000-5.000-2.000) sono indicati gli
interventi 145 diretti alla riqualificazione delle reti della viabilità ordinaria con aumento delle connessioni
tra le reti medesime, precisamente:
a) nuovo svincolo a rotonda a Plan Chambave.
Pagina 28
j) centri di raccolta, demolizione e rottamazione di autoveicoli 150;
k) realizzazione di interventi di tipo industriale, artigianale o di servizio che comportino lo stoccaggio e
il trattamento di rifiuti, reflui, sostanze chimiche pericolose e sostanze radioattive 151;
l) pozzi perdenti 152;
m) pascolo e stabulazione di bestiame che ecceda i 170 chilogrammi per ettaro di azoto presente negli
effluenti, al netto delle perdite di stoccaggio e distribuzione. È comunque vietata la stabulazione di
bestiame nella zona di rispetto ristretta e la concimazione per irrigazione dei prato-pascoli a valle
cioè della isocrona 120 giorni 153;
n) edificazione di stalle e realizzazione di allevamenti di bestiame 154;
o) sbancamenti profondi e permanenti che modifichino la morfologia del sito con alterazione del
reticolo idrografico superficiale e che interessino gli iter di percolazione della falda di subalveo o di
versante 155;
p) in mancanza della definizione di zona di rispetto ristretta gli insediamenti e le attività preesistenti
elencati nelle lettere b) d) h) i) j) devono essere adeguatamente isolate affinché non si producano
dispersioni nel suolo; in riferimento ai punti a) c) l) questi saranno delocalizzati ed inseriti in una
zona di rispetto allargata a monte dell’isocrona 120 giorni. Le captazioni preesistenti in zona di
rispetto delle aree cimiteriali devono, ove possibile, captare la stessa risorsa in aree diverse e quindi
lontane dal cimitero. Nell’impossibilità di operare in tal modo è necessario prevedere un
monitoraggio assiduo e mirato della captazione esistente 156.
q) in riferimento alla protezione da ogni pericolo di inquinamento o danneggiamento delle sorgenti o
punti di emergenza delle “acque minerali naturali”, “acque termali” e “acque di sorgente”, elencati
nell’autorizzazione regionale all’utilizzazione e/o disponibili, ogni nuovo intervento dovrà essere
commisurato in funzione delle caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero che percola nel sito
interessato dall’intervento, evidenziandone il grado di interazione con la falda sia dell’opera e sia del
percolato eventualmente prodotto dalla nuova opera od attività, prevedendo in particolare le relative
misure per escludere il rischio d’inquinamento dell’acquifero interessato e curando, nel caso di
captazioni da acquiferi superficiali e non protetti, la predisposizione di opere di
impermeabilizzazione e di sistemazione di pendici e sponde, al fine di prevenire infiltrazioni e
dissesti idrologici nonché la captazione ed il convogliamento a valle dell’opera di presa, delle acque
meteoriche e di ruscellamento 157.
r) usi ed attività non compresi alle lettere precedenti che possono determinare centri di pericolo per
l'utilizzo delle acque per il consumo umano 158.
4. Per gli insediamenti o le attività di cui al comma precedente, ove possibile, non sono consentiti
interventi edilizi eccedenti la manutenzione se connessi ad opere e costruzioni esistenti; i suddetti usi e
attività non compatibili con l'esigenza di tutela della risorsa idrica sono subordinati altresì ad una attenta
azione di controllo e disincentivazione da parte dei soggetti gestori dei servizi acquedottistici 159.
5. Si applicano le disposizioni finalizzate alla protezione da ogni pericolo di inquinamento o
150
D.lgs. 152/2006 e smi.
151
Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 3, lett. b).
152
D.lgs. 152/2006 e smi.
153
D.lgs. 152/2006 e smi.
154
Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 3, lett. b).
155
Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. II, par. B, punto 1, lett. c).
156
D.lgs. 152/2006 e smi.
157
Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee 15 luglio 1980 – 88/77/CEE; D.Leg.vo 25 gennaio 1992, n. 105;
Decreto del Ministero della Sanità 12 novembre 1992, n. 542; D. Leg.vo 4 agosto 199, n. 339; l. 24 ottobre 2000, n.
323; D.Leg.vo 4 agosto 1999, n. 339.
158
DCR 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, Capo II, paragrafo B, punto 1, lettera c.
159
D.lgs. 152/2006.
Pagina 29
danneggiamento delle sorgenti, elencate nell’autorizzazione regionale all’utilizzazione 160.
6. Le strutture e le seguenti attività collocate entro le zone di rispetto, sono da sottoporre a specifica
verifica per valutarne l’influenza sulle caratteristiche di qualità delle acque da destinare al consumo
umano ai sensi della normativa in materia di risorse idriche 161:
a) fognature e impianti di trattamento dei reflui;
b) edilizia residenziale e relative opere di urbanizzazione;
c) opere viarie, ferroviarie, funicolari terrestri ed in genere attrezzature di servizio;
d) le pratiche agronomiche e i contenuti dei piani di utilizzazione di cui alla lettera c) del comma 3.
7. Nelle zone di rispetto (ZR) le abitazioni esistenti e le attività in atto devono adottare, salvo
delocalizzazione delle fonti di rischio, cautele e accorgimenti atti a minimizzare il rischio di
inquinamenti accidentali prevedendo adeguate opere di isolamento o, nell’impossibilità di detto
intervento, il monitoraggio 162.
8. Nelle zone di rispetto (ZR) delle risorse idriche di cui al d. lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., la nuova
edificazione di infrastrutture e di edifici è ammessa previa verifica della loro compatibilità con le
disposizioni di cui ai commi 2 e 3. La verifica di compatibilità è effettuata dal richiedente il titol
abilitativo e prodotta unitamente alla richiesta di concessione edilizia o della dichiarazione di inizio
attività.
9. Nelle zone di protezione (ZP) delle risorse idriche di cui al d. lgs n. 152/2006 e ss.mm.ii., opera la
disciplina di legge 163, in particolare ogni nuovo intervento dovrà essere commisurato in funzione delle
caratteristiche idrogeologiche dell’acquifero che percola nel sito interessato dall’intervento
evidenziandone il grado di interazione con la falda sia dell’opera e sia del percolato eventualmente
prodotto dalla nuova opera od attività prevedendo in particolare le relative misure per escludere il
rischio d’inquinamento dell’acquifero interessato 164.
10. Nella tavola P3 – “Carta degli elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica” sono
indicate le reti principali di adduzione dell’acquedotto comunale. Per tali opere si applicano le
disposizioni specifiche seguenti:
a) con riferimento alle opere di stoccaggio di cui al comma 1, è stabilita una zona di tutela assoluta ai
sensi di legge 165;
b) la zona di tutela assoluta delle opere di stoccaggio dell'acqua non deve essere inferiore a 5 metri dalle
pareti esterne dei manufatti di contenimento dell'acqua. In tale fascia valgono i divieti di cui al
comma 3 del presente articolo;
c) l’ubicazione di fosse settiche è vietata a distanza inferiore a 10 metri dalle condotte destinate ad
acqua potabile e dal perimetro esterno del serbatoio 166;
d) gli interventi di scavo in adiacenza alle condotte dovranno essere preventivamente segnalati al
Comune.
160
Direttiva del Consiglio delle Comunità Europee 15 luglio 1980 – 80/777/CEE e sm; D.lgs. 25 gennaio 1992, n. 105
e sm; Decreto del Ministero della Sanità 12 novembre 1992, n. 542 e sm; ; D.lgs. 4 agosto 199, n.339; I. 24 ottobre
2000, n 323; Direttiva 2003/40 Ce 16 maggio 2003.
161
D.lgs. 152/2006.
162
Deliberazione del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 4, D.P.R. 24
maggio 1988, n. 236, modificato dal D. Lgs.vo 11 maggio 1999, n. 152, art. 21, comma 8.
163
art. 21 del d. lgs n. 152/2006 e smi, l.r6 aprile 1998, n. 11, art. 42, e Delibera del Consiglio regionale 28 luglio 1999,
n. 792/XI, allegato B.
164
Deliberazione del Consiglio regionale 28 luglio 1999, n. 792/XI, allegato B, cap. I, par. A, punto 4.
165
nota. L.R 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 42, commi 1 e 2.
166
Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento 4 febbraio 1977, allegato 5.
Pagina 30
Art. 30 (Corsi d’acqua naturali, canali, vasche di carico, canali irrigui, rûs,
“brantse”)
1. Le fasce di tutela delle sponde dei corsi idrici superficiali, classificati e non, sono fissate dal Piano di
tutela delle acque (PTA) e la disciplina applicabile segue le relative disposizioni 167.
2. Ai lati di eventuali canali artificiali a cielo libero e vasche di carico a cielo libero e a quota di campagna
è fissata una fascia di protezione pari a 10,00 metri dall’asse del canale o dal perimetro delle vasche,
nella quale, oltre all'inedificabilità, deve essere garantita la possibilità di manutenzione delle opere
stesse e devono essere assicurati adeguati livelli di sicurezza per le persone, anche prevedendo la
realizzazione di manufatti quali recinzioni e simili. In ogni caso i progetti di interventi previsti in tale
fascia sono accompagnati da una relazione che illustri le valutazioni effettuate e le misure adottate per il
rispetto delle disposizioni di cui al presente comma.
3. Relativamente ai canali irrigui, ai rus e, alle “brantse”, tutti a cielo libero, nelle parti di territorio esterne
alle sottozone di tipo A, B e F, vengono individuate fasce di rispetto pari a 5,00 metri dall’asse del
canale; oltre alle altre misure adottate per il rispetto delle disposizioni di cui al comma 2, si deve tenere
conto del loro valore storico culturale ed ambientale.
4. Per le opere di manutenzione idraulica dei rus si fa riferimento a quanto previsto dal Piano di Tutela
delle acque e dai piani regionali di settore in materia di agricoltura.
5. In relazione all'eventuale insorgere di problematiche di tipo idrogeologico derivanti dalla presenza
dei canali irrigui, dei rus e delle “brantse”, deve essere eseguita una periodica azione di controllo e, se
del caso, attivati tempestivi ed adeguati interventi manutentivi da parte dei soggetti gestori dei suddetti
corsi d'acqua.
6. Le indicazioni della relazione di cui al comma 2, sono valutate in sede di istruttoria del progetto. L’esito
positivo di tale istruttoria è condizione necessaria per la conclusione favorevole del procedimento
abilitativo.
7. Gli interventi di riorganizzazione e potenziamento delle reti di approvvigionamento e distribuzione
dell’acqua per consumi umani devono assicurare il migliore inserimento possibile delle opere di
captazione, di accumulo e di carico idrico nell’ambiente direttamente interessato, nonché la
ricomposizione del suolo e del sovrassuolo alterati da opere e attività provvisionali. In particolare è
ammessa la valorizzazione dei “rus” anche mediante la manutenzione di sentieri pedonali e ciclabili
lungo il loro percorso, oltre che con un’adeguata segnaletica 168.
167
Piano di tutela delle acque (PTA), approvato con DCR 8 febbraio 2006, n. 1788/XII, art. 43; L.R 6 aprile 1998, n. 11
e smi, art. 41.
168
NAPTP, art. 26, comma 11.
169
ai sensi del T.U. 1775/1933 sono ritenute grandi derivazioni quelle che hanno una potenza superiore ai 3000 kw.
Pagina 31
b) la sistemazione delle linee di trasporto di energia elettrica a bassa e media tensione, nelle aree
urbane, in cunicoli ispezionabili;
c) la realizzazione di nuove cabine di trasformazione dell’energia elettrica in interrato o in posizioni
visivamente defilate 170;
d) la realizzazione, nelle sottozone di tipo A, di impianti di utilizzo delle energie rinnovabili di tipo
collettivo con concentrazione delle fonti di accumulo/trasformazione a margine degli abitati, in aree
accuratamente individuate, in modo tale da risultare, per quanto possibile, defilate e di secondo piano
rispetto alla frazione e ai coni di visuale privilegiati;
e) nelle sottozone di tipo A, gli impianti di utilizzo delle energie rinnovabili di tipo individuale devono
garantire la mitigazione visiva delle apparecchiature rendendole omogenee ai normali elementi
costruttivi (pannelli incassati a filo nelle falde del tetto o inseriti nei parapetti dei balconi, o
appoggiati a muri contro terra o a terrazzamenti, o costituenti rivestimento, ecc.), così da limitarne
l'impatto visivo e sfruttarne le prerogative architettoniche;
f) si ritiene opportuno che l’estensione minima degli interventi debba coinvolgere edifici o porzioni di
edifici estesi dalle fondazioni al tetto, e le relative aree di pertinenza.
3. Gli interventi non devono coinvolgere edifici classificati dal PRG "monumento" o "documento"; gli
interventi che interessano edifici classificati "di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale" non
devono pregiudicare l'integrità delle strutture originarie e la leggibilità delle loro caratteristiche storico-
architettoniche.
4. Gli impianti eolici non sono ammessi in prossimità delle sottozone di tipo A.
5. Le determinazioni progettuali e le modalità esecutive devono assicurare il miglior inserimento dei
manufatti nell'ambiente e la ricomposizione del suolo e del soprassuolo alterati da opere ed attività
provvisionali.
6. Si applicano le norme di legge 171.
1. Nelle tavole P3 – Carta degli elementi, usi ed attrezzature con particolare rilevanza urbanistica.(1:5000-
2000) s sono indicati gli impianti di trattamento delle acque reflue collegati alle reti fognarie pubbliche,
sono indicate le reti fognarie e gli impianti principali esistenti ed i relativi impianti di depurazione in
funzione.I progetti di rifacimento, potenziamento, nuova realizzazione di tali reti devono tenere conto
degli indirizzi del PTP 172 nonché delle leggi e dei piani di settore 173.
2. Le fasce di rispetto relative alle infrastrutture di cui al comma 1 sono definite, salvo nelle sottozone A,
ai sensi della normativa applicabile 174, come segue:
170
NAPTP, art. 22, comma 2, lettera d).
171
l.r. 15 dicembre 2006, n. 32, Disposizioni in materia di elettrodotti.
172
NAPTP,Art. 22, Comma 4
la riorganizzazione funzionale ed il completamento delle reti per la raccolta e l’adduzione a impianti di depurazione,
delle acque nere;
la riorganizzazione ed il completamento delle reti per la raccolta, e l’adduzione nei corsi d’acqua naturali o nei
canali irrigui, delle acque meteoriche cadenti sulle aree impermeabilizzate, nonché delle acque di drenaggio e dei
fontanili;
la razionalizzazione e l’esecuzione degli impianti comunali e sovracomunali per la depurazione delle acque nere e il
trattamento dei relativi fanghi, nel.rispetto delle specifiche limitazioni disposte per la difesa del suolo e delle risorse
primarie;
il controllo dell’efficacia intrinseca degli impianti di depurazione;
l’immissione dei reflui industriali nella rete fognaria delle acque nere civili previa depurazione e verifica
dell’accettabilità ai sensi di legge;
la distribuzione degli impianti di depurazione in modo da tenere in conto le variazioni di carico in funzione di
presenze turistiche saltuarie.
173
l.r. 8 settembre 1999, n. 27.
174
Deliberazione della Giunta regionale 24 marzo 1999 n. 518/XI , Allegato A , Capitolo III Paragrafo B): in relazione
Pagina 32
a) per la fossa di depurazione di tipo Imhoff : metri 10,00 dalle condotte destinate alla distribuzione di
acqua potabile.
b) dal collettore fognario principale: metri 3,00;
c) dai rami secondari: metri 1,50;
3. Lo smaltimento dei liquami sul suolo o nel sottosuolo provenienti da qualsiasi uso e attività avviene
secondo le indicazioni della normativa applicabile per la tutela delle acque dall’inquinamento 175 176 177.
4. Gli impianti di trattamento delle acque reflue devono essere idoneamente inseriti nel contesto
paesaggistico-ambientale sulla base delle prescrizioni indicate al comma 3 dell'art. 23 delle NTA.
5. L’ubicazione di fosse settiche è vietata a distanza inferiore a 10 metri dalle condotte destinate ad acqua
potabile 178.
Art. 33 (Viabilità)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG è indicata la rete stradale pubblica che è
composta da 179:
a) C - strade extraurbane secondarie (statali e regionali);
b) E - strade urbane di quartiere (regionali, comunali);
c) F - strade locali (regionali, comunali, vicinali);
d) F-bis - itinerario ciclopedonale (locale, urbana, extraurbana, vicinale).
2. La tabella indica le strade comunali di cui il presente piano prevede modificazioni. La colonna 4
unitamente alla cartografia di piano indica le previsioni progettuali.
alla geografia dei luoghi, il PRG stabilisce la dimensione e la qualità delle fasce di rispetto. Il Comune indica per
ogni infrastruttura le misura della relativa fascia di rispetto.
175
Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento 4 febbraio 1977, allegato 5 -
Criteri, metodologie e norme tecniche generali di cui all'art. 2, lettere b), d) ed e), della l. 10 maggio 1976, n. 319,
recante norme per la tutela delle acque dall'inquinamento.
176
D.lgs. 11 maggio 1999 . n.152 , modificato dal D.lgs. 18 agosto 2000.
177
L. 10-5-1976 n. 319 Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento.
178
Deliberazione del Comitato dei Ministri per la tutela delle acque dall'inquinamento 4 febbraio 1977, allegato 5.
179
D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, Nuovo codice della strada.
Pagina 33
CLASSIFICAZIONE AI
DENOMINAZIONE SVILUPPO SENSI DEL CODICE PREVISIONE DI PIANO
DELLA STRADA
SONO PREVISTI I SEGUENTI INTERVENTI:
- SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO CON LA STRADA DI ACCESSO A SERVIZIO
DELLA ZONA Cc1, A VALLE DELLA ZONA Da1
- SISTEMAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLO SVINCOLO PER LA STRADA
ARLIOD VARINEY
STRADA STATALE DA SI SVILUPPA DAI CONFINI STRADA EXTRAURBANA - INSERIMENTO DELLA ROTONDA IN CORRISPONDENZA DELL'ATTUALE
AOSTA AL CONFINE COMUNALI DA NORD A SECONDARIA DI CATEGORIA SVINCOLO CON LA VECCHIA STATALE PER CRE', E CONTEMPORANEO
SVIZZERO SUD C) SVINCOLO PER LA STRADA DI ACCESSO DA MONTE ALLA ZONA Cc1
- INSERIMENTO DI SVINCOLO ADEGUATO PER LA STRADA A SERVIZIO DELLA
ZONA Ba10-Ca3
- SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO PER LE STRADE DI ACCESSO DA VALLE E
DA MONTE AL CAPOLUOGO
- SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO PER LA STRADA DI ALLEIN
SI SVILUPPA DA
RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE COMPLESSIVA DI M. 8,50. STRADA AD UNICA
CHAMBAVAZ A LE
EX STRADA STATALE STRADA URBANA DI CARREGGIATA CON ALMENO DUE CORSIE, BANCHINE PAVIMENTATE ED
CHÂTEAU PER M. 280 NEL
DA AOSTA AL QUARTIERE DI CATEGORIA ALMENO UN MARCIAPIEDE.
CENTRO ABITATO DI CRE' E
CONFINE SVIZZERO E) E' PREVISTO L'INSERIMENTO DI UNA ROTONDA IN CORRISPONDENZA
PER M. 420 NEL CENTRO
DELL'ATTUALE SVINCOLO CON LA VECCHIA STRADA STATALE PER CRE'
ABITATO DI LE CHÂTEAU
SI SVILUPPA DA VARINEY
AL CONFINE COMUNALE
DI VALPEL-LINE PER M. 400
STRADA URBANA DI IN GRAN PARTE RIQUALIFICATA.
STRADA REGIONALE NEL CENTRO ABITATO DI
QUARTIERE DI CATEGORIA NEI TRATTI COMPRESI NEI CENTRI ABITATI E' PREVISTO L'INSERIMENTO DI
PER BIONAZ VARINEY, PER M. 160 NEL
E) ALMENO UN MARCIAPIEDE CON SEZIONE COMPLESSIVA DI M. 8,50
CENTRO ABITATO DI SAVIN
E PER M. 380 NEL CENTRO
ABITATO DI CHEZ RONCOZ
SI SVILUPPA DAL CONFINE
CON EXCENEX DEL
COMUNE DI AOSTA FINO
ALLA STRADA STATALE. SI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 6,50.
STRADA REGIONALE STRADA LOCALE DI
SVILUPPA PER M. 440 NEL NEI TRATTI COMPRESI NEI CENTRI ABITATI E' PREVISTO L'INSERIMENTO DI
DEL PLANET CATEGORIA F)
CENTRO ABITATO DI ALMENO UN MARCIAPIEDE DI M. 1,50
VEFAN-FIOU E PER M. 180
NEL CENTRO ABITATO DI
TERCINOD
Pagina 34
CLASSIFICAZIONE AI
DENOMINAZIONE SVILUPPO SENSI DEL CODICE PREVISIONE DI PIANO
DELLA STRADA
SI SVILUPPA DALLA
STRADA STATALE DA
STRADA REGIONALE RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE MINIMA DI M. 6,50.
AOSTA AL CONFINE STRADA LOCALE DI
DI ALLEIN E' PREVISTO LA SISTEMAZIONE DELLO SVINCOLO ALL'IMBOCCO DELLA
SVIZZERO SINO AL CATEGORIA F)
STRADA STATALE DA AOSTA AL CONFINE SVIZZERO.
CONFINE CON IL COMUNE
DI ALLEIN
STADA COMUNALE
SI SVILUPPA DA VÉCLOS A STRADA LOCALE DI
VÉCLOS-CHEZ RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00
CHEZ-PERCHER CATEGORIA F)
PERCHER
STRADA COMUNALE
SI SVILUPPA DAL STRADA LOCALE DI
CAPOLUOGO- RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 6,50.
CAPOLUOGO A BUTHIER CATEGORIA F)
BUTHIER
STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DALLA
STRADA LOCALE DI
CONDEMINE- STRADA STATALE A RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,50
CATEGORIA F)
BUTHIER-MENDEY MENDEY
STRADA COMUNALE
SI SVILUPPA DA CRE' A LE STRADA LOCALE DI
CHAMBAVAZ-LE RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00.
CHÂTEAU CATEGORIA F)
CHÂTEAU
SI SVILUPPA DA
STRADA COMUNALE STRADA LOCALE DI
CHAMPLONG ALLA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00.
DI CHAMPLONG CATEGORIA F)
STRADA STATALE
SI SVILUPPA DALLA
STRADA DEL PLANET A
STRADA COMUNALE STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00 E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50
CROU - PER M. 240 NEL
PLANET - CROU CATEGORIA F) NEL CENTRO ABITATO
CENTRO ABITATO DI LA
CHERIETY
STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DA CRE' A STRADA LOCALE DI
RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,50.
CRE'-SEISSINOD SEISSINOD CATEGORIA F)
STRADA COMUNALE SI SVILUPPA DA STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00, E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50
VALCARTEY-CRE' VALCARTEY A CRE' CATEGORIA F) NEL CENTRO ABITATO.
STRADA INERNA DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,00, E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50
STRADA COMUNALE ARLIOD. SI SVILUPPA PER STRADA LOCALE DI NEL CENTRO ABITATO.
DI ARLIOD M. 450 NEL CENTRO CATEGORIA F) E' PREVISTA LA SISTEMAZIONE ED ADEGUAMENTO DELLO SVINCOLO IN
ABITATO DI ARLIOD CORRISPONDENZA DELLA STRADA STATALE.
Pagina 35
CLASSIFICAZIONE AI
DENOMINAZIONE SVILUPPO SENSI DEL CODICE PREVISIONE DI PIANO
DELLA STRADA
SI SVILUPPA DALLA EX
STRADA STATALE DA
STRADA COMUNALE STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE DI M. 5,50, E CON MARCIAPIEDE DI M. 1,50
AOSTA AL CONFINE
LE CHÂTEAU - ROVIN CATEGORIA F) NEL CENTRO ABITATO.
SVIZZERO ALLA STRADA
REGIONALE PER BIONAZ
SI SVILUPPA DALLA
STRADA COMUNALE STRADA LOCALE DI
FRAZIONE CROU ALLA RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE TIPO DI M. 5,00.
CROU - RONC CATEGORIA F)
FRAZIONE RONC
SI SVILUPPA DALLA
STRADA STATALE IN
STRADA COMUNALE STRADA LOCALE DI RIQUALIFICAZIONE CON SEZIONE TIPO DI M. 5,00.
LOCALITA' LA BEDEGAZ
DEL CAPOLUOGO CATEGORIA F) È PREVISTA LA SISTEMAZIONE DEGLI ACCESSI A VALLE E A MONTE
SINO ALL'INCROCIO DELLA
STRADA DEL PLANET
Pagina 36
3. Le nuove strade comunali, comprese le strade pedonali, le piste ciclabili, i marciapiedi, o gli
adeguamenti di tronchi stradali esistenti, devono essere progettati e costruiti secondo quanto disposto
dalle norme applicabili 180, fatte salve le deroghe ammesse 181. Deve inoltre essere previsto un sistema
efficace di raccolta e smaltimento delle acque superficiali e drenate.Compatibilmente con le esigenze
tecniche, si applicano le seguenti determinazioni:
a) i tracciati devono essere aderenti, o comunque adeguatamente correlati alla morfologia dei territori
percorsi, possibilmente distinti dai tracciati principali della rete pedonale storica individuata nella
tavola prescrittiva “P1 – Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali”, rispettosi
dei corsi d’acqua naturali e delle loro divagazioni, nonché di quanto stabilito all’articolo 43 delle
Norme di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque;
b) le scarpate devono essere inerbite e, in relazione all’altitudine e alle caratteristiche dei terreni,
sistemate con la messa a dimora di specie legnose o arbustive locali;
c) ove indispensabili per la stabilità delle opere e dei versanti, i muri di controripa e di sottoscarpa o di
sostegno della piattaforma stradale devono presentare la minor altezza possibile, essere
efficientemente drenati e realizzati in pietra preferibilmente locale, o comunque con faccia-vista in
pietra a spacco, possibilmente senza copertine cementizie sommitali; tutte le murature controterra
dovranno essere corredate dell’usuale vespaio drenante la tipologia di quest’ultimo dovrà essere
coerente con le caratteristiche della falda percolante dal fronte e/o dal fondo scavo;;
d) deve essere realizzata l’accurata ricostruzione del reticolo idrografico superficiale, la raccolta
integrale delle acque piovane cadenti sulla piattaforma stradale e delle acque di drenaggio e il loro
smaltimento deve essere garantito attraverso condutture in ricettori aventi capacità e struttura idonee
allo scopo; inoltre la qualità delle acque convogliate deve essere compatibile con quella del corpo
idrico recettore e comunque non deve peggiorarne le caratteristiche di qualità;
e) deve essere rispettata ed eventualmente ricostituita la continuità dei sentieri e delle strade pedonali
intersecati dalle nuove opere con soluzioni coerenti alle caratteristiche strutturali dei sentieri e delle
strade medesimi;
f) devono essere adeguatamente strutturati, in relazione alla geomorfologia dei luoghi e ai flussi
previsti, gli incroci con le adduzioni agli insediamenti;
g) la conformazione e la tipologia delle sovrastrutture di protezione attiva e passiva devono,
compatibilmente con le norme di sicurezza della circolazione, risultare coerenti con il contesto
paesistico-ambientale.
h) deve essere garantito un sistema di raccolta delle acque mediante cunette e pozzetti di raccolta e
scarico in ruscelli o canali superficiali a condizione che la qualità delle acque convogliate sia
compatibile con la qualità delle acque del corpo idrico recettore e che comunque non ne peggiori le
caratteristiche di qualità
4. Si definiscono strade private di accesso le strade che collegano una strada pubblica a uno o più lotti
edificati o edificabili.
5. Le strade private di accesso a strutture con destinazioni residenziali, commerciali, produttive o di
servizio devono possedere i requisiti seguenti, stabiliti in sede di concessione edilizia su proposta
progettuale motivata, in relazione al volume e qualità del traffico atteso e alla sicurezza per la
circolazione:
a) carreggiata veicolare con corsie adeguate al volume del traffico e alle esigenze di sicurezza e
scorrevolezza e sezione della carreggiata 182 non inferiore a m 3,00;
b) andamento plano - altimetrico adagiato al suolo con pendenze adeguate al volume del traffico (max
15%);
c) raccordi orizzontali e verticali idonei a garantire la visibilità durante l’innesto sulla strada pubblica;
d) illuminazione se la lunghezza supera i 50,0 metri;
180
D.M. 6792 del 05/11/2001 5 novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”.
181
D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, art. 13, comma 2.
182
come definita dal Codice della strada.
Pagina 37
e) segnaletica stradale a norma di Codice della Strada;
f) immissione in una strada pubblica con i primi 4 m in piano (con una pendenza max del 5%)
g) dove necessario potranno essere previsti eventuali marciapiedi strutturati e dimensionati ai sensi
della normativa sulle barriere architettoniche;
h) pavimentazione adeguate all'uso e alla tipologia della strada;
i) ringhiere, cunette, attraversamenti, incroci di dimensioni e qualità atte a soddisfare le normative e le
esigenze di funzionalità.
6. Si definiscono strade private funzionali alle attività agro-silvo-pastorali quelle che hanno origine da
strada pubblica o da altra strada privata e danno accesso a uno o più fondi agricoli.
7. Per le strade di cui ai commi 3, 4, 5 e 6 opera la disciplina delle NAPTP, art. 21, commi 1 e 2.
8. Con riferimento alle strade comunali o vicinali carrabili e alle strade pedonali 183 e percorsi ciclabili
pubblici individuati nella tavola: P1 - Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali,
al fine della salvaguardia dei percorsi medesimi, dovranno essere utilizzati, nelle operazioni di
manutenzione straordinaria e ordinaria, materiali lapidei per le pavimentazioni e muri di sostegno in
pietra attinenti per tipologia e sistemi costruttivi a quelli presenti nell’area d’intervento 184.
9. Non rilevante.
10. In attesa della classificazione delle strade ai sensi del nuovo codice della strada, si applicano alla strada
statale le disposizioni seguenti:
C. strade extraurbane
secondarie (strada ------------------ m 40,00 187 188 ------------------
statale)
183
Le strade pedonali ricomprendono I sentieri di cui allle NAPTP, art. 37, comma 5, e quelli eventualmente individuati
per iniziativa del Comune.
184
NAPTP art. 21, comma 4.
185
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 art. 99; Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 518/11, allegato A, Capitolo
I.
186
nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti
urbanistici attuativi.
187
D.M. 1 aprile 1968, art. 4, comma 1, lettera b).
188
distanza da osservarsi nell’edificazione a partire dal ciglio della strada, cui va aggiunta la larghezza dovuta alla
proiezione di eventuali scarpate o fossi e di fasce di espropriazione derivanti da progetti approvati.
Pagina 38
11. In attesa della classificazione delle strade ai sensi del nuovo codice della strada, alle strade regionali,
comunali e vicinali si applicano le disposizioni seguenti:
12. In attesa della classificazione delle strade ai sensi del nuovo codice della strada, nel caso di fabbricati
agricoli o di interesse generale ubicati nelle sottozone di tipo E, possono fruire delle disposizioni di
deroga ai sensi di legge 198.
13. Nelle sottozone di tipo A, pur in assenza di strumenti attuativi, nella ricostruzione di edifici può essere
mantenuta la distanza in atto dalle strade.
14. Le fasce di rispetto a tutela delle strade, misurate dal confine stradale, a seguito della avvenuta
classificazione delle strade ai sensi del codice della strada, da rispettare nelle nuove costruzioni, nelle
ricostruzioni conseguenti a demolizioni integrali o negli ampliamenti sono definite nella seguente
tabella:
189
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 art. 99; Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 518/11, allegato A, Capitolo
I.
190
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 518/11, allegato A, Capitolo I.
191
nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti
urbanistici attuativi.
192
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r. 11/98, art. 99, comma 1, lettera b), comma 2.
193
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r. 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
194
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r. 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
195
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r. 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
196
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r. 11/98, art. 99, comma 1, lettera b), comma 2.
197
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r. 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
198
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 art. 99, comma 3.
Pagina 39
fuori dai centri abitati fuori dai centri abitati
ma all’interno delle ma all’interno delle
zone previste come zone previste come
strade centro abitato 199
edificabili o edificabili o
trasformabili dal PRG trasformabili dal PRG
200 201
C. strade extraurbane
secondarie (strada ------------------ m 10.00 202 m 30.00 203
statale)
- m 7,50 per strade <= m - m 7,50 per strade <= m
5,00 5,00
E. strade urbane di
- m 9,00 per strade > m - m 9,00 per strade > m
quartiere (regionali, ------------------
5,01 <= m 8,00 5,01 <= m 8,00
comunali)
- m 15,00 m per strade > - m 15,00 per strade > m
m 8,00 204 8,00 205
- m 7,50 per strade <= m - m 7,50 per strade <= m
5,00 5,00 - m 20.00 (strade
F. strade locali
- m 9,00 per strade > m - m 9,00 per strade > m regionali e comunali)
(regionali, comunali,
5,01 <= m 8,00 5,01, <= m 8,00 - m 10,00 (strade
vicinali)
- m 15,00 per strade > m - m 15,00 per strade > m vicinali) 208
8,00 206 8,00 207
15. Le distanze minime da rispettare nella esecuzione di scavi, nella costruzione o ricostruzione di muri di
cinta, nell’impiantare alberi, siepi e simili, lateralmente alle strade, in funzione della avvenuta
classificazione delle strade, sono stabilite ai sensi del nuovo codice della strada e relativo regolamento
209
.
16. Le distanze minime da rispettare nelle curve fuori dai centri abitati in funzione della avvenuta
classificazione delle strade sono definite dal nuovo codice della strada e relativo regolamento 210.
17. Nelle fasce di rispetto a tutela delle strade sono ammessi gli interventi elencati alla legge 211 e quelli
elencati nel Regolamento del Codice della strada 212 ed in particolare:impianti per la distribuzione di
carburanti, strutture ad essi accessorie ed attrezzature a servizio della circolazione;
a) recinzioni, cancelli e pensiline che non ostacolino la piena visibilità del percorso stradale, dei bivi,
degli incroci, delle aree di sosta e delle altre analoghe strutture;
b) parcheggi di superficie;
c) accessi e diramazioni, passi carrabili, rampe di accesso ad autorimesse e parcheggi conformi alle
disposizioni del codice della strada e del relativo regolamento;
d) percorsi pedonali e ciclabili;
199
D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285, Nuovo codice della strada, art. 3, comma 1, punto 8), art. 4.
200
nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti
urbanistici attuativi.
201
nel caso che il PRG sia suscettibile di attuazione diretta, ovvero se per tali zone siano esecutivi gli strumenti
urbanistici attuativi.
202
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, comma 2 bis, lettera a).
203
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, comma 2, lettera c).
204
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
205
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
206
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
207
distanza misurata dall’asse della carreggiata, l.r 11/98, art. 99, comma 1, lettera a), comma 2.
208
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, comma 2, lettere d) ed e).
209
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, commi 1, 3, 4, 5.
210
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, commi 1, 3, 4, 5.
211
l.r. 11/98, Capo II, artt. 39 e 40.
212
D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495, art. 26, commi 1, 3, 4, 5.
Pagina 40
e) piantumazioni e sistemazioni a verde, consentite dalle norme di legge o di regolamento e comunque
tali da non ostacolare la piena visibilità di cui alla precedente lettera b).
18. La distanza minima da osservare nell’edificazione in fregio alle strade comunali pedonali, individuate
nella tavola P1 - Carta di tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali o nella tavola P4 -
Carta della zonizzazione, servizi e viabilità del PRG, è fissata in metri 5,0 da misurarsi dall’asse della
strade stesse. Tale disposizione non si applica all’interno delle sottozone di tipo A.
19. Una nuova classificazione delle strade locali di proprietà comunale, anche a seguito di accatastamento,
determina la conseguente modifica alla tabella di cui al comma 2, senza che questo fatto comporti
variante al presente PRG.
20. Le sezioni trasversali della carreggiata devono essere congruenti con il volume di traffico atteso sulla
base di corretti calcoli previsionali e, comunque, non superiori a metri 5,75 nei tronchi della rete
stradale extraurbana, non appartenenti a strade statali e regionali, e a metri tre nei tronchi stradali per
utenze speciali, quali le strade interpoderali, antincendio, quelle forestali o a servizio di attività
estrattive, con dotazione, in questi ultimi casi, di piazzole utili per gli incroci tra automezzi, l’inversione
del senso di marcia e il parcheggio; nei casi in cui il sedime di tronchi stradali costituisca parte dello
sviluppo di piste per lo sci nordico, la sua larghezza può essere dimensionata per rispondere ai requisiti
minimi di omologazione FISI 213.
213
NAPTP art. 21, comma 1, norma cogente.
214
Decreto Ministero della Sanità 26/3/1991, allegato II.
215
NAPTP, art. 22, commi 5, 6 e 7.
216
Deliberazione di Consiglio Regionale n. 3188/XI del 15.04.2003.
217
D.lgs. 5 maggio 1997, n. 22, art. 21.
218
D.M. 8.4.2008 e successive modificazioni.
Pagina 41
miscele bituminose non contenenti catrame di carbone derivanti da attività di demolizione e costruzione,
prodotti all’interno di cantieri edili e stradali, devono essere gestiti sulla base delle vigenti disposizioni
in materia 219.
219
l.r. 31/2007 e Dlgs 152/2006, art 186.
220
l.r. 4 novembre 2005, n. 25, Disciplina per l’installazione, la localizzazione e l’esercizio di stazioni radioelettriche e
di strutture di radiotelecomunicazioni.
221
l.r. 4 novembre 2005, n. 25, Disciplina per l’installazione, la localizzazione e l’esercizio di stazioni radioelettriche e
di strutture di radiotelecomunicazioni.
222
l.r. 25/2005.
223
così come previsto dalla l.r. 25/2005, art. 11, comma 5.
224
l.r. 11/98, art. 32, comma 4.
Pagina 42
5) funzionalmente collegati ad esigenze specifiche di copertura locale;
6) determinate da specifiche esigenze di localizzazione territoriale nel caso di impianti di reti di
telecontrollo e comando.
b) In questi casi le stazioni radioelettriche esistenti e le altre strutture dovranno essere realizzate
prioritariamente su strutture ed edifici pubblici esistenti.
c) Sulle stazioni radioelettriche esistenti e sulle postazioni esistenti, conseguenti a progetti di rete
approvati, sono ammessi i seguenti interventi:
1) manutenzione ordinaria e straordinaria e installazione di stazioni radioelettriche per il
potenziamento della postazione esistente, fermo restando il rispetto dei limiti di esposizione, delle
misure di cautela e degli eventuali obiettivi di qualità stabiliti dalla normativa statale vigente;
2) manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia,
interventi di demolizione e potenziamento delle altre strutture che compongono la postazione
esistente.
5. Gli interventi ammessi sulle postazioni non potranno, in ogni caso, comportare una trasformazione
edilizio-urbanistica tale da configurare la creazione di un sito attrezzato come definito dalle disposizioni
vigenti 225.
6. Nelle more dell'approvazione del piano dei siti di radiotelecomunicazione su tutto il territorio comunale,
la tipologia costruttiva delle postazioni e delle altre strutture deve garantire :
a) che gli elementi strutturali metallici siano opachi e non riflettenti;
b) che le postazioni e le altre strutture siano positivamente inserite nel paesaggio circostante, nel
rispetto delle caratteristiche architettoniche ed ambientali del contesto. Tale valutazione, negli ambiti
non soggetto al parere vincolante della struttura competente in materia di tutela del paesaggio e dei
beni architettonici, sarà espressa dalla Commissione Edilizia comunale.
7. Sono da perseguire gli obiettivi di cui ai commi 8, 9, 10, 11 dell’art. 22 delle NTA del PTP.
225
l.r. 25/2005, art. 2.
226
R.D. 24 luglio 1934, n. 1265. Approvazione del testo unico delle leggi sanitarie. Art. 338, più volte modificato e da
ultimo dal collegato infrastrutture di cui alla legge 166 del 1 agosto 2002, art. 28.
227
D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 . Approvazione del regolamento di polizia mortuaria, da art. 54 a art. 73 e art. 78.
228
l.r. 17 marzo 1992,n. 9, art. 1.
229
il comma permane ed è completato dal comune ovvero è soppresso in mancanza di prescrizioni programmatiche in
ordine a nuove aree sciabili o a loro ampliamenti.
Pagina 43
disciplina sportiva del golf devono assicurare, nella massima misura possibile, la conservazione dei
segni del sistema agricolo tradizionale e evitare effetti di inquinamento connessi alle tecniche di
mantenimento del tappeto erboso; le strutture di servizio, ove non localizzabili negli abitati vicini,
devono essere ubicate e dimensionate in modo da contenere l’impatto sul paesaggio;
9. Non rilevante.
10. Non rilevante.
11. Non rilevante.
12. Non rilevante.
230
NAPTP, art. 29, comma 13.
Pagina 44
Capo III - Tutela e valorizzazione naturalistica
Art. 40 (Siti e beni di specifico interesse naturalistico)
1. I siti ed i beni di specifico interesse naturalistico 231 sono rappresentati nelle tavole P2 – Tutela e
valorizzazione naturalistica; si applicano le disposizioni cogenti di cui alle NAPTP, art. 38, comma 4 232:
a) la pianta monumentale sita in loc. Château 233;
b) la Testata della Comba d’Arsy;
c) i laghi d’Ars;
d) l’areale in loc. Terré;
e) l’areale ad est di punta Chaligne;
f) beni puntuali di specifico interesse naturalistico:
1) L´arsalí di Tsatë, esemplare della pianta monumentale;
2. Non rilevante;
3. Non rilevante.
231
NAPTP, art. 38 commi 1, 2 ,3 e appendici alla relazione.
232
4. Nelle aree interessate dai beni naturalistici di cui ai commi 1, 2 e 3, è vietata ogni nuova edificazione ed ogni
trasformazione del territorio, comprese quelle compor-tanti rimodellamenti del suolo, alterazioni del.reticolo
idrografico, depositi anche transitori di materiali, discariche o impianti depuratori. Sono consentiti gli interven-ti
necessari alla conservazione e al.recupero delle aree di cui al presente comma, nonché al miglioramento della
fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico in-teresse delle aree medesime. Sono altresì consentiti, con
provvedimento adeguata-mente motivato, gli interventi necessari per garantire la sicurezza idrogeologica de-gli
insediamenti e delle infrastrutture; le piste forestali indispensabili alla gestione dei boschi; le opere infrastrutturali di
interesse generale; gli interventi rivolti alla manutenzione ed adeguamento delle infrastrutture ed attività
eventualmente in atto, limitatamente all’escursionismo, alpinismo e sci alpino e nordico.
233
l.r. 21.08.1990 n. 50.
234
ai sensi delle Deliberazioni della Giunta regionale 1460/2002 e 3361/2002.
Pagina 45
Capo IV - Zonizzazione, servizi e viabilità
Art. 43 (Suddivisione del territorio in sottozone)
1. Le zone territoriali di cui alla l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 22, comma 1 sono ripartite, ai sensi della
delibera di Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 421, e rappresentate nelle tavole P4 - Zonizzazione,
servizi e viabilità del PRG, nelle seguenti sottozone:
Riferimento
sottozona posizione sistema
cartografico
A
Ac
Ac1 Cré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ac2* Le Château insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ac3* Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ad
Ad1 Mont-Joux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ad2 Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ae
Ae1 Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae2* Arliod di Sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae3 Arliod di Sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae4 Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae5 Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae6 Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae7 Valcartey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae8* Chez-Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae9 Chez Courtil insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae10 Caravex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae11 Le Gorrey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae12* Le Moulin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ae13 Champ Long insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ae14 Arzanière insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ae15 La Condéminaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ae16* Pierre Besse insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ae17 La Caou insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ae18 Champorcher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ae19 Lexert insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae20 La Bedegaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ae21 Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae22* Les Côtes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ae23* Chez-Percher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ae24* Les Fiou insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae25 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae26 Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae27 Seissinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ae28 Meylan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
tav.
Ae29 La Cheriéty insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
P4c1/P4c3
Ae30 Roisod sud insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ae31* Roisod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ae32 Les Croux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Pagina 46
Riferimento
sottozona posizione sistema
cartografico
Ae33 Ronc - Parmé dei pascoli tav. P4c3
Ae34* Alpe Ronc dei pascoli tav. P4c3
Ae35 Clemencey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5
Ae36 Le Gorrey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ae37* La Clusaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5
B
Ba
Ba1 Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba2* Arliod di sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba3 Arliod di sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba4 Arliod di sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba5* Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba6* Chambavaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba7 Cré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba8 Chez Henry insediativo tradizionale a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba9* La Ressaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba10* Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba11 Lexert insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ba12 Rovin sud insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ba13 Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ba14 Le Moulin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
tav. P4c3-
Ba15 Champorcher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
P4c4
Ba16 Le Moré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ba17 Chez Percher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ba18 Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
tav.
Ba19* Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
P4c1/P4c3
Ba20 Les Fiou - Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba21 Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba22 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba23 Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba24* Seissinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba25 Seissinod ovest insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba26 Seissinod est insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ba27 La Cheriety insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ba28 La Condéminaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Bc
Bc1 Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Bd
Bd1 La Bedegaz Sud insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Be
Be1 Chez-Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
C
Cb
Cb1 Les Maisonnettes insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Cc
Cc1 Plan Chambavaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
ccc..
Pagina 47
Riferimento
sottozona posizione sistema
cartografico
D
Da
Da1* Chambavaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
E
Ea
Ea1* Alpe Tardiva boschivo tav. P4a
Ea2* Alpe Chaligne dei pascoli tav. P4a
Laghi d’Ars, Casa
Ea3* altre aree naturali tav. P4a
Labier
Ea4* Sopra Alpe d’Arpy altre aree naturali tav. P4a
Eb
Rebiache, Les
Eb1* insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Croux
Eb2* La Colière dei pascoli tav. P4c4
Eb3* Fontanin boschivo tav. P4b
Mendey, Roncaille, tav. P4b- tav.
Eb4* dei pascoli
Alpe Chaligne P4c5
Eb5* La Clusaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5
Eb6* Meriaou boschivo tav. P4c5
Eb7* Alpe Pragalet boschivo tav. P4a
Eb8 Alpe Nicollet boschivo tav. P4c5
Eb9* Alpe Grangette dei pascoli tav. P4c5
Torrent de Clusaz
Eb10* (tra Nicollet e boschivo tav. P4c5
Tenquey)
Eb11* Tenquey boschivo tav. P4c5
Eb12* Alpe Chaligne dei pascoli tav. P4a
Eb13* Arsy dei pascoli tav. P4a
Eb14* Fontaines nord-est boschivo tav. P4c5
Eb15* Fontaines insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ec
Molino, lungo il
Ec1* fluviale tav. P4c1
torrente Buthier
Ec2* Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec3 Valcartey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec4 Chez Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec5 La Bedegaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec6* Roen insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec7 Champ Long insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Ec8 Arsanière insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
tav. P4c2- tav.
Ec9* Val Buthier boschivo
P4c4
Le Moulin, Lunace,
Ec10* fluviale tav. P4c4
La Fabrique
Fontaines, Arsy,
tav. P4c4- tav.
Ec11* Meriaou, Chez boschivo
P4c5
Tognette
Ec12* Fontaines insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ec13* Alpe Grangette dei pascoli tav. P4c5
Ec14* Alpe Roncaille insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c5
Ec15* Pleno Superiore dei pascoli tav. P4c5
Pleno,Alpe Gralin,
Ec16* boschivo tav. P4c3
Arpille, Alpe
Pagina 48
Riferimento
sottozona posizione sistema
cartografico
Chaligne
Ec17* Le Moré insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ec18* Champorcher insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
tav. P4c1- tav.
Ec19* Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
P4b
A monte di
Ec20* insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Chambavaz
Ec21* Arliod di Sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec22* Seissinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec23* Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ec24 Les Croux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c3
Ec25 Richelane dei pascoli tav. P4c3
Ec26 Arpille boschivo tav. P4c3
Ec27* Alpe Gralin dei pascoli tav. P4c3
Ec28* Alpe Chaligne dei pascoli tav. P4a
Ec29* Arsy Altre aree naturali tav. P4a
Ed
Ed1 Tercinod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ed2* Val Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ee
Ee1* Valcartey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ee2* Chatelair insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ee3* Buthier, Le Gorrey insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Ee4* La Chériety insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ee5 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ef
Ef1* Laghi d’Ars Altre aree naturali tav. P4a
Ef2* Plan de Débat boschivo tav. P4a
Ef3* Terré Dessus dei pascoli tav. P4c5
Eg
tav. P4c4- tav.
Eg1* Pré du Bois insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
P4c5
Eg2* Fontaines insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Eg3* Lunace boschivo tav. P4c4
Eg4* Chatelair insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
Eg5* Condemine insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c4
tav. P4c4- tav.
Eg6* Mendey, Buthier insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
P4c5
Eg7* Rovin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
Eg8 Mont-Joux insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c2
tav. P4c1-tav.
Eg9 Sopra la Bedugaz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale
P4c2
Eg10 Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Eg10bis Véclos insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Eg11* Caravex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Eg12* Chez Henry insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Eg13* Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Arliod di sopra,
Eg14* Chambavaz , insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Valcartey
Eg15* Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Pagina 49
Riferimento
sottozona posizione sistema
cartografico
Eg16* Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Eg17 Arliod di sotto insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Roisod, Peroulaz,
La Cheriéty, tav. P4c1- tav.
Champorcher, P4c2- tav.
Eg18* insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
Arliod, Chez P4c3- tav.
Percher, Les Côtes, P4c4
Arbaleyaz
Richelane, Alpe
Eg19* dei pascoli tav. P4c3
Ronc
Eg20* Savin fluviale tav. P4c1
Eg21 Chez Roncoz insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Eh
tav. P4c1- tav.
La Cau, Arsanière,
Eh1* insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato P4c2- tav.
Le Château
P4c4
Eh2* Berrio d’Excenex insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ei
Ei1 Véfan insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ei2* Arliod insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ei3* Variney insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4b
Ei4* Arliod di Sopra insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
Ei5* Savin insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato tav. P4c1
Ei6* Le Petit Quart insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale tav. P4c1
235
vedere art. 2, comma 2, lettere g) ed h).
Pagina 50
Art. 44 (Sottozone di tipo “A”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate 236 le sottozone di tipo A,
ovvero le parti del territorio comunale costituite dagli agglomerati che presentano interesse storico,
artistico, documentario o ambientale e dai relativi elementi complementari o integrativi.
2. In assenza di strumento attuativo di cui all’art. 7, comma 1, nelle sottozone di tipo A, si applicano le
disposizioni di cui alla legge 237, con le seguenti precisazioni:
a) relativamente agli interventi su edifici pubblici 238, di ampliamento, ivi comprese le sopraelevazioni
la densità fondiaria massima (Imax) e l’altezza massima (Hmax) esistenti nella sottozona di
riferimento, quali indicate nella tabella di cui al comma 5, sono incrementabili in misura non
superiore, rispettivamente, al 20 % e al 10 %, salvo diritti di terzi.
b) relativamente ai ruderi o fabbricati diroccati, ripristinabili ai sensi di legge 239, sono fatte salve le
misure delle distanze tra i fabbricati, delle altezze preesistenti, nonché le aree di sedime.
c) le distanze minime tra i fabbricati nelle diverse sottozone non possono essere inferiori a quelle
intercorrenti tra i volumi edificati preesistenti, computati senza tener conto di costruzioni aggiuntive
di epoca recente e prive di valore storico, artistico o ambientale;
d) le distanze minime dei fabbricati dal confine non possono essere inferiori a quelle in atto;
e) le infrastrutture ed i servizi, di cui alla legge 240 devono sfruttare dislivelli di terreno preesistenti e
ridurre al minimo la creazione di rampe e muri, le autorimesse interrate devono costituire pertinenza
di singole unità immobiliari;
3. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10
ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP. Le quantità o le percentuali
indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera
sottozona. La Sur 241 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento
Edilizio.
236
NAPTP , art. 36, commi 2, 3.
237
l.r. 11 aprile 1998 n. 11, art. 52, comma 4 e s.m.i.
238
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI.
239
l.r. 11/98, art. 52, comma 4, lettera e).
240
l.r. 11/98, art. 52, comma 4, lettera a).
241
Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G.
Pagina 51
TABELLA AC1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Ac1-Cré; Ac2- Le Château
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
comma 5 abitazione permanente PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d) prevalente
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8
PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
PUD; NA
comma 2
comma 7 attività produttive
art. 8
artigianali di interesse PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
prevalentemente locale lett. a), PUD; NA
comma 2
comma 8, attività commerciali Quota residua
art. 8
comma 9 attività turistiche e PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
ricettive, lettere a, j, l PUD; NA
comma 2
comma 13 attività pubbliche di
art. 8 PDC; SCIA
servizio o di pubblico interesse
comma 1, lettere a), b)*, d), c) PUD; NA
lettere a), b)
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45, comma 4
TABELLA AC2
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato
sottozone: Ac3 - Buthier
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
comma 5 abitazione permanente PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d) prevalente
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8
PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
PUD; NA
comma 2
comma 7 attività produttive
art. 8
artigianali di interesse PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
prevalentemente locale lett. a), PUD; NA
comma 2
comma 8, attività commerciali Quota residua
art. 8
comma 9 attività turistiche e PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
ricettive, lettere a, j, l PUD; NA
comma 2
comma 13 attività pubbliche di
art. 8 PDC; SCIA
servizio o di pubblico interesse
comma 1, lettere a), b)*, d) PUD; NA
lettere a), b)
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45, comma 4
Pagina 52
TABELLA AD1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato
sottozone: Ad1 - Mont-Joux
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
Quota
art. 8 PDC; SCIA
comma 5 abitazione permanente prevalente
comma 1 lettere a), b)*, d)
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8 PDC; SCIA
comma 3 attività di carattere
comma 1 lettera a1),a2),a3),a4)*
agro-silvo-pastorali, lettera y)** PUD; NA
comma 2
art. 8 PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
comma 2 PUD; NA
comma 7 attività produttive
artigianali di interesse art. 8 PDC; SCIA
prevalentemente locale lett. a), comma 1 lettere a), b)*, d) Quota residua
PUD; NA
comma 8, attività commerciali comma 2
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45, comma 4
art. 8 lett. a4)* la destinazione é ammessa la sola ristrutturazione senza ampliamento
** la destinazione di cui al comma 3, lettera y) è ammessa limitatamente ai mappali nn. 82, 332, 345,
391, foglio n. 29 del Catasto Urbano e mappali nn. 385, 386, 388, 395, foglio n. 29 del Catasto
Terreni
TABELLA AD2
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato
sottozone: Ad2 - Rovin
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
Quota
art. 8 PDC; SCIA
comma 5 abitazione permanente prevalente
comma 1 lettere a), b)*, d)
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8 PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
comma 2 PUD; NA
comma 7 attività produttive
artigianali di interesse art. 8 PDC; SCIA
prevalentemente locale lett. a), comma 1 lettere a), b)*, d)
PUD; NA
comma 8, attività commerciali comma 2
Quota residua
comma 9 attività turistiche e art. 8 PDC; SCIA
ricettive, lettere a, j, l comma 1 lettere a), b)*, d)
comma 2 PUD; NA
comma 13 attività pubbliche di PDC; SCIA
servizio o di pubblico interesse art. 8
lettere a), b) comma 1 lettere a), b)*, d) PUD; NA
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45, comma 4
Pagina 53
TABELLA AE1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Ae1 - Variney; Ae2 - Arliod di Sotto; Ae3 - Arliod di Sopra; Ae4 - Savin; Ae5 - Chez Roncoz;
Ae7 - Valcartey; Ae10 - Caravex; Ae19 - Lexert; Ae20 - La Bedegaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
comma 5 abitazione permanente PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d) prevalente
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8
PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
PUD; NA
comma 2
comma 7 attività produttive
art. 8
artigianali di interesse PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
prevalentemente locale lett. a), PUD; NA
comma 2
comma 8, attività commerciali Quota residua
art. 8
comma 9 attività turistiche e PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
ricettive, lettere a, j, l PUD; NA
comma 2
comma 13 attività pubbliche di
art. 8 PDC; SCIA
servizio o di pubblico interesse
comma 1 lettere a), b)*, d) PUD; NA
lettere a), b)
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45,comma 4
NB2: Nella sottozona Ae20 nell’area individuata dal retino di speciali limitazioni (LM) è ammessa, anche in
presenza di PUD, la sola edificazione in interrato di strutture pertinenziali a servizio dei fabbricati della
sottozona, la superficie urbanistica del mappale di intervento interessata dall’edificazione in interrato deve
essere inferiore al 30%, il soprassuolo va mantenuto a verde, può essere realizzato un solo accesso carraio
e/o pedonale per l’intera area, strutture e accesso eseguiti nel rispetto di quanto disciplinato all’art.33 e nel
regolamento edilizio.
Pagina 54
TABELLA AE1 bis
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Ae11 - Le Gorrey
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
comma 5 abitazione permanente PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d) prevalente
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8
PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
PUD; NA
comma 2
comma 7 attività produttive
art. 8
artigianali di interesse PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
prevalentemente locale lett. a), PUD; NA
comma 2
comma 8, attività commerciali Quota residua
art. 8
comma 9 attività turistiche e PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
ricettive, lettere a, j, l PUD; NA
comma 2
comma 13 attività pubbliche di
art. 8 PDC; SCIA
servizio o di pubblico interesse
comma 1 lettere a), b)*, d) PUD; NA
lettere a), b)
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45,comma 4
NB2: Nell’area individuata dal retino di speciali limitazioni (LM) è ammessa la nuova costruzione di cui
all’art. 8 comma 1 lett. b) con modalità di attuazione a PUD limitata alla destinazione d’uso di cui all’art. 10
comma 5 (abitazione permanente o principale). Il PUD è inteso esteso all'intera sottozona e soggetto a parere
vincolante della struttura competente in materia di tutela del paesaggio e dei beni architettonici ai sensi dell-
art. 52 ter comma 1 della L.R. 11/98.
TABELLA AE2
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato
sottozone: Ae8 - Chez Henry; Ae9 - Chez Courtil; Ae12 - Le Moulin; Ae13 - Champ Long; Ae14 – Arzanière;
Ae15 – La Condéminaz; Ae16 - Pierre Besse; Ae17 - La Caou; Ae18 – Champorcher; Ae21 – Véclos;
Ae22 - Les Côtes; Ae23 - Chez Percher; Ae24 - Les Fiou; Ae25 - Véfan; Ae26 - Les Maisonnettes;
Ae27 - Seissinod; Ae28 - Meylan; Ae29 – La Chériety; Ae30 - Roisod sud; Ae31 – Roisod; Ae32 - Les Croux;
Ae35 - Clemencey; Ae36 - Le Gorrey; Ae37 La Clusaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
comma 5 abitazione permanente PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d) prevalente
o principale PUD; NA
comma 2 (min 50%)
art. 8
PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d)
PUD; NA
comma 2
comma 7 attività produttive
art. 8
artigianali di interesse PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
prevalentemente locale lett. a), PUD; NA
comma 2
comma 8, attività commerciali Quota residua
art. 8
comma 9 attività turistiche e PDC; SCIA
comma 1 lettere a), b)*, d)
ricettive, lettere a, j, l PUD; NA
comma 2
comma 13 attività pubbliche di
art. 8 PDC; SCIA
servizio o di pubblico interesse
comma 1 lettere a), b)*, d) PUD; NA
lettere a), b)
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45, comma 4
NB2: Nella sottozona Ae17 nell’area individuata dal retino di speciali limitazioni (LM) è ammessa, anche in
Pagina 55
presenza di PUD, la sola edificazione in interrato di strutture pertinenziali a servizio dei fabbricati della
sottozona, la superficie urbanistica del mappale di intervento interessata dall’edificazione in interrato deve
essere inferiore al 30%, il soprassuolo va mantenuto a verde, può essere realizzato un solo accesso carraio
e/o pedonale per l’intera area, strutture e accesso eseguiti nel rispetto di quanto disciplinato all’art.33 e nel
regolamento edilizio, le strutture pertinenziali e l’accesso andranno inoltre localizzati in modo da non
interferire con il ru Bourgeouis e con il percorso storico.
TABELLA AE3
Sistema dei pascoli
sottozone: Ae33 - Ronc-Parmé; Ae34 - Alpe Ronc
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
PDC; SCIA
comma 6 abitazione temporanea comma 1 lettere a), b)*, d) prevalente
PUD; NA
comma 2 (min 50%)
comma 9 attività turistiche e art. 8
PDC; SCIA
ricettive, lettere a), c), g), j), i), l) comma 1 lettere a), b)*, d) Quota residua
PUD; NA
comma 2
NB: art. 8 lett. b)* limitatamente agli interventi di cui all’art. 45, comma 4
I
Ie
SLP Im (densità (densità
(densità
(superfici SF fondiaria fondiaria in
Sottozone Classi di agglomerati e fondiaria H max
e lorda (superficie media, presenza di
A toponimi massima m
dei piani) fondiaria) m² SLP/SF) strumento
esistente)
m² m²/m² attuativo)
m²/m²
m²/ m²
Ac1 Cré 10.691 23.350 0,46 2,19 1,60 9,50
Ac2 Le Château 3.156 13.420 0,24 1,55 1,70 9,50
Ac3 Buthier 9.273 17.683 0,52 1,90 1,70 9,50
Ad1 Mont-Joux 6.036 10.903 0,57 2,28 1,70 8,00
Ad2 Rovin 4.538 9.344 0,49 2,29 1,70 7,50
Ae1 Variney 4.604 7.887 0,58 2,20 1,80 10,00
Ae2 Arliod Di Sotto 3.084 6.876 0,45 2,21 1,50 7,50
Ae3 Arliod Di Sopra 2.495 5.064 0,49 2,19 1,10 8,50
Ae4 Savin 2.964 9.781 0,30 2,20 1,10 8,50
Ae5 Chez Roncoz 2.609 3.692 0,71 2,27 1,10 8,50
Ae6 Le Petit Quart 591 1.531 0,39 2,11 1,10 8,50
Ae7 Valcartey 1.773 3.511 0,50 1,92 1,60 7,50
Ae8 Chez-Henry 4.136 12.948 0,32 2,03 1,50 7,50
Ae9 Chez-Courtil 1.964 4.891 0,38 1,80 1,20 9,50
Ae10 Caravex 682 2.023 0,34 2,75 1,20 7,50
242
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI, Cap. II, par. A, punto 2 e par. B, punto 2
Pagina 56
I
Ie
SLP Im (densità (densità
(densità
(superfici SF fondiaria fondiaria in
Sottozone Classi di agglomerati e fondiaria H max
e lorda (superficie media, presenza di
A toponimi massima m
dei piani) fondiaria) m² SLP/SF) strumento
esistente)
m² m²/m² attuativo)
m²/m²
m²/ m²
Ae11 Le Gorrey 500 2.719 0,18 3,47 1,10 7,50
Ae12 Le Moulin 227 2.527 0,09 2,04 1,00 7,50
Ae13 Champ-Long 691 1.904 0,36 2,62 1,10 7,50
Ae14 Arsanière 151 1.525 0,10 2,19 1,00 7,50
Ae15 La Condéminaz 3.311 7.761 0,43 1,73 1,20 7,50
Ae16 Pierre-Besse 69 3.576 0,02 1,32 1,10 7,50
Ae17 La Caou 1.864 3.758 0,63 2,68 1,30 7,50
Ae18 Champorcher 1.524 4.548 0,34 2,59 1,20 7,50
Ae19 Lexert 1.782 3.711 0,48 2,13 1,20 7,50
Capoluogo, La
Ae20 3.916 10.331 0,42 1,90 1,60 9,50
Bedegaz
Ae21 Véclos 604 2.337 0,26 2,32 1,20 7,50
Ae22 Les Côtes 411 2.762 0,15 1,67 1,00 7,50
Ae23 Chez-Percher 873 4.565 0,19 2,00 1,40 7,50
Ae24 Tercinod, Les Fiou 9.733 21.609 0,45 2,33 2,00 10,50
Ae25 Vefan 2.562 6.089 0,42 1,92 1,40 8,50
Ae26 Les Maisonnettes 2.958 7.102 0,42 2,08 1,50 8,50
Ae27 Seissinod 1.658 5.619 0,30 2,47 1,70 8,50
Ae28 Meylan 3.053 8.855 0,34 2,79 1,70 8,50
Ae29 La Cheriety 5.882 20.404 0,29 2,07 1,50 8,50
Ae30 Roisod 1.169 2.459 0,48 2,32 1,10 7,50
Ae31 Roisod Sud ----- 1.982 0,00 ----- 1,10 7,50
Ae32 Les Croux 895 2.621 0,34 2,06 1,50 7,50
Ae33 Ronc-Parmé 4 4.623 0,00 1,03 0,90 7,50
Ae34 Alpe Ronc 136 1.758 0,08 1,54 1,10 7,50
Ae35 Clemencey 1.307 4.442 0,29 2,19 1,10 7,50
Ae36 Le Gorrey 4.947 10.398 0,48 2,21 1,20 7,50
Ae37 La Clusaz 473 1.435 0,33 1,77 0,70 7,50
5. Gli strumenti attuativi, fatte salve le misure delle fasce di rispetto, definiscono:
a) relativamente agli interventi di nuova costruzione:
1) densità massima (Ie) in misura non superiore a quella media (Im) della sottozona considerata,
tenuto conto dell’appartenenza dell’agglomerato ad una delle classi di complessità individuate ai
sensi delle NAPTP, art. 36, comma 10 243;
2) le altezze massime, le distanze minime dai confini e tra i fabbricati.
c) relativamente ai volumi pertinenziali: gli usi, le tipologie costruttive, i limiti dimensionali e i rapporti
243
NAPTP, art. 36, comma 10.
Pagina 57
con il contesto.
6. Ai fini della determinazione delle densità fondiarie, delle superfici lorde, di quelle utili, della
insediabilità, vengono computati, oltre ai piani esistenti, i piani virtuali realizzabili nei volumi esistenti
nel rispetto delle disposizioni in materia di altezze interne minime utili dei locali abitabili.
7. In assenza di strumento attuativo di cui all’art. 7, comma 1, nelle sottozone di tipo A, l’altezza massima
per gli interventi su edifici esistenti corrisponde all’altezza esistente sul lotto interessato dall’intervento,
fatta eccezzione per gli interventi ammessi dalla legge 244.
8. Sono da perseguire gli indirizzi di cui alle N.A. del P.T.P. art. 36, commi 13 e 14.
I Hmax
Edificio denominazione Sottozona m²/ m² m
densità fondiaria Altezza massima
1 2 3 4
Municipio Ac2 + 10% -----
Scuola elementare Ae20 + 10% -----
Scuola materna Ae20 + 30% + 3,0
Art. 45 (Classificazione degli edifici e delle aree ubicati nelle sottozone di tipo “A”)
1. Nelle tavole della classificazione degli edifici (in scala 1:1000) sono indicati gli edifici ubicati nelle
sottozone di tipo A, classificati, con apposito provvedimento della Giunta comunale, ai sensi della
deliberazione di Giunta regionale 245; tale classificazione evidenzia le categorie seguenti:
a) monumenti, integri o diroccati, ai sensi di legge 246, isolati o inseriti in contesti insediati 247;
b) documenti, integri o diroccati 248 249, isolati o inseriti in contesti insediati;
c) edifici di pregio storico, culturale, architettonico e ambientale, integri o diroccati 250 251;
244
l.r. 11/1998 n. 11, art. 52, comma 4, lettere d) e) h) ed i).
245
Deliberazione della Giunta regionale 15 febbraio 1999, n. 418.
246
D.lgs 22 gennaio 2004, n. 42.
247
sono monumenti:
A1 - castelli, torri, cinte murarie e case forti e fortificazioni
A2 - reperti archeologici
A3 - ponti e strutture viarie
A4 - edifici di culto ed edifici funzionalmente connessi
A5 - edifici appartenenti ai Comuni, alla Regione, alle Comunità Montane o altri enti e istituti legalmente
riconosciuti
risalenti ad oltre 50 anni.
248
ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 418/1999.
249
sono documenti:
B1 rascard, grenier, städel
B2 edifici e manufatti comunitari (forni, mulini, latterie, fontanili e lavatoi)
B3 edifici produttivi e connessi alle attività produttive (segherie, forge, edifici di tipo industriale, miniere)
B4 edifici o complessi di edifici che hanno svolto o ospitato, nel passato, particolari funzioni di tipo
turistico,
rappresentativo, politico, sociale, connessi a particolari momenti o eventi storici. (ad esempio: “maison du
sel”,
terme, edificio legato con la storia di personaggi celebri...)
classificati ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 418 del 15.10.1999. Beni evidenziati all’appendice
7
della relazione del PTP eventualmente integrati dal PRG nonché sulla base dei beni di architettura minore di cui alla
legge regionale 21/1991.
250
Per edificio di pregio storico, culturale, architettonico, ambientale si intende qualsiasi immobile o insieme
di immobili che, non rientrando nelle precedenti categorie, presenti comunque la contestuale presenza di alcuni tra i
seguenti elementi, che li distingua in relazione agli aspetti storici, culturali, architettonici od ambientali:
tipo di materiali, articolazioni volumetriche, tipo di strutture, organizzazione distributiva, presenza di
Pagina 58
d) edifici diroccati;
e) altri edifici non rientranti nelle precedenti categorie:
1) edifici inseriti nell’ambiente;
2) edifici in contrasto con l’ambiente;
3) basso fabbricato inserito nell’ambiente;
4) altri bassi fabbricati.
b) la tipologia costruttiva:
1) forma in pianta rettangolare o quadrata;
2) il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno
della terra;
3) semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore
massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti;
4) struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno;
5) copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un
fabbricato preesistente, da ammettere solo se non contrasta con le specifiche prescrizioni e gli
specifici indirizzi della Normativa di Attuazione della relativa zona A;
6) pendenza delle falde compresa il 40% ed i 50%;
7) struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30
cm sugli altri lati;
8) manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante;
9) assenza di canali di gronda e di pluviali;
10) una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m²;
11) tutte le parti in legno saranno protette con impregnante.
d) le altre prescrizioni in materia di distanze tra fabbricati, dai confini e dalle strade stabilite dalla
legislazione, dal piano regolatore e dal regolamento edilizio per l’edificazione in zona A.
5. La disciplina di cui al comma 4 è applicabile solamente in presenza di strumento urbanistico attuativo di
cui alla l.r. 6 aprile 1998, n. 11, art. 52, comma 1.
elementi stilisticamente e storicamente databili e che ne determinino un’insieme tipologico e compositivo emergente
rispetto al contesto in cui si situano.
251
ai sensi della deliberazione della Giunta regionale 418/1999.
252
l.r. 11/1998, art. 52, comma 4.
253
ai sensi delle NAPTP, art. 40 e della l.r 56/83, art. 5.
Pagina 59
Art. 46 (Sottozone di tipo “B”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo B ovvero
le parti del territorio comunale costituite dagli insediamenti residenziali, artigianali, commerciali,
turistici, terziari, totalmente o parzialmente edificati.
2. La tabella di cui al presente comma, individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10
ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP: Le quantità o le percentuali
indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera
sottozona. La Sur 254 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento
Edilizio.
TABELLA BA1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Ba1 - Variney; Ba2 - Arliod di Sotto; Ba3 - Arliod di Sopra; Ba4 - Arliod di Sopra; Ba5 - Chez Roncoz;
Ba6 - Chambavaz; Ba7 - Cré; Ba9 - La Ressaz; Ba10 - Véclos; Ba11 - Lexert
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
Quota
comma 5 abitazione permanente comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA prevalente
o principale 6, c), d)
(min 50%)
comma 2
art. 8
comma 1 lettere a), b) punti 1,
comma 6 abitazione temporanea PDC; SCIA
2, 6, c), d)
comma 2
comma 7 attività produttive art. 8
artigianali di interesse comma 1 lettere a) b) punti 1, 2,
PDC; SCIA
prevalentemente locale lett. a), 6, c), d)
comma 8, attività commerciali comma 2
art. 8
comma 9 attività turistiche e comma 1 lettere a), b) punti 1, Quota residua
PDC; SCIA
ricettive 2, 6, c), d)
comma 2
Comma 12 attività sportive,
art. 8
ricreative lettere a) ed e) comma
comma 1 lettere a), c), d) PDC; SCIA
8 autorimesse non connesse ad
comma 2
altre destinazioni lettera e)
comma 13 attività pubbliche di
art. 8,
servizio o di pubblico interesse PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
lettere a), b), e)
254
Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G.
Pagina 60
TABELLA BA2
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato
sottozone: Ba12 - Rovin sud; Ba13 - Rovin; Ba16 - Le Moré; Ba17 - Chez Percher; Ba18 - Tercinod;
Ba19 - Tercinod; Ba20 - Les Fiou; Ba22 - Véfan; Ba25 - Seissinod ovest; Ba26 - Seissinod est
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
Quota
comma 5 abitazione permanente comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA prevalente
o principale 6, c), d)
(min 50%)
comma 2
art. 8
comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
comma 6 abitazione temporanea PDC; SCIA
6, c), d)
comma 2
comma 7 attività produttive art. 8
artigianali di interesse comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA
prevalentemente locale lett. a), 6, c), d)
comma 8, attività commerciali comma 2
comma 8 autorimesse non art. 8
Quota residua
connesse ad altre destinazioni comma 1 lettere a), c), d) PDC; SCIA
lettera e) comma 2
art. 8
comma 9 attività turistiche e comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA
ricettive 6, c), d)
comma 2
comma 13 attività pubbliche di
art. 8
servizio o di pubblico interesse PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
lettere a), b), e)
TABELLA BA3
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo integrato
sottozone: Ba8 - Chez Henry, Ba14 - Le Moulin, Ba15 - Champorcher, Ba21 - Les Maisonnettes,
Ba23 - Les Maisonnettes, Ba24 - Seissinod, Ba28 - La Condéminaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
Quota
comma 5 abitazione permanente comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA prevalente
o principale 6, c), d)
(min 50%)
comma 2
art. 8
comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
comma 6 abitazione temporanea PDC; SCIA
6, c), d)
comma 2
comma 7 usi ed attività art. 8
produttive ed artigianali di comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA
interesse prevalentemente 6, c), d)
Quota residua
locale lettera a) comma 2
comma 8 autorimesse non art. 8
connesse ad altre destinazioni comma 1 lettere a), c), d) PDC; SCIA
lettera e) comma 2
art. 8 comma 1
comma 9 attività turistiche e
lettere a), b) punti 1, 2, 6, c), d) PDC; SCIA
ricettive
comma 2
Pagina 61
TABELLA BC1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Bc1 - Chez Roncoz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 1 lettere a), b) punti 1, 2, Quota
comma 8, attività commerciali PDC; SCIA
6, c), d) prevalente
comma 2
art. 8
comma 5 abitazione permanente
comma 1 lettera a) PDC; SCIA Quota residua
o principale
comma 2
TABELLA BD1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozona: Bd1 - La Bedegaz Sud
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 9 attività turistiche e comma 1 lettere a), b) punti 1, 2,
PDC; SCIA 100%
ricettive, lettera h 6, c), d)
comma 2
TABELLA BE1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozona: Be1 – Chez Roncoz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 7 lettera a) e g) usi ed Quota
comma 1 lettere a),punti 1, 2, 3 PDC; SCIA
attività produttive artigianali prevalente
lettera b) punto 4, d) comma 2
art. 8
comma 8 lettera a) usi ed
comma 1 lettere a),punti 1, 2, 3 PDC; SCIA Quota Residua
attività commerciali
lettera b) punto 4, d) comma 2
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona gli indici urbanistici: la superficie urbanistica riservata
alle destinazioni d'uso prevalenti od ulteriori, il limiti di densità fondiaria (I), la densità fondiaria
massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura (RC), l’altezza massima (Hmax), il
numero dei piani (N), la distanza minima tra i fabbricati e dai confini (DF, DC) 255, in relazione alle
destinazioni d'uso ammesse.
255
così come definiti dalla Deliberazione di Consiglio regionale 24 marzo 1999, n. 517/XI, Cap. I.
Pagina 62
DF DC
SF Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone B Fondiaria urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Hmax min. H max/2
Ba1 - Variney 73.723 16.027 0,25 0,20 10,70 3
10,00 min 5,00
Pagina 63
DF DC
SF Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone B Fondiaria urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Ba23 - Les Hmax min. H max/2
3.337 667 0,20 0,20 10,70 3
Maisonnettes 10,00 min 5,00
Be1 – Chez
4506 edificato attuale Attuale Attuale Attuale Attuale Attuale
Roncoz
I Hmax
Edificio denominazione Sottozona m²/ m² m
densità fondiaria Altezza massima
1 2 3 4
Scuola elementare Ba1 + 10% -----
256
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 n. 517/XI.
Pagina 64
formazione di agglomerati ordinati;
e) non potrà essere assunta come valida giustificazione per un non corretto orientamento dei fabbricati
la particolare conformazione planimetrica mappale del lotto;
f) le nuove costruzioni dovranno essere eseguite esternamente nel rispetto delle tipologie tradizionali,
sufficientemente articolate, in modo da inserirle adeguatamente nel contesto paesaggistico.
Particolare cura dovrà essere riservata alla scelta e all'impiego dei materiali dei prospetti esterni.
Qualora si intendesse inserire nei prospetti esterni rivestimenti in pietra questa deve essere eseguita
in pietra, lavorata conformemente ai muri tradizionali. Qualora si intendesse inserire nei prospetti
esterni rivestimenti in legno questi non dovranno apparire un semplice rivestimento posticcio, ma
dovranno presentare l'aspetto di reali pareti di chiusura, tinteggiate con vernici che lascino trasparire
le venature naturali del legno, con tavole di larghezza non inferiore a 15 cm. Le parti intonacate
dovranno essere realizzate con intonaco rustico e tinteggiato con tinte approvate dalla C.E. Il tetto
dovrà essere realizzato in legno con copertura in lose. Le solette interne ed i cordoli in cls non
dovranno essere visibili all'esterno dei muri. I balconi dovranno essere realizzati in legno;
g) per la sottozona Bd1 si applicano gli indirizzi di cui all’art. 29 comma 7 delle NAPTP;
h) nella sottozona Bd1 porre a dimora alberature per la mitigazione visiva del parco di campeggio;
i) le aperture dovranno essere ben armonizzate con la costruzione, salvo che per particolari ragioni
compositive (chiusura di sfondati o brecce per mantenere l'equilibrio di vuoti e pieni caratterizzanti
le tipologie tradizionali) non dovranno avere dimensioni eccessive; si escludono invece pareti
continue in alluminio, ferro, o pvc. Non è ammesso l'uso di avvolgibili all'esterno dei serramenti. Per
la protezione e l'oscuramento delle aperture esterne sono prescritti gli antoni interni. Gli antoni
esterni, quando ammessi, dovranno rispettare, per quanto riguarda trattamenti protettivi, quanto detto
per i rivestimenti esterni. Le inferriate dovranno essere semplici, rettilinee e senza motivi cosiddetti
ornamentali.
6. Parcheggi e aree verdi privati:
a) per gli spazi a parcheggio si applicano gli artt. 13, 14;
b) per le aree a verde si richiede la dotazione minima di 40,0 m² ogni 30,0 m² di Superficie urbanistica
(Sur); si applicano gli artt. 13, 14.
7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
8. Per la ristrutturazione edilizia, gli interventi devono, inoltre, comportare l’eliminazione dei volumi
superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del
contesto.
9. Gli interventi definiti all’art. 8 comma 1 lettera b punto 4) sono ammessi nelle sottozone di tipo B
limitatamente ai volumi pertinenti le attività che vi si possono svolgere alla condizione di rispettare:
a) la destinazione di uso:
1) a legnaia;
2) ricovero per attrezzi da giardino;
3) allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare;
4) canile per cani;
5) serre famigliari;
6) e simili.
Pagina 65
b) la tipologia costruttiva:
1) forma in pianta rettangolare o quadrata;
2) il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno
della terra;
3) semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore
massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti;
4) struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno;
5) copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un
fabbricato preesistente, da ammettere solo se non contrasta con le specifiche prescrizioni e gli
specifici indirizzi della Normativa di Attuazione della relativa zona B;
6) struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30
cm sugli altri .
7) pendenza delle falde compresa il 40% ed i 50%; lati;
8) manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante;
9) assenza di canali di gronda e di pluviali;
10) una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m²;
11) tutte le parti in legno saranno protette con impregnante;
d) le altre prescrizioni in materia di distanze tra fabbricati, dai confini e dalle strade stabilite dalla
legislazione, dal piano regolatore e dal regolamento edilizio per l’edificazione in zona B.
10. Nelle more di approvazione di un Piano di Sviluppo Turistico non è consentita la nuova edificazione di
attività turistico ricettive diverse dalle aziende alberghiere.
Pagina 66
Art. 47 (Sottozone di tipo “C”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo C,
ovvero le parti di territorio totalmente inedificate o debolmente edificate da infrastrutturare, destinate,
oltre a interventi di recupero e ampliamento di insediamenti in atto, alla realizzazione di nuovi
insediamenti residenziali, artigianali, commerciali, turistici e terziari.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10,
ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP. Le quantità o le percentuali
indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera
sottozona. La Sur 257 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento
Edilizio.
TABELLA CB1
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Cb1 - Les Maisonnettes
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 7 usi ed attività
Quota
produttive ed artigianali di art. 8
PUD prevalente
interesse prevalentemente comma 1, lettere a), b), d)
(min 80%)
locale lettere a), b), e), g)
art.8
comma 5 abitazione permanente
comma 1 lettera a), b) punti 1, 2, PUD
o principale
6 Quota residua
comma 8 autorimesse non
art. 8
connesse ad altre destinazioni PUD
comma 1
lettera d)
Nota: la parte di area utilizzata per lo stoccaggio all’aperto deve essere opportunamente schermata con
alberature a foglia perenne art. 25 comma 5 lett. f) del PTP
TABELLA CC1
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale
sottozone: Cc1 - Plan Chambavaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8 Quota
comma 8, attività
comma 1, lettere a), b) punti 1, PUD prevalente
commerciali
2, 6, c), d) (min 50%)
90 m² ogni lotto
minimo di 2.500
m² di Sf in
art. 8 presenza di
comma 5, abitazione comma 1 lettere a), b) punti 1, almeno 550 m²
PUD
permanente o principale 2, 6, c), d)
comma 2 della Sa
ammissibile sul
lotto di 2500 m²
di Sf
comma 9 attività turistiche art.8
PUD 40%
e ricettive comma 1 lettera b) punti 1, 2, 6
NB: il comma 5 dell’art 10 è ammesso solo se legati alle attività turistico-ricettive o commerciali
257
Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G.
Pagina 67
TABELLA CD1 - soppressa
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini 258.
DF DC
SF Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone C Fondiaria urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
4. Non rilevante
5. Tipologie costruttive e elementi di arredo urbano:
a) tutti gli interventi innovativi nel tessuto edilizio e urbanistico preesistente devono tendere alla
formazione di complessi qualificati e integrati con l'ambiente;
b) in particolare sono richiesti un corretto uso dei materiali, l'idoneo soleggiamento degli edifici, un
corretto controllo della zona d'ombra propria e portata, l'organizzazione funzionale dei servizi, la
sistemazione e l'arredo delle aree libere, la salvaguardia e la valorizzazione delle visuali interne ed
esterne;
c) nella progettazione degli edifici le forme dovranno essere giustificate da considerazioni costruttive e
funzionali ed i materiali di costruzione, da rivestimento e gli accessori dovranno essere impiegati
secondo le loro caratteristiche tecnologie e dovranno avere buone caratteristiche di conservazione
nel tempo;
d) particolare attenzione dovrà essere posta alla composizione risultante dall'accostamento di edifici
nuovi con quelli preesistenti, o tra di loro, anche se di proprietà diverse, favorendo il più possibile la
formazione di agglomerati ordinati;
e) non potrà essere assunta come valida giustificazione per un non corretto orientamento dei fabbricati
la particolare conformazione planimetrica mappale del lotto;
f) le nuove costruzioni dovranno essere eseguite esternamente nel rispetto delle tipologie tradizionali,
sufficientemente articolate, in modo da inserirle adeguatamente nel contesto paesaggistico.
Particolare cura dovrà essere riservata alla scelta e all'impiego dei materiali dei prospetti esterni.
Qualora si intendesse inserire nei prospetti esterni rivestimenti in pietra questa deve essere eseguita
in pietra, lavorata conformemente ai muri tradizionali. Qualora si intendesse inserire nei prospetti
esterni rivestimenti in legno questi non dovranno apparire un semplice rivestimento posticcio, ma
dovranno presentare l'aspetto di reali pareti di chiusura, tinteggiate con vernici che lascino trasparire
le venature naturali del legno, con tavole di larghezza non inferiore a 15 cm. Le parti intonacate
dovranno essere realizzate con intonaco rustico e tinteggiato con tinte approvate dalla C.E. Il tetto
dovrà essere realizzato in legno con copertura in lose. Le solette interne ed i cordoli in cls non
dovranno essere visibili all'esterno dei muri. I balconi dovranno essere realizzati in legno;
g) le aperture dovranno essere ben armonizzate con la costruzione, salvo che per particolari ragioni
compositivo (chiusura di sfondati o brecce per mantenere l'equilibrio di vuoti e pieni caratterizzanti
le tipologie tradizionali) non dovranno avere dimensioni eccessive; si escludono invece pareti
continue in alluminio, ferro, o pvc. Non è ammesso l'uso di avvolgibili all'esterno dei serramenti. Per
258
Deliberazione del Consiglio regionale 24 marzo 1999 n. 517/XI, Capo I.
Pagina 68
la protezione e l'oscuramento delle aperture esterne sono prescritti gli antoni interni. Gli antoni
esterni, quando ammessi, dovranno rispettare, per quanto riguarda trattamenti protettivi, quanto detto
per i rivestimenti esterni.
6. Parcheggi e aree verdi privati:
a) per gli spazi a parcheggio si applica l'art. 13 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per
interventi di nuova costruzione),
b) per le aree a verde si richiede la dotazione minima di 40,0 m² ogni 30,0 m² di Superficie urbanistica
(Sur); si applica l'art. 13 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di nuova
costruzione).
7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano i seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili; interventi a livello del piano fondale e con sensibile variazione della volumetria
dovranno tener altresì conto delle caratteristiche geomorfologiche del sito e geomeccaniche del
sedime fondale;
8. Per la ristrutturazione edilizia, gli interventi devono, inoltre, comportare l’eliminazione dei volumi
superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del
contesto.
9. Gli interventi di nuovo impianto da realizzare nelle zone C sono attuabili previa formazione di un PUD
259
.
10. Nelle more di approvazione di un Piano di Sviluppo Turistico non è consentita la nuova edificazione di
attività turistico ricettive diverse dalle aziende alberghiere.
11. Nella sottozona Cd1 è ammessa la realizzazione di una elisuperficie e del relativo hangar per ricovero
degli elicotteri che dovrà essere realizzato ad elementi strutturali e di chiusura prefabbricati
prevalentemente in legno e dovrà esserne garantito lo smontaggio nel momento in cui non verrà più
utilizzato per tale scopo; il manto di copertura dovrà essere di colore scuro e non riflettente.
259
NAPTP, art. 24, commi 10,11,12 ; art. 25, commi 4, 5 e 6.
Pagina 69
Art. 48 (Sottozone di tipo “D”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo D
destinate alle attività produttive industriali 260.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10
ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP 261. Le quantità o le percentuali
indicate in tabella devono essere verificate per le nuove concessioni edilizie con riferimento all'intera
sottozona. La Sur 262 ammessa è quella emergente secondo le modalità indicate dal Regolamento
Edilizio.
TABELLA DA1
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale
sottozone: Da1 - Chambavaz, ex Maxel
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 7 usi ed attività
art.8 Quota
produttive ed artigianali di
comma 1 lettere a), b) punti 1), PUD prevalente
interesse prevalentemente
2), 3), 4), lettere c), d) punto 1) (min 70%)
locale lettere a), b), c), d), e)
comma 10 attività
produttive industriali non
art.8
collocabili in contesti
comma 1 lettere a), b) punti 1), PDC; SCIA
abitativi, comma 11 attività
2), 3), 4), lettere c), d) punto 1)
commerciali non collocabili
in contesti abitativi
comma 5 abitazione art.8
permanente o principale comma 1 lettere a), b) punti 1), PDC; SCIA Quota residua
legata all’attività 2), 3), 4), lettera c)
art.8
comma 8 attività
comma 1 lettere a), b) punti 1), PDC; SCIA
commerciali
2), 3), 4), lettera c)
art.8
comma 8 lettera d) Uffici comma 1 lettere a), b) punti 1), PDC; SCIA
2), 3), 4), lettera c)
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
DF DC
SF Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone D Fondiaria urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Da1 -
21.316 12.800 attuale 0,20 10,00 3 10,0 m 5,0 m
Chambavaz
4. Non rilevante.
5. Tipologie costruttive e elementi di arredo urbano:
260
NAPTP, art. 25, commi 1, 2 e 3.
261
NAPTP, art. 25, commi 2, 3, 5, 6.
262
Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G.
Pagina 70
a) Parcheggi e aree verdi privati: si applicano le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli
art. 12, commi 3 e 4, art. 13, comma 3 e art. 14, comma 4;
b) aree verdi alberate pari almeno ad un decimo della superficie territoriale 263.
6. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
7. Per la ristrutturazione edilizia, gli interventi devono, inoltre, comportare l’eliminazione dei volumi
superfetativi, con eventuale loro riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del
contesto.
8. Non rilevante.
9. Depositi di materiali: la superficie relativa al deposito all’aperto di materiali primi e lavorati 264,
funzionali al processo produttivo, ai fini della determinazioni delle superfici di cui al comma 6, è
assimilata alla superficie coperta e deve essere opportunamente schermata con alberature a foglia
perenne.
10. Sono ammesse distanze tra i fabbricati DF maggiori o uguali a 10,00 metri e distanze dai confini
maggiori o uguali a 5,00 metri.
263
NAPTP , comma 5, art. 25.
264
NAPTP, art. 25, comma 5, lettera f).
Pagina 71
Art. 49 (Sottozone di tipo “Ea”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ea,
costituite da aree montane occupate in prevalenza da incolti sterili o caratterizzate da flora, morfologia e
fauna di alta montagna.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10
ammesse in ogni sottozona tenuto conto delle determinazioni del PTP:
TABELLA EA1
Sistema boschivo
sottozone: Ea1 - Alpe Tardiva
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) SCIA 100% 0%
comma 1, lettera a)
TABELLA EA2
Sistema dei pascoli
sottozone: Ea2 - Alpe Chaligne
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) SCIA 100% 0%
comma 1, lettera a)
TABELLA EA3
Sistema delle aree naturali: sottosistema delle altre aree naturali
sottozone: Ea3 - Laghi d’Ars, Casa Labier, Ea4 - Sopra Alpe d’Arpy
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) SCIA 100% 0%
comma 1, lettera a)
3. Non rilevante.
4. Relativamente agli interventi riguardanti le mete e i circuiti turistici si applicano le disposizioni seguenti
265
:
a) la fruizione delle mete escursionistiche deve essere promossa nelle forme che comportano pressioni
antropiche compatibili con la conservazione delle risorse, fatti salvi gli specifici interventi previsti da
progetti integrati, si sensi del PTP, per garantire l’accessibilità a persone con limitate capacità
motorie, che non richiedano nuove edificazioni;
b) i progetti di valorizzazione delle mete escursionistiche devono comprendere anche le attrezzature per
la loro fruibilità e accessibilità e le aree di pertinenza da tutelare, nonché i percorsi, attrezzati e non,
per raggiungere le mete stesse, i posti tappa e le basi di attestamento veicolari;
265
NAPTP , art 28, commi 4, 5, 6, 7.
Pagina 72
c) non rilevante ;
d) non rilevante ;
5. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
Sottozone densità fondiaria tra i dai
territoriale urbanistica copertura massima dei piani
Ea m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Ea1 - Alpe
349.501 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Tardiva
Ea2 - Alpe
607.610 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Chaligne
Ea3 - Laghi
4.042.599 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
d’Ars
Ea4 - Arsy 800.001 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
6. Non rilevante
7. Non rilevante;
8. Non rilevante.
9. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
Pagina 73
Art. 50 (Sottozone di tipo “Eb”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Eb,
agricole dei pascoli (alpeggi e mayen), costituite da aree con uso in prevalenza a pascolo stagionale
legato alla monticazione, ivi comprese le aree boscate tradizionalmente utilizzate a pascolo.
2. La tabella di cui al presente comma individua distintamente i pascoli da riqualificare e gli altri pascoli
266
, indicando gli usi e le attività ammesse ai sensi dell’art. 10 in ogni sottozona, tenuto conto delle
determinazioni del PTP:
TABELLA EB1
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre
aree insediative tradizionali sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Eb1 - Rebiache, Les Croux; Eb15 - Fontaines
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8 Quota
comma 2, lettera b) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d) prevalente
art.8
comma 3, lettera s) PDC; SCIA
comma 1, lettere a) 1, 2, 3
Quota residua
art.8
comma 4, lettera c) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
art.8
comma 6 PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
TABELLA EB2
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre
aree insediative tradizionali sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Eb5 - La Clusaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi
attuativi quota massima
Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 2, lettera b)
PDC; SCIA
comma 3, lettere i), s) art.8, Comma 1 lettere a), c), d) 100% 0%
PUD
comma 6
266
NAPTP, art. 31.
Pagina 74
TABELLA EB3
Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive
sottozone: Eb3 - Fontanin; Eb7 - Alpe Pragallet
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera b) PDC; SCIA 80%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8 20%
comma 4, lettera c) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
art.8
comma 6 PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
TABELLA EB4
Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive
sottozone: Eb10 - Torrent de Clusaz (tra Nicollet e Tenquey); Eb11 - Tenquey, Eb14 - Fontaines nord-est
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera b) comma 1, lettera a)
1, 2, 3
art.8 SCIA 100%
comma 3, lettera i)
comma 1, lettera a)
art.8
comma 6
comma 1, lettera a)
Pagina 75
TABELLA EB5
Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive
sottozone: Eb12 - Alpe Chaligne; Eb13 - Arsy
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) PDC; SCIA 80%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA
comma 3, lettera i)
art.9 PUD
lettera f) 20%
art.8
comma 6 PDC; SCIA
comma 1, lettere a)
TABELLA EB6
Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree pascolive
sottozona: Eb4 - Mendey, Roncaille, Alpe Chaligne
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera b) PDC; SCIA 20%
comma 1, lettere a), c), d)
art.8
PDC; SCIA
comma 3, lettera i) comma 1, lettere a) 1, 2, 3, 4, 5, 80%
PUD
c), d)
comma 6 art.8 20%
PDC; SCIA
comma 9, lettera e) comma 1, lettere a), c), d)
Pagina 76
3. Nei pascoli da riqualificare 267 sono ammessi gli interventi di completamento, di ampliamento, di
potenziamento delle infrastrutture e dei pascoli , la nuova costruzione di fabbricati zootecnici, la
realizzazione di annessi funzionali e quanto altro necessario ad una gestione razionale dell’attività di
monticazione. Tali interventi saranno rigorosamente proporzionati alle esigenze ricettive degli addetti e
degli animali, in relazione alla dimensione dei pascoli e tenuto conto dei tramuti.
4. La localizzazione e il dimensionamento degli interventi di cui al comma 3 relativi ai fabbricati rurali
sono determinati dalle esigenze aziendali convalidate nello specifico dal giudizio di razionalità espresso
dalle competenti strutture regionali, sulla base del manuale tecnico contenente gli standard costruttivi 268
e gli elementi di riferimento per il dimensionamento dei fabbricati rurali e degli annessi. Sono ammessi
alle medesime condizioni interventi di manutenzione e di adeguamento alle disposizioni di legge o
regolamentari in materia igienico-sanitaria e di sicurezza.
5. Nei pascoli non compresi tra quelli da riqualificare sono consentiti interventi igienico sanitario, di
mantenimento e di recupero dei manufatti esistenti, aumenti volumetrici volti alla razionalizzazione
dell’attività zootecnica. Saranno consentiti interventi di ripristino e di miglioramento della produttività
foraggera nel rispetto dell’ambiente e territorio montano. Si dovranno inoltre rispettare le disposizioni
seguenti:
a) materiali e tecniche costruttive coerenti con le preesistenze;
b) conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema insediativo
tradizionale, compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri, percorsi,
ecc..), e qualora gli interventi si situino in aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale
o documentario e archeologico rispettare le disposizioni specifiche relative a tali aree.
6. Nei pascoli da riqualificare, fatte salve ulteriori disposizioni recate da eventuali piani e programmi di
settore e comunque del PSR, nella esecuzione degli interventi sono ammessi:
a) la razionalizzazione degli accessi carrabili in modo da collegare gli alpeggi che necessitano del
miglioramento e/o della realizzazione di nuova viabilità;
b) l’adeguamento delle strutture edilizie esistenti, con materiali e tecniche costruttive coerenti con le
preesistenze, con eventuali completamenti e incrementi rigorosamente proporzionati alle esigenze
ricettive degli addetti e degli animali, in relazione alla dimensione dei pascoli e tenuto conto dei
tramuti;
c) devono essere conservati, mantenuti e, ove possibile, ripristinati gli elementi costitutivi del sistema
insediativo tradizionale, compresi i segni del paesaggio agrario e le trame infrastrutturali (sentieri,
percorsi, ecc..) e, qualora gli interventi si situino in aree di specifico interesse paesaggistico, storico,
culturale o documentario e archeologico, rispettare le disposizioni specifiche relative a tali aree.
7. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, il limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
Sottozone densità fondiaria tra i dai
territoriale urbanistica copertura massima dei piani
Eb m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Eb1 -
Rebiache, 179.027 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Les Croux
Eb2 - La
207.833 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Colière
267
NAPTP ,art. 31, comma 3
268
richiamo al Manuale dell’agricoltura
Pagina 77
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
Sottozone densità fondiaria tra i dai
territoriale urbanistica copertura massima dei piani
Eb m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Eb3 -
16.284 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Fontanin
Eb4 -
Mendey,
Roncaille, 1.183.480 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Alpe
Chaligne
Eb5 - La
73.044 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Clusaz
Eb6 -
111.869 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Meriaou
Eb7 - Alpe
69.051 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Pragallet
Eb8 - Alpe
34.669 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Nicollet
Eb9 - Alpe
62.511 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Grangette
Eb10 -
Torrent de 20.551 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Clusaz
Eb11 -
27.876 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Tenquey
Eb12 - Alpe
192.245 Attuale ----- 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Chaligne
Eb14 -
Fontaines 7.693 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
nord-est
Eb15 -
53.858 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Fontaines
8. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
9. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
10. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni:
a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro
riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto;
b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta.
Pagina 78
11. Non rilevante.
12. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
TABELLA EC1
Sistema fluviale
sottozone: Ec1 - Molino, lungo il torrente Buthier; Ec10 - Le Moulin, Lunace, La Fabrique
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2 lettera c) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8 40%
comma 3 lettera s) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
TABELLA EC2
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ec6 - Roen
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2 lettera b) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8 25%
comma 2 lettera c) PDC; SCIA
comma 1, lettera a), 1, 2,3
art.8 20%
comma 3 lettera q) PDC; SCIA
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8 10%
comma 3 lettera t) PDC; SCIA
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
269
NAPTP , art. 26, comma 1
Pagina 79
TABELLA EC3
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ec2 - Rovin; Ec3 - Valcartey; Ec4 - Chez Henry; Ec7 - Champ Long; Ec8 - Arsanière;
Ec12 - Fontaines; Ec14 - Alpe Roncaille; Ec17 - Le Moré; Ec18 - Champorcher; Ec19 - Tercinod;
Ec20 - A monte di Chambavaz; Ec21 - Arliod di Sotto; Ec22 - Seissinod; Ec23 - Tercinod; Ec24 - Les Croux
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 2 lettere b), c) art.8
SCIA 100%
comma 3 lettere t), q) comma 1, lettera a)
TABELLA EC4
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozona: Ec5 - La Bedegaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 2 di tipo naturalistico PDC; SCIA 70%
comma 1, lettere a), d)
comma 3, lett. h), e) esclusi i
art. 8 30%
servizi e le abitazioni, a), g), i), PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
o)
TABELLA EC5
Sistema boschivo
sottozone: Ec11 – Fontaines, Arsy, Meriaou, Chez Tognette; Ec16 - Pleno, Alpe Gratin, Arpille, Alpe Chaligne;
Ec26 - Arpille
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi
attuativi quota massima
Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2 lettera c) PDC; SCIA 70%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3, 5
art.8 30%
comma 2 lettera b) PDC; SCIA
comma 1, lettera a), 1, 2, 3, 5
TABELLA EC6
Sistema boschivo
sottozone: Ec9 - Val Buthier
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettere b), c) SCIA 100%
comma 1, lettera a)
Pagina 80
TABELLA EC7
Sistema delle aree naturali: sottosistema delle altre aree naturali
sottozone: Ec29 - Arsy
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettere a), c) SCIA 100%
comma 1, lettera a)
TABELLA EC8
Sistema dei pascoli
sottozone: Ec15 - Pleno Superiore; Ec27 - Alpe Gralin
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera c) PDC; SCIA 70%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8 30%
comma 3, lettera r) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), c), d)
TABELLA EC9
Sistema dei pascoli
sottozone: Ec13 - Alpe Grangette; Ec25 – Richelane; Ec28 - Alpe Chaligne
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 2, lettere c),
comma 3, lettera r) art.8
SCIA 100%
comma 3, lettere g) i) k) o) comma 1, lettera a)
(NOTA1)
Nota1: le destinazioni di cui all’art.10, comma 3, lettere g) i) k) o) sono ammesse esclusivamente nella
sottozona Ec25.
3. Nelle sottozone di tipo Ec si applicano le disposizioni di cui all’art. 63 relativamente alle parti indicate
quali aree boscate.
4. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
Pagina 81
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Ec territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Ec1 - Molino,
lungo il torrente 299.613 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Buthier
Ec2 - Rovin 17.370 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ec3 - Valcartey 11.818 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ec4 - Chez
10.582 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Henry
Ec5 - La
6.014 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Bedegaz
Ec7 - Champ
51.608 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Long
Ec8 - Arsanière 11.398 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ec9 - Val
164.766 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Buthier
Ec10 - Le
Moulin, Lunace, 365.787 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
La Fabrique
Ec11 -
Fontaines,
4.058.388 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Arsy, Meriaou,
Chez Tognette
Ec12 -
64.727 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Fontaines
Ec13 - Alpe
8.596 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Grangette
Ec14 - Alpe
67.423 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Roncaille
Ec15 - Pleno
84.675 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Superiore
Ec16 - Pleno,
Alpe Gratin,
3.069.510 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Arpille, Alpe
Chaligne
Ec17 - Le Moré 196.252 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ec18 -
16.275 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Champorcher
Pagina 82
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Ec territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Ec19 - Tercinod 82.805 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ec20 - A monte
43.252 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
di Chambavaz
Ec21 - Arliod di
22.219 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Sotto
Ec22 -
11.272 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Seissinod
Ec23 - Tercinod 11.702 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ec24 - Les
88.857 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Croux
Ec25 -
56.558 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Richelane
Ec27 - Alpe
31.868 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Gralin
Ec28 - Alpe
121.148 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Chaligne
Ec29 - Arsy 148.204 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
5. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
6. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
7. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni:
a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro
riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto;
b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta.
8. Non rilevante.
9. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
Pagina 83
Art. 52 (Sottozone di tipo “Ed”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ed
destinate ad usi speciali quali: discariche, attività estrattive, stoccaggio di reflui zootecnici, siti di
teleradiocomunicazioni, sbarramenti artificiali di rilevanza sovracomunale con relativi invasi ed
eventuali fasce di fruizione turistica, grandi impianti di produzione e trasformazione di energia elettrica
superiori a quelle indicate all’art. 31, comma 1, i magazzini extraziendali per lo stoccaggio e la
commercializzazione dei prodotti agricoli e gli impianti per la loro trasformazione, gli edifici destinati al
ricovero e all’allevamento del bestiame nell’ambito di aziende zootecniche senza terra, le serre aventi
superficie coperta superiore a cinquanta metri quadrati 270 e usi similari.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10,
ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:
TABELLA ED1
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ed1 - Tercinod, Ed2 - Val Buthier
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 13 lettera a) PDC; SCIA 100%
comma 1, lettera d)
art.8
comma 7 lettera a) comma 1, lettera a), 1, 2, 3 PDC; SCIA Sur esistente
lett. b) * punto 5*
NB1: Il retino di speciali limitazioni presente nella sottozona Ed2* indica l’area in cui è ammessa la destinazione d’uso
di cui all’art. 10 comma 7 lett a) mediante l'intervento di cui all'art. 8 comma 1 lett. b) punto 5, limitatamente ad uso di
deposito per materiali e mezzi senza previsione di nuova costruzione.
*esclusivamente per l'area individuata dal retino di speciali limitazioni nella sottozona Ed2* nel rispetto della disciplina
degli ambiti inedificabili di cui agli articoli da 63 a 67 e previo assenso delle strutture competenti per gli ambiti tutelati,
nel rispetto inoltre di quanto disciplinato per le fasce di rispetto dai corsi d’acqua e dei canali irrigui.
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Ec territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
4. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
270
NAPTP, art. 26, comma 9
Pagina 84
Nell’ambito della sottozona Ed2* le aree di deposito per materiali e mezzi, ammesse esclusivamente
nella porzione di sottozona individuata con il retino LM (Limitazione Speciale), vanno adeguatamente
mascherate da vegetazione autoctona in modo da mitigare gli impatti visivi soprattutto lungo gli assi
stradali
5. Non rilevante.
6. Non rilevante.
7. Non rilevante.
8. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
TABELLA EE1
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ee2 – Chatelair; Ee4 - La Chériety; Ee5 - Véfan
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2 di tipo naturalistico SCIA
comma 1, lettera a)
100%
comma 3, lettere h), e) esclusi i art.8
SCIA
servizi e le abitazioni a), g), i), o) comma 1, lettera a)
TABELLA EE2
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ee3 - Buthier, Le Gorrey
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 2 di tipo naturalistico PDC; SCIA 60%
comma 1, lettere a) d)
comma 3, lettere h), e) esclusi i
servizi e le abitazioni a), g), i), o) art.8
PDC; SCIA 40%
comma 1, lettera a), c), d)
Pagina 85
TABELLA EE3
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozona: Ee1 – Valcartey
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 2 di tipo naturalistico
art.8
comma 3, lettere h), e) esclusi i SCIA 100%
comma 1, lettera a)
servizi e le abitazioni a), g), i), o)
4. In relazione al tipo di interesse riconosciuto dal PRG, sono individuate le destinazioni di uso ammesse,
avendo presente l’obiettivo primario di conseguire la tutela e la valorizzazione del tipo di interesse
stesso.
5. Nelle sottozone di tipo Ee trovano applicazione le norme cogenti e prevalenti delle NAPTP, art. 40.
6. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Ee territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Ee1 - Valcartey 11.077 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ee2 - Chatelair 45.945 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ee3 - Buthier,
329.552 Attuale Attuale 0,30 7,50 2 10,00 5,00
Le Gorrey
Ee4 - La
119.478 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Chériety
Ee5 - Véfan 16.458 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
7. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
8. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
9. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni:
Pagina 86
a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro
riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto;
b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta.
10. Non rilevante.
11. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
TABELLA EF1
Sistema delle aree naturali: sottosistema delle altre aree naturali
sottozona: Ef1 - Laghi d’Ars
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) SCIA 100%
comma 1, lettera a)
TABELLA EF2
Sistema boschivo
sottozona: Ef2 - Plan de Débat
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) SCIA 100%
comma 1, lettera a)
TABELLA EF3
Sistema dei pascoli
sottozona: Ef3 - Terré Dessus
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2, lettera a) SCIA 100%
comma 1, lettera a)
3. In relazione al tipo di interesse riconosciuto dal PRG, sono individuate le destinazioni di uso ammesse,
avendo presente l’obiettivo primario di conseguire la tutela e la valorizzazione del tipo di interesse
Pagina 87
stesso.
4. Eventuali interventi strutturali e infrastrutturali ai sensi dell’art. 38, comma 4, NAPTP, sono dichiarati
ammissibili, localizzati e dimensionati con deliberazione dall’organo comunale competente, d’intesa
con i competenti servizi regionali interessati.
5. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Ef territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Ef1 - Laghi
296.167 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
d’Ars
Ef2 - Plan de
452.893 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Débat
Ef3 - Terré
8.221 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Dessus
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
6. Non rilevante.
7. Non rilevante.
8. Non rilevante.
9. Non rilevante.
10. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
Pagina 88
Art. 55 (Sottozone di tipo “Eg”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Eg di
particolare interesse agricolo destinate a coltivazioni specializzate, (vigneti, frutteti, castagneti da frutto)
non costituenti aree di specifico interesse paesaggistico, e alle produzioni foraggiere asservite alle
aziende zootecniche di fondovalle o che si prestano per contiguità e natura dei terreni ad esserlo.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art. 10,
ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:
TABELLA EG1
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree
insediative tradizionali a sviluppo integrato
sottozone: Eg1 - Pré du Bois; Eg4 – Chatelair; Eg5 – Condemine; Eg6 - Mendey, Buthier; Eg7 – Rovin;
Eg13 - Le Petit-Quart; Eg16 - Variney
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettera a) e) g) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 70%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera i) k) o) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 25%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 30%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 15%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 7 lettera a) comma 1, lettera a), 1, 2, 3 PDC; SCIA 5%
lett. b) * punto 5*
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
NB1: Nella sottozona “Eg6 - Mendey, Buthier” è ammesso l’ampliamento di costruzioni adiacenti alle strutture esistenti
e funzionali all’azienda di cui all’art 8 comma 1 lettera b), 1.
NB2: Il retino di speciali limitazioni presente nella sottozona Eg7 indica l’area in cui è ammessa la destinazione d’uso
di cui all’art. 10 comma 7 lett a) mediante l'intervento di cui all'art. 8 comma 1 lett. b) punto 5, limitatamente ad uso di
deposito per materiali e mezzi senza previsione di nuova costruzione intesa come Sur..
*esclusivamente per l'area individuata dal retino di speciali limitazioni nella sottozona Eg7.
Pagina 89
TABELLA EG2
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree
insediative tradizionali a sviluppo integrato
sottozona: Eg8 - Mont-Joux
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettera a) e) g) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 60%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera i) k) o) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 25%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 30%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 15%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 5 lettera a) PDC; SCIA 25%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 7 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
TABELLA EG3
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree
insediative tradizionali a sviluppo integrato
sottozone: Eg12 - Chez Henry; Eg18 - Peroulaz, Les Côtes, Arliod, Chez Percher, Roisod, La Cheriéty,
Champorcher, Arbaleyaz -
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettera e) e) g) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 70%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera i) k) o) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 20%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 30%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 15%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
comma 5 lettera a) art.8
PDC; SCIA 25%
comma 6 comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 7 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 13 lettera a) comma 1, lettera b), 1 e 2 NOTA, PDC; SCIA 5%
4*
* Nella sottozona “Eg18 – individuata con il retino LM (Limitazione speciale) è ammessa la costruzione di cimiteri per
piccoli animali d’affezione ai sensi della Deliberazione della Giunta regionale n. 1731 del 24/8/2012 e della
deliberazione della Giunta regionale n. 1162 del 28/6/2013 e dei relativi allegati.
NOTA: Interventi ammessi esclusivamente per la sottozona Eg12 con le prescrizioni di cui al comma 14.
Pagina 90
TABELLA EG4
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo integrato: sottosistema delle altre aree
insediative tradizionali a sviluppo integrato
sottozona: Eg2 - Fontaines
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 3 lettere a) e) g) i) k) m)
art.8
o) x) PDC; SCIA 100%
comma 1, lettera a)
comma 5 lettera a)
TABELLA EG5
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre
aree a sviluppo residenziale
sottozona: Eg9 - Sopra La Bedegaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettera e) g) k) o) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 60%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera i) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 20%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 30%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 15%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 5 lettera a) PDC; SCIA 25%
comma 1, lettera a), 1, 2, 3
art.8
comma 7 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
sottozona: Eg10 – Véclos – Eg10 bis Véclos
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettera a) e) g) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 60%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera i) k) o) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 20%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 30%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 15%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 5 lettera a) PDC; SCIA 25%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 7 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
Pagina 91
TABELLA EG6
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre
aree a sviluppo residenziale
sottozone: Eg14 - Arliod di sopra, Chambavaz, Valcartey; Eg21 - Chez Roncoz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettera a) e) g) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 60%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera i) k) o) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 20%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), c), d) PDC; SCIA 30%
interventi da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 15%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 5 lettera a) PDC; SCIA 25%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 7 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
TABELLA EG7
Sistema insediativo tradizionale sottosistema a sviluppo residenziale: sottosistema delle altre
aree a sviluppo residenziale
sottozone: Eg11 - Caravex; Eg15 - Savin; Eg17 - Arliod di sotto
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 3 lettere a) e) g) i) k) m)
art.8
o) PDC; SCIA 100%
comma 1, lettera a)
comma 5 lettera a)
art.8
comma 7 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1,2,3
art.8
comma 8 lettera a) PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera a) 1,2,3
art.8
comma 13 lettera a)* PDC; SCIA 5%
comma 1, lettera b) 1,2 *
* Destinazione d’uso e interventi ammessi esclusivamente per la sottozona Eg11 con le prescrizioni di cui al comma 13.
TABELLA EG8
Sistema fluviale: sottosistema delle altre aree fluviali
sottozona: Eg20 - Savin
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 3 lettere a) e) g) i) k) m)
art.8
o) SCIA 100%
comma 1, lettera a)
comma 5 lettera a)
Pagina 92
TABELLA EG9
Sistema boschivo: sottosistema delle altre aree boschive
sottozona: Eg3 - Lunace
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2 lettera c) PDC; SCIA 10%
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 3 lettera a) e) g) i) k) o) comma 1, lettere a) c) d) PDC; SCIA 70%
interventi da 1 a 5
art. 8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a) c) d) PDC; SCIA
interventi da 1 a 5
art.8 20%
comma 3 lettera m) PDC; SCIA
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
art.8
comma 5 lettera a) PDC; SCIA
comma 1, lettera a) 1, 2, 3
TABELLA EG10
Sistema dei pascoli: sottosistema delle altre aree a sistema pascolivo
sottozone : Eg19 - Richelane, Alpe Ronc
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 2 lettera a) PDC; SCIA 10%
comma 1, lettera a) da 1 a 5
art.8
comma 3 lettere a) g) i) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettera a) da 1 a 5
art.8
comma 3 lettere k) o) PDC; SCIA 10%
comma 1, lettera a) da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera x) PDC; SCIA
comma 1, lettera a) da 1 a 5
art.8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA 20%
comma 1, lettera a) da 1 a 5
art.8
comma 5 lettera a) PDC; SCIA
comma 1, lettera a) da 1 a 5
Nella sottozona “Eg19 - Richelane, Alpe Ronc” è ammesso l’ampliamento di costruzioni adiacenti alle strutture
esistenti e funzionali all’azienda di cui all’art 8 comma 1 lettera b), 1.
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la distanza minima tra i fabbricati e dai confini
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Eg territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Eg1 - Pré du
110.597 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Bois
Eg2 -
52.178 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Fontaines
Pagina 93
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Eg territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Eg5 - 398.603
Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Condemine 391.921
Eg6 - Mendey,
497.076 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Buthier
Eg8 - Mont -
2.923 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Joux
Eg9 - Sopra La
15.071 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Bedegaz
Eg10 bis -
16.951 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Véclos
Eg11 - Caravex 17.336 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Eg12 - Chez
178.975 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Henry
Eg13 - Le Petit
41.716 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
- Quart
Eg14 - Arliod di
sopra ,
162.814 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Chambavaz,
Valcartey
Eg15 - Savin 64.053 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Eg17 - Arliod di
12.492 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
sotto
Eg18 -
Peroulaz, Les
Côtes, Arliod,
Chez Percher,
Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Roisod, La
2.331.871
Cheriéty,
Champorcher,
Arbaleyaz
Eg19 -
Richelane, Alpe 587.451 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Ronc
Eg20 - Savin 9.566 ----- ----- ----- ----- ----- ----- -----
Pagina 94
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Eg territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Eg21 - Chez
8.034 Attuale 0,01 0,30 6,50 2 10,00 5,00
Roncoz
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
NB: Nell'area individuata dal retino di speciali limitazioni LM nella sottozona Eg18* è ammessa la
realizzazione di quanto indicato al comma 11 del presente articolo .
4. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
5. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
6. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni:
a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro
riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto;
b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta.
7. Non rilevante.
8. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
9. Il recupero degli edifici privi di razionalità e non utilizzati ai fini agricoli per destinazioni d’uso ai sensi
dell’art. 10, comma 7 lettera a) e comma 8) lettera a) delle presenti NTA deve prevedere esclusivamente
attività che non interferiscano in alcun modo con la vocazione agricola delle sottozone Eg e non
comportino in alcun modo inquinamento del suolo, delle acque, dell’aria ed acustico.
10. Nelle sottozone Eg06 ed Eg19 è ammessa la realizzazione di platee per concimaie zootecniche deputate
allo stoccaggio delle deiezioni, costituite da platee impermeabili in cls o c.a. con muri perimetrali. Tali
manufatti saranno consentiti alle seguenti condizioni:
a) che siano funzionali allo stoccaggio di concime da riutilizzare sui terreni aziendali siti nel
Comune di Gignod:
b) che abbiano una superficie massima di 100 m².
c) che siano dotati di sistema di raccolta dei liquami che ne impedisca l’uscita ed il deflusso su
terreni o infrastrutture limitrofe;
d) che i muri perimetrali siano di altezza massima di m 1,50 e la parte a vista dovrà essere rivestita
in pietra o con elementi lignei,
e) che siano realizzate ad almeno 6 metri dai confini di proprietà e a 14.00 m dall’asse stradale e nel
rispetto delle distanze di cui all’art. 18 lettera e) ed f);
f) che sia prevista una adeguata schermatura a verde lungo il perimetro.
Nelle sottozone Eg06 e Eg19 è inoltre ammesso l’ampliamento di costruzioni adiacenti alle strutture
esistenti e funzionali all’azienda.
11. Nell’ area individuata con il retino LM (Limitazione Speciale) è ammessa la costruzione di cimiteri per
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piccoli animali d’affezione ai sensi della deliberazione della Giunta regionale n. 1731 del 24/8/2012 e
della deliberazione della Giunta regionale n. 1162 del 28/6/2013 e dei relativi allegati, alle seguenti
condizioni:
a) La realizzazione di cimiteri per animali deve essere preceduta da uno studio tecnico della località
prescelta con particolare riferimento a orografia, dimensioni dell'area, proprietà meccaniche e fisiche
del terreno, profondità e direzione della falda idrica; la falda deve trovarsi a conveniente distanza dal
piano di campagna e avere un'altezza tale da essere, in piena o comunque col più alto livello della
zona di assorbimento capillare, almeno a distanza di m 0,5 dal fondo della fossa di inumazione.
b) Il cimitero deve essere approvvigionato di acqua; il terreno del cimitero deve essere dotato di scoli
superficiali per il pronto smaltimento delle acque meteoriche e, ove sia necessario, di opportuno
drenaggio, purché questo non provochi una eccessiva privazione dell'umidità del terreno destinato a
campo per l'interro, tale da nuocere al regolare andamento dei processo di mineralizzazione delle
spoglie.
c) Il cimitero deve essere isolato da un edificio o da più edifici, o dal centro abitato, mediante una zona
di rispetto a salvaguardia dell'igiene e della salute pubblica; le dimensioni della fascia di rispetto
sono determinate in m 100 dalla recinzione esterna dei cimitero, salvo possibilità di deroga m.50.
d) Il cimitero deve essere recintato lungo il perimetro; la recinzione deve avere un'altezza non inferiore
a m 1,50 dal piano esterno di campagna.
e) Che i muri di sostegno non presentino altezza superiore 2,50 metri e siano realizzati in pietra con
giunti arretrati visibilmente a secco.
f) Che sia prevista una adeguata schermatura a verde lungo il perimetro
g) Il richiedente il titolo abilitativo dovrà stipulare con il Comune apposita convenzione che vincoli a:
a. realizzare e mantenere a proprie spese l’infrastrutturazione primaria minima necessaria senza
richiedere compenso alcuno all’Amministrazione Comunale;
b. rinunciare alla richiesta di una maggiore infrastrutturazione così come prevista dalle lett. a),
b) e c) del comma 4 dell'art. 6.
c. definire il numero di posti auto e la viabilità adeguata ai flussi attesi
Nell’area “LM”, ad esclusivo servizio e pertinenza dell’area cimiteriale per animali di affezione
domestica, è consentita la realizzazione di nuova struttura ai sensi dell’art. 8, comma 1, lettera b, punto
4, dimensionata secondo i parametri previsti dalla sottozona Eg18.
12. Nell’ambito delle sottozone Eg7 le aree di deposito per materiali e mezzi, ammesse esclusivamente
nelle porzioni di sottozona individuate con il retino LM (Limitazione Speciale), vanno adeguatamente
mascherate da vegetazione autoctona in modo da mitigare gli impatti visivi soprattutto lungo gli assi
stradali.
13. Nell’ambito della sottozona Eg11 nell’area a servizi contrassegnata con la sigla Pa37 la realizzazione
dei parcheggi è ammessa esclusivamente a raso, l’altezza dei muri di contenimento non deve superare m
2,50.
14. Nell’ambito della sottozona Eg12 nell’area a servizi contrassegnata con la sigla Pa38 la realizzazione
del parcheggio è ammessa esclusivamente a raso, l’altezza dei muri di contenimento non deve superare
m 2,50, nella porzione interessata da ambiti inedificabili ad alta pericolosità è ammessa la sola
realizzazione dell’accesso al parcheggio dalla strada comunale.
Pagina 96
Art. 56 (Sottozone di tipo “Eh”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Eh
caratterizzate dalla contestuale presenza di attività agro-silvo-pastorali, ed attività sciistiche, ricreative e
turistiche quali: centri di turismo equestre, strutture di servizio collegate a percorsi ed attività turistiche
in ambito naturale, campeggi stagionali. Il PRG definisce gli usi e le destinazioni compatibili.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’art.10,
ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:
TABELLA EH1
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Eh1 - La Caou, Arsanière, Le Château
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 12 lettera f) comma 1, lettere a), c), d),
esclusivamente campo da golf interventi da 1 a 5
con CLUB HOUSE e esclusivamente limitatamente PDC; SCIA 100% 0%
comma 3 lettere a), g), i), k), m), alla zona con limitazioni speciali
o) (LM) in assenza di PUD,
comma1, lettera b, intervento 4
TABELLA EH2
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozona: Eh2 - Berrio d’Excenex
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
comma 12 lettera f)
comma 3 lettere a), g), i), k), m), art.8
o) comma 1, lettere a), c), d), PDC; SCIA 100% 0%
esclusivamente campo da gioco interventi da 1 a 5
per gli sport tradizionali
3. La localizzazione e il dimensionamento delle nuove strutture per gli usi e le attività ammessi ai sensi del
comma 2 è subordinata alla approvazione di un PUD tenuto conto del Programma di sviluppo turistico,
di cui all’art. 47 della l.r. 11/1998. In assenza di PUD sono ammessi interventi di recupero e di
adeguamento alle disposizioni di legge o regolamentari in materia di sicurezza, igienico-sanitaria.
4. Relativamente agli interventi riguardanti le mete e i circuiti turistici si applicano le disposizioni di cui
all’art. 49, comma 4.
5. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Eh territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Pagina 97
DF DC
ST Sur RC Hmax N
I distanza distanza
Superficie Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Eh territoriale urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
1.300
Eh1 - La Cau, destinata ai
Arsanière, Le 658.218 servizi del ----- ----- 5,00 1 10,00 5,00
Château campo da
golf
Eh2 - Berrio
61.148 Attuale 0,01 0,30 7,50 2 10,00 5,00
d’Excenex
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
6. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
7. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
8. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni:
a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro
riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto;
b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta.
9. Non rilevante.
10. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
11. Nella sottozona Eh1, in particolare nella zona a limitazioni speciali (LM), sono consentiti in assenza di
Piano Urbanistico di Dettaglio, interventi di cui al comma 1, lettera b, intervento 4, dell’art. 10 delle
presenti NTA, di nuova costruzione limitatamente all’installazione di chioschi e altri manufatti leggeri,
anche prefabbricati, e di strutture di qualsiasi genere, quali case mobili che siano utilizzabili quali
abitazioni, ambienti di lavoro, depositi, magazzini e simili e che non siano dirette a soddisfare esigenze
meramente temporanee. E’ consentita la realizzazione di manufatti, esclusivamente prefabbricati, delle
dimensioni massime di 60,00 mq, con altezza al colmo di metri 3,50. Per le suddette strutture è
consentita, data la tipologia delle stesse, la realizzazione di coperture con pendenza inferiore a quanto
previsto dal regolamento edilizio e comunque non inferiore al 30%. Esclusivamente per l’area
individuata a limitazione speciale (LM), la superficie massima coperta edificabile, non potrà essere
superiore a 150,00 mq.
Pagina 98
Art. 57 (Sottozone di tipo “Ei”)
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo Ei che
non rientrano in alcune delle precedenti categorie.
2. La tabella di cui al presente comma individua le destinazioni d’uso e le attività di cui all’ art.10,
ammesse in ogni sottozona, tenuto conto delle determinazioni del PTP:
TABELLA EI1
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo residenziale
sottozone: Ei4 - Arliod di sopra, Ei6 - Le Petit Quart
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3, lettere a), g), i), k) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettere a), c), d)
comma 3, lettere b) h) l) x), art. 8
comma 7, lettere a) e) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6, PDC; SCIA
(NOTA1) c), d)
art. 8
comma 3, lettera m) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8 40%
comma 3, lettera o) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art. 8
comma 3, lettera w) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8
comma 7, lettera g) PDC; SCIA
comma 1, lettera b)
Nota1: la destinazione di cui all’art.10, comma 7, lettera a) è ammessa esclusivamente per attività artigianali
legate alla lavorazione e trasformazione di prodotti agroalimentari.
TABELLA EI2
Pagina 99
TABELLA EI3
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ei2 - Arliod; Ei3 - Variney; Ei8 - Valcartey; Ei9 - Chez-Henry; Ei11 - La Condéminaz;
Ei12 - Buthier; Ei18 - Les Maisonnettes; Ei19 - Champ-Lorensal
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 3, lettere a), g), i), k) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettere a), c), d)
art. 8
comma 3, lettere b), f), h), l) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6, PDC; SCIA
c), d)
art. 8
comma 3, lettera e) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art. 8
comma 3, lettera m) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8
comma 3, lettera o) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art. 8
comma 3, lettera w) comma 1, lettere a), b) PDC; SCIA
1, 2, 5, 6
art. 8
comma 3, lettera x) comma 1, lettere a), b) PDC; SCIA
1, 2, 5, 6, d)
TABELLA EI4
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ei10 - Mont Joux; Ei14 - Le Moré
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3, lettere a), g), i), k) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettere a), c), d)
art. 8
comma 3, lettera b) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6, PDC; SCIA
c), d)
art. 8
comma 3, lettere h), l), x) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6, PDC; SCIA
c), d)
art. 8
comma 3, lettera m) comma 1, lettere a), b) PDC; SCIA
1, 2, 5, 6
art.8 40%
comma 3, lettera o) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art.8
comma 3, lettera w) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b)
art. 8
comma 7, lettera g) PDC; SCIA
comma 1, lettera b)
Pagina 100
Nota1: la destinazione di cui all’art.10, comma 7, lettera a) è ammessa esclusivamente per attività artigianali
legate alla lavorazione e trasformazione di prodotti agroalimentari.
TABELLA EI5
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ei1 - Véfan
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 3, lettere a), g), i), k) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettere a), c), d)
art. 8
comma 3, lettere e), o) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art. 8
comma 3, lettere f), h) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6 PDC; SCIA
c), d)
art. 8
comma 3, lettera m) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8
comma 3, lettera w) PDC; SCIA 40%
comma 1, lettere a), b) 1, 2 , 5, 6
art. 8
comma 3, lettera x) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6 PDC; SCIA
d)
art. 8
comma 3, lettera o) PDC; SCIA
comma 1, lettera b)
comma 3, lettera l) art.8
PDC; SCIA
comma 7, lettera g) comma 1, lettera b)
TABELLA EI6
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ei5 - Savin
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art. 8
comma 3, lettera m) PDC; SCIA 100%
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
Pagina 101
TABELLA EI7
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
Sottozone: Ei13 - La Clusaz; Ei15 - Chez Percher
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
art.8
comma 3, lettere a), g), i), k) PDC; SCIA 60%
comma 1, lettere a), c), d)
art. 8
comma 3, lettere b), h), x) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, PDC; SCIA
6, c), d)
art. 8
comma 3, lettera l) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8
comma 3, lettera m) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
40%
art.8
comma 3, lettera o) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art.8
comma 3, lettera w) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art.8
comma 7, lettera e)
comma 1, lettere b) 1, 2, 5, 6, c), PDC; SCIA
d)
TABELLA EI8
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozone: Ei16 – Tercinod;
Sur residua
destinazioni d’uso interventi strumenti attuativi Sur quota massima
quota di Sur sino a
art. 10 artt. 8,9 art. 7 minima raggiungere
100%
art.8
comma 3 lettere a), g), i), k) PDC; SCIA 70%
comma 1, lettere a), c), d)
art. 8
comma 3 lettere b), f), h) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, PDC; SCIA
6, c), d)
art.8
comma 3 lettera e) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art. 8
comma 3 lettera l) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8
comma 3 lettera m) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art.8
comma 3 lettera o) PDC; SCIA 30%
comma 1, lettera a)
art.8
comma 3 lettera n) PDC; SCIA
comma 1, lettera b)
art.8
comma 3 lettera w) PDC; SCIA
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art.8
comma 3 lettera x) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6 PDC; SCIA
d)
art.8
comma 7 lettere e), g) PDC; SCIA
comma 1, lettera b)
Pagina 102
TABELLA EI8bis
Sistema insediativo tradizionale: sottosistema a sviluppo integrato
sottozona: Ei17 - Roisod
strumenti Sur residua quota
destinazioni d’uso interventi Sur
attuativi massima di Sur
quota
sino a raggiungere
art. 10 artt. 8,9 art. 7 minima
100%
art.8 PDC; SCIA 70%
comma 3 lettere a), g), i), k)
comma 1, lettere a), c), d)
art. 8
comma 3 lettere b), f), h) y) comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, PDC; SCIA
6, c), d)
art.8 PDC; SCIA
comma 3 lettera e)
comma 1, lettera a)
art. 8 PDC; SCIA
comma 3 lettera l)
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art. 8 PDC; SCIA
comma 3 lettera m)
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art.8 30%
comma 3 lettera o) PDC; SCIA
comma 1, lettera a)
art.8 PDC; SCIA
comma 3 lettera n)
comma 1, lettera b)
art.8 PDC; SCIA
comma 3 lettera w)
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6
art.8 PDC; SCIA
comma 3 lettera x)
comma 1, lettere a), b) 1, 2, 5, 6 d)
art.8 PDC; SCIA
comma 7 lettere e), g)
comma 1, lettera b)
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
Destinazione RC DF DC
ST Sur I Hmax N
d'uso rapporto distanza distanza
Superficie Superficie densità altezza numero
Sottozone art. 10 art. 10 di tra i dai
territoriale urbanistica fondiaria massima dei piani
Ei comma comma copertura fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
3 7 m²/ m² m m
1 2 3 4 5 6 7 8 9
a) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
h) i) k) 7,5 2 10 5
Ei1 - Vèfan 4.921 razionalità
o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
h) i) k) e) 7,5 2 10 5
Ei2 - Arliod 11.465 razionalità
l) o) n)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
Pagina 103
Destinazione RC DF DC
ST Sur I Hmax N
d'uso rapporto distanza distanza
Superficie Superficie densità altezza numero
Sottozone art. 10 art. 10 di tra i dai
territoriale urbanistica fondiaria massima dei piani
Ei comma comma copertura fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
3 7 m²/ m² m m
1 2 3 4 5 6 7 8 9
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
h) i) k) e) 7,5 2 10 5
Ei3 - Variney 18.222 razionalità
l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
g) h) i)
giudizio di 0,01 0,3 7,5 2 10 5
Ei4 - Arliod k) l) o)
14.491 razionalità
di sopra x) 10,5 3 10 5
g) 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) e) < 200 ----- 0,3 6 1 10 5
Ei5 - Savin 5.721 m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
g) h) i)
giudizio di 0,01 0,3 7,5 2 10 5
Ei6 - Le Petit k) l) o)
8.412 razionalità
Quart x) 10,5 3 10 5
g) 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) e) < 200 ----- 0,3 6 1 10 5
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
Ei8 - h) i) k) e) 7,5 2 10 5
46.832 razionalità
Valcartey l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
Ei9 - Chez- h) i) k) e) 7,5 2 10 5
3.688 razionalità
Henry l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
g) h) i) Secondo il
k) l) n) giudizio di 0,01 0,3 7,5 2 10 5
Ei10 - Mont
8.829 o) razionalità
Joux
x) 10,5 3 10 5
g) 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) e) < 120 ----- 0,3 6 1 10 5
Pagina 104
Destinazione RC DF DC
ST Sur I Hmax N
d'uso rapporto distanza distanza
Superficie Superficie densità altezza numero
Sottozone art. 10 art. 10 di tra i dai
territoriale urbanistica fondiaria massima dei piani
Ei comma comma copertura fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
3 7 m²/ m² m m
1 2 3 4 5 6 7 8 9
e) f) g) razionalità
h) i) k) e) 7,5 2 10 5
l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
Ei12 - h) i) k) e) 7,5 2 10 5
24.077 razionalità
Buthier l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) Secondo il 9,5 2 10 5
g) h) i) giudizio di 0,01 0,3
Ei13 - La e) 7,5 2 10 5
8.975 k) l) o) razionalità
Clusaz
x) 10,5 3 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
g) h) i)
giudizio di 0,01 0,3
k) l) n) 7,5 2 10 5
Ei14 - Le razionalità
15.214 o)
Moré
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) e) < 200 ----- 0,3 6 1 10 5
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) Secondo il 9,5 2 10 5
g) h) i) giudizio di 0,01 0,3
Ei15 - Chez e) 7,5 2 10 5
12.811 k) l) o) razionalità
Percher
x) 10,5 3 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
Ei16 - h) i) k) e) 7,5 2 10 5
120.456 razionalità
Tercinod l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
giudizio di 0,01 0,3
h) i) k) e) 7,5 2 10 5
Ei17 - razionalità
51.468 l) n) o)
Roisod
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
y) (1) 0,01 (1) (1) (1) (1) (1)
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
Ei18 - Les e) f) g)
52.669 giudizio di 0,01 0,3
Maisonnettes h) i) k) e) 7,5 2 10 5
razionalità
l) n) o)
x) 10,5 3 10 5
Pagina 105
Destinazione RC DF DC
ST Sur I Hmax N
d'uso rapporto distanza distanza
Superficie Superficie densità altezza numero
Sottozone art. 10 art. 10 di tra i dai
territoriale urbanistica fondiaria massima dei piani
Ei comma comma copertura fabbricati confini
m² m² m²/ m² m n
3 7 m²/ m² m m
1 2 3 4 5 6 7 8 9
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
a) b) 10,5 2 10,5 5
w) 9,5 2 10 5
Secondo il
e) f) g)
Ei19 - giudizio di 0,01 0,3
h) i) k) e) 7,5 2 10 5
Champ- 17.081 razionalità
l) n) o)
Lorensal
x) 10,5 3 10 5
g) ----- ----- 6 1 10 5
m) Attuale ----- ----- ----- ----- ----- -----
Per il dimensionamento dei fabbricati rurali si veda l’art. 14, comma 1, lettera b).
NB: (1): ai sensi dell'art. 57 comma 11
271
NAPTP, art. 26, comma 7 e 8
Pagina 106
8. Nell’ambito di nuovi insediamenti si osservano le seguenti prescrizioni:
a) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta;
9. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
10. Nelle sottozone di tipo Ei sono ammessi volumi pertinenti le attività che vi si possono svolgere alla
condizione di rispettare:
a) la destinazione di uso:
1) a legnaia;
2) ricovero per attrezzi da giardino;
3) allevamento di animali da cortile per il consumo famigliare;
4) canile per cani;
5) serre famigliari;
6) e simili.
b) la tipologia costruttiva:
1) forma in pianta rettangolare o quadrata;
2) il terreno non potrà subire modellamenti che presuppongano comunque muretti di sostegno
della terra;
3) semplice basamento piano in calcestruzzo od in pietra appoggiato al terreno con spessore
massimo di 20 cm, senza spazi vuoti sottostanti;
4) struttura temporanea con possibilità di rimozione
5) struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno;
6) copertura a due falde simmetriche se il volume è isolato, ad una sola falda se è appoggiato ad un
fabbricato preesistente,
7) pendenza delle falde compresa il 40% ed il 50%;
8) struttura della copertura, in legno, aggettante al massimo di 80 cm su un solo timpano e di 30
cm sugli altri lati;
9) manto di copertura in tavole od in scandole di legno senza sottomanto impermeabilizzante;
10) assenza di canali di gronda e di pluviali;
11) una sola apertura su un solo lato, della dimensione massima di 4,00 m²;
12) tutte le parti in legno saranno protette con impregnante;
c) i seguenti limiti dimensionali:
1) superficie lorda coperta massima di 10,00 m²;
2) altezza massima lorda, misurata all'estradosso del colmo della copertura, pari a 2,40 m;
d) le altre prescrizioni in materia di distanze tra fabbricati, dai confini e dalle strade stabilite dalla
legislazione, dal piano regolatore e dal regolamento edilizio per l’edificazione in zona E.
11. Nella sottozona Ei17 Roisod è ammessa una struttura per il ricovero di animali con i relativi servizi,
caratterizzata da gestioni coerenti con la situazione ambientale (box per allevamento/pensione equini)
non strettamente connessa ad attività di tipo agro-silvo pastorali di cui all'art. 10 comma 3 lett. y,
pensioni per cani, allevamenti senza terra, agility dog nel rispetto delle seguenti prescrizioni:
1. Box per allevamento/pensione equini e relativi accessori
a) la tipologia costruttiva:
Pagina 107
1) forma in pianta rettangolare o quadrata;
2) struttura temporanea con possibilità di rimozione
3) struttura portante, semplicemente appoggiata al basamento, e tamponamenti in legno;
4) tetto a falde inclinate con orditura in legno, manto di copertura in scandole di legno o in
materiale leggero di colore scuro e non riflettente, pareti perimetrali e serramenti in legno;
5) tutte le parti in legno saranno protette con impregnante;
b) i seguenti limiti dimensionali:
1) superficie lorda coperta massima fino a 150,00 m²;
2) numero dei piani 1;
3) altezza massima di m 5,00 misurata all’estradosso del colmo di copertura;
c) tale struttura deve essere posta ad una distanza minima di 50 metri dal limite delle zone destinate
all’edificazione residenziale e dalle edificazioni esistenti diverse da quella ove risiede
eventualmente il richiedente.
d) le altre prescrizioni in materia di distanze tra fabbricati, dai confini e dalle strade stabilite dalla
legislazione, dal piano regolatore e dal regolamento edilizio per l’edificazione in zona E.
2. al fine di assicurare il mantenimento del particolare interesse agricolo o agro-silvopastorale delle
sottozone Ei, in caso di abbandono o uso difforme da quello previsto, le strutture così edificate dovranno
essere rimosse e le aree interessate dovranno essere ripristinate all’uso agricolo iniziale.
1. Fermo il rispetto delle disposizioni in materia di equilibri funzionali la realizzazione di nuovi edifici
rustici e abitativi, in funzione della conduzione dei fondi e di strutture utilizzate per attività
agrituristiche 272, è ammessa sulla base dei seguenti criteri 273:
a) localizzazioni esterne alle sottozone di tipo A, ai margini di complessi di fondi caratterizzati da
colture omogenee e alle aree di specifico interesse 274, lontane da poggi e margini di terrazzi
naturali275;
b) sviluppi planimetrici e altimetrici coerenti con il contesto ambientale in cui gli edifici sono inseriti;
c) articolazioni volumetriche che riflettano le specifiche destinazioni d’uso;
d) delimitazione e sistemazione degli spazi scoperti funzionali all’attività aziendale;
e) ricomposizione del suolo e del soprasuolo immediatamente dopo la conclusione dei lavori edilizi;
f) sviluppi in elevazione non superiori a due piani fuori terra computati dal piano del terreno
risistemato.
2. Alle strutture utilizzate per attività agrituristiche si applicano le disposizioni di legge 276.
272
NAPTP, art. 26, comma 12.
273
NAPTP, art. 26, comma 7.
274
NAPTP, art. 38 e 40.
275
PTP, Schede per unità locali.
276
l.r. 24 luglio 1995, n. 27. Interventi a favore dell'agriturismo, art. 18. Regolamento regionale 14 aprile
1998, n. 1. Regolamento di applicazione della legge regionale 24 luglio 1995, n. 27 (Interventi a favore
dell'agriturismo).
Pagina 108
Beni strumentali
1. Al fine di mantenere i caratteri di ruralità del territorio, è ammessa la realizzazione di beni
strumentali, ai sensi della normativa vigente277, a servizio di fondi coltivati278, agli usi di cui al
comma 3, con superficie netta inferiore a 20 m2, nelle zone territoriali di tipo Eb, Eg, Eh, Ei,
limitatamente al primo intervento, senza la necessità di acquisire il giudizio di razionalità rilasciato
dalla struttura competente dell'Assessorato dell'Agricoltura ai sensi della lettera e), comma 2,
dell'art. 22 della lr 11/1998 e smi. In ogni caso i beni strumentali devono essere utilizzati dai
soggetti che coltivano, in proprietà o in godimento, le superfici da asservire al bene strumentale
stesso.
6. I beni strumentali destinati agli usi di cui al precedente comma 3, lettere a) e b), devono essere
277
lr 17/2012, art. 5; Deliberazione di Giunta Regionale 6 settembre 2012, n.1810.
278
Piano di sviluppo rurale in attuazione del regolamento CE 1698/05.
Pagina 109
realizzati fuori terra, senza previsione di accesso carraio. La superficie netta è calcolata in relazione
alla superficie in proprietà, coltivata dal richiedente, e deve rispettare i seguenti limiti dimensionali:
superficie interna massima superficie agricola minima da asservire
beni strumentali di
cui al comma 3, 10 m2 oltre 1.000 m2
lettera a)
Le suddette strutture devono rispettare le seguenti distanze minime dal limite delle zone destinate
all’edificazione residenziale e dalle abitazioni esistenti:
- 50 metri, se si tratta di nuova realizzazione;
- 25 metri, se concerne la ricostruzione sullo stesso sedime o l’ampliamento di strutture già
esistenti.
Tenuto conto delle condizioni locali, il Comune, di concerto con il veterinario ufficiale e il medico
di sanità pubblica, può, su richiesta motivata del proponente, concedere distanze inferiori
prevedendo, se necessario, adeguate disposizioni atte ad assicurare il rispetto delle misure igienico-
sanitarie necessarie.
La realizzazione di eventuale platea esterna per lo stoccaggio della lettiera esausta a servizio di tali
beni strumentali è sempre ammessa e non è considerata ai fini della determinazione della superficie
interna massima. Anche queste strutture devono rispettare le distanze minime di cui sopra.
Sono ammesse distanze inferiori nel caso di abitazioni che ospitano il richiedente o suoi familiari.
7. La superficie massima netta interna dei beni strumentali per gli usi di cui al comma 3, lett. c) e d),
è calcolata in relazione alla superficie lavorata delle colture specializzate e deve rispettare i seguenti
limiti dimensionali:
strutture strutture superficie minima coltivata a
interrate emergenti colture specializzate
10 m2 5 m2 da 150 a 500 m2
15 m2 10 m2 da 501 a 1.000 m2
20 m2 15 m2 da 1.001 a 2000 m2
20 m2 20 m2 oltre 2.000 m2
Per superficie coltivata a colture specializzate si intende la superficie investita a colture intensive
quali vigneto, frutteto, orto, ecc.. Sono escluse le colture foraggere, mentre per le superfici investite
a frutta a guscio (castagni, noci, ecc.) e i boschi è richiesta una superficie minima di 2.000 mq.
8. Le eventuali opere di urbanizzazione sono ammesse solo se necessarie per fini igienicosanitari ed
in ogni caso sono ad esclusivo carico del proprietario del bene strumentale.
9. Nella costruzione dei beni strumentali, le distanze minime dalle strade pubbliche, dai confini di
proprietà e tra i fabbricati seguono le prescrizioni richiamate dalle presenti norme per i fabbricati
nelle zone di appartenenza, con l'indicazione di collocare le stesse in posizione marginale rispetto
alle visuali principali.
10. Il proprietario o i proprietari all’atto della presentazione della SCIA edilizia devono dichiarare
gli estremi catastali delle superfici di cui alle tabelle precedenti e dimostrare il possesso nonché
l’uso agricolo in atto, quest’ultimo esercitato in proprio o tramite terzi affittuari o titolari di altri
Pagina 110
diritti di godimento sul fondo.
11. I beni strumentali sono unicamente funzionali alle superfici coltivate che ne hanno permesso la
realizzazione e, in caso di cessione dei fondi in godimento a terzi, sono ceduti unitamente al bene
principale. La proprietà di tali beni può essere ceduta a soggetti non in possesso di analoghe
strutture nel comune di riferimento e comunque fino al raggiungimento della superficie prevista ai
commi 6 e 7.
12. In ogni caso, i beni strumentali di cui al comma 1 non possono essere oggetto di cambio di
destinazione d'uso e, qualora utilizzati in modo difforme, dovranno essere rimossi e le aree
interessate dovranno essere ripristinate all'uso agricolo.
13. Nelle aree libere private, delle sottozone di tipo A, di tipo Ba in cui la tabella al comma 4
dell'art. 46 non prevede densità fondiaria (I) e di tipo E, limitatamente agli edifici aventi
destinazione residenziale, é ammessa la realizzazione di strutture pertinenziali279, agli edifici
esistenti, alle condizioni sotto riportate:
a) le strutture pertinenziali sono prive di funzione autonoma e sono a servizio di edifici
esistenti, indipendentemente dal numero di proprietari presenti nel medesimo fabbricato
individuato dal numero civico;
b) le strutture pertinenziali possono avere unicamente destinazione a ricovero per attrezzi da
giardino e a ricovero per la legna o suoi derivati. Per le strutture pertinenziali a servizio di
fabbricati esistenti di proprietà pubblica e destinati alle attività di cui alle lettere l) e m)
dell'art.73 della lr 11/98 e smi sono ammesse tutte le destinazioni a supporto delle attività
stesse;
c) ai fini della realizzabilità delle strutture pertinenziali di cui al punto b) sarà cura dei
proprietari dimostrare in sede di scia:
- il possesso delle aree verdi, orti, giardini e aree cortilizie per la cui cura è necessario
realizzare un ricovero attrezzi;
- che la localizzazione sia in posizione visivamente marginale rispetto ai fronti principali
dell'edificio;
- che la collocazione sia in aderenza o in prossimità dei fabbricati di riferimento;
- che la localizzazione non interessi, nel caso di zone di tipo A, aree che il PRG classifica di
particolare interesse F1 e F2;
14. La realizzazione delle strutture pertinenziali di cui al comma 13 può avvenire prioritariamente
nelle aree di pertinenza di un edificio o, in subordine, su lotti confinanti di proprietà. Nelle zone A è
esclusa la realizzazione di strutture pertinenziali per gli edifici classificati E3 - Basso fabbricato
inserito nell'ambiente, ed E4 - Basso fabbricato, ai sensi della DGR n. 418 del 15 febbraio 1999, ed
in generale a servizio di edifici aventi già carattere di pertinenzialità.
15. Le strutture di cui al comma 13 devono presentare le seguenti tipologie e limiti dimensionali:
a) nelle sottozone di tipo E superficie netta non superiore a 10 m2 nel caso di proprietà private e
superficie netta non superiore a 20 m2 per le proprietà pubbliche;
b) nelle sottozone di tipo A superficie netta non superiore a 20 m2;
c) altezza massima, misurata all'estradosso del manto di copertura, pari a 2,80 m per le strutture
con superficie netta non superiore a 10 m2 e a 3,40 m per le strutture con superficie netta non
superiore a 20 m2;
d) tetto a una o due falde inclinate con pendenza compresa tra il 40 e 50%, manto di copertura
in lose di pietra o in materiale leggero non riflettente di colore scuro;
e) eventuali pareti perimetrali, orditura e serramenti in legno di tonalità scura, il tutto privo di
isolamento;
279
lr 17/2012, artt. 5 e 19; Deliberazione di Giunta Regionale 6 settembre 2012, n.1810 e 8 marzo 2013, n.387
Pagina 111
f) tipologia idoneamente inserita nel contesto edificato, di aspetto decoroso e rifinito;
g) le aree circostanti devono essere mantenute libere dal deposito di materiali.
16. Le strutture pertinenziali devono essere collocate in aderenza o in prossimità dei fabbricati, nel
rispetto delle distanze dai fabbricati e dai confini stabilite dal PRG, devono inoltre essere rispettate
le disposizioni vigenti in materia di fasce di rispetto stradale.
17. Nella realizzazione delle strutture pertinenziali di cui al comma 13, le distanze minime dalle
strade pubbliche, dai confini di proprietà e tra i fabbricati seguono le prescrizioni stabilite per i
fabbricati nelle zone di appartenenza.
18. Gli interventi per la realizzazione di beni strumentali di cui al comma 1 e di strutture
pertinenziali agli edifici esistenti di cui al comma 13 sono soggetti a segnalazione certificata di
inizio attività edilizia (scia) ai sensi della legislazione regionale.
19. La realizzazione di beni strumentali di cui al comma 1 e di strutture pertinenziali agli edifici
esistenti di cui al comma 13, non è ammessa all'interno, in adiacenza o in relazione visiva alle
componenti strutturali del paesaggio di cui all'art.23, comma 1, lettere da l) a s) delle presenti
NTA, non è inoltre ammessa in presenza di rocce montonate.
1. Nelle tavole P4 - Zonizzazione, servizi e viabilità del PRG sono delimitate le sottozone di tipo F sono le
parti del territorio comunale destinate agli impianti e alle attrezzature di interesse generale.
2. La tabella di cui al presente comma individua gli usi e le attività ammesse ai sensi dell’art. 10 in ogni
sottozona. Le quantità o le percentuali indicate in tabella devono essere verificate per le nuove
concessioni edilizie con riferimento all'intera sottozona. La Sur 280 ammessa è quella emergente secondo
le modalità indicate dal Regolamento Edilizio.
TABELLA FB1
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Fb1 - Arliod, Savin
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
Quota
art.8
comma 13 lettera e) PDC; SCIA prevalente
comma 1 lettera b) punti 1, 2, 3, 4
(min 70%)
art.8
comma 8 lettera d) PDC; SCIA Quota residua
comma 1 lettera b) punti 1, 2, 3, 4
TABELLA FB2
Sistema insediativo tradizionale a sviluppo residenziale
sottozone: Fb2 - Chez Roncoz; Fb3 - Chez Roncoz; Fb4 – Caravex; Fb5 - La Bedegaz
strumenti Sur residua
destinazioni d’uso interventi quota massima
attuativi Sur quota
di Sur sino a
minima
art. 10 artt. 8,9 art. 7 raggiungere
100%
280
Sur = superficie urbanistica, Del. Cons. Reg.517/XI Allegato A, Cap. I, Paragrafo G
Pagina 112
art.8
comma 13 lettera a) PDC; SCIA 100%
commi 1, 2
3. La tabella di cui al presente comma, in relazione alle destinazioni d’uso ammesse ai sensi della tabella
di cui al comma 2, stabilisce per ogni sottozona la superficie urbanistica, i limiti di densità fondiaria (I),
la densità fondiaria massima ammissibile (Imax), nonché il rapporto di copertura, l’altezza massima, la
distanza minima tra i fabbricati e dai confini.
DF DC
Superficie Sur RC Hmax N
I distanza distanza
fondiaria Superficie rapporto di altezza numero
densità fondiaria tra i dai
Sottozone Fb del urbanistica copertura massima dei piani
m²/ m² fabbricati confini
servizio m² m² m²/ m² m n
m m
1 2 3 4 5 6 7 8
Fb1 - Arliod,
9.854 0 0 0 0 0 0 0
Savin
Fb3 - Chez
14.193 0 ----- 0,02 8,00 2 10,00 5,00
Roncoz
H max H max/2
Fb4 - Caravex 20.109 600 ----- 0,03 10,70 3
min 10,00 min 5,00
Fb5 - La
41.138 0 0 0 0 0 0 0
Bedegaz
4. Tipologie costruttive: è prescritto il corretto uso dei materiali, anche innovativi, purché non riflettenti.
5. Nell’ambito degli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo degli
edifici si osservano le seguenti prescrizioni:
a) assicurare una sistemazione complessiva delle aree di pertinenza e riguardare interi edifici o porzioni
di edifici estesi dalle fondazioni al tetto, almeno per quanto attiene ai fronti sugli spazi pubblici o da
questi visibili;
b) assicurare la testimonianza dell’uso originario degli edifici con il mantenimento dei caratteri esterni
distintivi della relativa tipologia chiaramente differenziati da quelli determinati dal nuovo utilizzo.
6. Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione edilizia, si osservano le seguenti prescrizioni:
a) gli interventi devono comportare l’eliminazione dei volumi superfetativi, con eventuale loro
riedificazione entro nuove morfologie coerenti con i caratteri del contesto;
b) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta.
7. Nell’ambito di nuovi insediamenti si osservano le seguenti prescrizioni:
a) esistenza di parcheggi nella misura di un posto macchina ogni 100 m² di superficie utile (s.u.) in
adiacenza agli edifici o, motivatamente, in posizione discosta;
8. Si applicano, in quanto applicabili, le disposizioni relative agli equilibri funzionali di cui agli articoli da
11 a 16.
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Art. 61 (Aree destinate a servizi)
1. Nella tavola P4 sono individuate le infrastrutture e le aree per i servizi di rilevanza locale e regionale:
a) Servizi di rilevanza locale:
1) esercizi di vicinato
2) medie strutture di vendita di minori
Commercio
dimensioni
3) mercato
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Servizi Superfici fondiarie
Settore previsto ambito di
individuazione servizio prevista esistente
dalla legge integrazione
1 2 3 4 5
5) Chez-Henry RSU 50,00
2. Le aree destinate ai servizi obbligatori ancora da acquisire dal Comune, sono assoggettate a vincoli
preordinati all’espropriazione o che comportano l’inedificabilità 281.
3. Alle aree destinate ai servizi si applicano le norme stabilite nelle diverse sottozone per ogni destinazione
d’uso considerata.
4. Nella tabella sono indicati i servizi di livello locale nonché l’ambito di integrazione definito mediante
opportuni accordi di programma, intese, concertazioni, forme associative e di cooperazione, al fine della
realizzazione e della gestione del sistema dei servizi.
1. Non rilevante
2. Non rilevante
3. Non rilevante.
281
Art. 91 (Vincoli preordinati all'espropriazione e vincoli che comportano inedificabilità).
Pagina 115
Capo V - Ambiti inedificabili
Art. 63 (Aree boscate)
1. Nella “Carta delle aree boscate” sono individuate le aree indicate nella relativa carta degli ambiti
inedificabili. In tali aree si applicano le disposizioni di legge e quelle contenute nei piani di settore 282.
2. Nelle aree boscate, gli interventi tengono conto, inoltre, delle norme cogenti delle NAPTP e dei piani di
settore.
3. All’interno delle aree boscate valgono inoltre i seguenti divieti 283:
a) di ogni nuova edificazione, anche a scopo agricolo, con la sola eccezione riguardante gli interventi di
recupero e quelli di ampliamento, nella misura necessaria a consentire l’adeguamento igienico-
sanitario, comunque in misura non superiore al venti per cento della superficie utile abitabile in atto,
degli edifici esistenti;
b) di interventi infrastrutturali che comportino alterazioni alla copertura forestale, rischio di incendio o
di inquinamento, con le sole eccezioni riguardanti gli interventi funzionali alla gestione forestale e
alla conduzione degli alpeggi o alla realizzazione delle aree attrezzate 284 o degli interventi pubblici o
di interesse pubblico di cui non siano individuabili alternative di tracciato o di ubicazione che
presentino minori impatti ambientali e di quelli direttamente attinenti al soddisfacimento di interessi
generali.
4. Le infrastrutture stradali strettamente funzionali alla gestione forestale, tali espressamente considerate
dai piani e dai programmi di settore, devono rispettare le determinazioni di cui agli artt 21 e 33 delle
NAPTP, le limitazioni derivanti dalle specifiche condizioni ambientali o relazione di impatto
ambientale285.
1. Le zone umide, i laghi naturali ed artificiali e relative fasce circostanti sono individuate nella apposita
cartografia degli ambiti inedificabili redatta ai sensi dell'art. 34 l.r. 11/1998. In tali aree si applicano le
disposizioni di cui all’art. 34 l.r. 11/1998 e ss.mm.ii.
2. Nella zona umida di Tza d'Ars, in quanto di specifico interesse naturalistico, si applicano inoltre le
disposizioni del cui all’art. 38 NAPTP.
3. Nei laghi d'Ars e nelle relative fasce circostanti , in quanto di specifico interesse paesaggistico, si
applicano inoltre le disposizioni di cui all’art. 40 NAPTP.
1. Nella “Carta dei terreni sedi di frane” sono individuati i terreni sedi di frane in atto e potenziali distinti
in funzione della loro pericolosità. In tali aree si applicano le disposizioni recate dalla vigente
legislazione in materia 286.
282
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 33 e sulla base dei criteri indicati al capitolo V dell’Allegato A della DGR 15
febbraio 1999, n. 422; NAPTP, art. 32, norme cogenti comma 7.
283
NAPTP , art. 32 comma 6.
284
NAPTP , art. 13, comma 3.
285
NAPTP , art. 32, comma 7 (norma cogente).
286
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 35; NAPTP, norme cogenti art. 33).
Pagina 116
Art. 66 (Terreni a rischio di inondazione)
1. Nella “Carta dei terreni a rischio di inondazioni” sono individuati i terreni a rischio di inondazioni
distinti in funzione della loro pericolosità. In tali aree si applicano le disposizioni recate dalla vigente
legislazione in materia 287.
1. Nella “Carta dei terreni soggetti al rischio di valanghe o slavine” sono individuati 288 i terreni soggetti al
rischio di valanghe o slavine distinti in funzione dell’intensità degli eventi attesi e della loro frequenza.
In tali aree si applicano le disposizioni recate dalla vigente legislazione in materia 289.
1. Possono formare oggetto di delocalizzazione, con le procedure di cui alla l.r. 24 giugno 2002, n. 11 290,
le opere pubbliche e gli edifici adibiti ad uso abitativo in aree a rischio idrogeologico di cui agli artt. 65,
66, 67 delle NTA, precisamente:
a) aree di frana classificate ad alta pericolosità 291;
2. possono altresì formare oggetto di delocalizzazione, con le procedure di cui alla l.r. 24 giugno 2002, n.
11 294 , in relazione a particolari condizioni di rischio, accertate dal Comune, e sulla base di valutazioni
tecniche effettuate dalle strutture regionali competenti in materia di rischio idrogeologico e di difesa del
suolo, le opere pubbliche e gli edifici adibiti ad uso abitativo ubicati nelle aree di seguito indicate:
a) aree di frana classificate a media pericolosità 295;
3. Anche se dalla verifica tra le carte degli ambiti inedificabili e gli insediamenti esistenti o previsti non
emergono al momento situazioni tali da richiedere la delocalizzazione, il Comune individua nelle zone
territoriali di tipo A, attraverso interventi di recupero del patrimonio esistente, e nelle zone di tipo B
previste in PRG al di fuori degli ambiti inedificabili individuati ai sensi di legge, la possibilità di
delocalizzazione. Ulteriori nuove aree necessarie all’esecuzione dei Piani di delocalizzazione possono
essere individuate con apposita variante o con le altre procedure di modifica dello strumento urbanistico
comunale previste dalla vigente legislazione.
287
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 35; NAPTP, norme cogenti art. 33).
288
Cartografati ai sensi della LR 6/4/98, n. 11 e smi, art. 37; DGR n. 422 del 15/2/1999.
289
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 37; DGR 15 febbraio 1999, n. 422 e smi.
290
l.r. 24 giugno 2002, n. 11 - Disciplina degli interventi e degli strumenti diretti alla delocalizzazione degli immobili
siti in zone a rischio idrogeologico.
291
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 35, comma 1, lettera a.
292
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 36.
293
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 37, comma 1, lettera a.
294
l.r. 24 giugno 2002, n. 11, Art. 4.
295
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 35, comma 1, lettera b.
296
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 36.
297
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 37, comma 1, lettera b.
Pagina 117
Titolo III - Disposizioni finali
Art. 69 (Destinazioni d’uso in atto)
1. Sui fabbricati e sulle aree connesse con attività e destinazioni d'uso in atto non coerenti con quelle
ammesse nella sottozona di appartenenza, di cui al comma 17 dell'art. 10, sono consentiti gli interventi
di manutenzione ordinaria e straordinaria o di consolidamento statico, con possibilità di ampliamento
della Sur, una volta sola, del 10%; sono fatte salve le determinazioni delle autorità competenti in materia
igienico-sanitaria e di incolumità pubblica.
2. Sugli immobili esistenti, con destinazione d’uso coerente con quelle ammesse nella sottozona in cui
sono ubicati, sono consentiti, oltre agli interventi finalizzati all'adeguamento alle presenti NTA, gli
interventi di recupero con possibilità di ampliamento della Sur, una volta sola, del 20%.
3. La destinazione d'uso legittimamente in atto nell'immobile è quella risultante dalla concessione,
autorizzazione o licenza edilizia. In mancanza di detti provvedimenti, la destinazione d'uso è quella
risultante dalla classificazione catastale attribuita all'immobile. In assenza di tali documenti la
destinazione d'uso può essere attestata tramite autocertificazione.
4. Le aree di pertinenza di edifici esistenti non possono essere frazionate, ai fini urbanistico-edilizi, se con
il frazionamento ne deriva un indice fondiario superiore a quello ammesso nella sottozona di
appartenenza.
5. I fabbricati e le aree situati a cavallo del confine di due sottozone distinte, sono soggetti alle norme
concernenti la parte di fabbricato o di area prevalente in termini dimensionali.
1. La vigilanza sulle trasformazioni urbanistiche ed edilizie è esercitata nel rispetto delle disposizioni
recate dalla vigente legislazione regionale in materia 298.
1. Sono ammesse deroghe alle presenti norme limitatamente ai casi di edifici ed impianti pubblici o di
interesse pubblico 299.
2. Gli edifici e gli impianti di interesse pubblico sono riconosciuti tali, di volta in volta, motivatamente,
con Deliberazione del Consiglio Comunale 300.
3. Non sono derogabili le norme riguardanti le destinazioni di sottozona, le modalità di attuazione del PRG
e le distanze minime tra le costruzioni.
4. La disposizioni di cui al comma 1 e 2 non si applicano nei seguenti casi :
a) alberghi posti nelle aree di specifico interesse;
b) edifici ed impianti in contrasto con gli usi e le attività ammessi nella sottozona;
298
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, Titolo VIII.
299
l.r. 6 aprile 1998, n. 11 e smi, art. 88 (Poteri di deroga).
300
D.G.R. n. 4243 del 29.12.2006.
Pagina 118
1. Per quanto non espressamente disciplinato nelle presenti NTA nell'attuazione degli interventi sul
territorio comunale si fa riferimento alla vigente legislazione edilizia ed urbanistica regionale e statale,
nonché alla normativa di settore.
2. Oltre a quanto indicato nelle presenti NTA, le trasformazioni edilizie ed urbanistiche sul territorio
comunale sono subordinate all'applicazione delle procedure e alla verifica delle autorizzazioni, nulla
osta e pareri, previste dalle specifiche normative di settore.
3. Le disposizioni espressamente riferite a leggi e normative vigenti richiamate nel testo degli articoli delle
presenti NTA devono intendersi integrate o modificate in relazione alle integrazioni e alle modifiche
apportate alle leggi e normative medesime.
Pagina 119
NOTE A FONDO TESTO
1. Sono servizi e attrezzature di rilevanza locale in atto e previsti nel territorio comunale le opere e gli
impianti seguenti:
a) attrezzature a rete:
1) rete delle strade carrabili, ivi comprese quelle regionali, e pedonali; ( vedi punto 8 del b; edi)
2) reti delle fognature bianche e nere, ivi compreso il collettore di adduzione delle acque nere
all’impianto di depurazione
3) rete acquedottistica, ivi comprese le opere di captazione e le condotte adduttrici;
4) rete di distribuzione dell’energia elettrica, ivi comprese le cabine di trasformazione;
5) rete di illuminazione pubblica;
6) rete telefonica e similari;
7) aree per la raccolta e il conferimento dei rifiuti solidi di provenienza domestica;
8) rete di gas e/o metano; il metano è gas
9) reti di teleriscaldamento ivi compresa la centrale di produzione.
b) servizi e attrezzature puntuali:
1) per la sanità, ambulatorio medico di base, farmacia, assistenza agli anziani (microcomunità,
centro diurno ecc..), assistenza all'infanzia (asili nido,...); discariche controllate per rifiuti speciali,
e simili;
2) per la sicurezza, aree per la gestione delle emergenze, aree per elicotteri, aree per la protezione
civile, e simili;
3) per l’istruzione, scuola materna, scuola elementare, scuola media;
4) per la cultura, biblioteca, centri d'incontro (riunioni, sale polivalenti, sale espositive..) , e simili;
5) per la ricreazione; verde attrezzato aree per il gioco, aree pic-nic e simili;
6) per il commercio, esercizi di vicinato, medie strutture di vendita di minori dimensioni, mercato, e
simili;
7) per l’amministrazione, uffici comunali e comunitari , poste, credito, e simili, cimitero;
8) spazi per i trasporti, impianti speciali. (parcheggi attrezzati, punti di informazione, punti di
ristoro, servizi igienici, raccolta rifiuti ecc.. ecc..);
9) spazi per i parcheggi (parcheggi di sottozona, sosta per viabilità, parcheggi funzionali a servizi,
parcheggi destinati a sopperire alle carenze pregresse, parcheggi funzionali ad attività produttive,
parcheggi funzionali ad attività commerciali, parcheggi funzionali ad attività turistiche) , e simili.
2. Sono servizi e attrezzature di rilevanza regionale in atto e previsti nel territorio comunale le opere e gli
impianti seguenti nonché quelli assimilabili:
a) per la sanità: presidi ospedalieri e poliambulatoriali, cliniche specializzate;
d) per i trasporti: stazioni ferroviarie con nodi di interscambio, stazioni aeroportuali, interporto e servizi
di Stato per il transito internazionale;
Pagina 120
e) per l’amministrazione e i servizi finanziari, di gestione delle attrezzature di base e per la
comunicazione: uffici dello Stato e della Regione, uffici centrali di enti statali o regionali;
f) per il commercio: grande distribuzione ovvero centri commerciali integrati di cui alla vigente
legislazione, supermercati e servizi per la distribuzione all’ingrosso;
g) per lo sport e il tempo libero: grandi stadi, teatri, grandi palazzetti per lo sport, grandi parchi per la
ricreazione e gli sport tradizionali, grandi attrezzature per lo sport estivo all’aperto, casa da gioco;
Pagina 121
Indice generale
Titolo I - Disposizioni direttive ................................................................................................. 2
Capo I - Fonti ........................................................................................................................ 2
Art. 1 (Terminologia) ............................................................................................................ 2
Art. 2 (Modalità di lettura del PRG) ..................................................................................... 3
Art. 3 (Piano regolatore generale comunale urbanistico e paesaggistico - PRG) ................. 3
Art. 4 (Contenuti del PRG) ................................................................................................... 3
Art. 5 (Elaborati costituenti il PRG) ..................................................................................... 4
Capo II - Disposizioni generali .............................................................................................. 6
Art. 6 (Infrastrutture e servizi ) ............................................................................................. 6
Art. 7 (Strumenti attuativi del PRG) ..................................................................................... 7
Art. 8 (Interventi comportanti trasformazione urbanistica ed edilizia) ................................ 8
Art. 9 (Interventi urbanistico-territoriali e paesaggistico-ambientali) .................................. 9
Art. 10 (Usi e attività) ........................................................................................................... 10
Art. 11 (Equilibri funzionali) ................................................................................................ 15
Art. 12 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di recupero) .... 15
Art. 13 (Equilibri funzionali relativi ai servizi e attrezzature per interventi di nuova
costruzione) .............................................................................................................................. 16
Art. 14 (Equilibri funzionali relativi ai tipi di intervento) .................................................... 18
Art. 15 (Equilibri funzionali relativi agli usi e attività) ........................................................ 19
Art. 16 (Condizioni e successioni temporali per la realizzazione degli interventi) .............. 21
Art. 17 (Convenzioni urbanistiche) ...................................................................................... 21
Art. 18 (Fasce di rispetto, distanze tra fabbricati e dai confini) ........................................... 21
Art. 19 (Difesa del suolo) ..................................................................................................... 22
Art. 20 (Strumenti attuativi del PTP, che interessano il territorio comunale, e programmi di
sviluppo turistico) ..................................................................................................................... 24
Art. 21 (Perequazione urbanistica e trasferimento della capacità edificatoria) ................... 24
Titolo II - Disposizioni specifiche ................................................................................................ 26
Capo I - Tutela e valorizzazione del paesaggio e dei beni culturali ................................... 26
Art. 22 (Unità di paesaggio) ................................................................................................. 26
Art. 23 (Componenti strutturali del paesaggio) .................................................................... 26
Art. 24 (Protezione delle bellezze naturali) .......................................................................... 27
Art. 25 (Classificazione e disciplina degli edifici esterni alle sottozone di tipo A,
considerati di valore culturale) ................................................................................................. 27
Art. 26 (Aree di specifico interesse paesaggistico, storico, culturale o documentario e
archeologico) ............................................................................................................................ 27
Art. 27 (Percorsi storici) ....................................................................................................... 27
Capo II - Elementi, usi e attrezzature con particolare rilevanza urbanistica ........................ 28
Art. 28 (Trasporti ) ................................................................................................................ 28
Art. 29 (Sorgenti, pozzi) ....................................................................................................... 28
Art. 30 (Corsi d’acqua naturali, canali, vasche di carico, canali irrigui, rûs, “brantse”) ...... 31
Art. 31 (Reti di trasporto e distribuzione dell’energia)......................................................... 31
Art. 32 (Impianti di trattamento delle acque reflue e fognature) .......................................... 32
Art. 33 (Viabilità).................................................................................................................. 33
Art. 34 (Oleodotto, acquedotto) ............................................................................................ 41
Art. 35 (Smaltimento dei rifiuti) ........................................................................................... 41
Art. 36 (Industria e artigianato) ............................................................................................ 42
Art. 37 (Siti e impianti di radiotelecomunicazione) ............................................................. 42
Art. 38 (Cimitero comunale)................................................................................................. 43
Art. 39 (Attrezzature turistiche) ............................................................................................ 43
Capo III - Tutela e valorizzazione naturalistica..................................................................... 45
Art. 40 (Siti e beni di specifico interesse naturalistico) ........................................................ 45
Pagina 122
Art. 41 (Parchi, riserve e aree di valorizzazione naturalistica) ............................................. 45
Art. 42 (Siti di importanza comunitaria, nazionale, regionale e zone di protezione speciale)45
Capo IV - Zonizzazione, servizi e viabilità ........................................................................... 46
Art. 43 (Suddivisione del territorio in sottozone) ................................................................. 46
Art. 44 (Sottozone di tipo “A”)............................................................................................. 51
Art. 45 (Classificazione degli edifici e delle aree ubicati nelle sottozone di tipo “A”) ........ 58
Art. 46 (Sottozone di tipo “B”) ............................................................................................. 60
Art. 47 (Sottozone di tipo “C”) ............................................................................................. 67
Art. 48 (Sottozone di tipo “D”)............................................................................................. 70
Art. 49 (Sottozone di tipo “Ea”) ........................................................................................... 72
Art. 50 (Sottozone di tipo “Eb”) ........................................................................................... 74
Art. 51 (Sottozone di tipo “Ec”) ........................................................................................... 79
Art. 52 (Sottozone di tipo “Ed”) ........................................................................................... 84
Art. 53 (Sottozone di tipo “Ee”) ........................................................................................... 85
Art. 54 (Sottozone di tipo “Ef”)............................................................................................ 87
Art. 55 (Sottozone di tipo “Eg”) ........................................................................................... 89
Art. 56 (Sottozone di tipo “Eh”) ........................................................................................... 97
Art. 57 (Sottozone di tipo “Ei”) ............................................................................................ 99
Art. 58 (Edifici rustici e abitativi e strutture utilizzate per attività agrituristiche nelle zone di
tipo E) 108
Art. 59 (Beni strumentali a servizio di piccoli proprietari coltivatori) ............................... 108
Art. 60 (Sottozone di tipo “F”) ........................................................................................... 112
Art. 61 (Aree destinate a servizi) ........................................................................................ 114
Art. 62 (Aree sottoposte a speciali limitazioni e disciplina) ............................................... 115
Capo V - Ambiti inedificabili ............................................................................................. 116
Art. 63 (Aree boscate)......................................................................................................... 116
Art. 64 (Zone umide e laghi) .............................................................................................. 116
Art. 65 (Terreni sedi di frane) ............................................................................................. 116
Art. 66 (Terreni a rischio di inondazione) .......................................................................... 117
Art. 67 (Terreni soggetti al rischio di valanghe o slavine) ................................................. 117
Art. 68 (Delocalizzazione degli immobili siti in zone a rischio idrogeologico) ................. 117
Titolo III - Disposizioni finali ...................................................................................................... 118
Art. 69 (Destinazioni d’uso in atto) .................................................................................... 118
Art. 70 (Vigilanza e sanzioni) ............................................................................................. 118
Art. 71 (Poteri di deroga) .................................................................................................... 118
Art. 72 (Limiti normativi) ................................................................................................... 118
NOTE A FONDO TESTO ...................................................................................................... 120
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